In questo numero:
(Ottobre 2005)
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DI (Assunzioni 2005-2007)
in
Sentenze
Sentenza Tribunale Cagliari 2563/05 (Sostegno)
Sentenza Tribunale Roma 6.10.05 (Sostegno)
Sentenza Tribunale Roma 6.10.05 (Sostegno)
Sentenza Corte Costituzionale 385/05 (DLvo 151/01)
in
Contratti
CCNL FILINS-FIINSEI-UGL 2005-2009
31 ottobre Elezioni Consulte
Il
Decreto Ministeriale 1 agosto 2005, n. 71 stabilisce che le elezioni
dei rappresentanti degli studenti nelle consulte provinciali si svolgano
entro il 31 ottobre secondo la procedura elettorale semplificata, prevista
dagli artt. 21 e 22 dell'OM
n.215 del 15 luglio 1991.
Sul tema si veda in Educazione&Scuola:
Nel settore
Archivio di Educazione&Scuola:
30 ottobre Termine Ora Legale
Alle ore tre (legali) del 30 ottobre, come previsto dalla
Direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 gennaio
2001, si ritorna all'ora normale; l'ora legale era in vigore dalle ore
due del 27 marzo 2005.
24 ottobre Giornata Mondiale della
Biblioteca scolastica
Nel
quarto lunedì di ottobre di ogni anno si celebra in tutto il mondo l'International
School Library Day.
Il 24 ottobre 2005 - in concomitanza con l'evento - si svolge la
giornata di studi dal titolo "Apprendere
con la biblioteca scolastica", promossa nell'ambito del Progetto del
MIUR "Biblioteche
nelle Scuole" e organizzata dall'Università di Roma Tre.
In Rete:
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
Nota 21 ottobre 2005, Prot. n. 2101/DIP/Segr.
Anagrafe degli alunni delle scuole statali
Circolare Ministeriale 19 ottobre 2005, n. 80
Corsi integrativi per diplomati dei licei artistici statali, paritari e
ll.rr.. Anno scolastico 2005-2006. Decreto Legislativo n. 297/94, art. 191
Nota 18 ottobre 2005, Prot. n. 419
Comparto Ministeri - Personale delle aree funzionali. Fondo unico di
amministrazione 2004. CCNI 17 ottobre 2005, n. 4. Criteri e modalità di
utilizzazione
Nota 18 ottobre 2005, Prot.n. 3280
Modalità attuative dell’art.4 del C.C.N.I. del 22 giugno 2005.
Attribuzione posizioni economiche “super”
Nota 18 ottobre 2005, Prot. n. 3968
Rilevazione integrativa dati delle scuole dell'infanzia, primarie,
secondarie di I e II grado statali e non statali. Anno scolastico
2005-2006: inizio attività
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005
Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo
del sistema educativo di Istruzione e formazione ai sensi della legge 28
marzo 2003, n. 53
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005
Definizione delle norme generali in materia di formazione degli insegnanti
ai fini dell'accesso all'insegnamento, ai sensi dell'articolo 5 della
legge 28 marzo 2003, n. 53
Circolare Ministeriale 14 ottobre 2005, n. 77
Progetti di formazione dei responsabili di direzione delle scuole
paritarie e di monitoraggio per la rilevazione della qualità dell’offerta
formativa proposta dalle singole scuole
Nota 14 ottobre 2005, Prot. n. 5935
Progetti di formazione dei responsabili di direzione delle scuole
paritarie e di monitoraggio per la rilevazione della qualità dell'offerta
formativa proposta dalle singole scuole
Nota 14 ottobre 2005, Prot. n. 1885
Rilevazioni integrative A.S. 2005/2006
14 ottobre Riforma Cicli
Il 14 ottobre 2005 gli ultimi due decreti legislativi previsti dalla
legge delega 28 marzo 2003, n. 53, relativi alle
norme generali in materia di formazione degli insegnanti ed alle
norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo ciclo
del sistema educativo di Istruzione e Formazione, dopo aver superato
la Conferenza Unificata (14
luglio 2005 e
15
settembre 2005) ed aver acquisito il parere favorevole da parte delle
7e Commissioni di Senato (28
settembre 2005) e Camera (11
ottobre 2005), entro il termine ultimo del 17 ottobre, arrivano
all'approvazione definitiva dal parte del
Consiglio dei Ministri.
Di seguito i comunicati stampa del MIUR del 14 ottobre 2005:
Riforma sul secondo ciclo: la sperimentazione dopo la
definizione di tutti i passaggi normativi
In seguito all'approvazione definitiva da parte del Consiglio dei
Ministri del decreto legislativo sul secondo ciclo, il Ministro Letizia
Moratti, relativamente alla sperimentazione della riforma, precisa che
il decreto approvato stamani non contiene riferimenti ad una data
precisa, ma stabilisce che "sino alla definizione di tutti i passaggi
normativi propedeutici all'avvio del secondo ciclo di competenza del
Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, il medesimo
Ministero non promuoverà sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle
scuole, ferma restando l'autonomia scolastica".
Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri
il decreto sul secondo ciclo attuativo della legge 53/03.
Viene ridisegnato dopo 80 anni il secondo ciclo di istruzione e
formazione, articolato in percorsi liceali (che rilasciano diplomi
liceali) e percorsi di istruzione e formazione professionale (che
rilasciano qualifiche e diplomi professionali).
L'approvazione in via definitiva da parte del Consiglio dei Ministri del
decreto sul secondo ciclo viene a completare il quadro degli atti
normativi attuativi della legge 53/03.
In coerenza con gli obiettivi fissati dall'Unione Europea per il 2010,
il decreto interviene a modificare gli attuali ordinamenti della scuola
secondaria superiore, prevedendo otto tipologie liceali, e modifica gli
attuali assetti della formazione professionale regionale, configurando
il sistema dell'istruzione e formazione professionale di rilevanza
nazionale ed europea.
Filosofia delle scelte
Investimento sull'istruzione e formazione dei giovani per favorire la
crescita personale, culturale e professionale in linea con le politiche
del capitale umano, assicurando loro conoscenze, abilità, capacità e
competenze adeguate per essere cittadini attivi, in grado di concorrere
al progresso materiale e spirituale del Paese (art. 4 Cost.) e
dell'Unione Europea.
Articolazione unitaria del sistema, comprendente il sistema dei licei e
quello dell'istruzione e formazione professionale, assicurando
competenze di base comuni finalizzate all'armonica interazione tra i due
sistemi.
Potenziamento della libertà di scelta degli studenti e delle famiglie,
nell'ambito dell'autonomia delle istituzioni scolastiche e formative e
di vincoli nazionali e regionali, a garanzia dell'unità e qualità del
sistema.
Flessibilità strutturale e personalizzazione educativa, metodologica e
didattica dei percorsi, a garanzia del successo formativo e del diritto
all'apprendimento.
Orientamento e personalizzazione attraverso il portfolio delle
competenze, il riconoscimento dei crediti e la reversibilità delle
scelte garantita e assistita lungo tutto il percorso formativo.
La realizzazione, in un'unica sede, di percorsi liceali e percorsi
dell'istruzione e formazione professionale, sulla base di apposite
convenzioni fra le istituzioni scolastiche e formative.
In particolare, i percorsi liceali vocazionali possono raccordarsi,
ferme restando le rispettive identità ordinamentali e curricolari, con i
percorsi dell'istruzione e formazione professionale, costituendo,
insieme, centri polivalenti denominati "Campus" o "Poli formativi".
Il sistema dei licei si connota per il carattere prevalentemente
propedeutico dei relativi percorsi rispetto alla prosecuzione degli
studi a livello post-secondario, in ambito accademico e non. In
particolare, i cosiddetti licei "vocazionali" assolvono anche ad una
specifica funzione di preparazione scientifica e professionale coerente
con l'indirizzo di riferimento.
