C.M. 21 settembre 1994, prot. n.
29527
Scheda personale dell'alunno della scuola media -
chiarimenti
1. L'introduzione del nuovo modello di scheda personale dell'alunno,
disposta con D.M. 5 maggio 1993, ha prodotto nella scuola media una
spinta innovativa che ha comportato non soltanto l'esigenza di rivedere
i principi, le modalità e le procedure strettamente legate alla
valutazione, ma anche di riconsiderare i molteplici aspetti a questa
connessi.
La L.517/77 aveva definito il quadro generale di riferimento della
valutazione; l'adozione del nuovo strumento consente, ora, la
realizzazione delle condizioni atte a rendere coerente e pienamente
efficace il complesso delle operazioni comunque finalizzate
all'attuazione dei principi ispiratori della scuola media.
È noto che l'adozione a partire dell'anno scolastico 1993/94, del nuovo
modello di scheda è stata preceduta da una sperimentazione che ha
coinvolto un campione significato di scuole.
L'esperienza sperimentale ed una successiva indagine, effettuata nel
corso del primo anno di adozione, hanno messo in evidenza una serie di
problemi sui quali si è concentrato un dibattito di approfondimento che
consente di raccogliere oggi alcuni orientamenti utili ad un più
efficace utilizzo del nuovo strumento da parte delle scuole.
2. A suo tempo, nell'intento di sostenere l'innovazione ed al fine di
contribuire al superamento delle difficoltà di natura organizzativa e
di ordine epistemologico e didattico evidenziatesi, questa Direzione
Generale ha attivato una serie di iniziative che hanno comportato il
coinvolgimento sempre più ampio dei soggetti interessati (docenti,
presidi, provveditori, ispettori, IRRSAE).
Si ricordano le più significative:
- il seminario internazionale di Punta Ala (gli atti sono raccolti nel
volume La valutazione nella scuola media, Studi e Documenti degli Annali
della Pubblica Istruzione, n. 64, 1993);
- il seminario nazionale di Punta Ala (gli atti sono raccolti nel volume
Sistema di valutazione e Scheda personale dell'alunno nella scuola
media: linee per l'aggiornamento, Direzione Generale dell'Istruzione
Secondaria di I Grado, Ministero P.I., 1993). Tale documento è stato
già trasmesso a tutte le scuole medie;
- il primo seminario (9-12 novembre 1993) e il secondo seminario (9-11
giugno 1994) di Latina, destinato degli ispettori, i cui documenti
saranno prossimamente trasmessi a tutte le scuole medie;
- la ricognizione, su tutto il territorio nazionale, delle pubblicazioni
realizzate dagli IRRSAE sulla scheda (dette pubblicazioni saranno
trasferite in abstract su un supporto magnetico che sarà inviato in
dotazione a ciascun IRRSAE);
- la predisposizione di un piano nazionale di aggiornamento, rivolto per
l'anno scolastico 1993/94 ai capi di istituto e per l'anno scolastico
1994/95 al personale docente, con l'affidamento di fondi agli IRRSAE.
3. Con lo scopo di contribuire ad assicurare efficacia e unitarietà
alle operazioni che le scuole devono mettere in atto per un corretto uso
della nuova scheda, si riportano di seguito, in riepilogo, le
indicazioni sui punti più importanti emersi dai seminari di studio
sopraelencati.
a) Programmazione e valutazione.
Il processo di valutazione, richiesto dalla scheda, presuppone una serie
complessa di operazioni che attengono alla programmazione e alla
verifica continua del processo di insegnamento-apprendimento.
Solo l'interdipendenza funzionale dei due momenti, come hanno messo in
evidenza anche le indagini espletate a vari livelli, realizza la
validità formativa dell'azione didattica.
È necessario, quindi, che venga mantenuta una stretta correlazione tra
programmazione e valutazione e che tale rapporto risulti rispecchiato in
tutti gli strumenti di documentazione (registro dei verbali degli organi
collegiali, registro personale dei docenti) che, congiuntamente, sono
destinati ad attestare le modalità di svolgimento della programmazione
educativa e didattica e del processo valutativo.
b) Osservazioni sistematiche.
Le osservazioni sistematiche, previste dall'art. 9 della Legge 517/77,
dovranno essere oggetto di particolare attenzione. Esse, infatti,
coprono tutto l'arco del ciclo di formazione e consentono
l'autoregolazione del processo di insegnamento-apprendimento, che,
notoriamente, costituisce la finalità precipua della valutazione
formativa.
Le osservazioni sistematiche sul processo di apprendimento e sul livello
di maturazione degli alunni non possono ridursi - come è stato ribadito
nelle occasioni di studio - alle sole annotazioni relative alle
verifiche del profitto e alla misurazione delle prestazioni.
Esse esigono la registrazione di opportune annotazioni sulle condizioni
e sui modi caratteristici di apprendimento degli alunni nonché su ogni
manifestazione comportamentale significativa e rilevabile. Di
conseguenza i registri personali dei docenti devono essere strutturati
in modo da poter soddisfare tali esigenze.
