Ministero della pubblica istruzione
Il Capo di Gabinetto Nota 21
febbraio 2007 Prot. n. 3147FR Oggetto:
Invito a promuovere conferenze provinciali o sub provinciali per
favorire la conoscenza delle indicazioni fornite dal Ministro
Il 24 gennaio 2007 è stato
trasmesso alle SS.LL., ai dirigenti degli USP e ai dirigenti scolastici
un documento nel quale sono riepilogati e illustrati i contenuti delle
disposizioni della legge finanziaria per il 2007, relativi al sistema di
istruzione. In data 31 gennaio il Ministro della pubblica istruzione
ha inviato agli stessi destinatari la nota prot. n. 2175, nella quale ha
riassunto i provvedimenti approvati dall'inizio della legislatura. Con
tali provvedimenti si è cercato di:
- consentire un sereno svolgimento dell'anno scolastico
- avviare un processo tendente a rivedere alcune precedenti scelte
di riforma
- valorizzare le molte esperienze positive realizzate dalle scuole
- restituire maggiore protagonismo e responsabilità alle singole
scuole e agli insegnanti.
In questa ultima nota, inoltre, si dava conto dell'avvio del
processo di revisione delle "Indicazioni nazionali" adottate dalla
precedente legislatura e delle modalità con cui giungere alla
definizione di nuove "Indicazioni più chiare ed essenziali".
Si tratta di due documenti importanti, destinati a tutto il
personale della scuola e, in particolare il secondo, ai docenti del
primo ciclo. Dalle continue richieste di chiarimento sulle materie
richiamate nei due documenti si evince però che la comunicazione non
è ancora giunta ad una parte rilevante dei destinatari.
Considerata l'esigenza di mettere tutto il personale della scuola
nella condizione di conoscere il contesto normativo e le prospettive
di modifica in cui si inserisce la loro azione quotidiana, le SS.LL.
sono pregate di promuovere conferenze provinciali o sub provinciali
con i dirigenti scolastici per favorire, da una parte, la necessaria
conoscenza dei contenuti dei documenti citati e, dall'altra, per
sollecitare questi ultimi ad informarne tutti i soggetti
interessati.
Per quanto sopra richiamato, le SS.LL. sono pregate di dare seguito
a queste indicazioni con la necessaria tempestività, sollecitando i
dirigenti scolastici affinché i documenti siano distribuiti ai
docenti con il riscontro dell'avvenuta consegna.
Il Capo di Gabinetto
F.to Lucio Alberti
Il Ministro della Pubblica Istruzione
Lettera 31 gennaio 2007 Prot. n. 2175
All'inizio dell'anno scolastico, cercando di indicare e garantire le
condizioni per una ripresa serena e costruttiva del lavoro che si
avviava, e volendo prefigurare gli impegni che attendevano tutti,
segnalavo la necessità di rivedere alcune precedenti scelte di riforma,
di valorizzare molte buone pratiche esistenti, di restituire maggior
protagonismo e responsabilità alle singole scuole e agli insegnanti.
In questi mesi di attività governativa sono stati fatti alcuni passi in
questa direzione:
- la riforma degli esami di stato per dare maggior serietà e
quindi valore al percorso scolastico;
- l'innalzamento dell'obbligo di istruzione per garantire ad ogni
ragazzo, all'interno di ogni singolo percorso didattico,
l'acquisizione di alcuni saperi essenziali per la sua formazione. In
questa ottica l'obbligo di istruzione deve rappresentare una
opportunità in più e non una libertà in meno;
- l'affidamento diretto alle singole scuole autonome delle risorse
finanziarie e la definizione di nuovi strumenti per una gestione
condivisa e responsabile;
- l'estensione del regime fiscale delle fondazioni per le
donazioni alle scuole;
- il rilancio dell'istruzione formazione tecnico - professionale;
- la riforma dell'Invalsi per costruire un sistema di valutazione
coerente, credibile e condiviso, in grado di verificare la qualità
del nostro sistema scolastico, individuarne criticità ed eccellenze,
offrire gli elementi di informazione necessari per i più opportuni
interventi migliorativi;
- la costituzione della nuova Agenzia Nazionale per il sostegno
dell'Autonomia che prende il posto dell'Indire e degli Irre e a cui
spetterà il compito di sviluppare la ricerca sui curricula, di
promuovere l'innovazione, di ripensare e sostenere modalità efficaci
di formazione continua del personale della scuola.
Ora si apre quel processo di revisione delle "Indicazioni
Nazionali" ereditate dalla passata legislatura e che erano da
considerarsi, a detta della stessa legge di riforma, "un assetto
pedagogico, didattico ed organizzativo transitorio". Non siamo
all'anno zero e non è necessario stravolgere tutto ancora una volta,
ma è certo che delle Indicazioni Nazionali non possono pretendere di
dettare una pedagogia di Stato in un Paese in cui i principi
dell'autonomia delle Istituzioni Scolastiche e della libertà di
insegnamento sono principi sanciti dalla Costituzione. Occorre
definire in modo chiaro quali sono quei livelli essenziali di
apprendimento a cui gli studenti hanno il diritto di arrivare su
tutto il territorio nazionale; occorre poi, dal punto di vista
didattico ed organizzativo, lasciare libertà alle singole scuole, ai
consigli di classe e agli insegnanti perché possano raggiungere al
meglio lo scopo loro affidato.
