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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

REGIONE LAZIO
Legge regionale 28 giugno 1993, n. 29

Disciplina dell'attività di volontariato nella regione Lazio
(pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n. 19 del 10 luglio 1993)

Art. 1 - Finalità ed aree di applicazione
Art. 2 - Attività ed organizzazioni di volontariato
Art. 3 - Registro regionale delle organizzazioni di volontariato
Art. 4 - Indirizzi e direttive
Art. 5 - Diritto di accesso ai documenti amministrativi e d'informazione
Art. 6 - Formazione, qualificazione ed aggiornamento del personale
Art. 7 - Conferenza regionale del volontariato
Art. 8 - Osservatorio regionale sul volontariato
Art. 9 - Contributi in favore delle organizzazioni di volontariato
Art. 10 - Controlli
Art. 11 - Convenzioni
Art. 12 - Regolamento d'attuazione
Art. 13 - Disposizioni finanziarie
Art. 14 - Norma transitoria
Art. 15 - Abrogazione di norme
Art. 16 - Dichiarazione d'urgenza

Art. 1 - Finalità ed aree di applicazione

La Regione, in conformità ai principi stabiliti dalla legge 11 agosto 1991, n. 266, incentiva lo sviluppo delle organizzazioni di volontariato, salvaguardandone l'autonomia, riconosce e favorisce la loro attività come libera espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo e come apporto complementare, e non sostitutivo, dell'intervento pubblico per il conseguimento delle finalità di carattere sociale, civile e culturale, nel rispetto delle leggi e degli strumenti della programmazione regionale e locale.

Ai fini della presente legge si considerano finalità di carattere sociale civile e culturale quelle attinenti a:

a. la tutela del diritto alla salute;

b. il superamento dell'emarginazione attraverso la prevenzione e la rimozione di situazioni di bisogno;

c. il miglioramento della qualità della vita;

d. la promozione dei diritti della persona;

e. la prevenzione e la valorizzazione dell'ambiente del paesaggio e della cultura;

f. la tutela e la valorizzazione della cultura e del patrimonio storico ed artistico, nonchè la promozione e lo sviluppo delle attività connesse.

Art. 2 - Attività ed organizzazioni di volontariato

Ai sensi dell' articolo 2 della legge n. 266 del 1991:

a. l'attività di volontariato disciplinata dalla presente legge deve intendersi quella prestata in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, anche indiretto, ma esclusivamente di cui il volontariato fa parte;

b. la qualità di volontariato è incompatibile con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo o con ogni altro rapporto di contenuto patrimoniale con l'organizzazione di volontariato;

c. l'attività del volontariato da diritto soltanto al rimborso delle spese sostenute per prestare l'attività appartenenza del volontariato entro i limiti da questa preventivamente stabiliti.

Ai sensi dell' articolo 3 della legge n. 266 del 1991, si considerano organizzazioni di volontariato quegli organismi liberamente costituiti nella forma giuridica ritenuta più adeguata al perseguimento dei loro scopi, purchè compatibile con il fine solidaristico, per svolgere l'attività di cui al comma 1, i quali si avvalgono delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri aderenti in modo determinante e prevalente e di prestazioni di lavoratori dipendenti o autonomi soltanto nei limiti strettamente necessari per garantire il loro regolare funzionamento nonchè la qualificazione e la specializzazione dei rispettivi in- terventi.

Le organizzazioni di volontariato svolgono la loro attività mediante strutture proprie o, nei limiti e con le modalità previste dalla legge, nell'ambito di strutture pubbliche o con queste convenzionate.

Ai sensi dell' articolo 4 della legge n. 266 del 1991, le organizzazioni di volontariato sono tenute ad assicurare i propri aderenti contro gli infortuni e le malattie connessi all'attività prestata, nonchè per la responsabilità civile verso terzi, in conformità alle disposizioni contenute nel decreto del Ministro dell' Industria, del commercio e dell'artigianato di cui al comma 2 dell'articolo stesso.