Il sistema dell'Istruzione e formazione professionale si connota per il
carattere prevalentemente terminale dei relativi percorsi rispetto
all'inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni.
Il sistema dell'IFTS, Istruzione e formazione tecnica superiore, si
connota per il carattere terminale dei relativi percorsi rispetto
all'inserimento nel mondo del lavoro e delle professioni.
Valorizzazione della professionalità docente (da esecutiva a
progettuale, fino alla responsabilità della certificazione delle
competenze).
Potenziamento della competenza nella lingua inglese ed in una seconda
lingua europea, con la possibilità, rimessa alla scelta dello studente,
di acquisire per l'inglese una padronanza linguistica a livello di
lingua madre.
Integrazione tra teoria e pratica (laboratorialità, alternanza
scuola-lavoro); sviluppo delle conoscenze relative all'uso delle nuove
tecnologie.
Valutazione nazionale degli apprendimenti e valutazione di sistema.
Superamento della frammentazione e razionalizzazione dei percorsi
sperimentali in atto nella scuola secondaria di secondo grado. (segue
scheda)
Ordinamenti vigenti e sperimentazioni in atto
Istituti secondari superiori statali n. 4.876
Istituti secondari superiori non statali n.
1.737
TOTALE
n. 6.613
Tipologia istituti |
n. istituti |
N. sperimentazioni attivate
|
Licei classici |
650 |
641 |
Licei linguistici |
210 |
198 |
Licei pedagogici |
524 |
524 |
Licei scientifici |
1049 |
1042 |
Istituti professionali
|
1509 |
11 |
Licei artistici |
122 |
112 |
Istituti d'arte |
181 |
200 |
Istituti tecnici |
2368 |
2298 |
Aspetti comuni dei due sistemi del
secondo ciclo
PRINCIPI:
- l'unitarietà del sistema,
all'interno del diritto-dovere all'istruzione e formazione per almeno
12 anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica entro il
18° anno di età, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 15
aprile 2005, n. 76.
- finalità comuni ad entrambi i
sistemi (art. 2, co. 1 lett. b) legge 53/2003), garantite da un
medesimo Profilo educativo culturale e professionale dello studente
per i due sistemi
- possibilità di passaggi tra tutti i
percorsi, garantita da un sistema di crediti e di certificazioni per
qualsiasi segmento del secondo ciclo frequentato con esito positivo e
assistita da apposite azioni di sostegno approntate dalle istituzioni
scolastiche e formative
- alternanza scuola lavoro per
entrambi i sistemi, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 15
aprile 2005, n. 77
- raccordo dei percorsi del secondo
ciclo con i livelli di uscita dal 1° ciclo e con i successivi gradi di
formazione superiore, in uscita.
In particolare per il 1° ciclo è stato previsto:
il potenziamento dell'orario di insegnamento della lingua Inglese e
della Tecnologia
La quota oraria destinata all'insegnamento dello strumento musicale
nelle attuali scuole medie ad indirizzo musicale viene resa
obbligatoria, per gli studenti che ne facciano richiesta, al fine di
assicurare i livelli necessari per la frequenza dei licei musicali
La integrazione degli Obiettivi Specifici di Apprendimento delle Scienze
nella parte relativa allo studio dei processi di evoluzione
Caratteristiche del sistema liceale (norme generali)
finalità e durata. I licei hanno una durata di 5 anni,
si articolano in 2 + 2 + 1, si concludono con l'esame di Stato. Il
titolo di studio conclusivo, oltre ad essere condizione di accesso
all'istruzione terziaria, ha valore legale a tutti gli altri effetti e
competenze previsti dall'ordinamento vigente.
L'ammissione al 5° anno dà accesso all'istruzione e formazione tecnica
superiore.
specificazione dell'asse culturale proprio di ciascun liceo (artistico,
classico, economico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico,
tecnologico, delle scienze umane) nell'ambito dei principi generali.
organizzazione educativa e didattica. Modalità di
personalizzazione dei percorsi, funzioni di tutorato, determinazione dei
livelli di flessibilità rimessi all'autonomia delle scuole, alla scelta
degli studenti e delle famiglie ed al raccordo con il territorio.
valutazione e scrutini. Frequenza obbligatoria, da
parte dello studente, di ¾ dell'orario annuale ai fini della validità
dell'anno; valutazione del comportamento; criteri di ammissione al
periodo didattico successivo.
esame di Stato. Prove sia nazionali sia di istituto
coerenti con il Profilo educativo culturale e professionale e agli
obiettivi specifici di apprendimento del corso.
Piani di studio dei licei
I piani di studio dei licei si articolano in:
Attività e insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti
Attività e insegnamenti obbligatori a scelta dello studente
Attività e insegnamenti facoltativi
Per i licei vocazionali che si articolano in indirizzi nel secondo
biennio e nel 5° anno sono previsti
Attività e insegnamenti obbligatori di indirizzo connotati da una forte
presenza di laboratori.
Caratteristiche del sistema dell'Istruzione e formazione professionale
(livelli essenziali)
Vengono indicati i livelli essenziali di prestazioni garantiti dallo
Stato e assicurati dalle Regioni nell'accreditamento delle istituzioni
formative e nella organizzazione dell'offerta formativa, in linea con le
indicazioni dell'Unione europea. Essi riguardano:
- l'offerta formativa in relazione al
soddisfacimento della richiesta di frequenza degli studenti e delle
loro famiglie (art. 16);
- l'orario minimo annuale e
l'articolazione dei percorsi formativi (almeno 990 ore annue), di cui
¾ a frequenza obbligatoria e percorsi sia triennali che quadriennali
(art. 17);
- gli obiettivi generali e il profilo
educativo, culturale e professionale comune al sistema dei licei; i
percorsi sono riferiti a figure di differente livello relative ad aree
professionali definite, sentite le parti sociali, mediante accordi in
sede di Conferenza Unificata, che potranno articolarsi ulteriormente a
livello territoriale
- gli standard minimi dei percorsi
formativi; riguardano le competenze linguistiche (italiano, inglese e
una seconda lingua comunitaria), competenze scientifiche,
tecnologiche, storico-sociali ed economiche, religione cattolica e
scienze motorie.
- prosecuzione degli studi e della
formazione a livello terziario. Sono assicurati raccordi con l'anno
integrativo per sostenere l'esame di Stato per accedere all'università
e con il sistema di IFTS
- i requisiti dei docenti: abilitati
all'insegnamento ovvero esperti con 5 anni di esperienza nel settore
professionale di riferimento.
- la valutazione e certificazione
delle competenze: al termine dei percorsi triennali è rilasciato il
certificato di qualifica professionale; al termine di quelli
quadriennali, il diploma professionale. Entrambi hanno validità
nazionale ed europea.
Al termine dei percorsi IFTS è rilasciato il diploma
professionale di tecnico superiore.
- le strutture formative ed i relativi
servizi: sono previsti i requisiti relativi alle capacità gestionali,
all'adeguatezza delle strutture didattiche e logistiche, anche per la
realizzazione di stage e tirocini.
- i passaggi tra i sistemi: sono
assicurati i passaggi tra i percorsi dell'Istruzione e formazione
professionale e tra questi ed i licei, e viceversa.
- la valutazione di sistema: l'INVALSI
valuta il raggiungimento degli obiettivi indicati dal Profilo
educativo culturale e professionale atteso.
Processo di attuazione
L'attivazione delle prime classi dei percorsi liceali e del primo anno
dei percorsi di istruzione e formazione professionale avverrà dall'anno
scolastico e formativo 2007-2008.
