“Apprendere il Mondo
“.
- Sinestesie cerebrali di costruzione creativa della
percezione sensoriale.
Relazione al Convegno Handimatica 30-nov- 2006 – Bologna. – (www.handimatica.it
)
Di Paolo Manzelli
pmanzelli@gmail.com ;
http://www.egocreanet.it ;
https://www.edscuola.it/lre.html
1)- Costruzione
cerebrale della terza Dimensione 2) -
“ - Hue, - Lightness, - Croma -“
Fonte :
http://www.lswn.it/node/244
Fonte:
http://www.fralenuvol.com/
_- Premessa : Una Rinnovata concezione
della percezione.-
La conoscenza del
funzionamento cerebrale relativa alle piu elementari elaborazioni
delle informazione sensoriale e’ la base per migliorare le
prestazioni di persone portatrici di handicap visivo e sensoriale.
Infatti una migliore conoscenza dei processi delle strategie
cerebrali di costruzione della percezione permettono di esercitare
meglio le proprie attivita’ cognitive e percettive anche in
condizione di handicap acquisito per accidente durante la vita o
dalla nascita, ovvero nei casi in cui si recuperino le capacita
visive per reimpianto di protesi bioniche .
Lo studio del rapporto
tra funzioni percettive e cognitive nell'uomo, è un tema assai
complesso che per essere trattato compiutamente oggi esige
innanzitutto fare riferimento ad un modello innovativo di
interpretazione della percezione spazio-temporale e della
elaborazione cerebrale dell’ input sensoriale . Infatti gli studi
piu recenti della intelligenza artificiale (IA) , finalizzati alla
produzione di sistemi neurali artificiali adatti ad attuare la
previsione e la pianificazione spazio-temporale di azioni
comportamentali di roobots ovvero di altri strumenti bio-tecnologici
quali i bio-sensori, utilizzano modelli concettuali innovativi, per
i quali il “vedere” anziche’ essere riferito al “presente”
, corrisponde ad una capacita di “pre-vedere” le probabilità
di interazione con l’ ambiente circostante. Tale modello che
anticipa la necessita di previsione alla effettiva percezione e
applicabile anche agli studi neurologici del funzionamento naturale
del cervello, cosi come ai modelli di studio della IA che cercano
di simulare la percettivita naturale , per favorire una migliore di
utilizzazione di “SENSORI—BIONICI”, quali quelli basati sulle
moderne tecnologie di sostituzione di retine artificiali.
Quest’ultime sono realizzate mediante la costruzione di
nano-strutture cellulari fotochimiche , necessarie a “
pre-elaborare “ la selezione dei dati percettivi da inviare
a quanto rimane utilizzabile dal cervello cosi da ottenere una
sintesi significativa della percezione mediata dall’ innesto di
RETINE.-BIONICHE.
Pertanto in
seguito a tali innovazioni tecnologiche tese al superamento dell’
Handicap visivo , notiamo che rispetto a quando ancora pensavamo di
osservare la realtà direttamente con gli occhi , oggi siamo divenuti
maggiormente coscienti che di fatto noi non percepiamo la realta’
oggettiva, ma primariamente ne concepiamo una elaborazione cerebrale
che ci permette di ottimizzare al meglio la previsione di ogni
nostro comportamento del nostro agire nell’ ambiente circostante.
Tale nuova concettualita’ che fa precedere una capacita di
previsione probabilistica all’ effettivo apprendimento del mondo
circostante , ha fatto principalmente seguito alle nuove indagini
neuro-tecnologiche che permettono di rilevare e visualizzare con la
Risonanza Magnetica Funzionale ( f.RM) e l’ elettroencefalogramma ed
altri mezzi di ricostruzione computerizzata, gli andamenti dinamici
del funzionamento e dello sviluppo cerebrale durante l’
apprendimento.
