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DIPARTIMENTO PER L'ISTRUZIONE Nota 14 giugno 2004 Prot n. 132 Oggetto: PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI - Anno 2004 - Esiti valutazione proposte procedura A relativi ai progetti di mobilità Si pubblicano di seguito le liste dei progetti di mobilità approvati nell'ambito del programma Leonardo da Vinci - Anno 2004.
PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI 2000-2006
LISTA DELLE PROPOSTE SELEZIONATE
PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI 2000-2006
LISTA DELLE PROPOSTE SELEZIONATE
PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI 2000-2006
LISTA DELLE PROPOSTE SELEZIONATE
PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI 2000-2006
LISTA DELLE PROPOSTE SELEZIONATE
PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI 2000-2006
LISTA DELLE PROPOSTE SELEZIONATE
DIPARTIMENTO PER L'ISTRUZIONE DIREZIONE GENERALE PER GLI AFFARI INTERNAZIONALI DELL'ISTRUZIONE SCOLASTICA - UFF. III Avviso 7 giugno 2004 Prot. INT.11/3 Oggetto: PROGRAMMA LEONARDO DA VINCI - Candidature ex GURI n. 297 del 23.12.2003 Esiti della valutazione delle candidature per la costituzione di un elenco di esperti per la realizzazione di attività di valutazione, indagine e analisi nel contesto del programma d'azione comunitaria in materia di formazione professionale Leonardo da Vinci.
DIPARTIMENTO PER L'ISTRUZIONE Avviso 7 maggio 2004 Prot. n. 8417/INT/UO3 Si informa che la Commissione Europea ha pubblicato
sul Giornale Ufficiale N° C98 del 23 aprile 2004 l'invito a presentare
proposte per "L'organizzazione di eventi (conferenze e mostre) per la
disseminazione dei risultati innovativi del programma Leonardo da
Vinci".
DIPARTIMENTO PER L'ISTRUZIONE Avviso 7 maggio 2004 Prot.n. 8432 Si informa che la Commissione Europea ha pubblicato sul
Giornale Ufficiale No C103 del 29 aprile 2004 il nuovo invito a
presentare proposte per il periodo 2005-2006 nel quadro della seconda
fase del Programma Leonardo da Vinci.
Invito a presentare proposte (Direzione generale Istruzione e Cultura) nel quadro della seconda fase del Programma Leonardo da Vinci (EAC/11/04)
Parte prima – contesto politico, priorità e calendario I. IntroduzioneIl Programma Leonardo da Vinci contribuisce all’attuazione di una politica comunitaria di formazione professionale che sostiene ed integra le azioni condotte dagli Stati membri (articolo 150 del trattato che istituisce la Comunità Europea). Con la Decisione 1999/382/CE il Consiglio ha approvato la seconda fase del Programma per il periodo 2000-2006, al fine di promuovere nuovi approcci pratici in materia di politiche di formazione professionale. Secondo quanto disposto dalla citata Decisione del Consiglio, questo terzo ed ultimo Invito a presentare proposte ha una validità di due anni (2005-2006). Il presente Invito concerne le seguenti misure comunitarie: -
Mobilità; Analogamente a quanto avvenuto negli ultimi due anni, i progetti statistici saranno oggetto di bandi di gara specifici che verranno pubblicati nel periodo di validità del presente Invito, a seguito dell’aggiornamento del programma statistico biennale attualmente in corso. La misura “Azioni congiunte” sarà oggetto di inviti distinti. II. ContestoIl Programma Leonardo da Vinci intende attuare una politica comunitaria di formazione professionale contribuendo “alla promozione di un’Europa della conoscenza mediante lo sviluppo di uno spazio europeo di cooperazione nel settore dell’istruzione e della formazione professionale...” e sostenendo “… le politiche degli Stati membri sulla formazione lungo tutto l’arco della vita e lo sviluppo di conoscenze, attitudini e competenze atte a favorire la cittadinanza attiva e l’occupabilità” (Articolo 1, paragrafo 3 della Decisione del Consiglio che istituisce la seconda fase del Programma Leonardo da Vinci). Importanti sviluppi politici di particolare rilevanza per il Programma Leonardo da Vinci hanno avuto luogo dall’avvio del dispositivo. In occasione del Consiglio Europeo di Lisbona del marzo 2000, i Capi di Stato e di Governo hanno definito per l’Unione Europea l’obiettivo strategico di divenire la società fondata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo. Gli elementi basilari di questa strategia sono: l’adattamento dei sistemi di istruzione e formazione all’apprendimento lungo tutto l’arco della vita; la promozione dell’occupabilità e dell’inclusione sociale attraverso un investimento nel sapere e nelle competenze; la creazione di una società dell’informazione accessibile a tutti e il sostegno alla mobilità. La strategia di Lisbona è stata confermata dal vertice di Barcellona del marzo 2002, nel corso del quale l’Unione Europea si è impegnata a rendere i propri sistemi d’istruzione e formazione un punto di riferimento a livello mondiale entro il 2010 e a promuovere una maggiore cooperazione nel settore dell’istruzione e della formazione professionale (IFP). La “Dichiarazione di Copenaghen”[1], sottoscritta nel novembre 2002 da 31 Ministri dell’Istruzione, dalle parti sociali e dalla Commissione Europea, costituisce il seguito evidente e concreto degli obiettivi di Lisbona e Barcellona e rappresenta un importante passo in avanti poiché individua una serie di tematiche e sfide specifiche, che richiedono una maggiore cooperazione europea in materia di istruzione e formazione professionale. La Dichiarazione di Copenaghen, parte integrante della strategia globale definita a Lisbona e Barcellona, è strettamente correlata al seguito dato agli “Obiettivi comuni per i sistemi di istruzione e formazione europei” approvati dal Consiglio nel 2001 e si prefigge di migliorare la qualità e l’attrattività dell’IFP (compreso lo status del percorso professionale all’interno del sistema educativo generale). Questo obiettivo può essere raggiunto sviluppando strumenti europei volti a migliorare la trasparenza e il riconoscimento di qualifiche e competenze, nonché creando un quadro di riferimento per la riforma dei sistemi d’IFP a livello nazionale, che ne promuova la trasformazione e l’adeguamento in funzione delle necessità della società della conoscenza, al fine di ottenere sistemi flessibili, personalizzati e centrati sui discenti. Le azioni promosse nel contesto del processo di Copenaghen devono essere basate su un approccio volontario, essere inclusive e poggiare sul consenso tra i 31 paesi aderenti e le parti sociali europee, nonché fondarsi sulla prospettiva dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. La Dichiarazione di Copenaghen implica il perseguimento dei seguenti obiettivi principali: 1. sviluppare un quadro unico di riferimento per la trasparenza (“Europass”); 2. sviluppare un quadro europeo comune per assicurare la qualità dell’istruzione e della formazione professionale, nonché un quadro di riferimento generale in materia di cooperazione; 3. elaborare un sistema europeo di trasferimento dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale, nonché livelli di riferimento comuni per l’IFP e principi comuni in materia di certificazione; 4. definire principi comuni per la validazione dell’apprendimento non formale e informale; 5. rafforzare le politiche, i sistemi e le prassi nel campo dell’orientamento permanente; 6. garantire un maggiore sostegno allo sviluppo di qualifiche e competenze a livello settoriale; 7. dedicare una maggiore attenzione ai bisogni di apprendimento di insegnanti e formatori che operano nel settore dell’istruzione e della formazione professionale; 8. rafforzare la dimensione europea dell’IFP. Gran parte di queste priorità riguarda tematiche specifiche che richiedono una cooperazione europea e l’individuazione di soluzioni comuni, poiché interessano sfide che non possono essere affrontate esclusivamente a livello nazionale. Ciò si riscontra chiaramente negli obiettivi incentrati sulla ‘valorizzazione dell’apprendimento’ (trasparenza, riconoscimento, validazione), ma anche negli obiettivi definiti in materia di orientamento e qualità. La priorità n. 6, unitamente all’obiettivo generale di rafforzare la dimensione europea dell’istruzione e della formazione professionale, differisce dagli “obiettivi tematici” poiché tratta la necessità di attivare nuovi livelli di cooperazione, in particolare in ambito settoriale. La dimensione europea dell’istruzione e della formazione professionale deve essere rafforzata sviluppando nuove forme di collaborazione, ad esempio promuovendo una maggiore cooperazione istituzionale e prassi di supervisione tra pari. Sin dall’adozione della Dichiarazione è stato avviato un intenso lavoro per conseguire tali obiettivi. Nel febbraio 2003 è stato istituito un "Gruppo di coordinamento di Copenaghen" e nel corso dello stesso anno sono stati creati e si sono più volte riuniti tre gruppi tecnici di lavoro (rispettivamente sulla trasparenza, sulla qualità nel settore dell’istruzione e della formazione professionale e sul trasferimento dei crediti nell’IFP) e due gruppi di esperti della Commissione (sulla validazione dell’apprendimento non formale e sull’orientamento permanente). Il Programma Leonardo da Vinci, che si propone di essere il principale strumento per l’attuazione di una politica europea in materia di istruzione e formazione professionale, deve