Dipartimento per l’Istruzione
Direzione Generale per gli Affari Internazionali
Circolare Ministeriale 11 dicembre 2007
Prot. AAOODGAI 5567 Oggetto: Programmazione dei Fondi
Strutturali Europei e del Fondo Aree Sottoutilizzate. 2007/2013
Dal Consiglio Europeo di Lisbona ad oggi è sempre più diffusa la
consapevolezza che il capitale umano è una risorsa strategica per la
crescita complessiva dell’Europa e che l’istruzione e la formazione
costituiscono un fattore fondamentale, sia ai fini dello sviluppo
economico che della coesione sociale.
In tale quadro assumono particolare rilievo gli strumenti finanziari
gestiti dalla Commissione (Fondo sociale Europeo e Fondo europeo di
sviluppo regionale) per realizzare la coesione economica e sociale di
tutte le regioni dell’Unione e ridurre il divario tra quelle più
avanzate e quelle in ritardo di sviluppo.
Il Quadro Strategico Nazionale per la politica regionale di sviluppo
2007-2013 individua nel rafforzamento delle politiche per l’istruzione e
la formazione uno degli elementi chiave per lo sviluppo del capitale
umano e, conseguentemente, per la crescita economica e sociale
dell’Unione Europea. Coerentemente con la suddetta priorità i Programmi
Operativi 2007-2013 a titolarità del Ministero della Pubblica Istruzione
considerano strategico il miglioramento della qualità del sistema di
istruzione e formazione, inteso sia in termini di partecipazione e di
competenze acquisite che in termini di qualificazione delle strutture
scolastiche.
La programmazione 2007-2013 pone, dunque, all’interno di una politica
complessiva di apprendimento lungo tutto l’arco della vita, l’obiettivo
prioritario di innalzare i livelli di apprendimento e delle competenze
chiave, assicurare l’equità di accesso e nel contempo le eccellenze,
ridurre il fenomeno della dispersione scolastica.
Tali obiettivi assumono una particolare rilevanza nelle aree
dell’Obiettivo Convergenza, ossia in quelle Regioni del Mezzogiorno
(Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) nelle quali le condizioni di
debolezza del contesto sono più accentuate e più difficilmente
raggiungibili gli obiettivi di equità e coesione definiti a livello
nazionale e comunitario.
Gli obiettivi da raggiungere
Rispetto a precedenti interventi delle politiche di sviluppo a favore
della scuola, il Programma Nazionale sull’Istruzione 2007-2013, affidato
al Ministero della Pubblica Istruzione, è più ambizioso e, in ragione
della sua dimensione finanziaria, è più chiaramente orientato al
raggiungimento di risultati in merito a:
1. il conseguimento di più elevate e più diffuse competenze e
capacità di apprendimento da realizzare rafforzando e integrando le
politiche nazionali con interventi a favore dell’incremento delle
competenze degli studenti e della qualità della formazione dei
docenti;
2. la riduzione della dispersione scolastica, la maggiore
attrattività della scuola, il suo ruolo come motore per l’inclusione
sociale, per il contrasto all’illegalità, e per la sua capacità di
integrarsi con il territorio;
3. la messa a punto di strumenti a sostegno degli obiettivi
precedenti e del miglioramento a regime della qualità del servizio
scolastico e di istruzione in generale (valutazione, certificazione,
etc.).
Per alcuni di questi obiettivi – che contribuiscono direttamente al
percorso di avvicinamento dei traguardi su Istruzione e Formazione
condivisi in sede europea nell’ambito della Strategia di Lisbona - si è
ritenuto opportuno fissare degli indicatori con target vincolanti, allo
scopo di dare centralità al raggiungimento di risultati visibili e
misurabili:
- il numero dei diplomati di scuola secondaria superiore (nelle
classi ad età 18-24 anni);
- le competenze degli studenti quindicenni.
La valutazione e la verifica dei risultati
In tale senso, è già stato ricordato, assumeranno uno specifico
rilievo, i processi di valutazione volti a misurare i risultati
correlati con gli indicatori dei programmi, in particolare per
verificare l’impatto sulla qualità della scuola e sugli esiti delle
competenze degli studenti e sulla regolarità del percorso di ciascun
allievo.
