Circolare Ministeriale 19 maggio 1998, n. 239
Prot. n. 27815/BL
Oggetto: Trasmissione della Direttiva n. 238 del 19 maggio 1998 attuativa della L.440 del 18 dicembre 1997 e della Lettera circolare applicativa del Punto 1, lettere a) e b) della predetta Direttiva.
Si trasmette la Direttiva n.238 del 19 maggio 1998 adottata in attuazione della L.18 dicembre 1997, n.440, concernente listituzione del fondo per larricchimento e lampliamento dellofferta formativa e per gli interventi perequativi.
Si trasmette altresì la Lettera circolare prot. n. 27814 del 19 maggio 1998, attuativa del Punto 1, interventi prioritari, lettere a) e b), della predetta Direttiva, recante le istruzioni e il piano di riparto delle risorse destinate alla realizzazione della sperimentazione dellautonomia nelle istituzioni scolastiche, delle iniziative di formazione e aggiornamento mirate alla diffusione della cultura dellautonomia, delle iniziative complementari integrative destinate agli studenti delle scuole superiori, e dellintroduzione della seconda lingua comunitaria della scuola media.
Si fa presenta che la predetta Direttiva viene inviata in data odierna alla Corte dei conti per la prescritta registrazione e si fa riserva di comunicare in seguito i dati relativi dellavvenuta registrazione.
Stante lesigenza di consentire alle scuole lavvio delle sperimentazioni dellautonomia sin dal prossimo anno scolastico, si prega di trasmettere alle istituzioni scolastiche dipendenti lallegata Lettera circolare prot.n. 27814 del 19 maggio 1998, completa di tutti gli allegati, che detta istruzioni al riguardo.
DORDINE DEL MINISTRO
IL CAPO DI GABINETTO
Direttiva 19 maggio 1998, n. 238
VISTA la legge 18 dicembre 1997, n.440, concernente la "Istituzione del Fondo per larricchimento e lampliamento dellofferta formativa e per gli interventi perequativi";
VISTO il D.M. 27 novembre 1997, n.765, diretto a promuovere, attraverso un programma sperimentale a carattere nazionale, la diffusione della cultura e della pratica dellautonomia scolastica;
TENUTO conto che larticolo 4 della citata legge n.440/1997 fissa la dotazione del fondo in lire 100 miliardi per lanno 1997 ed in lire 400 miliardi per lanno 1998;
CONSIDERATO che le disponibilità finanziarie non utilizzate nel corso dellanno di riferimento possono essere utilizzate nellesercizio successivo per il disposto dellarticolo 1, comma 2, ultimo periodo, della medesima legge 440/97;
PRESO atto che i tempi di approvazione della legge non hanno consentito di utilizzare per lanno 1997 alcuna somma, per cui sono disponibili, per lanno 1998, lire 500 miliardi da destinare agli interventi indicati dalla legge;
CONSIDERATO che larticolo 2 della legge n.440/1997 prevede lemanazione di una o più direttive per la definizione: a) degli interventi prioritari; b) dei criteri generali per la ripartizione delle somme destinate agli interventi e le modalità della relativa gestione; c) delle indicazioni circa il monitoraggio, il supporto, lassistenza e la valutazione degli interventi;
RITENUTO opportuno procedere alla ripartizione del fondo con riferimento alla realizzazione di progetti finalizzati ad obiettivi funzionali al processo di rinnovamento della scuola che coinvolgono istituzioni scolastiche dei diversi ordini e gradi;
VISTO il parere espresso dalla VII Commissione Permanente del Senato della Repubblica, in data 14 maggio 1998;
VISTO il parere formulato dalla VII Commissione Permanente della Camera dei Deputati, in data 14 maggio 1998;
RITENUTO di recepire le condizioni e le osservazioni formulate dalle predette Commissioni Parlamentari sullo schema di direttiva sottoposta al parere delle medesime;
E M A N A
la seguente direttiva per lutilizzazione, per lanno 1998, delle disponibilità finanziarie del "Fondo per larricchimento e lampliamento dellofferta formativa e per gli interventi perequativi".
1. Interventi prioritari
Sono individuati come prioritari i seguenti interventi:
a) Piena realizzazione dellautonomia delle istituzioni scolastiche; innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico; introduzione della seconda lingua comunitaria nelle scuole medie;
b) Iniziative di formazione ed aggiornamento riferite a tutte le componenti della scuola, legate anche al processo di diffusione della cultura dellautonomia, nonché allintroduzione delle nuove tecnologie didattiche;
c) Sviluppo della formazione continua e ricorrente - educazione degli adulti, anche con interventi integrati;
d) Iniziative post-secondarie e copertura della quota nazionale di iniziative cofinanziate con i fondi strutturali dellUnione Europea;
e) Interventi perequativi diretti anche ad integrare gli organici provinciali del personale;
f) Interventi per la valutazione dellefficienza e dellefficacia del sistema scolastico.
