Comunicazione 4 maggio 2000
Prot. 3081
Oggetto: Progetto "Dalle storie alla storia - Il viaggio e la conoscenza storica"Nell'ambito del Protocollo d'Intesa sottoscritto da questo Ministero e dall'Istituto della Enciclopedia Italiana, finalizzato alla promozione di iniziative per l'analisi e la valutazione dei temi di maggiore attualità nella vita culturale del Paese, è stato elaborato il progetto indicato in oggetto.
Il progetto si inserisce nel quadro di interventi mirati al rinnovamento metodologico-didattico della storia attraverso un programma d'azione coordinato dalla Direzione Generale e destinato alla formazione in servizio dei docenti di storia delle scuole di ogni ordine e grado.
In particolare, la presente iniziativa è diretta agli Istituti di istruzione elementare e media di I grado ed è finalizzata a consolidare l'acquisizione di quelle fondamentali categorie storiche che - quasi una sorta di contenitori strutturali - sono alla base dell'insegnamento dei dati, dei fenomeni e delle motivazioni storiche proposte in questa peculiare fase formativa.
La tematica del viaggio deve favorire, in primo luogo, la costruzione del concetto di tempo storico, tratto fondamentale del "sapere" storico che, tuttavia, non è immediatamente familiare nell'età, pur segnata da un significativo processo evolutivo, che va dai sei ai tredici anni. Questa difficoltà di approccio costituisce spesso - come è ben noto - un ostacolo all'interesse e all'amore per la storia. Il progetto mira appunto a favorire nei bambini e nei ragazzi un rapporto col tempo attraverso una presa di coscienza della contestualità del loro "vissuto". E' qui che possono essere individuati facilmente persone, oggetti, e situazioni ambientali da cui partire per ritrovare il nesso tra presente e passato.
Al progetto sono ammesse a partecipare classi della scuola elementare e media:
Esse potranno presentare tre tipi di elaborati.
1. intervista a una protagonista o testimone e a un protagonista o testimone di un viaggio reale o ideale, non collocato nel presente. Questa "ricerca" tende a sottolineare l'esistenza di soggetti che con la loro vita testimoniano concretamente il rapporto tra storia dell'individuo e storia generale. Il fatto che l'intervista debba coinvolgere sia un uomo, sia una donna mira a mettere in luce le differenze di genere nella percezione di un evento.
Il lavoro potrà essere svolto attraverso i seguenti strumenti:
a) trascrizione delle interviste;
b) registrazione audio delle interviste;
c) registrazione audiovisiva delle interviste.2. descrizione di un monumento, presente nel proprio quartiere/paese/città, che reca memoria di un viaggio reale o ideale. Questa ricerca si propone di mettere in contatto i giovani "autori" con quella particolare dimensione del tempo storico che si esprime attraverso "l'immaginario collettivo" della comunità in cui sono nati o si sono successivamente inseriti.
Il lavoro potrà essere svolto attraverso i seguenti strumenti:
a) scheda ragionata;
b) serie di fotografie con sintetiche didascalie;
c) video con commento sonoro.3. riflessione intorno a un mezzo di trasporto, struttura, impianto, o altro oggetto collegato al viaggio (vie, porto, stazione, valigie, ecc.) La ricerca è in questo caso finalizzata a far cogliere ai giovani studenti la dimensione sociale del tempo e il ruolo della "società civile" con i suoi comportamenti e la sua mentalità nel divenire storico.
Il lavoro potrà essere svolto attraverso i seguenti strumenti:
a) una descrizione scritta e/o iconografica dell'oggetto, che contenga anche le funzioni svolte nel tempo e/o gli usi "precedenti" e "successivi" ;
b) un racconto;
c) una poesia.Per ciascuno degli elaborati di classe, l'insegnante o gli insegnanti che ne cureranno la realizzazione, descriveranno, in modo sintetico, l'itinerario seguito, mettendo particolarmente in luce i più rilevanti elementi del contesto attuativo del progetto.
