I
programmi per il triennio degli istituti tecnici industriali per la
meccanica
OBIETTIVI
CURRICOLARI E PROFILO PROFESSIONALE DEL PERITO INDUSTRIALE PER LA
MECCANICA
INNOVAZIONI
CURRICOLARI
CORSO
DI SPECIALIZZAZIONE MECCANICA
QUADRO
ORARIO DI INDIRIZZO MECCANICO
COSTITUZIONE
CATTEDRE
ORE
DISPONOBILI PER OGNI CORSO AI FINI DELLA COSTITUZIONE DEI POSTI DI
INSEGNAMENTO TECNICO PRATICO
LINGUA
E LETTERE ITALIANE
STORIA
LINGUA
STRANIERA
MATEMATICA
ECONOMIA
INDUSTRIALE CON ELEMENTI DI DIRITTO
MECCANICA
APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO
TECNOLOGIA
MECCANICA ED ESERCITAZIONI
DISEGNO,
PROGETTAZIONE, ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE
SISTEMI
ED AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
EDUCAZIONE
FISICA
AREA
DI PROGETTO
OBIETTIVI
CURRICOLARI E PROFILO PROFESSIONALE DEL PERITO INDUSTRIALE PER LA
MECCANICA
Obiettivo del nuovo
curricolo è quello di definire una figura professionale capace di
inserirsi in realtà produttive molto differenziate e caratterizzate da
rapida evoluzione, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello
dell'organizzazione del lavoro.
Le caratteristiche generali di tale figura sono le seguenti:
-
versatilità e
propensione culturale al continuo aggiornamento;
-
ampio ventaglio
di competenze nonché capacità di orientamento di fronte a
problemi nuovi e di adattamento alla evoluzione della
professione;
-
capacità di
cogliere la dimensione economica dei problemi.
Nel settore meccanico,
l'obiettivo si specifica nella formazione di una accentuata attitudine
ad affrontare i problemi in termini sistemici, basata su essenziali e
aggiornate conoscenze delle discipline di indirizzo, integrate da
organica preparazione scientifica nell'ambito tecnologico e da capacità
valutative delle strutture economiche della società attuale, con
particolare riferimento alle realtà aziendali.
Per tali realtà, il Perito Industriale per la Meccanica, nell'ambito
del proprio livello operativo, deve:
a) conoscere i principi
fondamentali di tutte le discipline necessarie per una formazione di
base nel settore meccanico ed in particolare:
- delle
caratteristiche di impiego, dei processi di lavorazione e del
controllo di qualità dei materiali;
- delle caratteristiche funzionali e di impiego delle macchine
utensili;
- della organizzazione e gestione della produzione industriale;
- dei principi di funzionamento delle macchine a fluido;
- delle norme antinfortunistiche e di sicurezza del lavoro.
b) avere acquisito
sufficienti capacità per affrontare situazioni problematiche in
termini sistemici, scegliendo in modo flessibile le strategie di
soluzione; in particolare, deve avere capacità:
-
linguistico-espressive e logico-matematiche;
- di lettura ed interpretazione di schemi funzionali e disegni di
impianti industriali;
- di proporzionamento degli organi meccanici;
- di scelta delle macchine, degli impianti e delle attrezzature;
- di utilizzo degli strumenti informatici per la progettazione, la
lavorazione, la movimentazione;
- di uso delle tecnologie informatiche per partecipare alla gestione
ed al controllo del processo industriale.
Il Perito Industriale per
la Meccanica deve, pertanto, essere in grado di svolgere mansioni
relative a:
- fabbricazione e
montaggio di componenti meccanici, con elaborazione di cicli di
lavorazione;
- programmazione, avanzamento e controllo della produzione nonché
all'analisi ed alla valutazione dei costi;
- dimensionamento, installazione e gestione di semplici impianti
industriali;
- progetto di elementi e semplici gruppi meccanici;
- controllo e collaudo dei materiali, dei semilavorati e dei
prodotti finiti;
- utilizzazione di impianti e sistemi automatizzati di
movimentazione e di produzione;
- sistemi informatici per la progettazione e la produzione
meccanica;
- sviluppo di programmi esecutivi per macchine utensili e centri di
lavorazione CNC;
- controllo e messa a punto di impianti, macchinari nonché dei
relativi programmi e servizi di manutenzione;
- sicurezza del lavoro e tutela dell'ambiente.
INNOVAZIONI
CURRICOLARI
Le più evidenti
innovazioni del curricolo, il quale sostituisce i piani di studio
previsti nel D.P.R. 30.9.61, nº 1222 per gli indirizzi "Mecccanica",
"Industrie Metalmeccaniche" e "Meccanica di
Precisione", sono:
-
l'introduzione
della materia "Sistemi ed Automazione industriale",
cui vengono affidati i compiti sia di fornire o puntualizzare
conoscenze di fisica applicata e di informatica, sia di
realizzare una sintesi tra le conoscenze acquisite durante
l'intero corso di studi, anche mediante un continuo collegamento
con le altre discipline;
-
l'inserimento al
3º, 4º e 5º anno di Disegno, Progettazione ed Organizzazione
industriale, nuova disciplina nella quale gli aspetti tecnici
relativi alla fabbricazione, alla scelta delle macchine e delle
attrezzature occorrenti, ai cicli ecc., vengono integrati con
quelli essenziali dell'organizzazione e dell'economia della
produzione industriale;
-
l'ampliamento
degli spazi orari destinati a Matematica, Lingua straniera ed
Economia (presenti fino all'ultimo anno), ritenuto essenziale
per l'espletamento della loro potenzialità di formazione
globale, anche in relazione al livello di professionalità che
si intende realizzare;
-
l'inserimento
delle esercitazioni grafiche nell'ambito dell'insegnamento della
Tecnologia meccanica in quanto il superamento delle tradizionali
barriere tra "sapere" e "saper fare", dovuto
alle nuove tecnologie, che si fondano su rigorosi principi
scientifici, richiede una connessione sempre più stretta tra
insegnamento dei principi teorici compresi nel programma di
Tecnologia meccanica e conseguenti applicazioni pratiche
previste dal programma di Reparti di Lavorazioni meccaniche;
-
l'introduzione
dell' "Area di progetto" per l'attuazione nell'ambito
della programma-zione didattica di progetti multidisciplinari,
con il coinvolgimento di alcune o di tutte le discipline,
utilizzando una parte del monte ore annuo delle lezioni, da
definire insieme ai temi da sviluppare.
I programmi di
insegnamento sono formulati in termini sintetici, nel rispetto del
margine di scelta indispensabile per la programmazione autonoma da parte
delle singole scuole. Questa impostazione risponde, peraltro,
all'esigenza di adeguare l'insegnamento al progresso scientifico e
tecnologico, particolarmente rapido nel settore. Solo in alcuni casi,
relativi a materie nuove o profondamente rinnovate, si è preferito
elencare con maggior dettaglio i contenuti e fornire indicazioni
metodologiche piuttosto estese.
E' comunque indispensabile che tali insegnamenti si sviluppino
attraverso un alternarsi coordinato di informazione ed applicazione, di
ricerca sperimentale e sistematizzazione.
Fondamentale si ritiene anche il coordinamento nell'accertamento delle
conoscenze e delle capacità operative acquisite, per cui è necessario,
oltre alle verifiche per singola materia, organizzare prove
pluridisciplinari e interdisciplinari, in tutto l'arco del triennio.
E' essenziale per ciascun insegnante l'attenta lettura di questa
premessa e delle indicazioni relative ai programmi di tutte le
discipline, non solo della propria.
CORSO
DI SPECIALIZZAZIONE MECCANICA
Oggetto di studio di grandi
ingegni del passato, la "Meccanica" ha accompagnato il cammino
dell' uomo verso il progresso tecnologico, dagli albori della civiltà
sino ai nostri giorni.
Alla fine degli anni '50 una nuova disciplina fa il suo ingresso in
fabbrica in modo organico: l'Automazione.
Le prime macchine utensili a Controllo Numerico (vere e proprie
progenitrici dei Robot) danno il via all' impetuoso sviluppo che di li a
poco avrebbe investito il mondo industriale.
Inoltre il rapido diffondersi dell'elaboratore computer in tutte le
aziende, comprese quelle medio - piccole, contribuisce in modo
determinante a far diminuire il rapporto tra numero di addetti ai
lavoratori e produzione.
Pertanto le aziende di oggi utilizzano tecnologie sempre più
sofisticate, schemi di organizzazione del lavoro complessi e processi di
controllo sempre più raffinati.
Si diffonde sempre più la figura del Perito industriale che utile nella
grande azienda, insostituibile nella piccola e media, deve saper
progettare, programmare i cicli di lavoro, scegliere razionalmente le
macchine necessarie, sovrintendere al loro funzionamento, garantire la
qualità dei prodotti finiti, assicurar la sicurezza degli impianti di
produzione.
Non é difficile immaginare che nel giro di qualche anno, nelle aziende,
i tecnici saranno presenti in misura abbondantemente superiore al 50% di
tutti i lavoratori addetti.
QUADRO
ORARIO DI INDIRIZZO MECCANICO
Discipline
del piano di studi
|
Ore sett.
per anno
di corso
|
Prove
di esame
(a)
|
. |
3° |
4° |
5° |
|
Lingua e
lettere italiane |
3 |
3 |
3 |
S.O. |
Storia |
2 |
2 |
2 |
O. |
Lingua
straniera |
3 |
3 |
2 |
S.O.
(b) |
Economia
industriale ed Elementi di diritto |
- |
2 |
2 |
O. |
Matematica |
4
(1) |
3
(1) |
3
(1) |
S.O. |
Meccanica
applicata e Macchine fluido |
6 |
5
(4) |
5 |
S.O.
