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VALORIZZAZIONE BENI INTANGIBILI: Osservazioni tratte da: Paolo Manzelli Relazione al SEMINARIO : RETE DI CONOSCENZE PER L’INNOVAZIONE DELLE PMI Riunione Annuale ASSEFORCAMERE Nazionale – FIRENZE 13-14-Giugno 2003 La relazione sara’ ripresentata in occasione del -1° TASTI L.F. CON LE IMPRESE –PIN-Prato – 17/ Giugno 2003. Nuove figure professionali divengono oggigiorno necessarie quali soggetti di promozione della innovazione in quanto capaci di rispondere ad una "Cultura del Cambiamento" finalizzata alla realizzazione della Societa’ della Conoscenza e fornire adeguate professionalita’ di Gestione della Conoscenza nel quadro dello sviluppo e consolidamento di network di " imprese a rete" basato su un sistema di condivisione produttiva e cognitiva tra impresa e ricerca . In tale prospettiva i nuovi approcci nella "Gestione Imprenditoriale delle Conoscenze" sono sostanzialmente caratterizzati dal passaggio tra la vecchia Societa’ Industriale, basata sulla produzione delle singole aziende ,verso la Societa’ della Economia della Conoscenza, fondata sulla condivisione di conoscenza e integrazione tra ricerca ed innovazione nel quadro della "NET-ECONOMY". La necessita’ dell’ agire in una ampia sinergia di livello Europeo, sposta infatti la dimensione di competitivita’ e di crescita del valore aggiunto alla produzione della Piccola e Media Impresa, che oggi si vede costretta a superare la propria dinamica individuale di crescita, per formulare i propri piani di azione e di business oltre ogni ristretta nicchia del mercato territoriale. La chiave di lettura della "Cultura del Cambiamento" risiede principalmente nel disproporzionamento del rapporto di valore esistente tra "Beni Materiali" (Tangible Assets) e "Beni Immateriali", quest’ultimi oggi sono infatti correlati alla gestione e codivisione delle conoscenze in un sistema di economia a rete (Intangible Assets); quanto sopra provoca una ulteriore necessita’ di flessibilita' del mercato che pero’ deve necessariamente coniugarsi con una profonda modifica dei tradizionali modelli organizzativi aziendali. E’ opportuno riflettere come nella recente fase dello sviluppo imprenditoriale, abbiamo assistito, come risposta alla dinamica oscillante del mercato ,alla crescita di una "micro impreditorialita’ " , basata sulla innovazione tecnologica e l’ automazione dei processi produttivi, che pero’ nella maggior parte dei casi ha mantenuto costanti le caratteristiche di amministrazione e di gestione e organizzazione tradizionale del lavoro di tipo aziandalistico . Cio’ ha dato luogo ad una strategia di ristrutturazione della produzione, dove la innovazione del sistema produttivo si e’ generalmente accompagnata alla riduzione del personale, ed alla intensificazione della flessibilita’ del lavoro proprio al fine di accelerare i tempi di risposta alle oscillazioni del mercato. Tale progressivo sistema di micronizzazione della struttura imprenditoriale ha fatto seguito, da un lato a una sequenza di ricorso al subappalto impostato dalla grande impresa, che ha esternalizzato ed anche internazionalizzato intere fasi della produzione, mentre dall’ altro lato, e’ succeduta alla trasformazione industriale dell’ artigianato e del settore agro-industriale, che troppo spesso e’ stata associata ad una estensione di contratti di lavoro precari. Certamente questa strategia non è priva di contraddizioni, dato che la Microimpresa risulta essere un modello di sviluppo che in breve puo’ divenire appannaggio delle produzione di paesi meno industralizzati, ed inoltre perche’ riducendo le opportunita’ di lavoro intellettuale provoca di conseguenza contrazione dei consumi,… inoltre, altri fattori dovuti a una profonda modificazione della concorrenzialita’del mercato, impongono con tutta evidenza la necessita’ di un profondo cambiamento finalizzato alla realizzazione della "impresa a rete" proprio per il fatto che diviene decisivo ed improcrastinabile il saper prendere in attenta considerazione i nodificati criteri di concorrenza delocalizzata di un mercato che sempre piu’ si articola e si dinamizza a livello globale. In particolare focalizzando le prospettive e opportunita’ di