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Invito
a presentare proposte (Direzione generale Istruzione e Cultura) nel
quadro della seconda fase del programma “Leonardo da Vinci” (LdV-II)
I.
Contesto Il Programma Leonardo da Vinci
contribuisce all’attuazione di una politica di formazione
professionale della Comunità, che sostiene e integra le azioni
condotte dagli Stati membri (art. 150 del trattato che istituisce la
Comunità europea). Con la Decisione 1999/382/CE, il Consiglio ha
approvato una seconda fase del Programma per il periodo 2000-2006 al
fine di promuovere nuovi approcci pratici in materia di politiche di
formazione professionale. Secondo quanto disposto dalla
citata Decisione del Consiglio, questo secondo invito a presentare
proposte ha una validità di due anni (2003-2004). Un terzo invito,
anch’esso di durata biennale, sarà pubblicato nel 2004 e
riguarderà il periodo 2005-2006. Il presente invito concerne le
seguenti misure comunitarie: -
Mobilità; I progetti statistici, finora inclusi nella misura “Materiale di
riferimento”, saranno oggetto di bandi di gara specifici che
verranno pubblicati nei due anni di durata del presente invito, dopo
la definizione e pubblicazione di un programma statistico biennale
[1]
. La misura “Azioni congiunte”
sarà oggetto di inviti distinti.
II.
Priorità
adottate in relazione agli obiettivi del programma Il Programma Leonardo da Vinci
intende contribuire all’attuazione di una politica di formazione
professionale della Comunità Europea, promuovendo un’Europa della
conoscenza e sostenendo (tra l’altro) le politiche degli Stati
membri in materia di apprendimento permanente. La Decisione del Consiglio
afferma la necessità di accrescere la qualità, l’innovazione e
la dimensione europea dei sistemi e delle prassi di formazione
professionale mediante una cooperazione transnazionale. Per l’attuale
fase del Programma, tale Decisione prevede i tre obiettivi riassunti
qui di seguito. Obiettivo 1:
promuovere le abilità e le competenze, in particolare dei giovani,
nella formazione professionale iniziale a tutti i livelli, al fine
di facilitare l’inserimento professionale e il reinserimento. Obiettivo 2:
migliorare la qualità della formazione professionale continua e l’accesso
alla stessa, nonché l’acquisizione di abilità e competenze lungo
tutto l’arco della vita. Obiettivo 3:
promuovere e rafforzare il contributo della formazione professionale
al processo innovativo, al fine di migliorare la competitività e l’imprenditorialità,
anche nella prospettiva di nuove possibilità di occupazione. Nel novembre 2001 la
Commissione ha adottato una comunicazione, dal titolo “ Realizzare
uno spazio europeo dell’apprendimento permanente” [COM(678) def.],
che getta le basi per la realizzazione di detto spazio inserendo in
un contesto globale i processi, le strategie e i piani a livello
europeo che riguardano non soltanto l’istruzione e la formazione,
ma anche componenti importanti delle politiche per l’occupazione,
l’inclusione sociale e la gioventù. In tale contesto viene
evidenziato lo stretto nesso esistente tra il Programma LdV-II, la
strategia europea per l’occupazione (in particolare gli
orientamenti per l’occupazione) e altri strumenti comunitari
utilizzati per realizzare lo spazio europeo dell’apprendimento
permanente. Occorre
peraltro prestare attenzione agli sviluppi correlati al dialogo
sociale a livello europeo, in particolare al documento "Quadro
delle azioni rivolte allo sviluppo di competenze e qualifiche lungo
tutto l'arco della vita". Questo documento è stato di recente
presentato al Consiglio europeo di Barcellona congiuntamente dalle
organizzazioni che partecipano al dialogo sociale a livello europeo
e può essere consultato ai seguenti siti web: www.etuc.org www.ceep.org
. Per il conseguimento degli
obiettivi del Programma, nell’ottica del nuovo approccio
strategico all’apprendimento permanente, le proposte presentate in
relazione a tutte le misure (fatte salve quelle riguardanti le
azioni tematiche) dovranno concernere una delle tre priorità
elencate di seguito. Per ciascuna priorità, la
Commissione riserverà un’attenzione particolare alle proposte
intese a sviluppare nuovi approcci all’apprendimento permanente, a
dare una dimensione transnazionale alla realizzazione degli
orientamenti per l’occupazione (con particolare riferimento alle
pari opportunità) e a favorire l’acquisizione di competenze