sostenere il nuovo quadro strategico definito nel novembre 2002 con la Dichiarazione di Copenaghen. Di conseguenza, il Programma, con il suo carattere sperimentale e innovativo, deve fungere da laboratorio e sostenere un’ampia gamma di approcci e soluzioni, al fine di contribuire al conseguimento degli obiettivi generali definiti dai Consigli di Lisbona e Barcellona e delle priorità specifiche decise a Copenaghen. Il presente Invito, valido per il periodo 2005-2006, è pertanto incentrato su un ristretto numero di priorità e azioni tematiche a sostegno del continuo lavoro realizzato per dar seguito alla Dichiarazione di Copenaghen. Esso si colloca, inoltre, in una linea di coerenza con gli obiettivi del Programma e gli impegni verso una maggiore semplificazione e chiarezza delle procedure, avviati con il bando 2003-2004, nonché con i risultati della valutazione della prima fase del Programma e della prima valutazione intermedia della seconda fase. Il presente bando, infine, pone l’accento sull’importanza della “valorizzazione” (disseminazione e utilizzo dei risultati innovativi dei progetti) ed i promotori sono invitati a tener presente tale aspetto nelle proposte progettuali e nell’intero ciclo di vita dei progetti. Questi sono i presupposti delle priorità e delle azioni descritte nelle sezioni successive. III. Approccio settorialeQuesto tipo di approccio evidenzia il ruolo dei diversi settori come “terreno di sperimentazione” per lo sviluppo di qualifiche e competenze internazionali. Il livello settoriale si rivela di particolare importanza poiché i soggetti che vi operano, essendo in diretto contatto con i problemi e le sfide connessi con la globalizzazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, sono in grado di proporre ed elaborare soluzioni efficaci. Ciò si evince dal fatto che negli ultimi anni numerose e importanti iniziative volte a definire moduli e standard formativi europei ed internazionali sono state adottate a questo livello. Una parte significativa dei progetti finanziati nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci nel periodo 1995-2004 ha operato a livello settoriale. Questa dimensione non è stata esplorata in modo sistematico ed il presente Invito intende colmare tale lacuna. Diversi fattori concorrono ad evidenziare l’importanza del livello settoriale nell’ambito del Programma:
- i soggetti che operano a questo livello sono in condizione di individuare le sfide e i bisogni di competenze e, di conseguenza, di trovare risposte; - in materia di istruzione e formazione questi soggetti tendono sempre più a ricercare soluzioni a livello europeo e internazionale; - il livello settoriale assume rilevanza strategica nel rafforzare la cooperazione europea nell’ambito dell’IFP. Gli obiettivi della Dichiarazione di Copenaghen, volti a garantire la trasparenza, il riconoscimento e la qualità dell’istruzione e della formazione professionale, non possono essere conseguiti senza la partecipazione attiva e sistematica degli attori che operano a questo livello. I settori, pertanto, sono invitati ad illustrare le proprie esigenze in materia di istruzione e formazione e ad indicare come il Programma potrebbe essere utilizzato per sostenere attività di sviluppo e sperimentazione. A tale proposito sono stati definiti alcuni criteri: - i progetti devono essere basati su un’analisi puntuale dei bisogni educativi e formativi del settore interessato e sul modo in cui questi sono correlati agli obiettivi della Dichiarazione di Copenaghen; - l’applicazione dei risultati deve essere prevista sin dalle fasi iniziali del progetto. Ciò implica la necessità di considerare la natura di tali risultati, la tipologia dei partner da coinvolgere e il modo in cui il progetto può esercitare un impatto duraturo; - sin dalle fasi iniziali deve essere prevista la partecipazione degli attori chiave. Le parti sociali dovrebbero, di regola, essere coinvolte nell’ambito dei progetti. È inoltre fondamentale far sì che i progetti siano aperti alla partecipazione dei principali operatori del settore in modo da garantire, sin dall’inizio, il loro coinvolgimento e la credibilità dell’azione. La componente trasversale dello sviluppo di qualifiche e competenze deve essere considerata ai fini della realizzazione dei progetti settoriali. Questa dimensione deve procedere parallelamente all’intervento settoriale e deve essere chiaramente affrontata e trattata dai promotori dei progetti. IV. Priorità strategicheLa strategia di Lisbona e le attività previste per dar seguito alla Dichiarazione di Copenaghen ruotano essenzialmente intorno a due grandi priorità:
1.
lo sviluppo del mercato del lavoro europeo (...fare
dell’Europa l’economia fondata sulla conoscenza più competitiva...)
2. la trasformazione, la modernizzazione e l’adeguamento dei sistemi europei di istruzione e formazione (che devono essere “…un riferimento di qualità a livello mondiale”). Pertanto, in linea con gli obiettivi strategici dell’Unione Europea, negli ultimi due anni di attuazione il Programma Leonardo da Vinci deve essere incentrato su queste priorità, al fine di contribuire in modo sostanziale al raggiungimento di tali obiettivi. Queste due priorità strategiche possono essere perseguite individuando temi specifici che contribuiscano al conseguimento degli obiettivi prefissati e siano in grado di stimolare idee da attuare nell’ambito delle proposte progettuali. I temi individuati a tale proposito sono i seguenti: “Promuovere la trasparenza delle qualifiche” per contribuire direttamente alla prima priorità strategica (… mercato del lavoro); “Migliorare la qualità dei sistemi e delle prassi nel settore dell’istruzione e della formazione professionale”; “Sviluppare contenuti rilevanti e innovativi in materia di e-learning” e “Promuovere la formazione continua di insegnanti e formatori” per concorrere al raggiungimento della seconda priorità strategica (… sistemi); “Trasferimento dei crediti nell’IFP” e “Validazione dell’apprendimento non formale e informale”. Queste due tematiche, oltre a contribuire alla trasformazione e all’adeguamento dei sistemi, agevolano la creazione di un mercato del lavoro europeo. V. Mobilità (Procedura A)La misura “Mobilità” è un elemento centrale dello sviluppo di politiche e strategie, poiché offre ai gruppi destinatari l’opportunità di seguire un percorso formativo e completare la propria istruzione e formazione professionale in un altro paese all’interno dell’Unione allargata. Questa misura promuove lo sviluppo del mercato del lavoro europeo, la libera circolazione dei lavoratori e dei cittadini e una migliore conoscenza e trasparenza delle competenze oltre frontiera. La misura “Mobilità” assorbe oltre il 40% della dotazione annua del Programma Leonardo da Vinci. L’esperienza ha mostrato la necessità di proporre azioni specifiche per migliorare la qualità globale delle attività di mobilità finanziate nel quadro del Programma. Nell’ambito del presente Invito saranno considerati in via prioritaria i progetti che fanno riferimento ai seguenti elementi: - preparazione linguistica e culturale; - obiettivi, contenuto e durata del tirocinio; - organizzazione pedagogica, tutoraggio e mentoring; - validazione delle competenze acquisite nel corso del tirocinio di formazione. Inoltre, coloro che effettuano un periodo di mobilità nel quadro del Programma, potranno ottenere su richiesta, se del caso, un “MobiliPass”[2]. Nell’ambito del Programma, il "MobiliPass" sarà rilasciato dagli organismi competenti, conformemente ai principi e ai criteri definiti nella proposta relativa allo strumento unico per la trasparenza. Si tenga presente che la misura “Mobilità” prevista nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci è di tipo decentrato ed è gestita dalle Agenzie Nazionali responsabili dell’attuazione del Programma a livello nazionale. Oltre alle scadenze definite nel presente Invito comunitario, i paesi partecipanti hanno la possibilità di prevedere uno o più bandi nazionali che possono includere priorità aggiuntive di particolare interesse nazionale. Per ulteriori informazioni i promotori possono rivolgersi all’Agenzia Nazionale del proprio paese. Gli indirizzi delle Agenzie Nazionali sono disponibili sul sito del Programma Leonardo da Vinci al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/education/programmes/leonardo/new/leonardo2_en.html . VI. Priorità specifiche per le misure interessate dalle Procedure B e C[3] (ad eccezione delle “Azioni tematiche”)Priorità n. 1: promuovere la trasparenza delle qualifiche La trasparenza svolge un ruolo fondamentale nel trasferimento delle qualifiche e delle competenze tra paesi, regioni e settori. Nel variegato panorama dell’offerta educativa e formativa attualmente presente in Europa dovrebbe essere possibile descrivere, comparare e valutare le capacità in funzione del loro contenuto, non sulla base di idee preconcette. Questa esigenza è evidenziata dal crescente coinvolgimento dei diversi settori nello sviluppo dell’istruzione e della formazione. I “Progetti pilota” riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in particolare su:
-
Sviluppo di nuove misure e strumenti per descrivere, promuovere e
comparare qualifiche e competenze a livello europeo, nazionale e
settoriale.
