C.M. 13 maggio 1993, n. 149
Attività sperimentazione at sensi art. 3 D.P.R. n.
419/74 presso scuole ogni ordine et grado - A.s. 1994/95
Confermansi termini presentazione progetti
sperimentazione scuole medie et istituti istruzione media non statale
rispettivamente at 31 maggio 1993 (C.M. n. 99/1993) e at 15 novembre
1993 (D.M. 11 luglio 1991 n. 212).
Disponesi termine presentazione progetti scuole materne, elementari et
istituti istruzione secondaria secondo grado statali at 30 settembre
1993.
Termini successivi adempimenti IRRSAE e Provveditori Studi sunt fissati
rispettivamente at 31 ottobre 1993 e at 30 novembre 1993.
Con successive circolare saranno emanate eventuali et ulteriori
disposizioni attinenti al problematiche specifiche at ogni ordine et
grado istruzione.
C.M. 6 agosto 1993, n. 245
Attività sperimentazione at sensi art 3 D.P.R. n.
419/74 presso istituti di istruzione secondaria superiore ed artistica -
Anno scolastico 1994/95
Facendo seguito circolare telegrafica n. 149, prot. n. 3108, del 13
maggio 1993 comunicasi che entro settembre saranno emanate ulteriori
istruzioni attinenti at problematiche specifiche istituti di istruzione
classica, scientifica, magistrale, professionale, tecnica ed artistica.
Termini presentazione progetti sperimentazione da parte predetti
istituti sunt pertanto rinviati at 15 novembre 1993.
Termini successivi adempimenti IRRSAE et provveditori studi sunt fissati
rispettivamente at 15 dicembre et 31 dicembre 1993.
C.M. 12 ottobre 1993, n. 299
Attività di sperimentazione ai sensi dell'art. 3
del D.P.R. n. 419/74 presso gli istituti statali di istruzione
secondaria di secondo grado ed artistica per l'a.s. 1994/95
La presente circolare intende fornire aggiornate indicazioni utili
per la formulazione e la presentazione delle proposte di sperimentazione
da attuare a norma dell'art. 3 del D.P.R. 31 maggio 1974 n. 419, nell'a.s.
1994/95, negli istituti statali d'istruzione secondaria di secondo grado
ed artistica. Con essa pertanto si introducono elementi di
razionalizzazione e di sistemazione organica della materia in un quadro
di insieme che tenga conto dei peculiari bisogni formativi dei singoli
settori, in previsione della definizione del nuovo ordinamento
dell'istruzione secondaria superiore, delineato dal disegno di legge
quadro per il riordino del
settore per il prolungamento dell'obbligo scolastico, in atto all'esame
del Parlamento.
Allorquando sarà stato definito il nuovo contesto, saranno attualizzate
le indicazioni necessarie a riorganizzare complessivamente i processi di
sperimentazione e di innovazione.
1. Premessa
Il ricorso sempre crescente alla pratica sperimentale è chiaramente
indicativo della diffusa consapevolezza che le istituzioni scolastiche
avvertono in ordine alla necessità di fornire adeguate risposte ai
bisogni formativi emergenti nonché della rilevanza che a questo fine
assume l'impegno verso soluzioni operative idonee a corrispondervi.
La sperimentazione di ordinamenti e di strutture, realizzata ai sensi
dell'art. 3 del D.P.R. n. 419 del 1974, ha rappresentato a tutt'oggi il
principale strumento di innovazione della scuola
secondaria superiore; essa costituisce un significativo momento di
esplicazione dell'autonomia didattica ed organizzativa, destinata a
ricevere impulso dall'attuazione dell'art. 8 del decreto legislativo 12
febbraio 1993, n. 35 e dalle ulteriori iniziative legislative in corso.
L'obiettivo della modernizzazione e della riqualificazione
dell'istruzione - perseguito anche dall'accordo sul costo del lavoro nel
quadro della integrazione dei sistemi formativi - richiede
strumenti idonei a recuperare tutti gli spazi che, nei limiti delle
risorse disponibili, consentano di riorganizzare e di diffondere i
risultati già conseguiti.
Per quanto concerne il settore dell'istruzione secondaria di secondo
grado, la domanda di sperimentazione si è nell'ultimo decennio
sviluppata attraverso quadri generali di riferimento che, nel tempo, si
sono giustapposti. Allo stato attuale è, quindi, avvertita la
necessità di una nuova cornice di orientamenti, che tenga conto dei
recenti provvedimenti di contenimento della spesa pubblica, idonea a
rendere facilmente leggibili, da parte degli utenti e degli operatori
scolastici, i processi innovativi in atto.