sviluppo della recente strategia di Estensione della Europa, ritenuta capace di dare una risposta concorrenziale alla globalizzazione dei mercati, ci si accorge con immediatezza della impellente necessita’ di un superamento delle carenze professionali di "Gestione Imprenditoriale delle Conoscenze", in modo tale che il valore aggiunto dai "Beni Intangibili" possa dar vita alla crescita della Economia della Conoscenza nella quale risulta fondamentale la Ricerca Collettiva tra Centri di Ricerca e Sviluppo e Piccola e Media Impresa; ; tale strategia e’ stata infatti delineata come vincente per competere nel quadro del declino delle obsolete concezioni di concorrenzialita' piu’ proprie della Grande impresa, dalla Unione Europea a partire dalla Riunione del Consiglio di Europa del maggio 2000 a Lisbona. In tale quadro interpretativo fondato sul cambiamento dei livelli di competitivita’ di un mercato globalizzato sempre piu’ dinamico, diverra’ modello di sviluppo del mercato Europeo un sistema di "KNOWLEDGE ECONOMY" che pertanto e’ oggi stesso una condizione prioritaria, per favorire la crescita di nuovi settori di intervento e di intermediazione dei mercati, che certamente saranno fondati sulla valorizzazione dei "beni intangibili" tra i quali spicca la formazione di un Nuovo Management appropriato allo sviluppo della NET-WORK ECONOMY proprio della gestione "d'impresa a rete". Pertanto la strutturazione ed il rafforzamento di un modello di rete imprenditoriale tra Ricerca e Produzione ( ERA- European Research Area) diviene condizione essenziale dello sviluppo in una Europa dove, con la estensione a nuovi Paesi Associati, le Imprese possono integrarsi con la Ricerca venendo a contatto con realtà economiche diverse, che hanno le potenzialita’ di generare indirizzi di sviluppo creativi non piu’ basati sulle obsolete normative della vecchia gestione aziendale. In particolare le nuove modalita’ di Knowledge Management debbono essere indirizzate per attuare una riduzione dei fattore del rischio di isolamento della "Piccola Media e micro-impresa" attuando un profondo cambiamento organizzativo di sistema di network imprenditoriale, facente leva su una integrazione tra PMI e la ricerca e sviluppo innovativo transnazionale nel quadro Estensione della Europa fino ai limiti dei suoi confini storico-geografici. Per non rimanere una missione impossibile il connubio tra Ricerca e PMI, dovra' aprire nuovi fronti di intervento basati su un "partenariato di impresa"; cio’ evidentemente comporta il netto superamento di ogni precedente strategia di "Servizi alle Imprese". Infatti si e’ recentemente constatato che la domanda di servizi di rete da parte delle PMI e assai bassa, persino quando tali servizi sono offerti " gratuitamente " da soggetti pubblici o convenzionati ; quanto sopra consegue alla difficolta’ della PMI ad internalizzare i benefici di tali servizi on line , nell’ ambito di una antiquata ottica del tutto obsoleta della tradizionale gestione aziendale, che infatti risulta troppo lontana dallo sviluppo di economia di scala conseguente alla internazionalizzazione e condivisione dei processi produttivi. Pertanto il valore del sevizio reso nel quadro delle tecnologie ITC , risulta pressocche’ nullo in un contesto delle tradizionali modalita' di erogazione dei servizi all’ impresa. E’ necessario infatti attuare una trasformazione della concezione di servizio in quella di "partenariato di impresa", …. la’ dove il guadagno ottenuto in seguito ad una effettiva qualificazione della produzione e da una maggior ampiezza del mercato del network imprenditoriale possa essere ridistribuito in dipendenza al valore aggiunto acquisito dal consorzio od altre forme di joint venture tra PMI e Ricerca , in seguito ad una effettiva estensione del mercato della PMI. Il Sesto Programma Quadro della Unione Europea , partendo da similari considerazioni.e’ basato sulla valorizzazione e disseminazione delle "migliori prassi di interrelazione e trasferimento tecnologico tra Ricerca e PMI" autonomamente realizzate al fine di incrementare una nuova valutazione tra la crescita del capitale proprio dei "Beni Tangibili" e quella del lavoro intellettuale innovativo; quest’ultimo