Il Ministro della Pubblica Istruzione
Nota 9 febbraio 2007 Prot. n. 17
Oggetto: Più sport a scuola e vince la vita. Linee di
indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per lo sport a scuola
Premessa
L'attività motoria e la pratica sportiva, attraverso una corretta azione
interdisciplinare, contribuiscono allo sviluppo armonico della persona e
alla promozione della cultura della legalità attraverso la pratica del
rispetto dell'altro, delle regole e del fair play. Lo sport scolastico,
infatti, rappresenta una significativa fonte di esperienza per tutti i
giovani, capace di costruire uno "stile di vita salutare" permanente, di
favorire una maggiore integrazione sociale ed apertura ai rapporti
interpersonali, di assumere ruoli e responsabilità precise.
Nell'attività sportiva si possono realizzare altissimi obiettivi
educativi, acquisire competenze indispensabili alla formazione ed alla
crescita dei giovani, come il dominio di sé, il senso della solidarietà,
la capacità di collaborare per un fine comune, la valorizzazione del
ruolo di tutti ed il rispetto del ruolo di ciascuno.
La scuola dell'autonomia, oltre a consentire ai giovani l'opportunità di
praticare in maniera sana lo sport, può contribuire ad accrescere,
mediante approcci interdisciplinari, la consapevolezza e il senso
critico riguardo le diverse forme di violenza, comprese quelle che
adottano come pretesto le manifestazioni sportive.
La scuola deve contribuire a promuovere una corretta concezione
dell'educazione motoria e delle attività sportive costituendo una
alternativa culturale alla violenza, all'esasperazione del risultato,
alla slealtà.
Perché torni serenità e normalità sui campi sportivi, oltre alle
necessarie e severe decisioni assunte dalle Istituzioni, ogni sforzo
dovrà essere compiuto anche dalla scuola che ha la responsabilità di
educare i giovani alla cultura della legalità e della non violenza, per
fare in modo che la pratica di uno sport sia finalizzata a suscitare
profonda passione, voglia di divertire e divertirsi e non, al contrario,
violenza. Esistono già nelle nostre scuole numerose esperienze e
progetti positivi, manifestazioni che tutelano i valori dello sport e la
formazione di cittadini responsabili e consapevoli dell'importanza del
rispetto delle regole e dell'avversario.
Le attività motorie ed in particolare la pratica ludico-sportiva,
costituiscono un momento importante di socializzazione, dal quale
nessuno, in nessun caso, può essere escluso.
Nella scuola, riconoscendo il valore formativo dell'attività
ludico-motoria, dell'educazione corporea, dell'educazione fisica e della
pratica sportiva in tutto il ciclo formativo, è possibile diffondere e
sostenere una nuova cultura dello sport per recuperarne l'istanza etica
e riscoprirne gli autentici significati.
La drammatica emergenza in cui versa il calcio italiano può trovare
quindi una risposta efficace nella scuola e nella sua azione educativa
quotidiana volta a prevenire comportamenti violenti e a promuovere una
cultura di rifiuto degli aspetti deteriori che caratterizzano lo sport
agonistico e amatoriale.
E' pertanto necessario acquisire un approccio all'esperienza sportiva in
cui l'enfasi venga posta sull'intero processo di costruzione della
personalità più che sulla prestazione, al fine di favorire tra le
giovani generazioni la trasmissione dei corretti valori dello sport che
li allontanino da ogni forma di tifo violento.
In questo senso l'esperienza sportiva scolastica deve essere vissuta
dagli studenti come opportunità di partecipazione e di assunzione di
responsabilità.
Ciò premesso il Ministero intende fornire alle istituzioni scolastiche
autonome indicazioni e orientamenti relativamente alla attuazione di
quanto previsto nella circolare prot. n. 5090/A0 del 13 ottobre 2006
integrata da successivi chiarimenti (prot. n. 6811/A0 del 12 dicembre
2006) e nella circolare del 30 gennaio 2007 ( prot. n. 495/A0 ) al fine
di promuovere attività coerenti con i principi sopra richiamati.
Azioni a livello nazionale
In collaborazione con il Ministero per le Politiche Giovanili e le
Attività Sportive è stato istituito un tavolo di lavoro
interministeriale l'elaborazione e l'attuazione di proposte per
l'attività motoria e sportiva scolastica con il coinvolgimento attivo
delle scuola.