Per i percorsi liceali è necessario procedere mediante provvedimenti del
Ministro dell'Istruzione, sentita la Conferenza Unificata Stato-Regioni,
a:
Definizione della tabella di confluenza dei percorsi di istruzione
secondaria superiore vigenti nei percorsi liceali previsti dalla
riforma.
Definizione della tabella di corrispondenza dei titoli di studio.
Incremento, fino al 20% della quota oraria dei piani di studio rimessa
all'autonomia scolastica nell'ambito degli indirizzi definiti dalle
Regioni.
Per i percorsi dell'Istruzione e Formazione Professionale
ciascuna Regione adotterà una specifica disciplina nel rispetto dei
livelli essenziali e previa definizione, con accordi in Conferenza
Unificata, dei seguenti aspetti:
Individuazione delle figure di differente livello relative ad aree
professionali articolabili in specifici profili professionali sulla base
del fabbisogno del territorio
Fissazione degli standard minimi formativi relativi alle competenze di
base (linguistiche, matematiche, scientifiche, tecnologiche,
storico-sociali ed economiche) necessarie al conseguimento del profilo
educativo, culturale e professionale dello studente, nonché alle
competenze professionali proprie di ciascuna figura professionale.
Definizione degli standard minimi relativi alle strutture delle
istituzioni formative e dei relativi servizi.
Il coordinamento dell'attuazione della riforma a livello nazionale è
garantito da specifiche intese in sede di Conferenza Unificata.
L'attuazione della riforma nell'ambito del diritto-dovere all'istruzione
e alla formazione professionale è assicurata in modo graduale mediante
norme che determinano le condizioni di passaggio.
Documenti nazionali allegati al decreto
Profili
Indicazioni nazionali
Profilo educativo culturale e professionale dello studente alla fine del
secondo ciclo comune al sistema dei licei e al sistema della IFP
Profilo educativo culturale e professionale dello studente alla fine del
secondo ciclo specifico per le diverse tipologie liceali
Le indicazioni nazionali comprendono:
Obiettivi generali del processo formativo
Obiettivi specifici di apprendimento, in riferimento alle tipologie
degli 8 licei
Piani di studio
Quadri orario
I nuovi percorsi liceali
I percorsi liceali si articolano in otto tipologie
- LICEO ARTISTICO
- LICEO CLASSICO
- LICEO ECONOMCO
- LICEO LINGUISTICO
- LICEO MUSICALE E COREUTICO
- LICEO SCIENTIFICO
- LICEO DELLE SCIENZE UMANE
- LICEO TECNOLOGICO
Liceo Artistico
Si articola in tre indirizzi:
- Arti figurative
- Architettura, Design e Ambiente
- Audiovisivo, Multimedia e
Scenografia
Liceo Economico
Si articola in due indirizzi:
- Economico Aziendale
- Economico Istituzionale
L'indirizzo Economico Aziendale prevede i seguenti
settori rimessi alla libera scelta dello studente:
- Settore filiera moda
- Settore agro-alimentare
- Settore dei servizi
creditizi-finanziari
- Settore del turismo
L'indirizzo Economico istituzionale, prevede i
seguenti settori rimessi alla libera scelta dello studente:
- Settore della ricerca e della
innovazione
- Settore internazionale
- Settore della finanza pubblica
- Settore della pubblica
amministrazione
Liceo Tecnologico
Il Liceo Tecnologico si articola in 8 indirizzi:
- Meccanico - Meccatronico
- Elettrico Elettronico
- Informatico, Grafico e Comunicazione
- Chimico e Materiali
- Tecnologie tessili,
dell'Abbigliamento e della Moda
- Produzioni Biologiche e
Biotecnologie alimentari
- Costruzioni, ambiente e territorio
- Logistica e Trasporti
Le principali novità introdotte in sede di
approvazione definitiva del provvedimento sul secondo ciclo
- i è accentuata la natura vocazionale
e professionale dei licei ad indirizzo: liceo economico, liceo
artistico e liceo tecnologico. Fermo restando il monte ore
complessivo, è aumentato l'orario destinato alle attività di
indirizzo, finalizzate all'inserimento nel mondo del lavoro,
compensando l'aumento con la diminuzione dell'orario destinato agli
insegnamenti generali. Aumenta, inoltre, lo spazio dato alle attività
di laboratorio, ai percorsi in alternanza scuola-lavoro e ad
iniziative di studio-lavoro e di stage. I settori del liceo economico
si sono arricchiti nel settore del credito, e tra gli indirizzi del
liceo tecnologico sono state inserite la grafica e la moda.
- Il decreto introduce modifiche alle
disposizioni di raccordo e continuità tra il primo e il secondo ciclo,
prevedendo
- un'ora di tecnologia obbligatoria
in più nella scuola secondaria di primo grado, così da portare
l'insegnamento obbligatorio di tecnologia a due ore, con
corrispondente diminuzione di un'ora facoltativa;
- la possibilità per gli studenti di
rafforzare l'apprendimento dell'inglese, destinando a tale fine le
ore previste per la seconda lingua comunitaria. Tale scelta,
effettuata nella scuola secondaria di primo grado, prosegue anche
nei licei, e consente, unitamente all'incremento di un'ora
obbligatoria di inglese nel primo ciclo, già introdotta dal decreto
in prima lettura, di acquisire una padronanza dell'inglese pari a
quella della lingua madre.
- Mentre la prima stesura del decreto
si limitava agli aspetti ordinamentali, il testo sottoposto all'esame
definitivo del Consiglio dei Ministri disciplina il percorso attuativo
della riforma, individuando gli adempimenti dello Stato, delle Regioni
e delle autonomie locali coerentemente con l'assetto delle competenze
ad essi rispettivamente attribuite dal nuovo titolo V della
Costituzione.
- Il Ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca provvede a definire con proprio
decreto, sentita la Conferenza unificata:
- le tabelle di confluenza dei
vecchi percorsi di istruzione secondaria superiore nei nuovi
percorsi liceali;
- le tabelle di corrispondenza dei
vecchi titoli di studio con quelli in uscita dei percorsi liceali;
- l'incremento fino al 20% della
quota dei piani di studio rimessa alle istituzioni scolastiche
nell'ambito degli indirizzi definiti dalle Regioni.
- Le Regioni dovranno fornire
indicazioni per la trasformazione dei vecchi istituti scolastici nei
nuovi licei, nell'ambito della programmazione della rete scolastica
cui devono provvedere raccordando in un piano complessivo la
programmazione delle province. Inoltre, le Regioni dovranno
disciplinare con proprie leggi regionali i percorsi di istruzione e
formazione professionale, nel rispetto dei livelli essenziali definiti
dal decreto.
- L'unitarietà e omogeneità nazionale
del nuovo sistema di istruzione e formazione professionale e la
valenza nazionale dei titoli sono assicurati, oltre che dai livelli
essenziali, da accordi in Conferenza unificata che definiranno:
- le figure di differente livello,
relative ad aree professionali, articolabili in specifici profili
professionali sulla base dei fabbisogni del territorio;
- gli standard minimi formativi
relativi alle competenze di base linguistiche, matematiche,
scientifiche, tecnologiche, storico-sociali ed economiche necessarie
al conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale
dello studente, nonché alle competenze professionali proprie di
ciascuna specifica figura professionale;
- gli standard minimi relativi alle
strutture delle istituzioni formative e dei relativi servizi.