Tali processi sono stati progressivamente espressi soprattutto dai
progetti di sperimentazione coordinati a livello nazionale, i quali
hanno peraltro mutato non pochi contributi originali dalle
sperimentazioni promosse autonomamente dalle scuole.
Per il suo carattere di trasversalità a tutti gli ordini di studi
secondari superiori, assume particolare rilevanza il progetto Brocca,
presentato nella sua articolazione complessiva nei numeri 56, 59/60 e 61
degli Studi e Documenti degli Annali della P.I. e nella C.M. 338 del 14
novembre 1992, la cui premessa deve intendersi qui richiamata.
Un'attenzione sempre maggiore va ora posta nella valutazione dei
risultati già maturati, anche in relazione al contesto formativo in cui
ciascun progetto si è sviluppato, al fine di conseguire l'obiettivo di
incentivare le azioni innovative che inneschino reali cambiamenti,
superando, per quanto possibile, la frammentazione delle iniziative che
ancora permane in alcuni settori scolastici e, spesso, anche nell'ambito
di una stessa istituzione scolastica.
2. Indicazioni per gli istituti e le scuole di istruzione classica,
scientifica e magistrale
Le linee di tendenza alle quali deve essere conformata l'azione
nell'ambito delle iniziative sperimentali sono quelle di seguito
indicate.
a) Per quanto concerne le numerose sperimentazioni che negli ultimi
venti anno sono state attivate ai sensi dell'articolo 3 del D.P.R.
419/74, onde realizzare modifiche di orario e di programma di singole
discipline - sperimentazioni comunemente designate col termine
"minisperimentazioni" - si intende proseguire nell'azione già
impostata, recependo la validità delle istanze innovative della maggior
parte di dette sperimentazioni, per giungere alla definizione di modelli
da proporre alla generalità delle istituzioni scolastiche.
Si fa particolare riferimento a quanto è avvenuto per il Piano
nazionale per l'informatica, in relazione alla innovazione nell'ambito
dell'insegnamento della matematica e della fisica, e dell'estensione
della lingua straniera nel triennio dei licei classici e secondo biennio
degli istituti magistrali, nonché all'introduzione dell'insegnamento di
una seconda lingua straniera
nell'istruzione scientifica. Su questa linea di tendenza si intende
proseguire, realizzando analoghi modelli operativi anche per altre
discipline, sempre facendo riferimento ai risultati conseguiti nelle
migliori iniziative sperimentali autonomamente proposte dalle singole
istituzioni scolastiche e non perdendo di vista le recenti proposte di
quadri orari e di programmi formulate dalla Commissione Brocca.
b) Parallelamente a questa azione di diffusione di modelli, mediati
attraverso le migliori iniziative sperimentali, verrà condotta una
improcrastinabile azione di razionalizzazione delle
richieste di "minisperimentazioni". Le verifiche di tali
attività hanno, infatti, ampiamente dimostrato che la presenza di un
alto e in qualche caso altissimo numero di
"minisperimentazioni" nello stesso contesto istituzionale
scolastico, se da una parte stravolge le caratteristiche organiche della
struttura scolastica di base, dall'altra non consegue di obiettivi di
una effettiva, efficace ed organica innovazione sperimentale, finendo
sostanzialmente col determinare una ibrida commistione tra momenti
didattici innovativi ed altri ancorati a dimensioni di assoluta
tradizionalità commistione che non è certamente suscettibile di
produrre risultati di organica produttività culturale e didattica.
Pertanto, il quadro autorizzativo di tali tipologie di
"minisperimentazioni" deve essere progressivamente ricondotto
ad una razionale ed unitaria impostazione complessiva.
c) Per quanto concerne le sperimentazioni globali di ordinamento e di
struttura, comunemente designate col termine
"maxisperimentazioni", saranno privilegiate quelle proposte di
attività sperimentali che assumono a propri parametri di riferimento le
progettazioni che già hanno raggiunto lo stadio di modelli mediati
attraverso il confronto tra le iniziative sperimentali fin qui svolte in
riferimento alle possibilità offerte dal D.P.R. 419/74. In particolare,
si fa riferimento alle proposte organiche di quadri orari e di programmi
elaborate dalla Commissione Brocca (indirizzo classico, scientifico,
scientifico tecnologico, socio-psicopedagogico e linguistico) nonché ai
quadri orari di indirizzo linguistico e indirizzo pedagogico-sociale
proposti con la C.M. n. 27 dell'11 febbraio 1991.
d) Uno spazio particolare verrà riservato nell'ambito delle
progettazioni sperimentali di iniziativa ministeriale e di diffusione
nazionale al progetto del liceo classico europeo, la cui sperimentazione
viene promossa inizialmente presso i convitti nazionali, nell'ottica di
un recupero della dimensione formativa dell'attività convittuale, ma
che è destinata ad essere verificata in un quadro di tendenza più
vasto, qual è quello della formazione europea dei giovani.
e) Con gli stessi obiettivi verrà anche perseguita una progressiva
razionalizzazione di quelle sperimentazioni globali che non sono in
linea con le più recenti scelte pedagogiche e che debbono comunque
uscire da una situazione di sperimentalità in qualche caso più che
ventennale e sostanzialmente priva di sbocchi istituzionali.
