In questo numero:
(settembre 2007)
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- Cronologia
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- NORME -
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01 - 30 settembre Attività
Sindacale
Proseguono gli
incontri di ARAN e MIUR con le OOSS su:
- 26: concorso a dirigente tecnico
- 24: area V Dirigenza Scolastica concorsi, sottoscrizione
definitiva
CIN Area V mobilità 2007-2008
- 18, 19, 20: CCNL Scuola, quadriennio normativo 2006/2009 e
biennio economico 2006/2007
- 13: assunzioni a tempo determinato personale docente ed ATA
- 07:
CCNI FUA 2007
- 05: schema DdL sull’apprendimento permanente, regolamento debiti
formativi, riorganizzazione IFTS
- 05: CCNQ aree dirigenza quadriennio 2006-2009
Sul tema si veda la rubrica di Educazione&Scuola:
Nel settore
Archivio
di Educazione&Scuola:
29
28 27 26
25
Decreto Ministeriale 25 settembre 2007, n. 78
Integrazione e aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento (tabella
di valutazione dei titoli, approvata con
D.M. n. 27 del 15 marzo 2007 e allegata al
D.D.G. 16 marzo 2007) - Equiparazione ai Diplomi di
specializzazione pluriennali, ai Master e ai Corsi di perfezionamento,
conseguiti in Italia, di quelli rilasciati dalle Università statali o
non statali legalmente riconosciute degli Stati membri dell’Unione
Europea
Nota 25 settembre 2007, Prot. n. AOODGPER.18234
Trasmissione Contratto Integrativo Nazionale per il personale dell'area
V della dirigenza scolastica per l'a.s. 2007/2008 sottoscritto in data
24.9.2007 - Mobilità
24
Avviso 24 settembre 2007
Commissione Europea - Consultazione On-line sul multilinguismo
23
22 21
Nota 21 settembre 2007, Prot. n. 9460
Orientascienze per i docenti- “Premio nazionale didattica della
scienza”- Proroga termini e chiarimenti bando
Avviso 21 settembre 2007
Direttiva n. 90 del 1.12.2003. A.s. 2008/2009. Avviso scadenza Domande
di accreditamento/qualificazione
21 settembre Quaderno Bianco
Il 21 settembre 2007 si svolge il seminario di presentazione del "Quaderno
Bianco sulla scuola" realizzato da MPI e MEF
Di seguito il comunicato stampa del MPI:
Scuola, domani seminario di presentazione del
"Quaderno Bianco"
Conclusioni con Padoa Schioppa, Fioroni e Prodi
(Roma, 20 settembre 2007) Domani venerdì 21 settembre alle ore 10
alla Casa dell'Architettura - ex Acquario romano - in piazza
Manfredo Fanti 47, a Roma, si svolgerà il seminario di presentazione
del "Quaderno Bianco sulla scuola".
Realizzato da un gruppo di esperti del Ministero della Pubblica
Istruzione e del Ministero dell'Economia e delle Finanze, il
"Quaderno Bianco" effettua una ricognizione della situazione della
scuola italiana prefigurando scenari di sviluppo e possibili
soluzioni ai problemi individuati.
All'introduzione del viceministro della Pubblica Istruzione,
Mariangela Bastico, seguiranno gli interventi di Fabrizio Barca,
Dirigente generale del Ministero dell'Economia e delle Finanze, di
Giuseppe Cosentino, Capo dipartimento per l'Istruzione del Ministero
della Pubblica Istruzione e di Emanuele Barbieri, Capo dipartimento
per la programmazione ministeriale del Ministero della Pubblica
Istruzione.
A conclusione dell'incontro sono previsti gli interventi del
Ministro dell'Economia e delle finanze Tommaso Padoa Schioppa, del
Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni e del Presidente
del Consiglio dei ministri Romano Prodi.
PROGRAMMA
Ore 10:00 Introduzione
On. Mariangela Bastico, Vice Ministro della Pubblica Istruzione
Presentazione Quaderno Bianco
Dott. Fabrizio Barca, Dirigente Generale (MEF)
Dott Giuseppe Cosentino, Capo Dipartimento per l’Istruzione (MPI)
Dott. Emanuele Barbieri, Capo Dipartimento per la Programmazione
Ministeriale (MPI)
Intervengono:
On. Tommaso Padoa Schioppa, Ministro dell’Economia e delle Finanze
On. Giuseppe Fioroni, Ministro della Pubblica Istruzione
On. Romano Prodi, Presidente del Consiglio dei Ministri (*)
Ore 12:00 Pausa Caffè
(*) L’intervento del Presidente del Consiglio è previsto per le ore
13.00
In Educazione&Scuola:
20
Circolare Ministeriale 20 settembre 2007, n. 76
Attuazione direttiva ministeriale n. 65 del 26 luglio 2007.
Valorizzazione " eccellenze" ottenute dagli studenti negli esami di
Stato dell'anno scolastico 2006/2007
Decreto Direttore Generale 20 settembre 2007
Attuazione direttiva ministeriale n. 65 del 26 luglio 2007.
Valorizzazione " eccellenze" ottenute dagli studenti negli esami di
Stato dell'anno scolastico 2006/2007
Nota 20 settembre 2007, Prot. n. AOODGPER 17965
Graduatorie d'istituto di seconda e terza fascia del personale docente
ed educativo a.s. 2007/08 e 2008/09
Nota 20 settembre 2007, Prot.n. 2765
Seminario Nazionale "Democrazia, Costituzione, Cittadinanze"
Nota 20 settembre 2007, Prot. 9426
"Sulle orme di…"- Progetto nazionale per una nuova didattica
dell'accoglienza turistica: Educational Marsala (TP) - 16 -18 ottobre
2007
Nota 20 settembre 2007, Prot. 9425
Oggetto:"Sulle orme di…"- Progetto nazionale per una nuova didattica
dell'accoglienza turistica: Educational Costa degli etruschi (LI) - 5-7
ottobre 2007
19
Nota 19 settembre 2007, Prot.n. 9382
"Sulle orme di…"- Progetto nazionale per una nuova didattica
dell'accoglienza turistica. I progetti del Veneto: “Sulle orme di
Tiziano” e “Sulle orme della Grande Guerra” -“EducTour: TURISMO
SCOLASTICO TRA CULTURA, NATURA E SPORT, in Cadore e Cortina”. Pieve di
Cadore (BL) - 28-30 settembre 2007
Nota 19 settembre 2007, Prot. n. 9386
Protocollo Intesa Ministero Pubblica Istruzione-VIS / Bando Concorso "8
Goal per un mondo migliore"
Nota 19 settembre 2007, Prot. n.9383
Corso di formazione in Storia della fisica – Laboratori Nazionali del
Gran Sasso: 26 Novembre - 1 dicembre 2007
18
Circolare Ministeriale 18 settembre 2007, n. 75
Anagrafe nazionale delle scuole paritarie
Nota 18 settembre 2007, Prot. n. 9355
Olimpiadi di Informatica Nazionali ed Internazionali anno 2008
Avviso 18 settembre 2007
Registrazione Direttiva n. 65 del 26 luglio 2007
17 16 15
Nota 17 settembre 2007, Prot. n. 9282
VIº Festa Internazionale della Scuola - anno 2008
Nota 17 settembre 2007, Prot. n. 2797
Assegnazione alle scuole di personal computer dismessi
14
Nota 14 settembre 2007, Prot. n. 4301/P3^
Concorso “1° Rassegna Nazionale dell’ Arte e della Creatività
studentesca” - Segnalazione dei vincitori
Avviso 14 settembre 2007
Premio "Franco Rizzi" – Concorso Nazionale per la realizzazione di
materiali sulla didattica della storia
13
Nota 13 settembre 2007, Prot. n. 4261/P2°
Relazione finale e valutazione progetto “Lauree Scientifiche” – anni
2005/2007
12
Circolare Ministeriale 12 settembre 2007, n. 73
Progetto TELETHON YOUNG “Missione Possibile – Una sfida per battere le
malattie genetiche.”
