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Lettere Ministro Pubblica Istruzione

Roma, 10 settembre 2007

Cari operatori della scuola, dirigenti, docenti, personale tecnico, amministrativo e ausiliario,

all’inizio di questo nuovo anno scolastico voglio porgere il mio saluto a tutti voi.

Grazie al lavoro fatto fino ad ora possiamo avviare con serenità quest’anno scolastico, fiduciosi che segnerà il rilancio della scuola italiana. La sfida decisiva che abbiamo davanti è quella di costruire una scuola di tutti e per tutti, una scuola di qualità, capace di accompagnare i nostri bambini e i nostri giovani nell’avventura della conoscenza e della crescita della loro persona.

Non è retorica: il futuro del nostro Paese passa attraverso le aule di scuola e la serietà delle nostre istituzioni passa attraverso il vostro quotidiano impegno. Vi ringrazio per lo sforzo con cui avete attuato la riforma degli esami di Stato, per l’attenzione che avete posto al problema di un recupero reale e certo dei debiti formativi, per il senso di responsabilità con cui avete accolto l’introduzione di un maggior rigore nei confronti di quei pochissimi docenti che mettono in difficoltà le classi ed arrecano un danno d’immagine a tutti gli insegnanti che svolgono il loro compito con passione, competenza e spirito di sacrificio, per il vostro impegno costante perché sia sempre garantito tra i ragazzi il rispetto della dignità della persona umana.

La nostra scuola oggi ha più certezze e sicurezze di ieri, grazie ad alcuni importanti passi che abbiamo compiuto: il rafforzamento dell’autonomia economico-finanziaria delle scuole e il ripristino delle risorse necessarie per il loro sereno funzionamento; la risoluzione dell’annosa vicenda del pagamento delle supplenze per maternità affidate al Ministero; lo sforzo ad incentivare e promuovere il lavoro didattico che si fa in aula, riducendo la tendenza all’infinta moltiplicazione dei progetti e valorizzando, invece, quelli utili e importanti.

Quest’anno scolastico comincia con la pubblicazione delle indicazioni per il curricolo della scuola primaria e con il decreto sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni. L’attenzione è tutta centrata sul fatto che nelle scuole del primo ciclo si potenzi lo sforzo perché i bambini acquisiscano quelle basi essenziali per proseguire con successo gli studi e perché si cerchino tutte le strade per garantire ai nostri giovani l’acquisizione di quei saperi e di quelle competenze necessarie per la crescita personale e per la realizzazione di un proprio costruttivo progetto di vita. Sottolineare che i nostri bambini devono imparare bene l’italiano, la matematica, la storia e la geografia non significa negare l’importanza di materie come l’inglese o l’informatica, o dichiarare che fino ad ora queste materie non si siano state insegnate; significa semplicemente stabilire un ordine di priorità, indicando la necessità di concentrare tutti gli sforzi perché queste basi fondamentali siano acquisite prima che sia troppo tardi.

Affermare che il compito della scuola è quello di educare-istruendo implica una grande sfida: quella della scoperta del senso profondo di quel che si fa, che avviene mentre si acquisiscono saperi, abilità e competenze. Solo così sarà possibile accompagnare i ragazzi nella costruzione della propria identità e del proprio futuro.

Attualmente il 20 % dei ragazzi tra i 18 ed i 24 anni in Italia non possiede un diploma di scuola superiore o una qualifica professionale; i motivi degli abbandoni sono tanti, sicuramente alcuni nascono nelle aule scolastiche dove viene meno la motivazione allo studio ed il desiderio di imparare. Per questo il provvedimento sull’obbligo di istruzione non cancella quello del diritto-dovere all’istruzione o alla formazione professionale fino al diciottesimo anno d’età ma punta a dare le condizioni necessarie perché questo si attui veramente.

Entro giugno presenteremo i nuovi istituti tecnici e professionali. Lo scopo è quello di potenziare degli indirizzi di studio importanti per mettere a frutto capacità e talenti di tanti ragazzi che potranno dare un contributo fondamentale alla crescita e allo sviluppo economico ed imprenditoriale del nostro Paese.

Questo è il primo anno in cui la scuola italiana non produrrà più nuovi precari. Ora il nostro impegno, dopo la trasformazione delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento e la progressiva immissione in ruolo dei precari, consentirà l’individuazione di una modalità di formazione e reclutamento degli insegnanti che permetta alla scuola di avere sempre docenti per scelta, non per risulta, e di bandire concorsi che, sul numero di posti certi, al termine di un biennio esauriscano la propria validità.

