Circolare Ministeriale 13 settembre 1999, n. 217
Prot. n. 13305
Oggetto: "Progetto Lingue 2000" - legge n. 440/97 - Azione di potenziamento della lingua straniera curricolare e della seconda lingua straniera sperimentale ex art. 278 D.L.vo 297/94 nella scuola media - anno scolastico 1999-2000
Premessa
La Direzione Generale dell' Istruzione Secondaria di 1° grado ha attivato nell'anno scolastico 1998-99 l'insegnamento extracurricolare e facoltativo della seconda lingua comunitaria nella scuola media finanziato con il "Fondo per l'ampliamento e l'arricchimento dell'offerta formativa" istituito con la legge 18-12-1997 n. 440. Le caratteristiche innovative dell'iniziativa sono state delineate dalla C.M. 304 del 10 luglio 1998 e sostenute dal documento "Linee Guida" messo a disposizione di tutte le scuole con la C.M. n. 60 del 10 marzo 1999.
Il progetto elaborato per la scuola media confluisce ora nel Progetto lingue 2000 destinato alle scuole di ogni ordine e grado (consultabile sul sito http://www.istruzione.it/autonomia/progetti/default.htm) diramato dall'Ufficio del Consigliere Ministeriale per l'autonomia con C.M. 160 del 24 giugno 1999 e le cui procedure di attuazione sono state definite con C.M. 197 del 3 agosto 1999.
Per la scuola media il progetto è finalizzato a:
favorire la prosecuzione dei corsi di seconda lingua comunitaria iniziati nell'a.s. 1998-99 (Azione A);
realizzare un ampliamento dell'offerta di formazione linguistica con l'attivazione di nuovi corsi di seconda lingua comunitaria (Azione B);
creare le condizioni atte a favorire il potenziamento dell'insegnamento della lingua curricolare e della seconda lingua straniera sperimentale ex art. 278 D.L.vo 297/94, raccordando in maniera significativa l'insegnamento curricolare o sperimentale con l'innovazione extracurricolare (Azione C).
All'Azione C i Provveditori agli studi potranno destinare una parte del finanziamento assegnato alla provincia, dopo aver assicurato la prosecuzione delle attività avviate nell' anno scolastico 1998-99 e l'ampliamento dei corsi di seconda lingua comunitaria.
Con la presente circolare si delineano orientamenti e suggerimenti utili a sostenere i progetti che rientrano nell'Azione C.
INDICAZIONI PER LE INIZIATIVE DI POTENZIAMENTO (Azione C)
Finalità generale di questa Azione è il miglioramento della qualità dell'apprendimento delle lingue straniere creando le condizioni per la trasferibilità dell'innovazione nella realtà e nel contesto delle classi.
In particolare, per il potenziamento dell'insegnamento della lingua straniera curricolare e/o della seconda lingua straniera sperimentale appare necessario trasferire nelle pratiche didattiche ordinarie i seguenti elementi di innovazione:
1. l'assunzione di descrittori di competenze relativi alle abilità ricettivo-produttive orali e scritte;
2. l'organizzazione modulare dell'insegnamento;
3. l'impiego sistematico della multimedialità integrato nella didattica;
4. l'articolazione dei gruppi classe in gruppi di apprendimento numericamente ridotti;
5. la certificazione delle competenze acquisite dagli alunni.
La scuola definirà le risorse (ore di insegnamento aggiuntivo, materiali, software ecc.) necessarie alla realizzazione delle condizioni di potenziamento e inoltrerà richiesta di finanziamento al Provveditorato agli Studi secondo le indicazioni di cui alla C.M. 197 del 3 agosto 1999 (vedi SCHEDA Allegato 1 punto B6).
Ogni progetto di potenziamento dovrà assumere gli elementi di innovazione proposti, che vengono qui di seguito analiticamente descritti, o nel loro insieme o parzialmente.
1. Descrittori di competenze
Un progetto didattico di potenziamento delle abilità ricettivo-produttive orali e/o scritte impone l'individuazione di descrittori delle capacità e delle competenze da far acquisire agli alunni: è necessario indicare gli aspetti della comunicazione che concorrono a definire profili di competenze linguistico-comunicative.