generiche applicate alle nuove tecnologie e all’ambiente. Inoltre, in considerazione del prossimo allargamento dell’Unione e per
accelerare il processo d'integrazione dei paesi candidati, ai fini
del presente invito e per tutte le misure e le priorità, si
considererà ulteriore elemento distintivo della proposta
l'inclusione di partenariati con soggetti appartenenti ai paesi
candidati. Priorità
1 – Valorizzare l’apprendimento Un nuovo approccio globale
europeo al riconoscimento del valore dell’apprendimento viene
considerato un presupposto essenziale per la realizzazione di uno
spazio di apprendimento permanente fondato sul diritto riconosciuto
alla libera circolazione nell’UE. In questo senso, si pongono le
questioni dell’individuazione, della valutazione e del
riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale, nonché
del trasferimento ed il riconoscimento reciproco dei certificati e
dei diplomi formali. Tutte le forme di apprendimento,
indipendentemente se siano state acquisite in contesti educativi, di
lavoro, nel tempo libero o nelle attività familiari, devono poter
essere identificate, valutate e riconosciute affinché i cittadini
abbiano la possibilità di svilupparle e combinarle. La valorizzazione dell’apprendimento
richiede lo sviluppo di approcci globali e integrati che consentano
agli operatori del settore di valutare un’ampia gamma di risorse
in termini di qualifiche e competenze. Tale nuovo approccio è
necessario per la costruzione di passerelle e per agevolare l’accesso
a percorsi individuali di apprendimento. La trasparenza e la coerenza
dell’offerta a livello nazionale – assieme a un migliore
dialogo, a una stretta cooperazione e allo scambio di buone prassi
– sono ritenute essenziali per i progressi in questo ambito. I progetti riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in
particolare su: -
elaborazione di nuovi approcci sostenibili e trasferibili
alla valorizzazione dell’apprendimento formale, non formale e
informale, con particolare riferimento all’apprendimento nelle
imprese e nei settori industriali; - sviluppo di nuove forme di
certificazione per promuovere la trasparenza dei diplomi, delle
qualifiche e delle competenze; - scambio di esperienze e
buone prassi nel campo dell’identificazione, della valutazione e
del riconoscimento dell’apprendimento informale e non formale. Temi
specifici per i progetti afferenti la misura Competenze linguistiche
(LA) - Sviluppo
di strumenti e metodologie per la valutazione e il riconoscimento
delle competenze linguistiche necessarie o acquisite sul lavoro
(soprattutto di competenze parziali). È opportuno tenere conto di
quanto è stato conseguito in questo ambito dal Consiglio d'Europa,
in particolare il Portafoglio europeo delle lingue e il Quadro
comune di riferimento europeo. Temi
specifici per i progetti afferenti la misura Materiale di
riferimento (RF) - Definizione di standard qualitativi per i diplomi e i
certificati ad opera dei vari settori e comparti industriali. -
Sviluppo di approcci integrati a livello europeo per la
valorizzazione dei risultati dell’apprendimento (formale,
informale e non formale) mediante l’individuazione di denominatori
comuni in termini di metodologie, standard e dispositivi
istituzionali. - Valutazione di modelli di piani di apprendimento
individuale. Priorità
2 – Nuove forme d'apprendimento e d'insegnamento e competenze
di base nell'ambito dell'istruzione e della formazione professionali
(IFP) L’attuazione di strategie di
apprendimento permanente richiede una migliore conoscenza delle
esigenze dei discenti potenziali, nonché la creazione di una
cultura dell’apprendimento. I nuovi metodi di apprendimento
nell'ambito dell'IFP devono concentrarsi maggiormente sullo sviluppo
di approcci centrati sul discente, tenendo conto delle esigenze
specifiche di ciascuno, in particolare di coloro che non sono più
abituati ad apprendere, e dei contesti – formali o non formali –
ove può avvenire l’apprendimento. La formazione di insegnanti,
formatori e altri mediatori di apprendimento – oltre che lo
scambio di esperienze tra centri di formazione, università, imprese
e organizzazioni di volontariato – consentirà di meglio
affrontare le nuove sfide. Un accesso universale alle
opportunità di apprendimento si fonda non soltanto sulla
motivazione e la capacità dei singoli di apprendere, ma anche sulla
creazione delle condizioni più idonee all’apprendimento nei vari
