Dipartimento per l’Istruzione
Direzione generale per lo Studente
Nota 8 novembre 2006 Prot. 6258/A4
Oggetto: Integrazione scolastica degli alunni disabili –
Legge 440/97 Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta
formativa e per gli interventi perequativi. - E. F. 2006 Nel
2007 ricorre il trentesimo dell’approvazione della legge 517/77 che ha
segnato una svolta importante nella cultura pedagogica del nostro Paese,
anche con riguardo alle politiche di integrazione scolastica dei
disabili. Grazie a questa legge, infatti, la scuola è passata da un
approccio assistenzialistico nei confronti degli alunni in situazione di
handicap ad un approccio di sistema.
Questo ha connotato la scuola come comunità educativa accogliente e, al
tempo stesso, come comunità professionale competente, capace di
ristrutturarsi per consentire anche agli alunni disabili, e a tutti
quelli che oggi definiamo portatori di bisogni educativi speciali, di
condividere la loro esperienza di apprendimento in situazione non
emarginante. L’integrazione scolastica ha costituito, tra l’altro,un
rilevante fattore di rinnovamento didattico ed organizzativo delle
istituzioni scolastiche ed un arricchimento per tutta la comunità
scolastica.
E’ andata maturando, infatti, nella società civile, ma soprattutto
dentro la scuola, la cultura dell’accoglienza, dell’accettazione del
diverso, del diritto di tutti alla piena realizzazione della persona
attraverso l’istruzione, della diversità come risorsa e, in particolare,
della scuola dell’inclusione.
In questo clima culturale viene approvata, nel febbraio 1992, la Legge
quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle
persone handicappate che, con l’art 12, comma 3, sancisce il diritto
soggettivo alla piena integrazione scolastica della persona disabile,
attraverso lo sviluppo delle sue potenzialità nell’apprendimento, nella
comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione.
L’attuale quadro normativo, che rappresenta il punto di approdo di un
lungo percorso sviluppatosi a partire dalla Legge 517/77 e che
costituisce un riferimento molto importante, in tema di integrazione,
pone all’avanguardia in Europa il nostro Paese, che ha fatto
dell’integrazione un principio di civiltà.
Autonomia scolastica e logica di ‘rete’
Il progetto globale di integrazione è realizzato dalla comunità
scolastica, che ne dà formulazione nel Piano dell’Offerta Formativa (POF),
strutturato in modo da rispondere, anche, alle particolari, concrete e
specifiche esigenze dei disabili.
Tuttavia, la molteplicità delle istituzioni e dei soggetti coinvolti nel
complesso processo di integrazione scolastica (Scuola, ASL. Servizi
sociali, Enti locali, Famiglia), la non compiuta attuazione
dell’autonomia scolastica, intesa quale risorsa da utilizzare, il
persistere di comportamenti non sempre sinergici da parte dei soggetti
istituzionali, talvolta non favoriscono l’attuazione delle condizioni
previste dalla legislazione o consolidate nella prassi, volte al pieno
esercizio dei diritti delle persone disabili.
E’ necessario, dunque, affrontare la tematica dell’ integrazione
avvalendosi degli ampi spazi offerti dall’autonomia scolastica e
rafforzando la logica di “ rete” inter ed intraistituzionale.
Pur in un rapporto di interdipendenza positiva con gli altri soggetti
del territorio, l’istituzione scolastica riveste, comunque, un ruolo
centrale nel processo d’integrazione dei soggetti disabili e l’autonomia
progettuale, didattica, organizzativa, di cui la stessa dispone,
rappresenta una grande risorsa da utilizzare al meglio, in una
dimensione partecipativa che esalta le modalità previste dalla normativa
vigente.
A dare forza ed impulso alle opportunità organizzative e decisionali
derivanti dall’autonomia, sono i docenti e tutto il personale scolastico
adeguatamente formato, vera e fondamentale risorsa nel processo di
innovazione che si intende sostenere e favorire. La formazione
rappresenta, infatti, una delle principali leve strategiche per
promuovere l’innovazione e, per questa ragione, costituisce una delle
priorità che l’Amministrazione intende promuovere in favore delle
istituzioni scolastiche autonome.
