Dipartimento per l'Istruzione
Nota 28 settembre 2007
Prot. n.1536
Oggetto: Piano Nazionale di Formazione per
l’integrazione degli alunni disabili “I CARE: Imparare, Comunicare,
Agire in una Rete Educativa” – anni scolastici 2007/2008 e 2008/2009
Premessa
Il Ministero della Pubblica Istruzione promuove per gli anni
scolastici 2007/2008 e 2008/2009 il Piano Nazionale di formazione e
ricerca “I CARE: Imparare, Comunicare, Agire in una Rete Educativa”
specificamente rivolto ai problemi dell’integrazione scolastica e
sociale dei ragazzi con disabilità e, più in generale, finalizzato a
realizzare un’effettiva dimensione inclusiva della scuola italiana.
L’anno 2007 evidenzia alcune importanti ricorrenze legate ai temi degli
alunni in difficoltà ed a rischio di dispersione e di abbandono. Sono
trascorsi quaranta anni dalla morte di Don Lorenzo Milani e dalla
pubblicazione di “Lettera ad una professoressa” con la quale gli allievi
del Priore di Barbiana ricordavano che il problema della scuola è
costituito dai ragazzi che perde.
Inoltre ricorre il trentesimo anniversario dall’approvazione della Legge
n. 517 del 1977 che ha segnato un’autentica rivoluzione nella visione
non solo pedagogica e culturale, ma anche politica del nostro Paese.
Infatti, la soppressione delle scuole speciali e delle classi
differenziali ha rappresentato un cambio di scenario destinato a
migliorare la vita degli studenti e delle loro famiglie, la cultura dei
servizi specialistici e, più in generale, la società italiana nei
comportamenti individuali e collettivi. L’attuale quadro normativo, pur
in via di revisione, rappresenta il punto di approdo di un lungo
dibattito aperto dalla citata Legge n. 517.
Nella sequenza di queste significative circostanze non vanno dimenticate
altre tappe, come ad esempio la Sentenza della Corte Costituzionale n.
215 del giugno 1987 che afferma in via definitiva il diritto
all’educazione e all’istruzione di tutte le persone con disabilità,
indipendentemente dalla situazione di gravità, come diritto soggettivo
pieno, esteso a tutti gli ordini di scuola compresi gli istituti
superiori.
Infine, l’autonomia delle istituzioni scolastiche, nata con la Legge n.
59/97, compie dieci anni e costituisce la cornice ordinamentale ed
organizzativa dentro la quale questi diritti diventano effettivamente
operanti.
Quanto ricordato delinea sinteticamente le successive fasi di
costruzione di un complesso di regole volte a favorire la piena
integrazione di tutti gli alunni e ben rappresenta il valore di
ricorrenze simboliche di grande suggestione che, nella loro felice
coincidenza, hanno il potere di riportare all’attenzione il grande tema
dell’uguaglianza educativa per una scuola “di tutti e di ciascuno”.
Finalità
Il Piano di Formazione “I CARE” intende avviare sistematiche azioni e
attività di formazione per i docenti e i dirigenti delle istituzioni
scolastiche statali e paritarie di ogni ordine e grado al fine di
sostenere le realtà scolastiche impegnate nel processo di trasformazione
dei modelli organizzativi, curriculari e didattici connessi
all’introduzione dell’autonomia scolastica con l’intento di
caratterizzare le singole unità scolastiche come comunità professionali
ed educative aperte all’accoglienza, al riconoscimento e alla
valorizzazione delle capacità e delle competenze di ciascuno.
“I Care” intende mettere in moto un sistematico e diffuso processo di
formazione che, a partire dalle esperienze in atto e attraverso la
metodologia della ricerca, consenta approfondimenti teorici e l’adozione
di strategie metodologiche, didattiche ed organizzative centrate
sull’idea della scuola come comunità inclusiva, con riferimento
specifico ai temi della disabilità.
Il Piano promuove modalità di formazione affidate alla partecipazione
degli insegnanti coinvolti non come semplici destinatari, ma come
professionisti che riflettono e attivano modalità didattiche orientate
all’integrazione nel normale contesto della vita scolastica quotidiana.
L’articolazione prevista è funzionale alla valorizzazione e al
consolidamento della rete territoriale esistente, dai referenti degli
Uffici Scolastici Regionali a quelli provinciali e delle singole scuole.
In un contesto caratterizzato dall’autonomia delle istituzioni
scolastiche, il Ministero intende fornire indicazioni di lavoro
sostenendo in itinere l’iniziativa delle scuole, dei dirigenti e degli
insegnanti.
Obiettivi
- Valorizzare le esperienze favorendo il passaggio dalle ‘buone
esperienze’ alle ‘buone prassi’ utilizzabili e trasferibili in altri
contesti;
- Realizzare un modello di formazione attraverso la modalità della
ricerca in ordine alla progettazione, all’organizzazione dei
contesti, alle strategie didattiche, allo sviluppo di modalità di
interdipendenza e collaborazione tra soggetti diversi;
- Sostenere modelli formativi che sappiano collegare il mondo
della scuola agli altri aspetti della vita adulta nella prospettiva
di una reale evoluzione dal Piano Educativo Individualizzato al
Progetto di vita attraverso intese e collaborazioni con le
Istituzioni e gli Enti locali;
- Consolidare a livello territoriale la rete di supporto alle
politiche dell’inclusione.