Sappiamo che, i dati di
informazione vengono rilevati dalle nostre attivita sensoriali in
termini di vibrazioni di varia frequenza, vengono trasformati dal
cervello in sensazioni visive, sonore, olfattive, gustative e
tattili. Pertanto Forme, Luce, Colori, Rumori, Armonie , Odori e
Gusti sono da considerarsi sensazioni prodotte interiormente dal
cervello , le quali vengono selezionate dallo sviluppo cerebrale,
Quindi abbiamo capito che le sensazioni di per se stesse “non”
possono essere direttamente interpretabili come realtà osservabili
ed oggettive proprio in quanto cio’ che noi percepiamo con i sensi
“non” e’ realmente esistente al di fuori della dinamica del
riconoscimento sensoriale effettuato dal cervello. Pertanto la
nostra osservazione e’ il risultato dalle effettive metodologie di
riconoscimento cerebrale che traducono le informazioni sensoriali
in sensazioni ed immagini piu o meno piacevoli o razionali , che
vengono elaborate dal cervello e dal suo sviluppo cognitivo. Rimane
pertanto da capire come il cervello con le sue attivita biochimiche
, riesca a collocare le sensazioni prodotte nel quadro delle
effettive dinamiche spazio temporali in modo da ritrovare una
sinergia e simultaneita’ tra immagini cerebrali e la effettiva
realtà di interazioni con l’ ambiente.
Come premessa di cosa si
proponga il progetto del Laboratorio di Ricerca Educativa
denominato FUTURE CONCEPTS LAB. sul tema “APPRENDERE il
MONDO “ per realizzare un programma di interventi in materia
culturale educative e sociale per l’ Handicap, e’ necessario
innanzitutto acquisie il modello cognitivo da cui discende che cio’
vediamo “non” corrisponde univocamente ed immediatamente alla
esatta copia del mondo esterno, ma che e’ invece sostanzialmente il
frutto di una “pre-visione” cerebrale , delle
nostre possibili interazioni con l’ ambiente in cui ci muoviamo.
Infatti riceviamo dai vari ricettori sensoriali (vista, udito,
olfatto, tatto e gusto) tutta una serie di vibrazioni di diversa
frequenza , che il cervello trasforma in sensazioni , come
combinazioni di rapporti qualitativi composti ..) , ecc.. che sono
utili ad esercitare una capacita di “anticipazione” delle
nostre relazioni comportamentali con il mondo.
Tale concezione della
percezione sensoriale , cambia diametralmente le modalità cognitive
che ci permettono di avere una maggior coscienza nell’indagare per
rendersi conto di come vengano costruite dal cervello le nostre
sensazioni sulla base della ricezione dei nostri sensi.
Pertanto e’
auspicabile una pronta modifica la vecchia cultura dell’
apprendimento, la quale e’ ancora basata sulla antiquata concezione
derivante dalla separazione tra NOUMENO e FENOMENO , introdotta da
Immanuel Kant (1724-1806) nelle sue opere di critica della
ragione , scritte agli inizi della epoca industriale . Infatti
vivendo in una epoca in cui il cervello ed il suo funzionamento non
era una osservabile, Kant ritenne di poter separare , il
soggetto pensante, quale produttore di idee aprioristiche (
NOUMENO ) , dalla razionalizzazione quantitativa ed oggettiva
operata dai sensi cosi come dalle estenzioni strumentali della
scienza sulla base dello studio dei FENOMENO sperimentale.
Una tale concezione di
arbitraria separazione tra attivita cerebrali e realtà esterna (
cioe tra soggetto ed oggetto delle percezione), putroppo e’ ancora
oggi impropriamente radicata nel senso comune, cosi che permane
alla base della separazione tra le discipline umanistiche e
scientifiche. Pertanto ancora si ritiene ,assurdamente, che la
percezione sia una passiva e speculare registrazione sensoriale
della realta’ che localizziamo in tempo reale nel mondo esterno. Di
conseguenza a volte , riteniamo che siano semplici illusioni
ottiche cio’ che viene percepito come “immagini ambigue”dove
l’ apparenza inganna; cio’ e dovuto al fatto che evitiamo di porci
la domanda di come il cervello costruisca attivamente le immagini
tridimensionali sulla base di una ricezione bidimensionale delle
variazioni di frequenze di vibrazione ricevute da i vari ricettori
quali l’ occhio, l’ orecchio, il naso , la lingua ed i ricettori del
tatto , quest’ultimi rispondono a variazioni della pressione.
