nell'approvare il disegno di legge n. 2732, concernente Norme in materia di organizzazione scolastica e di edilizia scolastica che all'articolo 1 prevede, nel comma 2, l'estensione, fino all'anno scolastico 1997/98, della validità delle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami a posti di coordinatore amministrativo e, nel comma 3, la proroga, per un ulteriore anno scolastico, delle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami a posti di personale docente già prorogate dall'articolo 1, comma 23, della legge 28 dicembre 1995, n. 549,
considerato che le norme vigenti (articolo 437, comma 2, e articolo 559 del testo unico approvato con decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297) prevedono che le assunzioni del predetto personale decorrono dall'inizio dell'anno scolastico,
considerato che con il disegno di legge si è intesa mantenere la validità delle predette graduatorie anche per l'anno scolastico 1997/98, senza soluzione di continuità rispetto all'anno scolastico 1996/97,
considerato che il predetto disegno di legge è stato presentato al Parlamento nel corso dell'anno scolastico 1996/97 ed approvato dalla Camera il 31 luglio 1997, e che la sospensione estiva dei lavori parlamentari non ne ha consentito l'approvazione definitiva entro la fine del medesimo anno scolastico,
ad applicare le norme in questione, in conformità e in coerenza con la finalità e la ratio che hanno ispirato la presentazione e l'approvazione parlamentare del disegno di legge, nel senso che le assunzioni da disporre sulla base delle graduatorie così prorogate abbiano effetto giuridico dall'inizio dell'anno scolastico 1997/98, ferma restando la decorrenza economica dalla data di effettiva assunzione in servizio.
1. Ai fini del conferimento delle supplenze annuali al personale
amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA) per l'anno scolastico 1997-1998,
il termine di aggiornamento delle graduatorie provinciali, di cui al comma 2
dell'articolo 581 del testo unico approvato con decreto legislativo 16
aprile 1994, n. 297, è prorogato di un anno.
2. La validità delle graduatorie dei concorsi per titoli ed esami
a posti di coordinatore amministrativo, indetti con decreto del Ministro
della pubblica istruzione 14 dicembre 1992, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale n. 85, 4º serie speciale, del 26 ottobre 1993, e con
decreto del Ministro della pubblica istruzione 6 giugno 1992, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 62, 4º serie speciale, del 5
agosto 1994, è estesa fino all'anno scolastico 1997-1998.
3. Le graduatorie dei concorsi per titoli ed esami, già prorogate
dall'articolo 1, comma 23, della legge 28 dicembre 1995, n. 549, sono
ulteriormente prorogate di un anno.
4. Fermo restando quanto disposto dall'articolo 3 e dal comma 11
dell'articolo 8 della legge 11 gennaio 1996, n. 23, e successive
modificazioni, le convenzioni previste dai commi 1 e 3 del citato articolo 8
e dal comma 4 dell'articolo 9 della medesima legge possono essere stipulate
successivamente al 1º gennaio 1997 e comunque non oltre il 31 dicembre
1997. Fino alla stipula di tali convenzioni lo Stato, le istituzioni
scolastiche statali, i comuni e gli altri enti, precedentemente obbligati,
assicurano la manutenzione ordinaria e la gestione degli edifici forniti e
sopperiscono alle esigenze eccezionali. Le convenzioni stabiliscono, oltre a
quanto previsto dalla citata legge n. 23 del 1996, la compensazione degli
oneri derivanti dallo svolgimento dei predetti compiti, sostenuti per conto
delle province dal 1º gennaio 1997 fino alla data della stipula delle
convenzioni stesse, con le somme dovute per lo stesso periodo alle province
ai sensi dell'articolo 9 della citata legge n. 23 del 1996.
5. All'articolo 1- bis, comma 1, del decreto-legge 23 ottobre
1996, n. 542, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1996,
n. 649, le parole: "di proprietà pubblica" sono soppresse.
6. Le economie verificatesi nella realizzazione delle opere di edilizia
scolastica, finanziate con il ricorso a mutui accesi presso la Cassa
depositi e prestiti con ammortamento a totale carico dello Stato, possono
essere utilizzate, nei limiti dell'importo del mutuo concesso, per lavori
suppletivi o di variante al progetto originario, prescindendo
dall'autorizzazione di cui all'articolo 20, comma 1, della legge 30 dicembre
1991, n. 412, e nel rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 25 della
legge 11 febbraio 1994, n. 109, e successive modificazioni. Le delibere con
le quali gli enti locali competenti dispongono l'uso delle predette economie
devono essere comunque comunicate, per presa d'atto, all'istituto mutuante.
7. Al fine di consentire un piú esaustivo utilizzo delle risorse
già assegnate a sostegno delle iniziative in materia di edilizia
scolastica, le regioni territorialmente competenti, entro sei mesi dalla
data di entrata in vigore della presente legge, possono autorizzare una
diversa destinazione dei finanziamenti, ancorchè già concessi,
disposti ai sensi dell'articolo 11 del decreto-legge 1º luglio 1986, n.
318, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 1986, n. 488,
ovvero dell'articolo 1 della legge 23 dicembre 1991, n. 430, nonchè
riassegnare, all'ente originariamente mutuatario, singolarmente, l'eventuale
residuo riveniente da un mutuo già concesso. I finanziamenti
cosí attri buiti o riassegnati sono revocati e posti in economia
qualora l'ente locale interessato non abbia ottenuto, nei successivi dodici
mesi, la concessione del relativo mutuo. Le medesime regioni possono
altresí disporre, con provvedimento motivato, che un finanziamento,
già concesso per la realizzazione di un'opera di edilizia scolastica
con mutuo a carico dello Stato ai sensi del citato decreto-legge n. 318 del
1986, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 488 del 1986, della
legge 23 dicembre 1991, n. 430, nonchè dell'articolo 4 della legge 11
gennaio 1996, n. 23, venga destinato al compimento parziale dell'opera
stessa, purchè funzionalmente idonea.
8. Nell'ambito dei singoli piani annuali attuativi dei piani regionali
triennali di edilizia scolastica previsti dall'articolo 4 della legge 11
gennaio 1996, n. 23, le regioni, ferma restando l'imputazione delle risorse
alla originaria annualità di riferimento, possono autorizzare una
diversa destinazione dei finanziamenti, ancorchè già concessi,
disposti nei precedenti piani annuali nonchè riassegnare, all'ente
originariamente mutuatario, singolarmente, l'eventuale residuo di un mutuo
già concesso ai sensi della medesima legge. Resta fermo quanto
previsto dal comma 8 del medesimo articolo 4 della legge n. 23 del 1996.
1. Restano validi gli atti ed i provvedimenti adottati e sono fatti salvi
gli effetti prodottisi ed i rapporti giuridici sorti sulla base
dell'articolo 2 del decreto-legge 31 dicembre 1996, n. 670.