Nota MURST 4 dicembre 1998, prot. n. ACG 1487
Oggetto: Accesso ai corsi di studio universitari - Corte Costituzionale. Sentenza n. 383 del 23 novembre 1998
1.Come è noto alle SS.LL., la Corte Costituzionale, con l'allegata sentenza depositata il 27 novembre u.s., ha dichiarato non fondata la questione di legittimità costituzionale dell'articolo 9, comma 4, della legge n. 341/90, come modificato dall'articolo 17, comma 116, della legge 15 maggio 1997, n.127, in relazione agli articoli 33, 34, 3 e 97 della Costituzione.
2. A seguito della decisione della Consulta, in relazione alle situazioni che hanno determinato l'insorgere di contenzioso amministrativo avverso gli atti degli Atenei preclusivi dell'accesso, ritiene lo scrivente che ciascuna università, nell'ambito dei propri poteri e correlate discrezionalità amministrative, debba valutare la necessità di pervenire alla regolarizzazione formale e definitiva delle iscrizioni ed immatricolazioni con riserva, a suo tempo disposte, a seguito di atti assunti anteriormente al 13.8.1997, data di entrata in vigore del regolamento sugli accessi universitari di cui al D.M. n. 245/97.
3. Con riferimento alle immatricolazioni ai corsi di studio per l'anno accademico 1998/99, al fine di garantire comunque l'iscrizione all'università agli studenti che hanno partecipato alla selezione per i corsi di studio ad accesso limitato (in forza delle direttive della Unione Europea, indicate dalla Corte Costituzionale), si richiama l'attenzione delle SS.LL. sulla opportunità di disporre una proroga dei termini di immatricolazione, senza oneri di mora, agli altri corsi non regolamentati a livello comunitario. Al contempo appare opportuna l'adozione di tempestive e concrete iniziative che sostengano gli studenti nella scelta di altre facoltà nello stesso o in diverso Ateneo.
4. E' intendimento di questo Ministero, in ossequio alla pronuncia della Corte Costituzionale nella soggetta materia, e nel rispetto dell'autonomia universitaria, adottare un'appropriata iniziativa legislativa per regolamentare, secondo criteri certi e definiti, l'accesso ai corsi universitari contemplati dalle predette direttive dell'Unione Europea.
In relazione a quanto sopra si resta in attesa di un cortese cenno di assicurazioni in merito, segnalando che le difficoltà anche finanziarie correlate alla normalizzazione dell'attività didattica degli Atenei in tale delicato momento, saranno tenute nella massima considerazione possibile, così da assicurare il pieno riconoscimento dei diritti degli studenti al completamento della formazione accademica e la piena funzionalità delle università.
IL MINISTRO