(c) |
Tecnologia
meccanica ed Esercitazioni |
5
(5) |
6
(6) |
6
(6) |
O.P. |
Disegno,
Progettazione ed Organizzazione industriale |
4 |
5
(3) |
6 |
S/G.O.
(c) |
Sistemi ed
Automazione industriale |
6
(3) |
4
(3) |
4
(3) |
O.P. |
Educazione
fisica |
2 |
2 |
2 |
P.O. |
Religione/Attività
alternative |
1 |
1 |
1 |
- |
Area di
progetto |
* |
* |
* |
* |
Totale ore
settimanali |
36
(9) |
36
(10)
(4) (3) |
36
(10) |
. |
(a) S. = scritta; O.=orale;
S.G.=scritto-grafica; P.=pratica
(b) Nel quarto e quinto anno la prova é solo orale.
(c) Le ore di compresenza con il docente tecnico pratico indicate tra
parentesi) saranno ripartite rispettivamente tra 3° e 4° anno per
Meccanica applicata e Macchine a fluido" e tra 4° e 5° anno per
"Disegno, Progettazione ed Organizzazione industriale"
nell'ambito della programmazione annuale, in base alle specifiche
esigenze didattiche, con delibera dal consiglio di classe ratificata dal
collegio dei docenti.
* All'area di progetto, che rappresenta un indispensabile momento di sin
tesi da realizzarsi con una attività progettuale interdisciplinare,
deve essere destinato un numero di ore non superiore al 10% del monte
ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività.
COSTITUZIONE
CATTEDRE
Classi di
concorso
|
Materie di insegnamento
|
Classi di insegnamento
|
Ore
|
LXVI/A
|
Lingua
e Lettere italiane - Storia |
Nella
III, IV e V classe di un corso |
15
|
LXII/A
|
Lingua
straniera |
Nella
III, IV e V classe di due corsi |
16
|
XXV/A
|
Economia
industriale ed
Elementi di Diritto
|
Nella
IV e V classe di quattro corsi |
16
|
LXIII/A
|
Matematica |
Nelle
classi III, IV e V di un corso e
in due classi di altro corso
|
17
o 16
|
LXXV/A
|
Meccanica
applicata e
Macchine a fluido
|
Nella
III, IV e V classe di un corso |
16
|
CII/A
|
Tecnologia
meccanica ed Esercitazioni |
Nella
III, IV e V classe di un corso |
17
|
CII/A
|
Disegno,
Progettazione ed Organizzazione industriale |
Nella
III, IV e V classe di un corso |
15
(*)
|
CII/A
o LXXV/A
|
Sistemi
ed Automazione industriale |
Nella
III, IV e V classe di un corso |
14
(*)
|
XXXV/A
|
Educazione
fisica |
Nelle
classi III, IV e V di tre corsi |
18
|
(*) Il docente al quale è affidata la cattedra
completerà l'orario in attività di organizzazione didattica
nell'ambito dell'area di progetto.
Ore
disponibili per ogni corso
ai fini della
costituzione dei posti di insegnamento tecnico pratico
XXXIV/C
|
Labor.
Matematica |
Nelle
classi III, IV e V |
3
|
. |
. |
Labor.
Meccanica applicata e Macchine a fluido |
Nelle
classi III e IV |
4
|
. |
. |
Labor.
Tecnologia meccanica |
Nelle
classi III, IV e V |
17
|
|
. |
Labor.
Disegno, Progettazione ed Organizzazione industriale |
Nelle
classi IV e V |
3
|
36
|
. |
Labor.
Sistemi ed Automazione industriale |
Nella
classe III, IV e V |
9
|
. |
LINGUA
E LETTERE ITALIANE
Per l'insegnamento della
lingua e della letteratura italiana nel triennio, il docente, nelle tre
ore settimanali di lezione a sua disposizione, dovrà adottare quei
percorsi programmatici e quelle metodologie che meglio giovino a
rafforzare negli allievi la padronanza del mezzo linguistico e la
conoscenza sufficientemente articolata del panorama storico-letterario,
ricorrendo ad essenziali ed insostituibili letture di testi di grandi
autori, tali da suscitare interesse ad ulteriori approfondimenti.
Permane la necessità di
proseguire anche in questa fascia scolastica, secondo precise linee
programmatiche, obiettivi di consolidamento e avanzamento nel campo
delle competenze e delle conoscenze linguistiche generali.
FINALITA'
Finalità della
disciplina, che emergono specificamente nel triennio, sono:
1. la
consapevolezza della specificità e complessità del fenomeno
letterario, come espressione della civiltà e, in connessione
con le altre manifestazioni artistiche, come forma di conoscenza
del reale anche attraverso le vie del simbolico e
dell'immaginario;
2. la conoscenza
diretta dei testi sicuramente rappresentativi del patrimonio
letterario italiano, considerato nella sua articolata varietà
interna, nel suo storico costituirsi e nelle sue relazioni con
altre letterature, soprattutto europee;
3. la padronanza
del mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione, orali
e scritte, commisurate alla necessità di dominarne anche gli
usi complessi e formali che caratterizzano i livelli avanzati
del sapere nei più diversi campi;
4. la
consapevolezza dello spessore storico e culturale della lingua
italiana.
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
|
Gli obiettivi da
perseguire nel triennio si pongono in linea di continuità con quelli
raggiunti nel biennio, rispetto ai quali si caratterizzano per i livelli
di maggiore complessità e di più ampia articolazione riguardo sia allo
sviluppo delle capacità sia all'acquisizione delle conoscenze.
Essi fanno riferimento a
tre settori:
a) analisi e
contestualizzazione dei testi;
b) riflessione sulla
letteratura e sua prospettiva storica;
c) competenze e
conoscenze linguistiche.
Tale suddivisione non
costituisce ordine di priorità, né per l'importanza né per
propedeuticità, in quanto tutti gli obiettivi sono strettamente
connessi tra loro e vanno tenuti contestualmente presenti nel corso dei
tre anni.
L'indicazione dei
traguardi va riferita alla conclusione del percorso triennale. Il loro
raggiungimento sarà graduale, attraverso il variare dei contenuti
trattati e delle attività didattiche proposte.
a) Analisi e
contestualizzazione dei testi.
Lo studente dovrà essere
in grado di analizzare e interpretare i testi letterari, dimostrando di
saper:
1. condurre una
lettura diretta del testo, come prima forma di interpretazione
del suo significato;
2. collocare il
testo in un quadro di confronti e relazioni riguardanti: le
tradizioni dei codici formali e le "istituzioni
letterarie"; altre opere dello stesso o di altri autori,
coevi o di altre epoche; altre espressioni artistiche e
culturali; il più generale contesto storico del tempo;
3. mettere in
rapporto il testo con le proprie esperienze e la propria
sensibilità e formulare un proprio motivato giudizio critico.
b) Riflessione
sulla letteratura e sua prospettiva storica.
|
Lo studente dovrà
dimostrare di:
4. riconoscere,
in una generale tipologia dei testi, i caratteri specifici del
testo letterario e la sua fondamentale polisemia, che lo rende
oggetto di molteplici ipotesi interpretative e di continue
riproposte nel tempo;
5. riconoscere
gli elementi che, nelle diverse realtà storiche, entrano in
relazione a determinare il fenomeno letterario;
6. conoscere ed
utilizzare i metodi e gli strumenti fondamentali per
l'interpretazione delle opere letterarie;
7. saper
cogliere, attraverso la conoscenza degli autori e dei testi più
rappresentativi, le linee fondamentali della prospettiva storica
nelle tradizioni letterarie italiane.
c) Competenze e
conoscenze linguistiche.
|
Lo studente dovrà essere
in grado di:
8. eseguire il
discorso orale in forma grammaticalmente corretta,
prosodicamente efficace e priva di stereotipi;
9. affrontare,
come lettore autonomo e consapevole, testi di vario genere,
utilizzando le diverse tecniche di lettura (esplorativa,
estensiva, di studio) in relazione ai diversi scopi per cui si
legge;
10. produrre
testi scritti di diverso tipo, rispondenti alle diverse
funzioni, disponendo di adeguate tecniche compositive e sapendo
padroneggiare anche il registro formale e i linguaggi specifici;
11. saper
oggettivare e descrivere le strutture della lingua e i fenomeni
linguistici, mettendoli in rapporto anche con i processi
culturali e storici della realtà italiana, con le altre
tradizioni linguistiche e culturali e con gli aspetti generali
della civiltà odierna.
CONTENUTI
Terzo, Quarto
e Quinto Anno [3, 3 e 3 ore]
|
I contenuti della
disciplina sono individuati su due versanti - letterario e linguistico -
distinti solo per chiarezza espositiva, in quanto esiste tra essi, in
molte fasi dell'operare didattico, una stretta connessione.
A. Versante letterario.
Oggetto dello studio
letterario è il patrimonio della letteratura italiana, nella visione e
cognizione che di esso ci offrono la ricerca scientifica e il dibattito
critico più aggiornati.
Sono contenuti di
apprendimento sia la conoscenza di autori e opere, sia più generali
conoscenze relative al fenomeno letterario nel suo storico costituirsi e
all'attività critica che lo affianca.
La vastità del
patrimonio letterario italiano e la pluralità e l'ampiezza degli
obiettivi e di conoscenza connessi con lo studio di esso impongono che
si dia ordine e dimensione ai contenuti. Tra questi è indispensabile
compiere delle scelte, le quali devono in ogni caso rispondere a criteri
di importanza e di organicità e richiedono perciò la costruzione di
percorsi di studio.