Ai Dirigenti scolastici, ai docenti e ai genitori è affidato il compito
di porre in essere le azioni più appropriate, nell'ambito dell'autonomia
delle istituzioni scolastiche, per promuovere l'educazione motoria e lo
sport all'interno della scuola; gli studenti saranno coinvolti in modo
attivo, in rapporto all'età, nelle scelte delle iniziative ritenute più
coerenti con la promozione dei principi della solidarietà, del rispetto
delle regole e dell'avversario e del fair play nello sport.
1. Diffondere la cultura dello sport.
La scuola è impegnata quotidianamente ad affermare la cultura della
legalità e del rispetto delle regole anche mediante la pratica motoria
che costituisce uno degli strumenti più efficaci per la formazione della
personalità, del carattere, dell'equilibrio psico-fisico di ciascuno. In
questa ottica, la diffusione della cultura sportiva va sostenuta ed
incoraggiata sin dalla scuola primaria. A tale proposito, il Ministero
ha già intrapreso alcune azioni progettuali di rilevanza nazionale, con
l'adozione della circolare prot. n. 5090/A0 del 13 ottobre 2006
integrata da successivi chiarimenti (circolare prot. n. 6811/A0 del 12
dicembre 2006) e della circolare prot. n.495/AO del 30 gennaio 2007. E'
in fase di attuazione un programma di potenziamento degli interventi
nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado, per lo
sviluppo di questo fondamentale aspetto della formazione, per far
maturare una nuova consapevolezza sportiva ed etica fondata sul rispetto
reciproco, sulla convivenza civile, sull'educazione alla vita. I docenti
di educazione fisica, in particolare, sono chiamati al compito
fondamentale di offrire agli studenti l'occasione di uno sport vissuto
in modo gioioso, manifestando il senso di un sano tifo e di un leale
agonismo per educare i tifosi di domani alla considerazione del valore
della propria persona, alla passione per l'incitamento della squadra del
cuore, al rispetto dell'avversario, al fine di trasformare lo scontro
fisico e verbale che oggi caratterizza le tifoserie in scontro creativo
per sostenere la propria squadra. In questo contesto di promozione della
cultura sportiva si dovrà prevedere la possibilità che tutte le gare dei
Giochi Sportivi Studenteschi, a tutti i livelli di svolgimento, siano
arbitrate da studenti appositamente preparati da corsi di formazione
attuati in collaborazione con le federazioni interessate. Questa scelta
potrebbe indurre gli studenti/atleti a rispettare maggiormente il ruolo
dell'arbitro riconoscendolo di fatto come un compagno di scuola, ma
soprattutto come compagno indispensabile del gioco, al pari di qualunque
altro giocatore.
In particolare, secondo quanto indicato dalle circolari sopra citate (cfr.
punti A,B,C della circolare prot. n. 6811/A0) del 12 dicembre 2006, sono
stati già stanziati e assegnati:
- 5.434.761 euro agli Uffici Scolastici Regionali per finanziare la
realizzazione di progetti presentati dalle istituzioni scolastiche
autonome allo scopo di potenziare le attività motorie nelle scuole
primarie e secondarie di primo e di secondo grado;
- 1.165.239 euro per finanziare progetti sperimentali di educazione
motoria nella scuola primaria attraverso attività di specifica
consulenza rivolta agli insegnanti (tre scuole per provincia);
- 900.000 euro per finanziare un'ulteriore sperimentazione volta ad
incrementare la pratica dell'attività motoria e sportiva nelle scuole
primarie di 32 città a rischio di devianza giovanile .
2. Più sport nelle aree a rischio.
In data 30 gennaio 2007 (con circolare prot. n. 495/A0 della Direzione
Generale per lo Studente del Ministero della Pubblica Istruzione) sono
state pubblicate le Linee Guida per progetti sperimentali di attività
motorie e sportive nelle aree a rischio, con fondi destinati ad hoc per
un ammontare di 900.000 euro.
Lo scopo è quello di finanziare progetti in cui lo sport è utilizzato
come strumento per coinvolgere i giovani a rischio e educare alla sana
competizione, nel rispetto del compagno/avversario e delle regole, e
progetti dedicati ad affrontare il fenomeno del bullismo nel gruppo dei
pari. Le attività motorie e sportive possono contribuire allo sviluppo
della autonomia personale, condizione necessaria per creare un buon
rapporto con gli altri e per lo sviluppo di una coscienza civica.