Art. 3 - Registro regionale delle organizzazioni di volontariato

È istituito presso la Presidenza della Giunta regionale, settore segre- teria della Presidenza, ufficio rapporti con le forze sociali, il registro delle organizzazioni di volontariato in sezioni in rapporto ai vari settori di intervento individuati con la deliberazione della Giunta regionale di cui all'articolo 4.

Dalla data di entrata in vigore della presente legge, le organizzazioni di volontariato operanti nella Regione e che si trovano nelle condizioni stabilite dal comma 3 possono presentare al Presidente della Giunta regionale domanda di iscrizione nel registro di cui al comma 1, corredata di:

a. copia dell'atto costitutivo e dello statuto o degli accordi degli aderenti;

b. dettagliata relazione sull'attività che l'organizzazione svolge o che intende svolgere nell'ambito del territorio regionale con l'indicazione della qualificazione del personale utilizzato.

Ai sensi dell' articolo 6, comma 3, della legge n. 266 del 1991, hanno diritto ad essere iscritte nel registro regionale di cui al comma 1 le organizzazioni di volontariato le quali negli accordi degli aderenti, nell'atto costitutivo o nello statuto, oltre a quanto disposto dal codice civile per le diverse forme giuridiche che l'organizzazione assume, prevedano espressamente:

c. l'assenza di fini di lucro;

d. la democraticità delle strutture;

e. l'elettività e la gratuità delle cariche associative;

f. la gratuità delle prestazioni fornite dagli aderenti;

g. i criteri di ammissione e di esclusione degli aderenti ed i loro obblighi e diritti;

h. l'obbligo di formazione del bilancio annuale, dal quale devono risultare i beni, i contributi od i lasciti ricevuti;

i. le modalità di approvazione del bilancio da parte dell'assemblea degli aderenti.

Entro trenta giorni dalla presentazione della domanda, il Presidente della Giunta regionale, su proposta dell'assessore competente nel settore d'intervento, previa verifica dell'esistenza delle condizioni prescritte, dispone l'iscrizione stessa con provvedimento motivato. Qualora il Presidente non si sia pronunciato entro il termine indicato, la domanda si intende accolta.

La struttura della Presidenza della Giunta regionale che cura la tenuta del registro procede, con periodicità annuale, alla revisione ed all'aggiornamento dello stesso, d'intesa con la struttura competente nel settore d'intervento e sulla base anche delle risultanze delle visite di controllo effettuate dall'ufficio ispettivo di cui all'art. 10, verificando il permanere delle condizioni prescritte e l'assenza di disfunzioni o irregolarità nello svolgimento dell'attività di volontariato o nella conservazione della documentazione relativa alle entrate, prevista dall' articolo 6, ultimo comma, della legge n. 266 del 1991. L'eventuale can- cellazione dal registro deve essere disposta, con provvedimento motivato, dal Presidente della Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale competente nel settore di intervento, sentito l'Osservatorio regionale di cui all'articolo 8.

Contro il diniego della iscrizione e contro la cancellazione dal registro è ammesso ricorso ai sensi dell' articolo 6, comma 5, della legge n. 266 del 1991.

Il Presidente della Giunta regionale invia, entro 31 dicembre di ogni anno, copia aggiornata del registro all'Osservatorio nazionale per il volontariato di cui all' articolo 12 della legge n. 266 del 1991, ed entro la stessa data ne dà pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

L'iscrizione al registro regionale è condizione essenziale per accedere ai benefici previsti dalla presente legge, nonché per l'applicazione delle disposizioni relative all'acquisizione dei beni mobili registrati e dei beni immobili, di cui all' articolo 5, comma 2, della legge n. 266 del 1991 e di quelle relative alle agevolazioni fiscali, di cui all' articolo 8 della legge stessa.

Art. 4 - Indirizzi e direttive

La Giunta regionale, con apposita deliberazione da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, su proposta del Presidente della Giunta regionale d'intesa con gli accessori competenti, provvede a:

a. individuare i settori d'intervento ai fini dell'articolo 3, tenendo conto delle finalità indicate nell'articolo 1, comma 2;

b. impartire alle strutture competenti le direttive per l'istruttoria delle domande d'iscrizione nel registro regionale di cui all'articolo 3, in relazione ai vari settori d'intervento ed in conformità alla normativa vigente in materia;

c. stabilire gli indirizzi per i rapporti della Regione con l'Osservatorio nazionale per il volontariato previsto dall' articolo 12 della legge n. 266 del 1991, e per la partecipazione regionale alla conferenza nazionale del volontariato di cui allo stesso articolo.