2. Specificazione degli interventi
3. Progetti connessi allautonomia.
I progetti riferiti allattivazione dellautonomia, predisposti dalle istituzioni scolastiche, dovranno indicare le iniziative da porre in essere, la quantificazione degli oneri finanziari necessari per la compiuta realizzazione degli stessi, ivi compresa la eventuale remunerazione per lattività progettuale.
I progetti saranno inviati al competente Provveditorato agli Studi per il relativo finanziamento.
4. Criteri generali per la ripartizione delle somme destinate agli interventi.
I criteri di ripartizione della dotazione finanziaria del fondo vengono individuati in modo differenziato con riferimento alla natura degli interventi, alla necessità di mantenere e sviluppare iniziative già poste in essere con precedenti progetti promossi a livello nazionale, nonché, limitatamente alle somme da gestire direttamente dalle istituzioni scolastiche, alla dimensione delle stesse ed alla complessità dei progetti.
Conseguentemente viene stabilita la seguente ripartizione della intera somma disponibile per lanno 1998, come sopra quantificata in lire 500 miliardi, per i singoli interventi elencati al punto 1):
a) lire 218 miliardi per la piena realizzazione dellautonomia scolastica, per linnalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico e per lintroduzione dellinsegnamento della seconda lingua comunitaria nelle scuole medie (sub lettera a));
b) lire 98 miliardi per iniziative di formazione ed aggiornamento riferite a tutto il personale scolastico, legate al processo di diffusione della cultura dellautonomia ed allintroduzione delle nuove tecnologie didattiche (sub lettera b));
c) lire 23 miliardi per lo sviluppo della formazione continua e ricorrente - educazione degli adulti, anche con interventi integrati (sub lettera c));
d) lire 40 miliardi per le iniziative post-secondarie e copertura della quota nazionale di iniziative cofinanziate con i fondi strutturali dellUnione Europea (sub lettera d));
e) lire 100 miliardi per gli interventi perequativi anche mediante integrazione degli organici provinciali (sub lettera e));
f) lire 21 miliardi per la valutazione del sistema scolastico e per il monitoraggio, supporto e valutazione degli interventi della legge n.440/1997 ( sub lettera f)).
I finanziamenti destinati ai progetti connessi con lautonomia scolastica formeranno oggetto di specifico capitolo di bilancio da istituire nei competenti centri di responsabilità dello stato di previsione del Ministero della Pubblica Istruzione.
Le occorrenti variazioni di bilancio, a favore dei competenti centri di responsabilità presenti nello stato di previsione del Ministero della Pubblica Istruzione, saranno disposte con decreto del Ministro del Tesoro, del Bilancio e della Programmazione Economica su proposta del Ministro della Pubblica Istruzione.
5. Modalità della gestione delle somme.
La gestione delle somme indicate al punto 4) è rimessa allAmministrazione centrale ed alle istituzioni scolastiche secondo le quote percentuali sottoindicate:
Le assegnazioni dei fondi alle istituzioni scolastiche saranno disposte dai competenti Uffici scolastici provinciali, sulla base di specifica assegnazione a loro favore.
Gli importi assegnati alla gestione delle istituzioni scolastiche per lattuazione dei progetti di cui al punto 3), dopo aver dedotto la somma di lire 33 miliardi, da destinare allintroduzione graduale dellinsegnamento di una seconda lingua comunitaria, e la somma di lire 40 miliardi per iniziative complementari ed integrative a favore degli studenti, saranno ripartiti: per il 30% in parti uguali alle singole scuole, per il 35% in misura proporzionale alle dimensioni e alla tipologia delle istituzioni scolastiche medesime ed il restante 35% in misura proporzionale alla complessità dei progetti da realizzare
6. Attività di supporto e assistenza per la realizzazione degli interventi.
Al fine di fornire alle istituzioni scolastiche ogni utile contributo alla progettazione e alla realizzazione delle iniziative connesse con la realizzazione dellautonomia, saranno attivate idonee forme di supporto e di assistenza, mediante lutilizzo sul territorio degli Ispettori Tecnici, dei "Nuclei di supporto tecnico-amministrativo allautonomia", costituiti presso ciascun Provveditorato agli studi ai sensi del D.M. 27 novembre 1997, n.765, degli Istituti Regionali di Ricerca, Sperimentazione ed Aggiornamento Educativi (IRRSAE), della Biblioteca di Documentazione Pedagogica (B.D.P.) e attraverso convenzioni da stipularsi con le Università.
7. Monitoraggio e valutazione degli interventi.
Allattività di monitoraggio ed alla valutazione degli interventi realizzati in attuazione della legge n.440/1997, si provvederà anche mediante ricorso a soggetti esterni.