I documenti elaborati dal Consiglio d'Europa nel campo delle lingue comunitarie, esplicitamente richiamati nel documento "Linee Guida", forniscono una mappa di descrittori all'interno della quale si possono individuare con precisione obiettivi di potenziamento delle abilità linguistiche verificabili.
In un percorso didattico "di potenziamento", si può, ad esempio, adottare una strategia funzionale allo sviluppo di competenze parziali nella lingua bersaglio focalizzando una singola abilità. Tale scelta, in sintonia con quanto suggerito nel "Quadro comune europeo di riferimento" del Consiglio d'Europa, comporta una ricaduta sul piano della formazione linguistica generale. Ad esempio, uno sviluppo più articolato della comprensione orale in lingua straniera può far maturare la consapevolezza delle caratteristiche specifiche dell'oralità anche nella lingua materna; parimenti, il potenziamento della comprensione scritta in lingua straniera può sviluppare strategie di lettura trasferibili in lingua materna. L'intervento di potenziamento può quindi trovare correlazioni con la lingua materna e, nel caso in cui gli alunni studino due lingue straniere, anche con l'altra lingua straniera.
Per individuare precisi descrittori delle competenze da potenziare sarà utile riferirsi ai livelli Al/A2/Bl delle Linee Guida nella loro progressione, riconducibili agli obiettivi generali dei Programmi del '79: saper capire ascoltando, saper parlare, saper leggere, saper scrivere.
2. Organizzazione modulare
Nel potenziamento dell'insegnamento della lingua straniera curricolare e/o della seconda lingua sperimentale, il ricorso alla modularità facilita la messa a fuoco delle competenze comunicative che si considerano prioritarie: il modulo deve infatti essere centrato su elementi specifici e delineare il profilo di competenze in uscita.
Il progetto pertanto potrà articolarsi in uno o più moduli di durata variabile. In ogni caso è necessario che si definiscano con precisione le competenze parziali da verificare al termine del percorso e che si predispongano prove di verifica oggettive, nonché criteri di valutazione dei livelli di competenza raggiunti dagli alunni. Un modulo non è adeguatamente progettato se non vengono preliminarmente definite queste componenti essenziali. Esso va inoltre completato con l'indicazione dei materiali che si ritengono funzionali agli obiettivi e con una traccia delle situazioni didattiche e delle attività comunicative considerate congruenti.
Un modulo può inoltre caratterizzarsi per:
le situazioni dí apprendimento da attivare: risoluzione di compiti comunicativi, percorsi di ricerca, auto-apprendimento ecc.
i supporti didattici selezionati: registrazioni orali semi-autentiche, registrazioni autentiche, supporti multimediali ecc.
le tecnologie e gli strumenti predisposti: aula multimediale, semplice registratore, materiale cartaceo ecc.
Si apre così un campo di ricerca che può condurre ogni scuola, nell'ambito dell'autonomia didattica e organizzativa, a ridisegnare i curricoli linguistici in relazione ai bisogni dell'utenza e ad innovare le pratiche didattiche. A tal fine potranno risultare utili anche le indicazioni già fornite alle scuole medie con la C.M. prot. 15234 del 22 luglio 1997.
3. Multimedialità
Nell'azione di potenziamento è auspicabile che l'insegnamento si fondi su modalità diversificate di gestione del gruppo di alunni (distribuzione di compiti a piccoli gruppi, tutoraggio tra pari, ecc.) e sulla predisposizione di situazioni di lavoro che favoriscano lo sviluppo della capacità di autoapprendimento (imparare ad imparare).
In un'ottica innovativa risulta funzionale attivare itinerari diversificati con ricorso ad una pluralità di sussidi (audio e videocassette, immagini su supporti vari, CD, registrazioni radio/televisive, utilizzo di Internet e di posta elettronica, ecc.), mentre sono da contenere situazioni didattiche di tipo frontale ed attività ancorate esclusivamente al libro di testo.