Art. 5 - Diritto di accesso ai documenti amministrativi e d'informazione

Alle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro di cui all'articolo 3 è riconosciuto il diritto di accedere alle informazioni ed agli atti amministrativi nei modi previsti dal capo V della legge 7 agosto 1990, n. 241.

Ai sensi dell' articolo 11, comma 1, della legge n. 266 del 1991, sono considerate situazioni giuridicamente rilevanti ai fini di cui al comma 1 quelle attinenti al perseguimento degli scopi statutari delle organizzazioni.

Art. 6 - Formazione, qualificazione ed aggiornamento del personale

Allo scopo di rendere più agevole il conseguimento delle finalità di cui alla presente legge, la Regione, nell'ambito dei piani regionali delle attività di formazione professionale di cui agli articoli 3 e 4 della legge regionale 25 febbraio 1992, n. 23, organizza o promuove corsi di formazione, qualificazione e aggiornamento professionale nei settori di diretto intervento delle organizzazioni di volontariato.

I corsi di cui al comma 1, sono aperti agli aderenti alle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro istituito dall'art. 3.

Art. 7 - Conferenza regionale del volontariato

È istituita la conferenza regionale del volontariato, quale strumento di partecipazione consultiva delle organizzazioni di volontariato alla formazione delle scelte della Regione nei settori di diretto intervento delle organizzazioni stesse.

La conferenza si riunisce presso l'assessorato agli enti locali, almeno una volta l'anno, con il compito di:

a. formulare proposte e valutazioni sugli indirizzi generali delle politiche regionali relative al conseguimento delle finalità definite dall'articolo 1, comma 2, e sui rapporti tra le organizzazioni di volontariato e le istituzioni pubbliche;

b. esprimere parere sulla programmazione degli interventi nei settori in cui operano le organizzazioni di volontariato;

c. fare osservazioni in merito all'attività svolta dall'Osservatorio regionale di cui all'articolo 8 nell'anno precedente;

d. eleggere i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato in seno all'Osservatorio regionale, tenuto conto dei settori d'intervento più rappresentativi e della territorialità provinciale.

Alla conferenza intervengono, con diritto di voto, i legali rappresentanti, o loro delegati, delle organizzazioni iscritte nel registro di cui all'articolo 3. Possono altresì, intervenire senza diritto di voto, i legali rappresentanti o loro delegati delle organizzazioni di volontariato non iscritte nel registro regionale.

La conferenza elegge, al suo interno, il presidente ogni volta che si riunisce. Lo stesso presidente provvede a convocare la riunione successiva. La prima riunione della conferenza è convocata dall'assessore regionale agli enti locali.

Le funzioni di segretario della conferenza sono svolte da un dipendente regionale di qualifica funzionale non inferiore all'ottava, designato dall'assessore regionale agli enti locali.

Art. 8 - Osservatorio regionale sul volontariato

È istituito l'Osservatorio regionale sul volontariato.

L'Osservatorio regionale è costituito con decreto del Presidente della Giunta regionale entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge ed è composta da:

a. l'Assessore regionale agli enti locali, che lo presiede;

b. un rappresentante dei comuni della Regione designato dall'Associazione nazionale comuni d'Italia (ANCI), sede regionale;

c. un rappresentante delle province della Regione designato dall'Unione province d'Italia (UPI), sede regionale;

d. otto rappresentanti delle organizzazioni di volontariato, iscritte nel registro regionale di cui all'articolo 3, eletti dalla conferenza regionale istituita dall'articolo 7.

L' Osservatorio regionale è integrato, di volta in volta, con gli assessori. Il presidente dell'Osservatorio regionale può altresì invitare a partecipare alle sedute i dirigenti competenti nelle questioni oggetto di esame nonchè i rappresentanti delle organizzazioni di volontariato interessate.

