PROGRAMMA DI ITALIANO PER IL III ANNO DEI CORSI DI QUALIFICA DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI
PREMESSA
La peculiarità del III anno nel sistema formativo dell'istruzione professionale consiste nel porsi al tempo stesso come anno terminale per coloro che intendono immettersi direttamente nel mondo del lavoro, sulla base della "qualifica" professionale ottenuta, e come anno propedeutico per tutti gli altri studenti (la maggioranza) che decidono di continuare gli studi e ai quali si aprono opzioni diversificate: il proseguimento nei corsi biennali post-qualifica e nei corsi regionali di formazione professionale, o il passaggio, con prove integrative, a corsi affini di altro ordine.
In tale anno, inoltre, per la evidente necessità di una più spiccata caratterizzazione del curricolo verso una più specifica professionalità di base, si restringe la cosiddetta "area comune" (o di formazione genera- le) a favore di un più chiaro rafforzamento dell'area di indirizzo.
A molte delle discipline presenti nel curricolo del III anno si affida quindi la responsabilità di corrispondere a finalità formative differenziate e complesse, che soddisfino sia la formazione generale di chi decide di uscire, almeno per il momento, dal sistema scolastico, sia la necessità di una preparazione tecnica adeguata al proseguimento degli studi.
L'insegnamento dell'italiano, al quale, per statuto epistemologico, compete l'impegno di perseguire finalità specifiche in merito al consolidamento delle abilità linguistiche e delle capacità di riflessione sulla lingua, oltre che il compito di realizzare obiettivi articolati per quanto riguarda l'educazione letteraria, si colora in questo anno anche di connotazioni funzionali alla preparazione professionale che si va costruendo attraverso il curricolo.
La flessibilità dei programmi adottati nel biennio per l'italiano per una necessaria esigenza di unitarietà, che favorisca possibilità reali di orientamento, consente, è vero, di costruire percorsi didattici funzionali alla specificità dei curricoli (ed è auspicabile che ciò avvenga, soprattutto negli istituti professionali), ma è al III anno che si impone l'obbligo di educare gli alunni a saper padroneggiare il linguaggio (sia nella forma orale che scritta) anche in funzione della professionalità cui si stanno, attraverso la scuola, avviando.
Occorrerà pertanto inserire all'interno della programmazione un settore di attività (da pensare e realizzare con la collaborazione di colleghi che insegnano discipline di indirizzo) a tale scopo finalizzate. Tali attività saranno funzionali alla preparazione degli allievi sia nei confronti delle prove finali di qualifica ("strutturate" in maniera interdisciplinare o pluridisciplinare) sia per il proseguimento degli studi in un biennio post-qualifica (nel quale è prevista dai programmi vigenti una cura particolare per "lo sviluppo della competenza negli usi tecnici della lingua connessi all'indirizzo professionale") attraverso la realizzazione di moduli a tale scopo predisposti.
Tali moduli si inseriranno in maniera organica in un articolato progetto didattico che, sviluppando in maniera circolare e sistemica i tre settori (delle abilità linguistiche, della riflessione sulla lingua e dell'educazione letteraria), in cui tradizionalmente si articola, a livello epistemologico, l'insegnamento dell'italiano, tenda ad offrire sempre, in ogni percorso proposto, letterario e non, varie e multiformi occasioni per potenziare ed arricchire le abilità linguistiche degli allievi e la loro capacità di autonoma riflessione sulla lingua.
In questo modo, il III anno del curricolo professionale, anche per quanto riguarda l'insegnamento del- l'italiano, viene a configurarsi come elemento di "raccordo" fra il biennio iniziale, in cui si perseguono essenzialmente finalità ed obiettivi di educazione linguistica generale e di orientamento scolastico e professionale, ed il biennio post-qualifica, nel quale all'obiettivo di una più specifica professionalizzazione si aggiunge, sul versante linguistico-letterario, quello della "piena padronanza della variabilità degli usi linguistici".
