Circolare Ministeriale 23 aprile 1999, n. 112
Prot. n. 1700
Oggetto: Progetto pluriennale di ricerca e formazione in servizio per insegnanti della scuola dell'infanzia A.L.I.C.E. Avvio e prime scadenze
Motivazioni e finalità del progetto
Il Servizio Scuola materna, nell'ambito delle iniziative di formazione
e aggiornamento previste nella direttiva n. 226 del 13 maggio 1998, ha elaborato un
progetto pluriennale di formazione in servizio, denominato A.L.I.C.E. (Autonomia: un
Laboratorio per l'Innovazione dei Contesti Educativi), rivolto ad insegnanti e dirigenti
delle scuole materne statali. L'iniziativa si inserisce nel quadro delle trasformazioni in
atto nel nostro sistema formativo ed in particolare intende "sostenere" la
scuola materna nel processo di trasformazione dei modelli organizzativi e curricolari
connessi all'introduzione dell'autonomia scolastica (art. 21 Legge 59/97).
Il progetto, che coinvolgerà in questa prima fase un numero ristretto di operatori
scolastici, si caratterizza per la sua dimensione di ricerca, documentazione e produzione
culturale e si propone i seguenti obiettivi:
- collegare la riflessione sui "saperi essenziali" e sulla cultura dell'infanzia ai temi propri del curricolo della scuola del bambino dai 3 ai 6 anni, secondo le nuove prospettive che si aprono con l'autonomia scolastica;
- analizzare, mettere in contatto e diffondere alcune significative esperienze didattiche della scuola materna, valorizzando le numerose innovazioni e sperimentazioni realizzate nel territorio nazionale;
- incrementare le competenze professionali dei docenti e dei dirigenti partecipanti al progetto, anche per promuovere una rete di risorse professionali capaci di sostenere i processi di innovazione e rispondere ai bisogni di formazione del personale.
A tal fine, l'apposito Gruppo nazionale di progetto ha individuato quattro ambiti tematici, relativi al curricolo, all'organizzazione, alla professionalità dei docenti, ai contesti di vita dell'infanzia. Tali ambiti saranno distintamente approfonditi dai partecipanti all'iniziativa secondo una metodologia di ricerca e studio descritta nella sintesi del progetto allegata alla presente nota. Il documento, nella sua versione integrale, sarà inviato ai Provveditori agli Studi, agli Ispettori Tecnici di scuola materna e agli IRRSAE, cioè ai soggetti istituzionali chiamati a collaborare per la migliore riuscita delle attività. Il progetto A.L.I.C.E., inoltre, sarà disponibile sul sito internet del Ministero della Pubblica Istruzione all'indirizzo www.istruzione.it.
Caratteristiche organizzative
Il Progetto ALICE si attua sull'intero territorio nazionale mediante la
costituzione di reti di scuole materne, facenti capo a 16 poli - di norma regionali -
collocati presso una Direzione Didattica che costituirà il centro delle attività di
formazione, ricerca e produzione per le scuole interessate di ogni area. I poli previsti,
con le aree territoriali di riferimento e le rispettive sedi, sono elencati nell'allegato
2.
L'attività di ogni singolo polo sarà coordinata da un Gruppo Locale di Progetto - il cui
nucleo di base è già costituito dal Direttore di polo, da un ispettore tecnico di scuola
materna e da un rappresentante I.R.R.S.A.E.- rappresentativo delle diverse componenti
professionali (docenti di scuola materna, dirigenti scolastici, operatori Irrsae,
Ispettori Tecnici).
Il Direttore di polo, d'intesa con gli ispettori e il rappresentante I.R.R.S.A.E.,
provvederà ad integrare la composizione del gruppo con la designazione di due docenti di
scuola materna e due dirigenti scolastici di provata esperienza e competenza nel settore
della scuola materna. Nello svolgimento delle attività il Gruppo Locale di Progetto farà
riferimento al progetto nazionale con un'ampia autonomia scientifica ed operativa. Gli
ispettori tecnici assicureranno gli opportuni raccordi a livello regionale e
interregionale.
Per ogni Polo è stato individuato uno specifico ambito di ricerca, tra quelli sopra
enunciati, tenendo conto - per quanto possibile- delle esperienze pregresse, degli
interessi manifestati, delle risorse presenti nel territorio.
Per favorire il raccordo nazionale delle attività, assicurando in tal modo una più
incisiva rilevanza del progetto, ogni polo si coordinerà con quelli del medesimo ambito
tematico collocati nelle diverse aree del paese, attraverso un'apposita struttura di
collegamento (Gruppo nazionale di ambito).