3. Indicazioni per gli istituti di istruzione tecnica
Nel contesto dell'ordinamento attuale e con riferimento alle particolari
esigenze formative del settore, la riorganizzazione dei processi di
innovazione costituisce un'azione fondamentale per il raccordo continuo
dei piani di studio con i bisogni della società e del mondo del lavoro.
A tale strategia sono ispirate tutte le iniziative che, nel tempo, hanno
riguardato i singoli progetti assistiti, dalla fase di ideazione a
quella di gestione, di verifica e di valutazione nonché di
disseminazione. Fasi, queste, che, nell'ambito di ciascun progetto,
hanno visto sempre compartecipi le stesse istituzioni scolastiche,
collegate tra loro da reti formali e informali di comunicazione.
Non pochi dei progetti assistiti, per la diffusione che hanno già
conseguito e per la rispondenza dei percorsi formativi agli obiettivi
sopra indicati, potrebbero essere progressivamente introdotti presso gli
istituti interessati in sostituzione degli attuali corsi ordinari.
Coerentemente con tale linea di orientamento è stata già avviata la
procedura volta ad introdurre nell'ordinamento dell'istruzione tecnica
industriale i progetti assistiti Ambra (per i settori elettronica,
elettrotecnica e telecomunicazioni) ed Ergon (per il settore meccanico).
Un intervento nei termini suindicati e la definizione delle prospettive
della formazione post-secondaria possono consentire, nell'ottica di una
diversificazione delle opportunità formative, la graduale apertura
nell'istruzione tecnica di maggiori spazi per il progetto Brocca.
Quest'ultimo, come è noto, assume il "criterio della
integralità" quale "fondamento sia della unitarietà della
scuola secondaria superiore sia della sua differenziazione",
prevedendo un diverso grado di terminalità degli studi rispetto agli
attuali curricoli d'istruzione tecnica.
Per quanto concerne le sperimentazioni "autonome", l'ampia
revisione condotta a seguito della C.M. n. 338 del 14 novembre 1992 ha
posto in evidenza tanto la frammentazione del panorama delle iniziative
in corso, molte delle quali limitate a parziali modifiche dei piani di
studio vigenti, quanto la frequente, contemporanea richiesta di
adozione, da parte di singole scuole, di progetti impostati secondo
differenti modelli di sperimentazione; situazioni, queste, che
contrastano sia con l'esigenza della ottimizzazione dell'insieme delle
risorse attualmente disponibili, sia con il più ampio coinvolgimento
delle istituzioni scolastiche nell'innovazione.
Da ciò consegue la necessità che ciascun istituto si orienti verso un
solo modello di sperimentazione - progetto assistito oppure progetto
Brocca oppure progetto autonomo - sul quale far convergere le risorse
disponibili per l'innovazione. La scelta, che viene a configurarsi come
progetto d'innovazione di istituto, deve essere adeguatamente dibattuta
nell'ambito degli organi collegiali e partecipata all'utenza, la quale
può, così, avere maggiori elementi per orientarsi consapevolmente.
Per i progetti coordinati a livello nazionale, nel successivo paragrafo
sono presentate le opportunità offerte a ciascuna tipologia scolastica
in relazione agli indirizzi e alle specializzazioni ivi presenti.
Soltanto nell'ambito di un medesimo modello d'innovazione - progetto
assistito oppure progetto Brocca - può essere presentata richiesta di
adozione di specifici progetti riferiti ad uno o più indirizzi.
3.1 Progetti coordinati a livello nazionale
Relativamente ai progetti coordinati a livello nazionale si invitano le
istituzioni scolastiche a compiere le proprie scelte con riferimento
alle seguenti opportunità a) adozione dei progetti assistiti coerenti
con ciascuno degli indirizzi presenti presso l'istituto; essi innovano i
profili professionali e la struttura generale dei corrispondenti corsi
previsti dall'ordinamento vigente, mantenendone il livello di
terminalità;
b) adozione del progetto Brocca in relazione agli indirizzi indicati nel
successivo elenco.