Per quanto riguarda le competenze linguistiche, quelle che si richiedono ad un operatore qualificato capace di autonomia e di riqualificazioni periodiche sono le stesse che necessitano a chi decide di prosegui- re gli studi; quanto all'educazione letteraria, la promozione del gusto per la lettura, anche di testi letterari, ha ovviamente una valenza propedeutica ad ulteriori studi di letteratura. Va considerato, infatti, che, nel quadro dell'istruzione professionale, la letteratura rappresenta uno spazio alternativo di creatività ed espressione di pensiero divergente, utile a favorire quelle doti di inventiva, autonomia di pensiero, capacità di uscire dalla mera ripetitività, che sempre più vengono richieste in diversi settori e a vari livelli lavorativi. La frequentazione ravvicinata di testi che rappresentano, da un lato la dimensione più nettamente funzionale, dall'altro, quella più libera ed espressiva degli usi linguistici, gioverà inoltre alla consapevolezza della ricca gamma di possibilità del linguaggio verbale. I programmi proposti intendono, in tale ottica, offrire ai docenti indicazioni, soprattutto metodologiche, che permettano di evitare il pericolo di una eccessiva frammentazione di tipo antologico, senza per questo costringere a percorsi vincolanti in senso storico-cronologico, utilizzando al meglio, in sintonia con i rinnovati programmi di storia, le soluzioni offerte dalla "modularità" dell'organizzazione didattica.
Finalità ed obiettivi nell'insegnamento della disciplina, sia per quanto riguarda l'educazione linguistica che quella letteraria, sono strettamente correlati a quelli previsti per il biennio iniziale, in un'organica prospettiva di continuità e di sviluppo delle abilità e delle capacità cognitive e operative degli allievi. Sarà, quindi, opportuno procedere ad un'attenta verifica delle competenze acquisite per potere avviare una funzionale programmazione.
Finalità
Obiettivi
Al termine del terzo anno lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di:
Ferma restando la necessità di continuare a perseguire la finalità, già indicata nei programmi del biennio della "acquisizione di un metodo più rigoroso anche nell'analisi della lingua" e del suo funzionamento, tra gli obiettivi specifici del III anno non potrà mancare la capacità di:
Finalità
L'educazione letteraria, che, comunque, deve supportare quella linguistica in un'ottica di consapevole continuità con le mete educative del biennio, si propone di:
Obiettivi
Al termine del terzo anno lo studente dovrà dimostrare di:
Le finalità complesse e lo spazio orario riservato alla disciplina rendono più che mai necessaria per l'insegnamento dell'italiano nel terzo anno un'articolazione modulare, che risulterà tanto più proficua quanto più nel biennio precedente l'insegnamento sarà stato orientato in tal senso. L'articolazione modulare consiste nella scansione del piano di lavoro in blocchi di attività (insieme di unità didattiche) relativamente autonome e variamente componibili in un sistema coerente, flessibile e adattabile. Assume una notevole valenza formativa in quanto si propone di fornire all'allievo elementi di conoscenza che, senza alcun valore di esaustività, possano in seguito favorire un autonomo approccio alla disciplina e al sapere in generale. Ogni modulo è caratterizzato da scelte di contenuti finalizzate a specifici obiettivi didattici; ha una durata prevista (in linea di massima 15-20 ore di attività didattica) e si conclude con opportune verifiche sommative. Ciò significa che i diversi temi di lavoro si sviluppano in archi di tempo definiti e non necessariamente in sequenza, ma anche in parallelo.