Nota 12 settembre 2007, Prot.n. 9111
Protocollo d'Intesa MPI-ANCI. 9° BANDO DI CONCORSO "La scarpa italiana:
un cammino affascinante". Anno scolastico 2007/2008
11
Nota 11 settembre 2007, Prot. n. AOODGPER 17154
Docenti che hanno frequentato i corsi abilitanti speciali previsti dal
D.M. 85/05 e conseguito abilitazione - iscritti con riserva nelle
graduatorie ad esaurimento- iscrizione nella II fascia delle graduatorie
d’istituto
Nota 11 settembre 2007, Prot. n. AOOUFGAB n. 11833/FR
Nota interpretativa prot. n. PG 9434/2007 P dd. 2/8/2007 del Procuratore
Generale presso la Corte dei Conti. Danno erariale – Denuncia –
Obbligo
Nota 11 settembre 2007, Prot. n. 2726
Sistema di Governo e di Controllo (SGC): giornata di
informazione/formazione 20.9.2007
Avviso 11 settembre 2007
GIORNATE DELL’IDENTITA’ CULTURALE IL FILO DI ARIANNA: ARTE COME
IDENTITA’ CULTURALE - Progetto di ricerca 2007/2009
10
10 - 14 settembre Esami
Il
DM
60/07 stabilisce il seguente calendario per la sessione
straordinaria degli Esami di Stato:
10
settembre |
Insediamento delle
commissioni, nella stessa composizione in cui hanno operato
nella sessione ordinaria |
11
settembre |
Prima Prova Scritta
Terza Prova Scritta per i candidati che
non devono sostenere le prime due prove scritte
Colloquio per i candidati che non devono
sostenere alcuna prova scritta |
12
settembre |
Seconda Prova Scritta
Esame per i candidati che non devono
sostenere la prima prova scritta |
14
settembre |
Terza Prova Scritta
Esame per i candidati che non devono
sostenere la prima prova scritta |
Dopo
la correzione delle prove scritte |
Colloquio |
In Educazione&Scuola:
Nel settore
Archivio
di Educazione&Scuola:
09 08 07
Decreto Legge 7 settembre 2007, n. 147 (in GU 7 settembre 2007, n.
208)
Disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio dell'anno
scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per ricercatori
universitari
Circolare Ministeriale 7 settembre 2007, n. 71
Corsi integrativi per diplomati dei licei artistici statali, paritari e
ll.rr.. Anno scolastico 2007-2008. Decreto Legislativo n.297/94, art.191
Nota 7 settembre 2007, Prot. n. 2672
Funzioni Organico di fatto 2007/08 – Personale Docente
Avviso 7 settembre 2007
Procedura di stabilizzazione, di cui all’art. 1, comma 519, della legge
27 dicembre 2006, n. 296 (legge finanziaria 2007), del personale assunto
con contratto di lavoro a tempo determinato
06
Nota 6 settembre 2007, Prot. n. 2666
Predisposizione flussi informatici INPDAP pensioni
06 settembre Innalzamento
Obbligo
Il 6 settembre 2007, alle 11.30, presso il Ministero della Pubblica
Istruzione, il Ministro presenta l’innalzamento dell’obbligo di
istruzione fino a 16 anni e le cifre relative all’inizio del nuovo anno
scolastico.
Di seguito i comunicati stampa del MPI:
Obbligo di istruzione, Bastico: grande
investimento per elevare il livello di istruzione dei giovani e del
Paese
(Roma, 6 settembre 2007) Il Vice Ministro alla Pubblica istruzione
Mariangela Bastico esprime grande soddisfazione per l'entrata in
vigore del regolamento sull'obbligo di istruzione a 16 anni.
"Si tratta - dice il Vice Ministro - del più grande investimento,
formativo e culturale, per elevare i livelli di istruzione dei
giovani, dopo quello realizzato nel 1962 con l'introduzione della
scuola media unica. Innalzare l'obbligo di istruzione a 16 anni
significa realizzare "la scuola del non uno di meno", che accompagni
tutti i ragazzi verso un livello di istruzione superiore. Condizione
necessaria per diventare cittadini attivi e consapevoli attraverso
strumenti sufficienti ad affrontare la vita e il lavoro
contemporaneo. Ecco perché il primo nemico da combattere è la
dispersione scolastica, che oggi supera il 20%, puntando a centrare
progressivamente l'obiettivo del 10% fissato a Lisbona"
Il Vice Ministro Bastico sottolinea che tra gli effetti del nuovo
l'obbligo c'è l'innalzamento dell'età di ingresso nel mondo del
lavoro a 16 anni.
"Obbligo di istruzione non significa "biennio unico", cioè uguale in
tutte le scuole superiori. Non è un prolungamento della scuola
media: i due anni di obbligo appartengono alla scuola superiore che
continua ad articolarsi in licei, istituti tecnici e professionali."
"L'unitarietà della scuola dell'obbligo - precisa il Vice Ministro -
è data non dall'unicità dei programmi, ma dalla omogeneità dei
livelli di apprendimenti e di saperi - suddivisi per competenze,
conoscenze ed abilità - che devono raggiungere tutti i ragazzi al
termine del percorso di istruzione obbligatoria. Questi livelli,
articolati in quattro assi culturali - dei linguaggi, matematico,
scientifico-tecnologico e storico-sociale - non costituiscono un
appiattimento degli insegnamenti, ma sono il traguardo minimo
comune, pur in presenza di programmi che rimangono differenti, ad
esempio tra un liceo classico e un istituto tecnico."
"Va chiarito che l'obbligo non costituisce un punto terminale del
percorso scolastico: i ragazzi devono conseguire almeno una
qualifica professionale triennale o un diploma di scuola superiore.
Dopo l'obbligo c'è, infatti, il diritto-dovere all'istruzione fino
almeno a 18 anni, che si realizza nella scuola, nella formazione
professionale e nell'apprendistato."
Il regolamento sull'obbligo entra in vigore da quest'anno scolastico
ed è applicato in via sperimentale per due anni, "nei quali - spiega
il Vice Ministro - ci sarà un approfondito confronto con il mondo
della scuola: si avvieranno sperimentazioni e si accoglieranno
proposte di modifica ed integrazione da inserire nel testo
regolamentare che andrà definitivamente in vigore."
"Proprio per questo - conclude Bastico - le norme sull'obbligo
costituiscono un riferimento di carattere culturale e di innovazione
didattica e non determinano modifiche ordinamentali."
Obbligo di istruzione a 16 anni
(Sintesi intervento del ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe
Fioroni)
(Roma, 06 settembre 2007) Fioroni: in Italia il 20.6% dei ragazzi
esce dal sistema di istruzione e formazione senza né diploma né
qualifica professionale. E 19.000 “scompaiono” dopo essersi iscritti
al primo anno superiore.
Sono tassi di “dispersione fisica e mentale” non più tollerabili.
L’ascensore sociale è fermo al garage, al piano -1: il sistema
formativo italiano deve saper intercettare questa fuga fisica e
mentale se vuol far tornare quell’ascensore a salire.
L’equità si garantisce ampliando l’offerta formativa in modo reale
per incrociare gli stili cognitivi dei ragazzi e non facendo
proliferare ulteriormente gli indirizzi. Non basta “stare” o
“andare” a scuola: è cruciale quello che i ragazzi imparano.
* Con l’obbligo di istruzione, l’Italia punta all’Europa facendo
proprie le competenze chiave per l’apprendimento permanente indicate
dall’Ue il 18 dicembre 2006.
* Il regolamento sul nuovo obbligo di istruzione 22 agosto 2007
(G.U. n. 202 del 31 agosto 2007) contiene le indicazioni nazionali
sulle competenze e i saperi che tutti i giovani devono possedere a
sedici anni, indipendentemente dalla scuola che frequentano.
