Oggetto: Quarantennale della firma dei Trattati di Roma
Il prossimo 25 marzo ricorre il 40° anniversario della firma dei Trattati di Roma, che istituirono la Comunità Europea, dando l'avvio alla costruzione del Mercato Comune, alla instaurazione di scambi intracomunitari e al rafforzamento della posizione internazionale del nostro continente.
Sono stati i Trattati di Roma a dar vita al processo di unificazione europea, che è andato progredendo grazie alle successive adesioni degli altri Paesi. La rapida espansione dei confini della Comunità è stata segnata dalla intensificazione dello spirito unitario che si è tradotto in tempi recenti nella progettazione di nuovi organismi quali l'Unione Economica Europea e L'Unione Politica prefigurata dal Trattato di Maastricht.
La ricorrenza dello storico evento è oggi meritevole di particolare attenzione, poichè coincide con un momento cruciale per l'avanzamento dell'unità europea, che è raggiungibile solo con la consapevole e convinta partecipazione delle singole comunità nazionali. La prospettiva di una Europa dei cittadini cui si ispirano i Trattati di quarant'anni orsono è destinata a diventare realtà concreta e operante, solo se potrà basarsi sulla condivisione di valori etico-civili da parte di quanti sono chiamati a vivere in una comunità di oltre trecento milioni di cittadini europei.
Decisivo è in questo scenario il ruolo della scuola, che ha il compito di ricordare ai giovani i profondi legami culturali che uniscono i popoli europei lungo il filo della loro storia dall'Età romanica al Novecento
Non senza ragione perciò i Ministri dell'istruzione della CEE, con un'apposita Risoluzione sulla dimensione europea nell'insegnamento, impegnavano, fin dal 1985, tutti gli Stati membri ad operare in maniera da assicurare nella formazione dei giovani, attraverso la riscoperta del senso dell'identità europea, la salvaguardia dei principi della democrazia, della giustizia sociale e del rispetto dei diritti dell'uomo.
La Comunità Europea
ha sempre dedicato particolare attenzione ai sistemi educativi,
mostrando di avere in pregio quella dimensione europea dell'insegnamento
che dovrebbe sostanziare tutti i progetti formativi, integrandosi
armonicamente nei programmi scolastici. Tutte le discipline, da
quelle letterarie e storico-filosofiche a quelle artistiche e
giuridico-economiche possono infatti costituire i campi di attività
per una educazione volta a fornire alle giovani generazioni una
puntuale conoscenza degli aspetti storico-culturali ed economico-sociali
dell'Europa e dei suoi organismi comunitari.
Numerosi sono i progetti educativi, variamente denominati, messi all'opera dalla Comunità: da Erasmus a Comenius e da Leonardo a Socrates miranti tutti a rendere più efficace e sistematica una formazione autenticamente europea dei giovani.
Non sfugge certamente, a quanti operano nella scuola, che, alla luce delle suesposte considerazioni, occorre intervenire nei modi più opportuni per il raggiungimento degli obiettivi educativi già illustrati.
A tal fine si pregano le
SS.LL. di rivolgere ai Capi di istituto delle scuole secondarie
superiori l'invito a disporre che nella giornata del prossimo
25 marzo nelle classi del proprio istituto venga dedicata un'ora
di lezione all'Europa, nella dimensione culturale del suo passato
e nella prospettiva del suo futuro.
Il Ministro della Pubblica Istruzione
Il Ministro degli Affari Esteri