Criteri di riparto delle risorse assegnate e restituzione esiti del
monitoraggio sull’utilizzo delle risorse
La Direttiva n. 33 del 03.04.2006, riguardante “Individuazione degli
interventi prioritari e criteri generali per la ripartizione delle
somme, le indicazioni sul monitoraggio, il supporto e la valutazione
degli interventi stessi”, ai sensi dell’art. 2 della legge 18 dicembre
1997, n. 440, ha individuato, per il 2006, tra gli interventi prioritari
(punto 1, lettera g) “iniziative finalizzate al potenziamento e alla
qualificazione dell’offerta di integrazione scolastica degli alunni in
situazione di handicap, con particolare riguardo agli alunni con
handicap sensoriale, nonché agli alunni ricoverati in ospedale o seguiti
in regime di day hospital, nonché “Iniziative dirette alla specifica
formazione del personale docente predisposte e realizzate dalle
Istituzioni scolastiche, con chiaro riferimento alla formazione del
personale docente in materia di handicap e di integrazione scolastica.
La stessa Direttiva (punto 4, lettera g) indica i criteri di
ripartizione della dotazione finanziaria, destinata ai citati
interventi, per un importo complessivo di € 10.986.588,00.
Con la presente viene assegnato agli Uffici Scolastici Regionali, per
l’integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap, il
finanziamento di €. 6.042.623,00, corrispondente al 55% della predetta
somma, decurtato di € 338.588,02 a seguito delle disposizioni impartite
dal MEF- Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato- con
telegramma prot. n. 140728 del 24/10/2006, e ripartito secondo gli
importi indicati nell’allegato A.
Il fondo in questione riguarda la somma destinata agli Istituti atipici,
la cui riforma non può realizzarsi entro il corrente anno 2006, come
comunicato dall’Ufficio legislativo con nota prot. n 2020/UL/1.2.1. del
30.05. 2006, ed è destinato ad incrementare le risorse finanziarie per
l’offerta formativa di integrazione scolastica degli alunni disabili e
per la formazione del personale docente.
La somma di € 5.704.034,00 è stata ripartita fra gli Uffici Scolastici
Regionali in relazione al numero degli allievi disabili iscritti
nell’anno scolastico 2005/2006, desunto dai dati comunicati dall’Ufficio
Statistica della Direzione Generale Studi e Programmazione di questo
Ministero.
Per le iniziative di cui sopra, il finanziamento di € 5.704.034,00 è
stato così suddiviso:
a) € 5.154.034,00- per interventi a favore degli alunni disabili;
b) € 550.000,00- per interventi di formazione, anche per i docenti di
sostegno non specializzati.
Pur nel rispetto di scelte e valutazioni localmente assunte, si ritiene
utile fornire alcuni suggerimenti non soltanto per l’assegnazione dei
fondi, ma anche per la piena valorizzazione delle esperienze realizzate
e per il consolidamento della rete territoriale di supporto
all’integrazione.
Gli esiti della rilevazione, per l’anno scolastico 2004/2005, hanno
evidenziato, tra l’altro, che in alcune regioni la distribuzione delle
risorse finanziarie in base al criterio quantitativo non ha consentito
alle istituzioni scolastiche, per l’esiguità dei fondi, di dare risposte
adeguate alle esigenze dettate da situazioni di particolare complessità.
Per quanto sopra, al fine di proseguire e potenziare le attività volte
alla qualificazione dell’offerta formativa di integrazione scolastica,
si suggerisce di assegnare le risorse di cui alla lettera a) per le
seguenti iniziative:
- azioni di compensazione per situazioni di particolare
complessità e di consulenza e sviluppo (o prosecuzione) di progetti
in rete tra scuole o di centri territoriali misti (scuola, ente
locale, Associazioni);
- progetti di percorsi integrati scuola-lavoro per l’inserimento
del disabile nel mondo lavorativo;
- azioni per migliorare l’integrazione scolastica, anche mediante
accordi di programma.