* L’obbligo di istruzione non significa che gli studenti possano
smettere di studiare a 16 anni. Tutti i giovani devono continuare a
studiare fino a 18 anni per conseguire un titolo di studio o almeno
una qualifica professionale (resta valido il diritto-dovere
all’istruzione e formazione fino a 18 anni). In Italia il 20.6% di
giovani tra i 18 e i 24 anni esce dal sistema di istruzione senza né
qualifica né diploma ed è in possesso della sola licenza media. Un
dato superiore alla media europea e ancora lontano dall’obiettivo
del 10% fissato a Lisbona 2000. Gli anni più a rischio sono il primo
e il secondo della scuola secondaria di secondo grado (con una media
di 18.2% di bocciati al primo anno e di 13.1% al secondo anno), con
punte del 30% nelle prime classi degli istituti professionali. Solo
nello scorso anno scolastico più di 19mila alunni di prima e seconda
non sono stati scrutinati per interruzione non formalizzata degli
studi: abbiamo cioè 19.000 “fantasmi”.
A che serve·
* L’obbligo di istruzione è uno strumento in più per un maggiore
impegno ad educare (e non solo ad istruire) i giovani. E’
rappresentato dalle competenze e dai saperi indispensabili - pochi e
essenziali - contenuti nel decreto.
* Le otto competenze chiave di cittadinanza che tutti gli studenti
devono acquisire a 16 anni sono necessarie per la costruzione e il
pieno sviluppo della loro persona, di corrette e significative
relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà
naturale e sociale. La scarsa attenzione a queste competenze è una
delle principali cause del disorientamento e del disagio giovanile.
Ecco quello che tutti devono sapere acquisire e sapere oggi per
entrare da protagonisti nella vita domani
(Le 8 competenze chiave di cittadinanza)
1. Imparare ad imparare: ogni giovane deve acquisire un proprio
metodo di studio e di lavoro. (Oggi molti di loro si disperdono
perché non riescono ad acquisirlo).
2. Progettare: ogni giovane deve essere capace di utilizzare le
conoscenze apprese per darsi obiettivi significativi e realistici.
Questo richiede la capacità di individuare priorità, valutare i
vincoli e le possibilità esistenti, definire strategie di azione,
fare progetti e verificarne i risultati. (Oggi molti di loro vivono
senza la consapevolezza della realtà e delle loro potenzialità).
3. Comunicare: ogni giovane deve poter comprendere messaggi di
genere e complessità diversi nella varie forme comunicative e deve
poter comunicare in modo efficace utilizzando i diversi linguaggi.
(Oggi i giovani hanno molte difficoltà a leggere, comprendere e a
scrivere anche testi semplici in lingua italiana).
4. Collaborare e partecipare: ogni giovane deve saper interagire con
gli altri comprendendone i diversi punti di vista. (Oggi i giovani
assumono troppo spesso atteggiamenti conflittuali e
individualistici, perché non riconoscono il valore della diversità e
dell’operare insieme agli altri).
5. Agire in modo autonomo e responsabile: ogni giovane deve saper
riconoscere il valore delle regole e della responsabilità personale.
(Oggi spesso i giovani agiscono in gruppo per non rispettare le
regole e per non assumersi responsabilità).
6. Risolvere problemi: ogni giovane deve saper affrontare situazioni
problematiche e saper contribuire a risolverle. (Oggi i giovani
tendono, spesso, ad accantonare e a rinviare i problemi per la
situazione di malessere esistenziale che vivono nell’incertezza del
futuro).
7. Individuare collegamenti e relazioni: ogni giovane deve possedere
strumenti che gli permettano di affrontare la complessità del vivere
nella società globale del nostro tempo. (Oggi molti giovani non
possiedono questi strumenti).
8. Acquisire ed interpretare l’informazione: ogni giovane deve poter
acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta
valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo fatti e
opinioni. (Oggi molti giovani sono destinatari passivi di una massa
enorme di messaggi perché sono sprovvisti di strumenti per
valutarli).
Quattro assi culturali
I giovani possono acquisire le competenze chiave di cittadinanza
attraverso le conoscenze e le abilità riferite a competenze di base
che sono ricondotte a questi quattro assi culturali:
* asse dei linguaggi: prevede come primo obiettivo la padronanza
della lingua italiana, come capacità di gestire la comunicazione
orale, di leggere, comprendere e interpretare testi di vario tipo e
di produrre lavori scritti con molteplici finalità. Riguarda inoltre
la conoscenza di almeno una lingua straniera; la capacità di fruire
del patrimonio artistico e letterario; l’utilizzo delle tecnologie
della comunicazione e dell’informazione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Padronanza della lingua italiana:
o Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi
indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in
vari contesti;
o Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo;
o Produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi
comunicativi
Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi
ed operativi
Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole
del patrimonio artistico
e letterario
Utilizzare e produrre testi multimediali
* asse matematico: riguarda la capacità di utilizzare le tecniche e
le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico, di confrontare e
analizzare figure geometriche, di individuare e risolvere problemi e
di analizzare dati e interpretarli, sviluppando deduzioni e
ragionamenti.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo dell’istruzione
Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed
algebrico, rappresentandole anche sotto forma grafica
Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando
invarianti e relazioni.
Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi
Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti
sugli stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche,
usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità
offerte da applicazioni specifiche di tipo informatico
* asse scientifico-tecnologico: riguarda metodi, concetti e
atteggiamenti indispensabili per porsi domande, osservare e
comprendere il mondo naturale e quello delle attività umane e
contribuire al loro sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della
persona. In questo campo assumono particolare rilievo
l’apprendimento incentrato sull’esperienza e l’attività di
laboratorio.
Competenze di base a conclusione dell’ obbligo di istruzione
Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla
realtà naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i
concetti di sistema e di complessità
Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alle
trasformazioni di energia a partire dall’esperienza
Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie
nel contesto culturale e sociale in cui vengono applicate
* asse storico-sociale: riguarda la capacità di percepire gli eventi
storici a livello locale, nazionale, europeo e mondiale, cogliendone
le connessioni con i fenomeni sociali ed economici; l’esercizio
della partecipazione responsabile alla vita sociale nel rispetto dei
valori dell’inclusione e dell’integrazione.
Competenze di base a conclusione dell’obbligo di istruzione
Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una
dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una
dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e
culturali.
Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul
reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a
tutela della persona, della collettività e dell’ambiente
Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio
economico per orientarsi nel tessuto produttivo del proprio
territorio.
Cosa cambia nella scuola?
* Il regolamento sull’obbligo di istruzione non cambia gli attuali
ordinamenti scolastici, ma impegna le scuole, soprattutto i docenti,
a utilizzare metodologie e modelli innovativi nell’organizzazione
della didattica. Questo valorizza la loro libertà di insegnamento e
professionalità. Insieme a questo richiede loro una maggiore
collegialità perché i giovani raggiungano effettivamente i risultati
di apprendimento attesi.
* Le competenze e i saperi relativi ai quattro assi culturali hanno
carattere sperimentale nella prima fase di attuazione dell’obbligo
di istruzione, in questo e nel prossimo anno scolastico, in quanto è
necessario validarli sul campo attraverso l’esperienza dei docenti
prima di metterli a regime. La costruzione di una buona scuola
capace di educare dipende soprattutto dal lavoro degli insegnanti e
non da proposte “calate dall’alto”.
* In questa prima fase proseguiranno i percorsi sperimentali di
istruzione e formazione professionale nel quadro dell’accordo con le
Regioni e gli enti locali del 19/06/03, che sono frequentati da poco
meno di 100.000 giovani. Si conta di potenziare i progetti e i
percorsi per prevenire e contrastare la dispersione scolastica, da
realizzare presso strutture formative di qualità nell’ambito di
accordi con le singole Regioni.
Come si attuerà il piano
* Un apposito piano di intervento accompagnerà, a partire dalle
prossime settimane, la realizzazione dell’obbligo d’istruzione. Esso
riguarda l’orientamento dei giovani e delle loro famiglie, la
formazione dei docenti e misure di sostegno alle scuole secondarie
superiori, il monitoraggio e la valutazione dei risultati
progressivamente conseguiti, anche per la diffusione delle pratiche
migliori.
L’Agenzia nazionale per lo sviluppo dell’autonomia scolastica,
l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di
istruzione e formazione ed anche l’ISFOL collaboreranno
all’attuazione del piano, che costituisce una priorità nell’utilizzo
delle risorse finanziarie già disponibili sul bilancio del ministero
della pubblica istruzione in diversi capitoli di spesa, affinché
questa innovazione sia effettivamente praticata nella scuola e non
rimanga una mera esercitazione formale “sancita sulla Gazzetta
Ufficiale”.