contesti, in particolare nel luogo di lavoro. Le politiche per l’apprendimento
permanente dovrebbero inoltre essere soprattutto intese a migliorare
le competenze di base nell'ambito dell'IFP, al fine di agevolare la
realizzazione personale, la cittadinanza attiva e l’inclusione
sociale e professionale. Tali competenze comprendono le nozioni
basilari di lettura, scrittura e calcolo, nonché la capacità di
apprendere e le nuove competenze definite dal Consiglio di Lisbona -
informatica, lingue straniere, cultura tecnologica, spirito d’impresa,
abilità sociali. I progetti riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in
particolare su: -
qualità e rilevanza del materiale didattico, dei servizi e
dei processi di apprendimento utilizzati in contesti formali, non
formali o informali (soprattutto sul lavoro) al fine di accrescere
la motivazione, creare ambienti idonei ad agevolare l’apprendimento
continuo e consentire un
uso efficace delle risorse; -
questioni connesse alla formazione di insegnanti, formatori e
altri mediatori di apprendimento. Tali categorie svolgono un ruolo
fondamentale nella buona acquisizione ed attuazione di soluzioni
pedagogiche innovative. Occorre prevedere meccanismi, materiali,
strumenti e contesti idonei a fornire loro il sostegno e la
motivazione necessari. -
sviluppo di nuovi approcci all’acquisizione delle
competenze di base nell'ambito dell'IFP, compreso l’apprendimento
con l'ausilio delle TIC. I progetti non devono essere finalizzati
allo sviluppo di nuovi strumenti TIC, ma piuttosto studiare
l'utilità, per gli specifici contesti formativi, di quelli già
esistenti e comprovati. Sarà
riservata un’attenzione particolare ai progetti che:
·
rispondono ai bisogni delle PMI,
in particolare quelli che intendono sviluppare piani intesi ad
agevolare l’accesso all’apprendimento da parte di dirigenti,
lavoratori autonomi e dipendenti al fine di favorirne la mobilità
ed affrontare il problema della scarsità di competenze (comprese le
competenze tecniche, imprenditoriali e gestionali);
·
sono stati elaborati nel quadro
di patti territoriali e/o formativi;
·
propongono piani d'apprendimento
innovativi che facilitano l'accesso ai gruppi svantaggiati.
Temi
specifici per i progetti afferenti la misura Competenze linguistiche
(LA) I progetti sullo sviluppo delle
competenze linguistiche dovrebbero concentrarsi su metodi e
materiali non attualmente disponibili sul mercato, in particolare
per le lingue meno usate e insegnate. Sono state evidenziate carenze
specifiche nei seguenti ambiti: -
lingue per la mobilità, compresa la sensibilità
interculturale e linguistica; -
competenze integrate nell'apprendimento delle lingue e nel
multilinguismo (ad es., come imparare una lingua, comprensione
interculturale e capacità di mediazione connesse all'apprendimento
delle lingue ecc.); -
apprendimento delle lingue avanzato con supporto tecnologico
(TELL - Technology-Enhanced Language Learning) e strumenti di authoring
on line per insegnanti di lingue; - metodi e strumenti per l’apprendimento
delle lingue nelle PMI. Temi
specifici per i progetti afferenti la misura Materiale di
riferimento (RF) -
Analisi dei risultati delle ricerche e delle sperimentazioni
su nuove forme d'apprendimento e d'insegnamento nel contesto dell’apprendimento
formale, non formale e informale, con particolare riferimento alle
organizzazioni che favoriscono l’apprendimento, ai centri di
apprendimento multifunzionali e all’apprendimento sul lavoro. - Sviluppo di un quadro
comune di riferimento per le competenze e le qualifiche di
insegnanti e formatori. -
Metodi per la valutazione e la validazione delle competenze
di base acquisite attraverso l’utilizzo delle TIC. Priorità
3 – Orientamento e consulenza Orientamento e consulenza
costituiscono elementi essenziali della strategia di apprendimento
permanente. Esiste l’evidente esigenza di rafforzare l’attuale
sistema di orientamento e di valutare le risorse disponibili. È
necessario un dialogo più aperto tra i sistemi di orientamento e
quelli di istruzione e formazione, nonché un maggiore
coinvolgimento delle parti sociali. L’obiettivo è migliorare la
dimensione europea dell’orientamento, sostenendo lo scambio di
esperienze su metodologie e standard. L’Europa va considerata un
ambito di riferimento per i servizi di orientamento, che devono
essere in grado di offrire informazioni
sulle opportunità di lavoro e di apprendimento a livello europeo.
