- RIORGANIZZAZIONE dei SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI
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- RIFLESSIONI ED INDICAZIONI sul CONVEGNO CNA-EMILIA ROMAGNA
<http://www.er.cna.it/
>
- BOLOGNA - 14/DIC/2006
- L' Obiettivo principale del convegno della CNA a Bologna e stata la
presentazione del "REPORT" del Progetto denominato "CHANGE" , sulle
competenze per il cambiamento nei distretti e nei sistemi produttivi
locali e piu’ in generale quello di riflettere sulle necessita
strutturazione e lo sviluppo dei "sistemi di networking" per la
condivisione e creazione di conoscenza innovativa.
- Quello che mi e sembrato veramente interessante come sintesi di quanto
ho ascoltato e' focalizzato nell' accentuazione della consapevolezza di
trovarsi di fronte ad una economia nuova definita come "ECONOMIA DELLA
CONOSCENZA" , che prevede in sostanza una "co-evoluzione" dei
sistemi produttivi e commerciali e istituzionali di ricerca e sviluppo
del " Territorio" , quest' ultimo inteso come Capitale Sociale, da
valorizzare e rendere consapevole di come la conoscenza innovativa e
condivisa diventi la chiave piu importante dello sviluppo complessivo
del territorio.
- Pertanto rimanere lontani dal saper superare le criticita’ e la
complessita’ relazionale del "Territorio" , significa, sia per l'
impresa produttiva cosi come per la societa' CIVILE , mantenere
condizioni di separazione che rendono incapaci di valorizzare gli "assets"
correlati al rinnovamento integrato delle conoscenze , senza il quale
si riducono gli spazi di una crescita dimensionale locale strategica
per far fronte in tempi utili alle dinamiche economia di scala della
concorrenza globale .
- Certamente e' stato sottolineato come, sia le competenze economiche e
scientifiche cosi come le competenze relazionali nel territorio sono
raramente possedute o eleborate in modo integrato dall' impresa e dei
settori delle ricerca ; pertanto le condizioni di efficienza nelle
competizione internazionale delle singole imprese ovvero dei singoli
enti di ricerca ; tutti quanti infatti tendono ancora a competere sulla
base delle tradizionli modalita' di fare impresa o ricerca in modo
nettamente separato tra di loro.
Cio e'
essenzialmente frutto del timore che strategie "networking based"
portino ad un rallentamento della intrinseca capacita e know-how di
gestione di clienti e mercati , ovvero conducano ad una limitazione
delle eccellenze nel quadro della Ricerca..
Quanto sopra ha
una sua ragione di essere proprio in quanto il "Territorio" non puo
essere il luogo che va alla velocita di cambiamento della struttura piu
rigida e piu lenta , ma come e stato detto dal Prof Andrea Lipparini
Del DIP. Scienze Aziendali della Univ.di Bologna
<andrea.lipparini@unibo.it> , e' necessatio oggi "Alzare la
asticella per Tutti " nell' quadro di orchestrazione di una nuova
imprenditoria territoriale di ricerce e sviluppo , basata su un sistema
interconnesso di crescita del rapporto tra innovazione della
ricercafondante per lo sviluppo di una conoscenza condivisa.
- Su questa tematica
si e effervorato l' intervento centrale del Prof. Enzo. Rullani , un
caro amico di origine Senese, che e famoso come economista per i suoi
studi sui Distretti Industriali Italiani. Egli ha sottolineato come, il
"distretto industriale", stia attualmente sviluppando tutta una serie
di mutazioni spinto dalla forte concorrenza , cosi che sta man mano
evolvendo nella dimensione di Sistema Produttivo Locale (SPL) anziche
quella dell' antica struttura del Distretto specializzato
territorialmente in sistemi di produzione manifatturiera. Il Prof.