Si fa presente che i progetti assistiti tengono conto dei nuovi
curricoli previsti dal Piano nazionale per l'informatica; il progetto
Brocca ne ha, invece, recepito il curricolo previsto per il solo
insegnamento di matematica, in considerazione del diverso impianto
formativo delle discipline sperimentali.
È comunque consentita l'adozione del Piano nazionale per l'informatica
per gli insegnamenti di matematica e fisica (sia nel biennio sia nel
triennio, nei corsi non interessati da progetti assistiti o dal progetto
Brocca.
Per i progetti coordinati a livello nazionale non possono essere
previsti indirizzi diversi da quelli indicati, per ciascuna tipologia,
nel successivo elenco.
Elenco dei progetti di sperimentazione coordinati a livello nazionale,
di cui alle precedenti lett. a) e b), offerti negli istituti tecnici
Istituto tecnico aeronautico
Indirizzo navigazione aerea
Progetto assistito ALFA
Indirizzo assistenza alla navigazione aerea
Progetto assistito ALFA
Istituto tecnico agrario
Indirizzo generale
Progetto assistito CERERE, indirizzo generale
oppure
Progetto Brocca, indirizzo territorio
oppure
Progetto Brocca, indirizzo agroindustriale
Indirizzo viticolo-enologico
Progetto assistito CERERE (12)
Istituto tecnico commerciale
Indirizzo amministrativo
Progetto assistito IGEA
oppure
Progetto Brocca, indirizzo economico aziendale
Indirizzo commercio con l'estero
Progetto assistito IGEA
oppure
Progetto Brocca, indirizzo economico aziendale
Indirizzo mercantile
Progetto assistito IGEA
oppure
Progetto Brocca, indirizzo economico aziendale
Indirizzo programmatori
Progetto assistito MERCURIO
Istituto tecnico femminile
Indirizzo generale
Progetto Brocca, indirizzo biologico
Indirizzo econome dietiste
Progetto Brocca, indirizzo biologico
Indirizzo dirigenti di comunità
Progetto Brocca, indirizzo biologico
Istituto tecnico per geometri
Progetto assistito CINQUE
oppure
Progetto Brocca, indirizzo costruzioni
Istituto tecnico industriale
Indirizzo arti grafiche
Progetto assistito TEMPT
Indirizzo chimica industriale
Progetto assistito DEUTERIO
oppure
Progetto Brocca, indirizzo chimico
Indirizzo confezione industriale
Progetto assistito ARACNE
oppure
Progetto Brocca, indirizzo tessile
Indirizzo edilizia
Indirizzo elettronica industriale
Progetto assistito AMBRA
oppure
Progetto Brocca, indirizzo elettronica e telecomunicazioni
oppure
Progetto Brocca, indirizzo scientifico-tecnologico
Indirizzo elettrotecnica
Progetto assistito AMBRA
oppure
Progetto Brocca, indirizzo elettrotecnica e automazione
Indirizzo energia nucleare
Progetto assistito FASE
oppure
Progetto Brocca, indirizzo scientifico-tecnologico
Indirizzo fisica industriale
Progetto assistito FASE
oppure
Progetto Brocca, indirizzo scientifico-tecnologico
Indirizzo industria metalmeccanica
Progetto assistito ERGON
Indirizzo industria mineraria
Progetto assistito GEO
Indirizzo industria tessile
Progetto assistito ARACNE
oppure
Progetto Brocca, indirizzo tessile
Indirizzo informatica
Progetto assistito ABACUS
oppure
Progetto Brocca, indirizzo informatico e telematico
oppure
Progetto Brocca, indirizzo scientifico-tecnologico
Indirizzo maglieria
Progetto assistito ARACNE
oppure
Progetto Brocca, indirizzo tessile
Indirizzo meccanica
Progetto assistito ERGON
oppure
Progetto Brocca, indirizzo meccanico
Indirizzo meccanica di precisione
Progetto assistito ERGON
oppure
Progetto Brocca, indirizzo meccanico
Indirizzo metallurgia
Progetto assistito ERGON
oppure
Progetto Brocca, indirizzo meccanico
Indirizzo tecnologie alimentari
Progetto Brocca, indirizzo biologico
Indirizzo telecomunicazioni
Progetto assistito AMBRA
oppure
Progetto Brocca, indirizzo elettronica e telecomunicazioni
oppure
Progetto Brocca, indirizzo scientifico-tecnologico
Indirizzo termomeccanica
Progetto assistito ERGON
Istituto tecnico nautico
Indirizzo capitani
Progetto assistito NAUTILUS
Indirizzo macchinisti
Progetto assistito NAUTILUS
Indirizzo costruttori navali
Progetto assistito NAUTILUS
Istituto tecnico per periti aziendali e corrispondenti in
lingue estere
Progetto assistito ERICA
oppure
Progetto Brocca, indirizzo linguistico aziendale
Nell'elenco non è previsto alcun progetto assistito per il settore
turistico, in quanto non ancora configurato; nel frattempo può essere
presentata richiesta di sperimentazione anche da gruppi di istituti che
facciano riferimento ad un progetto tra i medesimi concordato, ferma
restando l'adozione delle relative delibere da parte dei rispettivi
organi collegiali.