- Al trasferimento dei beni e delle
risorse finanziarie, umane e strumentali necessarie per l'esercizio
delle funzioni e dei compiti conferiti alle Regioni e agli Enti locali
nell'ambito del sistema educativo di istruzione e formazione si
provvederà con decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri,
sulla base di accordi da concludere in sede di Conferenza Unificata,
in stretta correlazione con l'attuazione, da parte delle Regioni,
degli adempimenti di loro competenza. Nel frattempo, le Regioni
continueranno a svolgere i corsi di istruzione e formazione
professionale sperimentali realizzati sulla base dell'accordo in
Conferenza unificata del 19 giugno 2003; e lo Stato assicurerà
l'istruzione professionale attraverso i corsi degli istituti
professionali di Stato, che continueranno a rilasciare le qualifiche
professionali.
- Le sperimentazioni verranno promosse
e avviate dal MIUR una volta completati gli adempimenti normativi di
competenza dello stesso MIUR. Le prime classi dei percorsi liceali e
di quelli di istruzione e formazione professionale verranno avviate a
partire dall'anno scolastico 2007/2008.
Insegnanti più qualificati e più giovani nella nuova
scuola.
Certezza del posto di lavoro agli aspiranti docenti
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva il decreto
legislativo in attuazione della legge 53/2003 che disciplina l'accesso
alla professione di docenteCambia la formazione iniziale dei
docenti delle scuole italiane, in linea con le normative europee che
richiedono per la professione di insegnante una formazione specifica di
livello universitario. Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi in
via definitiva, su proposta del Ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca, Letizia Moratti, lo schema di decreto
legislativo concernente la definizione delle norme generali in materia
di formazione degli insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento, in
attuazione della legge 53/2003.
Il decreto prevede una formazione di pari dignità per i docenti di tutti
gli ordini e gradi di scuola. I percorsi di formazione iniziale dei
docenti della scuola dell'infanzia, del primo ciclo e del secondo ciclo
si svolgeranno presso le università e le istituzioni di alta formazione
artistica, musicale e coreutica, rispettivamente nei corsi di laurea
magistrale e in appositi corsi accademici di secondo livello.
Avremo insegnanti più qualificati e più giovani, e, attraverso la
programmazione delle ammissioni alle Università, che vale anche come
autorizzazione a bandire i concorsi, verrà data loro certezza del posto
di lavoro, mentre nel sistema precedente si era creata una
situazione caratterizzata da aspiranti insegnanti anche non laureati e
in numero sovradimensionato. La nuova disciplina consentirà
progressivamente di risolvere il problema del precariato nelle scuole,
perché a regime sarà possibile insegnare solo con il livello più alto
della formazione universitaria. Per quanto riguarda il precariato
storico viene conservato il reclutamento dalle graduatorie permanenti
dei precari storici per il 50% dei posti da coprire, così come previsto
dalla disciplina attuale. Il restante 50% dei posti verrà coperto per
concorso, al quale saranno ammessi esclusivamente coloro che avranno
conseguito i nuovi titoli abilitanti.
L'inizio dei nuovi corsi è previsto dall'anno accademico 2006-2007, per
cui i primi abilitati potranno essere assegnati alle scuole dall'anno
scolastico 2008-2009.
Ma ecco, in sintesi, altri punti qualificanti della nuova normativa.
I nuovi percorsi sono programmati dalle Università nella loro autonomia
in conformità a criteri definiti con decreto del Ministro, assicurando
l'approfondimento disciplinare, i contenuti pedagogico-professionali e
periodi di tirocinio nelle scuole, oltre ad eventuali stage all'estero.
I nuovi percorsi formativi sono a numero programmato e sono ripartiti
tra le Università di ciascuna Regione in misura pari al numero dei posti
che si prevede di coprire per concorso nelle scuole statali della
Regione stessa, più una percentuale del 30% per le esigenze complessive
del sistema di istruzione. Ai corsi si accede previa selezione, dopo,
aver conseguito la laurea di primo livello o il diploma accademico di
primo livello.
Un ruolo essenziale nella formazione dei docenti hanno i Centri di
ateneo o di interateneo, che verranno realizzati con compiti di
organizzazione del tutorato, svolgimento delle prove d'accesso,
coordinamento delle lezioni teoriche con i laboratori e i tirocini,
raccordo con le scuole e con le altre istituzioni formative del
territorio. Tale raccordo verrà assicurato anche da professori della
scuola, comandati presso i Centri con compiti di supervisione e
coordinamento dei tirocini. I Centri realizzeranno specifiche intese con
le scuole o con reti di scuole, con le associazioni professionali e
disciplinari, gli Irre, l'Indire e l'Invalsi per assicurare una migliore
integrazione e sinergia tra i contenuti teorici curati dalle Università
e la riflessione sulla pratica professionale svolta nelle scuole.
Alla fine del corso, contestualmente al conseguimento della laurea
magistrale o del diploma accademico di secondo livello, è previsto un
esame di Stato con valore abilitante.
La programmazione dei posti avviene a cadenza triennale in base a stime
previsionali che tengono conto del numero dei posti di insegnamento, del
numero degli alunni, anche disabili e del turn-over del personale
docente. Il Ministero ripartisce poi anno per anno tra le università
funzionanti nelle singole Regioni un numero di posti pari a quelli che
si prevede di coprire nelle scuole della Regione maggiorato del 30%. La
programmazione avviene per decreto del Presidente del Consiglio dei
Ministri, che vale anche come autorizzazione a bandire i successivi
concorsi.
Gli abilitati sono assegnati alle scuole della Regione, tenendo conto
delle esigenze delle stesse scuole, per svolgere un periodo di
applicazione della durata di un anno tramite un apposito contratto di
inserimento formativo al lavoro, con assunzione di responsabilità di
insegnamento sotto la supervisione di un tutor e svolgimento di attività
formative connesse all'esperienza didattica, coordinate dal Centro di
ateneo, sulla base delle indicazioni del tutor.
Al termine dell'anno di applicazione ed in seguito a valutazione
positiva espressa dal comitato per la valutazione del servizio, i
docenti potranno essere ammessi al concorso per l'assunzione nelle
scuole, già autorizzato in sede di programmazione.
Su Educazione&Scuola:
- in
Riforme -
Riforma Cicli
-
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005
Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo
ciclo del sistema educativo di Istruzione e formazione ai sensi della
legge 28 marzo 2003, n. 53
-
Decreto Legislativo 17 ottobre 2005
Definizione delle norme generali in materia di formazione degli
insegnanti ai fini dell'accesso all'insegnamento, ai sensi
dell'articolo 5 della legge 28 marzo 2003, n. 53
-
Decreto Legislativo 15 aprile 2005, n. 77
(in GU 5 maggio 2005, n. 103)
Definizione delle norme generali relative all'alternanza
scuola-lavoro, ai sensi dell'articolo 4 della legge 28 marzo 2003, n.53
-
Decreto legislativo 15 aprile 2005, n. 76
(in GU 5 maggio 2005, n. 103)
Definizione delle norme generali sul diritto-dovere all'istruzione e
alla formazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 1, lettera c) della
legge 28 marzo 2003, n. 53
-
Decreto legislativo 19 novembre 2004, n. 286
Istituzione del Servizio nazionale di valutazione del sistema
educativo di istruzione e di formazione, nonché riordino dell'omonimo
istituto, a norma degli articoli 1 e 3 della legge 28 marzo 2003, n.
53
-
Decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59
(in SO n. 31 alla GU 2 marzo 2004, n. 51)
Definizione delle norme generali relative alla scuola dell'infanzia e
al primo ciclo dell'istruzione, a norma dell'articolo 1 della legge 28
marzo 2003, n. 53
-
Legge 28 marzo 2003, n. 53 (in GU 2 aprile 2003, n. 77)
Delega al Governo per la definizione delle norme generali
sull’istruzione e dei livelli essenziali delle prestazioni in materia
di istruzione e di formazione professionale
-
Disegno di Legge
Riforma Organi Collegiali della Scuola
14 ottobre Orientagiovani
2005
Il MIUR, con
Nota 24 giugno 2005, Prot. n 4253/A2, e con
Nota 28 settembre 2005, Prot.n. 5515/A2, segnala che il 14 ottobre
2005 si svolge la dodicesima Giornata Nazionale Orientagiovani che, quest'anno,
ha come tema "Il vento della scienza: scienza, tecnologia, occupazione".
