Anno scolastico 2000-2001, le nuove iniziative di monitoraggio e valutazione
Censimento dei Piani dell'offerta formativa elaborati dalle scuole, sostegno ai processi di autovalutazione, ricerca sugli atteggiamenti dei soggetti coinvolti nell'attuazione dell'autonomia: sono questi gli ambiti di intervento su cui convergeranno per l'anno scolastico 2000-2001 le iniziative di monitoraggio e valutazione riferite all'autonomia.
Rispetto alle precedenti edizioni di monitoraggio, sviluppate negli anni scolastici 1998-1999 e 1999-2000 durante la fase sperimentale della riforma, da quest'anno l'avvio a pieno regime dell'autogoverno delle scuole richiede che tutte le iniziative di monitoraggio e valutazione si collochino in un quadro unitario secondo una logica di sistema.
Dal 1 settembre 2000, come è noto, è in vigore il Regolamento dell'autonomia, i Piani dell'offerta formativa diventano prassi di ogni singola scuola, si riforma la struttura amministrativa e di governo del sistema scolastico, prosegue il finanziamento della legge n. 440/97 per l'implementazione dell'autonomia.
Il quadro complessivo dell'innovazione rende necessario, quindi, ricondurre le esperienze di monitoraggio a questo nuovo contesto, superando la fase della precedente sperimentazione. Il piano di lavoro stabilito per l'anno scolastico 2000-2001 con la lettera circolare prot.306/Aut del 16 ottobre 2000, prevede tre azioni convergenti:
1. documentazione dei POF e dei Progetti speciali attraverso il software della BDP modificato rispetto a quello del 1999-2000 e affidato direttamente alle scuole, con una validazione dei dati tramite i nuclei provinciali per l'autonomia e/o i nuovi organismi di consulenza e di supporto attivati a livello territoriale;
2. monitoraggio di sostegno all'autovalutazione delle scuole, affidato agli IRRSAE, basato su un nuovo campione di 1000 scuole e finalizzato a studiare il modello organizzativo, curricolare, didattico e relazionale inserito dagli istituti nella loro programmazione;
3. monitoraggio sui comportamenti e gli atteggiamenti in atto nelle scuole nei confronti dei processi di innovazione, affidato al CEDE su un campione scientificamente rilevato di scuole. Il relativo piano di fattibilità è stato predisposto e approvato in data 28 settembre 2000 dal Comitato Paritetico MPI, IRRSAE, BDP, CEDE (D.M. 25 settembre 2000) in attuazione della delibera della Conferenza dei Presidenti IRRSAE, CEDE e BDP del 27 luglio 2000.
Per chiarimenti e ulteriori informazioni rivolgersi al seguente indirizzo di posta elettronica: mpi.davoli@flashnet.it
Lettera Circolare 16 ottobre 2000
Prot.306/Aut
Oggetto: Monitoraggio nazionale dell'autonomia delle istituzioni scolastiche di cui al punto 2 della Direttiva ministeriale n. 175 del 28 giugno 2000 e al punto 7 della lettera circolare n. 194 del 3 agosto 2000
Si trasmette, per opportuna conoscenza ed i successivi adempimenti di competenza, l'unito piano di fattibilità del monitoraggio dell'autonomia, predisposto per il corrente anno scolastico e approvato in data 28 settembre 2000 dal Comitato Paritetico M.P.I., IRRSAE, BDP, CEDE (D.M. 25 settembre 2000) in attuazione della delibera della Conferenza dei Presidenti IRRSAE, CEDE e BDP del 27 luglio 2000.
Il piano rappresenta la mappa di riferimento delle azioni che i diversi soggetti coinvolti dovranno seguire nelle diverse azioni di monitoraggio previste.
Esso si articola su tre livelli
1. Monitoraggio di documentazione dei POF e dei Progetti speciali attraverso il software della BDP, modificato rispetto all'a.s. 1999/2000 e gestito direttamente dalle scuole, con una validazione dei dati tramite i nuclei territoriali per l'autonomia e/o i nuovi organismi di consulenza e di supporto attivati a livello territoriale.
2. Monitoraggio di sostegno all'autovalutazione delle scuole, affidato agli IRRSAE su un nuovo campione di 1000 scuole, che prevede la conoscenza diretta delle esperienze in atto nelle scuole e della loro modalità di attuazione.