Innalzamento Obbligo Istruzione
I numeri della scuola per l’anno scolastico
2007/2008
(Roma, 06 settembre 2007) Saranno oltre 42.000 le scuole statali di
ogni e grado, che dal 10 al 18 settembre a seconda dei diversi
calendari regionali, accoglieranno circa 7 milioni e 800 mila
alunni. Se a questi si aggiungono i valori della scuola non statale
nei prossimi giorni 57.000 scuole accoglieranno circa 9 milioni di
alunni: anche quest’anno le cifre della macchina che si sta per
mettere in moto sono a diversi zeri.
I primi dati dell’anno scolastico 2007/2008, relativi alle scuole
statali, diffusi oggi, sono contenuti nella pubblicazione “I numeri
della scuola – settembre 2007”
Scuole
Con 42.007 scuole - facenti capo a 10.759 istituzioni scolastiche –
(vedi tab. 7 e 8) la rete scolastica costituisce il sistema pubblico
più diffuso ed articolato sul territorio. Il sistema postale
italiano, ad esempio, nonostante sia anch’esso molto decentrato, può
contare su circa 15.000 uffici dislocati nelle diverse zone del
paese.
Un altro dato indicativo della capillarità della rete scolastica è
quello delle scuole che sono presenti in 7.040 comuni (l’87% di
tutti i comuni italiani).
Questa diffusione rende possibile che frequentino scuole nello
stesso comune di residenza: oltre il 92% di alunni frequentanti le
scuola dell’infanzia e di quella primaria; oltre l’89% degli alunni
di scuola secondaria di primo grado ed il 49 % di quelli di secondo
grado. (graf. 14).
Anche per il prossimo anno alcune di queste scuole saranno destinate
a situazioni particolari, quali ad esempio:
* 200 scuole presso ospedali e luoghi di cura (48 dell’infanzia; 122
primarie e 30 secondarie di primo grado);
* 198 scuole situate su piccole isole (66 dell’infanzia; 68
primarie; 34 secondarie di primo grado e 30 di secondo grado);
* 209 scuole presso istituti penitenziari (98 primarie, 47
secondarie di primo grado e 64 di secondo grado).
Alunni
La popolazione scolastica iscritta, per l’anno scolastico 2007/2008,
è di 7.742.294 alunni: rispetto allo scorso anno (7.740.883 alunni)
si incrementa dello 0,02% (tab. 1 e seguenti)
A livello di singolo ordine di scuola negli ultimi anni, invece, si
è registrato un decremento costante degli alunni della scuola
secondaria di primo grado ed un incremento altrettanto costante
degli alunni delle scuole superiori, mentre la popolazione
scolastica dell’infanzia statale e della primaria appare abbastanza
stabile nel tempo (grafici 3 e 4).
Per quanto riguarda l’istruzione secondaria di secondo grado, gli
istituti tecnici continuano ad essere le scuole più frequentate
(877.940 alunni) ed il 55,5% dei ragazzi iscritti alla prima
superiore si sono indirizzati verso istituti tecnici o professionali
(tab. 2 e graf. 2).
Gli iscritti alle scuole statali per l’a.s. 2007/2008, diversamente
abili sono 157.900 (tab. 3) con una distribuzione sensibilmente
differenziata tra i diversi ordini di scuola ed i diversi anni di
corso (graf. 5). Si evidenzia che la rilevazione delle effettive
frequenze di alunni disabili dell’anno scolastico che inizia
(organico di fatto) è comunque ancora in corso.
Relativamente agli alunni non italiani che frequentano le nostre
scuole vengono anticipati alcuni dati relativi alle scuole statali e
non statali nel loro complesso ed allo scorso anno scolastico (tab.
4 e seguenti)
Gli alunni provenienti da altre nazioni sono 501.494 (5,6 % di tutti
gli alunni) e rappresentano la quasi totalità degli Stati del
pianeta, 192 nazioni su 194 (mancano solo Lesotho e Vanuatu) . Anche
per quest’anno si confermano alcuni aspetti quantitativi già
registrati negli ultimi anni quali:
- le scuole primarie sono quelle con il maggior numero di stranieri
(6,8%);
- l’area geografica che vede la maggior incidenza di alunni non
italiani è il Nord Est (9,3%);
- la provincia con la più alta percentuale è Mantova (14%);
- il comune capoluogo con maggior presenza: Milano(14,2%).
La distribuzione per genere degli alunni, nei vari ordini di scuola,
rispecchia l’analoga distribuzione della popolazione in età scolare
con una leggera prevalenza del numero di maschi (graf. 10) mentre
rimane molto differenziata la presenza femminile nei diversi tipi di
istituto del secondo grado: bassa negli istituti tecnici (34,7%) e
professionali (43,1%), elevata nei licei classici (70%) e negli ex
istituti magistrali (85,9%)(graf. 11).
Personale
Per l’anno scolastico che sta per iniziare il turn-over del
personale torna ad essere, dopo alcuni anni, positivo: il numero di
personale docente neo nominato in ruolo supererà di circa 10.000
unità il numero dei pensionamenti. Come prima conseguenza si stima
che il personale docente con contratto a tempo indeterminato
raggiungerà il valore di 721.579 unità (tab. 10) corrispondente ad
un incremento di 10.207 insegnanti (+1,4%) rispetto allo scorso anno
scolastico.
Si avvierà così, inoltre, anche l’inversione di quella tendenza,
registrata negli ultimi anni, che ha visto sempre crescere l’età
degli insegnanti italiani (graf. 17)
Infatti, considerando che l’età media di chi esce è di 59,9 anni e
quella di chi entra di 40,1, per ogni docente sostituto si avranno
circa venti anni (19,8) di “ringiovanimento”.
Per l’anno scolastico che si sta per aprire poco più di un docente
su dieci (11,1%) insegnerà in una scuola, o in una materia o in un
ordine di scuola diverso da quella dell’anno precedente. Per 73.353
docenti, infatti, è stata accolta la domanda di mobilità (su 130.063
domande presentate) (tab. 14, 15 e 16).
Finanziamento alle scuole
Infine, il documento riporta, nelle tabelle 17 e 18 i finanziamenti
assegnati alle scuole alla data del 31 agosto 2007. Il procedimento
di assegnazione dei fondi è stato radicalmente innovato e
semplificato dalla Legge Finanziaria 2007. Alla data del 31 agosto,
quindi, sono stati resi disponibili alle scuole i 2/3 dell’intero
stanziamento (oltre 2 miliardi di euro sugli oltre 3 miliardi
disponibili)
I numeri della Scuola 2007
05
Nota 5 settembre 2007, Prot. n. 8814
Esami di Stato - Anno scolastico 2007-08 -
Nota 5 settembre 2007, Prot. n. 8857
Premio nazionale "Didattica della scienza"
04
Nota 4 settembre 2007, Prot. 4104/P4°
Seminario nazionale di studio e di produzione per l’istruzione
domiciliare: Viterbo, 26 – 27 settembre 2007
Nota 4 settembre 2007, Prot. n. AOODGPER.16713
Dirigenti scolastici - Flussi retributivi di posizione (parte variabile)
e di risultato
Avviso 4 settembre 2007, Prot.n. 8789
Legge 15 dicembre 1999, n. 482 – art. 5 – Piano di interventi e di
finanziamenti per la realizzazione di progetti nazionali e locali nel
campo dello studio delle lingue e delle tradizioni culturali
appartenenti ad una minoranza linguistica – a.s. 2007/08
Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia e del
primo ciclo di istruzione
(Roma, 04 settembre 2007) “Le scuole dovranno educare
istruendo gli studenti e mettere al centro l’alunno-persona: solo così
si riduce il rischio che gli istituti diventino progettifici dove si
perde di vista la specificità di ciascun ragazzo. Il curricolo diventa
più snello e si privilegiano italiano, matematica, storia e geografia a
inglese, informatica e impresa. Prima di passare ad altro, infatti, è
fondamentale conoscere l’essenziale”. Così il Ministro della Pubblica
Istruzione, Giuseppe Fioroni, ha commentato le nuove Indicazioni per la
scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione presentate oggi
al Ministero.