Specifici momenti di autoapprendimento guidato possono favorire l'attivazione di percorsi individualizzati finalizzati allo sviluppo dell'autonomia dell'alunno e al successo formativo. Pertanto, all'interno delle risorse disponibili, l'organizzazione di un Centro di autoapprendimento, come suggerito nelle Linee Guida, diventa una scelta prioritaria.
4. Gruppi di apprendimento
L'innovazione relativa al gruppo di apprendimento introdotta con la CM 304/98, che assume come destinatari un gruppo di 12-15 alunni con omogeneo livello di competenza, provenienti anche da classi diverse, può essere trasferita nelle pratiche didattiche finalizzate al potenziamento della lingua straniera curricolare e/o sperimentale.
Si tratta di individuare, all'interno della singola classe o di più classi, gruppi di alunni con bisogni omogenei di potenziamento linguistico e formare aggregazioni diverse all'interno della stessa classe o tra classi diverse.
In questa ipotesi si può rendere necessario il ricorso ad un esperto di madrelingua (es. lettore) o ad un insegnante interno per ore aggiuntive.
I gruppi di apprendimento possono essere organizzati in funzione dello sviluppo di competenze parziali relative ad una stessa abilità o ad abilità diverse:
a) potenziamento di una stessa abilità: relativamente al saper parlare, le competenze parziali da sviluppare potranno essere riferite al livello introduttivo per un gruppo di apprendimento e al livello intermedio per un altro gruppo (vedi descrittori di competenze dei livelli Al e A2 nelle Linee Guida);
b) potenziamento di abilità diverse: ad esempio, per un gruppo di apprendimento può evidenziarsi l'opportunità di assumere dei descrittori di competenze parziali riconducibili a saper capire ascoltando (vedi livelli A1 e/o A2), per un altro gruppo di apprendimento l'utilizzo di descrittori relativi a saper leggere (vedi livelli A1 e/o A2).
5. Certificazione delle competenze
La qualità del potenziamento realizzato è documentata sia per gli alunni sia per il consiglio di classe dalla certificazione interna e/o esterna delle competenze acquisite.
Nel caso della certificazione interna, è necessario predisporre una strumentazione adeguata e documentabile per verificare e misurare i livelli di competenza linguistico-comunicativa raggiunti dai singoli alunni a conclusione dell'intervento didattico. A tal fine occorrerà acquisire e/o elaborare prove oggettive di verifica coerenti con i descrittori di competenze assunti e con il tipo di abilità da potenziare. In questo ambito potrà risultare opportuno il ricorso a consulenze esterne.
Nel caso della certificazione esterna delle competenze acquisite, le scuole potranno rivolgersi agli enti certificatori che operano a livello internazionale e con i quali potranno realizzare anche forme di collaborazione in itinere. Questo Ministero, che ha in corso con gli enti predetti i contatti necessari per la definizione di intese, fornirà indicazioni orientative sui costi.
I risultati conseguiti dagli alunni saranno documentati in un Portfolio Linguistico o "Libretto Personale", la cui configurazione potrà essere messa a punto dalla scuola stessa anche in base agli esempi proposti nei documenti del Consiglio d'Europa richiamati nelle Linee Guida.
Osservazioni finali
Per quanto riguarda le modalità da seguire per l'attivazione delle Azioni A, B, C e per il loro finanziamento, si rinvia alle indicazioni operative contenute nella C.M. n. 197 del 6 agosto 1999 trasmessa dal Consigliere Ministeriale per l'autonomia e alla scheda allegata alla stessa circolare. Per la definizione dei progetti didattici relativi alle singole Azioni le scuole potranno riferirsi al documento Linee Guida sopra richiamato. Il Gruppo lingue unitario istituito dal Provveditore agli Studi e i Centri Risorse Territoriali potranno all'occorrenza fornire consulenza sul piano didattico-organizzativo.
Si fa riserva di successive indicazioni riguardo alla formazione del personale coinvolto nel Progetto Lingue 2000.
Ne pregare le SS.LL. di diffondere la presente circolare tra tutte le scuole medie, si informa che la stessa è reperibile sia nella rete INTRANET sia sul sito internet di questo Ministero http://www.istruzione.it.
Si ringrazia per la consueta apprezzata collaborazione.