- Sviluppo di opportunità di formazione professionale, che
considerino in modo specifico la trasparenza e la trasferibilità degli
esiti ai sistemi di istruzione formale. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Materiale di riferimento” (RF): - Definizione e sviluppo di standard qualitativi per diplomi e attestati, in particolare a livello settoriale, che contribuiscano a garantire una maggiore trasparenza; - Sviluppo di strumenti e servizi che promuovano una maggiore trasparenza, in particolare a livello settoriale, coerenti con il Quadro di riferimento europeo per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (Europass) che sarà introdotto nel 2005[4]; - Analisi delle modalità con cui i sistemi di orientamento e consulenza hanno sostenuto e contribuito, o possono sostenere e contribuire, a migliorare la trasparenza delle qualifiche e delle competenze a livello europeo, nazionale e settoriale. Tema specifico per i progetti afferenti la misura “Reti transnazionali” (NT): - Sviluppo di reti settoriali, centri di eccellenza, strutture che agevolino lo scambio di esperienze e di buone prassi. Priorità n. 2: migliorare la qualità dei sistemi e delle prassi nel settore dell’istruzione e della formazione professionale Nell’Invito a presentare proposte 2003-2004, la qualità era oggetto delle “Azioni tematiche”. I progressi realizzati dal gruppo di lavoro tecnico correlato a tale tematica hanno evidenziato la necessità di estendere la portata delle azioni all’interno del Programma e di aprire questo tema ad una tipologia più ampia di potenziali promotori. Nel quadro di tale priorità deve essere riservata particolare attenzione all’assicurazione e allo sviluppo della qualità nei sistemi d’IFP, al fine di assistere gli Stati membri a migliorare progressivamente la trasparenza, l’efficacia e la coerenza dei propri interventi in questo ambito. In tale ottica, pertanto, la cooperazione transnazionale e, di conseguenza, lo sviluppo di progetti nel quadro di diverse misure dovrebbero essere incentrati sull’attuazione e sul perfezionamento del Quadro di riferimento comune per l’assicurazione della qualità approvato dal Gruppo tecnico di lavoro sulla Qualità nell’istruzione e formazione professionale (‘Processo di Copenaghen’). Lo scambio di modelli e buone prassi, elemento fondamentale per la cooperazione e la creazione di reti transnazionali in questo ambito, dovrebbe utilizzare i principi, i criteri e gli indicatori di riferimento comuni contenuti nel Quadro comune per l’assicurazione della qualità ed incentrarsi su: - modelli e prassi per l’assicurazione della qualità; - indicatori di qualità; - approcci di autovalutazione. I “Progetti pilota” riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in particolare su: - Sviluppo e sperimentazione di procedure di assicurazione della qualità nei settori dell’istruzione e della formazione iniziale e superiore; - Sviluppo di indicatori di qualità per la valutazione delle opportunità di formazione professionale; - Sviluppo di relazioni tra il mercato del lavoro e il settore dell’istruzione e della formazione professionale, compresi l’orientamento e la direzione dei processi di lavoro. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Materiale di riferimento” (RF): - Comparazione di diversi sistemi di assicurazione della qualità in contesti differenti (pubblico e privato, formazione iniziale o continua, settoriale o intersettoriale) rispetto al Quadro comune di assicurazione della qualità, compresi gli indicatori qualitativi di riferimento per la valutazione dell’istruzione e della formazione professionale; - Utilizzo della metodologia di “peer review” applicata alle prassi di autovalutazione a livello del sistema e dell’offerta formativa in tutta Europa; - Comparazione dei punti di forza e di debolezza degli standard di risultato definiti dagli Stati membri a livello individuale e di sistema; - Comparazione dell’utilizzo di modelli per la valutazione e l’accreditamento degli enti che erogano istruzione e formazione professionale (ISO, EFQM, e così via). Tema specifico per i progetti afferenti la misura “Reti transnazionali” (NT): - Sviluppo di reti tematiche destinate alla raccolta, all’analisi e alla disseminazione di buone prassi ed esperienze in materia di assicurazione della qualità. Priorità n. 3: Sviluppare contenuti rilevanti e innovativi in materia di e-learning A seguito del recente lancio del nuovo Programma “E-learning”, conseguente al successo del piano d’azione sull’e-learning, si va progressivamente diffondendo la consapevolezza che le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) costituiscono un elemento essenziale per aggiornare e adeguare i sistemi formativi ai requisiti dell’economia e della società della conoscenza. Sebbene in linea di massima il ricorso alle TIC venga promosso dalla Decisione del Consiglio, in quanto componente orizzontale presente in tutte le misure, lo sviluppo di materiali innovativi per favorire l’e-learning deve essere incentivato e sostenuto a qualsiasi livello. Tale aspetto, pertanto, è oggetto di una priorità specifica che definisce alcuni elementi concreti da trattare. I progetti riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in particolare su: - Apprendimento supportato dalle TIC, che combini l’apprendimento basato sulle TIC con altre modalità di apprendimento quali gruppi di apprendimento, apprendimento in famiglia o tutoraggio e circoli di studio virtuali transnazionali; - Adeguati materiali didattici e formativi, destinati anche ai lavoratori meno qualificati, per migliorare le competenze; - Sviluppo di strumenti formativi basati sull’e-learning per la gestione della qualità nel settore dell’istruzione e della formazione professionale. Priorità n. 4: promuovere la formazione continua di insegnanti e formatori I nuovi metodi d’insegnamento e di apprendimento mettono in discussione i tradizionali ruoli e le responsabilità degli insegnanti, dei formatori e degli altri mediatori dell’apprendimento. È pertanto necessario sviluppare la loro formazione per garantire che queste figure siano sufficientemente motivate ed in grado di cogliere le nuove sfide. Lo scambio di esperienze tra scuole, associazioni di volontariato, università e imprese dovrebbe fornire una visione precisa dei bisogni formativi in tale ambito. I “Progetti pilota” riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in particolare su: - Individuazione di criteri qualitativi comuni per la qualifica di insegnanti e formatori in vari ambienti di apprendimento, con particolare attenzione ai tutor nel campo dell’apprendistato; - Definizione di criteri e metodi comuni utilizzati per individuare le esigenze di apprendimento di insegnanti/formatori nel settore dell’istruzione e della formazione professionale; - Individuazione e/o sviluppo, a livello dell’offerta formativa, di misure, prassi o strumenti specifici che possano favorire il continuo adeguamento dei curricula educativi e formativi per insegnanti e formatori, in vista delle nuove funzioni e dei nuovi requisiti professionali all’interno delle aziende e/o degli istituti di istruzione e formazione professionale; - Individuazione di nuove capacità e competenze per gli insegnanti, i formatori e gli altri mediatori dell’apprendimento all’interno dei sistemi di istruzione e formazione professionale, fondamentali nel contesto dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita (orientamento, consulenza e metodologie di apprendimento basate sul lavoro); - Sviluppo di opportunità formative innovative per insegnanti e formatori, che tengano conto dei loro bisogni specifici e metodologici. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Materiale di riferimento” (RF): - Sviluppo di un quadro comune di riferimento per le competenze e le qualifiche di insegnanti e formatori; - Definizione di metodologie e criteri specifici per l’individuazione dei bisogni formativi di insegnanti e formatori nel settore dell’istruzione e della formazione professionale; - Indagine sulle nuove capacità e competenze richieste ad insegnanti e formatori. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Reti transnazionali” (NT): - Sviluppo di reti tematiche per la raccolta, l’analisi e la disseminazione di buone prassi e forme innovative di apprendimento, nonché di nuovi strumenti didattici; - Scambio e disseminazione di metodi consolidati per migliorare l’accesso, la disponibilità e la motivazione di insegnanti e formatori a partecipare a corsi di aggiornamento. VII. Azioni tematiche (TH) - (esclusivamente Procedura C)La Decisione del Consiglio prevede il finanziamento di un numero limitato di progetti riguardanti temi di speciale interesse a livello comunitario. I progressi realizzati nell’ambito degli specifici gruppi tecnici di lavoro sul "Trasferimento dei crediti nell’istruzione e nella formazione professionale" e sulla "Validazione dell’apprendimento non formale e informale" rendono questi due temi particolarmente idonei ad essere oggetto di Azioni tematiche e a consentire un invito per un ristretto numero di progetti di specifico interesse. TH-1: Trasferimento dei crediti nell’ifp Lo sviluppo di un sistema europeo di trasferimento dei crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET) ha l’obiettivo di promuovere la trasparenza, la comparabilità, la trasferibilità e il riconoscimento delle competenze e/o delle qualifiche tra paesi diversi e a vari livelli. Questo sistema è finalizzato a combinare unità e/o moduli formativi conseguiti nell’ambito di diversi contesti nazionali e/o settoriali. Lo sviluppo di un sistema di trasferimento dei crediti nel campo dell’istruzione e della formazione professionale deve poggiare non solo sulla reciproca fiducia tra i paesi partecipanti ma anche, e soprattutto, sulla definizione di quadri di riferimento comuni per le competenze. Il riconoscimento delle qualifiche, infatti, non deve essere basato sul trasferimento dei crediti formativi, ma su competenze ben identificate nell’ambito di riferimenti comuni su cui strutturare la certificazione. La validazione dell’apprendimento non formale e informale, così come i rapporti tra moduli, unità, crediti e certificazioni o qualifiche, costituisce un aspetto fondamentale a tale proposito. In una prima fase sperimentale, il sistema ECVET aiuterà studenti, adulti e insegnanti o formatori a migliorare la cooperazione e gli scambi nel campo dell’istruzione professionale iniziale e della formazione degli adulti al terzo e quarto livello dell’ISCED (International Standards for Classification of Education), dove emerge una particolare domanda di mobilità e/o trasferimento dei crediti. Un ulteriore sviluppo del sistema di trasferimento dei crediti nell’IFP a livello europeo dovrebbe tuttavia considerare la necessità di trasferire competenze e qualifiche a qualsiasi livello, a sostegno dello sviluppo di un mercato del lavoro europeo e di uno spazio europeo dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita. Il sistema ECVET dovrebbe pertanto essere comparabile con il Sistema europeo di trasferimento dei crediti nel settore dell’istruzione superiore (ECTS). I progetti riguardanti questa “Azione tematica” dovrebbero concentrarsi in particolare su: - Applicazione di sistemi di trasferimento dei crediti e sviluppo di nuovi approcci nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale; - Elaborazione e applicazione di livelli di riferimento comuni e di comuni obiettivi per la certificazione nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale, in previsione dell’obiettivo di medio termine di sviluppare, entro il 2010, un ‘metacontesto’ europeo coerente di crediti e qualifiche, definito in base ad una ‘tipologia’ di conoscenze, abilità o mansioni e competenze. TH-2: Validazione dell’apprendimento non formale e informale L’apprendimento è un processo che può avvenire in diversi ambienti e contesti, dai