Ad ogni polo locale fanno capo circa 25 scuole materne statali, scelte secondo criteri successivamente indicati, e 50 insegnanti referenti delle scuole, 2 per ognuna di esse, i quali costituiranno il gruppo di formazione/ricerca. L'eventuale partecipazione al progetto di scuole materne dipendenti dalla Direzione Didattica sede di polo avverrà in aggiunta al numero dei posti complessivamente disponibili. Le attività prevedono incontri seminariali, stages, gruppi di studio, momenti di ricerca, iniziative locali, sperimentazioni anche con la collaborazione di apposite figure di tutor. Il progetto delle attività intende incentivare il massimo dialogo tra le scuole partecipanti anche mediante l'utilizzo delle tecnologie informatiche e telematiche.
Tra i sedici poli previsti dal progetto ne sono stati individuati quattro (uno per ciascun ambito) che, per dotazioni strumentali e competenze disponibili, possono offrire ulteriore impulso per la documentazione, la pubblicizzazione delle esperienze e l'avvio di forme di lavoro cooperativo in rete tra scuole.
Requisiti di accesso
L'unità operativa che partecipa al progetto è la singola scuola (plesso).
Le scuole materne che intendono prendere parte al "Progetto
Alice" devono avanzare ENTRO IL 31 MAGGIO 1999 una apposita candidatura, indirizzata
alla Direzione Didattica del rispettivo Polo territoriale (v. elenco citato), utilizzando
la scheda di autosegnalazione allegata alla presente nota. Si sottolinea che l'iniziativa
si configura come un impegnativo percorso di ricerca e di elaborazione che intende
valorizzare esperienze innovative già realizzate, procedendo ad una loro
"sistematizzazione" e "riorganizzazione", che consenta di mettere a
disposizione dell'intera scuola dell'infanzia materiali di documentazione, strumenti di
lavoro, ipotesi operative.
Si è quindi ritenuto utile individuare alcune condizioni preliminari per l'accesso delle
scuole al progetto, consistenti in:
- funzionamento della scuola ad orario completo (con doppio organico);
- scuola di almeno 3 sezioni (oppure 3 mono/bisezioni fra loro collegate);
- delibera di adesione del Collegio dei Docenti contenente i seguenti elementi:
a) individuazione dei due docenti referenti che parteciperanno stabilmente anche alle attività seminariali e che assicurino continuità di presenza e di impegno.
b) impegno della scuola aderente a partecipare al progetto per l'intera sua durata;
c) impegno a realizzare gli itinerari di ricerca e documentazione concordati.
Criteri di scelta delle scuole
Le istanze di partecipazione al progetto saranno vagliate dall'apposito Gruppo Locale di Progetto che procederà alla verifica del possesso dei requisiti di accesso e all'individuazione delle scuole partecipanti sulla base dei seguenti criteri:
- scuole che abbiano realizzato ricerche e sperimentazioni (es.: ex artt. 2 e 3 del Dpr 419/74, Progetto Ascanio, Progetto Arcobaleno, Sperimentazione autonomia, MultiLab, ecc.);
- scuole che abbiano dimostrato capacità di documentare esperienze innovative e di rielaborare/descrivere i processi realizzati;
- scuole che abbiano realizzato progetti di formazione e/o altre iniziative, in collaborazione con Università, IRRSAE, Enti Locali, altre istituzioni.
I requisiti indicati dovranno riguardare esperienze compiute nell'ultimo quinquennio e riferirsi in particolare all'ambito tematico assegnato al Polo di riferimento.
Per la partecipazione delle scuole ai quattro poli
"telematici" (v. elenco citato) sarà data priorità alle scuole in grado di
collegarsi in rete.
Nella valutazione delle candidature sarà considerata anche la molteplicità degli aspetti
che caratterizzano ogni ambito tematico, in modo da assicurare un'ampia varietà di
esperienze e situazioni. Inoltre dovrà essere garantita la presenza di scuole di ogni
provincia dell'area regionale interessata, assicurando comunque la presenza di almeno una
scuola materna per provincia. La scuola polo provvederà a dare adeguata informazione e
pubblicizzazione delle scelte effettuate.
Scadenze ed impegni
Nella considerazione dell'importanza dell'iniziativa, si pregano le S.S.L.L. di fornire tempestiva informazione alle scuole in modo da metterle in condizioni di avanzare la loro candidatura. Tra l'altro l'avvio operativo del progetto A.L.I.C.E. viene a coincidere con la promozione della consultazione nazionale sulle linee di sviluppo della scuola dell'infanzia che avrà un momento di forte risonanza nel Convegno Nazionale del 4 Maggio 1999 a Firenze.
In considerazione della concomitanza di tali eventi si suggerisce di attivare, presso l'ufficio scolastico provinciale, un apposito "punto di servizio" in grado di garantire il flusso delle informazioni e della documentazione. Pare, infine, opportuno che le S.S.L.L. predispongano idonee misure per comunicare con efficacia le ragioni delle iniziative che si vanno assumendo in favore delle scuole dell'infanzia, coinvolgendo i soggetti - istituzioni, organizzazioni, associazioni - che a diverso titolo si occupano di formazione dei docenti, al fine di assicurare le necessarie sinergie. E' opportuno che a tali momenti partecipino anche insegnanti della scuola dell'infanzia rappresentanti delle diverse realtà.
