INTERVISTA di RAI 2 -18/NOV/2007 a PAOLO MANZELLI
-EGOCREANET
Che cosa " sente " un bambino prima ancora di nascere?
La vita prenatale è fondamentale nell'apprendimento, in
particolare dopo 10 settimane e il nascituro ha una predilezione
all'apprendimento del suono.
Nel mondo intrauterino infatti il liquido amniotico permette di
trasmettere assai rapidamente i suoni, cosi che al 5 mese,
l'esercizio di attivazione dei canali sensoriali attivi che
correlano sonorità e movimento, sono già sufficientemente maturati
da riconoscere e ricercare la voce della madre. La maturazione
psichica tramite il suono permette pertanto lo sviluppo dei circuiti
cerebrali che si esercitano come pre-immaginazione cosciente nonché
come apprendimento onirico durante il sogno dell' infante. Vedi ad
es:
http://www.viveremeglio.org/0_volumi/la_vita_prenatale.pdf
Ci può spiegare - in termini semplicissimi - che cosa succede nel
cervello quando ascoltiamo un suono?
Da quando la Risonanza Magnetica funzionale (RMf) ci ha permesso
di osservare il cervello come sistema interattivo di apprendimento,
abbiamo iniziato a comprendere che il cervello è un attivo
analizzatore di frequenze udibili e ciò significa che non solo
riceve vibrazioni dal mondo esterno, ma che produce attivamente dei
suoni per cercare di distinguere similitudini e differenze rispetto
a quanto è stato già memorizzato dal proprio sistema di
apprendimento mnemonico.
Una alterazione di tale produzione attiva di suoni induce la
membrana auricolare a vibrare in modo anomalo cosi che sentiamo un
tedioso fischio nell'orecchio detto ACUFENE.
Pertanto il suono che ascoltiamo e ciò che viene generato
interattivamente dalla attività selettiva e risonante del cervello e
delle vibrazioni esterne. Tale interazione avviene nel quadro delle
sincronizzazioni possibili con le frequenze udibili tra 20 e 20.00
Hz (Cicli/sec). Quindi il cervello va cercando attivamente le
vibrazioni e le trasforma in sensazioni sonore tramite un processo
di riconoscimento mnemonico. Nel mondo esterno infatti non ci sono
suoni ma solo vibrazioni che il cervello significa come sensazioni
sonore. Infatti possiamo notare che come il bambino va cercando le
sonorità della voce della mamma, l'uomo più in generale cerca di
significare tra tutte le sonorità dell'ambiente, quelle della voce
umana, cosi che ad es. preferisce alla musica strumentale il canto
di un cantante. Musica e memoria:
http://www.descrittiva.it/calip/dna/musica.htm
Ci sono suoni piacevoli e suoni spiacevoli, irritanti. Così come c' è
buona musica, dotata di armonia, e musica martellante. Quali sono le
conseguenze degli uni e delle altre?
Come conseguenza della ricerca attiva di sonorità
fisiologicamente piacevoli, pertanto ci sono alcuni elementi
musicali che incrementano le abilità cognitive ed altri che tendono
ad inibirle. Infatti il suono viene significato sia dall'emisfero
sinistro che da quello destro e rispettivamente i due emisferi
cerebrali preferiscono naturalmente quelle sinergie che hanno
sonorità ritmiche ed armoniche coerenti con il proprio sviluppo
fisiologico. Alcuni ricercatori nel 1993 hanno messo in evidenza il
cosiddetto "effetto Mozart", capace con l'ascolto delle Musiche del
Compositore Austriaco di influenzare l'organismo modificando lo
stato emotivo, fisico e mentale in modo da rafforzare i processi
creativi dell'emisfero destro. Certamente saper ascoltare buona
musica influisce sul modo in cui percepiamo lo spazio-tempo e ciò
conduce ragionevolmente a favorire le capacita di apprendimento. Le
alte sonorità martellanti delle moderne discoteche al limite della
udibilità e prive di sinergie tra ritmi ed armonie tendono
inesorabilmente a favorire lo sballo della mente dei giovani che
purtroppo inconsciamente ne subiscono la innaturale pressione.
http://blog.scuolaer.it/messaggio.aspx?IDBlog=172&IDMsg=2376
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