Pertanto solo modificando il paradigma concettuale della vecchia
scienza meccanica, possiamo oggi asserire che la percezione è un
processo cognitivo e non solo sensoriale, proprio in quanto le
nostre percezioni sono frutto di sensazioni costruite mentalmente.
Quindi se proviamo a
riflettere nell’ intento di modificare le nostre “pre-concezioni”
riduttive nella cultura e nella scienza meccanica, in tal modo ci
proponiamo di aderire ad una nuova costruzione delle scienze della
vita proposta dal FUTURE CONCEPTS LAB, del OPEN NETWORK for
NEW SCIENCE (ON-NS), ed in tal modo potremo sicuramente avanzare
nella nostra capacita progettuale finalizzata ad attuare il progetto
denominato “Apprendere il Mondo”con modalita olistiche e
trans-disciplinari.
Proprio a partire dagli
studi sull’ Handicap, oggigiorno sta diventando possibile acquisire
una nuova dimensione scientifica che ci permetta di comprendere in
modo piu’ consapevole quali siano le strategie effettive cerebrali
di costruzione della percezione visiva, dato che essa
non si esaurisce nella riproduzione
passiva di uno stimolo sensoriale recepito dall’ occhio, ma e’ il
frutto di una elaborazione attiva del cervello in cui l’impianto
ideale (Noumeno), interagisce e si integra con il Fenomeno osservato
, ottenendo una risultante interpretativa che effettivamente e’ la
migliore rappresentazione possibile della evoluzione storica della
nostra conoscenza .
LE SINESTESIE : quando il colore viene
percepito come suono.
Normalmente i nostri ricettori sensoriali comunicano al
cervello sensazioni differenti che corrispondono ad aree cerebrali
specifiche le quali non interagiscono tra di loro ,se non per un
ricorso al confronto con la memoria di esperienze precedenti. Cosi
quando vediamo una mela percepiamo anche il suo profumo e gusto come
sensazioni differenziate , che ritornano alla memoria come sapori
.
Infatti il cervello tende a separare e stabilizzare
indipendentemente le varie sensazioni agendo in vari modi:
a)
stabilizza progressivamente fino al limite dell’ orizzonte ,
la invarianza della forma un oggetto anche quando ci appare piu’
piccolo per effetto della distanza o proveniente da un differente
angolo di visuale
b)
stabilizza la percezione dei colori anche quando cambia la
illuminazione, almeno fino a quando la luce non e’ troppo tenue cosi
che il colori scompaiono nel grigiore notturno
c)
stabilizza il movimento relativo degli oggetti almeno finche’
trova un punto di riferimento fisso.
Nel caso di Handicap visivo , la tipologia di
apprendimento che determina la stabilizzazione delle relazioni
spazio temporali dedotte dalla ricezione sensoriale , viene meno per
evidente necessita di ristrutturazione delle relazioni tra
ricezione sensoriale e elaborazione cerebrale ; nell’ ambito di tale
ristrutturazione fisiologica , l’ apprendimento puo’ essere
opportunamente indirizzato a favorire una ricostruzione adeguata
alle condizione di handicap in relazione allo spazio tempo della
ricezione in ogni fase della ricostruzione percettiva del mondo,
attuando “Sinestesie complementari ” di apprendimento tra le
differenti vie sensoriali.
“Sinestesia” e una parola che deriva dal Greco
antico dove “Sin” significa “assieme” e “Aistesis”
significa “percezione”; cioe’ rappresenta la significazione
della comunicazione sensoriale mediante l’ utilizzazione combinata
di piu sensi; il suo contrario e’ l’ Anestesia dove “A”
e la lettera che indica la privazione della sensazione. Pertanto,
mentre nelle persone normali , salvo in rari casi , la Sinestesia
provoca solo in piccola parte il miscelamento dovuto di piu’ sensi
, e pertanto non viene sufficientemente percepita percepita ne
esercitata dai normo-vedenti. Differentemente la assenza piu o meno
completa di una via sensoria per ragioni di Handicap , tende ad
attivare per sostituzione una altra modalità sensoriale ; pertanto
la calibrazione dello spazio/tempo della percezione visiva dell’
Handicap visivo , viene tendenzialmente sostituita dalle attivita di
percezione auditiva. Cio’ avviene in seguito ad una “colonizzazione”
per allungamento delle ramificazioni intercellulari (dendriti), che
si estendono principalmente nell’ area occipitale visiva , iniziando
ad allungarsi a partire dai patterns di neuroni normalmente
appartenenti all’ area temporale che sono normalmente piu’
appropriati alla codificazione dell’ udito.