sistemi formali di istruzione e formazione all’apprendimento sul luogo di lavoro, nel volontariato o presso il proprio domicilio. Considerati gli sforzi per promuovere l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, l’elaborazione di approcci per individuare, valutare e riconoscere le forme di apprendimento non formali e informali è oggi una priorità di particolare rilevanza in tutta Europa. I progetti riguardanti questa “Azione tematica” dovrebbero concentrarsi in particolare su: - Scambio di esperienze e buone prassi in merito all’identificazione, la valutazione e il riconoscimento dell’apprendimento informale e non formale. Particolare attenzione dovrebbe essere riservata allo sviluppo di soluzioni europee integrate, ad esempio a livello settoriale; - Sviluppo di metodologie di validazione di alta qualità, che offrano un corretto rapporto costi/efficacia, da utilizzare a livello europeo, nazionale e settoriale. Le esperienze sinora realizzate dovrebbero contribuire all’individuazione di soluzioni ampiamente condivisibili e trasferibili; - Sviluppo e miglioramento di standard per la validazione dell’apprendimento non formale e informale. Verrà data priorità alle proposte volte a migliorare la qualità e la credibilità degli standard in materia di qualifiche e competenze; - Miglioramento dell’orientamento e delle attività di consulenza relativi alla validazione dell’apprendimento non formale e informale; - Analisi dei risultati delle ricerche e delle sperimentazioni sulla pedagogia innovativa, a sostegno dell’apprendimento al di fuori degli istituti di istruzione e formazione formale, con particolare riferimento all’apprendimento sul luogo di lavoro, ai centri di apprendimento multifunzionali e così via. In tale contesto, potrebbe essere analizzato il ruolo della valutazione e della ‘misurazione’ delle competenze. VIII. Temi specifici per i progetti afferenti la misura "Competenze linguistiche"L’Unione Europea si fonda sulla libera circolazione dei cittadini, dei capitali e dei servizi. Il cittadino europeo con buone competenze linguistiche e interculturali potrà trarre maggiori benefici dalla libertà di lavorare in un altro Stato membro e rivelarsi più efficace e competitivo sul mercato globale. Il Consiglio Europeo di Barcellona del marzo 2002 ha definito un chiaro obiettivo strategico: migliorare la padronanza delle competenze di base, in particolare mediante l’insegnamento di almeno due lingue straniere sin dall’infanzia. Una Risoluzione del Parlamento Europeo del 13 dicembre 2001 invita ad attuare misure per promuovere l’apprendimento delle lingue e la diversità linguistica. Il 14 febbraio 2002 il Consiglio dei Ministri dell’Istruzione ha sollecitato gli Stati membri ad adottare provvedimenti concreti per promuovere la diversità linguistica e l’apprendimento delle lingue, invitando inoltre la Commissione Europea a presentare proposte in questi ambiti. Il 24 luglio 2003, in risposta a tale invito, la Commissione ha adottato il Piano d’Azione 2004–2006 per incentivare l’apprendimento delle lingue straniere e la diversità linguistica[5]. Il Piano d’Azione intende garantire un uso più efficace degli attuali programmi educativi e formativi per contribuire al conseguimento di una serie di obiettivi fondamentali. A tale proposito sono stati individuati tre settori d’intervento: estendere a tutti i cittadini i vantaggi dell’apprendimento delle lingue lungo tutto l’arco della vita, migliorare l’insegnamento delle lingue straniere e creare un ambiente più propizio all’apprendimento linguistico. Promuovere la diversità linguistica significa favorire attivamente l’insegnamento e l’apprendimento del maggior numero di lingue straniere nelle scuole, negli istituti di formazione e nelle imprese d’Europa. Con l’imminente allargamento, l’Unione Europea si arricchirà di molteplici idiomi appartenenti a famiglie linguistiche diverse e saranno necessari particolari sforzi per garantire una maggiore diffusione dell’apprendimento delle lingue dei nuovi paesi negli altri Stati membri. Particolare attenzione sarà riservata ai progetti incentrati sulle lingue europee meno diffuse, comprese le lingue regionali e minoritarie, nonché le lingue utilizzate dai migranti. Nel presente capitolo sono illustrate alcune tematiche specifiche da sviluppare, nell’ambito delle priorità e dei temi generali precedentemente illustrati, nel contesto dei progetti relativi alla misura “Competenze linguistiche”. a) Formazione linguistica preliminare alla mobilità I beneficiari di una borsa di mobilità per tirocini erogata dal Programma Leonardo da Vinci hanno diritto a ricevere un finanziamento per l’apprendimento della lingua del paese ospitante prima della loro partenza. L’esperienza mostra che questa opportunità non viene sfruttata appieno. I progetti dovrebbero incentrarsi sullo sviluppo di opportuni metodi per l’apprendimento linguistico e la formazione interculturale prima del periodo di mobilità, al fine di migliorarne la qualità e l’assimilazione, con particolare riferimento ai casi in cui il beneficiario non disponga di alcuna conoscenza preliminare della lingua del paese ospitante. b) Approcci innovativi quali l’Apprendimento integrato di lingua e contenuto (CLIL) Le proposte dovrebbero essere incentrate sullo sviluppo e la disseminazione di nuovi e specifici materiali e metodologie, nonché sulle azioni per una maggiore sensibilizzazione in materia di formazione attraverso le lingue straniere, comprese le lingue meno utilizzate, o su altri metodi innovativi. L’Apprendimento integrato di lingua e contenuto, che consente ai discenti di studiare una materia attraverso una lingua straniera, può contribuire in modo sostanziale agli obiettivi che l’Unione si è data in materia di apprendimento linguistico. Integrando lo studio di una materia con una lingua straniera, il CLIL permette ai discenti di scoprire una diversa terminologia e nuovi aspetti della lingua nella propria area di specializzazione. Questo sistema può offrire agli studenti ottime opportunità per un utilizzo immediato delle nuove competenze linguistiche, aprendo nuove prospettive ad una più vasta gamma di studenti, in particolare coloro che non hanno ottenuto risultati soddisfacenti con l’insegnamento formale della lingua all’interno del sistema educativo tradizionale. Questa metodologia consente inoltre un contatto diretto con una lingua straniera, un aspetto importante negli ambienti professionali. Il metodo CLIL è agevolato da un’équipe pluridisciplinare di insegnanti di lingua e formatori specializzati nelle singole materie. c) Formazione di insegnanti e formatori Il Programma Leonardo da Vinci può integrare le azioni condotte dagli Stati membri nel campo della formazione iniziale e continua di formatori e insegnanti di lingue straniere. I progetti devono essere incentrati sulla realizzazione di un 'kit di strumenti' di base che preveda lo sviluppo di competenze pratiche, risorse personali e tecniche (compreso l’e-learning e l’apprendimento a distanza) necessarie per l’insegnamento delle lingue straniere nell’ambito della formazione professionale. A tale proposito sarà incentivata la creazione di reti di insegnanti e formatori. d) Trasparenza In Europa esiste una vasta gamma di test e certificati in materia di competenze linguistiche. Queste differenze ostacolano la comparazione di tali competenze tra i vari individui. Non è facile per i datori di lavoro o gli enti di formazione accertare le reali conoscenze pratiche del titolare di uno di questi certificati ed in tale ambito le reti europee di professionisti possono contribuire allo scambio di buone prassi. I progetti dovrebbero essere incentrati sullo sviluppo di strumenti e metodologie per la valutazione e il riconoscimento delle competenze linguistiche acquisite sul lavoro (soprattutto le competenze parziali), tenendo conto del Quadro comune europeo di riferimento e del Portafoglio europeo delle lingue. e) Apprendimento linguistico in impresa Le proposte devono essere incentrate su: – Attività di sensibilizzazione sull’importanza delle lingue nelle imprese; – Sviluppo di profili professionali e orientamenti comuni per gli auditor linguistici e di comunicazione (ALC); – Sviluppo di moduli comuni di formazione per ALC in generale e in settori specifici. IX. "Valorizzazione" (proposte relative alla Procedura B e C)a) Proposte relative al “Trasferimento dell’innovazione” e alle “Reti transnazionali” riguardanti progetti antecedenti al 2005 Si informano i promotori di precedenti progetti Leonardo da Vinci (antecedenti al 2005), che non contemplavano aspetti afferenti la valorizzazione, che le attività di disseminazione e utilizzo dei risultati possono essere oggetto di una proposta di "Trasferimento dell’innovazione" (per il 2005 e il 2006[6]) o di "Reti transnazionali". Secondo quanto indicato nell’allegato della Decisione che istituisce la seconda fase del Programma, la misura “Reti transnazionali” prevede l’analisi, la disseminazione e lo scambio di buone prassi e metodi. A tale proposito dovrà essere incentivata la creazione di reti territoriali, settoriali o tematiche in quanto nodi che agevolino una valorizzazione trasversale dei microprogetti e un approfondito lavoro sullo sviluppo dei sistemi di formazione professionale. b) Proposte 2005-2006 Per ottimizzare la rilevanza degli interventi si dovrà prestare particolare attenzione ad un’adeguata disseminazione e attuazione dei risultati dei nuovi progetti da selezionare nel 2005 e nel 2006, nel corso del ciclo di vita dei progetti e dopo la conclusione degli stessi. Pertanto, l’approvazione di una proposta relativa a qualsiasi priorità e azione è subordinata alla presentazione di un piano di "valorizzazione" (vale a dire, un piano di disseminazione e utilizzo dei risultati innovativi di un progetto) che preveda risorse adeguate e sufficienti. Il piano in questione deve: - descrivere i bisogni dei settori, degli ambiti e degli utenti finali interessati; - definire chiaramente gli utenti finali cui sono destinati i risultati del progetto; - garantire la consultazione di tali utilizzatori nel corso del progetto; - descrivere le azioni previste nel corso del progetto e al termine di quest’ultimo per la disseminazione e la valorizzazione dei risultati; come saranno raggiunti tali obiettivi durante e dopo l’attuazione del progetto e quali soggetti ed organismi esterni saranno coinvolti. Una volta ultimato il progetto, i promotori dovranno rendere i risultati accessibili al pubblico creando un sito Internet che funga da vetrina del lavoro svolto. X. Monitoraggio tematico (per le proposte relative alla Procedura B e C)In caso di approvazione, i promotori sono tenuti a partecipare alle attività di monitoraggio tematico. Essi devono pertanto prevedere i costi per partecipare ad una riunione di lavoro annuale con i promotori di altri progetti realizzati nello stesso ambito, per uno scambio di esperienze sul contenuto delle rispettive azioni e sulle relative attività di valorizzazione. Nel corso dell’attuazione del progetto, inoltre, i promotori potrebbero essere invitati a partecipare ad una conferenza sulla “valorizzazione”, destinata a promotori di progetti e potenziali utenti finali. XI. ComplementaritàLa Decisione del Consiglio sul Programma Leonardo da Vinci stabilisce che venga potenziata la complementarità del Programma con altri strumenti, politiche e azioni comunitari pertinenti, che contribuiscono alla realizzazione di un’Europa della conoscenza, segnatamente in materia di istruzione, formazione professionale, gioventù, ricerca e sviluppo tecnologico e innovazione, oltre che con il Fondo sociale europeo. I progetti connessi agli orientamenti per l’occupazione devono contribuire, nella loro realizzazione, allo sviluppo della dimensione transnazionale (nel rispetto della politica nazionale per l’occupazione) e a favorire la conoscenza delle buone prassi. Non