valore e’ quello piu’ proprio della gestione dei "Beni Intangibili" derivanti dalla innovazione cognitiva. Infatti e’ dalla integrazione tra le due modalita’ di espressione del valore economico e sociale , che si potra’ ottenere un elevato valore aggiunto alla produzione, cio’ proprio quando la gestione imprenditoriale delle reti comunicative, nella estensione ed internazionalizzazione dei mercati , progressivamente diverra’ sia il vettore dello sviluppo economico che della crescita sociale e culturale. Certamente anche nel settore della innovazione della formazione il successo formativo nei riguardi delle opportunita' di lavoro, consiste nella capacita di rispondere al cambiamento dello sviluppo esercitando nuove modalita' di formazione capaci di capire e favorire le esigenze dello sviluppo socio-economico contemporaneo. Bisogna a questo proposito considerare che la formazione per corrispondere a opportunita' di lavoro, deve essere "anticipativa" delle esigenze di sviluppo, proprio in seguito al fatto che, anche ricorrendo ad appropriate metodologie di NET-Learning, comunque ci vuole piu’ tempo per formare competenze innovative che non per produrre beni tangibili. Pertanto in tale contesto di previsione che guarda alla sostenibilita' futura del lavoro dei giovani piuttosto che al trasferimento di conoscenze spesso obsolete del passato, il LRE-EGO-CreaNET ed il PIN della Universita’ di Firenze hanno iniziato ad realizzare la formazione di nuove Figure Professionali capaci di intervenire nella Gestione di una Economia di "impresa a rete" nell’ ambito di nuovi progetti di formazione innovativa denominati TASTI che sono basati su un modello di apprendimento di simulazione di impresa capace di rilanciare il futuro della NET-ECONOMY (TASTI e un Acronimo che significa TELEMATIC AGENCY FOR SCIENTIFIC & TECHNOLOGICAL DEVELOPMENT) Di conseguenza lo sviluppo dei Progetti TASTI ha attentamente preso in considerazione il fatto che le conoscenze specialistiche conoscono un rapido grado di obsolescenza (e’ stato recentemente affermato da studi eseguiti nell’ ambito della programmazione Europea, che circa il 50% delle conoscenze dei laureati diviene superato in meno di un anno) e tale circostanza viene accentuata dall’ evolversi delle tecnologie moderne di comunicazione interattiva. Tenendo conto di tale dato di fatto , lo stile formativo dei progetti TASTI viene fondato su strategie operative di NET-Learning on the job nelle quali si impara lavorando su Progetti, e si valuta il lavoro sulla base dei risultati. raggiunti da una formazione di Team collaborativo, con ruoli e competenze differenziate e specifiche. . Attualmente e’ in corso di attuazione presso il PIN della Universita’ di Firenze in Prato il Progetto TASTI LAW- FINANCE (master Gratuito finanziato dalla Provincia di Prato ed organizzato in collaborazione con la CNA e la Confartigianato Pratesi), la cui descrizione puo essere presa in considerazione prendendo visione del sito web: Vedi : http://tnserver.pin.rete.toscana.it/tasti3/index.htm Le metodologie di nuova formazione dei Progetti TASTI pertanto sono finalizzate a dare un contributo operativo nel ridisegnare l’ assetto stretegico della innovazione gestionale ed organizzativa della micro impresa e comunque delle PMI, al fine di favorire la condivisione produttiva e cognitiva necessaria per l sviluppo Europeo della Economia della Conoscenza. BIBLIO-LINK - AA.VV Creating Value From INTANGIBLE ASSETS . ( Study Report) Electronic Document: http://www.innovation.gov.uk/projects/intangible_assets/intangible_assets.pdf Abstract: INTANGIBLE ASSETS - VALUABLE NET-ECONOMY RESOURCES Successful "net- business" organizations respond to the change developing new ways of thinking about business networking enterprises that seeks a sustainable future rather than seeking to sustain the traditional business economy founded on shortening the labour-force number skills and salary. A key component of the future Knowledge Economy consists in the ability of net-business to valorize the intellectual workforce and all the intangible assets that can be a consequence of the intelligent team e.working as well as:
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