A titolo di esempio, si potrà riferire su:
a) collocazione del progetto nella programmazione didattica della classe ( o delle classi del modulo): come e in che misura è stato modificato il piano di lavoro curricolare e come le attività necessarie al progetto si sono integrate nel curricolo;
b) quali campi disciplinari (oltre quello storico) sono stati coinvolti e attivati; quale è stato il contributo degli altri docenti della classe o del modulo ; quali collaborazioni si sono avute con altre classi del plesso/circolo/istituto;
c) quali competenze esterne alla scuola sono state cercate e ottenute, e come sono state utilizzate nell'impianto educativo generale della classe o delle classi;
d) quale peso hanno avuto le attività del progetto sia in termini di durata (quante ore settimanali e per quanti mesi) che in termini di contenuti didattici (quante interviste sono state ideate, programmate, realizzate, trascritte, discusse, comunicate all'esterno; quali tipologie di strumenti e di tecniche sono state provate prima di scegliere la definitiva; quanti e quali monumenti sono stati proposti e visitati, quali e quanti oggetti sono stati cercati e raccolti prima di decidere quale di essi studiare e presentare; come sono state ordinate le fasi di studio; come si è proceduto per individuare e reperire le competenze esterne , le risorse ambientali ecc.).
Sul sito Internet (www.istruzione.it/argomenti/autonomia/progetti, pagina Storia del Novecento), insieme alla Circolare, sarà disponibile una breve nota di approfondimento.
L'iniziativa è destinata a quattro fasce di alunni :
I Fascia: alunni frequentanti la prima e la seconda classe della scuola elementare;
II Fascia alunni frequentanti la terza, la quarta e la quinta classe della scuola elementare;
III Fascia alunni frequentanti la prima classe della scuola media
IV Fascia alunni frequentanti la seconda e terza classe della scuola media.
Gli Organi Collegiali di ciascun Istituto delibereranno l'adesione al Progetto in oggetto, assicurando il senso autentico e la portata innovativa dello stesso, in quanto finalizzato a valorizzare il risultato conseguito dagli alunni senza prescindere dal processo e dai fattori che ne hanno favorito il raggiungimento.
L'iniziativa si articolerà, orientativamente, nelle seguenti fasi di lavoro:
settembre 2000 / marzo 2001 realizzazione dei progetti di classe - Gli alunni saranno avviati alla ricerca storico-ambientale e alla produzione di elaborati che, nelle prime due classi elementari, potranno consistere anche in un disegno significativo, una registrazione fonica o audiovisiva
10 aprile 2001 . Selezione dei migliori elaborati ( uno per ciascuna fascia) invio degli elaborati di classe, unitamente alla relazione didattica indicata in premessa alle Commissioni provinciali, costituite presso i Provveditorati agli Studi, ai sensi della Direttiva n.681/96;
20 aprile/ 10 maggio 2001 Selezione degli elaborati a cura delle predette Commissioni e proclamazione dei migliori quattro elaborati (uno per ciascuna fascia) da inviare alle Sovrintendenze Scolastiche regionali
20 maggio 2001 termine per la selezione dei migliori quattro elaborati a livello regionale ed invio degli stessi al Ministero della Pubblica Istruzione - Direzione Generale dell'istruzione classica, scientifica e magistrale prima decade del giugno 2001 Selezione dei migliori quattro elaborati ed assegnazione dei premi
Ciascun istituto procederà all'individuazione del migliore elaborato di classe che parteciperà alla selezione provinciale e regionale curata rispettivamente dalle Commissioni provinciali, e dalle Sovrintendenze Scolastiche Regionali, anche in collaborazione con le Agenzie dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana presenti sul territorio.
I migliori 4 elaborati di ogni regione parteciperanno alla selezione nazionale. Per le classi prime classificate, per ciascuna fascia, alla selezione nazionale, sarà offerta in premio dall'Istituto dell'Enciclopedia Italiana l'opera della Enciclopedia Italiana di Scienze Lettere ed Arti.
La cerimonia di premiazione si svolgerà a Roma presso la sede dell'Istituto
dell'Enciclopedia Italiana, alla presenza del Ministro della Pubblica Istruzione
e del Presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Il viaggio ed il soggiorno a Roma per le classi e per il docente accompagnatore
saranno a carico dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Con successiva comunicazione si forniranno ulteriori elementi ed informazioni di carattere tecnico-organizzativo.
Si pregano le SS.LL. di dare la massima diffusione alla presente circolare, affinché l'iniziativa possa essere inserita nella programmazione didattica di ciascun Istituto interessato al progetto.
IL DIRETTORE GENERALE PER L'ISTRUZIONE CLASSICA SCIENTIFICA E MAGISTRALE |
IL DIRETTORE GENERALE PER L'ISTRUZIONE ELEMENTARE |
IL DIRETTORE GENERALE PER L'ISTRUZIONE SEC. DI I GRADO |
Il viaggio nel Novecento/Duemila e la conoscenza storica
1.- Come è ampiamente noto, il DM 682, del 4 novembre 1996, ha modificato la divisione annuale del programma di storia per dare più ampio spazio alla storia del Novecento. Il provvedimento mira a far riflettere i giovani sugli eventi che pesano ancora sulle vicende da loro stessi sperimentate e che comunque incidono anche emotivamente sulla nostra vita di tutti i giorni. Nello stesso tempo pone istanze di natura tecnica - relative alla costruzione del sapere "storico" - dal momento che la contemporaneità non è solo, non è ancora o non è tout court "storia".
