Circ. prot. n. 1255 del 3 aprile 1997
OGGETTO: Organico funzionale di circolo - Trasmissione documento
tecnico di supporto, riflessione e orientamento.
Come noto, l'art. 1, comma 72, della Legge 23-12-1996, n. 662, introduce nella scuola elementare l'organico funzionale di circolo; il Decreto interministeriale n. 178/97, sugli organici, in corso di perfezionamento ne delinea inoltre una prima applicazione per l'anno scolastico 1997-98.
La novità dell'organico funzionale di circolo, sia sotto l'aspetto istituzionale che di avvio di processi di autonomia e di flessibilità nella gestione delle risorse, rende opportuna una particolare attenzione sulle sue diverse fasi di attuazione, sulla migliore utilizzazione del personale e sull'opportunità di osservare regole di trasparenza e funzionalità nell'ambito di sempre più significative responsabilità affidate ai diversi livelli decisionali.
Con la presente si trasmette alle SS.LL. un apposito documento tecnico di supporto, riflessione e orientamento, predisposto da questa Direzione Generale. Il documento ha la finalità, pertanto, di richiamare l'attenzione su una serie di criteri operativi ritenuti utili per gestire in maniera corretta ed efficace l'organico funzionale di circolo.
Premesso quanto sopra, si invitano le SS.LL. a voler diffondere
il documento a tutte le direzioni didattiche, alfine di stimolare
un'approfondita riflessione sull'importante innovazione legislativa
dell'organico funzionale di circolo, in vista delle conseguenti
scelte organizzative a didattiche. Il documento, inoltre, può
rappresentare occasione di lavoro con i direttori didattici della
provincia, al fine di realizzare un'efficiente azione di coordinamento.
1. ORGANICO FUNZIONALE DI CIRCOLO - L'organico funzionale di circolo è finalizzato alla ridistribuzione in modo più equilibrato delle risorse professionali in funzione di variabili diverse dalla sola classe, per un più efficace rapporto tra numero dei docenti e numero dagli alunni, tempo scolastico erogato, specificità dal territorio, arricchimento dell'offerta formativa; ciò anche attraverso una gestione delle risorse interne al circolo più flessibile, progettuale e funzionale alle diverse esigenze, che valorizzi nel contempo l'azione responsabile della scuola, con l'offerta di nuove opportunità nella prospettiva dell'autonomia,
Come è noto, la determinazione dell'organico funzionale di circolo si realizza attraverso due tesi fondamentali e conseguenziali con le quali si determinano la "quota base" e la "quota perequativa": esse non vanno intese come organico di diritto e organico di fatto ma come un unico organico funzionale da quantificare in base a criteri generali di valutazione, tesi a garantire il massimo di equilibrio, qualità e stabilità nella distribuzione delle risorse disponibili.
Tenuto conto dei tempi di avvio e dei correttivi da apportare nel 1998, in sede di revisione degli accordi nazionali decentrati sulla mobilità del personale, l'organico funzionale di circolo per l'anno scolastico 1997/98 va considerato nella fase di prima applicazione, rinviando la completa attuazione all'anno scolastico successivo.
2. DETERMINAZIONE DELLA QUOTA BASE DELL'ORGANICO - Premesso che la prima fase riguardante la determinazione della «quota base» dell'organico è finalizzata esclusivamente alla mobilità del personale, è da tener presente che l'effettiva e completa utilizzazione di tutte le risorse avverrà soltanto con la definizione della «quota perequativa» che completerà l'organico funzionale di circolo.
Come previsto dal Decreto Interministeriale sugli organici per l'a.s. 1997/98 (art. 5) la «quota base» di ciascun plesso è calcolata nel seguente modo:
- per i plessi con un numero di alunni pari o superiore a 75, il calcolo è effettuato, sulla base delle disposizioni vigenti, in relazione al numero delle classi, organizzazione modulare, tempo pieno ecc.;
- per i plessi con un numero di alunni inferiore a 75, la quota base, di norma, non potrà essere superiore a quella derivante dal rapporto di un docente per ogni dieci alunni o frazione pari o superiore a cinque; resta salva, peraltro, la facoltà dei Provveditori agli studi di valutare la necessità di derogare da tale rapporto, in presenza di obiettive ed accertate situazioni di singoli plessi, caratterizzate da esigenze formative specifiche.
Ovviamente, nella determinazione delle quote base complessive a livello di circolo, dovrà tenersi conto anche degli eventuali posti istituiti "per l'educazione degli adulti".
La quota base per i posti di sostegno e costituita da un posto ogni quattro alunni in situazione di handicap, certificati ai sensi delle norme vigenti (Legge 104/92 e D.PR. 24-2-1994).