Cosa sono
Le nuove Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia
e del primo ciclo di istruzione tracciano le linee e i criteri
per il conseguimento delle finalità formative e degli obiettivi di
apprendimento per la scuola dell’infanzia e del primo ciclo, in
sostituzione delle precedenti Indicazioni proposte transitoriamente alle
scuole negli anni scorsi.
Quando partono
Le scuole sono chiamate da quest’anno alla elaborazione dei curricoli di
studio, tenendo conto delle nuove Indicazioni, secondo una metodologia
operativa di studio e di approfondimento, accompagnata da flessibilità e
gradualità di applicazione.
Due anni di sperimentazione
La prima fase sperimentale di attuazione durerà fino al 2009.
Consentirà alle scuole di conoscere e sperimentare le nuove Indicazioni
e al Ministero di raccogliere suggerimenti, valorizzare le buone
pratiche e favorire processi di condivisione e di sostegno. Dal
2009-2010 le Indicazioni per il curricolo entreranno definitivamente a
regime, accompagnate da apposito Regolamento.
L’organizzazione
Le Indicazioni sono proposte culturali ma non toccano l’organizzazione
oraria degli insegnanti. Dopo la sperimentazione dei due anni si
procederà a una risistemazione complessiva di tutto il periodo
dell’obbligo.
I fondi stanziati
Per la prima fase iniziale di accompagnamento saranno stanziati
36 milioni di euro come previsto dalla Finanziaria 2007.
Tre grandi aree disciplinari
Le singole discipline sono considerate nella loro specificità ma vengono
proposte all’interno di tre grandi aree disciplinari: area
linguistico-artisticoespressiva; area storico-geografica; area
matematico-scientifico-tecnologica.
Viene così sottolineata l’importanza di un insegnamento disciplinare non
frammentato, ma capace di far cogliere le interconnessioni tra i diversi
saperi e di avviare gli alunni ad una visione unitaria della conoscenza.
Si favorisce l’interdisciplinarietà e il lavoro collegiale tra
insegnanti di discipline diverse.
Non “ricette” ma criteri di buona scuola
La lista degli obiettivi è stata sfoltita e non scade nei dettagli.
Tiene conto degli orientamenti europei, ma è anche attenta ai contenuti
più significativi della nostra tradizione culturale. La didattica delle
Indicazioni, senza trascurare una solida competenza strumentale, intende
accrescere l’autonomia di pensiero, di studio e di apprendimento
dell’alunno. Le nuove Indicazioni intendono essere rispettose
dell’autonomia degli insegnanti: definiscono i criteri che una buona
proposta didattica deve rispettare, ma non prescrivono in modo
dettagliato e minuzioso come devono lavorare gli insegnanti. I criteri
sostituiscono le ricette, ci si rivolge ad una scuola adulta che,
proprio per la libertà di cui può disporre, viene ulteriormente
responsabilizzata.
Gruppo di coordinamento
In questa fase importante d’avvio che si svilupperà nel corso del 2007,
sono previsti interventi degli Uffici scolastici territoriali, il
coinvolgimento dell’Invalsi per il monitoraggio e la valutazione, un
piano di ricerca da parte della Agenzia nazionale di sostegno
dell’autonomia e, presso il Ministero della Pubblica Istruzione,
l’attivazione di un apposito gruppo di coordinamento
nazionale con il compito di accompagnare la fase iniziale.
Il web
Per favorire il confronto, la discussione e la messa in comune di
esperienze nella fase sperimentale di applicazione delle Indicazioni, la
Direzione Generale degli Ordinamenti realizzerà un’area dedicata
all’interno del portale del ministero per le interazioni telematiche
necessarie per informare, orientare e documentare.
La Consultazione
Nella primavera del 2008, dopo la fase di iniziale accompagnamento, è
prevista una Consultazione nazionale nelle scuole per
la raccolta sistematica e ragionata di commenti, riflessioni e proposte
scaturite direttamente dall’esperienza degli insegnanti.
Nuove Indicazioni per il curricolo della scuola
dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione
Qualche esempio “in pillole”
Storia
L’ultimo anno della scuola secondaria di primo grado (terza media) sarà
dedicato alla storia del Novecento. (“L’analisi del mondo contemporaneo
reclama un suo spazio educativo preciso: le guerre mondiali, il
fascismo, il comunismo, la liberaldemocrazia, la decolonizzazione e le
complesse vicende che caratterizzano il mondo attuale; la formazione
dell’Unione europea; la nascita e le vicende della Repubblica italiana
sono da considerarsi decisive, se osservate dal punto di vista del
raggiungimento degli obiettivi di cittadinanza e della capacità di
orientarsi nella complessità del mondo attuale e di progettare il
futuro”). Sarà più collegata alla geografia.
Geografia
Dà grande importanza agli aspetti di tipo morfologico (nomi dei fiumi,
dei mari, dei monti…) e recupera sin dalle elementari lo studio
dell’Europa e del mondo.
Viene dato rilievo anche agli aspetti sociali: questo consentirà sin
dalle elementari di affrontare problemi contemporanei, comparati con il
passato.
Matematica
Più impulso all’area matematico-scientifica per garantire quelle basi
indispensabili per migliorare i livelli di conoscenze e competenze degli
studenti italiani in ambito matematico.
Il curricolo sarà fortemente integrato con l’insegnamento
tecnologico-scientifico sin dalle elementari per favorire la formazione
di una mentalità scientifica.
Scienze sperimentali e naturali
Lo studio della scienza della natura è visto in una prospettiva storica
ed evolutiva. Più sperimentazione e osservazione della realtà.
Lingua italiana
Ha un ruolo principe anche come strumento di identità culturale e deve
essere oggetto di attenzione da parte di tutti i docenti: tutte le
discipline devono concorrere all’apprendimento della lingua italiana
(anche durante l’ora di matematica, scienze, informatica...)
Tornano in evidenza la GRAMMATICA e la SINTASSI (partendo dalla
riflessione sulla lingua); l’educazione alla capacità di scrittura, di
esposizione orale e di lettura di quegli autori fondamentali per il
nostro patrimonio culturale.
Più attività di laboratorio e più valorizzazione delle biblioteche
scolastiche per l’incontro con la lettura e con gli autori non solo per
i testi strettamente “scolastici”. La lingua italiana si raccorda con
tutti gli altri linguaggi: arte, musica…
Sensibilizzare agli apporti che arrivano anche da altre lingue e
culture, europee ma anche dell’area del Mediterraneo, diventa una
risorsa anche per l’integrazione.
Lingue comunitarie
Si conferma lo studio della lingua inglese per tutto il primo ciclo e
l’insegnamento obbligatorio di una seconda lingua comunitaria nella
scuola secondaria di primo grado. Cruciale diventa il metodo
comunicativo; assume grande rilievo l’uso dei laboratori linguistici.
Nuove tecnologie informatiche
Spazio all’aggiornamento per l’uso delle nuove tecnologie informatiche.
Il computer è proposto come strumento per raccogliere dati, tabelle e
appunti per lo studio; per conoscere le diverse forme testuali (poesia,
racconto, video…) e produrre creativamente ipertesti.
Meno “educazioni” più educazione
Si recuperano gli aspetti educativi presenti nel cuore di ogni
disciplina; le “educazioni” frammentate e confinate “a parte” rendevano
il curricolo appesantito. L’educazione alla salute, ad esempio, non può
essere confinata in un’unica ora ma deve essere valorizzata nelle
scienze, nella pratica motoria ecc.. Lo stesso dicasi per l’educazione
alla cittadinanza per cui, ad esempio, le attività didattiche della
lingua italiana o straniera sono pensate in situazioni di dialogo e di
interazione per educare al rispetto di punti di vista diversi dai
propri. Ogni insegnamento disciplinare deve essere un contributo
all’educazione intesa come aiuto alla crescita della persona (educare),
al rispetto degli altri e della realtà.
