Ministero della Pubblica Istruzione
Direttiva 19 dicembre 2007, n. 113
IL MINISTRO VISTO il Testo Unico in materia di istruzione di cui al
Decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297;
VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275,
Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni
scolastiche, ai sensi dell'art. 21 della legge 15 marzo 1997, n. 59;
VISTA la legge 28 marzo 2003, n. 53, recante delega al Governo per la
definizione delle norme generali sull'istruzione e dei livelli
essenziali delle prestazioni in materia di istruzione e formazione
professionale;
VISTO il decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, contenente norme
generali relative alla scuola dell’infanzia e al primo ciclo di
istruzione e, in particolare, le disposizioni relative alla scuola
secondaria di I grado;
VISTO il decreto ministeriale in data 31 luglio 2007, con il quale si
dispone una prima, graduale attuazione delle Indicazioni per il
curricolo nella scuola dell’infanzia e nel primo ciclo di istruzione;
VISTA l’ordinanza ministeriale 5 novembre 2007, n. 92 relativa al
recupero dei debiti scolastici negli istituti di istruzione secondaria
di II grado;
CONSIDERATA la necessità di prevenire la dispersione scolastica e
contrastare l’insuccesso nel conseguimento degli apprendimenti fin dalla
scuola secondaria di I grado;
CONSIDERATA altresì l’esigenza primaria di potenziare gli apprendimenti
in matematica e in lingua italiana, anche alla luce delle rilevazioni
internazionali che evidenziano una situazione di forte criticità in
queste discipline da parte degli studenti al termine del primo ciclo di
istruzione;
VALUTATA l’opportunità di predisporre un piano di intervento graduale a
sostegno degli apprendimenti in matematica e lingua italiana a favore
degli studenti della scuola secondaria di I grado, con impiego di
apposite risorse finanziarie per attività di recupero;
EMANA la seguente Direttiva Una priorità
La lotta alla dispersione scolastica, posta da tempo al centro del
dibattito in ambito europeo e divenuto obiettivo primario dell'agenda di
Lisbona, costituisce per il nostro Paese un impegno e una sfida per
recuperare al successo scolastico e formativo migliaia di giovani e per
tutte le scuole autonome una priorità di assoluto rilievo.
L'innalzamento dell'obbligo di istruzione disposto con la legge n.
296/2006 e, in particolare, le misure che ne debbono accompagnare
l'attuazione nel biennio iniziale della scuola secondaria superiore
mediante azioni e percorsi finalizzati alla prevenzione e al contrasto
della dispersione, per il conseguimento del successo scolastico,
rappresentano i più recenti interventi in questa direzione.
Le “Indicazioni per il curricolo per la scuola dell'infanzia e per il
primo ciclo di istruzione”, emanate con decreto ministeriale del 30
luglio 2007, individuano le finalità, i traguardi di competenza e gli
obiettivi di apprendimento, sulla base dei quali ogni istituzione
autonoma predispone il curricolo anche con possibile programmazione di
particolari interventi individualizzati.
In particolare, per la scuola secondaria di I grado, l’individuazione
dei nuovi traguardi di competenza definiti nelle Indicazioni per il
curricolo ed appositi interventi normativi, finalizzati a maggiore
rigore ed impegno nell'apprendimento, hanno previsto il ripristino del
giudizio di ammissione all'esame di Stato e l'introduzione di apposita
prova nazionale negli esami di Stato al termine del primo ciclo di
istruzione.
Le misure legislative disposte con la legge n. 1/2007 per il recupero
dei debiti scolastici in funzione dell'esame di Stato finale e le più
recenti azioni amministrative per sostenere gli studenti in questa
azione di superamento delle carenze registrate nei diversi ambiti
disciplinari al fine di conseguire effettivamente i livelli di
apprendimento attesi, rappresentano per le istituzioni scolastiche e, in
particolare, per gli insegnanti un rinnovato impegno professionale e
sociale.
La riflessione che da mesi sta accompagnando questo impegno generale ha
evidenziato, tra l'altro, come l'insuccesso nel conseguimento degli
apprendimenti e la stessa dispersione, segnata da abbandoni e da
ripetenze, abbiano spesso radici ben più lontane dalla fase in cui si
manifestano.
Strategie a livello di scuola
In tale contesto è pertanto quanto mai opportuno richiamare l'attenzione
sulla necessità di favorire il successo scolastico attraverso l’azione
quotidiana dei docenti e una costante attenzione alla qualità
dell'apprendimento che significa anche colmare per tempo le lacune
presenti nella preparazione di base.