Tale costruzione è
affidata alla programmazione del docente, il quale trova spazi di libertà
nell'organizzare il disegno complessivo, nel dosare le preferenze per
temi e filoni della produzione letteraria e nell'individuare in
dettaglio gli autori e i testi sui quali si fonda il proprio progetto.
In tale disegno devono comunque trovare posto i testi fondamentali della
nostra letteratura, i quali costituiscono un patrimonio consolidato di
cui va assicurata la conoscenza nelle nuove generazioni. Accanto ad
essi, altri testi, di autori italiani e stranieri, dovranno essere
presenti per dare consistenza e sviluppo agli itinerari prescelti.
Per le epoche fino
all'inizio del Novecento i percorsi devono comprendere opere - da
leggere per parti significative e dove possibile per intero - di Dante,
Petrarca, Boccaccio, Machiavelli, Guicciardini, Ariosto, Tasso, Galilei,
Goldoni, Alfieri, Parini, Foscolo, Leopardi, Manzoni, Carducci, Pascoli,
D'Annunzio, Verga, Pirandello, Svevo.
Alla Divina Commedia, per
il suo valore fondante nella tradizione letteraria italiana, e per la
sua influenza sull'intera cultura occidentale, va assicurata una
presenza rilevante nel corso di tutto il triennio. Nel primo anno deve
compiersi lo studio di una congrua e organica scelta di canti,
tratti dall'intera opera e da leggersi integralmente. La lettura del
poema dovrà essere ripresa e arricchita negli anni successivi
all'interno dei percorsi programmati. Complessivamente dovranno essere
letti non meno di venti canti.
Per l'epoca successiva
all'inizio del Novecento, alla quale bisogna riservare pari attenzione,
non vengono specificati nomi e filoni della nostra letteratura, ma
devono essere prese in considerazione, sempre mediante una conoscenza
diretta dei testi, le espressioni salienti ed altre che con esse meglio
documentano le profonde e varie tendenze innovative, in particolare la
ricerca di nuovi linguaggi poetici e di nuove tipologie narrative e
teatrali.
Nel complesso delle
attività di studio si colloca anche la lettura individuale, da parte
dello studente, di opere intere. A tal fine lo studente sceglierà per
ciascun anno tre opere in una lista, predisposta dal docente, che
comprenda testi di narrativa, poesia, teatro, saggistica, a preferenza
di autori moderni, con significativa presenza di quelli stranieri.
2. Conoscenze
generali e inquadramento storico.
Sono contenuti
della riflessione sulla letteratura le conoscenze relative:
- ai concetti di
"testo, "tipologia dei testi" e "testo
letterario";
- alle
"istituzioni letterarie": procedimenti retorici, forme
e tradizioni metriche, "generi" e codici formali;
- alle relazioni
tra la produzione letteraria e la società: centri di produzione
e diffusione, circuiti sociali, modalità di trasmissione e
ricezione;
- all'attività
critica che affianca la creazione letteraria e ne condiziona la
fortuna: poetiche e teoriche estetiche, saggistica critica e
storiografia (con i suoi canoni, le sue periodizzazioni e le
categorie operative, quali i concetti di "Umanesimo",
"Rinascimento", "Età Barocca",
"Illuminismo", "Romanticismo",
"Verismo" ecc.);
- ai rapporti tra
la letteratura e le altre manifestazioni artistiche: arti
figurative, architettura, musica, spettacolo e in particolare,
per l'epoca più recente, cinematografia e radiotelevisione.
|
Tali conoscenze sono
direttamente implicate nelle operazioni di lettura dei testi o
costituiscono elementi essenziali per giungere alle necessarie
ricomposizioni delle esperienze di lettura in quadri storici
complessivi.
Allo scopo di orientare
nell'ordinamento della materia e di assicurare un procedere
sufficientemente omogeneo dei corsi nell'ambito nazionale, si richiede
che l'assetto generale dell'insegnamento rifletta nell'insieme le
seguenti scansioni temporali:
Terzo Anno: dalle
origini alla fine del Cinquecento;
Quarto Anno:
dalla fine del Cinquecento all'unificazione nazionale;
Quinto Anno:
dall'unificazione nazionale ad oggi.
|
B. Versante linguistico.
Lo sviluppo delle
competenze e delle conoscenze linguistiche trova i suoi contenuti nelle
seguenti operazioni, che si connettono con le attività di studio e con
l'intera tematica proposta dalla disciplina:
- la pratica
dell'esposizione orale in forme che raggiungano un buon livello
di organicità, di proprietà e di correttezza formale e
abituino sia alla sinteticità, sia all'analisi argomentata;
- la pratica
estesa e organizzata della lettura, da esercitare nelle sue
diverse forme, sia e ampiamente sui testi letterari e di
commento ad essi, sia su testi di altra natura che vengano
implicati dal progetto dei percorsi di studio;
- la pratica
della produzione scritta, da esercitare in forme varie, che
abituino ad elaborare testi di diversa funzione e su argomenti
di diversa natura e che possono essere così esemplificate:
|
-
schematizzazione per punti e in forma concisa, che
mettano in evidenza la struttura di ragionamenti,
discorsi, tesi,desumibili da testi scritti ed orali;
-
riassunti, entro spazi definiti, di singoli testi e
sintesi di dati e concetti da più testi, con corrette
citazioni e riferimenti alle fonti;
-
commenti a testi che comprendano note esplicative
puntuali (linguistiche, formali di contenuto), linee
interpretative e giudizi critici;
-
componimenti che sviluppino argomentazioni su tema dato,
secondo funzioni determinate (informare, dimostrare,
persuadere, ecc.) e secondo regole compositive indicate
o progettate in proprio;
-
elaborazioni creative sulla base di esperienze personali
e di cognizioni riferibili ai modelli letterari
studiati;
|
|
- l'analisi di strutture,
soprattutto sintattiche e semantiche, della lingua italiana, rilevate
nei testi e nell'uso (comune e specialistico) e osservate anche
attraverso comparazioni con altre lingue, compresi i dialetti;
- l'acquisizione di dati
essenziali sulle vicende linguistiche italiane messe in rapporto con i
fatti culturali e storici, con particolare attenzione per la
"questione della lingua", strettamente intrecciata nei secoli
alla problematica letteraria, e per la comunicazione nella società
dell'Italia contemporanea.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Per l'attuazione
dell'insegnamento della disciplina sono fortemente chiamate in causa la
professionalità e la responsabilità del docente, il quale in sede di
programmazione deve realizzare il proprio progetto di studio della
materia.
Sul versante letterario,
in vista degli obiettivi stabiliti e dei vincoli posti sui contenuti, si
rende necessario individuare e seguire dei "percorsi" di
studio.
Rispetto alla prassi,
assai diffusa, di seguire l'avanzare dell'intero fronte della produzione
letteraria secondo una lenta e rigida cronologia discendente, per
innestare via via su di essa la lettura dei testi, il criterio dei
percorsi consente infatti di:
- giungere a un più
immediato accostamento ai testi;
- istituire più
significativi e puntali collegamenti con altre letterature,
straniere e con altri ambiti disciplinari.
|
Ogni percorso può porre
al centro un momento particolarmente significativo di un determinato
tema di studio e ricollegare momenti precedenti e successivi, mettendo
in evidenza aspetti di continuità, fratture e riprese e spesso
anticipando anche la conoscenza di epoche più vicine al lettore.
La costruzione dei
percorsi può essere guidata dal criterio di seguire sviluppi formali o
tematici o storico-culturali. A titolo puramente indicativo se ne danno
qui alcuni esempi.
Un percorso di studio
sulle forme potrà riguardare la tradizione della lirica, e potrà porre
al centro Petrarca e collegare da una parte la lirica trobadorica e
stilnovistica e dall'altra il petrarchismo cinquecentesco.
Un percorso di tipo
tematico può essere costruito sul topos del viaggio nell'oltretomba. In
tal caso il percorso può investire in modo significativo , ma non
esaustivo, la Divina Commedia e correlare ad essa altri testi delle
culture classica, biblica, medievale, con aperture anche ad autori di
epoche successive e con accostamenti alle espressioni iconografiche.
Un percorso di tipo
storico-culturale può riguardare la situazione della letteratura
italiana nel secondo dopoguerra (anni '50 e '60). Saranno presi in
considerazione testi letterari italiani e stranieri di prosa e di poesia
e ad essi saranno affiancate testimonianze del mondo editoriale e delle
comunicazioni di massa, documentazioni relative al cinema e alle arti
figurative e più in generale alla situazione culturale e sociale del
tempo.
L'esigenza di più ampio
movimento, oltre le scansioni annuali del programma, può essere
soddisfatta da percorsi di studio di sviluppo biennale o anche
triennale.
L'organizzazione dello
studio per percorsi deve in ogni caso consentire di:
- far compiere
un'esperienza concreta del fenomeno letterario, attraverso la
conoscenza diretta di un'ampia varietà di opere significative,
appartenenti a generi e ad epoche diversi, e un'adeguata
riflessione sulle problematiche della letteratura ;
- far pervenire a
una visione complessiva delle tradizioni letterarie italiane nel
quadro dei processi storico-culturali della nostra società e,
per sommi tratti, di quella europea.
|
Si richiama l'attenzione
sulla centralità delle operazioni di lettura diretta dei testi. Per i
testi su cui si compirà una lettura antologica, la scelta, all'interno
dell'opera intera, dovrà investire unità testuali che consentano di
cogliere aspetti significativi dell'opera e di correlarla al sistema
letterario e al contesto culturale.