Avuto riguardo a quest’ultimo aspetto, si farà riferimento,
nell’immediato, alle modalità di verifica previste per il progetto
PISA/OCSE, nonché agli indicatori correlati al processo di Lisbona
relativi sia alla diminuzione degli abbandoni scolastici precoci,
sia al livello delle competenze degli studenti. In merito, sarà
coinvolto l’INVALSI, con un programma pluriannuale di interventi
voli essenzialmente alla valutazione degli esiti delle azioni
finanziate con specifico riguardo alla verifica dell’innalzamento
delle competenze di base degli studenti.
Il ruolo della valutazione, già evidenziato nei Programmi e nelle
Circolari fin qui emanate da questo Ministero, è pertanto essenziale
per il monitoraggio in itinere e la verifica dei risultati. I
processi di monitoraggio e valutazione accompagnano la
programmazione già dal primo avvio previsto per il corrente anno
scolastico come già evidenziato nella circolare del Capo
Dipartimento per l’Istruzione del 17 maggio 2007:
Per la valutazione si segnala che la nuova programmazione si fonda
su un approccio integrato che si sviluppa su livelli diversi
strettamente interconnessi:
1. La valutazione degli interventi raccordata con quella del
sistema nazionale di valutazione, affinché sia verificabile
l’impatto delle iniziative in termini di qualità del servizio e
dei risultati all’interno delle singole scuole finanziate;
2. L’avvio di un processi di autovalutazione da parte delle
scuole che permette lo sviluppo della capacità
diagnostico-conoscitiva;
3. La verifica dei risultati delle iniziative in relazione alle
competenze chiave degli studenti;
4. Un piano di verifiche presso le istituzioni scolastiche
utilizzando team di valutatori interni ed esterni;
5. L’analisi e la disseminazione delle buone prassi;
6. La costituzione di un valutatore indipendente, così come
previsto dai regolamenti comunitari, tramite gara europea, con
il compito di verificare la coerenza tra strategia e
realizzazione e di sorvegliare i processi messi in atto.
Si segnala inoltre che saranno rafforzati i controlli sugli
aspetti amministrativo-contabili già previsti dai regolamenti
comunitari che, com’è noto, sono ripartiti in controllo di primo
livello (a carico dell’Autorità di gestione anche con l’ausilio di
ispettori tecnici) e di secondo livello (a carico dei revisori dei
conti).
Per quanto riguarda il controllo a carico dell’ Autorità di gestione
verrà definito, d’intesa con i due Dipartimenti, anche un Piano
nazionale ispettivo per verifiche in loco.
Parimenti, sarà ulteriormente potenziato il controllo effettuato dai
revisori dei conti sulle singole scuole sulla base di disposizioni
specifiche a cura della Direzione Generale per la Politica
finanziaria e bilancio.
Il Monitoraggio degli interventi
E’ stato messo a punto un appropriato sistema di monitoraggio al
fine di garantire la qualità dell’attuazione dei Programmi operativi
tenendo conto di quanto disposto dai Regolamenti Comunitari, e per
consentirne la sorveglianza In particolare, tale sistema, definito
in collaborazione con il servizio informativo del Ministero e con
l’Agenzia per la Scuola, deve garantire la trasparenza e la
funzionalità delle procedure e dei sistemi di raccolta delle
informazioni e dei dati relativi all’attuazione dei programmi
operativi secondo le necessità di una sana e corretta gestione e
tenendo conto delle esigenze informative legate alle funzioni
proprie del processo di sorveglianza del programma definito dai
regolamenti comunitari.
Il sistema in ogni caso, prevede: la corretta e puntuale
identificazione dei progetti del programma operativo; un esauriente
corredo informativo, per le varie classi di dati ( finanziario,
fisico, e procedurale ) secondo i sistemi di classificazione
previsti nei regolamenti comunitari e gli standard definiti nel
Quadro Strategico Nazionale ed, infine, la verifica della qualità e
della esaustività dei dati ai differenti livelli di dettaglio.
Altri aspetti caratterizzanti la programmazione
Più in generale si deve evidenziare che la programmazione 2007/2013
costituisce un sostegno ed un’integrazione all’attuazione delle
politiche nazionali: infatti, l’azione aggiuntiva dei Programmi, si
colloca all’interno del quadro di interventi innovativi previsti
dalla politica ordinaria tra i quali:
l’estensione dell’obbligo scolastico a 16 anni; le indicazioni
nazionali relative ai livelli di apprendimento nel primo ciclo di
istruzione e, per l’espletamento dell’obbligo di istruzione; il
rafforzamento del ruolo e delle strutture dei centri per la
formazione permanente; l’avvio del sistema nazionale di valutazione;
l’intervento qualificato e interistituzionale nel campo
dell’edilizia scolastica, gli investimenti nelle tecnologie
didattiche, la formazione dei docenti, e, infine, il miglioramento
del sistema di governo della scuola.