3. Monitoraggio sugli atteggiamenti dei soggetti dell'autonomia affidato al CEDE su un campione scientificamente rilevato di scuole.
Nel fare rinvio all'allegato piano per una più puntuale condivisione delle azioni e dei relativi tempi di realizzazione, si pregano gli Uffici competenti di far conoscere tempestivamente il contenuto della presente comunicazione ai componenti dei nuclei territoriali per l'autonomia e/o ai nuovi organismi di consulenza e di supporto eventualmente attivati a livello territoriale quale naturale evoluzione degli anzidetti nuclei di supporto.
MONITORAGGIO DELL'AUTONOMIA A.S.2000/2001
PIANO DI FATTIBILITA'
Il presente piano di fattibilità, approvato dal Comitato paritetico (D.M. 25 settembre 2000) il 28 settembre 2000, realizza operativamente quanto deliberato dalla Conferenza nazionale dei presidenti IRRSAE, CEDE e BDP del 27 luglio 2000, in ordine alle iniziative di monitoraggio dell'autonomia per il corrente anno scolastico. Il piano rappresenta la mappa di riferimento delle azioni che i diversi soggetti coinvolti dovranno seguire nelle varie azioni di monitoraggio previste. Esso viene inviato ai presidenti IRRSAE, CEDE, BDP, ai dirigenti degli uffici scolastici sperimentali delle regioni Lombardia, Liguria, Toscana e Sicilia, ai provveditori agli studi e alle segreterie degli ispettori tecnici
Premessa
1. Dal 1 settembre 2000 è entrato in vigore il Regolamento dell'autonomia, i
piani dell'offerta formativa diventano prassi di ogni singola scuola, si riforma
la struttura amministrativa e di governo del sistema scolastico, prosegue il
finanziamento della Legge n. 440/97 per l'implementazione dell'autonomia.
Il quadro complessivo dell'innovazione rende necessario, quindi, ricondurre
esperienze di monitoraggio a questo nuovo contesto, superando la fase della
precedente sperimentazione.
2. È pertanto necessario procedere a ricollocare in una logica di sistema tutte le iniziative di monitoraggio e di valutazione. Con riferimento a quanto avviene in numerosi paesi europei, è possibile prevedere tre ambiti di intervento:
valutazione degli esiti. Il CEDE (futuro Istituto nazionale per la qualità dell'istruzione) è la sede propria di questo intervento: esso viene infatti chiamato a rilevare le competenze acquisite durante gli snodi dei percorsi di apprendimento. Tale intervento non può non collegarsi con le altre esperienze e gli altri soggetti che a vario titolo svolgono attività di monitoraggio;
monitoraggio dei processi. Nell'esperienza italiana, il monitoraggio dell'autonomia sia nella sua dimensione documentale, sia in quella della ricerca (attivata in 1000 scuole) sui processi innovativi, ha rappresentato un esempio di indagine di sistema che ha coinvolto una pluralità di soggetti e di competenze, interni ed esterni alla scuola;
monitoraggio di sostegno all’autovalutazione. La capacità di autovalutazione delle scuole assume un valore strategico ai fini della qualità del servizio di istruzione. In questo senso il monitoraggio delle 1000 scuole ha rappresentato un prototipo sperimentale che può essere oggi assunto per offrire alle scuole - attraverso sedi ed esperienze territoriali - l’opportunità di un supporto diffuso alla dinamiche di autovalutazione. I riscontri positivi già emersi negli ultimi due anni sono segnali di un preciso interesse delle scuole a essere coinvolte in procedure non direttive di sostegno alla loro autovalutazione.
3. In linea generale, la valutazione, il monitoraggio, la comprensione dei processi e degli esiti del sistema rendono necessario approfondire i quadri di riferimento in ordine alle seguenti questioni.
Gli obiettivi che in queste azioni si prefiggono sono da intendersi come:
supporto alle decisioni a tutti i livelli del sistema scuola,
documentazione dello stato della scuola e mezzo per la circolazione delle esperienze,
comprensione dei processi più diffusi in atto, al fine di anticipare, migliorare, correggere gli interventi di indirizzo e di compensazione;
modalità di miglioramento dell'autovalutazione dei risultati rispetto alle attese nei diversi punti del sistema scolastico.