Contenuti
Il Piano si articola nei seguenti ambiti di ricerca e di
approfondimenti tematici:
Contesti |
Azioni |
Esperienze / oggetti |
Classe
|
Didattica
|
Strategie cooperative
Relazioni di aiuto
Individualizzazione/personalizzazione dei saperi
Didattica implicita
Tecnologie - valutazione per l’apprendimento |
Scuola
|
Organizzazione
|
Offerta formativa
GLH di Istituto
Formazione e aggiornamento
Lavoro di rete
Documentazione
Regole professionali
Governance e leadership
Supporto alla persona, gestione risorse
Promozione di contesti cooperativi
Progettualità collegiale |
Famiglia
|
Corresponsabilità
|
Coinvolgimento della famiglia
Patto formativo
Associazioni
Formazione / educazione affettiva
Customer Satisfaction
Continuità educativa |
Comunità |
Progetto di vita |
Il modello ICF
Orientamento
Pari opportunità
Piani di zona
Accordi di programma
Scuola/Lavoro |
Destinatari
Possono partecipare al Piano Nazionale di Formazione, per gli anni
scolastici 2007/2008 e 2008/2009, le scuole statali e paritarie di ogni
ordine e grado nel numero massimo di 250.
Ai fini della partecipazione, le scuole dovranno compilare il modulo
allegato ed inviare la propria candidatura presso la Direzione Generale
del proprio Ufficio Scolastico Regionale.
Tenuto conto della opportunità di assicurare la partecipazione, sul
piano regionale, di un numero di scuole definito in maniera
proporzionale rispetto alla consistenza degli organici del personale
nelle diverse Regioni, è stato predisposto il seguente prospetto che,
secondo il citato criterio, assegna a ciascuna Regione il numero di
scuole da ammettere alla partecipazione dal progetto ed individua, ai
fini della assegnazione delle risorse, le Regioni capofila.
Regione capofila |
Regioni interessate |
Numero di scuole da selezionare |
MARCHE |
Abruzzo |
6 |
|
Marche |
7 |
|
Molise |
2 |
EMILIA ROMAGNA |
Emilia Romagna |
14 |
|
Toscana |
14 |
|
Umbria |
4 |
LOMBARDIA |
Liguria |
5 |
|
Lombardia |
34 |
|
Piemonte |
17 |
PUGLIA |
Basilicata |
3 |
|
Calabria |
12 |
|
Campania |
32 |
|
Puglia |
21 |
SICILIA |
Sicilia |
27 |
VENETO |
Friuli Venezia Giulia |
5 |
|
Veneto |
18 |
LAZIO |
Lazio |
23 |
|
Sardegna |
8 |
|
Totale |
250 |
Modalità di selezione
Ogni Ufficio Scolastico Regionale provvederà a costituire un apposito
gruppo di lavoro con il compito di:
- acquisire e verificare le richieste di partecipazione presentate
dalle istituzioni scolastiche;
- accertare la regolarità formale delle richieste di
partecipazione (delibera del Collegio dei Docenti e del Consiglio di
Istituto) e provvedere alle necessarie integrazioni;
- procedere ad una valutazione delle richieste pervenute tenendo
conto della presenza delle condizioni che attestino la buona qualità
del progetto;
- approntare, nel corso ed al termine del citato biennio di
attività del progetto, migliori modelli della ricerca-azione e
favorirne la diffusione presso il maggior numero possibile delle
scuole del territorio;
- provvedere a documentare, nel modo più completo possibile, le
attività condotte dalle istituzioni scolastiche, redigendo un
repertorio scientificamente e pedagogicamente utile per fungere da
riferimento e da patrimonio di esperienze.
Il Gruppo di Lavoro Regionale sarà composto, oltre che dal referente
regionale e dai referenti provinciali per l’integrazione degli alunni
disabili, dai soggetti esperti presenti sul territorio che, in
riferimento agli obiettivi di lavoro, diano il migliore affidamento
rispetto al sostegno e alla guida delle attività delle istituzioni
scolastiche.
Il Gruppo di Lavoro opererà in costante raccordo con il Comitato Tecnico
- Scientifico Interdirezionale, costituito presso il Ministero della
Pubblica Istruzione, anche nell’ottica delle necessaria riconducibilità
delle esperienze progettuali condotte nelle Regioni all’interno di un
quadro nazionale di riferimento.
Modalità di finanziamento ed
adempimenti delle istituzioni scolastiche
Si allega (Allegato 1) copia del Decreto Dirigenziale n. 89 del 27
novembre 2006 con il quale questa Amministrazione, a suo tempo, ha
provveduto alla assegnazione della complessiva somma di Euro
3.413.721,00 a sette Regioni che, per la loro posizione territoriale,
assumono l’incarico di Regioni capofila nei confronti delle altre ad
ognuna di esse aggregate.
Le istituzioni scolastiche, assegnatarie dei fondi previsti per il piano
di formazione, si impegnano a coinvolgere in rete almeno altre due
scuole con le quali interagire durante il percorso di formazione. La
ricerca formativa si prefigge l’obiettivo di coinvolgere uno o più
Consigli di Classe che, nell’arco di un biennio di formazione, dovranno
costruire e/o implementare buone pratiche di integrazione
A supporto del percorso formativo è prevista la realizzazione di un DVD
e di un sito che sarà il luogo virtuale in cui le scuole potranno
incontrarsi attraverso lo scambio di materiali e l’attivazione di forum
tematici.
Si ringrazia e si confida nella consueta collaborazione.
Si allegano il modulo di candidatura per le scuole (Allegato 2) e la
scheda di autoanalisi (Allegato 3) come contributo aggiuntivo alla
riflessione collettiva.
IL MINISTRO
f.to Giuseppe FIORONI
Allegati |