Per il versante
linguistico, si segnala che tutte le attività connesse con lo studio
letterario e che da questo possono scaturire danno continue occasioni
per esercitare le capacità linguistiche degli alunni e per ampliare le
loro conoscenze sulla lingua, con osservazioni sia sull'uso sia sulla
dimensione storica di essa. Ma tale esercizio e tale ampliamento di
conoscenze richiedono di essere condotti e seguiti con istruzioni e
interventi specifici di cui occorre tener conto nella programmazione.
Le esperienze di lettura
compiute nell'ambito di questa disciplina, per quanto debbano essere
affiancate e integrate dalle letture compiute in altri ambiti disciplinari,
costituiscono pur sempre il fondamento principale per la formazione di
un lettore autonomo e consapevole, capace di riflettere sulla forma del
testo.
E' altresì obiettivo
fondamentale che nel corso del triennio l'alunno giunga a padroneggiare,
nei termini indicati nei paragrafi precedenti, la produzione scritta, la
quale peraltro si lega strettamente, come è noto, alle altre forme di
pratica della lingua.
Si sottolinea che il
tipico "tema", componimento di più ampio respiro, indicato
nella lista delle forme di produzione scritta, richiede particolari
istruzioni per la sua preparazione e realizzazione e deve essere
comunque affiancato e integrato dalle altre forme di addestramento, più
direttamente connesse alle utilizzazioni che la scrittura trova nelle
attività di studio e di lavoro.
Si richiama altresì
l'attenzione sul fatto che lo sviluppo delle capacità di esposizione
orale richiede uno specifico addestramento e che tale pratica non va
quindi confusa con quella dell'"interrogazione" orale come
forma di verifica e occasione di valutazione dell'alunno.
Per quanto riguarda più
precise indicazioni didattiche, la consapevolezza del progetto da parte
dello studente consente di integrare la parte propositiva ed espositiva
del docente (lezione frontale) con interventi più precisi, quali:
- l'addestramento
a un corretto lavoro di analisi e interpretazione;
- la discussione
collettiva con domande che sollecitino il confronto delle
interpretazioni;
- il laboratorio
di analisi attraverso schede guida.
|
Gli strumenti didattici
tradizionali (libri in adozione o consigliati) vanno integrati con
l'adeguata utilizzazione del patrimonio librario e di altro genere
(audio- visivi, software didattico) a disposizione della scuola e,
all'occorrenza, con riproduzione di documenti originali relativi a
specifici momenti dell'attività di studio. Si faciliterà inoltre la
frequentazione di biblioteche, archivi, musei e altri luoghi di ricerca.
Si segnala l'alto valore
educativo dell'apprendimento a memoria dei testi poetici, allo scopo di
dare risalto ai valori fonici e ritmici del testo e per favorire
l'approfondimento interiore del loro significato.
La verifica e la
valutazione
Le verifiche
dell'apprendimento avvengono fondamentalmente attraverso forme di
produzione orale e scritta.
Sono forme di verifica
orale:
- il commento
orale a un testo dato, secondo istruzioni sul tempo da impiegare
e sul linguaggio appropriato;
- l'esposizione
argomentata, con caratteri di coerenza e consistenza, su
argomenti del programma svolto;
- il colloquio
per accertare la padronanza complessiva della materia e la
capacità di orientarsi in essa;
-
l'interrogazione per ottenere risposte puntuali su dati di
conoscenza.
Sono forme di
verifica scritta:
- il riassunto
secondo parametri di spazi e di tempo;
- test di
comprensione e conoscenza con risposte aperte e chiuse;
- il commento a
un testo dato, secondo istruzioni sullo spazio da occupare e sul
linguaggio appropriato;
- il componimento
che sviluppi argomentazioni con coerenza e completezza.
|
La valutazione deve tener
conto dei seguenti elementi:
- la conoscenza
dei dati;
- la comprensione
del testo;
- la capacità di
argomentazione e rielaborazione personale;
- la capacità di
orientarsi nella discussione sulle problematiche trattate;
- la capacità di
cogliere elementi essenziali di una lettura compiuta o di una
esposizione;
- la capacità di
controllo della forma linguistica della propria produzione orale
e scritta.
|
STORIA
FINALITA'
L'insegnamento di Storia si propone di:
1. ricostruire la complessità del fatto
storico attraverso l'individuazione di interconnessioni, di
rapporti tra particolare e generale, tra soggetti e contesti;
2. acquisire la
consapevolezza che le conoscenze storiche sono elaborate sulla
base di fonti di natura diversa che lo storico vaglia,
seleziona, ordina e interpreta secondo modelli e riferimenti
ideologici;
3. consolidare
l'attitudine a problematizzare, a formulare domande, a riferirsi
a tempi e spazi diversi, a dilatare il campo delle prospettive,
a inserire in scala diacronica le conoscenze acquisite in altre
aree disciplinari;
4. riconoscere e
valutare gli usi sociali e politici della storia e della memoria
collettiva;
5. scoprire la
dimensione storica del presente;
6. affinare la
"sensibilità" alle differenze;
7. acquisire
consapevolezze che la fiducia di intervento nel presente è
connessa alla capacità di problemizzare il passato.
|
Le finalità del triennio riprendono e sviluppano le
finalità del biennio. Esse descrivono due campi di intervento.
Il primo riguarda la specificità del lavoro storico
e lo statuto epistemologico della storia, e ad esso fanno riferimento le
finalità 1 - 4 sulla complessità del fatto storico, sul laboratorio
delle fonti e dei concetti, sull'uso della memoria storica.
Il secondo riguarda i bisogni formativi degli
studenti, che vengono individuati nella esigenza della realizzazione di
sé e dell'apertura al mondo e agli altri: la storia aiuta ad apprezzare
differenze, a orientarsi nel mondo. In ciò consiste la scoperta del
presente come storia (finalità 5, 6 e 7).
Le finalità nel loro insieme individuano, inoltre,
uno specifico aspetto del triennio, che consiste nell'attitudine a porre
domande, a costruire problemi, analizzarli, interpretarli e valutarli.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
|
Lo studente alla fine del triennio dovrà dimostrare
di essere in grado di:
1. utilizzare conoscenze e competenze
acquisite nel corso degli studi per orientarsi nella molteplicità
delle informazioni e per leggere gli interventi;
2. adoperare
concetti e termini storici in rapporto agli specifici contesti
storico-culturali;
3. padroneggiare
gli strumenti concettuali, approntati dalla storiografia, per
individuare e descrivere persistenze e mutamenti, ad esempio:
continuità, cesure, rivoluzione, restaurazione, decadenza,
progresso, struttura, congiuntura, ciclo, tendenza, evento,
conflitto, trasformazioni, transizione, crisi;
4. usare modelli
appropriati per inquadrare, comparare, periodizzare i diversi
fenomeni storici locali, regionali, continentali, planetari;
5. ripercorrere,
nello svolgersi di processi e fatti esemplari, le interazioni
tra i soggetti singoli e collettivi, riconoscere gli interessi
in campo, le determinazioni istituzionali, gli intrecci
politici, sociali, culturali, religiosi, di genere e ambientali;
6. servirsi degli
strumenti fondamentali del lavoro storico: cronologie, tavole
sinottiche, atlanti storici e geografici, manuali, raccolte e
riproduzioni di documenti, bibliografie e opere storiografiche;
7. conoscere le
problematiche essenziali che riguardano la produzione, la
raccolta, la conservazione e la selezione, l'interrogazione,
l'interpretazione e la valutazione delle fonti;
8. possedere gli
elementi fondamentali che danno conto della complessità
dell'epoca studiata, saperli interpretare criticamente e
collegare con le opportune determinazioni fattuali.
|
Gli obiettivi del triennio perseguono due scopi. Da
una parte proseguono e rinforzano il lavoro avviato nel biennio;
dall'altra marcano il salto qualitativo che deve caratterizzare lo
studio della storia nel triennio.
Gli obiettivi descrivono campi operativi ristretti,
che non esauriscono l'orizzonte individuato dalle finalità. In
particolare al primo gruppo di finalità (1 - 4) sulla complessità del
fatto storico e sul laboratorio, corrispondono gli obiettivi 2, 3, 4, 6
e 7.
Al secondo gruppo di finalità (5, 6 e 7), sui
bisogni formativi degli allievi corrispondono gli obiettivi 1, 2, 3, 4,
5. L'obiettivo 8 descrive il livello di conoscenze che l'allievo deve
dimostrare di possedere.
Questi obiettivi non sono proposti in ordine
progressivo di difficoltà, ma vanno perseguiti in modo differenziato, a
seconda degli argomenti di studio.
Ad esempio: gli obiettivi di laboratorio
costituiscono lo scopo principale di un eventuale lavoro sulle fonti; un
itinerario prevalentemente basato su materiale manualistico si potrà
prestare al raggiungimento di obiettivi legati all'uso di concetti e
modelli; nell'analisi di dati di attualità si potrà perseguire il
raggiungimento di diversi obiettivi.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 2 ore ]
Fino alla metà
del '600
1. L'Europa del
basso-medioevo: poteri di diritto e poteri di fatto: il rapporto
città campagna e l'organizzazione del territorio.
|
1.1 Le istituzioni che organizzano il
territorio: impero, monarchie, città, feudalità.
1.2 La
chiesa: accentramento; teocrazia; potere temporale.
1.3 Le
trasformazioni dell'impero, dei regni, degli ambienti
urbani. I conflitti. Il fallimento della teocrazia.
|
|
2. L'avanzamento e l'arresto delle frontiere interne
e esterne della Europa.
2.1 Le spinte demografiche e produttive; la
ricerca di nuove terre. Verso una nuova articolazione della
società: ambiente urbano e rurale.
