Circolare n. 566
Prot. n. 19621/BL Roma, 15.9.1997
- AI PROVVEDITORI AGLI STUDI LORO SEDI
- AL SOVRINTENDENTE SCOLASTICO per la provincia di TRENTO
- AL SOVRINTENDENTE SCOLASTICO per la provincia di BOLZANO
- ALL'INTENDENTE SCOLASTICO per la scuola in lingua tedesca BOLZANO
- ALL'INTENDENTE SCOLASTICO per la scuola delle località ladine BOLZANO
- AL SOVRINTENDENTE AGLI STUDI per la regione Autonoma della Valle d'Aosta AOSTA
- e, p.c.:
- AI SOVRINTENDENTI SCOLASTICI REGIONALI
loro sedi
- AI DIRETTORI GENERALI, AI CAPI DEGLI ISPETTORATI, DEL SERVIZIO PER LA SCUOLA MATERNA E DELL'UFFICIO STUDI, BILANCIO E PROGRAMMAZIONE
sede
OGGETTO: Messaggio del Presidente della Repubblica alla scuola in occasione dell'inizio delle lezioni del corrente anno.
Trasmetto il testo del messaggio di
saluto ed augurio che il Presidente della Repubblica, tramite
la radio e la televisione, ha oggi rivolto al mondo della scuola
in occasione dell'inizio delle lezioni del corrente anno.
Prego le SS.VV. di inviarlo alle istituzioni
scolastiche ed educative funzionanti nelle proprie circoscrizioni
territoriali e di adoperarsi perché il medesimo venga fatto
pervenire anche alle famiglie.
Richiamo l'attenzione sulle considerazioni
che il Capo dello Stato formula sulla funzione della scuola e
sulla centralità dell'alunno nonché sull'importanza
che annette al ruolo dei docenti, quali formatori attenti e aggiornati.
Con lettera in pari data provvedo a
ringraziare il Presidente della Repubblica per le espressioni
augurali e per la sollecitudine con la quale segue e sostiene
l'azione della scuola.
Associandomi ai voti del Capo dello
Stato, rivolgo anch'io il più fervido augurio di buon lavoro
all'inizio di un anno che si apre su concrete significative prospettive
di rinnovamento per la scuola.
Sono certo che quanti sono impegnati
nell'assolvimento della funzione educativa sapranno cogliere le
opportunità offerte dal quadro delle novità di prossima
attuazione per consentire alla scuola di funzionare secondo i
più alti livelli di efficienza e qualità.
Il messaggio del Capo dello Stato e
la presente comunicazione, per assicurarne la massima diffusione,
vengono inserite in INTERNET (http://wwwa.bdp.fi.it).
E' tuttavia necessario che le SS.VV.
ne curino egualmente il recapito a ciascun Capo di istituto.
IL MINISTRO
Berlinguer
Buon anno scolastico.
La tradizione vuole che il Capo dello Stato, all'inizio dell'anno scolastico, rivolga un saluto ai docenti, agli operatori a vario titolo nelle diverse realtà scolastiche e, in particolare, agli studenti, a chi comincia, a chi è in cammino, a chi si avvia a conclusione.
Ma anche se è tradizione, non è e non può essere un atto formale: è davvero un augurio vivo e forte alla scuola, cioè a quanto più preme, a quanto deve maggiormente stare a cuore a ogni cittadino: l'educazione, l'istruzione, la formazione dei giovani, dei ragazzi, dei bambini.
Abbiamo ogni giorno notizia di delitti, di fatti di violenza e di sangue, di indefiniti abusi che colpiscono i più deboli, i più piccoli o che vedono come attori dei giovani.
È di ieri, ragazzi, è di ieri un fatto sconcertante!
Non sono pochi che speculano sui bambini, sui minori, che se ne servono per commettere illeciti, che ne feriscono l'innocenza, che, a volte, ne turbano gravemente, con conseguenze difficilmente cancellabili, l'equilibrio psichico.
Occorre difesa, protezione, prevenzione, ma innanzitutto è essenziale la preparazione culturale, morale, la preparazione umana.
E chi lavora per questo scopo così vitale, ha diritto di sentire che gli Organi dello Stato gli sono vicini, che la Comunità dei cittadini gli è vicina, con il sostegno, con la condivisione, con il massimo interessamento e impegno; parlo anzitutto dei docenti di ogni livello, di ogni istituto, del loro diritto alla stabilità, del loro diritto-dovere di costante aggiornamento culturale.
E voi giovani avete diritto di vivere bene, in modo sereno e intenso questo vostro tempo di preparazione, di formazione.
La scuola ha bisogno di essere amata da chi insegna, da chi collabora in uffici diversi, e da voi studenti, da voi studenti di ogni età.
Ripenso ai miei docenti nel liceo classico - Carlo Alberto - di Novara, e con gli anni si moltiplica in me ammirazione e riconoscenza; ne ricordo la dottrina, l'efficacia nell'insegnare, è vivo in me, ancora oggi - sì, ancora oggi - il richiamo del loro esempio, del loro stile di vita.
Le famiglie, gli studenti, hanno certamente diritto che la scuola sia all'altezza del suo compito e può essere che incontrino a volte ostacoli e lacune, e a volte lacune gravi, ma l'impegno deve coinvolgere tutti. Deve coinvolgere tutti! specie mentre la scuola vive la fase vitale della riforma, che deve interessare tutti e coinvolgere tutti, a cominciare da coloro che nella scuola vivono, che per la scuola vivono e operano.
Mi rivolgo a voi ragazze e ragazzi, a voi giovani: non nasce istruzione, non si attua un processo formativo, se non vi è l'apporto di chi deve istruirsi, deve formarsi: è essenziale.... per essere chiaro, se non c'è il vostro apporto: il vostro!
Vi dico qualche punto che mi pare fondamentale.
Occorre, anzitutto, senso di responsabilità, coraggio di saper dire "sono stato io" non con tono di sfida, no: ma come parla chi vuol rispondere dei propri atti, delle proprie parole.
Occorre impegno perseverante; lo so che gli ostacoli fanno sentire la tentazione di rinunziare, di arrendersi. E' una tentazione che spunta a tutte le età di fronte agli ostacoli.
Ragazzi, non arrendetevi mai. Mai!
Abbiate l'orgoglio di voler vincere le fatiche, le prove, le difficoltà; è un esercizio che poco a poco rende facile anche il camminare su percorsi aspri.
E ancora: siate aperti agli altri, soprattutto a chi è più debole di voi, a chi non ha avuto da madre natura la pienezza delle doti fisiche e intellettuali.
Sono appena tornato da Calcutta, dove ho sentito il dovere di essere presente a rappresentare il popolo italiano, per rendere omaggio a una Donna, per dire grazie a una Donna, una Donna che ha consumato la vita per gli altri, pagando di persona fino in fondo ogni giorno; Madre Teresa non ha mai pensato a sé; mai! è una grande lezione, innanzitutto per me, ma per ciascuno, pensateci ragazzi, pensateci!
È indispensabile reagire a un mondo che conosce più egoismo che generosità, più l'attrattiva del denaro facile, che il desiderio di conoscere, di sapere, di arricchirsi dell'esperienza propria e altrui, specie quando l'esperienza coincide con la sofferenza altrui.
Vi ho comunicato qualche pensiero in amicizia per dire a tutti il mio augurio; è un augurio..... per quanto deve starci più a cuore!
Buon anno scolastico a tutti!
15 sett. '97 Oscar Luigi Scalfaro