In considerazione della evidente inopportunità di proporre agli alunni un percorso letterario di tipo cronologico e di operare scelte drastiche fra il periodo iniziale della letteratura italiana e la produzione letteraria più vicina a noi (per la duplice funzione di terminalità e propedeuticità del terzo anno di studi), la scansione modulare dell'insegnamento si presta particolarmente ad affrontare in maniera organica e coerente il problema di una efficace educazione letteraria, seria, formativa e rispondente alle reali esigenze degli studenti dell'istituto professionale. Si presta peraltro anche e soprattutto come metodologia adeguata ad affrontare il compito, prioritario, di un completamento soddisfacente dell'educazione linguistica.
Si sottolinea l'importanza della diversificazione della tipologia dei moduli proposti, cosicché la pluralità delle tematiche, dei percorsi e degli approcci metodologici possa corrispondere ai diversi interessi degli allievi. La loro finalità comune, che si concretizza poi in obiettivi specifici per ogni modulo, è quella di una educazione alla comprensione del testo, letterario e non, al gusto della lettura anche come piacere e come gioia, alla capacità di una corretta comunicazione ed espressione verbale, orale e scritta. In tale ottica, la letteratura non è l'obiettivo della conoscenza, ma lo strumento (uno, forse il migliore, fra i tanti possibili) per il perseguimento delle finalità indicate. Per questo motivo non si propongono moduli di tipo esclusivamente o prevalentemente letterario, lasciando ai docenti la possibilità di esercitare le proprie scelte sulla base delle reali esigenze delle classi. Non si propongono, altresì, moduli sistematici di tipo esclusivamente grammaticale, nella convinzione che l'abitudine alla riflessione sulla lingua e l'esercizio delle abilità linguistiche (nel parlato, nella lettura e nella scrittura) non debbano collocarsi nel curricolo in maniera episodica e limitata, ma come attività continua, ricorrente, programmata e, irrinunciabilmente, trasversale a tutte le discipline. Ciò non toglie che man mano che si evidenziano nell'esperienza didattica carenze, incertezze, lacune nella formazione grammaticale e sintattica di base, si debba intervenire con tempestività, inserendo nell'ambito del modulo che si sta svolgendo specifiche unità didattiche, tese a chiarire le incertezze e a rafforzare la padronanza linguistica degli allievi (ad es. sull'uso del relativo, dei costrutti sintattici, dei verbi ...), aprendo "finestre", come negli ipertesti.
Anche in considerazione dell'età degli allievi e dei loro prevedibili interessi, è dalla lettura, comunque, sia di testi letterari che di genere professionale o di altro tipo, che occorre prendere sempre l'occasione per sviluppare le abilità linguistiche, creando gli spazi e le occasioni anche per una riflessione sistematica sulla lingua (strutture, funzioni, lessico). Molta attenzione dovrà essere posta allo sviluppo delle abilità di scrittura, secondo obiettivi programmati e quanto più possibile individualizzati (vedi indicazioni metodologiche).
In tale ottica, si propone di curare in corso d'anno lo svolgimento di un modulo di tipo professionale, (della durata di circa 30 ore, eventualmente sviluppato in più fasi) e di altri tre-quattro moduli di diversa tipologia, per offrire agli allievi approcci e percorsi differenziati, organici al loro interno e definiti negli specifici obiettivi da raggiungere.
A puro titolo esemplificativo, si suggeriscono alcuni tipi di moduli, ai quali i docenti possano, nella loro attività didattica, far riferimento.
1) Modulo di tipo professionale
In relazione alla "qualifica" da conseguire, un modulo di tipo professionale, dovrà essere sviluppato trasversalmente durante il corso dell'anno scolastico, in collaborazione con gli insegnanti delle discipline di indirizzo, con i quali andranno individuate, nella programmazione del consiglio di classe, forme integrate di intervento, anche nell'ambito dell'area di approfondimento. L'integrazione di più insegnamenti tenderà a contestualizzare le varie esercitazioni proposte in specifiche situazioni professionali, ponendo attenzione in maniera armonica sia allo sviluppo di abilità di tipo tecnico che all'acquisizione dei lessici specialistici e della correttezza formale dell'espressione linguistica.
