NET ECONOMY e POLITICA dello SVILUPPO
Paolo Manzelli <LRE@blu.chim1.unifi.it>
La networked Digital Economy e' caratterizzata da una condivisione di conoscenze e non da una concezione condivisa dei beni come lo e' stato teoricamente il comunismo od in qualche misura il socialismo.
Certo che tale condivisione ed integrazione di conoscenze condivise ha le sue metodologie di lavoro e di articolazione professionale che oggi sono carenti e cio' costituisce un pericolo economico-sociale poiche la svolta che imprime oggi l' e.commerce provoca un cambiamento epocale che puo' condurre al fallimento la nostra economia ( di un paese che e' al 7/8 ( posto nelle divisione internazionale delle risorse economiche e produttive) che e' fondata essenzialemte sulla PMI.
Oggi si e vissuto a questo proposito dello sviluppo delle new-economy, solo la fase in cui si sono gonfiate a dismisura bolle speculative in Borsa suoi titoli tecnologici ma che ormai rendono a regolarizzarsi, mentre nel frattempo il numero delle persone online, va crescendo a dismisura ma in modo disorganizzato mancante cioe’ di una reale capacita manageriale che sappia esserne guida intellettuale e dirigenziale.
Il reale cambiamento che determinera' sviluppo economico nel prossimo futuro sta infatti nella capacita di far emergere una nuova razionalita' organizzativa delle risorse umane e del lavoro professionale.
La capacita del lavoro intellettuale -manageriale per il nuovo tipo di sviluppo della societa' post industriale , diviene piu' importante del capitale finanziario stesso in questo contesto di sviluppo della societa' post-industriale, proprio in quanto le societa' tecnologicamente avanzate, producono rischi elevati ( finanziari, ecologici e sociali) in conseguenza della stessa accellerazione del cambiamento.
Cio puo' condurre ad una forte emarginazione anche di strutture economiche locali oggi considerate ricche dal punto di vista produttivo se non saremo capaci come universita e scuola di formare una una rinnovata classe dirigente, necessaria per agire in ternimi di "intelligenza connettiva" su nuovi modelli di organizzazione del lavoro intellettuale per lo sviluppo del business economico nell' ambito della globalizzazione dei mercati.
Purtroppo i politici sono generalmente assenti su questioni che riguardano il cambiamento epocale, proprio perche' tradizionalmente legati a concezioni elettroralistiche territoriali e localistiche, per cui emerge il rischio di un populismo paradossalmente destinato a mietere parziali successi, facendo riaffiorare una leva ideologica che procrastina distinzioni ormai fasulle tra destra e sinistra, in verita' del tutto obsolete. Solo il populismo puo' infatti essere ancora di destra o di sinistra accesa in uno scontro ormai tragicomico tra il popolo di Seattle e la strenua difesa del liberismo finanziario.
Come ha detto l’economista Amartya Sen, nel forum sull' etica del lavoro e degli affari tenutosi a Prato lo scorso Settembre, il pericolo della globalizzazione risiede solo nel subordinarla ai soli aspetti economici-finanziari.
Ma il mondo non e' tutto in vendita e cioe' il mercato non puo' garantire la giutizia la equita' ed il pieno impiego ed altre misure del benessere umano; e' pertanto necessario che nella nuova economia si sviluppi una managerialita' cosciente e competente che sappia interpretare i rischi delle diseconomie e degli squilibri sociali proprio nel dare sviluppo al commercio elettronico su strategie di ampia scala che possano inglobare costi aggiuntivi e previsioni di rischio entro un sistema di conoscenze condivise e flessibili permesso dall' uso interattivo delle ICT.
Il questo campo le distinzioni classiche tra destra e sinistra perdono di valore perche non hanno piu' alcun significato per dare radice ideale e motivazionale nonche' economica al nostro futuro.
Il populismo rampante fa riemergere le nette contrapposizioni proprio in quanto ogni sua azione conduce a volere la gente imbevuta di schematismi dove tutto si risolve in un dualismo tra bravi e cattivi , belli e brutti , simpatici ed antipatici , favorevoli e contrari , destri e sinistri e cosi' via dicendo, mentre la situazione dello sviluppo sociale economico contemporaneo vorrebbe una levatura intellettuale connettiva molto piu' adeguata ad un sistema di sviluppo portatore di modelli tecnologicamente avanzati di economia e di democrazia elettronica .
Oggigiorno con occhi appannati da calcio e trasmissioni del tipo "vuoi diventare miliardario",oppure "il grande fratello" ... e chi piu' ne ha piu' ne metta, ...si determina una condizione di cecita' politica di massa sul futuro.
La gente infatti sembra non accorgersi che gli equilibri tra attivita economiche di rischio e rendimenti, hanno sforato ogni equilibrio precedente. Le banche stesse, il cui core business era basato sulla intermediazione del denaro , sono lente a cambiare la loro natura secondo le nuove esigenze dello sviluppo. E nel frattempo sono cambiati in modo drammatico e caotico prezzi e tassi di interesse; ma ancora molti sono quelli che si illudono di poter tornare al passato.
In tal modo il commercio ellettronico e la new economy tardano a decollare cosi che invece di considerare la nuova economia una seria e difficile scommessa, in molti per la impronta data dai mass media, la hanno considerata da prima un facile eldorado, per poi tornare a sogni di un ritorno al passato dove il Busines to Business ( BtB) diviene sinonimo di BACK to BANKING ed il Business to Consumer (BtC), che prevede una condivisione interattiva di conoscenze tra produttore e consumatore, viene reinterpretato come BACK TO CONSULTING e cioe' di un ritorno ad una struttura di servizi di consulenza, anziche ad un partenariato tra scuola, Universita' ed impresa, fondamento quest' ultimo dello sviluppo efficace della NETWORKED DIGITAL ECONOMY.
Il ritorno al passato provoca cecita’ di previsione sul futuro reale e conduce solo al degrado degli inarrestabili processi di evoluzione delle nuove modalita’ di sviluppo socio-economiche, proprio nelle loro funzioni di qualita innovativa, cosi' che idee illusioni e concezioni del passato conducono il sistema sociale a dare credito a strategie perdenti e pericolose sia sul piano economico che politico. Pertanto e' necessario saper interpretare questa nuova dimensione di sviluppo lavorando interattivamente sperimentando il lavoro di condivisione cognitiva al fine di elevare la propria professionalita' per acquisire le capacita una rinnovata dirigenza manageriale necessaria per agire e lavorare per lo sviluppo socialmente organizzato della NET-ECONOMY.
Il rischio di rimanere privi di una formazione manageriale creativa, capace di guidare il cambiamento cognitivo e' evidente poiche' saremo in guai molto seri, anche per il fatto accennato che la politica legata come e' ancora alla territorialita elettorale ed al localismo della delega del voto una tantum e' poco propensa ad attivarsi per dare sviluppo alla democrazia economica e culturale che si giuoca sul piano della globalizzazione.
Infine per dare un contributo fattivo a tali problematiche di conoscenza e nuova professionalita manageriale abbiamo oggi stesso inviato all' ISFOL il Progetto LEONARDO sul tema BRAIN WORKERS KNOW NET che speriamo abbia successo.
Vedi in: https://www.edscuola.it/lre.html