03 02
01
01 - 24 settembre Inizio
A.S. 2007-2008
Il
24 settembre si svolge a Roma, nel Cortile d'onore del Palazzo del
Quirinale, l'annuale cerimonia di apertura dell'anno scolastico.
Di seguito il comunicato stampa del MPI, il
messaggio del Presidente della Repubblica e del Ministro della Pubblica
Istruzione:
CERIMONIA DI INAUGURAZIONE
DELL’ANNO SCOLASTICO 2007/2008
Com’ è ormai consuetudine, anche quest’anno la Presidenza della
Repubblica ed il Ministero della Pubblica Istruzione promuovono la
Cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico, che avrà luogo a
Roma, nel Cortile d’onore del Palazzo del Quirinale, il 24 settembre
2007. Alla manifestazione parteciperanno il Presidente della
Repubblica, il Ministro della Pubblica Istruzione e le più alte
autorità dello Stato; saranno inoltre presenti rappresentanze
scolastiche regionali di ogni ordine e grado. Il messaggio agli
studenti e alle loro famiglie del Capo dello Stato Giorgio
Napolitano e del Ministro Giuseppe Fioroni sarà trasmesso nel corso
della trasmissione“ Tutti a scuola” condotta da Fabrizio Frizzi, che
andrà in onda in diretta su Rai Uno dalle 17.15 alle 18.45. Durante
la cerimonia, alcuni studenti saliranno sul palco insieme a
personalità del mondo della cultura e della scienza, dell’arte e
dello sport, dando vita ad uno spettacolo coinvolgente.
Messaggio del Presidente
della Repubblica Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale - 24 settembre 2007
Care ragazze e cari ragazzi,
a voi tutti, agli insegnanti e a quanti a qualsiasi titolo operano
nella scuola, il mio più affettuoso augurio. Benvenuti qui al
Quirinale, buon inizio di anno scolastico. E un augurio speciale ai
più piccoli che per la prima volta sono entrati in una materna, in
un asilo, in una scuola elementare. Mi sento vicino non solo a voi
studenti ma anche alle vostre famiglie, cui spetta il difficile
compito di accompagnarvi nella crescita e nell'educazione, di
indirizzarvi, di seguire da vicino il vostro impegno scolastico.
Di un caldo augurio la scuola italiana ha davvero bisogno : non può
di certo riposare sugli allori.
Proprio in questi giorni, è stato presentato dai ministri
dell'Economia e della Pubblica Istruzione il "Quaderno bianco sulla
scuola", uno studio di grande ampiezza e completezza che ci dice
come l'Italia sia rimasta indietro per quantità e qualità
dell'istruzione rispetto ai paesi più avanzati in Europa e nel
mondo. [Molto più alta è da noi la percentuale dei giovani che
abbandonano gli studi senza concluderli, senza conseguire un diploma
di scuola secondaria superiore; e più alta è anche la percentuale
degli studenti che non raggiungono il livello richiesto per quel che
riguarda la capacità di svolgere i compiti "necessari per vivere
nella società": innanzitutto nella matematica e nella padronanza del
linguaggio.] E va aggiunto che la media nazionale, già
insoddisfacente, nasconde gravissime differenze, profondi divari tra
il Nord, dove la macchina dell'istruzione è molto più efficiente, il
Centro e il Sud. Si registrano differenze nei risultati fra scuole e
fra studenti, a danno dei giovani la cui condizione economica e
sociale è meno favorevole. Tutto questo incide molto - bisogna
esserne coscienti - sulle possibilità per ciascun giovane, quando
diventa adulto, di godere dei diritti di cittadinanza, di esprimere
le proprie potenzialità, di avanzare nella scala sociale, di rendere
di più per sé e per la società.
E' dunque essenziale che si lavori intensamente per elevare, e in
tempi brevi, quantità e qualità dell'istruzione in Italia. E
possiamo farcela, sono convinto che questa sia la vostra speranza,
la vostra fiducia.
Il ministro Fioroni ha indicato le novità di quest'anno, le
decisioni prese di recente dal governo, e ci ha spiegato come non
abbia voluto stravolgere quel che era stato deciso in precedenza. In
effetti, la scuola esige scelte di lungo periodo, tenacia e
continuità nel perseguire gli obbiettivi fondamentali: non si può
ricominciare tutto da capo ogni volta che cambia il governo.
Bisogna investire risorse, energie e capacità nell'istruzione.
Bisogna premiare chi studia bene. Mi fa piacere accogliere oggi una
rappresentanza dei ragazzi che hanno ottenuto il massimo dei voti,
100 e lode, alla maturità. E mi fa piacere rendere omaggio a chi
insegna bene : con dedizione e con impegno culturale, anche a fronte
di scarsi compensi.
E' cruciale che la scuola riesca ad essere sempre più attraente come
produttrice di apprendimento utile, a mostrarsi capace di fornire
competenze che aiutino a crescere intellettualmente e a qualificarsi
sotto il profilo lavorativo. La scuola deve sempre di più riuscirvi
in tutte le regioni d'Italia così da aiutare le ragazze e i ragazzi
che vengono dalle famiglie e dalle aree più svantaggiate: aiutarli a
superare gli ostacoli che si oppongono alla piena realizzazione dei
loro talenti e delle loro aspirazioni. Questa è la concezione del
principio di uguaglianza affermata nella nostra Costituzione. Ed è
fondamentale che la scuola venga percepita da tutti come il
principale motore di uguaglianza.
Produrre competenze e ridurre disuguaglianze sono i compiti primari
dell'istruzione pubblica, ed è bene che questi compiti siano svolti
con estrema cura. Se si persegue questo obbiettivo, non si può
trascurare la formazione scientifica, tecnica, linguistica. Un
"bravo" quindi ai vincitori delle olimpiadi di matematica e dei
Certamen di fisica e altre materie.
Ma la scuola non forma solo lavoratori, forma anche persone. Ed è un
vanto della scuola italiana avere studenti che sanno di storia, di
letteratura e di arte.
Guardo quindi con favore anche alla decisione di cominciare a
introdurre nelle scuole l'educazione e la pratica musicale. Il modo
di stare al mondo di questi giovani sarà più ricco ed aperto.
E' ancora più importante che la scuola formi cittadini. Perciò in
occasione dell'apertura dell'anno scolastico abbiamo voluto
conferire due medaglie d'oro al Merito civile e al Valore civile ad
un'insegnante e ad uno studente che si sono distinti per la loro
abnegazione. E' cruciale che la scuola sappia promuovere la
condivisione di valori fondamentali, che addestri al dialogo civile
e religioso, che insegni a non discriminare e che trasmetta il
rispetto della legalità. Oggi che il nostro paese accoglie con
l'immigrazione nuove culture, talora portatrici di valori diversi,
c'è bisogno di un bagaglio minimo di valori condivisi, che la scuola
può contribuire a costruire. Sia dunque benvenuto l'impegno di
diffondere nelle scuole la "Carta dei valori della cittadinanza e
dell'integrazione" promossa dal Ministro Amato. E si dia merito,
oggi qui, ai vincitori del concorso "La Costituzione vista dai
giovani".
Nelle scuole che accolgono, sempre di più, grandi numeri di studenti
stranieri, occorre mettere in campo misure tali da facilitarne
l'avvicinamento alla nostra lingua e al nostro sistema d'istruzione.
Per la scuola questa è una difficile sfida.
Dobbiamo aiutarla a trasformare questa sfida in uno stimolo a
crescere. Sia di esempio la scuola multiculturale di Roma qui
presente.
L'anno scolastico 2006-2007 ha registrato purtroppo - e ce lo ha già
ricordato il Ministro Fioroni - non solo impegno e buone pratiche.
Sotto il profilo della disciplina e del decoro, è stato un anno
difficile : per i troppi fenomeni di bullismo e di stupida
volgarità, di violenza e prevaricazione nei confronti dei più
deboli. Sono comportamenti in profondo contrasto con una cultura
democratica. Dobbiamo in fretta voltare pagina, contando non solo
sulle opportune misure disciplinari recentemente introdotte, ma
anche sulle energie e sull'impegno degli studenti, degli insegnanti
e dei genitori per contrastare un simile degrado morale.