IL MINISTRO
f.to BERLINGUER
Lettera Circolare - Prot. n. 27814/BL del 19 maggio 1998
Oggetto: Finanziamento per la realizzazione della sperimentazione dellautonomia delle istituzioni scolastiche e per le iniziative di formazione e aggiornamento mirate alla diffusione della cultura dellautonomia, in applicazione della Legge n. 440/1997. Punto 1. Interventi prioritari, lettere a) e b) della Direttiva attuativa n. 238 del 19 maggio 1998.
PREMESSA
1. obiettivi generali
La presente circolare, per i contenuti che le sono propri, offre significativi elementi di rinnovamento nel tradizionale rapporto tra Amministrazione e scuole. In coerenza con il nuovo quadro normativo dellautonomia che va delineandosi, le scuole non vengono invitate a osservare adempimenti secondo procedure rigide, ma sono sollecitate a perseguire attraverso progetti autonomamente attivati alcune prioritarie finalità. Si suggerisce alle scuole, in sostanza, di porre in primo piano i temi della motivazione e dellorientamento, di prestare una più marcata attenzione agli stili e ai tempi di apprendimento dei singoli alunni, di rappresentarsi con cura costante il rapporto tra gli obiettivi proposti e gli esiti conseguiti, al fine di innalzare la qualità complessiva del processo formativo, anche valorizzando le eccellenze e recuperando tempestivamente le carenze.
In modo più specifico, gli elementi caratterizzanti della circolare sono:
- il superamento della necessità delle "autorizzazioni" per tutte le iniziative sperimentali che rientrano nelle finalità indicate;
- lattribuzione di un finanziamento standard, il cui ammontare può essere calcolato da tutte le scuole sulla base di parametri oggettivi. Ulteriori finanziamenti, per progetti di maggiore complessità, potranno essere erogati sulla base delle risorse disponibili;
- la costituzione di un capitolo unico di bilancio dal quale attingere le risorse per le diverse esigenze che ogni progetto di sperimentazione vorrà individuare;
- un monitoraggio che consenta di individuare e socializzare i percorsi, i materiali e le soluzioni più efficaci.
Il processo di sperimentazione dellautonomia ha già preso avvio col D.M. n.765 del 27 novembre 97. Attraverso di esso si è inteso promuovere e sviluppare, in ambito nazionale, iniziative rivolte a meglio utilizzare gli spazi di esercizio dellautonomia attualmente già offerti dallordinamento, in attesa della emanazione dei regolamenti di cui allart. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59.
Il Decreto ha voluto favorire un processo sistematico di diffusione della cultura dellautonomia, sollecitare le istituzioni scolastiche a farsi "soggetto" protagonista, caratterizzare in forme più flessibili rispetto al passato lorganizzazione delle attività, mirare a un ampliamento dellofferta formativa. A tal fine, il Decreto ha raccomandato interazioni e integrazioni con il contesto territoriale e i fabbisogni locali, anche attraverso lorganizzazione di reti di scuole in senso orizzontale e verticale, per realizzare progetti comuni. Inoltre, la fase sperimentale avviata dal Decreto ha avuto e ha lo scopo di offrire ulteriori elementi di valutazione per meglio definire le soluzioni regolamentari dellautonomia scolastica.
Listituzione, in via permanente, con la legge 18 dicembre 1997 n. 440 e con la Direttiva attuativa n. 238 del 19 maggio 1998 di un "fondo per larricchimento e lampliamento dellofferta formativa e per gli interventi perequativi" - destinato fra laltro alla realizzazione dellautonomia scolastica - consente ora di supportare finanziariamente, già a partire dallanno scolastico 1998/99, la realizzazione di progetti sperimentali elaborati dalle istituzioni scolastiche ed educative.
2. il quadro degli interventi della legge 440/97
La Direttiva sopra citata, ai sensi della Legge n. 440/97, ha individuato alcune priorità tra quelle segnalate dalla legge stessa. Esse vengono qui di seguito ricordate:
A) piena realizzazione dellautonomia delle istituzioni scolastiche; innalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo scolastico; introduzione della seconda lingua comunitaria nelle scuole medie;
B) iniziative di formazione e aggiornamento riferite a tutte le componenti della scuola, legate anche al processo di diffusione della cultura dellautonomia;
C) sviluppo della formazione continua e ricorrente educazione degli adulti -, anche con interventi integrati;
D) iniziative postsecondarie e copertura della quota nazionale di iniziative cofinanziate con i fondi strutturali dellUnione Europea;
E) interventi perequativi diretti anche a integrare gli organici provinciali del personale;
F) interventi per la valutazione dellefficienza e dellefficacia del sistema scolastico.