Per giungere alla definizione di nuove Indicazioni più chiare ed
essenziali è necessario che si avvii un dialogo virtuoso tra il
mondo della ricerca scientifica e quello della scuola. Le riforme
non si fanno senza l'apporto degli insegnanti, dei dirigenti, della
comunità scientifica e di quella civile; e non si realizzano una
volta per tutte, ma sono tanto più significative quanto più sono
condivise, costruite in modo non rigido e prescrittivo, capaci di
costituire una cornice di riferimento in grado di valorizzare le
competenze e la passione di chi ogni giorno vive e lavora nella
scuola.
L'operazione "Ascolto",
che sta interessando in questi giorni un campione significativo di
scuole e chiama in causa diversi attori che dentro di esse lavorano,
è il primo passo di questo percorso; il secondo sarà la costituzione
di una Commissione di esperti, provenienti dal mondo della scuola e
dell'università, a cui chiederò di lavorare in vista della stesura
delle nuove Indicazioni Nazionali, che dovranno essere pronte
all'inizio dell' anno scolastico 2007-08 .
Al centro di tutto questo impegno dovrà esserci l'idea di persona,
principio fondante e condiviso della nostra grande tradizione
culturale, storica ed educativa. La scuola è un luogo di incontro e
di crescita di persone. Persone sono gli insegnanti e persone sono
gli allievi. Mettere al centro dei processi educativi ogni allievo
come persona significa sostanzialmente tre cose:
- consegnare il patrimonio culturale irrinunciabile che ci
viene dal passato perchè non vada disperso e possa essere messo
a frutto;
- preparare al futuro introducendo i giovani nella vita
adulta, fornendo loro quelle competenze indispensabili per poter
essere protagonisti all'interno del contesto sociale ed
economico in cui vivono;
- accompagnare il percorso di formazione personale che uno
studente compie mentre frequenta la scuola, sostenendo la sua
ricerca di senso e il faticoso processo di costruzione della
propria personalità.
E' questo l'unico modo per educare ad una cittadinanza piena
e consapevole, critica e libera, una cittadinanza attiva che,
accanto alla rivendicazione dei diritti di ognuno, sappia
testimoniare un impegno verso la comunità che fin dalla nascita
ci ha accolto e che comunque ci ospita, essendo aperti al mondo
e alla responsabilità verso il futuro.
So che tutto questo è da sempre presente nella missione delle
nostre scuole e nell'attenzione degli insegnanti; quello che
oggi va rivisto è un curricolo che lo interpreti, una didattica
che lo realizzi, un'organizzazione della scuola che lo renda
possibile e lo agevoli. La situazione di disagio giovanile che
tutti registrano con preoccupazione crescente, la presenza di
alunni stranieri che richiedono una particolare attenzione
perchè possa realizzarsi un processo vero di integrazione, la
necessità di promuovere e valorizzare capacità ed eccellenze in
una prospettiva internazionale, sono le questioni che rendono
questo impegno urgente. La scuola non può sostituirsi alla
famiglia, né ignorare l'apporto che altre istituzioni educative
possono offrire ed è anzi chiamata a promuovere cooperazione,
solidarietà, rete; insieme a queste istituzioni la scuola svolge
sicuramente un ruolo cruciale per assicurare un percorso di
apprendimento che garantisca a ogni allievo l'acquisizione di
strumenti culturali indispensabili e insieme lo sappia
accompagnare nel percorso di scoperta e costruzione della
propria identità.
Sono consapevole che le difficili condizioni di lavoro, il
doversi misurare ogni giorno con problemi non facili, la
sensazione di esser lasciati soli a fronteggiare situazioni che
vanno ben al di là della propria competenza disciplinare,
contribuiscono ad accrescere le difficoltà di una professione
tanto impegnativa e poco ripagata. Mentre vi chiedo di accettare
nuovamente la scommessa più importante, che è quella di educare
i nostri figli puntando sulla vostra professionalità, mi impegno
a trovare nuove strade per valorizzare concretamente il vostro
lavoro, la vostra passione, le vostre competenze. La scuola è
fatta, innanzitutto, da voi insegnanti e dirigenti; sta a voi il
compito di renderla un buon ambiente educativo di apprendimento
formando una comunità professionale aperta alla ricerca e
all'innovazione.
C'è una grande ricchezza umana e professionale nella scuola del
nostro Paese. Mi auguro che il percorso che prende avvio sappia
valorizzarla al meglio.
F.to Giuseppe Fioroni
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