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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
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INTERVISTA di RAI 2 -18/NOV/2007 a PAOLO MANZELLI -EGOCREANET

Che cosa " sente " un bambino prima ancora di nascere?

La vita prenatale è fondamentale nell'apprendimento, in particolare dopo 10 settimane e il nascituro ha una predilezione all'apprendimento del suono.
Nel mondo intrauterino infatti il liquido amniotico permette di trasmettere assai rapidamente i suoni, cosi che al 5 mese, l'esercizio di attivazione dei canali sensoriali attivi che correlano sonorità e movimento, sono già sufficientemente maturati da riconoscere e ricercare la voce della madre. La maturazione psichica tramite il suono permette pertanto lo sviluppo dei circuiti cerebrali che si esercitano come pre-immaginazione cosciente nonché come apprendimento onirico durante il sogno dell' infante. Vedi ad es: http://www.viveremeglio.org/0_volumi/la_vita_prenatale.pdf

Ci può spiegare - in termini semplicissimi - che cosa succede nel cervello quando ascoltiamo un suono?

Da quando la Risonanza Magnetica funzionale (RMf) ci ha permesso di osservare il cervello come sistema interattivo di apprendimento, abbiamo iniziato a comprendere che il cervello è un attivo analizzatore di frequenze udibili e ciò significa che non solo riceve vibrazioni dal mondo esterno, ma che produce attivamente dei suoni per cercare di distinguere similitudini e differenze rispetto a quanto è stato già memorizzato dal proprio sistema di apprendimento mnemonico.
Una alterazione di tale produzione attiva di suoni induce la membrana auricolare a vibrare in modo anomalo cosi che sentiamo un tedioso fischio nell'orecchio detto ACUFENE.
Pertanto il suono che ascoltiamo e ciò che viene generato interattivamente dalla attività selettiva e risonante del cervello e delle vibrazioni esterne. Tale interazione avviene nel quadro delle sincronizzazioni possibili con le frequenze udibili tra 20 e 20.00 Hz (Cicli/sec). Quindi il cervello va cercando attivamente le vibrazioni e le trasforma in sensazioni sonore tramite un processo di riconoscimento mnemonico. Nel mondo esterno infatti non ci sono suoni ma solo vibrazioni che il cervello significa come sensazioni sonore. Infatti possiamo notare che come il bambino va cercando le sonorità della voce della mamma, l'uomo più in generale cerca di significare tra tutte le sonorità dell'ambiente, quelle della voce umana, cosi che ad es. preferisce alla musica strumentale il canto di un cantante. Musica e memoria: http://www.descrittiva.it/calip/dna/musica.htm

Ci sono suoni piacevoli e suoni spiacevoli, irritanti. Così come c' è buona musica, dotata di armonia, e musica martellante. Quali sono le conseguenze degli uni e delle altre?

Come conseguenza della ricerca attiva di sonorità fisiologicamente piacevoli, pertanto ci sono alcuni elementi musicali che incrementano le abilità cognitive ed altri che tendono ad inibirle. Infatti il suono viene significato sia dall'emisfero sinistro che da quello destro e rispettivamente i due emisferi cerebrali preferiscono naturalmente quelle sinergie che hanno sonorità ritmiche ed armoniche coerenti con il proprio sviluppo fisiologico. Alcuni ricercatori nel 1993 hanno messo in evidenza il cosiddetto "effetto Mozart", capace con l'ascolto delle Musiche del Compositore Austriaco di influenzare l'organismo modificando lo stato emotivo, fisico e mentale in modo da rafforzare i processi creativi dell'emisfero destro. Certamente saper ascoltare buona musica influisce sul modo in cui percepiamo lo spazio-tempo e ciò conduce ragionevolmente a favorire le capacita di apprendimento. Le alte sonorità martellanti delle moderne discoteche al limite della udibilità e prive di sinergie tra ritmi ed armonie tendono inesorabilmente a favorire lo sballo della mente dei giovani che purtroppo inconsciamente ne subiscono la innaturale pressione.
http://blog.scuolaer.it/messaggio.aspx?IDBlog=172&IDMsg=2376

 


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