La presente circolare ha lo scopo di esplicitare le modalità di predisposizione e di finanziamento di progetti di sperimentazione dellautonomia (punto A).
Al tempo stesso, la circolare fornisce chiarimenti per il finanziamento di progetti presentati dalle scuole in merito alla formazione in servizio del personale dirigente, docente, educativo e ATA sui temi dellautonomia (punto B).
La circolare contiene inoltre riferimenti alle attività complementari e integrative delliter formativo degli studenti di cui al D.P.R. 567/96 che disciplina tra laltro la materia oggetto della Direttiva 133/96. Tali attività rientrano, infatti , negli interventi previsti dalla Legge 440/97 e sono da essa specificatamente finanziate in misura pari a quella dellanno 1997/98 (40 miliardi).
Con distinte disponibilità finanziarie - indicate sia nella citata Direttiva, sia negli atti a essa conseguenti - e con criteri che verranno successivamente segnalati, potranno essere realizzate iniziative in ordine ai punti C), D), E) e F).
Parte I
PROGETTI PER LA SPERIMENTAZIONE
DELLAUTONOMIA
1. ambiti dei progetti
A - Realizzazione dellautonomia delle istituzioni scolastiche ed educative
A proposito della progressiva realizzazione dellautonomia delle istituzioni scolastiche ed educative, dellinnalzamento del livello di scolarità e del tasso di successo degli alunni, si richiamano alcuni degli ambiti che, già individuati dal D.M. 765/97, inseriti e integrati in un progetto didattico-organizzativo, possono ben prestarsi a raggiungere gli obiettivi indicati:
a. adattamento del calendario scolastico;
b. flessibilità dellorario e diversa articolazione della durata della lezione, nel rispetto del monte ore annuale complessivo previsto per ciascun curriculum e per ciascuna delle discipline e attività comprese nei piani di studio, fermi restando la distribuzione dellattività didattica in non meno di cinque giorni settimanali e il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio dei docenti previsti dai contratti collettivi;
c. articolazione flessibile del gruppo classe, delle classi o sezioni, anche nel rispetto del principio dellintegrazione scolastica degli alunni con handicap;
d. organizzazione di iniziative di recupero e sostegno;
e. attivazione di insegnamenti integrativi facoltativi;
f. realizzazione di attività organizzate in collaborazione con altre scuole e con soggetti esterni per lintegrazione della scuola con il territorio.
A mero titolo di possibile supporto allautonoma progettazione delle scuole, ulteriori ambiti, opzioni e percorsi verranno segnalati, attraverso i nuclei provveditoriali, anche sulla base delle esperienze più significative via via individuate.
Risulta in ogni caso sottolineata la necessità che la progettazione non si limiti unicamente a soluzioni organizzative, ma privilegi invece la qualità didattica dellinnovazione.
In merito al punto a. si ricorda come la libera progettualità delle scuole possa esplicitarsi ben al di là di una pedissequa applicazione della cosiddetta "settimana corta"; si pensi - solo per fare un esempio - al concreto problema del tempo lungo nelle scuole materne.
In merito al punto b. si ricorda che la flessibilità dellorario e la diversa articolazione della durata delle lezioni devono comunque essere realizzate per finalità didattiche e nel rispetto dei ritmi di apprendimento degli alunni.
In merito al punto c. si ricorda come l"integrazione scolastica degli alunni con handicap" possa sollecitare - nel quadro del complessivo discorso sulla flessibilità del gruppo classe - un opportuno studio delle forme migliori per rendere effettivi i diritti formativi degli allievi in questione.
In particolare si ricorda che il comma 3. dellart. 40 della Legge 449/97 prevede la possibilità di attivare "progetti volti a sperimentare modelli efficaci di integrazione nelle classi ordinarie e ad assicurare il successo formativo di alunni con particolare forme di handicap. A tale proposito si rinvia al decreto ministeriale di attuazione per quanto attiene alle tipologie dei progetti, che peraltro devono essere connessi e finanziati secondo i criteri descritti nella presente circolare.
In merito al punto d., si ricorda che per la scuola secondaria superiore restano in ogni caso confermati, su apposito e distinto capitolo, i fondi assegnati alle scuole per gli Interventi Didattici Educativi Integrativi.
In merito al punto f., si ricorda che in tale ambito possono rientrare anche le attività complementari e integrative delliter formativo degli studenti previste dal D.P.R. n. 567 del 10.10.1996.
Si segnala infine che, in rapporto agli obiettivi didattici dei progetti di sperimentazione dellautonomia, possono essere previste ore in compresenza.
B - Iniziative di formazione e aggiornamento
In proposito si precisa che queste iniziative sono mirate alla diffusione della cultura dellautonomia. Esse si riferiscono ad attività che rispondano ai bisogni delle scuole e alle esigenze del territorio per sviluppare lattitudine progettuale delle istituzioni scolastiche, singolarmente prese o in rete tra di loro.
