Contributi per il superamento di stati di angoscia collettiva:
disfunzioni psichiche e ritardi cognitivi conseguenti alla persistenza contemporanea del DUALISMO CARTESIANO tra PENSIERO E MATERIA
di Paolo Manzelli LRE@blu.chim1.unifi.it
Pres. Ass. Telematica. Intern. EGO-CreaNET/LRE
- Note di EPISTEMOLOGIA in PSICOLOGIA
Nel XVII secolo in corrispondenza alle trasformazioni economico-politiche, della nascita della societa’ industriale, anche la cultura piu’ propria della societa’ nobiliare e contadina , subi’ profondi mutamenti concettuali di cui il pensiero di René Descartes , detto Cartesio, nato a Le Haye (Francia) nel 1596 ed educato dai Gesuiti nel collegio di La Flèche, rappresento una delle pietre miliari fondamentali del nuovo modo di organizzare la conoscenza.(1)
Il progressivo smantellamento delle concezioni di Cartesio inizio’ gia con il G.W. Leibniz (Lipsia 1646 - Hannover 1716) nell’ambito della sua concezione delle “monadi”, dove ogni monade è specchio di tutte le altre, ma non semplice riflettore, perché il suo comunicare è interattivo similmente a come puo’ essere rappresentato oggi l’individuo libero da angosce cognitive, davanti ad un monitor in rete la dove lo «spazio» ed il «tempo» si applicano, non a misure, ma piuttosto a definire la interattivita’ di un sistema relazionale tale che tutto stia in armonia attiva con tutto. (2)
Nel mondo contemporaneo alle soglie del terzo millennio il lavoro di demolizione delle concezioni cartesiane non e’ stato ancora completato per quanto la “Brain Imagin” sulle attivita’ cerebrali tramite tecniche di Risonanza Magnetica e la capacita’ di elaborare informazione della Artificial Intelligence stiano tecnologicamente avanzando, senza per altro che sul piano teorico si sia aver ancora attuata la completa costruzione di un nuovo paradigma capace di dare spiegazione non piu’ semplicemente dualistica tra interiorita’ soggettiva (mentale) ed ambiente oggettivo (reale) del raffigurarsi della elaborazione cognitiva della mente.
Questa scissione dualistica, persistente nel modo di pensare attuale, crea non poche problematiche psichiche tra le gente che vive nel mondo contemporaneo, proprio in quanto , oggigiorno si delineano nuove condizioni di sviluppo, nelle quali il “virtuale” agisce nel dematerializzare i processi economici , determinando il “valore aggiunto” piu’ elevato della produzione materiale. (3)
Come all’ epoca della nascita della societa’ industriale tale cambiamento dello sviluppo determina profonde trasformazioni economico-politiche. La sindrome della angoscia collettiva è uno dei malanni psichici più diffusi e continuamente crescenti nell’ultimo secolo . Pertanto una scienza cognitiva e psicologica che trascuri le esigenze di rinnovamento concettuale contemporanee è destinata a ripetere e peggiorare gli errori gia’ interiorizzati come scissioni mentali nel passato in quanto proprio come allora l’ Uomo rischia di non essere piu’ in grado di visualizzare e preconizzare in termini creativi i processi di evoluzione cerebrale che sono associati allo sviluppo allo sviluppo storico sociale contemporaneo.
Non e’ difficile considerare infatti che e’ sempre meno attuale dire che il mondo in cui viviamo e i suoi processi sono indipendenti da noi e dalla coscienza che ne abbiamo; di conseguenza e’ facilmente falsificabile ogni affermazione cartesiana la quale affermi che mondo in cui viviamo è esterno alla nostra mente, proprio in quanto, quando osserviamo il mondo che ci circonda cio’ che percepiamo non appartiene piu’ a tutti gli effetti al mondo naturalmente oggettivo.