Il grado estremamente
eterogeneo di sviluppo dei servizi di orientamento nei vari Stati
membri richiede un’analisi delle strutture esistenti come
presupposto per un nuovo approccio all’orientamento. Ciò può
effettuarsi tramite nuovi partenariati tra servizi d'orientamento
pubblici e privati, come previsto dalla strategia europea per
l'occupazione. Saranno altresì prese in
considerazione proposte di progetti concernenti il trasferimento di
buone prassi innovative in materia di orientamento, in particolare
nel contesto dell’ampliamento dell’UE. I progetti riguardanti questa priorità dovrebbero concentrarsi in
particolare su: -
formazione dei consulenti, ad esempio mediante lo sviluppo di
appositi programmi di scambio; definizione di curricoli e standard
europei; analisi dei fabbisogni formativi; sviluppo di strumenti on
line per i consulenti; promozione dello scambio di esperienze;
formazione dei formatori di consulenti; -
elaborazione di nuovi approcci nei sistemi e nei metodi
intesi ad aiutare i singoli a trovare un lavoro e migliorare le
proprie condizioni di occupabilità mediante un orientamento
personalizzato all’apprendimento permanente; -
miglioramento dell’informazione sulle opportunità di
carriera in occupazioni nuove o emergenti mediante scambi con centri
di informazione sul mercato del lavoro e individuazione delle
competenze trasferibili al fine di ampliare le opportunità di
carriera per gli individui; -
sviluppo di approcci innovativi e in partenariato per l’erogazione
di servizi di orientamento professionale sul luogo di lavoro al fine
di assistere gli individui nell’elaborazione di piani personali di
carriera e di apprendimento, rivolti in particolare ai lavoratori
che – per l’evoluzione della loro carriera – devono
riqualificarsi o migliorare le proprie competenze e ai lavoratori
più anziani. Temi
specifici per i progetti afferenti la misura Competenze linguistiche
(LA) -
Sviluppo di profili professionali e orientamenti comuni per
gli auditor linguistici e di comunicazione (ALC). -
Definizione di moduli comuni di formazione per ALC in settori
generali e specifici. - Attività di
sensibilizzazione in merito all’importanza delle lingue nelle
imprese. Temi
specifici per i progetti afferenti la misura Materiale di
riferimento (RF) -
Valutazione delle risorse esistenti: definizione e
sviluppo di metodologie e strumenti sperimentali per l’analisi dei
fabbisogni e delle risorse a livello regionale. -
Analisi comparata dei sistemi di orientamento negli Stati
membri, con particolare riferimento alle prassi che sembrano
maggiormente innovative. -
Analisi comparata degli investimenti degli Stati membri nelle
attività di orientamento. -
Analisi dell'impatto prodotto dalle disposizioni in materia
di orientamento su gruppi predefiniti.
III.
Azioni
tematiche (TH) È concesso un sostegno
particolare a un numero limitato di progetti riguardanti temi di
speciale interesse a livello comunitario. I due temi specifici
scelti per questo invito sono “Qualità” e “Dialogo
interculturale”. TH-1:
Qualità Lo sviluppo della qualità dei
sistemi e delle prassi in materia di formazione professionale
mediante la cooperazione transnazionale costituisce uno dei primi
obiettivi e finalità del Programma e ispira la definizione dei
progetti nell’ambito di tutte le misure. I progetti devono
concentrarsi in particolare sui dispositivi di qualità
(approcci, metodi, strumenti) nella concezione, organizzazione e
gestione dei sistemi di istruzione e formazione professionali (IFP)
per consentire a questi ultimi di potere meglio rispondere agli
obiettivi programmatici. Elementi
essenziali a)
Approcci alla gestione
della qualità: individuazione, analisi e scambio di “buone
prassi” nella gestione della qualità al fine di promuovere,
controllare e migliorare la qualità dell’offerta pubblica e
privata di IFP (formazione professionale iniziale e continua). Definizioni: b)
Autovalutazione negli
istituti di IFP: individuazione, analisi e scambio di “buone
prassi” di autovalutazione negli istituti di IFP a livello
nazionale, regionale, interregionale e locale. Definizioni: TH-2:
Dialogo interculturale La Decisione del Consiglio che
istituisce la seconda fase del Programma stabilisce che “nella
realizzazione del […] Programma, dovrebbe essere prestata
attenzione alla lotta contro le varie forme di esclusione, compresi
il razzismo e la xenofobia” nonché “all’eliminazione di
qualsiasi forma di discriminazione e di diseguaglianza”. Per rispondere a tale
sollecitazione, con particolare riferimento all’allargamento dell’Unione,
la presente azione tematica invita a presentare progetti
specificamente intesi ad accrescere la sensibilità interculturale,
oltre che ad affrontare aspetti connessi alla lotta contro il
razzismo e la xenofobia. I progetti dovrebbero
riguardare lo sviluppo di moduli di formazione per l’educazione
civica. I partenariati devono proporre una strategia chiara per il mainstreaming di tali moduli nei curricola formativi al fine di
coinvolgere un ampio numero di tirocinanti, formatori e lavoratori. I progetti potrebbero inoltre
esaminare in modo globale le specifiche esigenze formative degli
immigrati, dei lavoratori migranti, delle popolazioni rom e di altre
popolazioni analoghe per una loro migliore integrazione nei sistemi. In tale contesto è opportuno
ricordare ai promotori che nel quadro della misura “Competenze
linguistiche” qualunque lingua può essere oggetto di un progetto,
purché sia pertinente al settore economico o formativo considerato.