Non è retorico concludere ricordando che nella scuola è
responsabilità comune lavorare seriamente, rispettare se stessi, la
propria dignità e quella degli altri, praticare obbedienza alle
leggi dello Stato, mostrare senso del decoro e del limite. Ma non
può forse aiutare tutti, in questo sforzo da compiere nella nostra
scuola, l'esempio che dovrebbe venire dai vertici della politica e
delle istituzioni? Ebbene, è a ciò che tende, care ragazze e cari
ragazzi, cari insegnanti e operatori della scuola, qualche appello
scomodo del Presidente della Repubblica.
Intervento del ministro
della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni
Palazzo del Quirinale - 24 settembre 2007
Signor Presidente,
prima di tutto grazie per averci dato l’opportunità anche quest’anno
di aprire insieme a Lei, e in questa casa, l’anno scolastico. Grazie
poi agli insegnanti e a tutto il personale della scuola: tra mille
difficoltà ogni giorno garantiscono il diritto ad educare istruendo
i nostri figli. Grazie alle famiglie, senza le quali nessuna azione
educativa è destinata al successo.
E a voi, studentesse e studenti, un bentornati a scuola. La
troverete con alcuni cambiamenti, forse un po’ più difficile, seria.
Certamente più esigente sia sul piano del comportamento che su
quello dello studio. Ma, credetemi, questa è l’unica strada per
aiutarvi a mettere radici profonde oggi per poter aprire le ali e
volare domani, nella costruzione del vostro futuro.
Non ho voluto fare grandi riforme che stravolgessero ancora una
volta le vostre giornate e il nostro sistema di istruzione: ho
voluto riconsegnare la scuola al buon senso e alla saggezza di
tutti, in primo luogo degli insegnanti, impegnandomi a sostenerli
concretamente, fornendo loro quelle certezze che permettono di
lavorare con serenità e che certo non vanno d’accordo con la parola
“precarietà”.
Si apre un anno-cantiere per tutti quelli che amano e lavorano nella
scuola. Un cantiere che con le nuove Indicazioni per il curricolo di
infanzia e primo ciclo avvia i lavori, come nella costruzione di una
casa, dalle fondamenta. Sottolineare che i nostri studenti devono
imparare bene l’italiano, la matematica, la storia e la geografia
non significa affatto negare l’importanza di materie come l’inglese
o l’informatica.
Inoltre abbiamo voluto destinare risorse all’apertura delle scuole
il pomeriggio anche per far sviluppare laboratori musicali,
scientifici e per approfondire lo studio di Dante.
Tutto questo significa semplicemente stabilire una priorità,
concentrando gli sforzi perché queste basi di cultura e conoscenza
siano acquisite prima che sia troppo tardi, perché la scuola sappia
far rintracciare a ogni studente il senso di quello che fa e di
quello che è.
La scuola italiana vuole dare pari opportunità a tutti: questo non
significa livellare verso il basso ma anzi stimolare ciascuno a dare
il meglio. E’ in questa direzione che va vinta la sfida
dell’integrazione dei figli dell’immigrazione. Non servono proclami:
serve quel lavoro quotidiano nelle aule che può vincere le
diffidenze e le differenze. Un lavoro che aiuti ad acquisire prima
di tutto la padronanza della lingua italiana e quegli strumenti
culturali e professionali con i quali costruire il proprio futuro
dentro il nostro Paese. Perché, come scriveva Don Milani, “io sono
sicuro che la differenza fra il mio figliolo e il vostro non è nella
quantità né nella qualità del tesoro chiuso dentro la mente e il
cuore ma in qualcosa che è sulla soglia fra il dentro e il fuori,
anzi è la soglia stessa: la Parola”.
Il cemento di questa casa in costruzione si chiama serietà: a questo
principio si ispira la riforma dell’esame di Stato, con il
ripristino del giudizio di ammissione e di metà dei commissari
esterni e con l’obbligo di saldare i debiti contratti negli anni
precedenti. Apprezzare il lavoro che fate, care ragazze e ragazzi,
significa valorizzare il merito e garantire a tutti la possibilità
di potersi rimettere in pari. Per questo ho voluto anche predisporre
norme e risorse perché le scuole assicurino lo svolgimento dei corsi
di recupero e perché la carriera scolastica abbia un valore per
l’ammissione all’Università e per premiare le eccellenze anche con
incentivi economici.
Vogliamo che voi ragazzi disponiate dei mezzi per costruire la
vostra vita e che possiate essere strumento di innovazione ma anche
custodi dei valori su cui si fonda la nostra Costituzione, primo fra
tutti il rispetto della legalità che è prioritariamente rispetto
della dignità della persona.
Le modifiche apportate al regolamento delle Studentesse e degli
Studenti, con l’inasprimento di alcune sanzioni disciplinari, hanno
questo scopo: ricordare a tutti che, a scuola come in ogni luogo,
non è accettabile e non è tollerabile nessuna forma di violenza,
nessun atto che leda la dignità della persona.
E’ inaccettabile giustificare una situazione nella quale le vittime
di aggressioni e violenze dovevano cambiare istituto mentre gli
aggressori restavano pressoché indisturbati. Proprio perché la
scuola è il luogo dell’educazione non è consentito a nessuno
immaginare di farne una sorta di porto franco dell’assunzione di
responsabilità. Una scuola più seria e rigorosa garantisce tutti:
dovreste essere voi i primi a pretenderla e a reclamarla.
Educare alla responsabilità, dunque. Ho letto in questi giorni, a
proposito della vicenda dei test universitari, la dichiarazione di
uno studente coinvolto nell’inchiesta che concludeva dicendo: “si,
forse ho imbrogliato anch’io ma così fanno tutti, bisogna farsi
furbi”. Se sostituiamo la furbizia alle capacità e le scorciatoie
all’impegno, se di fronte a un ostacolo pensiamo solo al modo di
aggirarlo e mai di superarlo non ne esce sconfitta solo la legalità:
ne usciamo sconfitti tutti.
La nostra è anche una scuola dell’accoglienza. Sono pochi i Paesi in
cui si attua come da noi una politica seria per l’integrazione dei
diversamente abili. Occorre però che la scuola non sia lasciata sola
in questo compito caricando tutte le responsabilità sull’insegnante
di sostegno. E’ necessario un patto tra le diverse istituzioni, la
scuola, la famiglia, per creare condizioni che diano a tutti pari
opportunità.
La scuola italiana per essere veramente di tutti deve essere di
qualità, una scuola per voi, per aiutarvi a conoscere, a sapere, a
crescere come donne e uomini, come cittadini consapevoli delle
proprie potenzialità. Una scuola così è l’unico investimento certo
per il futuro: il mondo, che si è sempre diviso tra chi ha e chi non
ha, si dividerà sempre di più tra chi sa e chi non sa.
È questo il motivo per cui abbiamo introdotto il nuovo obbligo di
istruzione a 16 anni: l’obiettivo non è far fare a tutti lo stesso
percorso ma far sì che tutti acquisiscano quei saperi e quelle
competenze essenziali per conseguire un diploma o una qualifica
professionale. Per questo abbiamo ripristinato gli istituti tecnici
e professionali, abbiamo valorizzato quei percorsi di formazione che
possano incrociare le diverse attitudini dei ragazzi aiutando
ciascuno a trovare la propria strada. Il problema non è stare tante
ore a scuola: bisogna starci diversamente, desiderando imparare.
Nessuno può farlo al vostro posto.
Conto su di voi e come Ministro non farò mancare il mio impegno
perché la scuola diventi sempre più capace di accogliere e
accompagnare ognuno nel percorso di formazione che sta compiendo.
Nonostante le difficoltà che ogni giorno abbiamo davanti io mi
ostino a credere, anzi ne sono sicuro, che ce la faremo. Ce la
faremo perché lo vogliamo e perché non possiamo rinunciare a essere
donne e uomini liberi e forti.