Nel ringraziare per la preziosa collaborazione il Servizio per la Scuola Materna si dichiara disponibile sia a recepire utili suggerimenti ed adeguate indicazioni, sia a fornire eventuali chiarimenti ed i supporti richiesti.
Allegato 1
RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE AL PROGETTO "ALICE"
(Da trasmettere alla scuola-polo della regione di riferimento entro il termine indicato dalla circolare ministeriale)
Direzione didattica di____________________________ provincia di________________________ via________________________ n._____ cap_________ città______________________________ tel____/_____________ fax______/________________ E-mail____________________________
Scuola che richiede di partecipare al progetto "Alice":____________________________________
via________________________ n.______ cap_________ città____________________________ tel____/_____________ fax______/_________________ E-mail____________________________
n. sezioni(*)___________ n. bambini (*)___________ n. insegnanti (*)_____________________
orario giornaliero di funzionamento della scuola (*)_____________________________
Solo per le scuole monosezionali: collegamento in rete con le seguenti altre scuole materne (*): _________________________________________________________________________
Nominativi dei due docenti designati dal collegio dei docenti a partecipare alle iniziative formative previste dal progetto:
(*) I dati vanno riferiti all'a.s. 1999/2000
Delibera del collegio dei docenti n_____ del __________di
adesione al progetto "Alice", da cui risulti: l'impegno a portare avanti il progetto per l'intera sua durata; l'impegno a realizzare gli interventi negoziati e concordati nell'ambito del progetto; la continuità di presenza e impegno dei docenti segnalati. |
Allegare copia del verbale di delibera |
A) La scuola ha partecipato negli ultimi 5 anni a ricerche, sperimentazioni formalizzate riguardanti, in particolare, l'ambito tematico assegnato al polo di riferimento. Per ogni iniziativa specificare:
Tipo di ricerca, sperimentazione (art. 2-3 DPR 419/74, ASCANIO, Multilab, L2, Arcobaleno ecc.) |
Anno o anni di svolgimento |
Oggetto dell'iniziativa |
Elenco della documentazione che si allega |
|
B) La scuola ha realizzato, negli ultimi 5 anni, esperienze innovative documentate riguardanti, in modo particolare, lambito tematico assegnato al polo di riferimento?
Tipo di esperienza innovativa | Anno o anni di svolgimento | Oggetto dellesperienza | Elenco della documentazione che si allega |
|
C) La scuola ha partecipato negli ultimi 5 anni a progetti di formazione e/o ad altre iniziative riguardanti, in particolare,l'ambito tematico assegnato al polo di riferimento in collaborazione con Università, IRRSAE, Centri di Ricerca, Enti Locali o altre istituzioni. Per ogni iniziativa specificare:
Tipo di iniziativa |
Anno o anni di svolgimento |
Oggetto dell'iniziativa |
Istituzioni con le quali sono state realizzate collaborazioni |
Elenco della documentazione che si allega |
|
La scuola ha l'opportunità di collegarsi in rete? SI NO
Ulteriori informazioni ed eventuali osservazioni che la scuola ritiene utile segnalare al Gruppo Regionale di Progetto:
____________________________________________________________________________________________
Data___________________
Il dirigente scolastico
_________________________
Allegato 2
Elenco delle scuole polo
Regioni |
Provincia |
Scuola |
Dirigente |
Ambito tematico |
|
Nord |
|||||
1 |
Piemonte |
Cuneo |
Alba 1° |
L. Giri |
Curricolo |
2 |
Lombardia |
Brescia |
Leno |
E. Massetti |
Professionalità |
3 |
Liguria |
Savona |
Carcare |
E. Raviolo |
Organizzazione |
4 |
Veneto/Friuli |
Pordenone |
Cordenons |
E. Ulivi |
Sociale |
Centro-nord |
|||||
5 |
Emilia Romagna |
Forlì |
S. Mauro Pascoli |
M. Seganti |
Professionalità |
6 |
Toscana |
Firenze |
Lastra a Signa |
S. Macchi |
Sociale |
7 |
Marche |
Ascoli Piceno |
Monte Urano |
E. Foglia |
Curricolo |
8 |
Abruzzo/Molise |
Pescara |
Pescara 1° |
R. Di Rocco |
Organizzazione |
Centro-sud |
|||||
9 |
Umbria/Lazio |
Roma |
Roma 17° |
M. Mazzotta |
Curricolo |
10 |
Sardegna |
Sassari |
Olbia 1° |
P. Sini |
Professionale |
11 |
Campania 1 |
Napoli |
S. Giorgio 1° |
G. Rispoli |
Organizzativo |
12 |
Campania 2 |
Salerno |
Pagani 1° |
E. Cherri |
Sociale |
Sud |
|||||
13 |
Puglia/Basilicata |
Foggia |
Lucera 1° |
M. Goduto |
Curricolo |
14 |
Calabria |
Reggio Calab. |
Bagnara C. |
A. Giunta |
Organizzazione |
15 |
Sicilia 1 |
Trapani |
Salemi |
R.Gambino |
Professionalità |
16 |
Sicilia 2 |
Siracusa |
Siracusa 9° |
G. Russo |
Sociale |
I 4 poli tematici sono: Marche, Toscana, Campania1 e Lombardia
Sintesi del Progetto
A.L.I.C.E.