E’ noto che vari artisti
hanno esercitato, probabilmente inconsciamente, le loro capacita
sinestetiche , le quali infatti sono riscontrabili piu’ facilmente
in persone che dedicano la loro attivita’ all’ esercizio della
creativita’. Sappiamo infatti che la sinestesia di Kandinskij gli
faceva associare la “musica” con combinazioni di forme e colori ,
cosi come a De Chirico, una intensa attivita di concentazione , gli
procurava forti emicranie associate ad immaginazione percettiva ,
che riproduceva nella sua espressione artistica; inoltre sappiamo
che Van Gogh associo’ ad elementi di sinestesie tra colori ed
emozioni ad una sua progressiva introspezione dovuta a una
progressiva cecita’ , che si manifesto’ intrisa da elementi di
pazzia e che fu causata dalla incomprensione e delle difficoltà di
socializzazione della sua inconsueta creativita’.
Comunque non sempre tali eccessi dovuti
ad un mixing sinestetico dei vari sensi provocano alterazioni
mentali . Ricordo che come docente di chimica mi sono occupato del
rinnovo laboratori di chimica in seguito alle piu recenti
prescrizioni della salute sugli ambienti di lavoro e di studio.
Infatti nei laboratori di chimica e’ stato ritenuto necessario l’
uso di potenti aspiratori di aria . In tale occasione ho conosciuto
una persona che per localizzare nei punti piu adatti i bocchettoni
necessari per asportare i flussi di aria calda , mi diceva di
vedere colorasi la circolazione di aria calda in colore rossiccio,
mentre se il flusso di areazione era piu fresso della temperatura
ambiente, nella sua percezione diveniva bluastro cosi che riusciva
a caratterizzare il punto critico dove conveniva sistemare l’
aspirazione. Colloquiando con lui mi disse che anche suo figlio
aveva la sua stessa capacita sinestetica , capace di colorare
mentalmente il flusso di aria , ma che per paura di essere diverso
dai compagni , che non lo credevano, aveva del tutto perduta tale
abilita cosi utile, non avendo potuto esercitarla.
Inoltre la Sinestesia,
come scopri il neurologo russo Alexander R. Luria, permette ad
alcune persone di essere capaci di elevate rapidità di calcolo
numerico, cio’ avviene colorando mentalmente numeri e lettere per
semplificare la evocazione della memoria. A tal proposito
recentemente e stato provato mediante studi di (f.RM) che tale
accentuazione della capacita mnemoniche e’ resa possibile in chi e
probabilmente predisposto da innate capacita sinestetiche . Infatti
normalmente l’ input visivo arriva alla area pricipale ( V17) del
lobo occipitale ; quest’ultimo e’ morfologicamente strutturato in
vari strati come fosse una “cipolla”, cosi’ che il segnale di input
visivo viene suddiviso ed analizzato dalle varie sezioni specifiche
, e solo il segnale che transita nell’ area (V4) , puo’ assumere la
percezione del colore. Alcune persone capaci di attivita
sinestetiche rendono possibile attuare una conversione volontaria
dei segnali sensoriali nell’ area V4 cosi che diviene per loro
possibile “colorare mentalmente” , suoni, o altre percezioni
visive prive di segnalazione del colore, al fine di ottenere nuove
possibilita’ di codificazione della percezione per usufruire di
facilitazioni di evocazione mnemonica.