Buon anno scolastico a tutti
Il 10 ed il 14 settembre il ministro indirizza
sue lettere a operatori scolastici, genitori e studenti:
Lettere Ministro Pubblica Istruzione 10-14 settembre 2007
Il 1° settembre 2007 ha inizio il nuovo anno
scolastico 2007-2008.
L'art. 138 del
D.L.vo 31 marzo 1998, n. 112 delega alle regioni la determinazione
del calendario scolastico annuale; rimangono competenza del MPI (OM
57/07):
- la determinazione per l'intero territorio nazionale della data
di inizio (prima prova) degli esami di Stato conclusivi dei corsi di
studio di istruzione secondaria superiore;
- la determinazione del calendario delle festività a rilevanza
nazionale.
Riportiamo di seguito una tabella riepilogativa del calendario
nazionale e dei calendari regionali:
CALENDARIO SCOLASTICO
NAZIONALE |
Inizio esami di Stato conclusivi dei corsi di studio di
istruzione secondaria superiore: 18 giugno 2008
Festività: tutte le domeniche; il 1° novembre,
festa di tutti i Santi; l'8 dicembre, Immacolata Concezione; il
25 dicembre, Natale; il 26 dicembre; il 1° gennaio, Capodanno;
il 6 gennaio, Epifania; il giorno di lunedì dopo Pasqua; il 25
aprile, anniversario della Liberazione; il 1° maggio, festa del
Lavoro; il 2 giugno, festa nazionale della Repubblica; la festa
del Santo Patrono.
Sessioni speciali di esami di istruzione
secondaria di 1° grado, di qualifica professionale, di licenza
di maestro d’arte possono essere effettuate anche nel corso
dell’anno scolastico.
Relativamente al conseguimento dei diplomi di qualifica
professionale e di maestro d’arte, l’individuazione del momento
in cui collocare, nel corso dell’anno, tali sessioni di esami è
rimessa alle determinazioni organizzative delle singole
istituzioni scolastiche, statali e paritarie.
NB: l'art. 138 del
D.L.vo 31 marzo 1998, n. 112, delega alle regioni la
determinazione del calendario scolastico |
CALENDARI SCOLASTICI PER
REGIONI E PROVINCE AUTONOME |
|
In Educazione&Scuola:
- Scuola Parlamento Governo
https://www.edscuola.it/archivio/parlamento/
. Parlamento
I lavori delle
Camere riprendono lunedì 10 settembre.
Camera
|
Aula |
24, 25, 26, 27 |
DdL AC 3025 -
Conversione in legge del
decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, recante
disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio
dell'anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per
ricercatori universitari |
Aula |
11 |
DdL AC 2272 - ter - A - Disposizioni urgenti in materia
di pubblica istruzione (già articoli 28, 29, 30 e 31 del
disegno di legge 2272, stralciati con deliberazione
dell'Assemblea il 17 aprile 2007) |
Commissioni |
7a |
18, 19, 20 |
DdL AC 3025 - Conversione
in legge del
decreto-legge 7 settembre 2007, n. 147, recante
disposizioni urgenti per assicurare l'ordinato avvio
dell'anno scolastico 2007-2008 ed in materia di concorsi per
ricercatori universitari |
7a |
20 |
Norme in materia
di difficoltà specifiche di apprendimento (seguito esame C.
563 Fabris, C.
2474 Formisano e C.
2843, approvata dalla 7^ Commissione del Senato – rel.
Barbieri) |
. Governo
21 |
Il
Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,50 a Palazzo
Chigi
Il Consiglio ha approvato i seguenti
provvedimenti: (...)
Su proposta del Ministro della pubblica istruzione,
Giuseppe Fioroni, è iniziato l’esame di uno schema di
regolamento (da inviare al parere del Consiglio di
Stato) che disciplina condizioni e modalità per la
stipula di convenzioni con le scuole primarie paritarie.
(...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,55.
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13 |
Il
Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,40 a Palazzo
Chigi
Il Consiglio ha approvato i seguenti
provvedimenti:
su proposta del Ministro della solidarietà sociale,
Paolo Ferrero:
un disegno di legge che promuove una partecipazione
piena e compiuta delle persone sorde (in Italia circa
70.000) alla vita collettiva, assicurandone
l’integrazione sociale, economica e politica, in
attuazione della recentissima Convenzione di New York
sui diritti delle persone con disabilità (30 marzo
2007). Il provvedimento, che è stato predisposto in
stretta collaborazione con le associazioni di tutela e
promozione dei diritti di tali persone, verrà completato
da un successivo regolamento che disciplinerà in
dettaglio i seguenti aspetti: interventi diagnostici
precoci, abilitativi e riabilitativi per tutti i bambini
nati o divenuti sordi, ai fini dei necessari interventi
protesici e logopedici (anche attraverso la
configurazione di apposite figure professionali); misure
volte a favorire la diffusione di strumenti e modalità
di accesso all’informazione ed alla comunicazione;
garanzie per l’uso effettivo della lingua italiana dei
segni (LIS) e di ogni soluzione idonea per favorire la
comunicazione delle persone sorde nei rapporti con la
pubblica amministrazione e nei giudizi civili e penali.
Il disegno di legge verrà inviato alla Conferenza
unificata per il parere sugli aspetti di competenza;
(...)
La seduta ha avuto termine alle ore 11,50.
|
7 |
Il
Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 11,00 a Palazzo
Chigi
Il Consiglio ha approvato, su proposta
del Presidente del Consiglio, Romano Prodi, una
rilevante modifica al regolamento interno del Consiglio
dei Ministri (emanato dal Presidente Ciampi nel 1993),
tesa a garantire che ogni provvedimento posto all’ordine
del giorno del Consiglio sia corredato dalla
attestazione del proponente che l’atto risulta
compatibile con l’ordinamento comunitario. Sarà potestà
del Presidente del Consiglio differirne l’approvazione
qualora tale compatibilità non risulti all’atto della
consueta verifica istruttoria, ovvero, ove
l’incompatibilità si evidenziasse successivamente
all’approvazione, disporne il riesame nell’immediato
Consiglio successivo. (...)
Il Consiglio ha poi autorizzato il Ministro per le
riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione,
Luigi Nicolais, ad esprimere il parere favorevole del
Governo sui seguenti Atti:
- ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro
per il personale del comparto Enti pubblici non
economici (quadriennio normativo 2006-2009 e biennio
economico 2006-2007);
- ipotesi di accordo per l’istituzione del Fondo
nazionale di previdenza complementare per i lavoratori
dei Ministeri, degli Enti pubblici non economici, della
Presidenza del Consiglio dei Ministri, dell’ENAC e del
CNEL.
In prossimità della scadenza del mandato del Presidente
Mario Egidio Schinaia, il Consiglio dei Ministri ha
nominato, su proposta del Presidente Prodi, il nuovo
Presidente del Consiglio di Stato nella persona del
professor Paolo SALVATORE. Nel porgere al prof.
Salvatore gli auguri più fervidi di buon lavoro, il
Consiglio ha rivolto ringraziamenti sentiti al
Presidente Schinaia per l’eccellente attività svolta al
servizio della magistratura amministrativa e delle
istituzioni. (...)
La seduta ha avuto termine alle ore 13,00.
|
5 |
Il
Consiglio dei Ministri si riunisce alle ore 9,50 a Palazzo
Chigi
Il Consiglio ha approvato, su proposta
del Presidente del Consiglio Prodi e del Ministro della
pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, un
decreto-legge
volto a consentire alle istituzioni scolastiche di
programmare gli interventi di competenza fin dall’inizio
dell’anno scolastico, realizzando le condizioni per un
avvio ordinato delle attività; le disposizioni urgenti
intendono superare, in particolare, lo stato di
incertezza in cui si trova il settore in relazione a
richieste provenienti dalle famiglie in materia di
“tempo-scuola” (con la reintroduzione di classi
funzionanti a tempo pieno) e agli adempimenti connessi
allo svolgimento degli esami di Stato, nonché a
disciplinare questioni connesse al personale della
scuola. Viene inoltre assicurato il finanziamento dei
concorsi per ricercatori universitari.
La seduta ha avuto termine alle ore 10,50.
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