Sul tema si veda la rubrica di
Educazione&Scuola:
Avviso 13 ottobre 2005
Vola con Internet
Avviso 11 ottobre 2005
Progetto Cipe scuola: nuova scadenza per la presentazione dei formulari di
partecipazione
Nota 10 ottobre 2005, Prot. n. 1247
Libri in Gioco 2006
Nota 10 ottobre 2005, Prot. 3837
Chiusura Funzioni Organico di Fatto a.s. 2005/06
10
- 11 ottobre Giornata Europea Genitori e Scuola
Con la
Nota 15 settembre 2005, Prot. n. 5373/A3, il MIUR comunica che il 10 e
11 ottobre si celebra la "4^ Giornata Europea dei Genitori e della
Scuola": l'iniziativa promossa dall'Associazione Europea dei Genitori (EPA),
condivisa dalla Commissione dell'UE e sostenuta dal Forum nazionale delle
Associazioni dei genitori maggiormente rappresentative (FoNAGS) e dallo
stesso MIUR.
Di seguito l'intervento del Ministro alla IV Giornata Europea dei
Genitori e della scuola
Cari genitori, È per me un vero piacere ritrovarmi con
voi in occasione della Giornata Europea dei genitori e della scuola.
Siamo già alla IV edizione di questo importante appuntamento, promosso
dall'Associazione Europea dei Genitori (EPA) e sostenuto da questo
Ministero e dal Forum nazionale delle Associazioni dei genitori (FoNAGS).
Desidero per questa ragione salutare e ringraziare tutti coloro che
hanno reso possibile l'incontro di oggi:
- gli Uffici Scolastici Regionali
- i Centri Servizi Amministrativi
- le scuole
- le numerose Associazioni dei genitori coinvolte
e tutti coloro che si sono impegnati per la riuscita di questo evento,
che, quest'anno, riveste un significato particolare.
Mi è gradito, a questo proposito, salutare la Vicepresidente dell'EPA,
Signora Brigitte Haider, che è giunta dall'Austria, e la delegazione
proveniente dal Regno Unito, a cui spetta in questo semestre la
Presidenza dell'Unione Europea.
I precedenti appuntamenti
Nel 2002, subito dopo l'avvio del più significativo processo di
rinnovamento della Scuola italiana dal dopoguerra ad oggi, abbiamo
voluto lanciare una sfida importante proprio in questa sede, certi che
il "patto" educativo tra scuola e famiglia rappresenti una delle
strategie privilegiate per formare "identità individuali forti, persone
dotate di capacità critiche, coscienze libere legate ai valori del
rispetto umano, della solidarietà, della giustizia".
In quella occasione, lo ricorderete, abbiamo preso alcuni impegni
precisi con l'obiettivo di riaffermare il ruolo della famiglia nella
scuola e di sottolineare come istruzione e formazione siano - prima di
tutto - un servizio al cittadino, e quindi alle famiglie, e come la
partnership tra esse e la scuola sia un punto di forza per offrire alle
ragazze e ai ragazzi le massime opportunità di sviluppo e crescita.
Abbiamo infatti affermato, e questo principio caratterizza e
contraddistingue l'impianto complessivo della Riforma, la funzione
primaria dei genitori rispetto alla scuola e l'importanza della
cooperazione tra istituzioni scolastiche e famiglia come chiave di volta
per l'educazione e la valorizzazione della persona umana.
Nel 2003, la Giornata Europea dei Genitori, tenutasi a ridosso della
Conferenza interministeriale sul disagio giovanile e la dispersione
scolastica (alla quale hanno partecipato i Ministri europei
dell'educazione e delle politiche giovanili), ha rappresentato un
momento strategico per la ridefinizione di importanti obiettivi.
Abbiamo evidenziato, in quel momento, alcuni punti-cardine:
- il ruolo determinante della collaborazione tra scuola e famiglia per
la promozione del successo formativo di ciascun giovane,
- la funzione primaria della famiglia come luogo di apprendimento non
formale ed informale;
- la forte valenza formativa della famiglia, nella sua interazione con
la scuola, come luogo di promozione dell'apprendimento;
- l'importanza del rapporto scuola-famiglia per prevenire/contrastare le
varie forme di disagio.
L'anno scorso, per la prima volta, abbiamo celebrato la Giornata Europea
alla presenza dei rappresentanti dei Forum provinciali delle
Associazioni dei genitori - la cui nascita abbiamo salutato con
entusiasmo -, e ci siamo congedati con l'impegno di rafforzare la loro
partecipazione a questo momento annuale di riflessione e confronto, e di
incentivare il coinvolgimento dei Presidenti dei Consigli di Istituto e
di Circolo.
Oggi, a quattro anni di distanza, siamo in grado di evidenziare con
soddisfazione le tappe principali del cammino finora compiuto da questa
iniziativa, grazie anche alla collaborazione delle Associazioni dei
genitori che in questi anni ci hanno sostenuto, e presentare in questa
sede alcuni tra i più significativi esempi del lavoro prodotto dalle
stesse associazioni e dalle scuole.
I progetti che sono stati presentati nel corso della IV Giornata
costituiscono infatti soltanto una piccola parte di questo lavoro che è
stato complessivamente svolto, a dimostrazione di come scuola e famiglia
insieme possano realizzare con impegno e senso di responsabilità quegli
obiettivi che ci eravamo posti nel momento in cui abbiamo "pensato" la
Riforma.
La Riforma della scuola e i nuovi spazi per la famiglia
Il 2005 ha segnato infatti una tappa importante del patto educativo tra
scuola e famiglia: coerentemente con l'art. 1 della Legge 53/2003 e con
le linee politiche che costituiscono lo scenario della Riforma avviata
da questo Ministero, la partecipazione dei genitori alla vita della
scuola ha fatto un importante salto di qualità.
E' stato affermato, relativamente alla funzione della famiglia, il
concetto di "cooperazione" attiva, che supera quello precedente e ormai
inadeguato di "rappresentanza partecipata".
La famiglia viene ad interagire con la scuola e il territorio in una
logica di "comunità educante", che ridisegna e valorizza il ruolo di
tutti i soggetti della formazione, a partire da quelli centrali:
genitori e studenti.
Vorrei, a questo proposito, sottolineare i punti che contraddistinguono
il nuovo ruolo della famiglia, così come è definito dalla Riforma:
Con le nuove disposizioni, al centro del sistema educativo di istruzione
e di formazione viene posto lo studente, visto come protagonista del
proprio apprendimento, che matura la propria identità attraverso piani
di studio "personalizzati", dove le attività disciplinari vanno
integrate con attività opzionali e facoltative, "coerenti con le
attitudini e le scelte personali, adeguate all'inserimento nella vita
sociale e nel mondo del lavoro" (art. 2 della legge 53 - 2003). Accanto
al minore è previsto che ci sia la famiglia, chiamata a fare scelte
importanti senza più delegare alle sole istituzioni le decisione in
ordine ai percorsi formativi del ragazzo. Accenno, per esempio,
all'opzione di anticipare o meno l'iscrizione del figlio alla scuola
dell'infanzia e alla scuola primaria: questa decisione non è più ridotta
a semplice scadenza temporale uguale per tutti, ma esige una riflessione
da parte della stessa famiglia e della scuola, volta ad individuare il
momento più appropriato per il bambino.