In secondo luogo gli Obiettivi definiti dal Q.S.N. saranno
realizzati attraverso la confluenza di risorse comunitarie e
nazionali con i piani di intervento relativi ai tre Fondi che
saranno utilizzati, FESR, FSE e FAS (Fondo aree sottoutilizzate).
Infine, un ulteriore valore aggiunto è costituito dalla
complementarietà degli interventi dei programmi nazionali con i
programmi regionali basata su una costante attività di
concertazione.
Altri elementi innovativi connotano la programmazione 2007/2013:
- Tutte le scuole sono chiamate a partecipare al processo,
nessuna esclusa.
In particolare verranno sollecitate, chiamate a partecipare e
assistite le scuole che nella precedente programmazione non
hanno mai usufruito dei Fondi europei.
- Tutte le scuole delle regioni interessate presenteranno un
“Piano integrato unitario”, a finanziamento europeo, deliberato
dal collegio dei docenti e assunto come parte integrante del
piano dell’offerta formativa della scuola stessa.
- La valutazione diviene parte integrante della nuova
programmazione per verificare i progressi realizzati rispetto
agli obiettivi prefigurati.
- Le scuole partecipanti devono preventivamente inserirsi nel
sistema nazionale di valutazione.
- Il programma parte da una diagnosi delle scuole in coerenza
con gli indirizzi nazionali, in particolare per quanto riguarda
il livello di competenza degli studenti.
L’organizzazione
Per utilizzare al meglio le opportunità offerte e per fare in
modo che la programmazione possa effettivamente conseguire i
risultati attesi in ordine al miglioramento della qualità del
servizio, è necessario che tutte le strutture
dell’Amministrazione siano mobilitate per il raggiungimento
degli obiettivi definiti.
Il ruolo dell’Amministrazione Centrale
I programmi operativi già delineano l’organizzazione necessaria
ed essenziale sia per corrispondere alle caratteristiche
operative richieste dai Regolamenti Europei in materia, sia per
corrispondere ai livelli di efficienza ed efficacia richiesti.
Le strutture preposte a livello centrale, in ottemperanza ai
Regolamenti europei, sono le seguenti:
- l’Autorità di Gestione - Direzione Generale per gli
Affari Internazionali - Ufficio V;
- l’Autorità di certificazione - Direzione Generale per
gli Affari Internazionali - Ufficio I;
- l’Autorità di Audit - Direzione Generale per la Politica
Finanziaria e per il Bilancio.
Per ciascuna di esse le funzioni sono stabilite
analiticamente nei Regolamenti e rispondono alle
caratteristiche di indipendenza in essi previste.
E’ peraltro necessario richiamare l’attenzione sul fatto che
l’Amministrazione nelle sue articolazioni centrali e
periferiche, deve costituire quell’architettura di sistema
capace di accompagnare il processo di crescita delle
istituzioni scolastiche nell’ambito della programmazione
attraverso interventi attuativi coerenti e integrati
all’interno di una rete interistituzionale che possa
determinare un miglioramento qualitativo dell’offerta
formativa delle scuole.
Per quanto riguarda le Direzioni Centrali, il loro
coinvolgimento è essenziale per l’integrazione delle
politiche e gli orientamenti di carattere generale. In
proposito è stato già avviato un lavoro di collaborazione
interdipartimentale ed interdirezionale per formulare
proposte e linee di azione nei diversi settori di
intervento.
Il Ruolo e le funzioni degli Uffici Scolastici Regionali
Parimenti fondamentale è il ruolo degli Uffici Scolastici
Regionali che possono contribuire in maniera significativa
all’attuazione del Programma, proseguendo ed ampliando
l’impegno già profuso con la precedente programmazione ed
operando in un’ottica di cooperazione interistituzionale.
