|
|
Biofisica dell'evoluzione
La Scienza della Qualita’ nella “BIO-Quantum PHYSICS”. Il Principio della Evoluzione dedotto dalla Fisica Quantistica applicata alla Biologia. Paolo Manzelli , pmanzelli@gmail.com ,www.egocreanet.it
Il concetto di EVOLUZIONE tradizionalmente e’ trattato come una questione esclusiva della Biologia . Infatti il concetto di EVOLUZIONE e’ stato trattata nell’ ambito della differenziazione delle specie viventi , prodotta alla selezione naturale , cosi come fu inizialmente concepito da Charles Darwin ( 1809-1882). (2) In seguito , Charles .S. Peirce (1839-1914) ,(3) , nel campo della Semiotica (studio dei significato dei segni) , analizzo’ la “triade” delle proprietà fondamentali del linguaggio, dalla cui deduzione , si ottiene la interpretazione di una concezione teorica di un fenomeno. Pertanto la teoria evolutiva consegue alla seguente regola di deduzione semiotica : una proprietà (A) emergente, inclusa in una preconcezione o assioma ( B), conduce alla validazione del principio fenomenico (C) . Vogliamo ora generalizzare il concetto di EVOLUZIONE dall’ ambito disciplinare della Biologia, a quello trans-disciplinare della BIO-Quantum-Physics, perseguendo un procedimento “triadico” , mediante il quale sia lecito "dedurre" una proposizione da un'altra, estenendone in termini di completezza la teoria, e valorizzandone la non contradditorieta’ sul piano della intelleggibilita semiotica. Perseguendo tale intento e’ utile ricordare alcune considerazioni generali sui vari criteri di “evoluzione” nella storia della scienza .Lucrezio ( Tito Lucrezio Caro – Vissuto a Roma dal 98 -55 A.C. ), parlo’ indirettamente di “evoluzione” attribuendo tale processo agli Atomi, che infatti vennero considerati come “SEMI” (A) nel suo Poema “De Rerum Naturae” . Cio nonostante Lucrezio assunse l’ assioma (B) per cui i colori i sapori e gli odori non erano attribuibili alle proprieta’ delle cose, ma invece erano attributi delle sensazioni recepite dal soggetto; disse infatti in proposito che rimuovendo i sensi della percezione soggettiva, tutte le qualità sarebbero svanite nel nulla. Tale separazione assiomatica tra soggetto ed oggetto, che e’ ancora inclusa nelle fisica classica , pertanto limita ogni possibilita’ di estendere la teoria della evoluzione (C ) ad una integrazione tra materia/energia e vita. (4) Un ulteriore criterio di pensare ad una proprieta emergente (A) tale che attribuisca maggior significato al fenomeno Evoluzione, si ottiene dalla integrazione tra Biologia e Fisica Quantistica , proprio in quanto tale insieme trans- disciplinare della scienza, includendo l’ osservatore nell’ osservato, modifica l’assioma (B ) della triade semiologia , cosi da permettere coerentemente l’ampliamento alla Fisica del fenomeno EVOLUZIONE, sulla base della regola di deduzione interpretativa impostato alla semiotica. Nella Bio.Quantum Physics infatti, la osservazione viene interpretata in qualita’ di una percezione relativa alla interazione tra oggetto percepito ed oggetto percipiente , cio’ consegue dalla natura interattiva dei ricettori sensoriali biologici. I sensi sono infatti , debbono essere intesi come strumenti co-evolutivi , capaci di interconnettere Energia Libera (E) alla Energia contenuta nella Materia (M), tramite la emissione di segnali di informazione (I ), in modo tale che il cervello, possa tradurre la informazione in conoscenza. Per effettuare tale interscambio, nel quadro di una “triade” di forme di energia compatibili , e’ necessario che la forma di Energia ( I ) , venga considerata proveniente dal livello di Energia di base ( Quantum Ground State) dal quale ogni processo evolutivo si