Tali posti sono assegnati, ai fini della mobilità, già direttamente al circolo.
Resta inteso che la successiva istituzione degli eventuali posti
di sostegno in deroga a tale rapporto non influenza la determinazione
dell'organico, in quanto tali posti esulano dal computo dell'organico
di diritto provinciale.
3. DETERMINAZIONE DELLA QUOTA PEREQUATIVA DI ORGANICO - Successivamente al movimento dei docenti, effettuato sulla quota base dell'organico determinata secondo i criteri sopra descritti, si dovrà procedere alla determinazione delle "quota perequativa" di organico da assegnare a ciascun circolo didattico; a tale fine è da ipotizzare la formulazione di uno specifico progetto di fattibilità da parte dei direttori didattici, sulla base delle proposte avanzate dagli organi collegiali nell'ambito delle rispettive competenze (consiglio di circolo e collegio dei docenti), per l'individuazione dello risorse professionali necessarie ad attivare l'offerta formativa nell'anno scolastico 1997/98.
Tenute presenti le risorse a disposizione nell'organico provinciale, il cui limite numerico complessivo non potrà in ogni caso essere superato, si procederà alla valutazione delle proposte avanzate ed alla definizione delle quote perequative di organico funzionale da assegnare ai singoli circoli didattici. In tale fase, il Provveditore agli studi potrà eventualmente avvalersi della collaborazione del corpo ispettivo tecnico, soprattutto in ordine alla valutazione della congruità tra i progetti delle scuole, l'ottimale allocazione delle risorse, le esigenze prioritarie di qualificazione del servizio scolastico.
Circa i criteri di riferimento per la definizione della «quota
perequativa» da assegnare a ciascun circolo, appare opportuno
tenere presenti i seguenti indicatori.
A - Quota parte attività curricolari (tempo scolastico - pluralità docente -contemponaneità) - E' la voce che, ovviamente, assorbirà gran parte della quota di organico necessario agli obiettivi formativi della scuola elementare, e pertanto da tenere in considerazione con priorità rispetto a tuffi gli altri indicatori.
Può essere calcolata sommando gli effetti di due operazioni
distinte:
I - Tempo scolastico a pluralità docente - Il criterio iniziale può essere individuato sulla base del rapporto tra il tempo scuola complessivo di tutte le classi del circolo (orario delle attività didattiche più tempo mensa) e l'orario d'obbligo di 22 ore settimanali di insegnamento dei decenti.
Con tale calcolo si tende a realizzare una perequazione dei posti
necessari nel circolo in relazione alla quantità complessiva
dell'offerta formativa già esistente.
II - Contemporaneità - Tenuto conte della quota organica
sopra descritta, sarà inoltre valutata l'opportunità
di assegnare risorse aggiuntive di personale, per realizzare uno
standard comune pari a 4 ore settimanali di contemporaneità
per ciascuna classe, da destinare alle finalità previste.
Ovviamente, tale valutazione sarà effettuata tenendo anche
conto dell'eventuale presenza di insegnanti "specialisti"
(lingua straniera, religione cattolica) che già determinano
un aumento delle ore di contemporaneità.
B - Quota parte per perequazione (altri indicatori) - In relazione
agli indicatori di seguito illustrati, sarà opportune tenere
presente che il criterio di priorità nella loro utilizzazione
non potrà che risultare da una ponderata valutazione discrezionale
delle effettive e diversificate esigenze della singola realtà
territoriale, al fine di realizzare un uso flessibile e mirato
delle potenzialità offerte dall'organico funzionale di
circolo.
I - Insegnamento della lingua straniera - In via prioritaria va
tenuta presente l'esigenza del mantenimento dei livelli di diffusione
dell'insegnamento della lingua straniera, elemento qualificante
della riforma della scuola elementare; sarà inoltre opportuno
valutare ogni possibilità di estensione di tale insegnamento,
in maniera da realizzare il massimo possibile di equità
nell'offerta alle diverse scuole e, quindi, con precedenza ai
circoli ed alle scuole che finora non hanno realizzato, o hanno
realizzato in misura minore, tale insegnamento.
II - Disagio sociale e territoriale - Educazione degli adulti - I Provveditori agli studi potranno assegnare, nel limite dell'organico provinciale complessivo e nella prospettiva di una diversa collocazione dei progetti più funzionali alle diverse situazioni dei circoli della provincia, una quota perequativa di posti per interventi in scuole situate in zone a rischio di disagio sociale o caratterizzate da complessità territoriale per le condizioni orografiche, per la prevenzione e il recupero della dispersione e degli insuccessi educativi e per le attività destinate all'educazione degli adulti.