3.2 Progetti autonomi di sperimentazione
Gli istituti impegnati nell'autonoma ricerca di più avanzati ed
originali modelli pedagogici e di organizzazione didattica sono invitati
a tenere presenti, nell'elaborazione dei progetti, le linee di tendenza
oramai consolidate nel settore quanto alle scelte pedagogiche e
curricolari che di seguito si indicano:
a) l'acquisizione, da parte degli allievi, di una vasta professionalità
di base; ciò comporta che la formazione generale abbia maggiore spazio
e che la stessa formazione specifica sia impostata in modo da dare
risalto ad abilità di tipo trasversale, come quelle di comunicare
secondo stili e standard definiti, da lavorare in gruppo, di seguire
percorsi autonomi di acquisizione delle conoscenze, di analisi e di
progettazione;
b) il disegno delle aree specialistiche dei curricoli sulla base di
paradigmi tecnico-scientifici, senza pretese di trattazioni esaustive ed
enciclopediche, ma sempre con uno stretto rapporto fra teoria e pratica;
c) la flessibilità dei curricoli che i consigli di classe possono
rendere concreta attraverso una opportuna programmazione;
d) l'acquisizione di capacità progettuali e di autonomia culturale
attraverso l'attivazione, nel curricolo, di un'area di progetto che i
consigli di classe devono programmare con cura e organizzare
adeguatamente. È opportuno creare le condizioni affinché ogni studente
trovi nel corso di studi le opportunità per la migliore possibile
realizzazione personale; l'area di progetto offre molte possibilità in
questo senso, ma, più in generale, la personalizzazione del curricolo
dovrebbe diventare una costante della didattica per il recupero della
produttività scolastica;
e) il contenimento della dispersione scolastica, soprattutto nei primi
anni di corso, mediante una organizzazione didattica che utilizzi
sistematicamente la valutazione formativa e il recupero;
f) l'orientamento che deve diventare, specialmente nei momenti in cui
gli allievi debbono scegliere, un'attività sistematica e
scientificamente organizzata alla quale possano concorrere forze interne
ed esterne alla scuola;
g) la valutazione e l'autovalutazione, come pratica permanente a tutti i
livelli e per tutti i soggetti, singoli (studenti, docenti) e collettivi
(consigli di classe, organi di istituto).
La necessità di dare spazio ai progetti così caratterizzati
sconsiglia, invece, la richiesta di rinnovo dei progetti finalizzati ad
introdurre parziali modifiche nei vigenti piani di studio, che da tempo
necessitano di una revisione complessiva; tanto più che il mantenimento
di tali sperimentazioni, per effetto dei limiti posti all'incremento
delle classi sperimentali dal vigente decreto sulla formazione delle
classi, pregiudicherebbe la realizzazione dei progetti autonomi che
prevedono significative innovazioni.
Tuttavia, per quel che concerne, in particolare, le proposte limitate
alla sola prosecuzione dello studio della lingua straniera,
l'approvazione eventuale delle stesse è comunque subordinata
all'adozione dei programmi previsti, per ciascun tipo d'istituto, dai
progetti coordinati a livello nazionale sopraelencati. Per esigenze di
contenimento della spesa, non possono essere accolte le richieste di
contemporanea prosecuzione, nei trienni, dell'insegnamento della
matematica, secondo i programmi del Piano nazionale per l'informatica, e
dello studio della lingua straniera.
4. Indicazioni per gli istituti di istruzione professionale
La sperimentazione negli istituti professionali riveste particolari
caratteristiche determinate dal profondo processo di innovazione in atto
a livello istituzionale nell'ordine di studi.
Si ricorda che i curricoli triennali di Progetto '92 sono stati resi di
ordinamento con il D.M. 24 aprile 1992 e con i successivi DD. MM. 7
agosto 1992, relativi alla definizione dei programmi delle aree di
indirizzo: l'introduzione del nuovo ordinamento didattico determina il
superamento di tutte le sperimentazioni diverse per le quali è
confermata la progressiva conduzione ad esaurimento; nuove proposte non
possono, ovviamente, essere formulate se non dopo il consolidamento del
nuovo assetto.