Purtroppo conserviamo cognitivamente un riferimento al dualismo cartesiano tra MENTE e MATERIA nella elaborazione delle nostre riflessioni, di conseguenza la scissione che deriva dal confronto falsato tra cognizioni obsolete e nuova realta’ evoluta da un lato complica la vita a chi pretende ancora di ragionare per attivare un processo di revisione critica del sapere, mentre ormai altri, rinunciatari di ogni ragionamento possibile che conduca ad una revisione cognitiva del passato, si collocano nell’ ambito di dimensioni prive stimoli razionali che progressivamente conducono la loro attivita’ intellettiva a tali livelli impoverimento cognitivo, che vanno a corrispondere a comportamenti precocemente demenziali e retrogradi, qualora essi vengono osservati in relazione alle necessita’ flessibilta’ mentale creativa oggi necessaria a chiunque voglia essere in grado di inserirsi attivamente nello sviluppo contemporaneo.
-Alle radici delle Angoscia Collettiva:
-FOCUS sulla scienza della relazioni interattive tra Energia/MATERIA ed INFORMAZIONE
Alcune personali riflessioni per conseguire un livello cognitivo piu’ elevato tale che includa la “realta virtuale” le ho precedentemente scritte , non tanto e non solo al fine di giungere ad un piu’ completo superamento del dualismo cartesiano, ma molto piu’ pragmaticamente allo scopo di scoprire un modo migliore di adoperare la nostra mente, in un mondo in cui l’ informazione deve essere rapidamente tradotta in acquisizione in tempo reale di nuove conoscenze , alcune tracce di tali riflessioni sono reperibili in rete. (4)
In particolare trattando l’ argomento Creativitad y Ciencia - ad un Convegno sul costruttivismo nella scienza moderna tenutosi a CUBA (1999) ho tentato di esemplificare la struttura essenziale di un nuovo paradigma cognitivo basato sulle relazioni generali che intercorrono tra ENERGIA / MATERIA ed INFORMAZIONE <E/M/I> (5) , tramite il quale sostanzialmente si dimostra che ogni qual volta si ottiene un variazione in crescita della energia spesa per incrementare la inter-attivita’ della informazione, di conseguenza si ha una diminuzione relativa della energia spesa per le interazioni tra massa ed energia libera. Tale argomentazione, che discende dal postulato della costanza della energia totale, e’ indicata come PRINCIPIO di FERTILITA’ EVOLUTIVA. (5)
- Note di NEUROSCIENZE in PSICHIATRIA
Sulla base di tali indicazioni per dare un contributo ad una riflessione aperta con il NETWORK di PSICOLOGIA e SCIENZE AFFINI (vedi: http://www.vertici.it), accenno in questo breve articolo ad un primo approfondimento su quanto ho scritto online in precedenza., che ha attinenza con il “Principio di Fertilita Evolutiva “ ( PFE) sopra accennato.
Trattando della attivita cerebrale si comprende bene come le relazioni tra Energia (E = attivita’ bio-elettrica ), Materia (M = neurotrasmissione) ed Informazione ( procedure di integrazione di aree cerebrali per la evocazione mnemonica e la successive elaborazione del pensiero), siano necessarie alla vita metabolica delle cellule cerebrali.
E’ infatti dimostrabile che i neuroni non vivono e si sviluppano unicamente sulla base di interazioni E/M , poiche’ il loro funzionamento prevede un predominante consumo energetico correlato complessivamente ai processi di elaborazione della Informazione. (il cervello pur mediamente pesando meno di 1/60 del peso corporeo, consuma ossigeno per un 20% del totale consumo medio giornaliero di ossigeno)
Ogni Pensiero e' infatti associato ad un metabolismo cerebrale che non e’ solo una attivita' metabolica tradizionalmente intesa come interazione tra energia e materia (E/M) , ma che presume una attivita’ di comunicazione di informazione <I>. Cio' non solo e’ vero per i neuroni, che sono specializzati per tale funzione, ma anche che per tutte le altre cellule in quanto la “vita” si fonda ed evolve sulla base di interazioni tra </E/M /I> che vengono comunicate e diffuse nello spazio/tempo in modo tale che si assume resti costante la energia totale del sistema globale.