IV.
Durata
dei progetti Come stabilito dalla Decisione
del Consiglio che istituisce il Programma, i progetti relativi alla
misura "Mobilità" possono avere una durata massima di 2
anni, mentre i progetti afferenti le altre misure - “Progetti
pilota” (comprese le Azioni tematiche), “Competenze linguistiche”,
“Reti transnazionali” e “Materiale di riferimento” - non
possono superare i 3 anni di durata.
V.
Disposizioni
specifiche per la misura “Mobilità” La misura “Mobilità”
prevista nell’ambito del Programma LdV-II è di tipo decentrato ed
è gestita dalle Agenzie Nazionali responsabili dell’attuazione
del Programma a livello nazionale. Oltre alle priorità definite
nel presente invito comunitario, i paesi partecipanti hanno la
possibilità di prevedere uno o più inviti nazionali, che possono
includere priorità aggiuntive di particolare interesse nazionale. Per
ulteriori informazioni, i promotori possono rivolgersi all’Agenzia
Nazionale del proprio paese. Gli indirizzi di tutte le Agenzie
Nazionali sono riportati sul sito Internet del Programma LdV-II: http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2_en.html
Le Agenzie Nazionali
selezionano le proposte sulla base delle specifiche definite a
livello comunitario. Per migliorare la qualità
complessiva delle attività di mobilità finanziate ai sensi del
Programma, si darà preferenza ai progetti che presentino i seguenti
elementi: -
offerta di una preparazione linguistica e culturale alle
persone in mobilità; - chiara indicazione degli
obiettivi, dei contenuti e della durata dei tirocini; - descrizione del contesto di apprendimento e delle
soluzioni in materia di tutoraggio e mentoring; - modalità di convalida
delle competenze acquisite nel tirocinio. Per gli Stati membri e i paesi
del SEE un ulteriore elemento distintivo è rappresentato dall’utilizzo
del documento “Europass-Formazione”
[2]
, mentre per tutti gli altri paesi un ulteriore fattore
di qualità è rappresentato dal rispetto dei criteri di cui agli
articoli 3 e 4 della Decisione sul documento “Europass-Formazione”.
VI.
Disposizioni
particolari per la misura “Reti transnazionali” Secondo la
Decisione del Consiglio, “un sostegno comunitario è accordato
alle attività di reti miste di attori della formazione
professionale, che raggruppino negli Stati membri a livello
regionale o settoriale gli attori pubblici e privati interessati”. Dette
attività mirano a:
-
mettere in comune le conoscenze
in un ambito specifico della formazione professionale a livello
regionale o settoriale riunendo esperti od organizzazioni
specializzati nell’ambito di ricerca specifico;
-
individuare le tendenze e le
competenze necessarie in questo ambito e migliorare il previsto
beneficio delle iniziative in materia di formazione professionale;
-
diffondere i risultati del lavoro
svolto dalla rete transnazionale mediante i canali opportuni al fine
di promuovere una maggiore innovazione e cooperazione transnazionale
nella formazione professionale. Nell’ambito del presente
invito a presentare proposte, viene accordata preferenza ai progetti
concernenti le Reti Transnazionali che coinvolgano attori di diversa
estrazione, compresi i decisori a livello politico e istituzionale,
in grado di contribuire agli obiettivi della proposta e garantire la
durata nel tempo del partenariato.
VII.
Disseminazione
e utilizzo dei risultati -
La disseminazione è fondamentale in tutti i progetti: i
promotori devono assegnarle risorse sufficienti e non limitarla alla
fase finale del progetto.