Anche le attivita’ di lettura in “Braille”
appartengono ad una “Sinestesia di Scambio Funzionale” che
rende maggiormente interattive la senzazione tattile con altre aree
della percezione sensoria, generando quelle peculiare plasticita’
cerebrale, che permette all’ handicap visivo e/o auditivo , di
utilizzare con modalita’ di sostituzione multimodale , le aree
cerebrali destinate normalmente ad un apprendimento differenziato,
in quanto stabilizzato delle differenti capacita’ di comunicazione
sensoriale. Cosi pure in assenza dell’ udito, i sordi debbono
imparare ad utilizzare indizi visivi del gesticolare delle mani e
dei movimenti labiali, per orientarsi nella riconoscimento di una
comunicazione peculiare quale quella del linguaggio dei segni,
cosi da facilitare la attivazione delle corrispettive aree cerebrali
che nei soggetti normali sono utilizzate per percepire il
linguaggio dei suoni.
La conoscenza delle basi neurologiche della Sinestesia
intesa come apprendimento poli-sensoriale ha permesso di realizzare
nuove tecnologie per l’ Handicap , quali ad esempio quelle di
trasformare il colore di un dipinto in suono tramite un
“bio-sensore”, il quale puo’ essere posto su un dito ,per
identificare il colore e ricodificarlo come suono udibile . Cio’ e
stato reso possibile da un software in cui si e trovata una
corrispondenza sistematica tra le tre variabili che caratterizzano
il colore (“Tonalita’ Luminosità’, Saturazione” ), in
corrispondenza alle variabili che danno il carattere distintivo dei
suoni (“Timbro, Altezza, Intensità”). In tal modo ogni
variazione di colore viene associata ad una precisa (per direzione e
intensità) corrispondente variazione del suono musicale.
Conclusioni.
La sinestesia non e un fenomeno paranormale perche’
sussiste potenzialmente in tutti gli individui , infatti uno
stimolo sensoriale provoca la percezione associata alla
memorizzazione di altre sensazioni. Per esempio quando diciamo che
un colore è ‘caldo’ o ‘freddo’, associando una percezione tattile a
una visiva. La sinestesia è un fenomeno percettivo
intermodale che pone in interazione diretta, (ovvero indiretta
tramite i processi mnemonici) i vari sensi cosi che l’esito di una
particolare stimolazione sensoriale influenza altri canali
sensoriali ovvero attiva il sistema percettivo nella sua globalità.
Tra i vari fenomeni intermodali la Sinestesia determinata dall’
handicap di una via sensoria , rappresenta un caso particolare di
sostituzione di un canale di informazione dei sensi con uno o piu
altri. : essa pertanto consiste nel fatto che una stimolazione
generata da una modalità sensoriale provoca risposte in canali
sensoriali diversi da quello proprio dello stimolo di partenza.
Infine possiamo dire che la Sinestesia, intesa nella sua
forma innata è un evento raro. In particolare e stato rilevato che
la incidenza di sinestesie innate, e’ piu’ consistente tra le donne
che non tra gli uomini e comunque essa e piu’ diffusa tra le
attivita che necessitano di esercitare temperamenti artistici e
creativi. Nell’arte, la sinestesia diviene un fattore ideale di
interazione tra sensi e cognizioni che favorisce la integrazione tra
la percezione emotiva delle immagini, dove la estensione metaforica,
della artivita sinestetiche , viene fondata sulle possibilita di
mixing sinestetico “cognitivo // empatico” le quali giocano un ruolo
costruttivo mentale innovativo , capace di favorire una confluenza
di integrazione comunicativa tra saperi ed emozioni .
Esperienze sinestesiche possono emergere anche da stati
alterati della coscienza provocati dall’ assunzione di droghe ed in
particolare dell’ LSD. E’ del tutto evidente che una tale forzatura
delle normali funzionalità cerebrali, risulti spesso associata a
condizioni irreversibili di regressione psicopatologica. Infatti nel
caso della assunzione di LSD , profumi , colori e suoni si
comportano come echi , generando allucinazioni ed immagini fugaci
che hanno il sapore del sogno in condizioni di essere desti,
generando in tal modo una miscela incontrollabile, in quanto
incosciente , di esperienze reali ed immaginarie miste tra realtà e
sogno la quale gradualmente tende a far impazzire l’ individuo che
insiste nella ricerca di tali esperienze fatiscenti e momentanee che
deturpano irreversibilmente le consuete attivita’ cerebrali.