Jean-Pierre Changeux nel suo “best seller intitolato l’ Uomo neuronale”, tratta del <DARWINISMO NEURONALE> e cioe’ di come le
cellule cerebrali siano selezionate e decrescano in numero e interazioni durante l’ arco di tutta la vita. Infatti il bambino, ancora nelle fase
intrauterina, ha il massimo numero di neuroni a circa sei mesi , poi inizia il decadimento del n° di neuroni in favore della crescita di
dendridi , cioe’ delle loro inter-connessioni sinaptiche, che raggiunge un suo massimo a circa quattro anni di vita, poi si ha una selezione
decrescente delle dendridi nello sviluppo dell'apprendimento in quanto si attua un crescita di processi di integrazione tra differenti aree
cerebrali che stabilizzano peculiari percorsi di evocazione delle memorie e di elaborazione della informazione.
Possiamo considerare pertanto che Il DARVINISMO NEURONALE, persegue quello che nell'articolo citato sopra (5) ho indicato come PRINCIPIO di FERTILITA' EVOLUTIVA ove si dichiara che ad un aumento della Energia, correlata alla elaborazione della informazione, corrisponde una diminuzione di Energia associata alla massa della Materia (leggi: Metabolismo proteico) e/o ad una diminuzione della Energia Libera (leggi: segnali bio-elettrici generici di allarme e/o di attivazione delle aree cerebrali specifiche) , mentre cresce la utilizzazione di energia in funzione dell’appendimento esercitato sulla base di processi di integrazione e modulazione di segnali condivisi tra differenti aree cerebrali.
Possiamo in conseguenza osservare che l’ aver parametrizzato le attivita' cerebrali in termini di <Energia Materia ed Informazione> , ci permette di comprendere che quando il Principio di Fertilita’ evolutiva viene alterato nel suo positivo sviluppo e’ possibile intervenire sulle malattie mentali con differenti modalita’ tramite azioni specifiche tendenti a ristabilire il corretto sviluppo sulla base di strategie e metodologie non equivalenti tra di loro, poiche’ ciascuna di esse va’ ad affrontare il disagio psicologico in relazione un peculiare parametro componente l’ energia cerebrale totale.
In tal guisa si puo’ considerare l’ utilizzazione di psico-farmaci per il Sistema Nervoso in neuropsichiatria, come azione tendente a riequilibrare le variazioni di massa del metabolismo neuronale, inoltre e’ possibile intervenire su alcune patologie mentali, con azioni psicofisiche che interagiscono con i fattori di interazione bio-elettrica , quali la psicologia cromatica o la musico terapia o la terapia dei profumi, dei sapori ,….ovvero le terapie olistiche che agiscono su fenomeni di percezione extra sensoriali e/o dell’ inconscio, quali la ipnosi, la pranoterapia, ecc.., ed infine la psicanalisi terapeutica della parola, che interviene nei labirinti mentali propri della condivisione di memorie e conoscenze.
Il “PFE” certamente non riguarda il soltanto cervello come fosse possibile considerarlo un fattore isolato, in quanto essendo un archetipo di ordine evolutivo, concerne ogni interazione tra<E/M/I>; cio’ significa, a riguardo delle relazioni Mente/Cervello, che esse non possono essere separate dall’ ambiente culturale e di sviluppo in quanto sulla attività mentale vanno ad interagire fenomeni dello sviluppo sociale ed economico che possono dare origine a psicopatologie non risolubili nell’ ambito di ciascuna delle differenti metodologie neuro psicologica, o della psicoterapie di tipo fisiologico o cognitivo o para-psicologico tradizionali.
Il dis-equilibrio di tipo globale che viene sostanzialmente a dipendere dal contesto di crisi culturale dei valori tradizionali, che oggigiorno e’ provocato dal cambiamento globale dell’ epoca in cui viviamo, la quale necessita di strategie efficaci per agire come antidoto a psicopatie collettive che si oggigiorno diffondono nel mondo in guisa di un sistema virale contagioso.
Certamente la inversione di tendenza negativa del “( -PFE) “, va ad agire sulla psiche del singolo individuo che e’ maggiormente sensibile ad interiorizzarne la crisi con effetti di ansia, di stress a connotato clinico negativo come i disturbi di panico, di anoressie ecc.. , ma essendo il male associabile alla globalita delle relazoni <E/M/I>, la malattia assume una strutturazione mentale di sindrome patologica complessa, che determina degenerazioni al sistema di integrazione cerebrale che non possono essere risolte agendo singolarmente sulla persona, nel tradizionale contesto è costituito dal setting terapeutico classico, basato sulla relazione terapeuta-paziente, cioe’ mediante la serie di approcci tradizionalmente differenziati, finalizzati al riequilibro di settori specifici del funzionamento globale della mente del singolo individuo.