3. Stadi aperti alle scuole e alle famiglie.
Lo sport è anzitutto cultura, spirito di confronto e voglia di incontro,
una festa e mai si deve trasformare in guerriglia e violenza.
Occorre diffondere una cultura sportiva che preveda un tifo leale e
corretto che rifiuti le degenerazioni di violenza fisica, oltre che
verbale, che allontanano dai luoghi dello sport le persone dotate di
senso civico.
A tal fine, il Ministero intende sostenere le scuole autonome nella
realizzazione delle più varie iniziative volte al raggiungimento delle
suddette finalità, impegnandosi a monitorare, verificare e mettere in
rete le migliori esperienze.
In questo quadro saranno promosse pertanto intese con il CONI e le
Federazioni Sportive per assicurare la presenza dei giovani e delle loro
famiglie negli stadi. Verranno inoltre sostenute le esperienze
interdisciplinari che, anche attraverso la partecipazione ai Giochi
Sportivi Studenteschi, siano orientate a coinvolgere i giovani non
impegnati direttamente nella gara, affidando loro ruoli diversi quali:
giornalista, fotografo, arbitro, giudice di gara, cronometrista,
segnalinee, sostenitore della propria squadra con striscioni e cori di
supporto in una dimensione di educazione al tifo costruttivo e
"rispettoso".
4. Famiglie: sostegno per i figli ma non "tifo aggressivo".
Basta andare intorno a un campo sportivo qualsiasi per vedere, in molti
casi, genitori con il cronometro in mano incitare i figli, adulti
responsabili surriscaldarsi per qualche decimo di secondo o per un tiro
impreciso. Non è così che si educano i ragazzi a una sana competizione
sportiva.
La scuola deve sensibilizzare le famiglie, anche in collaborazione con
il forum nazionale delle associazioni dei genitori, per diffondere la
cultura dell'educazione motoria e dello sport come momento di
formazione, di educazione alla salute e al benessere, di crescita e di
socializzazione e non di mera battaglia per la vittoria e il risultato.
A tal fine è auspicabile coinvolgere periodicamente i genitori e
comunque i familiari degli studenti/atleti nelle attività sportive
scolastiche, non solo per un eventuale supporto organizzativo, ma anche
e soprattutto per una condivisione dei principi educativi che lo sport
scolastico può garantire ai giovani studenti protagonisti nei diversi
ruoli dell'attività sportiva.
Il Ministero promuoverà apposite iniziative di informazione/formazione,
rivolte ai giovani ed alle loro famiglie, sulle corrette abitudini
alimentari, anche in relazione alle pratiche sportive, nonché sui gravi
danni derivanti dal doping.
5. Educhiamo ad accettare la sconfitta. Più sport per tutti.
Perdere fa parte del gioco e dello sport come della ordinaria vicenda
umana, è il primo passo verso il miglioramento di se stessi o della
propria squadra, una tappa fondamentale per la crescita di ciascuno. Lo
sport deve configurarsi come una competizione leale nella quale si
rispettano le regole e gli avversari.
Tali principi rappresentano una risorsa educativa di fondamentale
importanza nel percorso di crescita delle generazioni più giovani e
trovano riscontro concreto nelle attività didattiche curricolari ed
extracurricolari delle nostre scuole. Queste ultime, peraltro, svolgono
una funzione essenziale di promozione dei valori e della cultura dello
sport, da intendersi non come un mero "laboratorio di campioni" ma,
anzitutto, come momento di partecipazione e di opportunità per tutti.
A tal proposito, va osservato che la pratica delle attività motorie e
sportive all'interno delle scuole si carica di un rilevante significato
culturale - educativo poiché permette di vivere l'esperienza del saper
fare in modo "evidente", di ricercare il massimo rendimento con impegno
rendendo possibile la sperimentazione di limiti e conquiste in un
continuum di crescita senza fine. L'errore, la sconfitta fanno, quindi,
parte di un processo dinamico in continuo divenire, dove niente è
definitivo, l'impegno e la concentrazione permettono di migliorarsi ma,
soprattutto, consentono di accettare il proprio risultato, ogni volta,
come un nuovo punto di partenza nel proprio percorso di crescita.