La scelta dei circoli ai quali assegnare eventualmente i suddetti
posti può essere effettuata utilizzando le competenze e
le proposte definite dall'Osservatorio sulla dispersione scolastica
presente in ogni provincia e sulla base di apposite richieste
da parte dei capi di istituto.
III - Aumento del tempo scolastico (tempo pieno e tempo prolungato)
- Per far fronte ad eventuali nuove richieste di aumento del tempo
scolastico, l'assegnazione di ulteriori quote perequative non
potrà non tener cento delle motivazioni di ordine sociale
su cui si fondano le richieste; conseguentemente, sarà
consigliabile che tali esigenze vengano attentamente valutate
anche in relazione alle offerte complessive delle singole realtà
territoriali ed alle diverse opportunità offerte dalle
scuole limitrofe, al fine di realizzare un'equa distribuzione
territoriale.
IV - Sperimentazione - Nella prospettiva di un diverso sviluppo
della sperimentazione nel contesto della prossima autonomia scolastica,
per l'anno scolastico 1997/98 i progetti di sperimentazione potranno
proseguire oppure essere attivati, a condizione che sia possibile
assegnare ulteriori posti al circolo, ovvero che sia possibile
individuare risorse già presenti per effetto dell'assegnazione
perequativa già effettuata.
4. GESTIONE DELL'ORGANICO FUNZIONALE DI CIRCOLO - Nell'organizzazione
e gestione e dell'organico funzionale di circolo all'interno della
scuola, va valorizzata la responsabilità delle varie componenti
(direttore didattico, consiglio di circolo, collegio dei docenti),
nei diversi livelli di competenza, al fine di realizzare le opportunità
offerte dall'innovazione utili a garantire l'efficacia del servizio
scolastico e la partecipazione consapevole di tutti.
I - Distribuzione delle risorse professionali - Tenuto conto che l'utilizzazione delle risorse professionali dovrà impegnare prioritariamente la realizzazione degli obiettivi formativi a curricolari essenziali, l'organico funzionale di circolo consente una progettualità finalizzata a nuove opportunità e modelli organizzativi.
Compete agli organi collegiali la determinazione dei criteri per l'assegnazione ai diversi plessi delle risorse disponibili, individuando i necessari adattamenti di flessibilità dell'organizzazione didattica e prevedendo quindi attività per gruppi, gruppi di interclasse, laboratori, forme allargate di intervento ecc.
Inoltre l'organico funzionale di circolo potrebbe permettere l'assegnazione
di risorse professionali a tempo pieno, parziale o periodico da
utilizzare per progetti, figure di supporto, di sistema e di staff.
II - Assegnazione dei docenti - Tenuto conto della fase transitoria del primo anno di applicazione, puntuali indicazioni sui criteri di assegnazione dei docenti e la loro utilizzazione nel circolo scaturiranno dal previsto accordo nazionale decentrato specifico con le OO.SS.
A tal fine, ferma restando la competenza del direttore didattico
nell'assegnazione dei docenti, i principi essenziali di riferimento,
ovviamente, non potranno che rispettare le opportunità
dell'uso ottimale delle risorse, della funzionalità ed
efficacia del servizio, della esigenze di continuità, nonché
della competenze professionali, delle opzioni dei docenti, delle
esigenze di tipo familiare e personale.
5. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE - L'introduzione dell'organico funzionale di circolo colloca la scuola elementare già nell'ambito dell'autonomia. Si tratta quindi di un'innovazione da considerare come opportunità organizzativa e didattica, per la quale vanno create le migliori condizioni di agibilità e di produttività valorizzandone tutte le potenzialità.
E' opportuno, pertanto, garantire l'informazione a tutti i livelli, in modo che l'articolazione dell'organico funzionale sia compresa in tutti i suoi aspetti e tempi. In particolare è utile suggerire apposite conferenze di servizio per i direttori didattici, con la consulenza degli ispettori tecnici, nonché gruppi di lavoro a confronto tra la diverse esperienza delle scuole.
Gli ispettori tecnici, in particolare, possono costituire un valido
supporto di consulenza per favorire la fase progettuale e decisionale
delle singole scuole, con funzioni di ascolto, proposta, mediazione,
adeguate alle nuove esigenza dalla scuola verso l'autonomia. Rientra,
infine, nella competenza decisionale dei Provveditori agli studi
la ponderata ed attenta valutazione delle singola proposta delle
scuole, in relazione al quadro complessivo della provincia ad
alle scelte strategiche di fondo che si intendono attuare, tenute
presenti le compatibilità degli organici complessivamente
predeterminate.