2.2 Contatti,
guerre, scambi: mondo latino, mondo germanico, mondo slavo; il
Mediterraneo e l'Italia; Bisanzio; l'Islam; l'Asia mongolica.
2.3 Crisi del XIV
secolo: flessione demografica, mutamenti della produzione e dei
mercati, tensioni economiche e contrasti sociali.
|
3. Dall'unitarietà del mondo medioevale alla
molteplicità del mondo moderno.
3.1 Il processo
di differenziazione degli ambiti ecclesiastico e laico; il
diritto canonico, il diritto romano, le consuetudini. Il ruolo
del laico nel mondo. Nuove forme di religiosità. Ordini
mendicanti. Movimenti ereticali.
3.2 Il processo
di differenziazione culturale: la cultura cortese e urbana; le
università. La distinzione progressiva fra Dio, uomo, natura.
Dalla "rinascita" del XII secolo all'umanesimo, ai
rinascimenti. Gli strumenti della comunicazione culturale.
3.3 La crisi
dell'universalismo politico: nuove dottrine politiche e concetto
d'impero; dall'impero "universale" all'impero
"dinastico". La crisi del centralismo ecclesiastico:
le teorie conciliariste.
|
4. La formazione dell'Europa degli stati.
4.1 Stati nazionali e stati regionali. La
centralizzazione e il controllo del territorio: burocrazia,
fisco, esercito e guerre.
4.2 L'impero
asburgico. L'Europa orientale, la vicenda di Bisanzio e l'impero
ottomano.
4.3 Guerre di
egemonia. Pace come aspirazione morale e paci come strumenti di
nuovi equilibri.
|
5. Conquista di nuove terre, ridefinizione di identità,
mutamento di equilibri in Europa.
5.1 Popolazione e risorse. Relazione
uomo-natura-tecnica.
5.2 Il controllo
dell'oceano Indiano. L'Africa, le Indie, le Americhe.
Esploratori, conquistatori, missionari, mercanti. Imperi
coloniali.
5.3 Differenze e
riconoscimento dell'altro.
5.4 Nuove risorse
e nuove gerarchie economiche e territoriali: Atlantico,
Mediterraneo e mare del Nord.
|
6. Il tempo delle trasformazioni: religione, cultura,
mentalità.
6.1 Le riforme religiose: protagonisti,
sviluppi, guerre, differenziazioni, nuovi assetti.
6.2 L'autonomia
della politica. Stati e chiese. Gli strumenti del controllo
sociale.
6.3
Individualismo e razionalismo: rivoluzione scientifica, nuove
culture. La civiltà barocca.
|
Quarto Anno [ 2 ore ]
Dalla metà del '600 alla fine del '800
1. Governati e governanti fra partecipazione e
concentrazione del potere. Lotte politico-sociali, dottrine politiche,
configurazioni istituzionali. Quadro europeo e modelli regionali.
1.1 Dai ceti di antico regime alle nuove
classi emergenti. La doppia rivoluzione inglese e il
parlamentarismo. I sussulti di metà seicento. Repubblica e
autogoverno: il caso olandese. Poteri centralizzati e resistenze
civili: il "laboratorio" francese.
1.2 Prodromi
della teoria liberale: la rappresentanza politica e la divisione
dei poteri. Nascita dell'opinione pubblica. La riorganizzazione
amministrativa.
1.3 Statualità
emergenti, periferie dell'Europa e nuovo equilibrio europeo.
|
2. La trasformazione sociale. Popolazione, economia,
società e territorio fra "crisi generale" e "nuove
frontiere.
2.1 Esplosione demografica, produzione
agricola e nuovi rapporti sociali nelle campagne.
2.2 Dal lavoro
agricolo all'organizzazione manifatturiera: approvvigionamenti,
tecniche d'uso, macchine. Avvio della rivoluzione industriale.
2.3 Energie,
risorse, ambiente.
|
3. Il problema della rivoluzione come paradigma del
cambiamento. Dall'età barocca alla stagione delle riforme. Europa e
America a confronto.
3.1 Rivoluzione culturale: illuminismo,
diffusione di nuovi modelli comportamentali. Razionalismo,
individualismo, utilitarismo, cosmopolitismo.
3.2 Critica della
tradizione e progettualità delle riforme. Dispotismo
illuminato.
3.3 La scelta
rivoluzionaria: Stati Uniti d'America e Francia.
3.4 La
rivoluzione francese in Europa.
|
4. Nazione e popolo. Prospettive sociopolitiche e
culturali nell'epoca del liberalismo classico.Borghesie alla prova.
4.1 Cultura romantica, ideali socialisti ed
umanitari, pensiero liberale, cattolicesimo e liberalismo. Mete
e conquiste costituzionali.
4.2 Dalla
rivoluzione francese ai risorgimenti nazionali.
4.3 Il
quarantotto.
|
5. Processi di integrazione nazionale e costruzioni
sovranazionali.
5.1 Questioni politiche e istituzionali nella
formazione dello Stato unitario in Italia.
5.2 Il processo
di unificazione tedesca: monarchia, esercito, classi sociali e
formazione del mercato nazionale.
5.3 Espansione
della "frontiera" e guerra civile americana.
5.4 L'articolarsi
del quadro europeo e gli imperi plurinazionali.
|
6. L'economia mondiale e la rottura dell'equilibrio
europeo.
6.1 La grande depressione: crisi agraria,
migrazioni - emigrazioni.
6.2
Protezionismo, militarismo e stato interventista. I caratteri
della seconda rivoluzione industriale.
6.3
Internazionalismo socialista: la Comune.
6.4 Imperialismo
e colonialismi. Dall'egemonia bismarkiana alla crisi
dell'equilibrio europeo.
|
Quinto Anno [2 ore]
Il '900
1. Le forme della società di massa.
1.1 L'andamento demografico.
1.2 Mobilità e
questioni sociali: borghesie, classi operaie, gruppi marginali.
Il movimento operaio e lo sviluppo dei sindacati. Il socialismo
ed il pensiero sociale cattolico. La questione femminile.
1.3
L'organizzazione dei sistemi politici: parlamenti, partiti e
riforme elettorali. Comportamenti collettivi, formazione del
consenso: scuola, opinione pubblica, legislazione sociale. I
movimenti nazionalisti. La crisi di fine secolo in Italia e i
caratteri dell'età giolittiana.
1.4 La crisi del
positivismo e la ridefinizione dei paradigmi della scienza.
Nuove tendenze culturali.
|
2. La dissoluzione dell'ordine europeo.
2.1 I segni precursori dell'instabilità:
competizioni interstatali e imperialismi, conflitti regionali,
ideologie nazionaliste.
2.2 La prima
guerra mondiale.
2.3 Le due
rivoluzioni russe e il comunismo di guerra. I movimenti di massa
in Europa e il fallimento della rivoluzione in occidente. La
crisi dello Stato liberale in Italia.
2.4 I trattati di
pace e la nuova mappa geopolitica mondiale. I movimenti di
liberazione nel Terzo mondo e il nodo del Medio Oriente. Le
relazioni internazionali e la Società delle Nazioni.
2.5 La fabbrica
del consenso: la radio, il cinema e i nuovi modelli della vita
privata.
|
3. Dalla guerra alla guerra. Strategie e tentativi di
controllo della crisi.
3.1 Scenari e attori internazionali della
crisi. La frammentazione del mercato mondiale.
3.2 L'emergenza
totalitaria: lo stato fascista in Italia, l'ascesa del nazismo
in Germania, la diffusione dei regimi autoritari in Asia e in
America latina.
3.3 La sfida
dell'Unione Sovietica e il socialismo in un paese solo;
l'industrializzazione forzata e le basi sociali dello
stalinismo; il partito-Stato e il mosaico delle nazionalità.
3.4 Crisi
economica e risposte delle democrazie occidentali: gli Stati
Uniti e il New Deal, le politiche economiche keynesiane in
Francia, Gran Bretagna e nei paesi scandinavi.
3.5 L'insicurezza
collettiva e l'erosione della pace: i fronti popolari e la
guerra civile spagnola. L'espansionismo hitleriano, il riarmo e
il fallimento delle diplomazie.
3.6 La seconda
guerra mondiale come conflitto totale. Le conseguenze politiche
ed economiche.
|
4. Il mondo bipolare.
4.1 L'ordine delle superpotenze: la
conferenza di Yalta e la divisione del pianeta in sfere
d'influenza; gli accordi di Bretton Woods e il sistema economico
internazionale; la nascita dell'ONU. La fine della "grande
alleanza" e la guerra fredda. Il potere atomico e
l'equilibrio del terrore.
4.2 I due blocchi
tra competizione e distensione: gli USA e la "nuova
frontiera" kennedyana; il processo di unificazione europea;
la destalinizzazione in URSS; le democrazie popolari dell'est.
4.3 L'Italia
repubblicana: istituzioni, sviluppo economico, lotta politica,
squilibri sociali.
4.4 L'esplosione
della periferia: inflazione demografica e decolonizzazione del
Terzo Mondo; India e Cina, due decolonizzazione del terzo Mondo;
India e Cina, due rivoluzioni a confronto; la crisi del sud-est
asiatico; questione palestinese e conflitti arabo-israeliani;
l'emancipazione dell'Africa; dipendenza economica e dittature
militari in America latina.
4.5 La Chiesa
cattolica e la "svolta" del Concilio vaticano II.
4.6 Il
sessantotto.
|
5. Verso il nuovo ordine mondiale.
5.1 Le trasformazioni dell'economia e la
società post-industriale. Lo squilibrio Nord/Sud e i limiti
dello sviluppo. Movimenti demografici e migrazioni
internazionali.