Rullani ha sottolineato quanto era gia stato indicato dalla precedente
relazione del Dr. Roberto Centazzo Resp. Ricerca e Sviluppo della CNA
Regionale
il quale aveva evidenziato l' esigenza di AGIRE per TRASFORMARE , di
"Gramsciana Memoria" , al fine di utilizzare di sistemi relazionali di
rete capaci di trasformare la interazione ed il dialogo come fonte di
innovazione e conoscenza onde aprire la chiusura delle azienda su se
stessa (LOK IN) , in un sistema di crescita della conoscenza innovativa
( LOK NET ).
Il Prof. Rullani ha inoltre sottolineando come, gia nel Distretto
Italiano, la competitivita non si risolveva nel perimetro della singola
azienza; egli ha pero messo in viva luce che la attuale di sviluppo
necessita di accrescere il DIFFERENZIALE COGNITIVO del TERRITORIO,
perche se il Territorio frena , l' impresa la quale singolarmente
diviene capace di competere nel sistema globale , si dissocia dal
distretto e quindi distaccandosi da territorio provoca una
discregazione della funzionalita territoriale del vecchio distretto. Di
consequenza la eccellenza a lungo termine attiva un deprecabile impatto
su l' inaridirsi delle produttivita territoriale e locale , invece di
favorirne la evoluzione rischiando di esportare benessere e di importare
poverta'.
Quindi per
generare valore aggiunto sociale e non impedire la evuluzione di
meritevoli eccellenze e bene uscire dalla retorica del Territorio come
capitale sociale stabile e coerente con la propria identita da
mantenere indelebilmente inalterata ; cio perche e' urgente capire
come i beni intangibili ( conoscenze , relazioni , organizzazione
collaborativa ecc... ) non debbano piu' essere considerati elementi gia
esistenti essenzialmente privi di sostenibili politiche di investimento
. Attualmente il basso investimento nel rinnovo delle conoscenze
condivise , e dovuto all' idea che la conoscenza sia di per se un
fattore deprivato di immediato valore economico e finanziario , facile
pertanto da trasferirsi gratuitamente . Tale concettualita' deprezza
ogni forma di crescita del DIFFERENZIALE COGNITIVO COMPETITIVO, che
dovra essere ricostruito economicamente mediante investimenti mirati
sulla coesione e la responsabilita sociale della ricerca cosi come della
impresa.
Cio e
estremamente necessario in particolare per elevare il linguaggio
scientifico tecnologico e culturale del territorio e sviluppare economia
di scala ad un piu elevato livello di diffusione della conoscenze
economiche, scientifiche e tercnologiche, capaci nel loro complesso
dialogo interattivo, di attivare una piu elevata creativita di
sviluppo della Societa della Conoscenza nell' ambito della estenzione
delle economie di scala di una nuova imprenditorialita' dei paesi ad
indrustrializzazione avanzata vista nel quadro dei futuri sviluppi
della economia della conoscenza.
Gli altri relatori si sono addentrati in questioni piu specificatamente
correlate ai sistemi di filiera dei comparti territoriali con specifiche
valenze produttive nella Regione Emilia Romagna.
A conclusione di questo interessante convegno mi sono ancor piu
convito di quanto tentiamo di sviluppare con il Progetto "INN-OVATION"
(che significa: inovazione con applauso) di -LRE/EGOCREANET. Infatti "INN-OVATION"
sara' un Progetto di disseminazione delle opportunita di sviluppo
scientifico e tecnologico delle Economia della Conoscenza basato su una
strategia di motivazione ampia e mirata dei cittadini che perseguira'
lo slogan < POWERING SCIENTIFIC & ECONOMIC KNOWLEDGE TO THE PEOPLE >.
Le iniziative di tale progettazione le concorderemo a partire del
prossimo Gennaio con il Ministro Luigi NICOLAIS .