Autonomia: un Laboratorio per l'Innovazione dei Contesti Educativi
Premessa
Nel nuovo scenario delineato dall'autonomia la formazione in servizio assume una
dimensione particolarmente impegnativa. Le istituzioni scolastiche sono sollecitate a
costituirsi come centri di documentazione e di vaglio critico delle esperienze, come
'laboratori' di sviluppo professionale, capaci di leggere in modo puntuale i bisogni
formativi delle scuole del territorio, di correlare riflessione teorica e pratiche
educative, di definire problemi e di individuare risposte adeguate. In tale prospettiva il
Servizio per la Scuola Materna del Ministero della Pubblica ha elaborato un progetto di
formazione in servizio su scala nazionale denominato 'A.l.i.c.e.' (Autonomia: un
Laboratorio per l'Innovazione dei Contesti Educativi).
Tale progetto intende porsi come itinerario di ricerca, promozione e produzione sulle
tematiche poste dal processo di trasformazione che sta interessando l'intero sistema
scolastico. Per favorire tale processo sarà presa in considerazione, fra le modalità che
consentono di interagire produttivamente, anche la possibilità di utilizzare canali
telematici.
Intento del progetto è di favorire lo sviluppo delle competenze professionali degli
insegnanti, impegnati nella non facile transizione da un sistema fortemente centralistico
ad uno nuovo basato sull'autonomia delle istituzioni scolastiche. Per questa ragione
l'autonomia rappresenta il concetto organizzatore che attraversa ed orienta i diversi
ambiti tematici che il progetto Alice prende in esame.
1. FINALITÀ
Il progetto Alice intende perseguire le seguenti finalità:
- approfondire l'impianto curricolare degli Orientamenti, collegandolo all'attuale
dibattito sui 'saperi', con particolare riguardo al ruolo esercitato dai sistemi
simbolico-culturali, al significato e alle modalità di sviluppo dei 'campi di esperienza'
e all'intreccio tra curricolo implicito e curricolo esplicito;
- consolidare le competenze relative alla progettazione degli interventi educativi,
individuando linee di sviluppo funzionali all'attuazione dell'autonomia didattica e
organizzativa;
- contribuire alla crescita di una cultura dell'infanzia, attraverso la 'promozione di una
qualità della vita intesa come grande finalità educativa', sulla base del diritto delle
bambine e dei bambini all'identità individuale, etnica, linguistica, culturale e
religiosa;
- accrescere la professionalità docente, sviluppando le competenze relative
all'osservazione, alla progettazione, alla valutazione, alla documentazione, alla
mediazione didattica, collocando tale professionalità nel quadro dell'autonomia;
- consentire una maggiore trasparenza all'intero processo di ricerca-azione mediante una
condivisione del percorso attraverso la rete telematica, allo scopo di realizzare una
maggiore produttività, con il potenziamento della dimensione argomentativa a più voci e
con il coinvolgimento di un maggior numero di operatori.
2. AMBITI TEMATICI
Il progetto Alice individua quattro nuclei di approfondimento tematico di carattere
strategico che rappresentano un elemento unificante sul territorio nazionale.
Tali ambiti sono: il curricolo, l'organizzazione, il sociale (l'infanzia e i contesti di
vita dei bambini) e la professionalità dei docenti. Tutti i nuclei sono pensati nella
logica dell'autonomia, che rappresenta l'aspetto trasversale unificante dei diversi temi
affrontati ed approfonditi; altro elemento che li accomuna è la possibilità di
utilizzare la rete telematica.
Il curricolo
La definizione del curricolo della scuola nel quadro dell'autonomia implica da parte delle
singole istituzioni scolastiche la capacità di interpretare, contestualizzare e
sviluppare gli indirizzi curricolari definiti a livello nazionale. A tal fine ogni scuola
è tenuta ad elaborare un proprio piano dell'offerta formativa che rappresenta il
documento costitutivo dell'identità culturale e progettuale della scuola.
Si richiede agli insegnanti di utilizzare i nuovi spazi di autonomia curricolare, di
ricerca e di sviluppo nella prospettiva di una coerente interpretazione degli
Orientamenti. Il tema del curricolo consente, inoltre, di cogliere le relazione tra
l'impianto culturale e curricolare degli Orientamenti e la ricerca in corso sui 'saperi'
fondamentali.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:
- individuare, analizzare, confrontare esperienze, riferite a specifiche problematiche
curricolari;
- far emergere, dal confronto e dalla riflessione delle esperienze, il sapere teorico e
pratico riferito a progettualità e curricolo, come correlati di un processo unitario;
- accrescere la consapevolezza riguardo al ruolo svolto dai sistemi simbolico-culturali
nei processi di sviluppo;
- identificare, confrontare, interpretare, in riferimento a concrete esperienze
didattico-educative, le concezioni e le traduzioni operative dei 'campi di esperienza'.