Grande rilevanza assume, al momento attuale, la ricerca sperimentale nel
biennio terminale - concretatasi nel Progetto '92 post-qualifica, su cui
si è ripetutamente espresso in senso favorevole il Consiglio nazionale
della Pubblica Istruzione - che va intesa come prosecuzione e
completamento al processo avviato nel primo ciclo.
La ridefinizione dei programmi e, ancor di più, il rivoluzionamento
degli obiettivi formativi operati con la forte valenza di formazione
generale del triennio di qualifica, rendono, infatti, non più coerente
il tradizionale percorso del successivo biennio, a suo tempo progettato
con la specifica finalità di conseguire un recupero culturale.
Tenendo conto della particolare complessità dei cambiamenti in atto,
che richiedono in questa fase coerenza di indirizzo ed una omogenea
gestione a livello nazionale del processo evolutivo, si dispone che,
come per gli anni precedenti, le richieste di sperimentazione degli
istituti professionali vengano inoltrate, nei tempi e con le modalità
previste dalla presente circolare, direttamente anche alla competente
Direzione generale per l'istruzione professionale oltreché ai
Provveditorati agli studi per gli adempimenti di competenza.
Trattandosi di progetto sperimentale a diffusione nazionale, gli IRRSAE
sono invitati ad esprimere alla medesima Direzione il loro parere sugli
aspetti globali del progetto.
5. Indicazioni per i licei artistici e per gli istituti d'arte
Nelle istituzioni scolastiche di cui al presente paragrafo l'attuale
realtà sperimentale è caratterizzata dal consolidamento del progetto
assistito "Leonardo" nell'ambito dei licei artistici e dalla
diffusione negli istituti d'arte di progetti sperimentali che adattano
nel biennio l'ipotesi "Brocca", conservando, tuttavia, proprie
peculiarità nelle discipline di indirizzo.
In tale contesto si conta di pervenire al superamento della
frammentazione dei progetti in atto su tutto il territorio nazionale del
settore artistico, al fine anche di generalizzare i risultati già
conseguiti.
A questo scopo si segnala la necessità che gli istituti interessati
trasmettano direttamente anche all'Ispettorato per l'istruzione
artistica copia dei progetti presentati ai Provveditorati agli studi ed
IRRSAE competenti, ai sensi della presente circolare.
Si richiama, inoltre, l'attenzione degli uffici scolastici provinciali
affinché, nell'applicazione delle disposizioni contenute nel D.I. sulla
formazione delle classi, valutino opportunamente le
specifiche esigenze di ammodernamento degli istituti di istruzione
artistica che richiedano un potenziamento del numero dei corsi
sperimentali.
6. Modalità e termini di presentazione dei progetti
Le presenti istruzioni sono dirette a conseguire maggiore uniformità e
tempestività nella valutazione e nelle verifiche dei progetti per
avviare un processo di linearità didattica e amministrativa che
consenta di presentare, se possibile entro il termine delle
preiscrizioni e comunque in tempo debito per le iscrizioni, tutte le
innovazioni offerte dalle scuole, affinché studenti e genitori possano
operare le scelte più significative ed opportune sulla base di una più
compiuta informazione.
In tal quadro, le autorizzazioni riferite sia ai nuovi progetti, sia ai
rinnovi con o senza modifica, vanno disposte in tempo utile anche per la
gestione delle relative situazioni di organico, nel contesto della
sequenza logico-temporale relativa alla mobilità territoriale e
professionale del personale della scuola.
Per l'anno scolastico 1994/95, le richieste di nuove sperimentazioni o
di modifica dei progetti già autorizzati devono essere inviate dai capi
d'istituto, entro il 30 novembre 1993 e, a mezzo di raccomandata,
all'IRRSAE competente per territorio e, in duplice copia, al
Provveditorato agli studi.
Tale termine, avendo lo scopo - come si è detto - di disciplinare
l'attività amministrativa in vista al soddisfacimento di interessi
pubblici preminenti, è di carattere perentorio e non meramente
organizzativo; non si tiene, pertanto, conto di tutti quei progetti che
risultano spediti dopo la succitata scadenza o di quelli che siano stati
comunque inoltrati con modalità diverse da quelle sopraindicate in via
esclusiva. Lo stesso dicasi per le eventuali documentazioni integrative.
Nel caso degli istituti di istruzione professionale e artistica copia
della richiesta deve essere inviata direttamente anche alla Direzione
generale od Ispettorato competenti, come indicato nei rispettivi
paragrafi specifici.