-
Le proposte di progetto
presentate ai sensi delle procedure B e C devono includere un piano
di disseminazione. In questo senso, si consiglia ai promotori di
prevedere, ove opportuno, occasioni di disseminazione che
coinvolgano soggetti terzi interessati (parti sociali, responsabili
delle politiche, ecc.) per informarli e sensibilizzarli in merito
agli obiettivi e ai risultati del progetto. - A progetto ultimato, i
promotori devono rendere i risultati accessibili al pubblico creando
un sito Internet che funga da vetrina del lavoro svolto. Devono
inoltre fornire una sintesi dei risultati del progetto, che sarà
pubblicata sul sito Internet della Commissione. -
Particolare attenzione potrebbe essere riservata a progetti
presentati da strutture (promotore/partner) in grado di diffondere e
utilizzare i risultati dopo la conclusione del finanziamento
comunitario.
VIII.
Complementarità La Decisione del Consiglio sul
Programma LdV-II stabilisce che venga potenziata la complementarità
del Programma con gli altri strumenti, politiche e azioni
comunitarie pertinenti che contribuiscono alla realizzazione di un’Europa
della conoscenza, segnatamente in materia di istruzione, formazione
professionale, gioventù, ricerca e sviluppo tecnologico e
innovazione, oltre che con il Fondo sociale europeo. Di conseguenza,
sarà prestata particolare attenzione ai progetti i cui risultati
attesi potrebbero accrescere l’efficacia del FSE. I progetti connessi agli
orientamenti per l’occupazione devono contribuire, nella loro
realizzazione, allo sviluppo della dimensione transnazionale (nel
rispetto della politica nazionale per l’occupazione) e a favorire
la conoscenza delle buone prassi. Non è ammesso il doppio
finanziamento. I promotori non possono quindi ricevere un sostegno
finanziario per una stessa proposta presentata nel quadro del
Programma Leonardo da Vinci e di altri programmi o iniziative
comunitarie se non in circostanze particolari previste per le azioni
congiunte comunitarie specifiche nel Programma LdV-II.
IX.
Paesi
partecipanti al programma Il presente Programma è
attuato negli Stati membri della Comunità europea. Esso è altresì
aperto alla partecipazione degli Stati dell’AELS/EFTA e del SEE/EEA
(Islanda, Liechtenstein, Norvegia), di Cipro, Malta e Turchia e dei
paesi associati dell’Europa centrale e orientale (PECO - Bulgaria,
Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Repubblica Ceca, Romania,
Slovacchia, Slovenia, Ungheria). Chi desidera presentare una
proposta nell’ambito del Programma Leonardo da Vinci è invitato a
collaborare con organismi dei suddetti paesi secondo le regole di
ammissibilità specificate nella Guida generale del promotore. Per quanto concerne gli
organismi turchi, la loro partecipazione ai progetti è subordinata
alla condizione che siano state prese le decisioni appropriate, in
merito a tale partecipazione, prima della fine della procedura di
selezione. Informazioni in materia sono disponibili su Internet al
seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2/guides_en.html
X.
Calendario Anno 2003 Procedura
A – Misura “Mobilità”. I promotori inviano le loro
proposte (originale e due copie) relative alla misura “Mobilità”
all’Agenzia Nazionale di riferimento, responsabile dell’attuazione
del Programma Leonardo da Vinci, entro e non oltre il 14 febbraio
2003 (fa fede il timbro postale). L’Agenzia li informa dei
risultati della selezione dei progetti. Altre scadenze possono essere
indicate dai paesi partecipanti nel contesto dei loro inviti a
presentare proposte in materia di Mobilità e secondo le esigenze
nazionali. Procedura B – Misure “Progetti pilota” (escluse le Azioni tematiche),
“Competenze linguistiche” e “Reti transnazionali”. La selezione delle proposte
concernenti le suddette misure avviene in due fasi:
1.
i promotori inviano la loro
proposta preliminare (originale e due copie) all’Agenzia Nazionale
competente entro e non oltre il 4 novembre 2002 (fa fede il timbro
postale);
2.
i promotori informati dall’Agenzia
Nazionale competente che la loro proposta è stata selezionata
inviano la proposta definitiva (originale e due copie) all’Agenzia
e due copie alla Commissione Europea entro e non oltre il 7 marzo
2003 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa
la selezione dei progetti nel mese di giugno 2003. Le Agenzie
Nazionali informano i promotori dell’esito del processo di
selezione. Procedura C – Misure “Materiale di riferimento”, “Azioni tematiche”,
proposte presentate da organismi europei nel quadro di tutte le
misure (esclusa la misura “Mobilità”) La selezione di queste proposte
avviene in due fasi:
1.