- elaborare, verificare, interpretare itinerari didattico-educativi, riferiti a specifiche
problematiche di carattere curricolare.
L'organizzazione
Il passaggio all'autonomia scolastica richiede l'intervento diretto degli operatori
scolastici per la costruzione di una solida identità culturale e progettuale
dell'istituzione scolastica. La scuola dell'autonomia, infatti, è chiamata ad esplicitare
non solo gli indirizzi curricolari ed extracurricolari, ma anche le scelte didattiche ed
organizzative, adottando responsabilmente ogni forma di flessibilità per progettare,
regolare, modulare attività, tempi, ambienti, didattiche nei modi ritenuti idonei alla
migliore esplicazione dell'offerta formativa.
Il tema dell'organizzazione consente di ripensare le innovazioni introdotte nella scuola
dell'infanzia a partire dagli Orientamenti e di valorizzare i risultati di una ricca
esperienza, facendo riferimento in particolare alla sperimentazione 'Ascanio'. La
prospettiva è quella di inserire quest'esperienza nel nuovo contesto dell'autonomia
organizzativa.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:
- individuare, analizzare, confrontare esperienze riferite a specifiche problematiche di
carattere didattico-organizzativo;
- far emergere dal confronto e dalle riflessioni delle esperienze il sapere teorico e
pratico riferito ad aspetti strategici dell'organizzazione;
- progettare, realizzare, interpretare itinerari didattico-educativi flessibili nel quadro
dell'autonomia.
L'infanzia e i contesti di vita
Il tema del sociale considera la realtà del bambino nella concretezza dei suoi contesti
di vita, attraverso il superamento di una visione astorica o astratta dell'infanzia.
L'attenzione viene posta alla specificità delle situazioni familiari, sociali e
culturali, che definiscono le condizioni di crescita e di sviluppo del bambino.
Occorre riflettere sulle conseguenze dell'azione educativa e didattica e sui rapporti che
la scuola è chiamata ad intessere con i contesti di vita dei bambini. In tale ambito
l'evoluzione del quadro normativo e l'attribuzione di nuove competenze e responsabilità
agli Enti locali (D.L. 112/98, L.59/97, L. 285/97) offre alle istituzioni scolastiche
ulteriori possibilità di collaborazione e di integrazione degli interventi, sulla base
del principio della concertazione e per lo sviluppo di una cultura della convivenza e
della cittadinanza attiva.
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:
- affinare la capacità di istituire rapporti interattivi con il territorio nel quadro di
una più generale competenza a gestire i problemi relativi alla concertazione, al raccordo
in rete tra scuole, alla collaborazione con altri soggetti istituzionali e del privato
sociale;
- progettare percorsi educativo-didattici volti all'accettazione costruttiva delle
diversità e tradurre in azioni educative e sociali efficaci le crescenti situazioni di
natura multiculturale e plurietnica;
- favorire lo sviluppo e la produzione di una cultura dell'infanzia, migliorando la
qualità della vita dell'istituzione educativa;
- approfondire le problematiche relative alla costruzione dell'identità personale,
sociale e culturale del soggetto in crescita in relazione ai contesti di vita e agli
adulti di riferimento coinvolti nel processo formativo.
La professionalità
Le strutture di professionalità, delineate negli Orientamenti, rappresentano un valido
punto di riferimento anche nell'attuale contesto dell'autonomia, richiedendo "la
padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche e
didattiche, unite ad una aperta sensibilità e disponibilità alla relazione educativa con
i bambini".
È indispensabile un forte investimento nella formazione professionale dei docenti per
garantire la costruzione di un qualificato ambiente per l'apprendimento che ponga le basi
per il successo formativo dei bambini. Il tema della professionalità consente di
approfondire le competenze necessarie ai docenti nella scuola dell'autonomia, sia in
ordine alla dimensione progettuale ed organizzativa, sia in riferimento alle funzioni di
regia educativa (clima, contesto, metodologia).
Gli obiettivi che si intendono perseguire sono i seguenti:
- sviluppare l'identità professionale personale anche attraverso l'utilizzo di adeguati
metodi formativi (es. l'autobiografia come risorsa per il proprio apprendimento);
- assumere maggiore consapevolezza professionale in relazione al lavorare in gruppo
all'interno dell'istituzione scolastica (dinamiche interpersonali / benessere / relazione
...);
- elaborare strategie progettuali adeguate a recepire e valorizzare le proposte dei
bambini all'interno di linee intervento fissate dal gruppo docente;
- identificare forme documentative adeguate a sistematizzare i percorsi
educativo-didattici dell'insegnante e della scuola;
- individuare criteri e strumenti valutativi congruenti con l'identità pedagogica della
scuola dell'infanzia.
