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Circolare Ministeriale 4 febbraio 1989, n. 49

Oggetto: C.M. formulata dalla Commissione paritetica Ministero dell'Ambiente - Ministero Pubblica Istruzione in esecuzione del protocollo d'intesa tra i due Dicasteri per l'educazione ambientale

Il quarantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo rappresenta un'occasione molto propizia per richiamare la fondamentale importanza dell'affermazione dei diritti umani e del diritto all'ambiente come diritto umano fondamentale ed interesse generale della collettività nazionale ed internazionale.

Molti e gravi sono i problemi legati alla tutela dell'ambiente che si sono imposti all'attenzione dell'opinione pubblica mondiale in questi anni. Per la prima volta, nella storia dell'umanità, il problema ambientale assume una dimensione planetaria e richiede un impegno costruttivo da parte di tutte le nazioni per ristabilire l'equilibrio biologico del pianeta.

Questa dimensione dei problemi ambientali postula come fondamentale il ruolo della scuola nella promozione di attività relative alla sensibilizzazione e all'educazione ambientale.

Tale esigenza è emersa dai lavori dell'apposita Commissione Paritetica tra il Ministero dell'Ambiente e il Ministero della P.I., istituita a seguito del Protocollo d'intesa sottoscritto dai due dicasteri proprio al fine di promuovere nella scuola l'educazione ambientale.

Negli atti sottoscritti, nei documenti ufficiali della CEE, nei lavori della predetta Commissione, sono stati precisati gli obiettivi, i contenuti e i metodi dell'educazione ambientale.

L'educazione ambientale deve stimolare negli studenti una particolarità per i problemi legati all'ambiente, al fine di creare una nuova cultura che trasformi la visione antropocentrica del rapporto uomo-natura in quella biocentrica che considera l'uomo quale componente della biosfera. La nuova cultura deve portare i giovani a nuovi comportamenti diretti alla salvaguardia dell'ambiente e all'uso razionale delle risorse naturali, partendo dalla concezione dell'ambiente come patrimonio comune della nazione dell'umanità, che va correttamente fruito e gestito con l'attiva partecipazione di tutti i cittadini.

Il diritto all'ambiente va dunque concepito come diritto umano fondamentale il cui esercizio è diretto a soddisfare esigenze primarie della vita dell'uomo ed insieme come dovere del cittadino di contribuire alla salvaguardia, al recupero e alla valorizzazione dell'ambiente.

In relazione a questi fini si sottolinea, per quanto attiene l'aspetto metodologico, la necessità di valorizzare l'esperienza come fonte di apprendimento e di stimolare le capacità critiche personali, l'autonomia nelle scelte, lo spirito d'iniziativa, di solidarietà e di collaborazione. In relazione a quanto sopraddetto appare opportuno richiamare l'attenzione dei docenti di tutte le discipline affinché tengano conto, nella prassi didattica, dell'esigenza dell'educazione ambientale.

Si tratta di riconsiderare le diverse discipline, inquadrandole nella vasta problematica ambientale, ognuna secondo il proprio specifico ambito. In questo senso l'educazione ambientale costituisce un obiettivo trasversale di tutte le discipline.

Per quanto, in particolare, concerne l'insegnamento del diritto all'ambiente come diritto umano fondamentale, si ritiene che i docenti di educazione civica, per tutti i livelli scolari e i docenti di materie giuridiche ed economiche, laddove previste per la scuola secondaria superiore, debbano dare ampio spazio nei loro programmi a queste problematiche.

Si sottolinea a questo proposito, che i nuovi programmi della scuola media e della scuola elementare indicano chiaramente la sensibilizzazione degli studenti al problema dell'ambiente come obiettivo trasversale di tutte le discipline.

Si raccomanda, altresì, che nelle iniziative di aggiornamento programmate dai collegi dei docenti venga dato ampio spazio alle tematiche sopra accennate.


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