I committenti. Sono i soggetti titolari delle responsabilità di governo e di gestione: in questa fase di innovazione, strumenti di valutazione, di monitoraggio e di ricerca appaiono per essi particolarmente necessari.
I soggetti direttamente coinvolti nella valutazione, nel monitoraggio e nella ricerca. Nella fase di sperimentazione dell'autonomia, i soggetti finora coinvolti sono stati il CEDE, la BDP e gli IRRSAE. Altre indagini sono state commissionate da altri soggetti istituzionali e condotte da altri istituti di ricerca. Vanno inoltre considerate le opportunità offerte dal sistema informativo del Ministero e dall’apporto dell'EDS.
L'integrazione delle azioni di valutazione, monitoraggio e ricerca. In questi anni, è emersa un'eccessiva frantumazione dei committenti, delle sedi, degli strumenti di ricerca e delle relative documentazioni. Si sono cioè determinate sovrapposizioni, ridondanze, sovrappiù di informazioni non sempre facilmente correlabili. Si rende pertanto necessaria una strategia di integrazione tra le diverse iniziative che preveda anche un più preciso ordine di priorità.
Le metodologie di ricerca. L'esperienza di questi anni segnala la necessità di individuare una pluralità di metodologie e di approcci di ricerca, per affrontare da diversi punti di vista medesimi argomenti o diversi aspetti dell'innovazione scolastica. La ricerca statistica e quella docimologica, la ricerca-azione e altre possibili metodologie di ricerca, se correttamente impostate e validate, rappresentano una risorsa che può consolidare l’accoglienza positiva già riservata dalle scuole alle iniziative di valutazione e di monitoraggio.
1. L'esperienza di monitoraggio 1998 - 2000
1.1 Il significato del monitoraggio realizzato
Il monitoraggio della sperimentazione dell'autonomia svolto nei due anni scolastici 1998/1999 e 1999/2000 ha rappresentato un'importante esperienza nella prospettiva di una logica di sistema. I caratteri peculiari sono stati:
la pariteticità. L'intera esperienza ha sancito l'incontro tra diversi soggetti (Ministero, IRRSAE, BDP, Nuclei per l'autonomia) coinvolti, con diverse competenze. Ciò ha reso possibile una pratica di rete indispensabile per costruire un sistema complesso di lavoro e ricerca;
la ricerca-azione. Il modello di monitoraggio sviluppato ha messo al centro la ricerca-azione come metodologia dominante. Nella prima fase di sperimentazione, tale metodologia ha consentito sia un progressivo adattamento degli strumenti di ricerca, sia un duttile coinvolgimento dei soggetti ricercatori;
la trasparenza. L’ampiezza dei dati raccolti, la loro interpretazione, la loro diffusione in diverse sedi (si ricorda in particolare l’occasione delle "Giornate dell'autonomia" nel marzo 2000), hanno contribuito a far conoscere termini e modalità con cui le scuole hanno affrontato il processo di innovazione;
la competenza. L'esperienza di monitoraggio, sia quello relativo alla documentazione, affidato alla BDP, sia quello relativo alle attività delle 1000 scuole, affidato agli IRRSAE, ha comportato la formazione di nuove competenze professionali. Si pensa in particolare ai soggetti che hanno fatto parte dei GRR, dei team di osservatori, dei gruppi di ricerca interni ai Nuclei: competenze tutte da utilizzare e valorizzare nel proseguimento delle attività di monitoraggio.
1.2 Le diverse fasi di monitoraggio
1.2 1 Il monitoraggio descrittivo della sperimentazione
Questo aspetto del monitoraggio è stato affidato alla responsabilità della BDP. Esso si è configurato come strumento di conoscenza "descrittiva" di tutto l'universo delle attività di sperimentazione in atto.