Fermo restando che la totalità delle risorse va ripartita tra le
istituzioni scolastiche, gli Uffici Scolastici Regionali
proseguiranno nelle attività di monitoraggio dei progetti delle
scuole, d’intesa con i referenti regionali e provinciali della
disabilità, al fine di individuare criteri di qualità per
l’elaborazione dei progetti delle istituzioni scolastiche, con
particolare riferimento a quelle collegate in rete.
Presso ogni istituzione scolastica interessata il gruppo di lavoro
costituito ai sensi della Legge 104/92, coinvolgendo, nelle forme
ritenute migliori, il collegio dei docenti, predisporrà il progetto
da inviare, per la conoscenza ed il finanziamento, all’Ufficio
Scolastico Regionale.
Mentre il gruppo di lavoro costituito presso l’istituzione
scolastica assicurerà il coordinamento e la supervisione del
progetto e ne curerà la documentazione, la commissione regionale
curerà il monitoraggio, anche ai fini di individuare buone pratiche
che, successivamente, potranno essere socializzate per essere
utilizzate in contesti diversi da quelli in cui sono maturate.
Per le risorse di cui alla lettera b), si suggerisce di destinarle
ad iniziative di formazione di docenti di sostegno al fine di:
- migliorare l’approccio metodologico didattico nei confronti
degli alunni disabili;
- acquisire tecniche specifiche per trattare adeguatamente le
molteplici specificità che si riscontrano all’interno delle
tipologie di disabilità.
Anche per quanto riguarda tale finanziamento è auspicabile
una regia regionale, meglio ancora se affidata contestualmente
alla già richiamata commissione. Come si vede, la destinazione è
riferita agli insegnanti specializzati, ma questo non significa
ignorare che l’integrazione riguarda l’intera comunità
professionale ed educativa. La destinazione del finanziamento va
vista nel quadro complessivo degli interventi che la Direzione
sta varando e che prevede una iniziativa formativa rivolta agli
insegnanti di classe.
Quanto prospettato per la ripartizione dei fondi alle scuole va
inteso come suggerimento e, naturalmente, altre possono essere
le modalità individuate. Preme qui sottolineare l’importanza di
cogliere questa occasione per favorire il consolidamento della
rete dei referenti in campo regionale, provinciale e presso le
istituzioni scolastiche, e per promuovere una logica di
cooperazione nei processi e di condivisione dei risultati,
evitando una distribuzione dei fondi “a pioggia” o rispondente a
meri dati statistici. Le iniziative della presente nota tengono
conto della “Nota di indirizzo” inviata alle scuole in occasione
dell’avvio dell’anno scolastico con la quale l’On. Ministro
indica tra gli obiettivi prioritari:
- il miglioramento dei livelli di apprendimento e
l’estensione dell’istruzione;
- il recupero di motivazioni e partecipazione degli
studenti;
- un contrasto efficace alla dispersione e all’abbandono
precoce;
- una scuola inclusiva nei confronti di tutte le diversità,
intese non come ostacolo, ma come valore.
Piano nazionale di formazione del personale docente
Con l’occasione, si ritiene opportuno comunicare che questa
Direzione ha destinato ulteriori risorse finanziarie per
l’avvio, nel rispetto delle prescritte procedure, di un piano di
formazione, che coinvolga il personale docente delle istituzioni
scolastiche. Detto progetto, che sarà predisposto a livello
nazionale e realizzato a livello regionale, sarà concepito in
modo flessibile, così da rispettare e valorizzare le peculiarità
delle singole realtà territoriali e, al tempo stesso, da
consentire una socializzazione nazionale degli esiti dei diversi
percorsi e un guadagno concettuale non limitato ai confini di
ogni singolo territorio.
Con separata nota verranno fornite le indicazioni operative al
riguardo.
Il Direttore Generale
F.to Nicola Rossi
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