Si avrà cura di coinvolgere in tali attività le diverse componenti della scuola in rapporto agli obiettivi specifici dei singoli progetti, promuovendo iniziative mirate di collaborazione con associazioni professionali, università, enti di ricerca.
2. predisposizione dei progetti
I progetti - la cui motivata articolazione farà riferimento a quanto previsto dal comma 4 dellart. 2 del D.M. 765/97 e che, ai fini del monitoraggio, dovranno essere redatti secondo il modello contenuto nellallegata scheda P) - saranno proposti, anche su richiesta dei Comitati dei genitori e/o degli studenti, da:
- Consigli di classe o di interclasse o di intersezione;
- Collegio dei Docenti.
Essi dovranno essere deliberati:
- per la parte formativa e didattica, dal Collegio dei Docenti;
- per la parte organizzativa e finanziaria, dai Consigli di Circolo o dIstituto.
Si rammenta che la circolare 766/97, che accompagna il D.M. 765/97, prevede che nellambito del Collegio dei docenti possa essere costituito un gruppo di lavoro per la progettazione e il monitoraggio delle iniziative. Si prospetta altresì la possibilità di coinvolgere nella valutazione dellefficacia tutte le componenti scolastiche (in particolare studenti e/o famiglie).
I progetti deliberati dalle scuole, in quanto aderiscono a un programma nazionale di sperimentazione a supporto dellautonomia, non sono soggetti a autorizzazione, come previsto dallart. 2, comma 8, del D.M. 765/97. Essi possono essere realizzati anche in corso danno, compatibilmente con le loro specifiche caratteristiche.
Larticolo appena citato prevede tuttavia che, per consentire lazione di monitoraggio, tutti i progetti vadano inviati ai Provveditori agli studi, agli IRRSAE e, per conoscenza, ai Consigli scolastici provinciali.
Qualora i progetti di sperimentazione richiedano lutilizzo di risorse finanziarie ai sensi della L. 440/97, linvio degli stessi ai Provveditori agli Studi deve avvenire entro il 30 settembre 1998. Resta inteso che tali progetti si riferiscono allanno scolastico 1998/99.
3. Coinvolgimento del territorio in progetti integrati
Si auspica che nei progetti di sperimentazione dellautonomia vengano particolarmente favoriti il rapporto e il coinvolgimento del territorio sia nella sua dimensione istituzionale, sia in quella sociale e culturale. Le scuole potranno in tal modo concorrere - insieme a tutti i soggetti interessati e secondo le rispettive competenze, capacità e disponibilità - a sviluppare le condizioni per una complessiva crescita culturale e socioeconomica del contesto in cui operano. A tal fine si richiama lattenzione sullart. 2, comma 5 del D.M. n.765/97, in cui appunto si prevede che le scuole programmino le loro iniziative in una prospettiva di cooperazione tanto con altre unità scolastiche del territorio (sino a costituire stabili "reti" di progettazione e di gestione dei progetti), quanto mediante lattivazione di un insieme di collaborazioni con soggetti esterni, anche con la condivisione di professionalità, strumenti e oneri.
In realtà, la strategia di rete favorisce - in modo sistematico e non episodico - lo sviluppo e lallargamento dellofferta formativa attraverso lintegrazione di competenze diverse e di mutui apporti conoscitivi e operativi di quanti a vario titolo (Enti Locali, IRRSAE, Università, Associazioni culturali e professionali) sono impegnati a innalzare la complessiva qualità dellistruzione nel territorio.
Si segnala quindi la possibilità di sperimentare progetti dellautonomia anche in consorzio o in rete. Le scuole, cioè, potranno operare (utilizzando così al meglio le risorse finanziarie loro assegnate) in collaborazione con istituti della medesima o diversa tipologia (reti orizzontali o verticali) sia che operino nello stesso contesto, sia che, pur distanti territorialmente, intendano sviluppare un progetto condiviso.
Tutti gli ambiti progettuali segnalati nella presente circolare possono ad esempio favorire "accordi di programma". Essi potranno prevedere il coinvolgimento e la corresponsabilità progettuale e operativa, nel rispetto delle specifiche competenze istituzionali, tra soggetti diversi, interni ed esterni al sistema scolastico, per realizzare iniziative formative secondo un modello integrato.