1.2.2 Il monitoraggio delle 1000 scuole
Questo aspetto del monitoraggio affidato agli IRRSAE ha previsto l'osservazione sul campo di 1000 scuole, svolta da team dotati di diverse competenze professionali, al fine di rilevare "lo stato dinamico della scuola in sperimentazione". Ciò ha comportato un intenso lavoro di progettazione, formazione, ricerca, rilevazione e interpretazione dei dati. Il modello è stato centrato sulla ricerca-azione e strutturato con forme friendly di indagine interattiva. Anche in virtù del metodo adottato, le scuole coinvolte hanno in genere saputo apprezzare il significato della presenza di osservatori esterni.
Entrambi gli aspetti del monitoraggio della sperimentazione dell’autonomia nell’anno scolastico 1999-2000 sono stati predisposti e coordinati dal Comitato paritetico M.P.I., CEDE, BDP, IRRSAE, con l'assistenza di due gruppi tecnici di progettazione. Gli esiti dettagliati dell’intera ricerca saranno resi noti attraverso un nuovo Rapporto nazionale di sintesi.
PIANO DI LAVORO PER ANNO SCOLASTICO 2000/2001
Questioni generali
Il monitoraggio del prossimo anno si svolgerà nell’inedito quadro di riferimento determinato dall’entrata in vigore del Regolamento dell’autonomia e dai nuovi assetti di responsabilità amministrativa. Il monitoraggio intende continuare a raccogliere e analizzare i dati dell'evoluzione del sistema scolastico e, nello stesso tempo, strutturarsi come servizio permanente.
Il monitoraggio si prefigge i seguenti obiettivi:
Per la sua realizzazione è stato ricostituito con D.M. 25 settembre 2000 il Comitato nazionale paritetico, composto dai soggetti coinvolti nel monitoraggio (M.P.I., CEDE, BDP, IRRSAE), con il fine precipuo di progettare gli strumenti di monitoraggio, di connetterli fra di loro, nonché di diffonderne i risultati. Il Comitato paritetico continuerà ad avvalersi di gruppi tecnici di progettazione.
1. Il monitoraggio di documentazione dei POF
Sulla base dell'esperienza svolta viene affidato alla BDP il compito di predisporre gli strumenti di indagine attinenti alla documentazione sull'universo delle scuole, la raccolta delle esperienze e la loro selezione per costruire il sistema di circolazione delle "best practice" (sistema GOLD).
Il piano di lavoro che la BDP intende realizzare, avvalendosi di un gruppo tecnico di progettazione, si articola sulle seguenti attività principali:
a) Monitoraggio dei Piani dell’Offerta Formativa e dei Progetti Speciali: la scheda, preparata per l’anno scolastico 1999/2000 e inviata alle scuole nell’aprile del 2000, viene riproposta con i soli aggiustamenti tecnici derivanti dall’adattamento all’anno scolastico 2000-2001, nonché da una più mirata attenzione alle scelte fatte nei POF per l'integrazione degli alunni in situazione di handicap. Le scuole potranno così utilizzare lo stesso software e la stessa scheda dell’anno precedente con vantaggi evidenti per i tempi di restituzione dei dati e della loro elaborazione. A tal fine saranno predisposti due CD-ROM:
il primo, da completare entro la fine di ottobre, sarà duplicato e inviato a tutte le scuole durante il mese di novembre 2000. Esso conterrà soltanto la scheda di monitoraggio del POF;
il secondo sarà inviato alle scuole entro il mese di aprile 2001 e conterrà le schede a consuntivo dei progetti Speciali (Lingua 2000, Biblioteche ecc.). La soluzione consentirà di alleggerire il lavoro delle scuole, anche in relazione all’esperienza passata dalla quale è emerso che esse non sono sempre in grado di fornire i dati a preventivo sui Progetti Speciali.
L'invio tempestivo dei dati entro aprile 2001 consentirà di elaborarli entro il mese di giugno, in modo renderli utili all’amministrazione prima dell’inizio del successivo anno scolastico.
b) Documentazione dei Piani dell’Offerta Formativa e delle Best Practice del POF (Sistema Gold). Le scuole che hanno inviato, entro agosto 2000, la scheda del monitoraggio 1999-2000, avranno entro ottobre 2000, la "scheda catalogo" del loro POF già inserita nel GOLD. A questo punto, con una password assegnata dal sistema, potranno modificare i dati, aggiornando la scheda alle caratteristiche del nuovo piano dell’Offerta Formativa. e collegando la "scheda catalogo" alla iperscheda del POF (un software che consente l’inserimento del Piano dell’Offerta Formativa nella sua completezza) L’attività prevista nel 2000-2001 sarà pertanto relativa all’allineamento del software Gold, già operativo, alle innovazioni tecnologiche e alla selezione delle "best practice" attraverso i criteri stabiliti dal gruppo tecnico di progettazione e applicati poi dai diversi IRRSAE. Il Sistema di Documentazione dei Piani dell’Offerta Formativa avrà quindi una sua autonomia, coinvolgendo direttamente le scuole che saranno protagoniste dentro il sistema.