In occasione delle verifiche periodiche sull'andamento educativo e
didattico generale, effettuate dai consigli di classe, è indispensabile
che le osservazioni sistematiche siano oggetto di attenta
considerazione.
Per quanto riguarda la valutazione delle singole prove, occorre evitare,
nell'attribuzione di un giudizio, il ricorso alle lettere A, B, C, D, E,
da utilizzarsi, invece, esclusivamente nelle valutazioni trimestrali o
quadrimestrali per l'attribuzione dei livelli ai criteri; ciò, al fine
di evitare confusione tra momenti parziali di indagine e fasi
complessive e conclusive di un processo di apprendimento.
c) Collegialità
La dimensione collegiale di tutte le operazioni previste, dalla fase di
progettazione a quella di realizzazione, risulta essere una condizione
essenziale per l'efficacia degli interventi formativi. La scheda
richiede, per sua stessa natura e finalità, operazioni che scaturiscano
dalla condivisione e corresponsabilità delle attività di insegnamento
in modo da poter superare eventuali accentuate di individualismo
didattico.
La collegialità deve essere assicurata in modo particolare nella
rilevazione della situazione iniziale, nella progettazione dei
procedimenti individualizzati, nella verifica della loro realizzazione e
nell'articolazione dei criteri del Quadro 3 in gradi di sviluppo delle
conoscenze e delle abilità attese, richiesta agli insegnanti delle
medesime discipline (CM 167/93).
I capi di istituto, quindi, vorranno attivarsi affinché tale dimensione
collegiale trovi le migliori condizioni per essere esercitata.
d) Comunicazione alle famiglie.
Il rapporto scuola-famiglia si arricchisce del contributo informativo
fornito dalle notizie riportate dalla scheda.
I dati emersi dalla rilevazione della situazione di partenza degli
alunni e gli interventi di individualizzazione programmati incontreranno
l'adesione e l'impegno consapevole dei genitori, solo se conosciuti
tempestivamente e ripresi e discussi anche in momenti non formali. Per
questo appare necessario che la scuola non procrastini i tempi di
comunicazione previsti dalla C.M. 167/93 e ponga la propria proposta
operativa in un contesto di sostanziale collaborazione con gli alunni e
con le famiglie, al fine di realizzare quel "contratto
formativo" a cui la circolare medesima fa esplicito riferimento.
Gli esiti degli apprendimenti (Quadro 3) e le informazioni sul livello
globale di maturazione raggiunto (Quadro 4) costituiranno ulteriori
elementi per attivare una più consapevole partecipazione dei genitori e
degli alunni all'intero processo formativo.
e) Personalizzazione della rilevazione iniziale e degli interventi
Elemento essenziale risulta essere la "personalizzazione"
della situazione iniziale (Quadro 1) e dei procedimenti di
individualizzazione (Quadro 2) al fine di adeguare l'azione formativa
alle "peculiarità" dei singoli alunni.
Per il Quadro 1, tale esigenza può essere meglio soddisfatta con la
trascrizione, per ciascun alunno, dei dati più significativi in termini
di bisogni e risorse, tra quelli osservati e rilevati mediante la
strumentazione che le scuole avranno all'uopo costruito.
Per il Quadro 2, è necessario pervenire alla descrizione di interventi
adeguati alle caratteristiche di ciascuno e, pertanto, opportunamente
diversificati.
In questa prospettiva deve assolutamente escludersi l'uso di timbri, di
crocettature di voci fisse, di forme compilative comunque standardizzate
e, relativamente al Quadro 1, l'attribuzione di livelli (A, B, C, D, E)
alle voci considerate.
Si segnala, tuttavia, per ciò che attiene alla compilazione della
scheda, che questa Direzione Generale, in considerazione del notevole
impegno richiesto dalle operazioni di trascrizione manuale della
medesima, ha messo allo studio l'utilizzo di strumentazioni
automatiche possano agevolare tale adempimento.
f) Attribuzione dei livelli ai criteri del Quadro 3.
Questa operazione deve essere realizzata attraverso una serie di fasi
interrelate che coinvolgono l'azione individuale e collegiale dei
docenti; si indicano quelle fondamentali:
- il collegio dei docenti definisce le scelte generali per la
valutazione analitica e globale;
- i docenti delle medesime discipline provvedono ad articolare i criteri
del Quadro 3 in un sistema di obiettivi/competenze da perseguire;
- il consiglio di classe coordina, in sede di programmazione, la
descrizione operativa degli obiettivi e le modalità per realizzare la
valutazione "secondo criterio", a cui la C.M. 167/93 fa
riferimento;
- il singolo docente, con la programmazione disciplinare, adatterà poi
alla reale situazione della classe gli obiettivi individuati per ogni
criterio;
- l'attribuzione dei livelli ai criteri avverrà sulla base del
raggiungimento da parte di ciascun alunno degli obiettivi fissati nella
programmazione.
Le SS.LL. sono pregate di provvedere alla sollecita trasmissione di
questa nota a tutte le scuole medie, favorendo anche opportune occasioni
di incontro per un approfondimento dibattito.
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