5.2 Il sociale
ridefinito: soggettività emergenti, movimenti collettivi e
istituzioni diffuse; il microsistema della famiglia. Le
patologie sociali. Il governo della società complessa.
5.3 Rivoluzione
informatica e tecnologica; la diffusione planetaria dei mass
media, il confronto tra culture. Scienza e nuovi problemi.
5.4 La
"rivoluzione" del 1989: crollo di sistemi,
imperialismi e localismi.
5.5 La
geopolitica ridefinita: spinte nazionalistiche e identità
nazionali. Comunità sovranazionali. Fondamentalismi, nuove
emarginazioni. Uso delle risorse e redistribuzione della
ricchezza.
|
INDICAZIONI DIDATTICHE
1. Il pensiero storico, in quanto metodo e forma di
spiegazione euristica della realtà umana e sociale, è parte
costitutiva e integrante del sapere e della cultura occidentale. La
nostra cultura è intimamente storica. In questo senso la storia può
essere riconosciuta come una espressione culturale diffusa e come un
peculiare modello di investigazione della realtà. La pervasività
stessa del pensiero storico consente la sua trasformazione in senso
comune storico, su cui possono innestarsi usi sociali, politici ed
ideologici, talvolta impropri, rispetto ai quali la scuola ha compiti di
chiarificazione e di critica.
2. La storia è la disciplina che studia e indaga le
differenze e il mutamento, le strutture, le permanenze e le continuità;
rapporta l'evento al contesto generale specifico; inserisce il caso
particolare in una trama di relazioni, retaggi, opportunità; considera
in un'ottica di complessità soggetti, azioni, comportamenti e valori.
La storia dunque si realizza come operazione di selezione,
contestualizzazione, interpretazione e come disciplina fondata su un
metodo rigoroso di indagine sui fatti, su una tecnica collaudata di
ricerca delle relazioni, su una ermeneutica controllabile ed esplicita.
Infine procede alla spiegazione di eventi, processi e permanenze
mediante proprie tecniche di discorso.
3. Finalità essenziale dell'insegnamento storico è
quella di educare gli studenti alla consapevolezza del metodo storico,
per ciò che attiene all'accertamento dei fatti, all'investigazione,
all'utilizzo, all'interpretazione delle fonti, all'esposizione delle
argomentazioni. Ciò avviene non su procedure astratte, ma in stretta
relazione e interdipendenza con i contenuti. L'interazione
metodo/contenuti costituisce l'asse privilegiato della didattica
storica. Nel pieno rispetto di tale interazione, l'insegnante sceglie
percorsi didattici, finalizzati all'acquisizione di obiettivi cognitivi
e metodologici, programmaticamente individuati ed esplicitati, percorsi
che utilizzano - a misura degli studenti - le procedure del metodo
storico: formulazione delle domande, definizione del "nodo
problematico", sviluppo delle dinamiche interne e delle
interrelazioni contestuali, accertamento delle eredità.
4. La storiografia offre la possibilità di
puntualizzare mezzi di indagine e modelli di interpretazione, e consente
il vaglio critico del patrimonio delle conoscenze acquisite e il loro
utilizzo, la possibilità di confronti e di comparazioni. Essa consente
altresì di individuare i punti di vista, i riferimenti ideologici, la
strumentazione teorica e concettuale.
5. La struttura dei contenuti proposti, composta da
grandi contestualizzazioni e dalla loro articolazione, si incontra con
le modalità di apprendimento proprie del giovane che ha bisogno di
"viaggiare" tra le grandi generalizzazioni e l'esattezza del
concreto. Essa segnala un metro per risolvere la prescrittività dei
programmi di storia, stretti tra la complessità e l'ampiezza dei fatti
da esaminare, la necessità della selezione e il rapporto non episodico
con la riflessione storiografica.
6. I contenuti individuati riguardano in particolare
l'uomo associato in collettività, teso a realizzare un'esistenza
accettabile, a sfruttare al meglio il patrimonio delle conoscenze
accumulate, inserito in un contesto dato di relazioni, di vincoli, di
rappresentazioni e autorappresentazioni, di possibilità e rapporto tra
uomo, natura e cultura e tra collettività e sfruttamento delle risorse
ambientali; le forme di governo delle risorse, delle culture, delle
società; l'articolazione delle identità e delle soggettività.
7. Nello stesso modo in cui lo storico utilizza fonti
documentarie che sono oggetto di indagine da parte di discipline non
assimilabili alla storia (geografia, linguistica, filosofia, economia,
psicologia, sociologia, etologia, ecc.) - proponendo così una ricerca
di tipo pluridisciplinare o interdisciplinare -, anche l'insegnante di
storia deve saper utilizzare una strumentazione ermeneutica
pluridisciplinare. Ad essa lo predispone la stessa natura della storia
che mutua, all'occasione, da altre discipline lessico e quadri di
riferimento concettuali.
8. La didattica storica qui prospettata necessita di
una strumentazione di supporto articolata e accessibile: carte
geografiche, tabelle cronologiche e sinottiche, manuali di storia, testi
storiografici, testi documentari, raccolta di fonti, riproduzioni di
documenti, materiale computerizzato ecc.
Così configurata, questa didattica costituisce un
vero e proprio laboratorio di storia (ove possibile da realizzare anche
in una sede apposita), del quale fanno parte a pieno titolo visite ad
archivi pubblici e privati e a musei.
A seconda della tipologia dell'unità di studio,
cambiano le prove di verifica. Ad esempio un lavoro di
concettualizzazione spazio-temporale richiede che lo studente dimostri
la padronanza di carte geografiche e cronologiche; un lavoro sulle
fonti, che lo studente dimostri di saper formulare questionari di
interrogazione di un documento, o di saper confrontare più documenti in
modo corretto; un lavoro che implichi la lettura dei testi differenziati
(manuali, saggi e articoli divulgativi) richiede che lo studente
dimostri le proprie competenze d'uso di generi testuali diversi; se
l'allievo deve riferire - oralmente o per iscritto - sul proprio lavoro,
si richiede la capacità di pianificare una relazione, di argomentare
con proprietà, di servirsi del lessico specifico, di operare rimandi
alle fonti di informazione. Se l'allievo deve dimostrare di possedere le
conoscenze studiate, saranno utili prove strutturate quali domande vero
falso e a risposta multipla, testi a completamento, ecc.
E' essenziale, infine, che l'insegnante accerti le
competenze, le conoscenze e le abilità acquisite dagli allievi,
mediante prove di ingresso, predisposte in funzione sia del raccordo col
biennio, sia dell'unità di studio prescelta.
Il programma mette a disposizione del docente un
materiale suddiviso e organizzabile in modo da progettare programmazioni
che, oltre a garantire l'acquisizione delle conoscenze essenziali,
rispondano ai bisogni degli studenti, agli stili di insegnamento, alle
disponibilità orarie. Tale flessibilità permette di caratterizzare
l'insegnamento rispetto all'indirizzo e di costruire occasioni
interdisciplinari.
La struttura dei contenuti proposti è composta da
grandi contestualizzazioni, corrispondenti alle titolazioni di ciascun
contenuto (indicate con i numeri), ciascuna delle quali si articola in
un itinerario possibile, (indicato dalla serie di lettere). Queste
articolazioni vanno intese come piste di lettura utili per la
esplicitazione delle contestualizzazioni.
Sono prescrittivi, per ciascun anno, tutte le
contestualizzazioni e non meno di tre itinerari.
Le contestualizzazioni sono prescrittive perchè nel
loro insieme consentono di costruire una mappa cognitiva utile per
comprendere il periodo storico previsto nell'anno. E' prescrittivo lo
studio di almeno tre itinerari, in modo da garantire una varietà
sufficiente di approcci, e da abituare lo studente al lavoro di
confronto tra fatti e contestualizzazioni.
L'insegnante potrà costruire, inoltre, uno o più
itinerari - sostitutivi di quelli proposti - combinando in modo coerente
e storicamente significativo singoli punti, tratti dalle diverse
articolazioni (contrassegnate dalle lettere), in modo da percorrere
trasversalmente i contenuti proposti. Ciascun contenuto è suscettibile
ancora di approfondimenti culturali di ricerca anche nella dimensione
storica locale.
Dal monte ore a disposizione, un terzo potrà essere
dedicato allo studio delle contestualizzazioni; la restante parte -
dedicata allo studio degli itinerari - potrà essere ripartita secondo
le esigenze della programmazione.
La metà del XVII secolo e la fine del XIX separano
lo studio nelle tre annualità. Tale periodizzazione non segnala una
cesura netta. Infatti, il programma è costruito con percorsi tematici
che possono sovrapporsi cronologicamente e svilupparsi secondo
temporalità proprie.
Il programma dell'ultimo anno è presentato in forma
più analitica. Tale scelta nasce dall'esigenza di fornire, attraverso
conoscenze più ampie e approfondimenti indispensabili, una piena
comprensione del proprio tempo.
LINGUA
STRANIERA
FINALITA'
Le finalità del triennio integrano e ampliano le finalità del biennio
e mirano a potenziare i seguenti aspetti:
- la competenza comunicativa per
consentire un'adeguata interazione in contesti diversificati ed una
scelta di comportamenti espressivi sostenuta da un più ricco
patrimonio linguistico;
- la comprensione interculturale, non
solo nelle sue manifestazioni quotidiane, ma estesa a espressioni più
complesse della civiltà straniera e agli aspetti più significativi
della sua cultura;
- la consapevolezza della matrice comune
che lingue e culture appartenenti allo stesso ceppo conservano
attraverso il tempo pur nelle diversità della loro evoluzione;
- l'educazione linguistica che coinvolga
la lingua italiana, sia in un rapporto comparativo sistematico, sia
nei processi di fondo che stanno alla base dell'uso e dello studio
di ogni sistema linguistico;
- la consapevolezza dei propri processi
di apprendimento che permetta la progressiva acquisizione di
autonomia nella scelta e nell'organizzazione delle proprie attività
di studio.