Nel CD-ROM di aprile saranno inoltre inviati alle scuole nuovi sistemi autore ed esempi di Piani dell’Offerta Formativa che aiuteranno nella elaborazione della iperscheda del POF.
c) Proseguimento della attività di elaborazione dei dati relativa alle 1000 scuole
Scadenze: entro novembre 2000 invio del CD-ROM 2000-2001 per il monitoraggio dell’autonomia; entro aprile 2001 invio alle scuole del CD-ROM contenente il monitoraggio dei Progetti Speciali; entro la stessa data di aprile invio del software "monitoraggio 1000 scuole" agli IRRSAE.
2. Il monitoraggio come sostegno all'autovalutazione delle scuole
Il monitoraggio 1999/2000 era tra l’altro finalizzato a "rilevare la capacità della scuola di strutturare le proprie azioni nella logica complessiva del POF", il monitoraggio 2000/2001, sempre affidato agli IRRSAE, si propone di aiutare i protagonisti delle scuole a sviluppare maggiore consapevolezza sulle peculiarità del proprio operare. Viene in tal senso delineato un aggiornamento dell’impianto di indagine fino ad ora sperimentato, di cui si conserva peraltro la struttura e la logica di fondo, semplificandone la strumentazione di supporto e fluidificandone i processi di rilevazione e di elaborazione.
Oggetti di indagine
Il monitoraggio ha come oggetto prioritario i modi in cui le scuole esercitano concretamente le opportunità offerte dall’autonomia. A tal fine si confermano i criteri di lettura già utilizzati nelle precedenti esperienze (flessibilità, responsabilità e integrazione), integrandoli con un macroindicatore teso a cogliere i livelli di sviluppo del processo di autonomia.
Al riguardo vanno considerati quattro ambiti di esercizio della programmazione di istituto:
il modello organizzativo, inteso come insieme delle condizioni gestionali e relazionali che supportano i processi formativi;
il modello curricolare, inteso come insieme delle scelte di organizzazione dei saperi in un progetto formativo;
il modello didattico, inteso come insieme delle scelte organizzative e metodologiche che strutturano l’azione formativa;
il modello relazionale, inteso come insieme dei rapporti tra docenti, tra docenti e direzione d’istituto, tra istituto e allievi e famiglie che determinano il funzionamento didattico e organizzativo della istituzione scuola.
La combinazione delle voci proposte rappresenta la cultura professionale espressa dalla singola istituzione scolastica, intesa come insieme dei modi che qualificano l’interpretazione del ruolo docente nella prospettiva dell’autonomia scolastica (norme, valori, aspettative, rappresentazioni, comportamenti, routines etc.).
Infine, nel monitoraggio 2001 si approfondiranno, con nuovi e specifici strumenti di indagine, le azioni di integrazione degli alunni in situazione di handicap. Tali azioni saranno inserite nel contesto più complessivo delle azioni di flessibilità e personalizzazione previste nel POF. Questo oggetto risponde al dettato della Legge n.69/2000 per iniziative a favore dell'integrazione che prevede finanziamenti anche per la loro l'analisi e il loro monitoraggio, le quali vanno inserite comunque nel complessivo piano del monitoraggio dell’autonomia.
Aree di indagine
Si propongono quattro aree di analisi dell'identità della scuola in rapporto agli oggetti sopra richiamati.
- Le intenzioni, ossia gli orientamenti progettuali dei protagonisti dell'istituzione scolastica. In questa area sarà posta sotto osservazione la mission della singola scuola, ovvero le questioni essenziali che essa intende affrontare, i bisogni che intende soddisfare, le ragioni della sua specifica identità professionale e culturale.