è ammesso il doppio finanziamento. I promotori non possono, quindi, ricevere un sostegno finanziario per una stessa proposta presentata nel quadro del Programma Leonardo da Vinci e di altri programmi o iniziative comunitari, se non in circostanze particolari previste per le specifiche “Azioni congiunte” comunitarie. XII. Durata dei progettiCome stabilito dalla Decisione del Consiglio che istituisce il Programma, i progetti relativi alla misura “Mobilità” possono avere una durata massima di 2 anni. Poiché l’attuale fase del Programma si avvicina alla sua conclusione, i progetti relativi alle altre misure (“Progetti pilota” comprese le “Azioni tematiche”, “Competenze linguistiche”, “Reti transnazionali” e “Materiale di riferimento”) avranno anch’essi una durata limitata a 2 anni. XIII. CalendarioAnno 2005 Procedura A - Misura “Mobilità” I promotori inviano le proposte (in originale e due copie) relative alla misura “Mobilità” all’Agenzia Nazionale di riferimento responsabile dell’attuazione del Programma Leonardo da Vinci, entro e non oltre l’11 febbraio 2005 (fa fede il timbro postale). L’Agenzia Nazionale informa i promotori e la Commissione in merito all’esito della selezione dei progetti ed invia i contratti entro il mese di maggio 2005. I progetti, pertanto, avranno inizio il 1° giugno 2005. Altre scadenze possono essere indicate dai paesi partecipanti nel contesto dei loro Inviti a presentare proposte in materia di mobilità e secondo le esigenze nazionali. Procedura B – Misure “Progetti pilota” (escluse le “Azioni tematiche”), “Competenze linguistiche” e “Reti transnazionali” La selezione delle proposte relative alle suddette misure avviene in due fasi: 1. i promotori inviano una proposta preliminare (in originale e due copie) all’Agenzia Nazionale competente, entro e non oltre il 1° ottobre 2004 (fa fede il timbro postale); 2. i promotori informati dall’Agenzia Nazionale che la loro proposta è stata selezionata, inviano la proposta definitiva (in originale e due copie) all’Agenzia Nazionale, nonché tre copie alla Commissione Europea, entro e non oltre l’11 febbraio 2005 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa la selezione dei progetti nel corso del mese di maggio 2005. Le Agenzie Nazionali informano i promotori dell’esito del processo di selezione nel corso del mese di giugno 2005 ed inviano i contratti nel periodo luglio/agosto 2005. I progetti, pertanto, avranno inizio il 1° ottobre 2005. Procedura C - Misure “Materiale di riferimento”, “Azioni tematiche” e proposte presentate da organismi europei nel quadro di tutte le misure (esclusa la misura “Mobilità”) La selezione di queste proposte avviene in due fasi: 1. i promotori inviano una proposta preliminare (in originale e tre copie) alla Commissione Europea con copia all’Agenzia Nazionale competente, entro e non oltre il 1° ottobre 2004 (fa fede il timbro postale); 2. i promotori informati dalla Commissione Europea che la loro proposta è stata selezionata inviano la proposta definitiva (in originale e tre copie) alla Commissione Europea, nonché due copie all’Agenzia Nazionale competente, entro e non oltre l’11 febbraio 2005 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa la selezione dei progetti nel corso del mese di maggio 2005 ed informa i promotori dell’esito del processo di selezione entro la fine del mese di giugno 2005. I contratti saranno inviati ai promotori nel periodo luglio/agosto 2005. I progetti, pertanto, avranno inizio il 1° ottobre 2005. Anno 2006 Procedura A - Misura “Mobilità” I promotori inviano le loro proposte (in originale e due copie) relative alla misura “Mobilità” all’Agenzia Nazionale di riferimento responsabile dell’attuazione del Programma Leonardo da Vinci, entro e non oltre il 10 febbraio 2006 (fa fede il timbro postale). Le Agenzie Nazionali informano i promotori e la Commissione dell’esito del processo di selezione ed inviano i contratti entro il mese di maggio 2006. I progetti, pertanto, avranno inizio il 1° giugno 2006. Altre scadenze possono essere indicate dai paesi partecipanti nel contesto dei loro Inviti a presentare proposte in materia di mobilità e secondo le esigenze nazionali. Procedura B – Misure “Progetti pilota” (escluse le “Azioni tematiche”), “Competenze linguistiche” e “Reti transnazionali” La selezione delle proposte relative alle suddette misure avviene in due fasi: 1. i promotori inviano una proposta preliminare (in originale e due copie) all’Agenzia Nazionale competente entro e non oltre il 30 settembre 2005 (fa fede il timbro postale); 2. i promotori informati dall’Agenzia Nazionale che la loro proposta è stata selezionata, inviano la proposta definitiva (in originale e due copie) all’Agenzia Nazionale, nonché tre copie alla Commissione Europea, entro e non oltre il 10 febbraio 2006 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa la selezione dei progetti nel corso del mese di maggio 2006. Le Agenzie Nazionali informano i promotori dell’esito del processo di selezione nel corso del mese di giugno 2006 ed inviano i contratti nel periodo luglio/agosto 2006. I progetti, pertanto, avranno inizio il 1° ottobre 2006. Procedura C - Misure “Materiale di riferimento”, “Azioni tematiche” e proposte presentate da organismi europei nel quadro di tutte le misure (esclusa la misura “Mobilità”) La selezione di queste proposte avviene in due fasi: 1. i promotori inviano una proposta preliminare (in originale e tre copie) alla Commissione Europea con copia all’Agenzia Nazionale competente, entro e non oltre il 30 settembre 2005 (fa fede il timbro postale); 2. i promotori informati dalla Commissione Europea che la loro proposta è stata selezionata, inviano la proposta definitiva (in originale e tre copie) alla Commissione Europea, nonché due copie all’Agenzia Nazionale competente, entro e non oltre il 10 febbraio 2006 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa la selezione dei progetti nel corso del mese di maggio 2006 ed informa i promotori dell’esito del processo di selezione entro la fine del mese di giugno 2006. I contratti saranno inviati ai promotori nel periodo luglio/agosto 2006. I progetti, pertanto, avranno inizio il 1° ottobre 2006. XIV.Servizi appaltanti- Per i progetti afferenti la Procedura C
Commissione Europea - Per i progetti afferenti le Procedure A e B
Agenzie Nazionali
Parte seconda – Disposizioni amministrative e finanziarie
NOTA n. 1: i capitoli che seguono devono essere letti unitamente al Regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità Europee e alle relative modalità di esecuzione[7], alla Guida generale del Promotore, alle Guide specifiche relative alle singole misure del Programma e al Manuale amministrativo e finanziario (per la sintesi dei riferimenti si veda l’ultimo capitolo). NOTA n. 2: nei capitoli che seguono con il termine “promotore” s’intende l’organismo che presenta la proposta preliminare o definitiva, il termine “partner” indica gli organismi che partecipano alle proposte, mentre con “partenariato” si fa riferimento all’insieme dei soggetti partecipanti (il promotore e i partner). Tutte le candidature valutate e selezionate nell’ambito del presente Invito a presentare proposte, e di qualsiasi bando nazionale conformemente alla Procedura A, devono rispettare le disposizioni generali contenute nel Regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità Europee e nelle relative modalità di esecuzione. Sulla base di tali disposizioni, pertanto, le proposte saranno valutate e selezionate conformemente ai seguenti principi: - per passare alla successiva fase di valutazione le proposte devono soddisfare determinati criteri di ammissibilità e non trovarsi in una delle condizioni di esclusione; - le proposte relative alla misura “Mobilità” e le proposte definitive presentate nell’ambito delle Procedure B e C devono soddisfare una serie di criteri di selezione prima di passare alla successiva fase di valutazione. Detti criteri consentono di valutare la capacità tecnica e finanziaria del promotore ai fini della realizzazione del programma di lavoro e di accertare che questi abbia accesso a fonti di finanziamento sufficienti e sostenibili per svolgere le attività previste nel corso del progetto e garantirne il cofinanziamento; - tutte le proposte devono soddisfare una serie di criteri di attribuzione, che consentono di valutarne il livello qualitativo.
I. Criteri di ammissibilità I.1 Partecipazione al Programma Il Programma Leonardo da Vinci è attuato negli Stati membri dell’Unione Europea (25 paesi dal 1° maggio 2004). Esso è altresì aperto alla partecipazione degli Stati dell’AELS/SEE (Islanda, Liechtenstein, Norvegia), dei paesi associati dell’Europa centrale e orientale (Bulgaria e Romania), nonché della Turchia. Gli organismi che intendono presentare una proposta nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci sono invitati a collaborare con organismi dei suddetti paesi nel rispetto delle norme di ammissibilità specificate nella Guida generale del promotore. La partecipazione degli organismi turchi è subordinata all’adozione di appropriate decisioni che consentano la partecipazione di questo paese al Programma prima della concusione del processo di selezione dei progetti. Secondo quanto stabilito dall’articolo 4 della Decisione del Consiglio che istituisce la seconda fase del Programma Leonardo da Vinci[8] “la partecipazione al presente Programma è aperta all’insieme delle istituzioni e degli enti pubblici o privati che partecipano alle azioni di formazione professionale, in particolare a: (a) istituti, centri e organismi di formazione professionale a tutti i livelli, comprese le università; (b) centri e istituti di ricerca; (c) imprese[9], in particolare le PMI e l’artigianato, o enti del settore privato o pubblico, compresi quelli operanti nel settore della formazione professionale; (d) organizzazioni professionali, comprese le Camere di commercio ecc.; (e) parti sociali; (f) enti e organismi territoriali; (g) organizzazioni senza scopo di lucro, organizzazioni di volontariato e organizzazioni non governative.” Questi enti o organismi devono inoltre avere sede in uno dei paesi che partecipano al Programma Leonardo da Vinci. In caso di approvazione della proposta, l’Agenzia Nazionale o la Commissione Europea[10] chiederanno una prova formale dello status giuridico del promotore prima di concedere la sovvenzione. I.2 Criteri formali di ammissibilità Per risultare ammissibili, le proposte devono soddisfare una serie di condizioni formali, descritte sinteticamente qui di seguito. Solo le proposte che soddisfano tutte le condizioni formali di ammissibilità sono sottoposte a valutazione qualitativa. I criteri di ammissibilità sono i seguenti:
- Rispetto delle scadenze indicate negli Inviti a presentare proposte Le proposte devono rispettare le scadenze annuali indicate negli Inviti comunitari (capitolo XIII di cui sopra) e negli eventuali Inviti nazionali per i progetti di “Mobilità”. - Rispetto della norma relativa al paese in cui hanno sede il promotore e i partner, secondo quanto illustrato in precedenza nella presente parte, Capitolo I, paragrafo 1 “Partecipazione al Programma”. - Rispetto della dimensione transnazionale e della composizione minima del partenariato Ogni proposta deve essere presentata da un promotore a nome di un partenariato transnazionale che coinvolga partner (compreso il promotore) di almeno tre paesi partecipanti al Programma, di cui almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione Europea. Per le proposte progettuali nell’ambito delle misure “Mobilità” e “Competenze linguistiche”, il partenariato deve comprendere partner (compreso il promotore) di almeno due paesi partecipanti, dei quali almeno uno sia uno Stato membro dell’Unione Europea. - Il promotore deve certificare di non rientrare in una delle situazioni di cui agli articoli 93 e 94 del Regolamento finanziario.