Molti altri provvedimenti hanno visto la luce in questo periodo: quello sull’edilizia scolastica; il programma “scuola aperta” per favorire l’uso pomeridiano delle strutture scolastiche, dei laboratori scientifici e linguistici e potenziare la realizzazione di corsi di recupero dei debiti formativi, di sostegno e di aiuto allo studio; il regolamento per le supplenze; gli incentivi all’eccellenza e la valorizzazione del percorso scolastico per l’accesso all’università; il potenziamento del raccordo scuola-università in funzione orientativa; il rafforzamento del sistema nazionale di valutazione per riuscire a individuare i punti critici e poter migliorare e incentivare le istituzioni scolastiche.

Tutto questo fermento di attività prefigura l’apertura di un grande cantiere che per due anni ci accompagnerà verso l’obiettivo di costruire una scuola non calata dall’alto ma costruita da voi, perché la sfida di educare i nostri figli passa attraverso l’assunzione del vostro rischio professionale ed è una scommessa che si può vincere in ogni istituzione scolastica autonoma nell’incontro fra persone, quella dello studente e quella del docente.

Il cantiere che si apre nelle nostre scuole e nelle nostre classi ci consentirà di valorizzare appieno l’autonomia scolastica, che vive soprattutto della professionalità dei docenti e dei dirigenti scolastici. Non ho voluto fare grandi riforme che stravolgessero ancora una volta il nostro sistema di istruzione: ho voluto riconsegnare la scuola al buon senso e alla saggezza degli insegnanti, impegnandomi a sostenerli concretamente, fornendo loro quelle certezze che permettono di lavorare con serenità.

Sono convinto che sapremo rispondere al grande compito di migliorare e innovare la nostra scuola, perché i costruttori di questo cantiere siete voi con la professionalità e la dedizione che avete sempre dimostrato.

È con questa certezza che vi porgo i miei auguri per un sereno e proficuo anno scolastico.

Giuseppe Fioroni
Ministro della Pubblica Istruzione


Roma, 14 settembre 2007

Cari Genitori,

i nostri ragazzi crescono, insieme a noi, in una società che cambia velocemente, eterogenea, in cui si moltiplicano rischi e opportunità. In questo contesto così complesso la collaborazione, il gioco di squadra tra scuola e famiglia è lo strumento più prezioso che abbiamo per costruire una scuola di tutti e per tutti, una scuola di qualità, capace di accompagnare i nostri bambini e i nostri giovani nell’avventura della conoscenza e della crescita della loro persona. Una scuola che pretendesse di educare sottraendosi al confronto con la famiglia si condannerebbe al fallimento.

Un obiettivo prioritario del nostro impegno è quello di permettere a tutti gli studenti di acquisire conoscenze e di sviluppare abilità e competenze per poter proseguire con successo gli studi ed inserirsi positivamente nel mondo del lavoro, garantendo a tutti pari opportunità. Vanno in questa direzione le Indicazioni per il curricolo della scuola d’infanzia e del primo ciclo e il decreto sull’innalzamento dell’obbligo di istruzione a 16 anni. L’attenzione è tutta centrata sul fatto che i bambini possano acquisire da subito le basi essenziali: la conoscenza dell’italiano, della storia, della geografia, della matematica...

L’obbligo a 16 anni, poi, non è terminale, ma punta ad assicurare a tutti il raggiungimento di quelle conoscenze e competenze necessarie per conseguire un diploma o una qualifica professionale entro il diciottesimo anno d’età, come previsto dalla norma sul diritto-dovere all’istruzione e formazione.

Puntare sulla qualità significa anche rafforzare il sistema di valutazione nazionale della scuola per poter individuare i punti critici e migliorarli. Per questo a partire da quest’anno saranno oggetto di rilevazione le condizioni strutturali e di contesto in cui operano le singole scuole; le scelte e i modelli organizzativi adottati dalle istituzioni scolastiche autonome; la loro gestione finanziaria; i processi e le azioni da esse attivate per il conseguimento degli obiettivi di riduzione della dispersione scolastica e dell’aumento dei livelli di apprendimento degli alunni.

Il lavoro svolto finora ci ha permesso di compiere importanti passi per migliorare la qualità dell’apprendimento dei nostri ragazzi: penso alla riforma dell’esame di Stato, che ha ridato serietà alla verifica conclusiva del percorso di studio, ma anche agli interventi finalizzati a superare la logica dei debiti formativi mai recuperati, che permetteva di trascinarsi gravi lacune di anno in anno. Allo stesso tempo la scuola premierà e incentiverà i risultati di eccellenza degli studenti del triennio delle superiori. In questo modo sarà data l’opportunità a tutti i ragazzi meritevoli di poter accedere a benefici non solo economici ma anche formativi. Tale provvedimento, in linea con i principi del diritto allo studio, vuole promuovere la valorizzazione delle eccellenze e un innalzamento dei livelli di apprendimento degli studenti nelle diverse discipline.