Al riguardo, sono utile riferimento gli strumenti di azione e le
modalità organizzative proposti a suo tempo dalla legge 4 agosto 1977,
n. 517 e confermati in modo più ampio nel Regolamento per l'autonomia
(DPR 275/99).
Le istituzioni scolastiche autonome, nell'individuazione delle modalità
organizzative, avranno a riferimento il valore della “centralità della
persona” che apprende, come sottolineano le “Indicazioni per il
curricolo per la scuola dell'infanzia e per il primo ciclo di
istruzione” emanate con decreto ministeriale 30 luglio 2007.
All'interno delle strategie di carattere generale promosse a livello di
singola scuola, al fine di assicurare il raggiungimento dei traguardi
definiti, può essere collocata, integrandola con la programmazione del
POF, una azione di rinforzo continuativo e aggiuntivo, con interventi
dedicati e gestiti corresponsabilmente, particolarmente nel passaggio
dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado.
Interventi specifici di sostegno e di recupero
Nel quadro di una efficace lotta alla dispersione scolastica per il
conseguimento del successo formativo le scuole, nella loro autonomia,
attueranno modelli diversificati di intervento e adotteranno soluzioni
didattiche ed organizzative in relazione ai particolari bisogni
formativi anche con specifici interventi di sostegno.
In questa prospettiva l'Amministrazione intende varare un'azione di
sostegno e recupero con un programma di interventi finanziari a favore
delle scuole secondarie di primo grado che aderiscano al programma
stesso e predispongano apposite iniziative, riguardanti in particolare
gli alunni che frequentano il primo anno, definite sulla base della
natura dei bisogni formativi e finalizzate a migliorare il livello degli
apprendimenti nelle discipline che fanno registrare carenze più diffuse,
a partire dalla lingua italiana, per le sue caratteristiche di
trasversalità e dalla matematica, che presenta più ricorrenti elementi
di criticità. Per favorire la partecipazione degli allievi alle
iniziative di sostegno e recupero è opportuno che le scuole informino
tempestivamente i genitori.
Una proposta collaborativa
Le istituzioni che intendono aderire al Programma di azione presentano
all'Ufficio scolastico regionale le proposte di lavoro che verranno
sostenute sulla base della risorse finanziarie messe a disposizione di
ogni Ufficio scolastico regionale (l'azione si avvale, per l'avvio,
relativamente all'esercizio 2007, di uno stanziamento iniziale pari a 5
milioni di euro).
Data la rilevanza degli obiettivi sottesi all'azione proposta la quota
di risorse finanziarie potrà essere incrementata con risorse disponibili
in coerenza con le finalità.
Con successive disposizioni saranno emanati i criteri per l’esame delle
proposte, tenendo prioritariamente in considerazione le istituzioni
scolastiche che registrano situazioni di maggiore difficoltà.
Il monitoraggio e la valutazione degli esiti che l'INVALSI sta
impostando per il corrente anno scolastico potranno costituire lo sfondo
di riferimento rispetto all’efficacia di una costruttiva forma di
collaborazione tra le scuole dell'autonomia e l'Amministrazione
scolastica, fornendo utili elementi di informazione sui miglioramenti
raggiunti nei livelli di preparazione ed un concreto supporto all’azione
didattica delle istituzioni scolastiche.
Utilizzazione del personale
Nel rispetto delle prerogative degli organi collegiali della scuola e,
per gli aspetti di regolazione dei rapporti di lavoro, della competenza
della contrattazione di istituto il dirigente scolastico è tenuto a
promuovere e sostenere gli adempimenti necessari per assicurare lo
svolgimento delle attività programmate.
Tali iniziative costituiscono attività aggiuntiva di insegnamento sia
nel caso in cui siano svolte all'interno del calendario scolastico delle
lezioni, sia nel caso in cui abbiano luogo al di fuori di detto periodo;
non costituiscono attività aggiuntiva qualora siano effettuate
(ricorrendo alla quota del 20% (compensazioni tra discipline,
insegnamenti sostitutivi, ecc.) di cui al decreto ministeriale n.
47/2006.
Le modalità di utilizzazione del personale docente e non docente da
impiegare nelle attività di cui trattasi sono definite in sede di
contrattazione integrativa di istituto e le ore aggiuntive a ciò
destinate sono retribuite nella misura prevista dalla vigente disciplina
contrattuale per le attività di sostegno e di recupero.
Il Ministro
f.to Giuseppe Fioroni
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