- Rispetto delle seguenti norme amministrative:a) Tutte le proposte (preliminari e definitive) devono:· essere presentate da un organismo privato, pubblico o a partecipazione pubblica (il promotore) a nome dei partner cofirmatari della proposta; · essere presentate esclusivamente sui formulari di candidatura ufficiali del Programma Leonardo da Vinci corrispondenti all’idoneo esercizio di selezione[11]; · essere redatte in una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea. I promotori sono tuttavia invitati a presentare le candidature nella lingua comunemente utilizzata all’interno del partenariato per la preparazione della proposta, che verrà usata per l’attuazione del programma di lavoro; · riportare la firma in originale del rappresentante legale dell’organismo promotore; · essere spedite all’indirizzo esatto specificato nella sezione VIII del presente Invito a presentare proposte. b) Le proposte preliminari[12] devono fornire una stima del costo complessivo del progetto.
c) Le proposte definitive e tutte le proposte relative alla misura “Mobilità” devono contenere: · un preventivo di bilancio dettagliato, riportato nelle specifiche tabelle finanziarie dei formulari di candidatura; · le lettere di intenti degli organismi partner, corrispondenti almeno al numero minimo di partecipanti previsto nell’ambito del Programma.
II. Criteri di esclusioneSono esclusi dalla partecipazione al presente Invito i promotori che rientrano in una qualsiasi delle seguenti situazioni: (a) siano dichiarati in stato di fallimento, liquidazione, amministrazione controllata, concordato preventivo, cessazione di attività o in ogni altra situazione analoga risultante da una procedura della stessa natura prevista da leggi o regolamenti nazionali, ovvero a carico dei quali sia in corso un procedimento di tal genere; (b) nei confronti dei quali sia stata pronunziata una condanna, con sentenza passata in giudicato, per qualsiasi reato che incida sulla loro moralità professionale; (c) che, in materia professionale, abbiano commesso un errore grave, accertato con qualsiasi elemento documentabile dall’ordinatore; (d) che non siano in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali o con gli obblighi relativi al pagamento di imposte e tasse secondo la legislazione del paese dove sono stabiliti, del paese dell’ordinatore o del paese dove deve essere eseguito il contratto; (e) nei confronti dei quali sia stata emessa una sentenza passata in giudicato per frode, corruzione, partecipazione a un’organizzazione criminale o qualsiasi altra attività illecita che leda gli interessi finanziari delle Comunità; (f) che siano stati dichiarati gravemente inadempienti nell’esecuzione, per inosservanza delle loro obbligazioni contrattuali, a seguito dell’aggiudicazione di un altro appalto o della concessione di una sovvenzione finanziati dal bilancio comunitario. Sono esclusi dall’attribuzione di una sovvenzione i promotori che al momento della procedura di assegnazione dei fondi rientrano in una qualsiasi delle seguenti condizioni: (a) si trovino in situazione di conflitto di interessi; (b) si siano resi colpevoli di false dichiarazioni nel fornire le informazioni richieste dall’ordinatore ai fini della partecipazione all’Invito o abbiano omesso di fornire tali informazioni. Conformemente agli articoli da 93 a 96 del Regolamento finanziario, i promotori che si siano resi colpevoli di false dichiarazioni o che siano stati dichiarati gravemente inadempienti nell’esecuzione delle loro obbligazioni contrattuali nell’ambito di un precedente appalto o concessione di sovvenzione sono passibili di sanzioni amministrative e pecuniarie. III. Criteri di selezione Per passare alla successiva fase di valutazione, le proposte devono soddisfare una serie di criteri formali, descritti sinteticamente qui di seguito. Solo le proposte che soddisfano tutti i criteri formali di selezione saranno sottoposte alla successiva fase di valutazione. I criteri di selezione sono indicati qui di seguito. Per quanto riguarda le proposte di “Mobilità” e le proposte definitive nel quadro delle Procedure B e C, ai formulari di candidatura deve essere allegata la seguente documentazione: · una copia del bilancio del promotore relativo agli ultimi tre esercizi chiusi. Questi documenti devono essere redatti in una delle lingue ufficiali dell’Unione Europea. Sono esonerati da tale obbligo gli enti pubblici; · una copia dello statuto sociale o dell’atto costitutivo debitamente registrato, nonché una copia del certificato di registrazione dell’organismo promotore. Questi documenti devono essere redatti in una lingua ufficiale dell’Unione Europea. Gli enti pubblici o a partecipazione pubblica sono esonerati da tale obbligo; · una dichiarazione sull’onore dei richiedenti, debitamente compilata e firmata, che provi l’esistenza giuridica e la capacità finanziaria ed operativa dei candidati a realizzare le azioni proposte; · il curriculum vitae dei principali responsabili all’interno del partenariato, che fornisca informazioni dettagliate in merito alle esperienze professionali rilevanti; · la scheda bancaria debitamente compilata dal promotore e certificata dalla banca, recante le firme originali. Il conto o sottoconto indicato deve permettere l’identificazione dei fondi versati dalla Commissione. Il conto deve essere aperto in uno dei paesi partecipanti al Programma; · qualora venga richiesta una sovvenzione di importo superiore a 300.000 euro, il promotore deve allegare al formulario di candidatura una relazione di revisione contabile esterna fornita da un revisore dei conti autorizzato. La relazione certifica i conti dell’ultimo esercizio disponibile e dà una valutazione della solidità finanziaria del promotore. Sono esonerati da tale obbligo gli enti pubblici, gli istituti di istruzione secondaria e superiore e le organizzazioni internazionali di cui all’articolo 43 del Regolamento finanziario. IV. criteri di attribuzioneLa Commissione accorderà la sovvenzione dopo aver verificato l’esistenza di una serie di criteri di qualità relativi ai contenuti ed agli aspetti organizzativi e finanziari della proposta. Questi criteri di attribuzione sono contenuti all’articolo VI.3 della Guida generale del promotore e nelle Guide specifiche per le singole misure interessate dal presente Invito. I promotori devono inoltre tenere in considerazione i punti specifici di cui al capitolo precedente del presente Invito e riferiti alle diverse priorità e misure. NOTA n. 3: le norme e i principi riportati nei capitoli che seguono sono generalmente specificati in dettaglio nel contratto (convenzione di sovvenzione) stipulato tra l’Agenzia Nazionale (Procedure A e B) o la Commissione (Procedura C) e il promotore (contraente). Maggiori informazioni sono disponibili nel Manuale amministrativo e finanziario con riferimento all’uso dei contributi forfetari, ai cofinanziamenti in natura, alle condizioni ed ai massimali del contributo comunitario applicabili a specifiche voci di bilancio, ai subappalti e così via (per una sintesi dei riferimenti relativi ai contratti tipo si rimanda all’ultimo capitolo). V. Disposizioni finanziariea) Modalità di pagamento In linea di principio, i pagamenti saranno effettuati alle scadenze definite qui di seguito. Procedura A · Per i progetti che prevedono una durata massima di 18 mesi: entro 45 giorni dalla firma del contratto ad opera di entrambe le parti, sarà versato un prefinanziamento pari al massimo all’80% dell’importo della sovvenzione; il pagamento costituente il saldo della sovvenzione avverrà entro i 45 giorni successivi alla data di approvazione della relazione finale da parte dell’Agenzia Nazionale. · Per i progetti che prevedono una durata superiore a 18 mesi: entro 45 giorni dalla firma del contratto ad opera di entrambe le parti, sarà versato un primo prefinanziamento pari al massimo al 60% dell’importo della sovvenzione; un secondo prefinanziamento, pari al massimo al 20% della sovvenzione, sarà pagato entro i 45 giorni successivi all’approvazione della relazione intermedia ad opera dell’Agenzia nazionale, mentre il saldo verrà corrisposto entro i 45 giorni successivi alla data di approvazione della relazione finale da parte dell’Agenzia Nazionale. Procedure B e C · Per i progetti che prevedono una durata massima di 18 mesi: entro 45 giorni dalla firma del contratto ad opera di entrambe le parti, sarà versato un prefinanziamento pari al massimo al 70% dell’importo della sovvenzione; il pagamento costituente il saldo della sovvenzione avverrà entro i 45 giorni successivi alla data di approvazione del rapporto finale da parte dell’Agenzia Nazionale (Procedura B) o della Commissione Europea (Procedura C). · Per i progetti che prevedono una durata superiore a 18 mesi: entro 45 giorni dalla firma del contratto ad opera di entrambe le parti, sarà versato un primo prefinanziamento pari al massimo al 40% dell’importo della sovvenzione; un secondo prefinanziamento, pari al massimo al 30% della sovvenzione, sarà pagato entro i 45 giorni successivi all’approvazione del rapporto intermedio ad opera dell’Agenzia Nazionale, mentre il saldo verrà corrisposto entro i 45 giorni successivi alla data di approvazione del rapporto finale da parte dell’Agenzia Nazionale (Procedura B) o della Commissione Europea (Procedura C). Tutte le procedure · Una revisione contabile esterna è necessaria nei casi in cui: o il prefinanziamento superi 750.000 euro; o il pagamento costituente il saldo sia superiore a 150.000 euro. · Per i progetti che prevedono una durata superiore a 18 mesi, il promotore (contraente) deve presentare un rapporto intermedio essenzialmente incentrato sui progressi conseguiti nell’ambito del progetto ed i relativi aspetti finanziari. · Il secondo prefinanziamento è soggetto ad ulteriori condizioni, con particolare riferimento all’utilizzo dei fondi stanziati con il primo prefinanziamento e alla presentazione del rapporto intermedio. · Al termine del progetto, il promotore (contraente) è tenuto a presentare un rapporto finale che illustri in modo sintetico ma esauriente i risultati delle attività evidenziate nella proposta, cui dovranno essere