Per passare dall'esperienza del mondo, così come quotidianamente la si esperisce, alla conoscenza disciplinare ("storica" in senso proprio) è necessario ripercorrere in qualche misura il percorso di ricerca che fa lo storico, formulare ipotesi e selezionare le fonti, mettere a fuoco i concetti, gli ordinatori e i campi di riferimento, costruire mappe concettuali, identificare la funzione del fatto storico, del tempo e delle sue articolazioni, il valore del contesto spaziale ecc.
Detto in altro modo, il fatto che il Novecento, ovvero il secolo di cui il
bambino/il ragazzo/l'adolescente ha diretta esperienza (quindi, oggi, il
Duemila), non si trovi già formalizzato nel manuale e che quindi costituisca un
materiale grezzo, da ordinare e descrivere in termini propriamente storici,
lungi dall'essere un ostacolo allo studio può diventare un'opportunità,
proprio in quanto "costringe" a seguire il cammino del ricercatore.
In quasi tutte le scuole, l'avvio di tale ricerca si collega a un tema della
comune esperienza che susciti interessi, speranze o timori, in larga parte della
popolazione, e si presti a essere oggetto di studio e di approfondimenti sul
piano storico.
Nel particolare momento che stiamo vivendo (anno giubilare, migrazioni di popoli, turismo di massa), riteniamo che caratteristiche del genere siano possedute dal tema del viaggio, in tutte le sue possibili manifestazioni. Ed è facile pensare che non ci sia scuola italiana in cui non si facciano o si possano fare ricerche di natura storica collegate a tale argomento.
Invero, impostare lo studio della storia del nostro secolo (novecento/Duemila)
prendendo l'avvio da un tema così presente, capace di motivare l'impegno degli
alunni e disponibile alla ricostruzione di vari momenti significativi del mondo
attuale, appare una scelta didattica di sicura efficacia. In tale percorso,
infatti, si possono più facilmente trovare gli spunti e le motivazioni che
facilitano la costruzione degli ordinatori storiografici fondamentali.
In definitiva, il Novecento/Duemila è l'esperienza del mondo che il
bambino/ragazzo porta con sé e offre come risorsa alla scuola. Si tratta di
risalire da essa all'idea di tempo storico, contesto e spazio, al riconoscimento
delle fonti e al loro corretto uso didattico.
2.- Gli uomini hanno avuto sempre un rapporto dinamico con il territorio. Anche
quando hanno fissato stabilmente le loro dimore in un certo luogo, non hanno mai
rinunciato al movimento. Per ragioni di volta in volta diverse, singoli
individui, gruppi anche molto numerosi e addirittura intere popolazioni si sono
spostati da un luogo all'altro, hanno abbandonato le abitudini da sedentari, si
sono dati al nomadismo.
Un particolare tipo di movimento che l'uomo spesso pratica è il viaggio. Che è
uno spostamento direzionato e organizzato. Ha un senso e un obiettivo, comporta
una preparazione e uno studio, si propone un fine.
Ci sono viaggi famosi che segnano spesso un'epoca e una civiltà o che comunque
si inscrivono nell'immaginario collettivo. Agli albori mitologici della civiltà
ellenica, c'è il viaggio fatto da Giasone e dagli Argonauti, alla ricerca del
vello d'oro oltre le inesplorate regioni del Ponto Eusino, e c'è quello di
Ulisse da Troia a Itaca, attraverso una serie di avventure e avversità. Gli
spostamenti delle popolazioni germaniche, mettono in crisi l'Impero romano e
segnano l'inizio del Medioevo.
I grandi viaggi transoceanici di Cristoforo Colombo e degli altri navigatori del Cinquecento sono all'origine dell'età moderna e si può dire che ai nostri giorni, mentre i tentativi di esplorare lo spazio aprono la prospettiva di nuova epoca, i viaggi virtuali, attraverso le linee telematiche, definiscono un dimensione di movimento prima sconosciuto e dagli sviluppi imprevisti. Per non parlare di altri viaggi, immaginari ma non per questo meno importanti e carichi di significati sul piano culturale e spirituale, come sono quelli di Dante, Chaucer, De Camoes, ovvero di quelli metaforici, relativi a fenomeni sociali sviluppatisi nel tempo (l'emancipazione delle donne, il cammino dei popoli del Terzo mondo, il movimento studentesco, ecc.).