i promotori inviano la loro
proposta preliminare (originale e due copie) alla Commissione
Europea con copia all’Agenzia Nazionale competente entro e non
oltre il 4 novembre 2002 (fa fede il timbro postale);
2.
i promotori informati dalla
Commissione che la loro proposta è stata selezionata inviano la
proposta definitiva (originale e due copie) alla Commissione Europea
e due copie all’Agenzia Nazionale entro e non oltre il 7 marzo
2003 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa
la selezione delle proposte nel mese di giugno 2003 e informa i
promotori dell’esito del processo di selezione. Anno 2004 Procedura
A – Misura “Mobilità”. I promotori inviano le loro
proposte (originale e due copie) relative alla misura “Mobilità”
all’Agenzia Nazionale di riferimento, responsabile dell’attuazione
del Programma Leonardo da Vinci, entro e non oltre il 13 febbraio
2004 (fa fede il timbro postale). L’Agenzia li informa dei
risultati della selezione dei progetti. Altre scadenze possono essere
indicate dai paesi partecipanti nel contesto dei loro inviti a
presentare proposte in materia di mobilità e secondo le esigenze
nazionali. Procedura B –“Progetti pilota” (escluse le azioni tematiche), “Competenze
linguistiche” e “Reti transnazionali”. La selezione delle proposte
concernenti le suddette misure avviene in due fasi:
1.
i promotori inviano la loro
proposta preliminare (originale e due copie) all’Agenzia Nazionale
competente entro e non oltre il 3 ottobre 2003 (fa fede il timbro
postale);
2.
i promotori informati dall’Agenzia
Nazionale competente che la loro proposta è stata selezionata
inviano la proposta definitiva (originale e due copie) all’Agenzia
e due copie alla Commissione Europea entro e non oltre il 13
febbraio 2004 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa
la selezione dei progetti nel mese di maggio 2004. Le Agenzie
Nazionali informano i promotori dell’esito del processo di
selezione. Procedura C - “Materiale di riferimento”, “Azioni tematiche”,
proposte presentate da organismi europei nel quadro di tutte le
misure (esclusa la misura “Mobilità”) La selezione di queste proposte
avviene in due fasi:
1.
i promotori inviano la loro
proposta preliminare (originale e due copie) alla Commissione
Europea con copia all’Agenzia Nazionale competente entro e non
oltre il 3 ottobre 2003 (fa fede il timbro postale);
2.
i promotori informati dalla
Commissione che la loro proposta è stata selezionata inviano la
proposta definitiva (originale e due copie) alla Commissione Europea
e due copie all’Agenzia Nazionale entro e non oltre il 13 febbraio
2004 (fa fede il timbro postale). La Commissione Europea completa
la selezione delle proposte nel mese di maggio 2004 e informa i
promotori dell’esito del processo di selezione.
XI.
Servizi
appaltanti -
Per i progetti afferenti la procedura C: Commissione Europea, -
Per i progetti afferenti le procedure A e B: Agenzie Nazionali
XII.
Criteri
comuni di ammissione e invio delle proposte Secondo
quanto stabilito dall'articolo 4 della Decisione 1999/382/CE del
Consiglio (GU L 146 dell'11.6.1999, pag. 33), che istituisce la
seconda fase del Programma LdV, "la partecipazione al presente
Programma è aperta all'insieme delle istituzioni e degli enti
pubblici o privati che partecipano alle azioni di formazione
professionale, in particolare a: a)
istituti, centri e organismi di formazione professionale a
tutti i livelli, comprese le
università;
Prima di erogare qualsiasi
sovvenzione ai progetti selezionati, l'Agenzia Nazionale o la
Commissione
[3]
chiederanno conferma dello statuto giuridico
dell'organismo promotore. Gli organismi che desiderano
presentare una proposta troveranno le informazioni sui criteri di
eleggibilità, sulla durata e l’entità del sostegno finanziario
della Comunità nella Guida generale del promotore e nelle guide
specifiche per ciascuna misura. Le informazioni di natura
finanziaria e sul bilancio sono disponibili nel “Manuale
amministrativo e finanziario”
[4]
. Tutti i documenti di cui sopra
e i formulari da compilare sono disponibili al seguente indirizzo: http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardo2_en.html oppure possono essere richiesti
presso:
-
le
Agenzie Nazionali
-
l'Ufficio
di Assistenza Tecnica
Fax: (+ 32
2) 233.01.50
e-mail: leonardo@socleoyouth.be
-
la
Commissione Europea I promotori
inviano la proposta in versione cartacea debitamente firmata dal
rappresentante legale dell'organismo promotore. La versione cartacea
è l’unica facente fede ai fini della valutazione
dell'eleggibilità della proposta. Si invitano i
promotori a inviare la proposta anche in formato elettronico, per
consentire il riutilizzo successivo dei dati e per agevolare il
trattamento degli stessi da parte delle Agenzie Nazionali e della
Commissione. Per
l’invio elettronico utilizzare il seguente indirizzo:
http://leonardo.cec.eu.int Per eventuali
domande sull’invio elettronico, rivolgersi ai seguenti indirizzi:
leonardo-helpdesk@cec.eu.int
o leonardo-helpdesk@socleoyouth.be Le proposte vanno
inviate alle Agenzie Nazionali o, a seconda delle misure, alla
Commissione Europea, agli indirizzi riportati qui di seguito. (1) Per l’invio
di: –
proposte afferenti la Procedura A – “Mobilità”, –
proposte preliminari e definitive afferenti la procedura
B, –
copie delle proposte definitive afferenti la procedura C, il
destinatario è l’Agenzia Nazionale di riferimento.