Parte II
FINANZIAMENTO DEI PROGETTI
1. piano finanziario
Il piano di finanziamento relativo alla presente circolare prevede uno stanziamento complessivo di 237,368 miliardi. Esso si aggiunge agli altri fondi che già pervengono alle scuole, consentendo a esse di integrarli in un progetto complessivo. Il predetto stanziamento sarà distribuito fra le scuole, tramite i Provveditori agli Studi, con la seguente ripartizione:
Si ricorda che la circolare n. 220 dell8 maggio 1998 ha reso esecutivi gli artt. 3 e 4 dell"Accordo successivo per lapplicazione sperimentale degli artt. 27, quarto comma, e 77 del CCNL del comparto scuola" che prevedono lassegnazione di risorse per il personale della scuola impegnato nel processo di autonomia organizzativa e didattica delle istituzioni scolastiche, ivi compresa la relativa attività di progettazione.
2. finanziamento dei progetti finalizzati allautonomia
Lo stanziamento sopra indicato di 125,7 miliardi verrà distribuito tra tutti i Provveditorati agli studi, secondo il piano di ripartizione contenuto nellallegata Tabella F, applicativa dei criteri di cui alla Direttiva n.238 del 19 maggio 1998.
I Provveditorati faranno, a loro volta, una previsione di riparto delle risorse a essi assegnate secondo i seguenti criteri:
- il 30% in parti uguali fra tutte le scuole della propria provincia;
- il 35% in misura proporzionale alla dimensione e alla tipologia di ciascuna istituzione scolastica;
- il restante 35% per il finanziamento di progetti di particolare complessità.
Tenuto conto che la concreta assegnazione delle risorse è comunque subordinata alla effettiva presentazione di progetti di sperimentazione sullautonomia, questultima quota potrà risultare implementata da eventuali economie a consuntivo delle erogazioni di cui alle prime due quote.
Per ciascuna scuola saranno quindi disponibili in relazione al progetto e al relativo preventivo:
1) una quota predeterminata in base ai parametri oggettivi di cui alla allegata tabella F/1. Tale quota prevede una prima parte uguale per tutte le scuole (£ 2.845.179 ) indicata nel Quadro "A" e una seconda parte differenziata a seconda delle diverse tipologie degli istituti, da calcolare moltiplicando il numero degli allievi per la "quota alunno" indicata nel Quadro "B";
2) una quota ulteriore destinata a progetti che rivestano caratteri di particolare complessità organizzativa e didattica e che richiedano quindi risorse maggiori.
Relativamente alla quota di cui al punto 1), il finanziamento dei progetti presentati potrà ritenersi in ogni caso attribuito, anche in assenza di comunicazione formale da parte del competente Provveditorato agli Studi.
Le scuole che, invece, presenteranno progetti di particolare complessità, e avranno necessità di attingere a ulteriori finanziamenti, dovranno articolare la proposta in maniera tale da consentire di identificare la parte autonomamente realizzabile grazie al finanziamento standard della quota di cui al punto 1). Ciò al fine di garantire in ogni caso alla scuola questultimo finanziamento, anche ove non sia possibile assicurare la copertura di tutti i progetti "complessi" presentati in sede provinciale.
Gli eventuali finanziamenti integrativi della quota di cui al punto 2) verranno assegnati dal Provveditore agli Studi entro il 30 ottobre 1998, sulla base di un esame tecnico del progetto "complesso" da parte del "nucleo di supporto allautonomia" costituito presso il medesimo Ufficio. Tale esame terrà conto dellesigenza di costituire un circuito sperimentale di ricerca educativa che consenta lelaborazione, la validazione e la successiva trasferibilità di progetti particolarmente significativi per le innovazioni metodologiche e didattiche che li caratterizzano.
Qualora le richieste di fondi superino le effettive disponibilità, i progetti da finanziare saranno identificati - nel quadro di una equilibrata, trasparente e mirata distribuzione finanziaria - sulla base dei seguenti criteri e di altri eventualmente definiti a livello locale:
Nellesame tecnico e nel piano finanziario predisposti per i progetti "complessi" si avrà peraltro cura di privilegiare quelle scuole che - pur in particolari situazioni di debolezza istituzionale e/o socio-culturale del territorio in cui operano - abbiano saputo comunque, da sole o in rete con altri istituti, elaborare validi progetti di sperimentazione dellautonomia.
Ove nel progetto sia previsto linsegnamento delle discipline integrative facoltative di cui alla parte I, punto 1, lettera e) della presente circolare, esso può essere attribuito:
- a docenti della scuola che, dopo aver adempiuto agli obblighi di lavoro previsti dal vigente C.C.N.L. del comparto scuola, si dichiarino disponibili;
- a docenti e /o esperti esterni.
La retribuzione oraria è disciplinata dal vigente C.C.N.L. del comparto scuola o da eventuali future contrattazioni integrative.
Resta escluso che le ore di tali insegnamenti, stante la loro natura non curricolare, possano essere attribuite come completamento dellorario di cattedra.