Per poter favorire una maggiore partecipazione dei nostri ragazzi ai processi di formazione ed educazione ho inoltre firmato la circolare sul potenziamento dell’apertura pomeridiana delle scuole. Sono stati destinati alle scuole 64.000.000 di euro per interventi educativi di varia natura quali: corsi di recupero per i debiti formativi, corsi di sostegno e aiuto allo studio, moduli didattici per l’approfondimento e lo sviluppo della promozione delle eccellenze, sperimentazioni metodologiche e didattiche innovative ed iniziative di arricchimento di attività a forte valenza socializzante.

Dopo un anno in cui la scuola è andata spesso sui giornali per episodi di intolleranza e di mancanza di rispetto mi sembra importante sottolineare il valore assoluto che ogni persona ha, partendo innanzitutto dalla nostra Costituzione. Saranno per questo organizzati in collaborazione con l’Associazione Italiana dei Costituzionalisti percorsi di approfondimento che mettano in rilievo come questo sia uno dei principi fondanti della nostra Nazione.

Vi chiedo di essere a fianco dei docenti e dei dirigenti scolastici, di condividere con loro il percorso formativo dei vostri figli, di sentire la scuola come un luogo in cui prendere parte attiva. Sta per entrare in vigore una norma che introduce nella scuola dell’autonomia un nuovo strumento, il "patto di corresponsabilità" che vuole sancire la condivisione dello scopo, del piano dell’offerta formativa e delle regole tra scuola e famiglia. E’ un importante passo avanti per migliorare l’azione educativa sinergica di docenti e genitori, offrendo un contesto sempre più coerente all’esperienza di crescita dei ragazzi.

Sono convinto che la scuola realizzi il proprio compito educativo solo con una forte alleanza con la famiglia. Con questo spirito, in collaborazione con il Forum Nazionale delle Associazioni dei Genitori, abbiamo già realizzato e progettato numerose attività di prevenzione e contrasto del bullismo, realizzeremo la VI giornata europea dei genitori e della scuola ed estenderemo a tutte le regioni il progetto "Teleduchiamoci" al fine di promuovere il Codice di regolamentazione "TV e Minori" (www.pubblica.istruzione.it - areagenitori)

Insieme abbiamo già fatto tanto, ma solo continuando a collaborare possiamo comprendere le esigenze educative e formative dei ragazzi italiani e dei ragazzi che sempre più numerosi vengono da altri Paesi, trovando insieme le risposte giuste. Ricordandoci che lo sguardo dei nostri studenti non si ferma più ai confini del nostro Paese. I nostri giovani guardano al mondo. Per tutti noi questa è una enorme sfida e una opportunità preziosa di costruire, con loro, una società più aperta, forte della propria identità e insieme arricchita dalle differenze e dalla pluralità di culture che la compongono, capace di far emergere il talento tutelando, al tempo stesso, chi è più debole.

Continuiamo a lavorare insieme per il futuro dei nostri figli.

Buon anno scolastico.

Il Ministro
Giuseppe Fioroni


Roma, 14 settembre 2007

Care Studentesse, cari Studenti,


abbiamo davanti un nuovo anno scolastico, un nuovo tratto di strada da percorrere insieme. Vi attendono opportunità, sfide, ostacoli, novità e cambiamenti che affronterete insieme ai vostri compagni e ai vostri docenti nel difficile e avvincente cammino di formazione: negli anni che state vivendo, quelli dell’adolescenza, è un cammino che procede rapidissimo, con straordinaria intensità.

Spesso in questi giorni al piacere di ritrovare i compagni si unisce la fatica di riprendere la disciplina dello studio e un po’ di apprensione di fronte alle prove che verranno. Vorrei però che vedeste davanti a voi soprattutto una nuova grande opportunità di crescere, conoscere, condividere, migliorare voi stessi e la realtà, di arrivare alla prossima estate più forti e fiduciosi, più ricchi di esperienze e conoscenza, più capaci di esprimere il vostro talento e di condividere con gli altri il vostro percorso.

Il provvedimento sull’obbligo di istruzione recentemente approvato, indicando quelle conoscenze e competenze essenziali che tutti voi studenti dovreste acquisire entro il sedicesimo anno d’età, ha lo scopo di richiamare l’importanza di un sapere che diventa vostro personale patrimonio, in modi e declinazioni diverse.