In particolare gli Uffici scolastici regionali sono
direttamente coinvolti nelle sottoindicate aree di
intervento:
- azione di sensibilizzazione e promozione per
incentivare la partecipazione di tutte le scuole del
territorio di riferimento;
- azione di sostegno per la preparazione dei piani di
intervento;
- azione di valutazione delle proposte delle
istituzioni scolastiche nei casi di azioni decentrate;
- azione di concertazione e integrazione, d’intesa con
la Direzione Generale per gli Affari Internazionali, con
i molteplici attori coinvolti nel territorio a partire
in via prioritaria dalle Regioni e dalle Autonomie
locali;
- l’azione di controllo delle irregolarità e di
recupero di eventuali fondi irregolarmente spesi in
violazione dei regolamenti europei.
Nell’evidenziare le responsabilità a carico dei
Direttori degli Uffici scolastici regionali si richiama
l’attenzione delle SS.LL. sul rilievo degli interventi
previsti dai nuovi programmi che, in linea con le
priorità nazionali, si configurano come parte integrante
del piano dell’offerta formativa come già sottolineato
con precedente nota del 17.5.07 del Capo Dipartimento
per l’Istruzione.
Sulla base dell’insieme delle considerazioni esposte gli
Uffici Scolastici Regionali devono costituire specifici
nuclei di non meno di quattro/cinque unità di personale
con funzioni di supporto all’attuazione, valutazione e
verifica delle attività previste nell’ambito dei
Programmi allo scopo di garantire l’efficacia delle
attività didattiche programmate, nonché individuare i
referenti che dovranno operare per il controllo della
corretta gestione finanziaria, le irregolarità ed i
recuperi.
Per quanto riguarda i nuclei di supporto e valutazione
si potrà fare riferimento al personale comandato per
l’attuazione dell’autonomia scolastica, anche con
procedure di selezione specifiche, al fine di disporre
di personale adeguato alla valutazione e verifica
dell’efficacia dell’azione didattica. Potranno, inoltre,
essere utilizzate anche le risorse disponibili presso
gli ex IRRE che dovranno svolgere, d’intesa con gli
Uffici Scolastici Regionali, una funzione di supporto
alla progettazione delle scuole.
I predetti Nuclei potranno essere integrati sulla base
di successive indicazioni da personale esperto, anche
esterno, designato a livello nazionale, proveniente da
altre Regioni e dotato di specifiche competenze
professionali. Il personale, chiamato a far parte dei
Nuclei, sarà formato, anche con l’ausilio dell’INVALSI
per assicurare adeguato supporto alla progettazione
delle scuole e garantirne la qualità e l’efficacia.
Tali determinazioni dovranno essere comunicate alla
Direzione per gli Affari Internazionali, quale autorità
di gestione dei fondi strutturali europei, entro il 15
dicembre 2007, affinché si possa creare quella rete di
collaborazione che costituisce un elemento di qualità
nella governance del sistema.
Si rammenta che, secondo le recenti disposizioni
normative, gli Uffici Scolastici Provinciali sono
chiamati ad espletare nuovi compiti a supporto
dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, in
relazione ai quali è possibile individuare, da parte dei
Direttori degli Uffici Scolastici Regionali, gli ambiti
di collaborazione più idonei a creare sinergie efficaci
e funzionali per le scuole e per l’Amministrazione.
Si possono, pertanto, delineare specifici spazi di
intervento, nell’ambito dei quali gli Uffici Scolastici
Provinciali possono fornire il giusto contributo per
coniugare le indicazioni e i vincoli stabiliti dai
Programmi Operativi Nazionali con le necessità delle
scuole che decidono di beneficiare delle opportunità
offerte dai Fondi Strutturali Europei.
In particolare la recente nota di indirizzo del
7/9/2006, attribuisce a questi Uffici una funzione di
monitoraggio e controllo delle attività finanziate con i
fondi strutturali. In questo ambito è affidato agli
Uffici Scolastici Provinciali il controllo di “primo
livello” con il coordinamento degli Uffici Scolastici
Regionali ed in collaborazione con l’Autorità di
gestione che risponde direttamente alla Commissione
Europea per tale specifico controllo. Anche in questo
caso è necessario che vengano individuati i referenti
del controllo e che vengano comunicati i nominativi alla
Direzione per gli Affari internazionali.
Si sottolinea, infine, oltre al ruolo dell’INVALSI nelle
richiamate funzioni di valutazione, quello dell’Agenzia
per la scuola (ex INDIRE) per le attività di supporto,
di documentazione e raccolta dei dati, nonché per quelle
di formazione.
IL MINISTRO
(f.to Fioroni)
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