3. finanziamento finalizzato alle iniziative di cui al dpr 567/96
Il piano di riparto per le attività di cui al DPR 567 del 10 ottobre 1996, che disciplina tra laltro la materia oggetto della Direttiva n. 133/96, è stato predisposto utilizzando, per i due terzi, il criterio proporzionale al numero degli alunni di ogni scuola secondaria superiore e, per un terzo, utilizzando il criterio del correttivo in base allindice provinciale di disagio scolastico.
Tale finanziamento (40 miliardi), ovviamente vincolato alle finalità di cui al citato DPR, può essere utilizzato per qualunque spesa necessaria alla realizzazione di attività integrative, inclusi lacquisto di materiali e la retribuzione di personale della scuola.
La quota proporzionale del 7% dello stanziamento, con un tetto massimo di 60 milioni, è destinata dal Provveditore agli Studi alle esigenze organizzative e/o di funzionamento delle Consulte provinciali degli studenti.
È affidata alla discrezionalità del Provveditore la messa a disposizione, volta per volta, di ulteriori risorse, specie per quanto riguarda la partecipazione a incontri interprovinciali o nazionali.
4. finanziamento per linsegnamento di una seconda lingua comunitaria
Il finanziamento di 33 miliardi destinato allofferta aggiuntiva di una seconda lingua comunitaria non curriculare nelle scuole medie è ripartito tra i Provveditorati agli Studi sulla base del numero degli allievi delle scuole secondarie di primo grado della provincia. Con successiva circolare saranno fornite ulteriori indicazioni sulle modalità di attivazione dei progetti a cui le scuole potranno volontariamente aderire.
5. Finanziamento per iniziative di formazione e aggiornamento
La ripartizione provinciale del finanziamento (38,668 miliardi) destinato a iniziative di formazione e aggiornamento legate al processo di diffusione della cultura dellautonomia sarà definita sulla base della consistenza del personale in servizio nellambito provinciale. Detto finanziamento è distinto da quello previsto per il complessivo Piano Provinciale di aggiornamento, poiché ha un vincolo di destinazione in quanto supporto alle iniziative di sperimentazione dellautonomia di cui al D.M. 765/97.
I Provveditori dovranno privilegiare i bisogni di formazione e aggiornamento espressi direttamente dalle scuole in connessione con lesigenza di preparare o realizzare progetti di sperimentazione dellautonomia, ottimizzando lutilizzo delle risorse del territorio attraverso reti di scuole o promuovendo iniziative congiunte tra istituzioni scolastiche che abbiano segnalato analoghe esigenze formative.
Il Provveditore agli Studi potrà comunque riservare una quota non superiore al 15% dello stanziamento assegnato per iniziative di particolare rilevanza, per specifiche esigenze di informazione/formazione, per interventi di sostegno ai nuclei di supporto allautonomia e per la loro attività di assistenza alle scuole.
Si segnala che le risorse assegnate dalla Direttiva n. 238 del 19 maggio 1998 allAmministrazione centrale (19,3 miliardi per la realizzazione dellautonomia scolastica e 38 miliardi per formazione e aggiornamento legate alla diffusione della cultura dellautonomia, compresa lintroduzione delle nuove tecnologie didattiche) saranno utilizzate anche per mettere in circuito - a supporto delle Istituzioni scolastiche impegnate in progetti di sperimentazione dellautonomia - una serie di esperienze in vario modo già maturate dalle scuole, singolarmente o in rete, nel corso degli ultimi anni sul terreno dellinnovazione.
6. articolazione del bilancio
Per consentire la più ampia autonomia da parte delle scuole nelluso delle risorse attribuite nella parte II, punto 1 della presente circolare, viene previsto un unico capitolo di bilancio - sia a livello centrale che di singola istituzione scolastica - nel quale troveranno collocazione tutte le entrate e le spese inerenti alla realizzazione dei progetti per lautonomia.
A tal fine si dispone che nel bilancio delle Istituzioni scolastiche il Capitolo 13 delle entrate, attualmente senza denominazione, assuma quella di "finanziamenti di progetti per la realizzazione dellautonomia scolastica" e introiti le relative somme, e che il Capitolo 15 della spesa, attualmente senza denominazione, assuma quella di "spese per la realizzazione dellautonomia scolastica" e registri le relative uscite.
Conseguentemente viene modificata anche la denominazione del Capitolo 10 delle entrate e il corrispondente il Capitolo 11/1 delle uscite, dai quali vengono depennate le parole "ivi compresa la realizzazione dei progetti e iniziative previste dal D.P.R. 10.10.96 n. 567 per larea dellistruzione secondaria superiore". Pertanto i finanziamenti e le relative spese per la realizzazione di tali progetti dovranno essere contabilizzati nei Capitoli 13 delle entrate e 15 delle uscite.
Nel caso in cui i capitoli sopraindicati (13 delle entrate e 15 delle uscite) siano già impegnati dalle istituzioni scolastiche per la registrazione di altre entrate e conseguenti uscite, si procederà alla ripartizione degli stessi in sottocapitoli.