Da un punto di vista più pratico e scolastico, il tema del viaggio si collega alla possibilità di mettere sotto osservazione, per un verso, i problemi del controllo/abbandono del territorio (esplorazioni, scorrerie, invasioni, sottosviluppo, migrazioni) e, dall'altro, le manifestazioni di stati d'animo variamente diffusi: per esempio, nel movimento turistico, la ricerca di conoscenza, di piacere, di svago; nei pellegrinaggi e nei giubilei, e nelle visite a luoghi ritenuti sacri, l'espressione di fede e di devozione. Il desiderio di testimoniare una passione sportiva, un senso di appartenenza, una militanza, produce gli spostamenti dei gruppi di tifosi, i cortei di solidarietà o di protesta, i raduni per i megaconcerti, le "feste" dei partiti politici.
Nell'attuale situazione italiana e mondiale, un posto a parte hanno i flussi
migratori che portano nelle nostre regioni migliaia e decine di migliaia di
cittadini di altri paesi e continenti, spinti dal bisogno e da tragiche vicende.
Lo sviluppo tecnico dei mezzi di comunicazione e di trasporto, in numerosissimi
casi di spostamenti contemporanei, determina e caratterizza la scelta e talora
anche la condizione materiale del viaggiatore, e rappresenta per ciò stesso un
oggetto di studio autonomo.
3.- È ben evidente la vicinanza psicologica che questi argomenti hanno con l'orizzonte di interesse e di esperienze dei bambini/ragazzi/adolescenti. In quest'anno 2000, poi, il tema del viaggio si carica di significati di straordinaria intensità e si configura come un terreno di studio non solo possibile ma addirittura privilegiato (se non obbligatorio), per la ricostruzione di vari momenti del mondo attuale.
Occorre però subito dire che la presa psicologica e la motivazione allo studio non portano automaticamente alla disciplina che ci interessa. Si può mettere tutto l'impegno e avere nel trattare di viaggi (anche di viaggi lontani nel tempo), senza tuttavia fare propriamente "storia", né come oggetto del conoscere (la disciplina) né come attività mentale (formazione di concetti e categorie).
Per passare dall'esperienza del mondo alla disciplina storia e alla consapevolezza di operare con materiali "storici", occorre pervenire, attraverso un percorso didattico appropriato (che parte dall'evento di normale esperienza: il viaggio, nel nostro caso), alla identificazione del "fatto storico". In tale passaggio contano molto i processi di costruzione di mappe concettuali e la consapevolezza di come funzionano gli ordinatori storiografici di base, a cominciare dal concetto di tempo. Gli oggetti su cui si indirizza lo studio - contenuti e temi - e le attività che vengono svolte per studiarli, vanno inseriti all'interno di categorie temporali che ci consentono di coglierne la dimensione storica.
Il tempo storico non è il tempo psicologico e neanche il tempo meccanico (dell'orologio). Indagarne la natura è un'operazione delicata ma di grande importanza e significato, connessa al passaggio dall'esperienza personale alla concettualizzazione. Nello studio del Novecento/Duemila, il tempo assume una pluralità di dimensioni molto particolare (non solo il passato, ma il presente e il futuro).
Analoga problematica presenta il contesto: le situazioni studiate, i fatti, i fenomeni, i momenti di vita diventano "storici" quando acquistano una precisa rilevanza come indicatori del panorama della storia. (nel nostro caso, del Novecento/Duemila).
Lo spazio, in storia, è un altro elemento ordinatore. Per un verso risulta organizzato e strutturato dall'attività ultrasecolare dell'uomo, per un altro verso rappresenta lo scenario e la sfida in cui e con cui quell'attività si deve misurare. Il "locale" o il "nazionale" non sono pertanto semplici determinazioni topografiche. Sono - o dovrebbero essere o divenire - concettualizzazioni e criteri organizzatori della ricerca storica. Per il Novecento/Duemila, il viaggio, lo spostamento, il servizio di trasporto e di comunicazione, ecc., si prestano molto bene a far emergere un peculiare concetto di "organizzazione territoriale", di "globalità", di "mondialità", ecc.
Di grande rilievo è, infine, il problema delle fonti, della loro individuazione e del loro uso, anche qui senza trascurare la loro caratterizzazione specifica "novecentesca" sia per i materiali reperibili (film, TV, ecc.), sia per la loro collocazione nell'universo della comunicazione globale (tutto può essere fonte ma anche niente è per sé fonte storica).