Piu in generate il
concetto di "sinestesia", oggigiorno viene applicato metaforicamente
a vari settori della innovazione culturale, e cioe’ di quanto
concerne l'accostamento espressivo di termini appartenenti a sfere
sensoriali diverse.
Tale acquisizione
cognitiva sta diventando, per estrapolazione del concetto di
SINESTESIA , il mixing conduttore della “ video-arte” e di varie
altre simulazioni virtuali , basate su efficaci commistioni di
musica, suoni, colori, immagini Inoltre sono in via di sviluppo
iniziative di “marketing
poli-sensoriale”
le quali utilizzano la
comunicazione poli-modale computerizzata in molteplici settori della
realtà virtuale , anche al fine di valorizzare i prodotti nel
mercato avvalendosi di linguaggi e simulazioni di tipo sinestetico.
In conclusione possiamo evidenziare come
gli studi sulle modalita di
ricezione ed espressione cerebrale dell’ input sensoriale , iniziati
a partire dalle ricerche delle “Sinestesie di sostituzione
sensoriale” generate da alcune tipologie di Handicap,
permettono oggi di potenziare la espressione creativa in vari
settori della vita lavorativa, proprio a partire da una fertile
re-interpretazione dei risultati scientifici prodotti dalla ricerca
sull’ handicap sensoriale , che al giorno d’oggi vengono utilizzati
al fine di sviluppare approcci teorici e progettuali sul
miglioramento delle funzioni cerebrali cosi da poter “Apprendere
il Mondo” in una innovativa dimensione olistica, fortemente
trans-disciplinare, capace attuare una previsione e di
conseguenza una pianificazione spazio-temporale di azioni e
comportamenti creativi nella Società contemporanea della Economia
della Conoscenza.
BIBLIO ON LINE :
APPRENDERE il MONDO ;
http://www.egocreanet.it ;
https://www.edscuola.it/lre.html
La Mente Che Apprende :
https://www.edscuola.it/archivio/lre/mente_che_apprende.htm
I Limiti Cognitivi della percezione:
https://www.edscuola.it/archivio/lre/limcogn.html
Intelligenza Visiva:
http://www.edscuola.com/archivio/lre/intelligenza_visiva.html
Tempo Bidimensionale:
https://www.edscuola.it/archivio/lre/tempo_bidimensionale.htm
Salute mentale ed apprendimento :
https://www.edscuola.it/archivio/lre/salusm.html
Cervello, Colore :
http://www.geocities.com/ResearchTriangle/Thinktank/4363/il_cervello.htm
El Cerebro :
http://www.geocities.com/sicotema/mirada.htm#m3
Immagini Ambigue:
http://www.illuweb.it/ambig/ambimenu.htm
Sinestesie:
http://www.sinestesie.it/
@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@@
Tre DOMANDE –
Proposte da : Paolo Manzelli, per valutare i processi di
trasformazione socio-culturale.
1) Chi e il responsabile della percezione Visiva ?
a) l' Occhio ! ; b) il Cervello ! ; c) Entrambi !
2) Le qualita’ visibili delle cose percepite (
FORMA, COLORE , CALORE ...) sono una proprieta’ degli oggetti ovvero
sono una elaborazione mentale integrata tra sensazioni ed intelletto
?
a) il Noumeno e' la eleborazione mentale responsabile delle
proprieta’ percettive degli oggetti!
b) Il Fenomeno e' oggettivo e dipende unicamente dalla interazione
esterna tra luce e materia !
c) L' integrazione relativa tra Noumeno e Fenomeno corrisponde
alla realta’ che effettivamente percepiamo!
3) Il "FENOMENO" VISIVO" ed Il "NOUMENO" MENTALE , Sono
eventi Complementari ?
a) Sono l' uno l'esatto specchio dell' altro !
b) Il fenomeno e’ del tutto diverso dal noumeno perche l' uno e'
oggettivo e l' altro e’ soggettivo !
c) Il FENOMENO ed il NOUMENO contribuiscono entrambi alla nostra
reale PERCEZIONE VISIVA.!
Le risposte possono essere indirizzate a: <pmanzelli@gmail.com>