allegate le eventuali pubblicazioni realizzate (brochure, materiale didattico, video, supporti multimediali, rassegne stampa, e così via) e/o qualsiasi altro prodotto o risultato del progetto. · Il rendiconto finanziario allegato al rapporto finale deve indicare i costi e le entrate reali. Il promotore (contraente) deve prevedere un sistema contabile per le azioni cofinanziate e conservare tutti i documenti originali per un periodo di cinque anni a decorrere dal termine della convenzione, ai fini di un eventuale audit. b) Garanzia finanziariaL’Agenzia Nazionale (Procedure A e B) o la Commissione Europea (Procedura C) possono esigere dal promotore (contraente) la costituzione di una garanzia preliminare per limitare i rischi finanziari correlati al versamento del prefinanziamento. La garanzia deve coprire un periodo sufficiente per consentire di farla valere e deve essere fornita da un istituto bancario o finanziario autorizzato, avente sede in uno Stato membro. La garanzia ha lo scopo di rendere l’istituto bancario o finanziario garante in solido irrevocabilmente o garante a prima richiesta delle obbligazioni del promotore (contraente). La garanzia sarà liberata in base alla liquidazione del prefinanziamento, mediante deduzione dai pagamenti a saldo effettuati a favore del promotore (contraente), alle condizioni previste nel contratto (convenzione di sovvenzione). c) Costi ammissibiliSaranno considerati ammissibili esclusivamente i costi elencati qui di seguito, a condizione che siano stati correttamente calcolati e valutati in funzione delle condizioni di mercato e siano identificabili e verificabili. Saranno ammissibili i seguenti costi diretti sostenuti per l’attuazione del progetto: § spese del personale coinvolto nella realizzazione delle attività descritte nella proposta; § spese di viaggio, soggiorno e indennità di trasferta per diem correlati all’implementazione del progetto; § costi relativi a specifici aspetti organizzativi (affitto di sale, servizio di interpretariato, ecc.) da specificare in dettaglio; § spese di disseminazione e pubblicazione; § altri costi diretti (da specificare); § spese generali, sino ad un massimo del 7% del totale delle spese ammissibili per il progetto, a meno che il promotore (contraente) non riceva una sovvenzione di funzionamento finanziata sul bilancio comunitario. In questo caso, tale tipologia di costi non sarà considerata ammissibile. d) Costi non ammissibiliI seguenti costi saranno esclusi dalla richiesta di cofinanziamento: § costi sostenuti da terzi e non rimborsati dall’organismo beneficiario; § contributi in natura che non prevedano una transazione finanziaria; § spese per l’acquisto di infrastrutture; § spese non correlate alle specifiche attività previste nell’ambito del progetto (in particolare, costi di gestione e spese dovute ad obblighi statutari); § costi non necessari o eccessivi; § costo del capitale investito; § accantonamenti (per possibili perdite, debiti futuri, ecc.); fondo di riserva per eventuali passivi; debiti e crediti inesigibili; oneri per servizi finanziari; perdite di cambio, se non espressamente previsti in casi eccezionali. d) FinanziamentoLa sovvenzione non può avere come oggetto o effetto un profitto per il promotore (contraente). Il profitto è inteso come un’eccedenza dell’insieme delle entrate rispetto ai costi dell’azione, rilevata alla presentazione della domanda di pagamento finale del saldo relativo alla sovvenzione. Il bilancio dell’azione, allegato alla domanda, deve essere in pareggio e deve indicare chiaramente le spese ammissibili al finanziamento comunitario. Il promotore dovrà indicare le altre fonti e gli importi dei finanziamenti di cui beneficia o chiede di beneficiare nel corso dello stesso esercizio per la stessa azione. Egli è inoltre tenuto ad indicare eventuali altri finanziamenti comunitari ricevuti per qualsiasi altra azione e a sostegno delle sue attività correnti. Una stessa azione può ricevere una sola sovvenzione finanziata dal bilancio comunitario. Indipendentemente dalla procedura seguita e dall’organismo[13] al quale viene presentata la proposta, i membri di un medesimo partenariato non possono richiedere il finanziamento del Programma Leonardo da Vinci per uno stesso progetto più di una volta nel corso di uno stesso anno di selezione. Uno stesso progetto non può ottenere più di un finanziamento nel quadro del Programma Leonardo da Vinci. Una proposta respinta può essere nuovamente presentata (di norma previa modifica) in un diverso anno di selezione.
VI. Subappalto e aggiudicazione degli appalti Quando l’attuazione del progetto o dell’azione richiede l’aggiudicazione di un appalto, i promotori (contraenti) sono tenuti a rispettare i principi di trasparenza e di parità di trattamento dei potenziali subappaltatori, nonché il principio dell’assenza di conflitti di interessi. VII. Pubblicità ex post Tutte le sovvenzioni assegnate nel corso di un esercizio, tranne le borse versate a persone fisiche, sono pubblicate nel sito Internet delle istituzioni comunitarie nel corso del primo semestre che segue la chiusura dell’esercizio finanziario a titolo del quale sono state attribuite. Nei casi in cui la gestione è delegata alle Agenzie Nazionali, se le informazioni non sono pubblicate direttamente nel sito Internet delle istituzioni comunitarie, dovrà figurare almeno un rinvio all’indirizzo Internet i cui tali informazioni sono disponibili. Le informazioni possono anche essere pubblicate su qualsiasi altro supporto adeguato, compresa la Gazzetta ufficiale delle Comunità Europee. Saranno inoltre pubblicati, con l’accordo del promotore (contraente): (a) il nome e l’indirizzo dei beneficiari; (b) l’oggetto della sovvenzione; (c) l’importo concesso e il tasso di cofinanziamento. VIII. Presentazione delle proposte NOTA n. 4: le norme che regolano la presentazione delle proposte possono subire modifiche, anche a breve, in funzione della disponibilità di ulteriori strumenti informatici. I promotori sono pertanto invitati a consultare periodicamente il sito del Programma Leonardo da Vinci e ad adeguarsi agli eventuali aggiornamenti in tale ambito. · I promotori devono presentare le proposte su supporto cartaceo, debitamente firmate dal rappresentante legale. La versione cartacea è l’unica facente fede ai fini della valutazione dell’ammissibilità della proposta.
·
I moduli di
candidatura da utilizzare per la presentazione delle proposte sono
disponibili al seguente indirizzo:
·
Si raccomanda vivamente ai promotori di inviare la
proposta utilizzando anche specifici strumenti informatici, in modo da
agevolare il trattamento delle
informazioni e dei dati da parte delle Agenzie Nazionali e/o della
Commissione nelle successive fasi del processo di selezione. Le proposte
devono essere presentate on-line attraverso il seguente sito: · Qualora il promotore non abbia trasmesso la sua proposta on-line, dovrà inviare all’Agenzia Nazionale e/o alla Commissione Europea, per posta elettronica, una versione in formato elettronico di detta proposta (file di testo, documento acquisito per scansione, ecc.). L’invio telematico deve avvenire entro i termini previsti (si veda il Capitolo XIII della Parte prima del presente Invito). Alla proposta trasmessa per e-mail deve essere allegata una dichiarazione nella quale il promotore attesta che la versione in formato elettronico è identica alla versione cartacea inviata per posta normale. In funzione della misura interessata, le proposte (su supporto cartaceo o in versione elettronica) devono essere inviate all’Agenzia Nazionale competente e/o alla Commissione Europea, conformemente a quanto indicato nella tabella sottostante:
Le proposte devono essere inviate ai seguenti indirizzi: Agenzie Nazionali I recapiti postali e gli indirizzi di posta elettronica delle Agenzie Nazionali sono disponibili sul seguente sito: http://europa.eu.int/comm/education/programmes/leonardo/new/leonardo2_fr.html . Commissione Europea Si prega di utilizzare unicamente il seguente indirizzo postale: Ufficio di Assistenza Tecnica Socrates, Leonardo e Gioventù Unità Leonardo Invito a presentare proposte 2005-2006
Procedura C oppure Procedura B a seconda dei casi Si prega di utilizzare unicamente il seguente indirizzo di posta elettronica: leonardo-helpdesk@socleoyouth.be . Per eventuali domande sull’invio elettronico delle proposte rivolgersi ai seguenti indirizzi: leonardo-helpdesk@cec.eu.int oppure leonardo-helpdesk@socleoyouth.be NOTA n. 5: per tutte le procedure, le proposte preliminari e/o le proposte definitive inviate ad un indirizzo errato saranno considerate non ammissibili ed automaticamente escluse dal processo di selezione. IX. Informazioni supplementari · I soggetti che intendono presentare una proposta sono invitati a consultare i seguenti documenti: o Regolamento n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità Europee; o Regolamento n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità d’esecuzione del Regolamento n. 1605/2002 del Consiglio. Tali documenti sono disponibili sul sito: http://europa.eu.int/eur-lex
·
Inoltre, gli organismi
promotori potranno ottenere utili informazioni sui criteri di
ammissibilità (compresa la partecipazione al Programma della Turchia),
sulla durata e sull’entità del sostegno finanziario della Comunità
Europea nella Guida generale del promotore e nelle Guide specifiche per
ciascuna misura. I documenti sono disponibili al seguente
indirizzo:
·
Le informazioni di
natura finanziaria e inerenti al bilancio sono disponibili nel Manuale
amministrativo e finanziario al seguente indirizzo:
·
I formulari di
candidatura per l’invio delle proposte sono reperibili al seguente
indirizzo:
·
La scheda bancaria da
allegare alla proposta è disponibile sul sito: La documentazione di cui sopra può essere ottenuta presso:
-
le Agenzie
Nazionali:
-
l’Ufficio di
Assistenza Tecnica:
-
la Commissione
Europea:
Allegato: Rassegna delle priorità per le Procedure B e C Priorità 1: promuovere la trasparenza delle qualifiche
-
Sviluppo di nuove misure e strumenti per descrivere, promuovere e
comparare qualifiche e competenze a livello europeo, nazionale e
settoriale.