Come gia’ detto il “Principio di Fertilita’ Evolutiva”, che associa le relazioni <E/M/I> in termini generali , puo’ essere convalidato nella prassi di ogni sistema con andamento evolutivo. Per fare un esempio banale, se osserviamo il recente sviluppo tecnologico dei “cellulari” si denota che all’ aumentare della capacita’ di elaborazione di informazione dei piu’ recenti “telefonini”, si associa una minor massa ed un minor consumo energetico. Cio’ non dipende unicamente dal miglioramento delle batteria di ciascun cellulare, ma da un fattore meno visibile, poiche’ appartiene al sistema telefonico globale, proprio in quanto la possibilita miniaturizzazione di ogni singolo cellulare e’ correlata all’ aumento del numero dei ripetitori di segnali nei campi di frequenza della telefonia mobile , che permette di comunicare a bassa potenza energetica.
Similmente per riequilibrare le psicopatologie che agiscono come una attivita’ virale nella societa’ contemporanea diviene necessaria, quale antidoto la realizzazione di una rete di NEUROPSICOLOGIA INTERATTIVA, finalizzata ad esercitare una ECOLOGIA della MENTE ,che coinvolga l’individuo psichicamente malato nell’ indirizzarlo agire attivamente verso una proficua ed attiva comprensione del mutamento epocale.
Con tutta evidenza e’ da sempre esistito uno stretto legame tra le attività dell’ individuo umano e della sua specie e l'ambiente in cui queste attività si manifestano, proprio per questo l’ intelligenza e la creativita’ dell’ uomo e’ stata in grado di modificare la natura e quindi se stesso ,essendo egli parte integrante della natura.
Questo ciclo virtuoso inquadrabile nel (+PFE) , ha determinato le condizioni in cui l'attività cognitiva si è evoluta, puo’ reversibilmente andare globalmente in crisi (-PFE), in determinate condizioni storiche in cui attui un profondo cambiamento epocale, determinando una inversione della attivita’ fisiologica dello “stress” che da compagno vitale del cambiamento, si riduce a sindrome patologica di depressione collettiva agendo sulla globalita’ di effetti sinergici che si rinforzano negetivamente nella comuncazione sociale. Che diviene progressivamente sempre piu’ carente di contenuti innovativi e di stimolo alla creativita’ dell’ uomo.
In tali casi la neuro-psicoanalisi della angoscia collettiva, puo’ solo agire favorendo quel cambio del paradigma cognitivo necessario alla civilta’ contemporanea , divulgandone interattivamente i significati in modo da generare le condizioni mentali che agiscano da antidoto efficace per la risoluzione del male collettivo.
Concludendo queste brevi note ritengo importante sottolineare come, “ECOLOGIA della MENTE” sia una finalita’ perseguibile dalla neuro-psicologia cognitiva contemporanea, dal momento stesso che diverra’ capace di coordinarsi, nell’ ambito di un networking di rete finalizzato al recupero di stati e contenuti di coscienza intra-psichica, propri della intelligenza connettiva (6), di cui oggi lo sviluppo socio-economico ha assoluta necessita’ e che pertanto costituisce il contesto in cui e’ possibile recuperare le ragioni d’essere della creativita’ individuale e collettiva che hanno il loro fondamento nella genetica umana.
BIBLONLINE
(1) http://www.liceosansepolcro.org/nascita/cartesio-e-newton.htm
(2) http://lgxserver.uniba.it/lei/scuola/cartes/leibniz.htm
(3) http://www.edscuola.com/archivio/lre/atomi.html
(4) http://www.see.it/icn/egocreanet2.html
(5) http://www.edscuola.com/archivio/lre/science.html
(6) http://www.mediamente.rai.it/home/bibliote/intervis/d/dekerc05.htm