- I comportamenti formativi degli operatori della scuola.
- Le potenzialità, ossia le possibilità individuali e collettive, le aspirazioni degli individui e dei gruppi che prefigurano una possibile trasformazione della scuola.
- Le percezioni, ossia le autorappresentazioni e le rappresentazioni che i soggetti interni ed esterni hanno della identità della scuola.
Scuole da monitorare
Nell’anno scolastico 2000/2001 il monitoraggio - nella logica di sostegno all'autovalutazione - avverrà su libera adesione delle scuole.
Il prossimo monitoraggio prevede un nuovo campione di 1000 scuole per evitare che il campione selezionato in precedenza si costituisca come un "insieme privilegiato" e che tra scuole e team si instaurino rapporti non più di monitoraggio, ma di consulenza.
L'individuazione del nuovo campione di scuole avverrà sulla base dell'autosegnalazione delle scuole, con un numero di base pari, nazionalmente e regionalmente, a quello del monitoraggio dell'anno 1999-2000.
Ogni IRRSAE invierà a tutte le scuole della regione, entro il mese di ottobre 2000, la proposta di monitoraggio di sostegno, spiegandone scopi e metodologie, al fine di raccogliere entro novembre le adesioni e attivare entro dicembre le prime azioni di monitoraggio con le scuole.
Agli IRRSAE è affidato il compito di definire con le 1000 scuole già monitorate nel precedente anno scolastico le modalità di una eventuale prosecuzione, su loro richiesta, del rapporto in forma di counseling anche per sviluppare l'autovalutazione. Solo nel caso in cui nella regione non vi siano autosegnalazioni nella misura stabilita regione per regione, tali scuole potranno essere inserite nel campione del monitoraggio 2000-2001.
Gli IRRSAE, in accordo con gli Uffici scolastici regionali e provinciali, possono decidere sulla base delle risorse umane e finanziare di estendere il numero del campione regionale monitorato o di ampliare il protocollo di indagine, in modo da pervenire progressivamente ad una generalizzazione del monitoraggio a tutte le scuole.
Se il numero delle scuole autosegnalatesi è superiore al numero del campione regionale definito e riportato nell'allegata tabella A, gli IRRSAE, in accordo con gli Uffici scolastici regionali e provinciali, decidono i criteri di selezione privilegiando i seguenti parametri:
distribuzione tra ordini e gradi di scuola:
60% scuola primaria
40% scuola secondaria;nella scuola primaria
60% istituti comprensivi
20% scuola elementare
20% scuola medianella scuola secondaria:
20% istituti della Direzione Classica,
30 % Istituti della Direzione Tecnica,
20% Istituti della Direzione Professionale,
30% Istituti Superiori integratidistribuzione territoriale equilibrata nelle varie provincie
distribuzione equilibrata tra aree urbane ed extraurbane.
Al momento della loro autosegnalazione le scuole dovranno dichiararsi disponibili a sottoscrivere con gli IRRSAE un contratto che preveda:
- l’accettazione delle modalità e dei protocolli del monitoraggio
- la pubblicità del Rapporto di sintesi conclusivo.
Ogni IRRSAE è tenuto a svolgere il monitoraggio di un numero di scuole non inferiore a quello previsto nel monitoraggio dell’anno scolastico 1999/2000.
Nel caso di un numero superiore di scuole da monitorare, gli IRRSAE possono stabilire, sulla base di accordi territoriali con gli uffici scolastici competenti, un contributo di adesione da parte delle scuole, come corresponsabilizzazione e partecipazione alle spese, nonchè ottenere contributi dai finanziamenti degli Uffici Scolastici Provinciali e/o Regionali per il sostegno e il supporto dell’autonomia.
Individuazione degli osservatori
Nell’anno scolastico 2000/2001, gli osservatori che hanno già svolto il monitoraggio nel 1999- 2000 possono liberamente aderire al monitoraggio 2001, accettandone le modalità.
Entro il mese di ottobre, gli osservatori che hanno partecipato al monitoraggio 1999-2000, riceveranno una lettera di ringraziamento per il lavoro svolto, di presentazione delle finalità del monitoraggio 2000-2001 e di invito all’adesione volontaria al monitoraggio.