3. ITINERARIO METODOLOGICO
L'approccio proposto prevede una pluralità di momenti formativi e, soprattutto, uno
stretto collegamento con la pratica didattica, oltre che l'elaborazione di percorsi
professionali trasferibili.
L'itinerario formativo si articolerà in una serie di fasi strettamente correlate, di cui
di seguito viene delineata la scansione di massima.
La prima fase, di ricognizione, indirizzata a tutti i docenti delle scuole che
partecipano alla ricerca, è centrata sul confronto di esperienze, sull'informazione e
sulla problematizzazione.
La seconda fase, di ricerca ed elaborazione, realizzata in forma seminariale con i
docenti referenti delle scuole ALICE, è finalizzata all'individuazione di problemi, alla
formulazione di ipotesi, alla definizione di itinerari educativo-didattici riferiti
all'ambito tematico considerato.
La terza fase, di sperimentazione, da svolgersi nelle scuole ALICE, avrà una
dimensione di condivisione collegiale di concrete pratiche educativo-didattiche. Questa
fase, centrata sulla realizzazione in situazione didattica dei compiti assunti nella fase
precedente, è finalizzata a sperimentare l'applicabilità concreta, la funzionalità e la
gestibilità delle strategie e degli itinerari ipotizzati. Nel corso di tale fase le
scuole ed in particolare i docenti referenti avranno il compito di documentare e
socializzare via via il lavoro svolto.
La quarta fase, di documentazione, da compiersi in forma seminariale con i docenti
referenti delle scuole, sarà centrata sulla presentazione e sull'analisi delle esperienze
condotte (esame del percorso, della metodologia, dei sussidi-risorse-materiali utilizzati
ecc.). Essa sarà finalizzata all'esame degli effetti e dei risultati conseguiti, in modo
da evidenziare gli aspetti positivi e le difficoltà incontrate, approfondendo gli aspetti
problematici dell'esperienza stessa.
La quinta fase sarà dedicata alla pubblicizzazione e alla diffusione delle
esperienze realizzate e dei risultati conseguiti, utilizzando anche la rete telematica.
Le linee metodologiche precedentemente indicate costituiscono aspetti essenziali della
proposta complessiva e di ogni singolo ambito tematico. Pertanto, il gruppo di progetto
locale - cui è affidata la gestione 'in loco' delle iniziative - è chiamato a realizzare
in maniera funzionale questa linea metodologica che costituisce l'essenza stessa del
progetto ALICE. Suo compito particolare sarà la scelta dei contenuti specifici di ogni
singolo ambito sulla base di un'analisi delle caratteristiche delle scuole aderenti.
4. ARTICOLAZIONE ORGANIZZATIVA
Poli territoriali
Il progetto ALICE sarà attuato sull'intero territorio nazionale mediante la costituzione
di reti di scuole, sulla base di poli territoriali facenti capo ad una scuola che
costituirà il centro delle attività di formazione, di ricerca e produzione. L'attività
nei singoli poli, definita e coordinata da staff locali di progetto, dovrà riferirsi al
progetto nazionale rispettandone gli indirizzi generali, contestualizzandone gli obiettivi
generali e quelli specifici di ambito. In tal modo sarà possibile considerare gli
specifici bisogni formativi dei partecipanti, valorizzare le esperienze delle scuole ed
utilizzare le risorse presenti.
L'ambito regionale rappresenta la soluzione più efficace in quanto permette di attingere
ad una varietà di esperienze e a situazioni diversificate, consentendo nello stesso tempo
un coordinamento ed un raccordo sul piano istituzionale (Ispettori tecnici - I.R.R.S.A.E.
- Sovrintendenze scolastiche). Saranno istituiti complessivamente 16 poli di cui 8 in
altrettante regioni, 4 comprenderanno un'area interregionale, mentre in Campania ed in
Sicilia saranno attivati 2 poli, in considerazione dell'elevato numero di docenti.
Ad ogni polo faranno capo circa 25 scuole scelte secondo i criteri successivamente
indicati e 50 insegnanti referenti delle scuole, 2 per ognuna di esse, i quali
costituiranno il gruppo di formazione/ricerca.
Destinatari dell'iniziativa saranno tutti gli insegnanti delle scuole coinvolte ed in
forma indiretta altri insegnanti di scuola materna ed elementare dello stesso circolo,
dello stesso comune o distretto scolastico, soprattutto se le iniziative a livello locale
promuoveranno il confronto ed il dialogo tra le scuole. La rete dei soggetti coinvolti,
infine, potrà ricevere un ulteriore incremento dall'utilizzazione della rete telematica e
dalle attività di documentazione e di pubblicizzazione previste.
Ogni polo svilupperà uno soltanto degli ambiti tematici previsti, in stretto collegamento
con gli altri poli dello stesso ambito, anche attraverso la rete telematica.
Per consentire un confronto fra poli limitrofi e per favorire un'integrazione dei quattro
ambiti tematici, saranno individuate quattro macro-aree territoriali in cui siano attivati
quattro poli, uno per ciascuno degli ambiti previsti.