Le funzioni di segretario dell'Osservatorio regionale sono svolte da un dipendente regionale di qualifica funzionale non inferiore all'ottava, designato dall'assessore regionale agli enti locali.

Qualora entro quarantacinque giorni dalla data della richiesta non siano pervenute tutte le designazioni previste dal comma 2, il Presidente della Giunta regionale provvede comunque alla costituzione dell' Osservatorio regionale purchè il numero dei membri di cui è possibile la nomina sia almeno pari ai due terzi del numero complessivo dei membri eventualmente mancanti all'atto della costituzione dell'Osservatorio regionale effettuata con successivo decreto.

I componenti l' Osservatorio regionale cessano dall'incarico al momento del rinnovo del Consiglio regionale.

Ai membri dell' Osservatorio regionale esterni all'amministrazione regionale spetta il rimborso delle spese sostenute per partecipare alle sedute,nel rispetto dei criteri e con le modalità fissati dal regolamento di attuazione di cui all'articolo 12.

L'Osservatorio regionale si riunisce su convocazione del suo presidente almeno sei volte l'anno. Esso può essere convocato, altresì, in via straordinaria, su richiesta motivata di uno degli assessori regionali competenti nei settori d'intervento, delle organizzazioni di volontariato o di almeno sei membri dell'Osservatorio regionale stesso.

L'Osservatorio regionale ha i seguenti compiti:

e. avanzare alla Giunta ed al Consiglio regionali proposte d'intervento nelle materie che interessano le attività delle organizzazioni di volontariato;

f. esprimere parere sulle richieste di cancellazione delle organizzazioni di volontariato dal registro regionale di cui all'articolo 3; c) assumere iniziative finalizzate alla diffusione della conoscenza delle attività svolte dalle organizzazioni di volontariato;

g. promuovere ricerche e studi nei settori di diretto intervento delle organizzazioni di volontariato;

h. fornire ogni utile elemento per lo sviluppo del volontariato;

i. esprimere pareri su progetti sperimentali elaborati, anche in collaborazione con gli enti locali, da organizzazioni di volontariato iscritte nel registro regionale di cui all'articolo 3 per favorire l'applicazione di metodologie d'intervento avanzate;

j. esaminare le caratteristiche e valutare l'andamento delle convenzioni di cui all'articolo 11;

k. esprimere parere sulle proposte di riparto dei fondi di cui all'articolo 9;

l. seguire l'attuazione della prespnte legge e redigere in proposito un rapporto annuale da inviare alla Giunta ed al Consiglio regionali.

I pareri richiesti all'Osservatorio regionale devono essere espressi entro sessanta giorni dalla data di ricevimento degli atti. Scaduto tale termine senza che l'Osservatorio regionale abbia provveduto a formulare eventuali osservazioni, si prescinde il parere.

L'Osservatorio regionale invia annualmente al Presidente della Giunta regionale una relazione sull'attività svolta.

L'Osservatorio regionale si avvale per l'adempimento dei propri compiti del personale e dei mezzi a disposizione dell'assessore regionale agli enti locali.

Art. 9 - Contributi in favore delle organizzazioni di volontariato

Nei limiti dello stanziamento del relativo capitolo di bilancio, la Regione concede contributi per il sostegno di specifiche e documentate attività o progetti, di cui all' articolo 5, comma 1, lettera c), della legge n. 266 del 1991, proposti dalle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro istituito dall'articolo 3.

Al fine di ottenere i contributi di cui al comma 1, le organizzazioni di volontariato devono presentare domanda alla Giunta regionale, assessorato agli enti locali, entro il 30 giugno di ogni anno.

La Giunta regionale, sulla base delle domande pervenute, provvede annualmente al riparto dei fondi tra le organizzazioni di volontariato, su proposta dell'assessore regionale agli enti locali d'intesa con gli assessorati regionali competenti nei singoli settori d'intervento, sentito l'Osservatorio regionale di cui all'articolo 8, indicando le modalità di erogazione delle relative somme.

I contributi ottenuti devono essere rendicontati dalle organizzazioni di volontariato beneficiarie entro il 31 dicembre dell'anno successivo a quello cui i contributi stessi si riferiscono. Le organizzazioni sono tenute a comunicare, con la presentazione del rendiconto, altri eventuali contributi percepiti per la loro attività da enti pubblici.