Nel caso il numero di osservatori sia insufficiente allo svolgimento del monitoraggio previsto per ogni regione, gli IRRSAE individuano e invitano nuovi soggetti provenienti dalle categorie professionali finora utilizzate ad aderire al monitoraggio.
Gruppo tecnico per la progettazione dei materiali di monitoraggio
Presso l’IRRSAE Emilia Romagna, è costituito un gruppo tecnico di lavoro che predispone i materiali per il monitoraggio e offre assistenza alla formazione degli osservatori.
Tutti i materiali per il monitoraggio verranno vagliati e approvati dal Comitato tecnico nazionale per il monitoraggio.
Formazione degli osservatori
Nel mese di ottobre, un gruppo rappresentativo di osservatori verrà invitato ad un seminario di approfondimento per la messa a punto definitiva del Rapporto nazionale di sintesi per l’anno scolastico 19999-2000 e per la definizione degli strumenti di indagine per il monitoraggio 2000/2001, predisposti dall’apposito gruppo tecnico.
Nei mesi di novembre e dicembre 2000, tutti gli osservatori parteciperanno ad iniziative di formazione ad hoc. La frequenza alla formazione è condizione obbligatoria per l’espletamento dell’attività di monitoraggio.
La predisposizione e la gestione dei seminari di formazione sono affidate all’IRRSAE Emilia Romagna.
Il monitoraggio in azione
Ogni IRRSAE, al termine della formazione nazionale comune, costituisce il Gruppo Regionale di Ricerca (GRR) tra tutti gli osservatori, al fine di pianificare il monitoraggio regionale e individuare le regole di lavoro.
Oltre al protocollo definito nazionalmente, ogni GRR potrà sviluppare attività aggiuntive di monitoraggio sulla base di esigenze emerse localmente, sempre però in accordo con il protocollo nazionale. Verrà, inoltre, definito nazionalmente un campione più ristretto di istituzioni scolastiche (200) come laboratorio in cui sperimentare un protocollo più ampio finalizzato ad una valutazione delle metodologie didattiche e degli esiti formativi.
A partire dalla fine del mese di gennaio 2001, ogni istituto scolastico che aderisce al monitoraggio riceverà la prima visita dei team di osservatori.
I tempi e le modalità di incontro con le scuole saranno quelli previsti dai materiali per il monitoraggio 2001.
Nel monitoraggio 2001, una particolare attenzione verrà posta all’integrazione degli alunni in situazione di handicap, entro il quadro del monitoraggio previsto dalla Legge 69/2000, al fine di raccogliere elementi sulla relazione tra POF, autonomia e qualificazione dell’integrazione scolastica.
Ogni istituto scolastico coinvolto riceverà al termine del monitoraggio, una rendicontazione dinamica sullo stato del POF, come strumento di aiuto per la propria autovalutazione.
Regole di lavoro e gestione del monitoraggio
Ogni osservatore aderisce volontariamente al monitoraggio, per il quale firma un codice deontologico di comportamento.
Il Comitato paritetico, prima delle iniziative di formazione, stabilirà i criteri generali da offrire a tutti gli IRRSAE in ordine ai pagamenti del lavoro svolto dagli osservatori.
Ogni IRRSAE si impegna, entro la metà di giugno 2001, a predisporre il Rapporto regionale sul monitoraggio.
Il Comitato paritetico si impegna, entro luglio 2001, a predisporre il Rapporto nazionale sul monitoraggio, contestualmente al monitoraggio di documentazione svolto dalla BDP e alla ricerca a campione sugli atteggiamenti degli insegnanti, svolto dal CEDE.
3. Monitoraggio sugli atteggiamenti dei soggetti dell'autonomia
Sulla base dell'esperienza finora svolta viene affidato al CEDE un monitoraggio analitico - su un campione scientificamente rilevato di scuole - attinente agli atteggiamenti e ai comportamenti in atto nelle scuole nei confronti dei processi di innovazione.
Tale ricerca, da considerare parte integrante del monitoraggio e insieme compito specifico del CEDE nell'ambito delle sue complessive competenze, intende portare a sistema un costante punto di analisi delle dinamiche presenti nelle scuole tra i diversi soggetti coinvolti.