L'articolarsi delle attività scolastiche in obbligatorie, opzionali e
facoltative (con la possibilità di scelta per studenti e genitori) dà
poi concretezza e contenuto al "patto educativo" tra scuola e famiglia
di cui abbiamo parlato. Integrando gli apprendimenti formali della
scuola con quelli non-formali vissuti in famiglia e nella comunità
locale, si facilita il superamento delle "resistenze all'apprendimento"
di molti giovani, se ne sviluppano le differenziate potenzialità, si
forniscono, in altre parole, risposte più confacenti alla loro crescita.
Ne consegue che frequentare la scuola non è più solo un obbligo da
adempiere, ma un diritto-dovere che interpella la responsabilità dello
studente nel prendersi carico della propria preparazione umana e
culturale, e nello stesso tempo gli garantisce la possibilità di esigere
quanto è più confacente alle proprie aspettative. Ma per far questo, non
può mancare la collaborazione effettiva della singola famiglia che
assicuri informazioni e proposte appropriate nel definire il piano
dell'offerta formativa dell'istituto e nel costruire insieme "i piani di
studio personalizzati", che commisurino i saperi e le esperienze alle
esigenze di ciascuno, con la finalità di conseguirne la piena
"formazione spirituale e morale" (art 2 della legge 53 - 2003).
L'importanza attribuita alla convivenza civile - nell'articolarsi
dell'educazione affettiva, alimentare, alla salute e alla cittadinanza -
ha il senso di prestare maggiore attenzione alla globalità delle
esigenze. Accanto alle esigenze conoscitive e culturali, nei ragazzi vi
sono anche quelle espressive della relazione con gli altri, della
partecipazione alla vita scolastica e sociale, quella di vivere
correttamente il rapporto con il proprio corpo. La compilazione del "portfolio"
non spetta quindi più ai soli insegnanti, ma richiede l'apporto organico
dei genitori e degli stessi ragazzi, per fare in modo che i saperi, le
discipline e le competenze facilitino davvero la costruzione della loro
personalità, in modo che in ogni fase del loro crescita si confermino
protagonisti del proprio sviluppo.
Anche le altre novità della Riforma - la definizione di percorsi
distinti tra i licei ed il sistema dell'istruzione e formazione
professionale, l'alternanza scuola lavoro, la possibilità di cambiare
gli indirizzi di studio intrapresi -, viste dalla parte dei genitori,
non possono che essere considerate come delle opportunità in più, che
ieri venivano invece negate a quei ragazzi con capacità differenziate o
che spesso venivano portati ad abbandonare gli studi, perché non vi
trovavano aspetti rispondenti alle loro sensibilità ed aspirazioni. In
questo senso, noi siamo fortemente impegnati a garantire itinerari di
pari dignità culturale e formativa, così da venire meglio incontro alle
specifiche attitudini e superare le dicotomie tra cultura e lavoro, tra
l'azione e la ricerca.
Un'ultima considerazione vorrei dedicare al ruolo che i genitori possono
svolgere nell'autovalutazione di istituto. Le nuove strategie della
qualità identificano nel destinatario delle prestazioni un interlocutore
determinante per avviare un processo di continuo miglioramento del
servizio. Le associazioni dei genitori e le stesse scuole sono pertanto
chiamate ad un compito impegnativo: quello di preparare i singoli
genitori a interloquire in modo competente con gli operatori scolastici
nel segnalare le disfunzioni e nel porre richieste appropriate in
atteggiamento costruttivo e nella disponibilità a non far mancare il
contributo originario, proprio delle famiglie.
Le iniziative del Miur e i progetti-pilota
Molti e significativi sono dunque gli spazi riservati alle famiglie,
numerosi sono soprattutto gli impegni di cooperazione e di presenza loro
richiesti.
La definizione di questo nuovo fondamentale ruolo e la sua conseguente
messa in atto, hanno richiesto l'avvio di una serie di azioni, da parte
del Miur, volte a costruire le basi di un rapporto solido e costruttivo
tra i genitori e il mondo della scuola.
La prima iniziativa ha riguardato la strutturazione dei Forum delle
associazioni dei genitori che è stato articolato in tre livelli:
nazionale, regionale e provinciale.
Ciò ha permesso, per esempio, di garantire nell'appuntamento di oggi la
rappresentanza di ciascuna provincia e regione, in modo da poter
riportare in maniera capillare nelle vostre realtà quanto di valido e
interessante avrete modo di conoscere nel corso di questo confronto.
E' stata poi avviata una strategia di formazione dei genitori, che si è
sviluppata attraverso seminari nazionali e interregionali, per fornire
informazioni e chiarimenti sui cambiamenti in atto nel mondo della
scuola e per offrire a tutti la possibilità di valorizzare al meglio le
nuove opportunità.
L'organizzazione associativa, supportata da una intensa e continua
attività di impulso ministeriale, ritengo abbia incentivato i genitori
ad ampliare e qualificare il proprio intervento nelle iniziative comuni
con le istituzioni scolastiche, realizzando numerosi progetti che
affrontano disagi e difficoltà dei ragazzi, che si fanno carico degli
eccessivi abbandoni scolastici e perseguono risultati più soddisfacenti
sia nella qualità delle relazioni che dei livelli di apprendimento
raggiunti.
I progetti-pilota che sono stati presentati nel corso di ogni Giornata
Europea sono certamente serviti come stimolo prezioso per moltiplicare
le iniziative nei vari istituti, realizzando "una cittadinanza
scolastica matura" in grado di proporre, di cooperare in modo fattivo e
di verificare i risultati raggiunti, per migliorarli in modo
continuativo.
Sono lieta di rilevare che abbiamo raccolto, anche in questa occasione,
centinaia di progetti che prevedono il coinvolgimento dei genitori.
Il tavolo di lavoro nazionale ne ha selezionato uno per ciascuna
Regione, fra tutti quelli che - per l'originalità dell'azione intrapresa
o per la complessità ed organicità della stessa -, sono risultati
meritevoli di un contributo finanziario che possa consentire la
prosecuzione del progetto.
In molti casi, poi, le famiglie sono state in grado di stabilire delle
reti cooperative con enti, associazioni ed imprese del territorio per la
realizzazione di iniziative culturali, artistiche, musicali e sportive
condivise da insegnanti, genitori ed allievi. In tal modo si sono create
delle realtà locali in grado di offrire una molteplicità di servizi ed
opportunità che rispondano alle differenziate esigenze dei giovani nel
sapersi orientare nelle proprie scelte di vita personale e
professionale.
A questo proposito, ricordo che, proprio in queste settimane, stiamo
avviando il "Piano nazionale per l'orientamento" che vede coinvolte le
istituzioni di istruzione e di formazione in rete con le Regioni e gli
Enti Locali, ma che - in linea con quanto ribadito più volte - non
trascura l'apporto determinante delle famiglie affinché "ogni studente
possa trovare nella scuola le condizioni per valorizzare le proprie
capacità e realizzare il proprio progetto di vita".
La nostra riflessione si è inoltre ampliata verso la ricerca delle
modalità più efficaci di collaborazione tra scuola, famiglia e
associazioni di settore nell'educare i ragazzi all'uso corretto dei
media e della televisione in particolare.
Le nuove tecnologie, infatti, si dimostrano sempre più invadenti e
suggestive nel condizionare i comportamenti e la mentalità dei giovani.
Per questa ragione, i minori hanno bisogno di essere tutelati nei loro
diritti attraverso interventi e attenzioni che li rendano competenti nel
fruire delle opportunità offerte dai media e capaci di far fronte ai
pericoli sempre più incombenti.