Strutture organizzative
Le strutture organizzative previste sono: il gruppo locale di progetto, il gruppo
nazionale di ambito ed il gruppo nazionale di progetto.
Il gruppo locale di progetto svolge la funzione di progettazione, di organizzazione
e di gestione delle attività di formazione e ricerca a livello territoriale. Esso è
composto dal dirigente scolastico della scuola polo, da 1-2 ispettori tecnici per la
scuola materna, da un esperto I.R.R.S.A.E. per ogni regione coinvolta, da due dirigenti
scolastici di provata esperienza e competenza nel settore della scuola materna, da due
docenti di scuola materna.
Il Gruppo locale di progetto ha il compito di:
· selezionare le scuole destinatarie dell'iniziativa, secondo i criteri stabiliti a
livello nazionale;
· acquisire informazioni documentate relative alle scuole inserite nel piano;
· contestualizzare il progetto di formazione, secondo i criteri stabiliti a livello
nazionale;
· organizzare e realizzare le attività seminariali;
· indirizzare, coordinare, assistere le attività di ricerca condotte nelle scuole;
· verificare/valutare l'andamento generale delle attività, valutare in 'progress' gli
esiti;
· coordinare, raccogliere, organizzare la documentazione;
· facilitare la comunicazione tra scuole, costituire reti tra scuole anche con l'ausilio
di mezzi telematici.
Il gruppo nazionale di ambito svolge la funzione di elaborazione del quadro
generale di riferimento per ciascun ambito, garantendo la validità dell'impianto
generale. Saranno costituiti a livello nazionale di 4 gruppi di ambito tematico. Ciascun
Gruppo nazionale di ambito è composto dai dirigenti scolastici, direttori dei poli
territoriali del medesimo ambito, da 4 ispettori tecnici della scuola materna, da 4
rappresentanti Irrsae, componenti dei gruppi locali di progetto del medesimo ambito, da 2
membri del gruppo nazionale di progetto.
Ogni gruppo di ambito ha il compito di:
· favorire il confronto tra i poli dello stesso ambito;
· garantire l'unitarietà d'indirizzo per ciascun ambito;
· coordinare il sistema di verifica/valutazione per ciascun ambito;
· raccogliere/confrontare/organizzare la documentazione relativa alle esperienze
realizzate;
· individuare/costruire piani di integrazione tra gli ambiti.
Il gruppo nazionale di progetto si costituisce come comitato tecnico scientifico e
svolge le funzioni di coordinamento generale per quanto attiene agli aspetti
tecnico/scientifici e organizzativi/gestionali.
In particolare il Gruppo nazionale di progetto ha il compito di :
· definire gli obiettivi strategici;
· garantire il raccordo nazionale;
· facilitare/assistere i soggetti impegnati nella realizzazione del piano;
· effettuare il monitoraggio;
· organizzare/coordinare il sistema di valutazione;
· raccogliere/organizzare la documentazione e promuoverne la diffusione.
Tutte le strutture organizzative indicate, ove lo ritengano opportuno, anche per
specifiche tematiche o percorsi di ricerca, potranno avvalersi di esperti qualificati.
5. TEMPI DI REALIZZAZIONE
Il progetto Alice ha durata triennale, con inizio nell'anno scolastico
1998/99 e termine nell'anno scolastico 2000/01.
La scansione temporale sarà la seguente:
ottobre/dicembre '98
Fase preliminare (ideazione): elaborazione dell'ipotesi progettuale; individuazione delle scuole polo; seminario nazionale degli ispettori tecnici, discussione e validazione dell'ipotesi progettuale.
gennaio/giugno '99
Fase n. 1 (ricognizione): elaborazione del progetto generale; seminario organizzativo con la partecipazione dei direttori dei poli, dei tecnici IRRSAE e degli ispettori tecnici; costituzione dei poli e degli organismi di gestione; selezione delle scuole; ricognizione delle esperienze realizzate dalle scuole.
settembre/dicembre '99
Fase n. 2 (ricerca, elaborazione): attività seminariali; costruzione di percorsi di ricerca nelle attività territoriali.
gennaio/giugno 2000
Fase n. 3 (sperimentazione): attività nelle scuole coordinata a livello territoriale; attività seminariali di breve durata.
settembre/ dicembre 2000
Fase n. 4 (documentazione): attività seminariali; comunicazione/confronto delle esperienze realizzate nelle scuole.
gennaio/ giugno 2001
Fase n. 5 (diffusione, pubblicizzazione): organizzazione della documentazione; pubblicazione; diffusione in ambito territoriale e nazionale.
6. VERIFICA E VALUTAZIONE
Si prevedono tre momenti nei quali effettuare la verifica e la valutazione del progetto
ALICE: la valutazione preventiva, la verifica in itinere, la valutazione di efficacia a
breve e a lungo termine.
La valutazione preventiva è compito precipuo sia del gruppo nazionale, costituito
presso il Ministero, sia dei gruppi locali di progetto, funzionanti presso i diversi poli.