Tale modulo potrà a titolo esemplificativo indirizzare gli alunni verso la consapevole elaborazione di relazioni, orali e scritte, ossia di testi che si riferiscano a esperienze compiute, incarichi svolti, progetti e ricerche.
La relazione costituisce di per sé un tipo di testo complesso, in cui confluiscono elementi strutturali diversi, dalla descrizione alla narrazione, all'argomentazione. All'organizzazione di dati provenienti da letture e ricerche (fonti esterne) o dall'esperienza diretta (visite aziendali, stages, attività di laboratorio, osservazioni sul campo), che presuppongono un'organizzazione testuale di tipo descrittivo e narrativo, si aggiunge spesso infatti la necessità di argomentare proposte e scelte operative.
Occorre che il modulo sia sviluppato con criteri di gradualità. È opportuno pertanto che l'alunno sperimenti, verifichi e sviluppi l'uso delle necessarie ed opportune tecniche di composizione (riassunti, scheda- ture, schemi) in modo funzionale allo scopo.
Nell'ottica di una progettualità da sviluppare negli allievi potrà essere pianificata, nell'ambito dello stesso modulo anche l'elaborazione di vari altri tipi di testi, a valenza pratica, funzionali alle esigenze proprie delle diverse figure professionali (istruzioni tecniche; informazioni commerciali e turistiche; comunicati stampa; ricette e menù; questionari e interviste; verbali di riunioni di lavoro; lettere formali di promozione, ordine, reclamo e simili...; domande di impiego; stesura di curricula personali e simili ...).
Un modulo di tale tipo permetterà, è bene sottolinearlo, di perseguire al tempo stesso obiettivi di tipo professionale e tipo linguistico-testuale. In questo ultimo settore i risultati saranno tanto più soddisfacenti, quanto più ci si avvarrà, attraverso una accurata programmazione, della sinergia di altri moduli, in cui at- traverso pratiche diversificate di lettura e di scrittura, si persegua l'obiettivo principe di una salda competenza testuale e linguistica (evidenziando, ad esempio in entrambi i tipi di moduli le caratteristiche dei di- versi generi testuali trattati).
2) Modulo "per autore"
Attraverso la lettura dell'opera più importante (per intero o a livello antologico) e di brani di opere "minori" si ricostruisce il percorso formativo e produttivo di un autore.
Obiettivi caratterizzant
3) Modulo "per opera
Consiste nella lettura integrale (o comunque estesa) di un'opera, sulla quale condurre esempi di analisi testuale. La scelta potrebbe orientarsi su testi moderni (per un'evidente, maggiore familiarità degli alunni con le tematiche, le strutture sintattiche e con il lessico della letteratura moderna) o su un classico.
Obiettivi caratterizzanti:
* Nel caso in cui la scelta di un modulo dei tipi 2 o 3 si orienti su un autore o un'opera che possano considerarsi "classici", le letture proposte potrebbero essere occasioni per una riflessione su che cosa sia un "classico" (modello di un'epoca e di una cultura, coagulo esemplare di idee, valori, modelli culturali; mo- dello extratemporale), sulla "lunga durata" dei classici e sulla memoria letteraria.
4) Modulo "per genere"
Attraverso una scelta di testi di epoche diverse appartenenti allo stesso genere, il modulo mira ad of- frire allo studente l'idea della persistenza e del mutamento nel tempo delle forme letterarie. Viene offerta agli alunni l'occasione di conoscere i "modelli" della tradizione letteraria italiana ed europea e di avere in- formazioni sulle trasformazioni avvenute nel costume, nella concezione della vita, nel gusto letterario e nella lingua.
Obiettivi caratterizzanti:
5) Modulo "per tema"
Il modulo è centrato su tematiche ricorrenti nella letteratura italiana e d'oltralpe in varie forme e vari generi (ad esempio l'amore, l'amicizia, la guerra, la povertà, la condizione femminile....).