(2) Per
l’invio di: -
proposte preliminari e
definitive afferenti la procedura
C, -
copie delle proposte definitive afferenti la procedura B, il
destinatario è la Commissione Europea. Technical
Assistance Office Socrates, Leonardo & Youth Ogni proposta preliminare o
definitiva inviata a un indirizzo diverso da quello sopraindicato
sarà automaticamente considerata non eleggibile e non verrà
pertanto presa in considerazione per la fase di valutazione. NOTA:
A prescindere dalla procedura seguita e dall’organo al quale viene
presentata la proposta, un singolo promotore di progetto o i membri
di un medesimo partenariato non possono richiedere il finanziamento
del Programma Leonardo da Vinci per uno stesso progetto più di una
volta nello stesso anno di selezione. Uno stesso progetto non può
ottenere più di un finanziamento dal Programma Leonardo da Vinci. Si
rammenta ai promotori che, per i progetti selezionati nel quadro del
presente invito, il sostegno finanziario della Comunità assume la
forma di una sovvenzione. In questo
contesto, la Commissione e le Agenzie Nazionali possono richiedere
ai promotori selezionati ulteriori informazioni sulla loro capacità
tecnica e finanziaria al fine di accertare che dispongano di fonti
di finanziamento stabili e sufficienti a mantenerne le attività per
la durata del progetto e a consentire loro di partecipare al
cofinanziamento dello stesso. Tali
informazioni possono consistere in uno o più dei seguenti elementi:
-
i conti annuali degli
ultimi esercizi finanziari (o il bilancio annuale nel caso di enti
pubblici);
-
un certificato di
revisione non anteriore a due anni rilasciato da una società di
revisione riconosciuta;
-
una garanzia, anche
bancaria, corrispondente in toto o in parte alla sovvenzione
richiesta;
-
l’impegno esplicito
di ciascun organismo cofinanziante a partecipare al finanziamento
del progetto in esame per l’importo dichiarato nella richiesta di
sovvenzione;
-
l’impegno esplicito
del destinatario a garantire la propria quota di finanziamento e ad
accollarsi, se necessario, il finanziamento delle spese non coperte
dalla sovvenzione comunitaria in caso di inadempienza da parte degli
altri organismi cofinanziatori. Si ricorda infine agli organismi che intendono presentare una proposta che,
qualora l'Agenzia Nazionale o la Commissione
[5]
accordassero una sovvenzione per l'attuazione di una
proposta selezionata, l'organismo promotore sarà responsabile della
realizzazione del progetto, inclusa la gestione finanziaria.
[1]
Per ulteriori
informazioni sulle statistiche relative alla formazione
professionale nell'ambito del Programma Leonardo, si veda il
seguente sito web: http://europa.eu.int/comm/education/leonardo/leonardoold/stat/trainingstatis/index.htm
[2]
Decisione del
Consiglio del 21 dicembre 1998 relativa alla promozione dei percorsi
europei di formazione integrata del lavoro, ivi compreso l’apprendistato
(1999/51/CE). GU L 17
del 22.1.1999, pag. 45. Cfr. anche http://europa.eu.int/comm/education/europass/index_en.html
[3]
Unicamente per la
procedura C.
[4]
Decisione C (2000)
521 della Commissione, dell'1 marzo 2000.
[5]
Unicamente per la
procedura C. |
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