Per agevolare l'esame delle richieste si suggerisce il loro inserimento
nel seguente ambito classificatorio:
1) Nuovo progetto (progetto da attuare per la prima volta oppure
progetto ripresentato dopo interruzione oppure progetto autorizzato e
mai attuato).
2) Rinnovo con modifiche (riproposizione con modifiche ovvero
prosecuzione con modifiche di un progetto già in atto). In questo caso
è indispensabile che sia esplicitato se le modifiche riguardino solo il
nuovo ciclo che deve iniziare nell'anno di riferimento oppure se esse
vadano a incidere sulla sperimentazione in corso nei cicli già avviati.
3) Rinnovo senza modifiche (si intende con questa espressione la
riproduzione della sperimentazione in un nuovo ciclo).
Le richieste, sub 1), 2) e 3) devono essere corredate dalla seguente
documentazione:
a) il progetto contenente tutti gli elementi di cui all'art. 3 del
D.P.R. 419/1974 come di seguito indicati:
- la formulazione scientifica dell'ipotesi di lavoro;
- la individuazione degli strumenti e la descrizione delle condizioni
organizzative;
- il preventivo di spesa;
- la descrizione dei procedimenti metodologici nelle varie fasi della
sperimentazione;
- le modalità di verifica dei risultati e della loro pubblicizzazione;
b) copia integrale della delibera del collegio dei docenti da cui
risultino sia la discussione avvenuta con le relative argomentazioni,
sia le modalità di approvazione della proposta (all'unanimità o a
maggioranza);
c) copia integrale della delibera del consiglio di istituto da cui
risultino le medesime indicazioni di cui al punto b);
d) la relazione del preside.
Per le richieste di rinnovo e/o di prosecuzione con modifiche, oltre
agli elementi sopra indicati, le scuole devono far conoscere altresì
- la valutazione dell'andamento e dei risultati della sperimentazione
anche sulla base delle indicazioni degli organi della scuola
interessati;
- ogni altro elemento idoneo a fornire una puntuale valutazione delle
esperienze in atto;
- le motivazioni scientifico-didattiche delle eventuali modifiche che si
propongono;
- la descrizione analitica delle variazioni proposte con esplicito
raffronto tra il piano di studi in atto e quello che si intende attuare;
- gli anni di corso cui si riferiscono le eventuali modifiche.
Limitatamente ai progetti coordinati a livello nazionale, si fa presente
quanto segue:
1) i rinnovi senza modifiche sono da considerare implicitamente
autorizzati previa apposita delibera da parte degli organi scolastici
competenti; ne consegue che le scuole sono esonerate dall'obbligo della
relativa richiesta essendo sufficiente la trasmissione di copia delle
delibere degli organi collegiali ai Provveditorati agli studi;
2) riguardo alle nuove richieste, limitatamente agli adempimenti di cui
al precedente punto a), è sufficiente la menzione del progetto che si
intende adottare.
Gli IRRSAE inviano, per ciascun progetto, entro un mese dalla scadenza
dei termini come sopra prefissati, sia alla Direzione generale o
Ispettorato competenti, sia ai Provveditorati agli studi il proprio
motivato parere tecnico, previsto dal IV comma dell'art. 3 del precitato
D.P.R. n. 419 del 1974; decorso inutilmente tale termine,
l'amministrazione si riserva di applicare le disposizioni di cui
all'art. 16, comma 2, della legge 7 agosto 1990, n. 241.
7. Adempimenti dei provveditori agli studi
I provveditori agli studi, sentiti i Consigli scolastici provinciali,
predispongono, entro il limite delle classi sperimentali autorizzabili
in base al D.I. che disciplina la materia, un piano complessivo di
proposte. Il piano deve essere impostato secondo i seguenti criteri:
a) la necessità di una equilibrata e articolata presenza della
sperimentazione in ciascun ordine di studi sulla base della consistenza
delle relative classi previsionalmente determinabile;
b) la priorità di diffusione dei progetti coordinati;
c) la localizzazione delle varie tipologie di sperimentazioni da
attivare;
d) la coerenza degli indirizzi sperimentali con il tipo di istituto
presso il quale se ne richiede l'introduzione, con specifico riferimento
alla corrispondenza del titolo finale di studio;
e) l'esigenza di riequilibrare le iniziative sperimentali nelle aree in
svantaggio di sviluppo.