Il monitoraggio sarà strutturato in indagini campionarie che assicureranno una rappresentatività nazionale, per grandi regioni geografiche e per principali tipi di scuole. Le indagini saranno realizzate su campioni da costituire, volta a volta, su problematiche specifiche più rilevanti per seguire il processo di attuazione dell'autonomia scolastica.
I criteri di gestione di tali indagini saranno i seguenti: tempestività rispetto all'evoluzione del fenomeno, longitudinalità rispetto ai mutamenti lenti indotti dalla riforma sul medio periodo, integrazione rispetto alle altre azioni condotte dal monitoraggio complessivo.
La metodologia di indagine sarà particolarmente adatta a valutare soprattutto gli atteggiamenti dei protagonisti del cambiamento indotto dall'innovazione: studenti, docenti, dirigenti.
Indagini anno scolastico 2000-2001
Le indagini previste sono elencate nella seguente tabella.
Tematica | Popolazione | Periodo | Frequenza |
Atteggiamenti e giudizi sulla riforma | Docenti | Dicembre | Annuale |
Atteggiamenti e giudizi sulla riforma | Dirigenti scolastici | Dicembre | Annuale |
Atteggiamenti e giudizi sulla riforma | Amministrativi | Dicembre | Annuale |
Inventario dei progetti innovativi in atto | Dirigenti scolastici | Aprile | Biennale |
Innovazioni organizzative e gestionali adottate | Dirigenti e Direttori dei servizi segreteria | Maggio | Biennale |
Esiti scolastici complessivi | Dirigenti scolastici | Giugno | Annuale |
Altre tematiche potrebbero essere decise dal Comitato paritetico, in relazione a nuove problematiche emergenti.
Per la messa a punto degli strumenti di rilevazione - che saranno di norma questionari chiusi da somministrare per via postale e acquisibili anche per via telematica - sarà realizzata una fase esplorativa preliminare nella quale, con questionari aperti, verranno rilevate opinioni di ridotti campioni di docenti e dirigenti, nonché dei componenti dei Nuclei provinciali di supporto per l'autonomia e/o dei nuovi organismi di consulenza e di supporto eventualmente attivati a livello territoriale quale naturale evoluzione degli stessi nuclei di supporto.
Gli uffici scolastici periferici saranno informati delle iniziative in corso. Il raggiungimento dei campioni avverrà per via postale o telematica e le restituzioni dovranno assicurare l'anonimato di tutti i rispondenti. Tale approccio non consentirà di effettuare valutazioni di istituto, ma di avere dati che riguarderanno vaste popolazioni ed andamenti complessivi. Ciò non toglie che tale approccio campionario "parcellizzato" non possa successivamente consentire un approccio che abbia come unità di analisi anche singoli istituti.
Per realizzare il progetto CEDE verrà costituita una rete di gruppi di studio e di consulenza sulle tematiche individuate che assicurino una collaborazione competente nella fase di predisposizione e validazione degli strumenti di indagine e nell'interpretazione dei risultati.
Gli esiti di tali indagini saranno poi pubblicati a cura del CEDE.
Quadro del campione delle scuole e degli osservatori. Allegato "A"
Regione | n. prov | n. scuole | n. osservatori |
Piemonte | 8 | 70 | 24 |
Liguria | 4 | 40 | 12 |
Veneto | 7 | 70 | 24 |
Lombardia | 11 | 100 | 30 |
Friuli | 4 | 40 | 12 |
Emilia Romagna | 9 | 70 | 24 |
Toscana | 10 | 70 | 24 |
Umbria | 2 | 20 | 6 |
Marche | 4 | 30 | 12 |
Abruzzo | 4 | 40 | 12 |
Molise | 2 | 10 | 6 |
Lazio | 5 | 100 | 30 |
Campania | 5 | 100 | 30 |
Puglia | 5 | 70 | 24 |
Basilicata | 2 | 30 | 6 |
Calabria | 4 | 40 | 12 |
Sicilia | 9 | 60 | 24 |
Sardegna | 4 | 40 | 12 |
Valle d’Aosta(^) | 1 | 10 | 3 |
Trentino(^) | 1 | 10 | 3 |
Alto Adige(^) | 1 | 10 | 3 |
(^) Non a carico del finanziamento nazionale