In conclusione, voglio confermare l'impegno, assunto agli inizi del mio
mandato ministeriale, di perseguire e condurre a termine la
riqualificazione globale del sistema dell'Istruzione e della Formazione
nel nostro Paese, ponendo l'interesse primario dello studente come
criterio-guida sia nelle scelte di fondo, che per le singole iniziative.
Sono consapevole, però, che questa linea di condotta può da sola non
essere sufficiente, se non si pone in atto un più vasto processo di
mobilitazione di ogni realtà formativa, a partire dalla famiglia, in
favore dei giovani per far fronte alle nuove responsabilità
dell'educazione.
Vi ringrazio dunque per quanto saprete fare ciascuno nella vostra
realtà, per il prezioso contributo che, come genitori, riuscirete a dare
alla crescita dei vostri figli e al miglioramento del nostro sistema
scolastico.
Sono certa che, da oggi, il nostro "patto" - il "patto" educativo tra
scuola e famiglia - è diventato ancora più forte.
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
06 - 31 ottobre Mobilità AFAM 2005-2006
L'Ordinanza
Ministeriale 12 luglio 2005 fissa il seguente calendario per le
operazioni di utilizzazione del personale AFAM:
- Termine utile per la presentazione della domanda di utilizzazione
temporanea 6 ottobre 2005
- Pubblicazione utilizzazioni effettuate 31 ottobre 2005
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
In
Mobilità, Utilizzazioni e Assegnazioni Provvisorie
Nota 5 ottobre 2005, Prot. n. 9118
Scuolamusicafestival VI edizione
05
ottobre Giornata Mondiale degli Insegnanti
Si svolge il 5 ottobre la XIII Giornata Mondiale degli Insegnanti
istituita dall'UNESCO.
In Rete:
World Teachers' Day
Avviso 4 ottobre 2005
Progetto Cipe scuola: in scadenza i termini per la presentazione dei
formulari di partecipazione al progetto (15 ottobre 2005)
04 - 11 ottobre Corso-Concorso Dirigenti
Scolastici
Proseguono - secondo i calendari predisposti dagli
Uffici Scolastici Regionali - le prove
scritte del corso-concorso selettivo di formazione per il reclutamento di
1.500 Dirigenti scolastici per la Scuola Primaria e Secondaria di primo
grado, per la Scuola secondaria superiore e per gli Istituti educativi,
bandito con
Decreto del Direttore Generale 22 novembre 2004, (in GU 4^ serie
speciale, n° 94 del 26 novembre 2004).
Riportiamo di seguito una tabella riepilogativa dei calendari regionali
relativi alle due prove scritte ed i testi delle medesime prove:
(*) Con nota prot. n. 22993/Uff. IV
del 28 settembre 2005, l'USR della Sicilia ha comunicato che le date
di svolgimento delle prove scritte del corso-concorso selettivo di
formazione per il reclutamento dei Dirigenti scolastici in Sicilia
sono rinviate a data da destinarsi.
(**) Con nota prot. n. 3379/P del 10 ottobre 2005, l'USR della
Campania ha comunicato che le date di svolgimento delle prove scritte
del corso-concorso selettivo di formazione per il reclutamento dei
Dirigenti scolastici in Campania, già
previste per il 20 e 21 ottobre, sono
rinviate ai giorni 21 e 22 novembre 2005
In Educazione&Scuola:
04 ottobre Giornata della Pace
Si celebra il 4 ottobre, come previsto dalla
Legge 10 febbraio 2005, n. 24, la giornata della pace,
della fraternità e del dialogo tra appartenenti a culture e religioni
diverse. Il MIUR con
nota 27 settembre 2005, Prot. n. 1927, invita le istituzioni
scolastiche, nell'ambito della propria autonomia, utilizzando anche
specifici contributi provenienti dalle risorse culturali del territorio,
ad adottare le iniziative che riterranno più opportune e idonee per
assicurare alla ricorrenza la migliore riuscita.
Nota 3 ottobre 2005, Prot. n.1961/DIP/UO4
Decreto legislativo n. 59 del 19 febbraio 2004 – determinazione delle
dotazioni organiche della scuola primaria per l’anno scolastico 2006/2007
Nota 3 ottobre 2005, Prot. 9055
Concorso "PROVE D'AUTORE" Associazione culturale "VIVIARTE"
01 - ottobre Attività Sindacale
Proseguono gli
incontri di ARAN e MIUR con le OOSS su:
- 05, 10, 13, 19, 25: rinnovo del CCNL dell'Area V per il quadriennio
normativo 2002-2005 e per il primo biennio economico
- 20: SIVADIS
- 11: problematiche del sistema educativo, di istruzione e di
formazione
- 11, 20: revisione del regolamento
delle supplenze del personale docente (D.M. 201/2000)
- 10: educazione degli adulti
- 05, 13: corsi abilitanti Legge 143/04, art.2, comma 1, lettera c/bis
e 1/ter
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
Nel settore
Archivio
di Educazione&Scuola:
- Scuola Parlamento Governo
https://www.edscuola.it/archivio/parlamento/
. Parlamento
Camera |
Aula |
24 |
DdL 4735/B, «Nuove disposizioni concernenti i professori ed i
ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del
reclutamento dei professori universitari» |
Aula |
20 |
La Camera approva la
legge di Modifica al
Titolo I Parte II della Costituzione |
Commissioni |
7a |
20 |
Interrogazioni a risposta
immediata |
7a |
19, 20, 24, 25 |
Schema di decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri concernente: "Regolamento
recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come
soggetto in situazione di handicap" |
7a |
19, 20, 24, 25 |
Schema di decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri concernente: "Regolamento
recante integrazioni al decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 5 agosto 1999, n. 320, come modificato dal decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 4 luglio 2000, n. 226, in
materia di fornitura gratuita e semigratuita di libri di testo".
|
7a |
11, 12, 13, 18, 19, 20, 24 |
DdL 4735/B, «Nuove disposizioni concernenti i professori ed i
ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del
reclutamento dei professori universitari» |
7a |
4, 5, 6, 11 |
L'11 ottobre la
Commissione esprime
parere favorevole con condizioni e osservazioni sullo schema di
decreto legislativo relativo alle
Norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo
ciclo del sistema educativo di Istruzione e formazione ai sensi
della legge 28 marzo 2003, n. 53 |
7a |
4, 5, 6, 11 |
L'11 ottobre la
Commissione esprime
parere favorevole con condizioni e osservazioni sullo
Schema di Decreto Legislativo
in materia di formazione degli insegnanti, ai fini dell’accesso
all’insegnamento |
7a |
5, 25 |
Stato giuridico e diritti degli
insegnanti della scuola (seguito esame testo unificato C.
4091 Santulli e C.
4095 Angela Napoli – Rel. Angela Napoli) |
Senato |
Commissioni |
7a |
4, 5, 6 |
Schema di Decreto Legislativo
in materia di formazione degli insegnanti, ai fini dell’accesso
all’insegnamento |
7a |
4, 5, 6 |
Nuove norme in materia di
difficoltà specifiche di apprendimento |
7a |
11, 19 |
Schema di decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri concernente: "Regolamento
recante modalità e criteri per l'individuazione dell'alunno come
soggetto in situazione di handicap". - Relatore alla Commissione
GABURRO.
(Previe osservazioni della 12a
Commissione)
(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi
dell'articolo 35, comma 7, della legge 27 dicembre 2002, n. 289) |
7a |
11, 19 |
Schema di decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri concernente: "Regolamento
recante integrazioni al decreto del Presidente del Consiglio dei
ministri 5 agosto 1999, n. 320, come modificato dal decreto del
Presidente del Consiglio dei ministri 4 luglio 2000, n. 226, in
materia di fornitura gratuita e semigratuita di libri di testo".
|
. Governo
21 |
Il Consiglio
dei Ministri si riunisce alle ore 10,50 a Palazzo Chigi.