OBIETTIVl DI APPRENDIMENTO
Alla fine del triennio lo studente dovrà dimostrare di essere in grado
di:
- comprendere, in maniera globale o
analitica, a seconda della situazione, testi orali relativi anche al
settore specifico dell'indirizzo;
- sostenere semplici conversazioni, su
argomenti generali e specifici, adeguate al contesto e alla
situazione di comunicazione;
- produrre testi orali per descrivere
processi o situazioni con chiarezza logica e precisione lessicale;
- comprendere in maniera globale
testi scritti di interesse generale specifici del settore di
specializzazione;
- comprendere in modo analitico testi
scritti specifici dell'indirizzo
- trasporre in lingua italiana testi
scritti di argomento tecnologico;
- individuare le strutture e i
meccanismi linguistici che operano diversi livelli: pragmatico,
testuale, semantico-lessicale e morfosintattico;
- riconoscere i generi testuali e, al
loro interno, le costanti che li caratterizzano;
- attivare modalità di apprendimento
autonomo sia nella scelta di materiali e di strumenti di studio, sia
nell'individuazione di strategie idonee a raggiungere gli obiettivi
prefissati.
N.B. Gli obiettivi e i contenuti
sono riferiti alle abilità considerate separatamente. Tuttavia, per
sviluppare le abilità, si prevedono anche attività di tipo integrato.
Per favorire un apprendimento efficace della lingua straniera è
indispensabile predisporre l'orario in modo che le ore di lezione
previste siano sempre separate.
CONTENUTI
Terzo anno [3 ore]
Il terzo anno di scuola secondaria superiore è un anno di raccordo. Lo
studio della lingua straniera continua sulle linee direttive tracciate
per il biennio,,tenendo conto della maggiore competenza degli studenti,
dei loro interessi culturali, del grado di maturità raggiunto e
dell'esigenza di preparazione specifica.
Si devono presentare testi sia orali (a viva voce, registrazioni
telefoniche, radiofoniche e televisive), sia scritti. Tali testi,
proposti per consolidare e ampliare la competenza linguistica e
comunicativa, devono offrire un'ampia varietà di linguaggi e di
registri che recuperi la valenza culturale e gli aspetti di civiltà
sottesi ai linguaggi stessi. Si incideranno brevi testi letterari
rappresentativi dei vari generi mirati soprattutto a far cogliere la
distinzione tra prodotti di tipo immaginativo e prodotti di tipo
funzionale e a consentire una più completa formazione culturale dello
studente.
Verso la fine dell'anno si introdurranno anche testi di carattere
divulgativo su problematiche generali connesse con l'indirizzo
specifico. I testi saranno finalizzati alla comprensione, alla
discussione e alla riflessione sulla lingua; ove possibile, si eseguirà
anche un'analisi comparativa con le altre culture e civiltà.
I materiali su cui si basano le attività saranno graduati tenendo
presente che la loro difficoltà è costituita soprattutto
dall'accumularsi dei seguenti fattori: l'estraneità e la complessità
dell'argomento, la densità
dell'informazione e la difficoltà linguistica.
1. Comprensione e produzione orale
I testi per lo sviluppo dell'ascolto devono essere espressi a velocità
normale, offrire una varietà di pronunce ed essere rappresentativi di
diverse tipologie (narrativi, descrittivi, regolativi ecc.) e dei
seguenti generi testuali:
- comunicazioni telefoniche;
- interviste;
- discorsi, lezioni e relazioni;
- tavole rotonde e dibattiti;
- notiziari radiofonici e televisivi;
- annunci pubblicitari.
La produzione orale, mirante a descrivere, narrare, dare istruzioni,
esporre ed argomentare, riguarderà i seguenti generi:
- brevi monologhi (anche esposizioni su traccia scritta);
- conversazioni a viva voce e telefoniche;
- discussioni e dibattiti;
- interviste;
- brevi relazioni.
2. Comprensione e produzione scritta
I testi per lo sviluppo della comprensione scritta saranno
rappresentativi dei seguenti generi testuali:
- dépliant e testi pubblicitari ; .
- articoli da giornali e riviste;
- pagine da testi stranieri, anche disciplinari ;
- brevi racconti, poesie e canzoni.
La produzione scritta consisterà in:
- lettere di carattere formale e informale:
- dépliant;
- testi personali, diari;
- appunti, scalette;
- resoconti e brevi relazioni;
- commenti a testi o a attività;
- riassunti e sintesi di testi letti o ascoltati e di filmati.
Per la riflessione sulla lingua si rimanda alla fine dei contenuti del
quarto e quinto anno. .
Quarto e quinto anno [3 e 2 ore]
I contenuti proposti per il terzo anno verranno ripresi ad ampliati,
ponendo attenzione ai seguenti punti:
- essi devono costituire il punto di avvio per le attività di
comprensione orale e scritta e di produzione orale;
- devono essere motivanti al fine di far emergere più facilmente sia le
strategie di comprensione, sia discussioni volte a consolidare la
competenza comunicativa;
- i testi scritti saranno prevalenti, in quanto la lettura è l'attività
linguistica da privilegiare;
- i testi di interesse generale saranno legati all'attualità
socio-culturale;
- gli argomenti dei testi specialistici si raccorderanno a quelli
trattati nelle materie tecniche e professionali, mediante collegamenti
trasversali;
- le istruzioni per l'uso di hardware o software informatico saranno
oggetto di attenzione;
- i testi scelti saranno di complessità adeguata sia alle conoscenze
tecniche già possedute dagli studenti, sia alla competenza linguistica
raggiunta;
- i testi specialistici dovranno favorire la precisione terminologica.
I contenuti verteranno sui seguenti argomenti di carattere generale e
tecnico:
- avvenimenti di interesse generale o particolare della classe;
- tematiche di carattere scientifico e tecnologico;
- descrizione di processi tecnologici.
La produzione di testi scritti non costituirà un contenuto di
apprendimento specifico, ma sarà funzionale allo sviluppo delle altre
abilità e comprenderà appunti, scalette, brevi resoconti.
Si prevede la trasposizione in lingua italiana di testi di argomento
tecnologico, con attenzione ai valori comunicativi e alla precisione
terminologica.
Riflessione sulla lingua e sulla comunicazione (valida per tutto il
triennio).
La riflessione, che riguarda l'intero sistema della lingua e gli usi
linguistici nella comunicazione, riprenderà e approfondirà gli aspetti
oggetto di studio del biennio, e precisamente:
- integrazione di diversi codici nella comunicazione: il rapporto tra
linguaggi verbali, paraverbali (ritmo, intonazione ecc.) e non verbali
(gesti, mimica ecc. per l'orale; numerici, iconici ecc. per lo scritto)
in testi e contesti via via più complessi;
- caratteristiche della lingua in relazione ai diversi mezzi: parlato,
scritto, forme multimediali;
- varietà della lingua in dimensione sociale (registro), geografica e
cronologica (dinamicità della lingua);
- aspetti pragmatici: ruoli sociali, scopi espliciti e impliciti dei
parlanti ed effetti del messaggio sui destinatari ; strategie
comunicative; rapporto tra funzioni comunicative e forme linguistiche;
- testualità: coerenza e meccanismi di coesione, modalità di
organizzazione dei diversi tipi e generi testuali;
- lessico e semantica: meccanismi di generazione delle parole, funzione
degli affissi, ecc. ; nozione di campo semantico; denotazione e
connotazione; la semantica del verbo (modalità, tempo, aspetto ecc.);
- morfologia e sintassi: sistemi morfologici (flessioni verbali,
nominali ecc.) e strutture sintattiche (costituenti della frase, ordine
delle parole ecc.). .
INDICAZIONI DIDATTICHE
Si confermano, in quanto valide per tutto il corso di studi, le
indicazioni metodologiche proposte nei programmi del biennio.
Le abilità di comprensione orale si sviluppano su testi di tipologia e
argomento diversi, a forma dialogica o monologica (conversazioni,
relazioni, trasmissioni radiofoniche o televisive di vario tipo ecc.).
Su di essi gli studenti vengono abituati a compiere le seguenti
operazioni:
- anticipare i contenuti sulla base di alcuni dati e formulare ipotesi;
- cogliere il significato globale;
- cogliere le strategie dei parlanti;
- cogliere l'atteggiamento dei parlanti;
- rivedere le ipotesi formulate inizialmente al termine dell'ascolto;
- valutare il contributo dei partecipanti a un dialogo o ad una
discussione. .
Per meglio finalizzare l'ascolto, si possono proporre schede e griglie
da completare, presa di appunti e attività su compito definito.
La produzione orale si favorisce con attività in coppia o in gruppo
(simulazione, role-play ecc.), a partire da testi ascoltati o letti. Lo
studente sarà condotto a mettere in atto diverse strategie comunicative
a seconda del contesto, delle caratteristiche degli interlocutori, degli
scopi ecc. Tali attività saranno precedute, o inframmezzate, da momenti
di riflessione sulla comunicazione per permettere il successivo
passaggio a una produzione autonoma. Per giungere a questo tipo di
competenza comunicativa, gli studenti dovranno acquisire la capacità di
produrre, in particolare, forme espositive e argomentative.
Tale competenza verrà agevolata da una vasta gamma di attività quali
ad esempio:
- sviluppo del discorso su note precedentemente prese in fase di
ascolto;
- presentazione di contenuti da diversi punti di vista;
- operazione di sintesi o di sviluppo dei contenuti;
- sviluppo di una tesi partendo da ipotesi date.