genera, biforcandosi,nelle altre due forme energetiche, cioe quella della Energia Vibrazionale (E) e quella della Energia condensata come Materia (M) (5) In tal modo accettando che in ogni evento bio-fisico, sia interpretabile mediante la interazione co-evolutiva tra soggetto ed oggetto , di conseguenza le forme principali di Energia vengono concepite sulla base di differenti sistemi di codificazione: ‘) Energia Libera ( E ) , codificata in termini di frequenze vibrazionali , ‘’) Energia condensata codificata in forma di Materia (M) , ‘’’ ) Energia di Informazione ( I ); quest’ ultima e’ correlata alle fondamentali strategie di informazione/ trasformazione delle procedure evolutive esistenti tra ricettori sensoriali e cervello. Pertanto introducendo la Energia di Informazione ( I) nel postulato della conservazione delle Energia che ammette : “ l’ Energia Totale e costante in quanto non puo’ essere creata ne distrutta ma solo trasformata” . otteniamo che le variazioni fluttuanti ( v.) della somma completa delle differenti codificazioni delle Energia deve essere uguale a zero. Cioe’ : < v. (E) + v. (M) + v. ( I ) = 0 >. Perseguendo tale modo di ragionare, che include i principi della fisica quelli delle categorie del pensiero proprie della semiotica, otteniamo come soluzione significativa la seguente equazione, che abbiamo denominata PRINCIPIO di FERTILITA’ EVOLUTIVA . < + v. ( I ) = - v. (E ) -v. (M) >.
Il “Principio di Fertilita’ Evolutiva” (“PFE”), generalizza il significato della evoluzione in sistemi complessi , infatti mostra come ad ogni incremento di Informazione + v. ( I ), venga bilanciato dalla diminuzione delle altre due principali forme in cui e’ codificata la Energia. Il “PFE” dice che il minimo di energia generato da quelle trasformazioni che posseggono un carattere “evolutivo” , e’ raggiunto assieme allo sviluppo di un massimo scambio di Energia di Informazione. Tale principio si applica bene alle trasformazioni bio-fisiche che esprimono le caratteristiche della vita, proprio in quanto esse perseguono un cammino di reazione, nel quale il minimo delle forme di Energia codificate come vibrazioni ( E ) ovvero condensate come materia (M) , corrisponde ad un massimo di comunicazione di Informazione (I ) con il risultato di permettere la migliore auto-organizzazione dei sistemi complessi. Infine facciamo presente il suddetto innovativo “PFE”, e’ fondato su un sistema “triadico” di interazione tra le forme fondamentali forme di Energia <’E,M,I> capace di giustificare il fenomeno evolutivo in tutti i casi, della Fisica e della Biologia , in cui tale processo si sviluppa. Concludendo il “PFE”, integrando la Fisica Quantistica con la Biologia della Vita, conduce a dimostrazione che una proprieta’ emergente ( A = “ I ” ) inclusa in una preconcezione o assioma ( B = inclusione di “ I ”nel postulato ella conservazione della Energia ), conduce a maggior consistenza ed ad una validazione piu completa del principio fenomenico EVOLUZIONE ( C ), ottenibile integrando i criteri triadici della semantica del linguaggio delle interazioni del cervello rivisitate in relazione alla triade di forme di energia <E,M,I>. Tale relazione biunivoca permette alla scienza di acquisire una piu’ vasta intelleggibilita del Fenomeno complesso della EVOLUZIONE della VITA. Quindi ’ applicazione della triade < A,B,C > permette di definire in termini fisici e non solo biologici il carattere dei segni di informazione che agiscono nel comprendere il complesso sistema di comunicazione che e’ il fulcro delle caratteristiche evolutive oggi re-interpretate anche dal punto di vista Bio-semiotico. Biblio on line :
|
La pagina
- Educazione&Scuola©