Il piano deve, inoltre, assicurare in primo luogo la conclusione dei
cicli formativi avviati, quindi tener presenti le richieste di rinnovo e
successivamente quelle di avvio di nuovi cicli, in adesione ai progetti
coordinati a livello nazionale. Con l'occasione si puntualizza che il
rinnovo senza modifiche delle sperimentazioni autorizzate nei decorsi
anni viene implicitamente accordato soltanto per i progetti
"coordinati" previsti dalla presente circolare, purché muniti
di favorevoli delibere degli organi collegiali e ferma restando comunque
l'esistenza di tutte le condizioni sopraindicate, prima fra tutte quella
della compatibilità con le percentuali di incremento di organico
consentite.
Il piano di proposte complessive dei provveditori agli studi, corredato,
per ciascuna Direzione generale o Ispettorato, da copia dei soli
progetti di rispettiva competenza, deve essere inviato agli uffici
interessati unitamente a copia delle delibere concernenti i rinnovi
senza modifiche, entro il 31 gennaio 1994.
Con l'occasione si richiama l'attenzione dei provveditori agli studi
sull'esigenza che i modelli organizzativi della didattica, presenti
nelle richieste, prevedano la durata dell'ora di lezione pari a 60
minuti, senza possibilità di deroga, se non in presenza delle medesime
condizioni previste per i corsi ordinari dalla C.M. n. 243 del 22
settembre 1979, rispetto alle quali, ad ogni buon fine, deve sussistere
un esplicito provvedimento autorizzativo. Eventuali modelli con una
diversa articolazione degli orari di lezione devono essere caso per
caso, espressamente autorizzati.
8. Attuazione dei progetti sperimentali
I singoli uffici centrali, in relazione ai settori di competenza, danno
comunicazione delle autorizzazioni accordate ai provveditori agli studi.
La concreta attuazione delle iniziative può aver luogo solo dopo che i
provveditori medesimi abbiano contrastato l'esistenza delle condizioni
contenute nel citato D.I. sulla formazione delle classi e ne abbiano
dato apposita comunicazione alle scuole interessate.
Nella fase di avvio delle sperimentazioni autorizzate, i capi d'istituto
devono accertare l'esistenza delle seguenti condizioni:
- la presenza del numero di allievi previsto per i corrispondenti corsi
ordinari;
- l'acquisizione della dichiarazione scritta, da parte dei docenti, a
norma dell'art. 6 dell'O.M. 17 aprile 1986 n. 110, di competenza e di
disponibilità ad impegnarsi nell'attività sperimentale.
Non è consentita l'effettuazione di co-presenze di docenti, che
concorrano alla formazione dell'orario di cattedra, se non
esplicitamente autorizzate.
Per gli insegnamenti oggetto di sperimentazione debbono essere
costituite cattedre-orario secondo ipotesi decrescenti dalle 18 alle 14
ore, secondo quanto disposto dall'O.M. n. 78 del 23 marzo 1993; la
concreta articolazione dell'orario di cattedra deve, in ogni caso,
ricercare l'ottimale raggruppamento delle ore di insegnamento, secondo
ipotesi decrescenti dalle 18 alle 14 ore. In proposito si segnala che
essa preclude all'amministrazione stessa la possibilità di autorizzare
il rinnovo senza modifiche per quegli impianti curricolari modulati nel
passato in base al criterio-guida di comporre numerose cattedre
assestate a sole 14 ore.
I capi d'istituto sono tenuti a dare immediata comunicazione
dell'eventuale mancato avvio della sperimentazione agli stessi uffici
destinatari della domanda.
I provveditori agli studi, entro il 31 ottobre 1994, dovranno inviare
alla Direzione generale o all'Ispettorato competenti l'elenco degli
istituti interessati alla sperimentazione con l'indicazione, per ognuno
di essi, dei progetti attuati, degli indirizzi attivati, del numero
delle classi e degli alunni per ogni anno di corso. Il Servizio
informativo fornisce le necessarie istruzioni per l'acquisizione e la
trasmissione dei relativi dati.
La rilevanza che questo Ministero annette alle iniziative sperimentali e
l'esigenza di pervenire ad un più elevato livello di coordinamento e di
razionalizzazione della materia rendono auspicabile un maggiore
coinvolgimento dei provveditori agli studi, oltre che nella fase di
esame e di valutazione dei progetti, anche in quella di verifica e di
valutazione dei risultati. Per garantire il necessario coordinamento è
prevista l'organizzazione di apposite conferenze di servizio ai vari
livelli territoriali. I provveditori agli studi sono chiamati,
attraverso l'azione tecnico-ispettiva, ad offrire alle istituzioni
scolastiche interessate il necessario supporto di assistenza e di
vigilanza sull'attuazione dei singoli progetti sperimentali e
sull'osservanza delle disposizioni sopra richiamate.
Si pregano le SS.LL. di dare la massima diffusione alla presente
circolare.
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