- Sviluppo di opportunità di formazione professionale, che
considerino in modo specifico la trasparenza e la trasferibilità degli
esiti ai sistemi di istruzione formale. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Materiale di riferimento” (RF): - Definizione e sviluppo di standard qualitativi per diplomi e attestati, in particolare a livello settoriale, che contribuiscano a garantire una maggiore trasparenza; - Sviluppo di strumenti e servizi che promuovano una maggiore trasparenza, in particolare a livello settoriale, coerenti con il Quadro di riferimento europeo per la trasparenza delle qualifiche e delle competenze (Europass) che sarà introdotto nel 2005[14]; - Analisi delle modalità con cui i sistemi di orientamento e consulenza hanno sostenuto e contribuito, o possono sostenere e contribuire, a migliorare la trasparenza delle qualifiche e delle competenze a livello europeo, nazionale e settoriale. Tema specifico per i progetti afferenti la misura “Reti transnazionali” (NT): - Sviluppo di reti settoriali, centri di eccellenza, strutture che agevolino lo scambio di esperienze e di buone prassi. Priorità n. 2: migliorare la qualità dei sistemi e delle prassi nel settore dell’istruzione e della formazione professionale - Sviluppo e sperimentazione di procedure di assicurazione della qualità nei settori dell’istruzione e della formazione iniziale e superiore; - Sviluppo di indicatori di qualità per la valutazione delle opportunità di formazione professionale; - Sviluppo di relazioni tra il mercato del lavoro e il settore dell’istruzione e della formazione professionale, compresi l’orientamento e la direzione dei processi di lavoro. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Materiale di riferimento” (RF): - Comparazione di diversi sistemi di assicurazione della qualità in contesti differenti (pubblico e privato, formazione iniziale o continua, settoriale o intersettoriale) rispetto al Quadro comune di assicurazione della qualità, compresi gli indicatori qualitativi di riferimento per la valutazione dell’istruzione e della formazione professionale; - Utilizzo della metodologia di “peer review” applicata alle prassi di autovalutazione a livello del sistema e dell’offerta formativa in tutta Europa; - Comparazione dei punti di forza e di debolezza degli standard di risultato definiti dagli Stati membri a livello individuale e di sistema; - Comparazione dell’utilizzo di modelli per la valutazione e l’accreditamento degli enti che erogano istruzione e formazione professionale (ISO, EFQM, e così via). Tema specifico per i progetti afferenti la misura “Reti transnazionali” (NT): - Sviluppo di reti tematiche destinate alla raccolta, all’analisi e alla disseminazione di buone prassi ed esperienze in materia di assicurazione della qualità. Priorità n. 3: sviluppare contenuti rilevanti e innovativi in materia di e-learning - Apprendimento supportato dalle TIC, che combini l’apprendimento basato sulle TIC con altre modalità di apprendimento quali gruppi di apprendimento, apprendimento in famiglia o tutoraggio e circoli di studio virtuali transnazionali; - Adeguati materiali didattici e formativi, destinati anche ai lavoratori meno qualificati, per migliorare le competenze; - Sviluppo di strumenti formativi basati sull’e-learning per la gestione della qualità nel settore dell’istruzione e della formazione professionale. Priorità n. 4: promuovere la formazione continua di insegnanti e formatori - Individuazione di criteri qualitativi comuni per la qualifica di insegnanti e formatori in vari ambienti di apprendimento, con particolare attenzione ai tutor nel campo dell’apprendistato; - Definizione di criteri e metodi comuni utilizzati per individuare le esigenze di apprendimento di insegnanti/formatori nel settore dell’istruzione e della formazione professionale; - Individuazione e/o sviluppo, a livello dell’offerta formativa, di misure, prassi o strumenti specifici che possano favorire il continuo adeguamento dei curricula educativi e formativi per insegnanti e formatori, in vista delle nuove funzioni e dei nuovi requisiti professionali all’interno delle aziende e/o degli istituti di istruzione e formazione professionale; - Individuazione di nuove capacità e competenze per gli insegnanti, i formatori e gli altri mediatori dell’apprendimento all’interno dei sistemi di istruzione e formazione professionale, fondamentali nel contesto dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita (orientamento, consulenza e metodologie di apprendimento basate sul lavoro); - Sviluppo di opportunità formative innovative per insegnanti e formatori, che tengano conto dei loro bisogni specifici e metodologici. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Materiale di riferimento” (RF): - Sviluppo di un quadro comune di riferimento per le competenze e le qualifiche di insegnanti e formatori; - Definizione di metodologie e criteri specifici per l’individuazione dei bisogni formativi di insegnanti e formatori nel settore dell’istruzione e della formazione professionale; - Indagine sulle nuove capacità e competenze richieste ad insegnanti e formatori. Temi specifici per i progetti afferenti la misura “Reti transnazionali” (NT): - Sviluppo di reti tematiche per la raccolta, l’analisi e la disseminazione di buone prassi e forme innovative di apprendimento, nonché di nuovi strumenti didattici; - Scambio e disseminazione di metodi consolidati per migliorare l’accesso, la disponibilità e la motivazione di insegnanti e formatori a partecipare a corsi di aggiornamento. - Azioni tematiche (TH) - (esclusivamente Procedura C)TH-1: Trasferimento di crediti nell’IFP - Applicazione di sistemi di trasferimento dei crediti e sviluppo di nuovi approcci nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale; - Elaborazione e applicazione di livelli di riferimento comuni e di comuni obiettivi per la certificazione nell’ambito dell’istruzione e della formazione professionale, in previsione dell’obiettivo di medio termine di sviluppare, entro il 2010, un ‘metacontesto’ europeo coerente di crediti e qualifiche, definito in base ad una ‘tipologia’ di conoscenze, abilità o mansioni e competenze. TH-2: Validazione dell’apprendimento non formale e informale - Scambio di esperienze e buone prassi in merito all’identificazione, la valutazione e il riconoscimento dell’apprendimento informale e non formale. Particolare attenzione dovrebbe essere riservata allo sviluppo di soluzioni europee integrate, ad esempio a livello settoriale; - Sviluppo di metodologie di validazione di alta qualità, che offrano un corretto rapporto costi/efficacia, da utilizzare a livello europeo, nazionale e settoriale. Le esperienze sinora realizzate dovrebbero contribuire all’individuazione di soluzioni ampiamente condivisibili e trasferibili; - Sviluppo e miglioramento di standard per la validazione dell’apprendimento non formale e informale. Verrà data priorità alle proposte volte a migliorare la qualità e la credibilità degli standard in materia di qualifiche e competenze; - Miglioramento dell’orientamento e delle attività di consulenza relativi alla validazione dell’apprendimento non formale e informale; - Analisi dei risultati delle ricerche e delle sperimentazioni sulla pedagogia innovativa, a sostegno dell’apprendimento al di fuori degli istituti di istruzione e formazione formale, con particolare riferimento all’apprendimento sul luogo di lavoro, ai centri di apprendimento multifunzionali e così via. In tale contesto, potrebbe essere analizzato il ruolo della valutazione e della ‘misurazione’ delle competenze.
[1] Maggiori informazioni sul processo di Copenaghen, compreso il testo integrale della Dichiarazione, sono disponibili sul seguente sito: http://europa.eu.int/comm/education/copenhagen/index_it.html . [2] Adattamento dell’attuale "Europass formazione" nell’ambito dello strumento unico per la trasparenza adottato dalla Commissione il 17 dicembre 2003 [COM(2003)796]. [3] Procedura B: Progetti pilota, Competenze linguistiche e Reti transnazionali. Procedura C: Materiale di riferimento. [4] COM(2003) 796 del 17 dicembre 2003. [5] COM(2003) 449 def. del 24 luglio 2003. [6] Queste proposte saranno presentate secondo la misura/procedura del progetto originale. [7] Regolamento n. 1605/2002 del Consiglio, del 25 giugno 2002, che stabilisce il regolamento finanziario applicabile al bilancio generale delle Comunità Europee e Regolamento n. 2342/2002 della Commissione, del 23 dicembre 2002, recante modalità di esecuzione del Regolamento n. 1605/2002. Entrambi i testi sono disponibili al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/eur-lex [8] Decisione del Consiglio n. 1999/382/CE del 26 aprile 1999 che istituisce la seconda fase del Programma d’azione comunitaria in materia di formazione professionale “Leonardo da Vinci”, GU L 146 dell’11.6.1999, pag. 33. [9] Per impresa s’intende "qualsiasi impresa del settore pubblico o privato, indipendentemente dalle dimensioni, dallo status giuridico o dal settore economico nel quale opera, nonché ogni tipo di attività economica, compresa l’economia sociale" (si veda l’Allegato III alla Decisione del Consiglio n. 1999/382/CE del 26 aprile 1999 che istituisce la seconda fase del Programma d’azione comunitaria in materia di formazione professionale “Leonardo da Vinci”). [10] Esclusivamente per i progetti afferenti la Procedura C. [11] A titolo di esempio, una proposta presentata in vista della partecipazione all’esercizio di selezione dell’anno “n” deve essere redatta utilizzando il formulario di candidatura “versione n”. [12] Unicamente per le Procedure B e C. [13] Commissione e/o Agenzie Nazionali. [14] COM(2003) 796 del 17 dicembre 2003.
Dipartimento per l'Istruzione
Direzione generale per gli affari internazionali dell'istruzione scolastica Ufficio III Avviso 9 aprile 2004 Prot. 7335/INT/UO3 Si informa che la Commissione Europea ha
pubblicato sul Giornale Ufficiale No C70 del 20 marzo 2004 l'invito a
presentare proposte per "Il trasferimento dell'innovazione del Programma
Leonardo da Vinci", destinato a strutture diverse quali istituti
scolastici, centri di formazione, imprese, ecc. ai fini di diffondere i
contenuti innovativi sviluppati nell'ambito del Programma Leonardo da
Vinci.
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