Saranno oggetto di tale riflessione i criteri di scelta delle scuole dell'infanzia fra
quelle che chiederanno di partecipare, nonché l'individuazione e l'articolazione dei
nuclei tematici. La verifica 'in itinere' consiste nell'attivazione di procedure
che consentano di tenere sotto controllo, in maniera continuativa, sia l'andamento
dell'attività, sia i risultati intermedi e finali. Il monitoraggio dell'attività di
formazione spetterà sia al gruppo nazionale, sia ai gruppi locali di progetto. La valutazione
di efficacia sarà effettuata, oltre che dai responsabili dell'iniziativa, anche dai
destinatari della stessa, i quali, in ragione della formatività dell'attività a cui
parteciperanno, metteranno in atto procedure di 'autovalutazione'.
La valutazione di efficacia si articolerà in valutazione finale e in valutazione degli
effetti a lungo termine:
· la valutazione finale consisterà nel confrontare gli obiettivi (e i bisogni ad
essi sottesi) che si intendevano conseguire con i risultati ottenuti (nonché con i
bisogni formativi soddisfatti);
· la valutazione degli effetti a lungo termine riguarderà la permanenza e lo
sviluppo dei risultati acquisiti nonché la loro ricaduta sull'insegnamento.
Poiché per la diffusione dei materiali ci si avvarrà anche delle reti telematiche, é
opportuno ipotizzare il ricorso a strumenti di verifica e di valutazione che sono stati
messi a punto nell'ambito, in generale, di iniziative di 'formazione a distanza' ed, in
particolare, della 'formazione in rete'.
7. COMUNICAZIONE PER VIA TELEMATICA
L'utilizzazione della rete telematica nel progetto di ricerca/azione si
colloca su tre livelli.
Il primo livello riguarda la costituzione di una banca dati relativa ai materiali
significativi relativi dalla ricerca. Esso viene aperto a tutte le scuole che partecipano
all'iniziativa, in quanto per ogni ambito tematico vi sarà una scuola che raccoglierà i
materiali significativi della ricerca e li metterà a disposizione in via telematica a
tutti gli operatori interessati.
Il secondo livello è relativo ad uno scambio di informazioni e/o di materiali fra
le scuole coinvolte nella ricerca. Esso richiede una effettiva interazione fra le scuole
ed implica che le scuole dello stesso ambito tematico siano in grado di comunicare in via
telematica fra loro e abbiano interesse ad uno scambio di informazioni e di materiali.
Il terzo livello, molto più impegnativo, implica la realizzazione di una effettiva
cooperazione a distanza. Esso richiede il soddisfacimento di alcune condizioni
preliminari quali la disponibilità di attrezzature di hardware e software sufficienti per
la gestione telematica ed il possesso da parte dei soggetti partecipanti di particolari
competenze tecnologiche e potrà essere attivato solo in alcuni poli territoriali in
possesso di tali pre-requisiti richiesti, garantendo, comunque, che ogni ambito tematico
abbia un polo territoriale supportato per via telematica. Tale percorso di effettiva
collaborazione in rete avrà la seguente articolazione:
· sono previsti alcuni momenti 'in diretta', concentrati soprattutto nella fase iniziale
di progettazione ed in quella finale, per favorire il confronto e il dialogo, per una
condivisione comune delle strategie da adottare, per una definizione concertata delle
modalità di azione, per accelerare i processi decisionali;
· durante lo svolgimento della ricerca/azione in alcuni casi ci si avvarrà del sistema
di posta elettronica, inviata a tutti e strutturata per filtri, per consentire un costante
feedback fra gli interlocutori; in altri casi per non sovraccaricare eccessivamente il
flusso di rete è opportuna l'attivazione di una bacheca elettronica, a cui inviare da
parte dei vari operatori scolastici eventuali contributi al dibattito ritenuti
significativi;
· in alcuni casi saranno attivati 'circoli dialogici' intorno a questioni poste dal
docente sperimentatore, con il coinvolgimento di volta in volta degli esperti su problemi
specifici, con una accurata definizione delle modalità di svolgimento (chi li coordina,
di cosa si discute e soprattutto chi fa 'la messa a punto' in fase finale);
· ci si potrà avvalere, eventualmente, del sistema della videoconferenza in momenti
particolari di confronto e di discussione.
Il percorso per via telematica, oltre al coinvolgimento degli insegnanti che partecipano
alla ricerca, avrà il supporto dei seguenti esperti:
· il coordinatore di rete, con il compito di cogliere gli elementi significativi
dell'evolversi della ricerca per una sollecitazione del dibattito;
· l'esperto di area tecnologica per il soddisfacimento di particolari necessità;
· il coordinatore della documentazione per la raccolta ordinata dei materiali e la
riproposta in rete ai vari interlocutori, l'osservatore esterno in grado di valutare con
sufficiente distacco il percorso in via di svolgimento e le conclusioni raggiunte.