C.M. 9 febbraio 1996, n. 67, prot.
402/A6
Educazione motoria-fisica-sportiva
Nel corso dell'evoluzione degli ordinamenti scolastici ha avuto un
graduale, progressivo rilievo l'educazione motoria, fisica e sportiva,
dalla Scuola materna agli istituti di istruzione secondaria di II grado.
Esso ha trovato espressione m una pluriennale attivazione di progetti,
finalizzati allo svolgimento di attività pre-sportive e sportive
(Giochi della Gioventù, Campionati Studenteschi, Iniziative di
collaborazione Scuola-Extrascuola), che hanno contribuito, in modo
determinante da una parte a far di diminuire il pregresso stato di
emarginazione della materia, dall'altra ad un processo di adeguamento
degli ordinamenti che ha trovato significativa realizzazione, da ultimo
negli orientamenti per la Scuola materna e nei programmi di educazione
motoria nella Scuola.
È opportuno che il rinnovato interesse per le attività motorie,
fisiche e sportive, come espressione dell'intera personalità e come
momento di proficuo intervento educativo, riceva una più incisiva
risposta istituzionale. Essa dovrà consistere, anche attraverso la
tendenziale valorizzazione dell'autonomia scolastica, di pervenire a
più avanzate forme organizzatorie che, se pure all'inizio a titolo
sperimentale e nel rispetto delle compatibilità finanziarie, permettano
il raggiungimento dell'obiettivo di destinare l'attività di avviamento
alla pratica sportiva alla generalità degli alunni.
A tal fine le SS.LL. vorranno assecondare progetti ed iniziative
incentrati in un'area territoriale omogenea possibilmente corrispondente
al distretto, in cui siano presenti i diversi gradi di scuola (dalla
scuola materna, alla scuola secondaria di secondo grado), intesi al
conseguimento dei seguenti obiettivi:
- definire e "sperimentare" un percorso formativo che, senza
soluzioni di continuità, ma secondo un processo coerente e graduale di
apprendimento commisurato all'età e allo sviluppo fisico-psichico degli
alunni, consenta di superare l'attuale logica dei programmi distinti e
separati per settori e gradi di scuola;
- prefigurare modifiche di ordinamento nella prospettiva di una diversa
articolazione della cattedra di educazione fisica che, nella scuola
secondaria, esalti e valorizzi l'attività pre-sportiva e sportiva (12
ore settimanali di educazione fisica + 6 di tale attività);
- predisporre modalità organizzatorie che garantiscano nella prassi
scolastica quotidiana:
a) un servizio qualificato nell'ambito della Scuola primaria;
b) strutture più incisive e funzionali nella scuola secondaria con
effettiva apertura alla comunità e al territorio.
Modalità operative
Scuola Primaria
Attivazione presso i circoli didattici in relazione ai progetti
formativi elaborati dalle singole scuole elementari e sulla base di un
piano provinciale adottato dal Provveditore agli Studi, di centri per le
attività motorie, che costituiscono attività integrative
extracurriculari, come tali facoltative e, quindi, limitate ai soli
alunni che abbiano aderito volontariamente.
Nell'ambito della Scuola Materna saranno costituiti dei centri
scuola-infanzia con funzionamento in orario extrascolastico. Il
programma prevederà tre campi di esperienza (il corpo, l'acqua, la
palla) a ciascuno dei quali saranno dedicati distinti momenti di
attività.
L'adesione a tali iniziative è rimessa alla libera scelta da parte
delle famiglie degli alunni.
Nei centri scuola-infanzia l'équipe responsabile, accanto al direttore
didattico e all'insegnante di educazione fisica, deve prevedere la
presenza dell'insegnante della scuola materna.
Scuola Secondaria
Attivazione, presso una o più scuole del comprensorio distrettuale,
di un centro sportivo scolastico, già prefigurato con C.M. n. 253 del
1990, con il coinvolgimento di docenti, alunni e genitori. Tale
iniziativa dovrà costituire anticipazione di forme di associazionismo
studentesco che troveranno più puntuale disciplina nel quadro della
progrediente autonomia scolastica.
Detto centro sarà aperto anche agli alunni di altre scuole e al
territorio in base ad interesse a livello interscolastico e a
convenzioni da stipulare con l'ente locale.
Le forme di organizzazione delle attività nell'ambito del centro
sportivo scolastico sono rimesse all'autonoma determinazione delle
istituzioni scolastiche interessate.
Non vi è neppure bisogno di sottolineare che la condizione per
l'attuazione delle iniziative anzidette è che esse siano oggetto di
esplicita previsione nel progetto educativo di istituto rimesso
all'autonomia determinazione del collegio dei docenti.
Risorse disponibili
Nei soli limiti consentiti sia dalla disponibilità dei docenti di
ruolo ad effettuare le 6 ore settimanali extracurriculari sia dalla
disponibilità di personale in esubero le SS.LL. potranno disporre
l'utilizzazione di tale personale, sulla base delle deliberazioni delle
singole istituzioni scolastiche per le seguenti finalità:
a) - attribuzione delle funzioni di referente, presso i circoli
didattici interessati, con compiti di consulenza, di organizzazione e
coordinamento, da individuare in un docente di educazione fisica, di
ruolo esperto nelle problematiche dell'età evolutiva, con utilizzazione
per un massimo di 18 ore settimanali sulla base di un piano di
assegnazione adottato dal competente Provveditore agli studi;
b) - nella scuola secondaria, ove per le dimensioni delle attività
programmate ed al numero delle adesioni acquisite, venisse ravvisata
l'esigenza di nominare un direttore tecnico del centro, che svolga
funzioni analoghe a quelle che nell'ambito della scuola primaria sono
assegnate all'insegnante di educazione fisica referente, i presidi
potranno chiedere alle SS. LL. l'utilizzazione di un docente di
educazione fisica particolarmente esperto sia sotto il profilo
professionale che gestionale e organizzativo, per la direzione del
centro sportivo.
c) - articolazione della cattedra di educazione fisica, nelle scuole e
istituti di istruzione secondaria disposti a realizzare la relativa
iniziativa, in 12 ore settimanali di educazione fisica e di 6 ore di
avviamento alla pratica sportiva. Tale innovazione, oltre ad ampliare
spazi orari di insegnamento, ha il duplice vantaggio di vincolare sia i
docenti, che gli alunni e per tale via di promuovere la diffusione della
pratica sportiva, in ambito scolastico, in termini tendenzialmente
generalizzati.
Le suddette utilizzazioni di personale possono, ovviamente, essere
disposte secondo criteri e modalità da definire nell'ambito degli
accordi decentrati, a livello nazionale e provinciale, da raggiungere
con le organizzazioni sindacali a norma dell'art.48 del contratto
collettivo nazionale di lavoro.
Sotto il profilo dei finanziamenti, questo Ministero nei limiti dei
modesti stanziamenti esistenti valuterà la possibilità di erogazioni
di contributi, coinvolgendo, ove possibile, anche il CONI per ogni
ulteriore intervento.
Si segnala, inoltre, con riferimento ai momenti integrativi del
curriculum appositamente deliberati che i competenti consigli di
istituto potranno prevedere contributi volontari degli alunni
partecipanti, avendo cura di considerare che siano riferiti solo a spese
per il materiale e/o funzionamento, atteso che le prestazione rese dal
personale docente, ipotizzate secondo le disposizioni vigenti, vengono
retribuite a carico dell'erario.
Sembra superfluo sottolineare che le contribuzioni verranno amministrate
secondo la vigente normativa contabile.
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