(...) Il Consiglio ha inoltre adottato le
seguenti deliberazioni: (...)
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca:
- nomina del prof. Onorato GRASSI a Presidente dell'istituto
nazionale di documentazione per l'innovazione e la ricerca
educativa (INDIRE). (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 12,20.
|
14 |
Il Consiglio
dei Ministri si riunisce alle ore 10,15 a Palazzo Chigi.
Il Consiglio, su proposta del Ministro
dell'economia e delle finanze, Tremonti, ha approvato un
decreto-legge finalizzato ad assicurare un controllo rigoroso
degli andamenti di finanza pubblica e a razionalizzare le spese.
(...)
Il Consiglio ha poi definitivamente approvato, su proposta del
Ministro per le politiche comunitarie, La Malfa, il Piano italiano
per la crescita e lo sviluppo, il cui esame era iniziato nella
seduta della scorsa settimana; esso indica le riforme, le misure e
gli interventi nazionali programmabili per perseguire gli
obiettivi dell'Accordo di Lisbona del 2000 e rinnovarne la
potenzialità di pietra miliare per la crescita dell'Unione
europea; ciascun obiettivo incluso nel Piano prevede una
dettagliata ricognizione di progetti e programmi di intervento che
spaziano dall'economico al sociale, al tecnologico, alla politica
legislativa, alla qualità della regolazione. (...)
Sono stati inoltre approvati i seguenti provvedimenti:
su proposta del Ministro dell'istruzione, dell'università e della
ricerca, Moratti:
- un decreto legislativo che reca le
norme generali e livelli essenziali delle prestazioni sul secondo
ciclo del sistema educativo di Istruzione e formazione ai sensi
della legge 28 marzo 2003, n. 53 (licei e
istruzione-formazione professionale), con l'obiettivo di
migliorare la qualità degli apprendimenti e corrispondere
all'esigenza di un ottimale inserimento dei giovani nella realtà
sociale caratterizzata da integrazione e competizione
internazionale; i due sistemi, di pari dignità, dei licei e
dell'istruzione e formazione professionale, sono caratterizzati da
flessibilità e possibilità di personalizzazione didattica ed
educativa che comporta anche l'acquisizione di crediti certificati
validi anche nei casi di passaggio da un percorso all'altro; tra
gli altri punti salienti, la possibilità di proseguire gli studi a
livello post-secondario, una nuova disciplina della valutazione
dell'apprendimento e degli esami di Stato;
- un decreto legislativo che attua la delega conferita al Governo
per definire le
norme generali in materia di formazione degli insegnanti, ai
fini del conseguimento dell'abilitazione valida per il “sistema
nazionale dell'istruzione” e per l'accesso all'insegnamento nella
scuola dell'infanzia, del primo e del secondo ciclo. Come previsto
dalla legge di delegazione, sui due decreti sono stati acquisiti i
pareri della Conferenza unificata e delle Commissioni
parlamentari;
- un regolamento per il riordino del sistema elettorale e della
composizione degli organi dell'Ordine professionale degli
psicologi, sul quale è stato acquisito il parere favorevole del
Consiglio di Stato; (...)
Il Consiglio ha poi adottato le seguenti deliberazioni: (...)
su proposta del Ministro per l'innovazione e le tecnologie:
- nomina a componenti della Commissione di coordinamento del
Sistema pubblico di connettività, in rappresentanza delle
Amministrazioni statali, dell'ing. Alessandro MUSUMECI
(Istruzione), ing. Marco BARRA CARACCIOLO (Infrastrutture), dott.
Francesco CANCELLARO (Economia), rag. Vincenzo MASINO (Interno),
generale di brigata Maurizio LEONI (Difesa), dott. Fausto DE
SANTIS (Giustizia) e dott. Luigi ESPOSITO (Affari esteri,
componente aggiunto), a norma dell'articolo 9 del decreto
legislativo n. 42 del 2005; (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,10.
|
7 |
Il Consiglio
dei Ministri si riunisce alle ore 12,00 a Palazzo Chigi.
Il Ministro per le politiche comunitarie, La
Malfa, ha presentato al Consiglio dei Ministri, appositamente
convocato, una relazione sul Piano italiano per la crescita e lo
sviluppo (PICO) in vista della sua presentazione alla Commissione
europea il prossimo 15 ottobre; si tratta di una significativa
tappa della strategia che ha fatto seguito all'Accordo di Lisbona
del marzo 2000, il cui obiettivo era dare vita per l'Europa
all'”economia più competitiva e dinamica del mondo” entro il 2010.
Nel giugno di quest'anno il Consiglio europeo dei 25 Stati membri,
preso atto degli insoddisfacenti risultati raggiunti, ha
rilanciato la strategia di Lisbona e a tale fine ha chiesto agli
Stati di dotarsi di un Piano su base triennale.
Il Piano italiano per la crescita e lo sviluppo indica le riforme,
le misure e gli interventi nazionali programmabili per perseguire
gli obiettivi dell'Accordo di Lisbona del 2000 e rinnovarne la
potenzialità di pietra miliare per la crescita dell'Unione
europea; se l'Accordo costituì il primo tentativo di sincronizzare
le politiche economiche nazionali dei 25 Stati membri per il
conseguimento degli obiettivi di crescita del reddito e
dell'occupazione tramite l'individuazione degli strumenti più
idonei, la redazione dei Piani nazionali, nella filosofia del
rilancio, sposta sull'Unione e non solo sugli Stati, in un'ottica
di condivisione, la responsabilità dell'attuazione degli
interventi programmati.
Le consultazioni con le parti sociali (tutte le 37 organizzazioni
con le quali il Governo italiano dialoga), le regioni e le
autonomie locali e con numerosi economisti, coordinate dal prof.
Savona hanno condotto ad individuare cinque obiettivi che l'Italia
considera prioritari: ampliare l'area di libera scelta dei
cittadini e delle imprese; incentivare la ricerca scientifica e
l'innovazione tecnologica; rafforzare l'istruzione e la formazione
del capitale umano, nonché accrescere l'estensione dei relativi
benefici alla popolazione, specie ai giovani; adeguare le
infrastrutture materiali e immateriali; tutelare l'ambiente.
Ciascun obiettivo prevede, nel Piano, una dettagliata ricognizione
di progetti e programmi di intervento che spaziano dall'economico
al sociale, al tecnologico, alla politica legislativa, alla
qualità della regolazione.
I criteri ed i contenuti del Piano, sul quale proseguiranno le
consultazioni, sono stati condivisi dal Consiglio che lo
licenzierà definitivamente nella prossima riunione. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 14,45.
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5 |
Il Consiglio
dei Ministri si riunisce alle ore 10,10 a Palazzo Chigi.
(...) Su proposta del Ministro del lavoro e
delle politiche sociali, Maroni, il Consiglio ha esaminato il
decreto legislativo in materia di previdenza complementare ed ha
convenuto sull’opportunità di inviarlo nuovamente alle Commissioni
parlamentari per l’espressione del parere definitivo a seguito di
opportune e necessarie modifiche.
E’ stato altresì approvato uno schema di decreto legislativo che
attua la delega in materia di totalizzazione dei periodi
assicurativi, su cui verranno acquisiti i pareri delle Commissioni
parlamentari. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13.50.
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4 |
Il Consiglio
dei Ministri si riunisce alle ore 12,15 a Palazzo Chigi.
La seduta ha avuto termine alle ore 12,30.
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