Obiettivi caratterizzanti:
* I moduli dei tipi 4 e 5 mirano a dare il senso della storicità dei temi e delle forme letterarie. Non forniscono elementi di storia letteraria ma aiutano a comprendere come questa si costruisca a partire dai testi.
6) Modulo letteratura "di evasione" (giallo, fantascienza, fantasy, horror, testi di canzoni, e simili)
Il modulo mira a stimolare la riflessione su generi letterari cosiddetti "minori" e di consumo, stabilendo confronti tematici e stilistici fra questo tipo di letteratura e quella tradizionale e "alta".
Obiettivi caratterizzanti:
I percorsi prescelti costituiscono sempre e comunque occasione per offrire agli alunni motivazioni e competenze per leggere, comprendere e comunicare in maniera adeguata e consapevole.
A tal fine la programmazione dell'attività didattica privilegerà piuttosto l'aspetto qualitativo della formazione che quello della "quantità" delle informazioni e dei contenuti proposti, utilizzando in maniera estremamente oculata il "tempo" a disposizione per i necessari interventi formativi, anche nell'ambito del- l'area di approfondimento. La necessità di offrire "motivazioni" alla lettura e al sapere e il "recupero" delle difficoltà linguistiche rappresentano gli impegni didatticamente più pressanti e le sfide più stimolanti nel- l'insegnamento dell'italiano.
Sarà opportuno prendere in esame e favorire gli interessi e le espressioni del gusto evidenziati dagli allievi per indirizzarli poi con gradualità verso letture diverse e più articolate, anche attraverso le sollecitazioni possibili offerte da mezzi filmici e multimediali. L'approccio al testo non sarà mortificato da analisi eccessivamente minuziose e ripetitive. È opportuno offrire in ogni caso esemplificazioni metodologiche di analisi testuale per poi incoraggiare la prosecuzione di una libera lettura del testo stesso. Le letture avranno dunque alternativamente un carattere intensivo (in quanto accompagnate da analisi approfondite ed esercitazioni) ed estensivo (in quanto affidate all'esplorazione autonoma degli allievi). Le conoscenze e competenze che saranno definite come obiettivi specifici di ciascun modulo saranno conseguite attraverso attività di riconoscimento, raccolta e confronto di dati testuali.
L'esercizio della oralità non potrà certamente esaurirsi nel momento della interrogazione, né quello della scrittura nel tema-saggio.
Particolare attenzione dovrà essere riservata alla esercitazione scritta (riassunti, schematizzazioni, commenti), sia in relazione agli argomenti di studio, sia come libera espressione ed argomentazione di idee e sentimenti, anche attraverso opportuni esercizi di "riscrittura" e "trans-codificazione". E saranno da ricercare e incoraggiare tutte le occasioni in cui gli alunni possano esercitare le loro capacità di espressione e comunicazione orale, sia in condizioni di immediatezza ed estemporaneità che in situazioni pianificate di produzione orale, in particolar modo funzionali all'esercizio della professione a cui gli alunni si stanno, at- traverso il curricolo, avviando.
Al termine dell'anno, gli studenti, infatti, dovranno aver acquisito una sufficiente padronanza produttiva e ricettiva delle strutture testuali più comuni, funzionali alla professione, l'uso dei registri propri della comunicazione tecnica e il controllo del lessico specifico.
Le verifiche saranno inserite in maniera programmata e puntuale nello svolgimento dei moduli, soprattutto attraverso prove strutturate e semi-strutturate, omogenee alle attività svolte (questionari, schede di analisi, riscritture), con particolare riferimento alle competenze di comprensione e analisi testuale. La valutazione riguarderà costantemente e in maniera congiunta sia l'acquisizione di contenuti disciplinari che la correttezza dell'espressione, sul piano lessicale e linguistico, sulla base di criteri univoci, espliciti e condivisi.