In EGOCREANET/LRE -ON-NS ( open Network for NEW Science) , ci siamo
fatti la convinzione che il nostro modo di pensare e di vivere delle
masse ( incentivato da TV, Calcio , Musica ed altre attivita di
entertainment ...) non sia piu compatibile con lo sviluppo delle
economia della conoscenza, che in vero non e piu quelle dell' HOMO
FABER ma semptre di piu quelle dell' HOMO SAPIENS.
- Putroppo senza
discutere sui pregiudizi e tradizioni obsolete che impediscono ancora
l'indurre un profondo cambiamemto economico e sociale ci stiamo
arenando senza piu' alcuna motivazione ideale per competere e avere
successo.
- A tal
proposito ha detto nella sua relazione ALDO DURANTE info@montebellunadistrict.com
, siamo passati attraverso un ponte di grande instabilita’ che per
passare alla economia dei beni intangibili , ha direttamente condotto l’
immaginario sociale di una un'epoca in cui si lavorava duramente anche
senza avere successo a quello di una epoca contemporanea in cui si
accentua la possibilita’ per pochi , (dirigenti, furbetti del
quartierino, categorie privilegiate ecc.. ...), di avere facilmente
successo anche senza lavorare un gran che.
Tale
costatazione per la nostra societa al limite del disastro, equivale
al vecchio detto “ TROPPA GRAZIA SAN’ANTONIO” , di colui che volendo
cavalcare il suo ciuco non riusciva a montarlo , cosi che riferendosi al
suo Santo preferito gli chiese la grazia di saltare , ed ottenendola ,
salto direttamente dall’ altra parte del ciuco senza poterlo montare
per tornare a casa.
Infine e
stato notato che ancora oggi la Bolla Speculativa su INTERNET e le sue
sulle funzioni relative alle opportunita economiche di relazione e
connessione e formazione in rete per lo sviluppo si attivita di
networking , subisce di un atteggiamento di sfiducia culturale che
impedisce la funzionalita innovativa del NETWORKING COLLABORATIVO in
RETE. Cio' determina un danno evidente di correlazione efficace tra
Societa e sistemi locali produttivi ; infatti nel dibattito c’e stato
chi ha detto criticamente che il convegno delle CNA a Bologna era meglio
che analizzasse la "Disorganizzazione dei sistemi IMPRODUTTIVI Locali" ,
cosi da trovare " senza troppi peli sulla lingua" le responsabilita di
non aver attuato soluzioni di comunicazione fiduciaria interattiva
adeguate ad arginare un disastro ormai incipiente e facilmente
intuibile per la incapacita di trasformare la nostra societa
industriale in societa della conoscenza.
In conclusione nella dinamica di Trasformazione verso la Economia della
Conoscenza e' stato sottolieato che ....< e' proprio la Conoscenza
che dovra essere rigenerata >... e cio "non" corrisponde solo ad
una attivita di restiling delle vecchie conoscenze disciplinari e delle
tradizioni culturali , ma alla assunzione di una nuova credibilità e
fiducia nel rinnovamento cognitivo, capace di superare lo scenario
congiunturale contemporaneo, proprio in quanto esso e' rimasto basato
su vecchie cognizioni ed esperienze consolidate; quest' ultime
certamente prive di rischio econonico e sociale perche ben affermate ,
ma allo stesso tempo lontane mille miglia da innestare una fertilità
territoriale e locale dello sviluppo creativo, nell' ambito del quale
cio’ che si potra effettivamente fare dipendera' da cio che ci si
predispone a capire in termini di cambiamento , in modo da potersi
correlare in modo non dipendente dai cambiamenti profondi dovuti al
superamento delle logiche della società industriale . In conclusione e
stato suggerito dal REPORT del PROGETTO "CHANGE" la necessita di "acquisire
una modalita di vedere le cose usuali con uno sguardo non usuale",
per percepire capire e valorizzare le nuove opportunita e prospettive di
sviluppo aperte dalla Società Europea delle Conoscenza.
---------------------------------------------------------------Paolo
manzelli Firenze 15 DIC/2006 ---------------------------- |