Per le scuole operanti nella Regione Sicilia, i finanziamenti relativi ai progetti per la realizzazione dellautonomia scolastica trovano iscrizione al Titolo I - Categoria III - Capitolo 11/1 della parte entrate, modificando la denominazione in "Finanziamenti del Ministero Pubblica Istruzione per la realizzazione di progetti e iniziative relativi allautonomia scolastica (per tutti gli ordini e gradi di scuola) e relativi al D.P.R. 10.10.96 n. 567 per larea dellistruzione secondaria superiore".
A detti capitoli vanno riferite, da ciascuna istituzione scolastica, tutte le operazioni contabili afferenti alla realizzazione delle attività sperimentali progettate in relazione allautonomia scolastica, comprese fra le seguenti voci:
A) - Spese per il personale (tutte le componenti, compreso il personale ATA dipendente da Enti Locali) e gli esperti esterni.
B) - Spese per studenti.
C) - Spese di funzionamento e gestione, ivi compreso lacquisto di materiali.
D) - Convenzioni con enti esterni, associazioni, enti locali, istituzioni universitarie ecc.
E) - Spese di progettazione, valutazione e documentazione delle iniziative.
Al termine dellesercizio, eventuali economie confluiranno nellavanzo di amministrazione per essere riutilizzate nel successivo per le stesse finalità.
Salva restando lunità del capitolo, dovranno essere tenute distinte le entrate e le spese riferite a finanziamenti con vincolo di destinazione specifico di cui alla parte II, punto 1 della presente circolare (spese per lautonomia, spese per le iniziative di cui al D.P.R. 567/96, spese per lintroduzione graduale di una seconda lingua comunitaria nella scuola secondaria di primo grado, spese per la formazione e aggiornamento), al fine del successivo monitoraggio.
LAmministrazione si riserva, in ogni caso, di fornire, con successiva nota, un quadro riassuntivo delle diverse voci di finanziamento previste per le iniziative correlate allattuazione, anche in via sperimentale, dellautonomia scolastica.
Parte III
ASSISTENZA, MONITORAGGIO, VALUTAZIONE
1. assistenza da parte dei nuclei di supporto allautonomia
Nella fase di progettazione delle scuole, i nuclei potranno svolgere un ruolo importante di assistenza, promozione, coordinamento, circolazione delle informazioni, ponendosi come servizio di supporto alle decisioni, avviando quindi una loro presenza attiva e promozionale nello sviluppo della cultura della progettazione.
Al riguardo, si sottolinea la necessità che nei "nuclei di supporto" sia presente una rappresentanza dellispettorato tecnico regionale, nellambito delle sue competenze e responsabilità istituzionali, come espressamente previsto dallart. 3 del D.M. 765/97. Si ricorda altresì che il medesimo articolo segnala lopportunità che nei nuclei in questione sia garantita la presenza degli IRRSAE.
Si richiama infine quanto previsto dal punto 6 della Direttiva n. 238 del 19 maggio 1998 circa le possibili collaborazioni per il supporto e lassistenza ai fini della realizzazione dei progetti di sperimentazione dellautonomia.
2. monitoraggio
Lattività di monitoraggio delle sperimentazioni realizzate dalle scuole assume un ruolo fondamentale proprio in relazione a quella sorta di "patto" che nei fatti si viene a stringere tra la singola istituzione scolastica e lAmministrazione. La parte maggioritaria dei fondi previsti viene, infatti, erogata sulla base del semplice invio del progetto da parte della scuola e senza previa valutazione dei preventivi di spesa rispetto agli obiettivi prospettati.
Le iniziative di monitoraggio saranno inoltre utili a valorizzare le esperienze più significative, per consentire la socializzazione degli esiti più efficaci e sollecitare un processo via via più ampio e articolato nellattuazione dellautonomia.
Il monitoraggio verrà articolato su tre livelli:
I finanziamenti necessari alle attività di monitoraggio verranno indicati successivamente sulla base delle risorse appositamente previste dalla citata Direttiva attuativa della L.440/1997.
3. valutazione
La valutazione complessiva a livello nazionale dei risultati delle sperimentazioni dellautonomia sarà correlata alle iniziative da svilupparsi nellambito del programma nazionale di valutazione dellefficienza e dellefficacia del sistema scolastico, affidato al CEDE e potrà anche avvalersi del ricorso ad altri soggetti, come espressamente previsto dalla sopra indicata Direttiva.
Tenuto presente il rilievo della presente circolare, si invitato le SS.LL. a darne la più ampia e tempestiva diffusione, valutando altresì lopportunità di promuovere apposite conferenze di servizio per illustrarne i contenuti.
IL MINISTRO
f.to BERLINGUER