In caso di omessa rendicontazione ai sensi del comma 4 o di gravi disfunzioni o irregolarità nello svolgimento dell'attività di volontariato, riscontrate in occasione delle visite di controllo di cui all'articolo 10, la Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale competente nel settore d'intervento, può disporre, con provvedimento motivato, la revoca dei contributi concessi ed il recupero delle somme già erogate secondo le modalità previste dal regio decreto 14 aprile 1910, n. 639.

Art. 10 - Controlli

La Giunta regionale, mediante l'ufficio ispettivo del settore segreteria amministrativa della presidenza, esercita funzioni di controllo sulle organizzazioni di volontariato iscritte nel registro di cui all'articolo 3, anche se non convenzionate.

Il controllo si realizza attraverso visite ordinarie di frequenza annuale e visite straordinarie possibili in qualsiasi momento, obbligatorie in caso di segnalazioni di enti pubblici e privati, di cittadino o forze sociali interessate, ed ha lo scopo di verificare la conformità dell'attività svolta dall'organizzazione di volontariato alle prescrizioni legislative e, in particolare, l'effettiva e corretta erogazione delle prestazioni, la regolare conservazione della documentazione contabile e la marginalità di eventuali attività commerciali e produttive.

Delle visite di controllo effettuate deve essere redatto regolare processo verbale datato e sottoscritto, oltre che dall'ispettore, dal legale rappresentante della organizzazione di volontariato controllata, il quale può farvi iscrivere le proprie osservazioni.

Le disfunzioni o irregolarità eventualmente riscontrate vengono immediatamente comunicate dal dirigente dell'ufficio ispettivo al Presidente della Giunta regionale all'assessore regionale agli enti locali ed all'assessore regionale competente nel settore d'intervento in cui opera l'organizzazione di volontariato, anche ai fini dell'adozione dei provvedimenti di cancellazione dal registro e di revoca dei contributi, di cui al comma 5 degli articoli 3 e 9.

Le visite di controllo previste dal presente articolo non pregiudicano il potere di vigilanza sugli interventi attuati dalle organizzazioni di volontariato, spettante agli enti locali ed agli altri enti pubblici subregionali, ivi comprese le unità sanitarie locali, titolari di funzioni nelle aree di applicazione della presente legge di cui all'articolo 1, nell'ambito delle rispettive competenze.

Art. 11 - Convenzioni

Per l'attuazione delle finalità indicate nell'articolo 1, comma 2, la Regione, gli enti locali e gli altri enti locali subregionali, ivi comprese le unità sanitarie locali, possono stipulare convenzioni con organizzazioni di volontariato, purchè queste siano iscritte da almeno dodici mesi nel registro di cui all'articolo 3 e dimostrino attitudine e capacità operative in relazione all'attività da svolgere.

Ai fini della scelta delle organizzazioni per la stipulazione delle convenzioni l'ente pubblico contraente deve tenere conto dei requisiti e dei criteri di priorità determinati, anche in relazione ai vari settori d'intervento, dal regolamento d'attuazione di cui all'articolo 12.

Le convenzioni devono contenere:

a. l'individuazione delle specifiche attività convenzionate, nell'ambito degli scopi statutari dell'organizzazione di volontariato, nonchè dei relativi destinatari, nel quadro della programmazione della Regione e degli enti locali;

b. le condizioni di salvaguardia dell'autonomia organizzativa e metodologica del volontariato, nel rispetto delle finalità dell'ente pubblico contraente;

c. disposizioni dirette a garantire il rispetto dei diritti e della dignità degli utenti;

d. l'impegno a svolgere con continuità le attività convenzionate;

e. l'indicazione del numero e della professionalità dei volontari nonché di eventuali lavoratori dipendenti o autonomi di cui si avvalgono le organizzazioni di volontariato, purché questi ultimi non superino i limiti occorrenti ad assicurare la regolarità delle prestazioni ed a qualificare o specializzare l'attività svolta;