Attualmente il 20 % dei ragazzi tra i 18 ed i 24 anni in Italia non possiede un diploma di scuola superiore o una qualifica professionale. I motivi degli abbandoni sono tanti, sicuramente alcuni nascono nelle aule scolastiche dove viene meno la motivazione allo studio ed il desiderio di imparare. Per questo il provvedimento sull’obbligo di istruzione non cancella quello del diritto-dovere all’istruzione o alla formazione professionale fino al diciottesimo anno d’età ma punta a dare le condizioni necessarie perché questo si attui veramente.

Il presente, non solo il futuro, della nostra società dipende sempre di più da voi giovani, dalla vostra partecipazione attiva alla vita democratica, dalle possibilità che vi si offrono di contribuire alla crescita civile e materiale del nostro Paese con la vostra energia e le vostre idee, da quanto saprete farvi strumento di innovazione e al contempo custodi dei valori fondamentali su cui si fonda la nostra democrazia e che trovano nella Costituzione la loro espressione più alta.

Quei valori non sono opzioni astratte. Sono la nostra guida nelle scelte che siamo chiamati a compiere ogni giorno, nel vivo della nostra quotidianità. Il rispetto della dignità della persona, di qualunque persona, non è una formula teorica ma è una prova e una sfida che ci troviamo davanti in ogni momento della nostra giornata. Di fronte a questa sfida essere giovani significa avere il coraggio e la tenacia dell’intransigenza di fronte all’ingiustizia, avere la lucidità di capire e aiutare chi è in difficoltà o oggetto di discriminazione.

Quando la dignità di un altro viene disprezzata o svilita dobbiamo sempre ritenerci coinvolti perchè il rispetto degli esseri umani è un patrimonio di civiltà che appartiene a tutti noi e da ciascuno va rispettato e difeso.

Insieme possiamo rendere la scuola sempre più un luogo di confronto, di partecipazione attiva e responsabile. Credo, infatti, che la partecipazione degli studenti alla vita della scuola sia fondamentale per renderla capace di rispondere ai vostri bisogni e per dare voce all’evolversi delle esigenze del mondo giovanile. Per questo sono impegnato a difendere e rafforzare lo Statuto dei Diritti e dei Doveri delle Studentesse e degli Studenti. Stiamo lavorando per sensibilizzare ancora di più i dirigenti scolastici su questi argomenti e per offrire ai rappresentanti di classe un percorso formativo specifico che coinvolga anche le associazioni studentesche e le consulte.

Partecipare significa certo esercitare diritti ed utilizzare gli strumenti della rappresentanza; ma, al tempo stesso, comporta la necessità di rispettare le regole e i propri doveri. Le regole ci servono a garantire la libertà e la dignità di ciascuno. Per questo di fronte alla loro violazione si risponde con la rigorosa applicazione di provvedimenti e sanzioni disciplinari utili a contrastare ogni forma di illegalità, di violenza e di mancanza di rispetto della dignità delle persone umane.

Nessuno può sostituirsi a voi nel cammino di scoperta dello studio e nella volontà di migliorare voi stessi: da questo può dipendere la vostra crescita e la vostra realizzazione personale. Come Ministro non farò mancare il mio impegno affinché la scuola diventi sempre più capace di accogliere e accompagnare ognuno di voi nel percorso di formazione che state compiendo.

Sono molti gli interventi già realizzati in questo senso:

* Abbiamo investito 5 milioni di euro per incentivare e premiare i risultati di eccellenza ottenuti dagli studenti del triennio delle superiori. Questo progetto permetterà di avere importanti opportunità di studio e di viaggio, e di poter accedere a tirocini formativi, università e imprese.
* E’ stato siglato per la prima volta un decreto interministeriale per valorizzare la carriera scolastica ai fini delle ammissioni alle facoltà universitarie a numero chiuso e per promuovere azioni di orientamento e di raccordo fra scuole superiori, le università e mondo del lavoro.
* Ogni studente tra i 14 e i 19 anni riceverà da quest’anno una “Student Card” con la quale potrà usufruire di numerose agevolazioni per partecipare a manifestazioni culturali, sportive e per l’acquisto di libri, biglietti per il cinema e il teatro.
* Sono stati destinati agli istituti scolastici 64.000.000 di euro per l’apertura pomeridiana delle scuole. Serviranno per realizzare corsi di recupero dei debiti formativi, corsi di sostegno e di aiuto allo studio, per attivare moduli didattici di approfondimento e sviluppo finalizzati alla promozione delle eccellenze, per la sperimentazione di metodologie didattiche innovative e per iniziative complementari proposte da voi studenti. (www.pubblica.istruzione.it - area studenti).

Certo che non mancheranno le occasioni per dialogare e confrontarci, auguro a voi, alle vostre famiglie e ai vostri docenti un anno ricco di nuove scoperte.

Il Ministro
Giuseppe Fioroni



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