In questo processo educativo svolgono un ruolo determinante i docenti,
che sono chiamati nella loro delicata azione quotidiana a sostenere gli
studenti nell'acquisire la giusta consapevolezza dei valori olimpici del
confronto leale, della pace, della partecipazione e del rispetto. E'
opportuno, quindi, sostenere iniziative che, seppur in una logica
agonistica, siano basate su una visione precisa delle proprie
possibilità e limiti, per accettarsi come si è, con l'aspirazione a
diventare migliori, facendo sport con divertimento e serenità,
autocontrollo, osservanza delle regole e spirito critico.
6. Squadre in campo anche alla fine.
Allo scopo di far emergere chiaramente dal mondo della scuola un
messaggio forte per le tifoserie ed un esempio di sportività leale e
trasparente verrà introdotta la regola, all'interno dei Giochi Sportivi
Studenteschi, di far schierare in campo le squadre avversarie al termine
della competizione per salutarsi amichevolmente. L'obiettivo è quello di
estendere la cultura del "terzo tempo", propria di alcune discipline
quali il rugby e la pallavolo, a tutte le gare praticate dagli studenti
nell'ambito dei suddetti giochi con l'auspicio che tale esempio possa
essere seguito anche dal mondo dello sport a tutti i livelli.
In occasione delle gare dei Giochi Sportivi Studenteschi che prevedano
trasferte di scuole in altri comuni o province, sarebbe opportuno che la
squadra di casa organizzi un momento culturale accompagnando gli ospiti
a visitare i siti storicamente importanti del territorio o una
presentazione video o la consegna di brochure per la presentazione delle
caratteristiche della Città ospitante, della storia e delle tradizioni
del territorio in uno spirito di reciproca conoscenza e amicizia.
7. Sportivi: testimoni di uno sport autentico a scuola.
Verranno promossi su tutto il territorio nazionale confronti con
testimoni privilegiati del mondo dello sport quali, ad esempio,
calciatori, arbitri, atleti o giornalisti sportivi con gli studenti
delle scuole secondarie di primo e secondo grado. Tali testimoni
forniranno ai ragazzi la possibilità di scoprire in prima persona il
lato meno visibile ma più autentico e formativo della pratica sportiva:
la dedizione, l'allenamento e l'impegno costante per raggiungere i
propri obiettivi, le tante sconfitte prima delle vittorie, l'importanza
dell'etica, della correttezza e del rispetto dell'avversario.
8. Giochi Sportivi studenteschi: Premio "Fair Play".
A livello provinciale, nell'ambito delle finali dei Giochi Sportivi
Studenteschi, gli Uffici Scolastici Provinciali potranno istituire il
"premio fair play" da consegnare alla squadra che ha dimostrato di aver
perseguito in modo eccellente prima, durante e dopo le gare
comportamenti che siano espressione dei valori del fair play. Questo
tipo di premio è da anni il riconoscimento più ambito nelle
manifestazioni della Federazione Internazionale dello Sport Scolastico e
lo stesso trova ampio risalto nei bollettini ufficiali delle
manifestazioni e nelle pagine web degli eventi.
9. Consulte Provinciali degli Studenti e tifosi non violenti.
Le Consulte provinciali degli studenti potranno avviare rapporti di
collaborazione con i gruppi di tifosi manifestamente contrari ad ogni
forma di violenza per diffondere l'idea di un tifo appassionato ma
corretto, in una parola semplicemente "sportivo" e realizzare percorsi
con gli studenti.
Si proporrà ai presidenti delle consulte di realizzare nelle province di
appartenenza delle ricerche che possano analizzare le realtà delle
tifoserie locali. La consulta, quale luogo istituzionale di
rappresentanza e partecipazione, costituisce uno strumento privilegiato
per vivere concretamente i valori della solidarietà, della democrazia,
del rispetto delle regole e dei diritti di ciascuno nonché per
promuovere la cultura dello sport in termini di partecipazione, legalità
e responsabilità.
10. Scuole Aperte per lo sport e la creatività studentesca.
La pratica motoria e pre-sportiva è incentivata anche con le misure
previste nella recente legge finanziaria destinate a favorire l'apertura
pomeridiana della scuola per attività dedicate anche all'educazione
motoria e sportiva da realizzare in rete di scuole al fine di promuovere
e consolidare i rapporti con il mondo sportivo presente nel territorio.
Si vogliono offrire proposte operative che vedano l'istituzione
scolastica come prioritario centro di aggregazione culturale, sociale e
civile.
Giuseppe Fioroni
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