f. l'elenco delle strutture immobiliari e degli strumenti che l'ente pubblico contraente mette a disposizione dell'organizzazione di volontariato ed eventuali costi di strutture e mezzi privati;

g. la copertura assicurativa, con l'onere a carico dell'ente pubblico contraente, dei rischi di infortunio o di malattia connessi all'espletamento dell'attività convenzionata, nonché per la responsabilità civile verso terzi;

h. le modalità necessarie ad ottenere il rimborso delle spese sostenute dall'organizzazione nell'espletamento del servizio oggetto della convenzione, adeguatamente documentate;

i. le modalità di rapporto e di reciproca informazione tra l'organizzazione di volontariato ed i competenti servizi dell'ente pubblico contraente;

j. i criteri e le forme di verifica dei risultati e di controllo delle prestazioni e della loro qualità da parte dell'ente pubblico contraente nell'osservanza dell'eventuale specifica normativa vigente in materia;

k. la durata del rapporto convenzionale.

Art. 12 - Regolamento d'attuazione

Con apposito regolamento regionale, da emanarsi entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, vengono:

a. stabilite le modalità per l'erogazione delle prestazioni che formano oggetto dell'attività di volontariato all'interno delle strutture pubbliche o convenzionate, allo scopo di garantire il rispetto dei diritti e della dignità degli utenti ed assicurare la qualità delle prestazioni volontarie, nonchè le modalità di rimborso delle spese connesse;

b. determinati i requisiti ed i criteri che danno titolo di priorità ai fini della scelta delle organizzazioni di volontariato per la stipulazione delle convenzioni di cui all'articolo 11, anche in relazione ai diversi settori di intervento;

c. fissati i criteri e le modalità per la corresponsione dei rimborsi delle spese ai membri dell'Osservatorio di cui all'art. 8 esterni all'amministrazione regionale.

Art. 13 - Disposizioni finanziarie

Per l'attuazione dell'articolo 9 è istituito, nel bilancio regionale l993, il capitolo di spesa n. 42121 con la seguente denominazione: "Contributi in favore delle organizzazioni di volontariato". Detto capitolo è alimentato per l'esercizio finanziario 1993, mediante storno dello stanziamento di competenza, e per un pari importo anche di cassa, iscritto dal capitolo 42100 dello stesso esercizio finanziario, che viene mantenuto nel bilancio regionale per la sola gestione dei residui passivi. Per gli esercizi finanziari successivi, ai sensi dell'articolo 6, terzo comma, della legge regionale 12 aprile 1977, n. 15, si provvederà con legge di bilancio alla determinazione ed al finanziamento della relativa spesa in sostituzione dell'onere finanziario annualmente per l'applicazione della legge regionale 28 aprile 1983, n. 24, che viene eliminato.

Per il pagamento degli oneri previsti al comma 7 dell'articolo 8, stabilito in via presuntiva in lire 5 milioni, si istituisce nel bilancio 1993 il capitolo n. 11430 denominato: "Spese per la partecipazione alle sedute dell'Osservatorio regionale sul volontariato di membri estranei all'amministrazione regionale", con lo stanziamento di lire 5 milioni, cui si fa fronte mediante riduzione di pari importo dello stanziamento del capitolo n. 16310 del medesimo bilancio.

La copertura dell'onere finanziario derivante dalle convenzioni di cui all'articolo 11 avviene con i fondi all'uopo destinati dai singoli enti pubblici interessati o, nel caso di convenzioni stipulate dalla Regione, con i fondi previsti dalle specifiche leggi regionali di settore.

Art. 14 - Norma transitoria

In sede di prima attuazione della presente legge il disposto di cui all'articolo 11, comma 1, non si applica alle organizzazioni di volontariato che già abbiano in corso convenzioni con enti pubblici.

Art. 15 - Abrogazione di norme

A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge sono abrogate le norme regionali concernenti le attività di volontariato con essa incompatibili.

Art. 16 - Dichiarazione d'urgenza

La presente legge è dichiarata urgente ai sensi dell' articolo 127 della Costituzione e dell'articolo 31 dello statuto regionale ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

La presente legge regionale sarà pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge della Regione Lazio.

Data a Roma, addì 28 giugno 1993

PASETTO


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