La capacità di sostenere una conversazione telefonica assume
particolare rilevanza in ambito aziendale. Tale capacità viene
sviluppata mediante simulazioni à viva voce in classe che permettono di
apprendere le modalità specifiche in uso in questo particolare tipo di
interazione e, successivamente, nel laboratorio linguistico, si possono
introdurre registrazioni di telefonate di diverso grado di complessità
che
presentino vari registri linguistici.
Per quanto riguarda le attività di lettura, si proseguirà
nell'utilizzo delle varie tecniche di lettura a seconda degli scopi
(lettura globale, esplorativa, analitica) applicate a testi i cui
contenuti verteranno dapprima su argomenti e problematiche legate
all'attualità e, in seguito, su tematiche più specifiche
dell'indirizzo.
Al fine di mettere lo studente in grado di leggere in modo adeguato
testi tratti da giornali, manuali e pubblicazioni specializzate, sarà
utile attivare le seguenti competenze specifiche:
- individuare gli aspetti iconici e gli inizi discorsivi e tematici
presenti nel testo attivando le conoscenze già possedute dagli allievi;
- porsi domande sul testo e formulare ipotesi avendo chiaro l'obiettivo
della lettura;
- comprendere le principali informazioni esplicite;
- effettuare inferenze in base a informazioni già note o contenute nel
testo;
- valutare l'utilità delle informazioni contenute nei testi.
La lettura di testi specialistici e di tesi letterari può fornire
spunti per attività di produzione orale che assumono la forma di
resoconti, dibattiti e discussioni su problemi, che è opportuno
affrontare, ove possibile, comparandoli con problemi analoghi nel nostro
paese.
Considerando la rilevanza formativa del riassunto, orale e scritto, è
opportuno dedicare spazio a tale attività a diversi livelli, sia come
riduzione del testo originale, sia come rielaborazione del testo
d'origine con parole diverse, sia come trasposizione sintetica di testi
letti o ascoltati in italiano. L'apprendimento delle capacità di
sintesi può avere luogo con attività di gruppo in cui la risposta alla
consegna sia, soprattutto nei primi tempi, il prodotto di una
discussione tra i diversi componenti.
Per rafforzare le abilità di produzione scritta si possono eseguire «esercizi
di traduzione intralinguistica» nell'ambito della stessa varietà
linguistica: si può richiedere, ad esempio, la descrizione di una
stessa
situazione da punti di vista diversi; il passaggio dal discorso diretto
al discorso indiretto e viceversa; il cambio di varietà linguistica,
con passaggio dal linguaggio informale a quello formale e viceversa;
l'allargamento o il restringimento di un testo, trasformando, ad
esempio, una circolare pubblicitaria in un cartellone stradale o
viceversa. si possono inoltre proporre esercizi di trascodificazione da
forma grafica (tabulati, diagrammi, istogrammi ecc.) in forma
linguistica.
Pur non trascurando la scrittura manipolativa, che favorisce
l'acquisizione di automatismi linguistici, è opportuno proporre attività
sempre più autonome e impegnative per abituare lo studente ad un uso
consapevole, personale e creativo della lingua straniera. Possono
servire allo scopo la scrittura di paragrafi su modelli dati,
composizioni su traccia, composizioni libere ecc. .
Nella quarta e nella quinta classe è necessario stabilire ogni raccordo
possibile con le altre materie, in modo che i contenuti proposti nella
lingua straniera, pur senza perdere la loro specificità, abbiano
carattere trasversale nel curricolo. È necessario tener presente,
comunque, che nessun argomento può essere presentato nella lingua
straniera se non è stato prima concettualmente assimilato in altri
ambiti disciplinari, in quanto ogni «input» linguistico deve trovare
strutture cognitive in grado di recepirlo.
Poiché nella futura attività di lavoro potrà essere richiesta la
traduzione di testi di quarta e quinta classe, verranno avviati esercizi
di traduzione. Tali attività, che evitano la traduzione della frase
isolata e prevedono invece una chiara contestualizzazione, sono efficaci
per consolidare sia la competenza testuale, sia l'educazione
linguistica. La traduzione non può essere letterale e deve
salvaguardare la precisione dei termini tecnici e l'intenzione
comunicativa del testo. In questo senso essa è da intendersi come
aggiuntiva alle abilità di base e non come metodo per imparare la
lingua. È opportuno che l'uso del dizionario bilingue, necessario per
questa attività, costituisca oggetto di esercitazioni specifiche.
Poiché l'autonomia di apprendimento costituisce una finalità primaria
nella formazione dello studente, è opportuno che l'insegnante colga
qualsiasi occasione per favorirla, offrendogli sempre maggiori spazi di
decisione e di scelta. A questo fine è utile disporre di un'ampia
varietà di materiali linguistici (possibilmente corredati da strumenti
di autoverifica), favorire l'accesso a media audiovisivi e tecnologici
che rispondano ai diversi stili cognitivi e strutturare attività
comunicative diversificate che coinvolgano lo studente e lo rendano
protagonista del suo apprendimento. In tal modo il docente assume il
ruolo di guida e facilitatore per lo studente, il quale, conscio
dell'obiettivo da raggiungere, può individuare modalità, strumenti e
percorsi personali che gli permettano di massimizzare le sue capacità
di apprendere.
La verifica e la valutazione
Prove di comprensione orale e scritta
La comprensione, globale o analitica, dei generi testuali proposti, potrà
essere verificata, per l'orale e per lo scritto, mediante le prove
seguenti:
- questionari a scelta multipla;
- questionari a risposta breve;
- compilazione di tabelle, griglie e moduli;
- ricodificazione di testi in forma grafica (tabelle, diagrammi,
diagrammi di flusso, istogrammi ecc.).
Prove di produzione orale
La produzione orale, che si realizza nella classe per lo più con
attività in coppia o in gruppo, con dibattiti e discussioni, potrà
essere verificata avvalendosi di griglie di osservazione sistematica che
permettono
di valutare le prestazioni dei singoli riducendo al minimo gli elementi
di impressionismo e di casualità.
Prove di produzione scritta
La produzione scritta potrà essere verificata mediante:
- brevi descrizioni o narrazioni;
- brevi resoconti e commenti a testi o ad attività;
- lettere formali o informali di carattere personale;
- ricodificazione da diagrammi o tabelle;
- brevi composizioni di carattere generale su traccia.
Prove di tipo integrato
Le attività integrate potranno essere verificate con:
- trasposizioni di conversazioni telefoniche in appunti e
successivamente in messaggi articolati;
- ricostruzione di un testo da appunti presi;
- compilazione di moduli;
- dettati;
- test di tipo «cloze»;
- riassunti a partire da testi orali e scritti, di carattere generale o
specifico;
- trasformazione di testi (cambiando un elemento della comunicazione:
tempo, punto di vista, destinatario, intenzione comunicativa ecc.);
- riassunti di testi narrativi.
Prove di competenza linguistica
Il possesso delle singole competenze linguistiche potrà essere
verificato mediante:
- completamento di frasi o testi sui vari aspetti linguistici (tempi
verbali, connettori testuali ecc.);
- trasformazione di frasi.
Frequenza delle prove .
La valutazione riguarda le varie abilità, singole o integrate, e la
competenza linguistica. Pertanto sarà opportuno che ogni prova
verifichi più di un'abilità e comprenda tipologie di attività
diverse.
La classificazione riguarderà per le classi terze sia l'orale sia lo
scritto e nelle quarte e quinte solo l'orale; in entrambi i casi, si
fonderà su almeno tre verifiche per quadrimestre o due per trimestre.
MATEMATICA
FINALITA'
Nel corso del triennio superiore l'insegnamento della matematica
prosegue ed amplia il processo di preparazione scientifica e culturale
dei giovani già avviato nel biennio; concorre, insieme alle altre
discipline, allo sviluppo dello spirito critico ed alla loro promozione
umana e intellettuale.
In questa fase della vita scolastica lo studio della matematica cura e
sviluppa in particolare:
- l'acquisizione di conoscenze a livelli
più elevati di astrazione e di formalizzazione;
- la capacità di cogliere i caratteri
distintivi dei vari linguaggi (storico-naturali, formali,
artificiali);
- la capacità di utilizzare metodi,
strumenti e modelli matematici in situazioni diverse;
- l'attitudine a riesaminare
criticamente e a sistemare logicamente le conoscenze via via
acquisite.
L'insegnamento della matematica, pur
collegandosi con gli altri contesti disciplinari per assumere
prospettive ed aspetti specifici, conserva la propria autonomia
epistemologica-metodologica e persegue quindi le stesse finalità.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Alla fine del triennio l'alunno dovrà possedere, sotto l'aspetto
concettuale, i contenuti prescrittivi previsti dal programma ed essere
in grado di:
- sviluppare dimostrazioni all'interno
di sistemi assiomatici proposti o liberamente costruiti;
- operare con il simbolismo matematico
riconoscendo le regole sintattiche di trasformazione di formule;
- utilizzare metodi e strumenti di
natura probabilistica e inferenziale;
- affrontare situazioni problematiche di
varia natura avvalendosi di modelli matematici atti alla loro
rappresentazione;
- costruire procedure di risoluzione di
un problema e, ove sia il caso, tradurle in programmi per il
calcolatore;
- risolvere problemi geometrici nel
piano per via sintetica o per via analitica;
- interpretare intuitivamente situazioni
geometriche spaziali;
- applicare le regole della logica in
campo matematico;
- riconoscere il contributo dato dalla
matematica allo sviluppo delle scienze sperimentali;
- comprendere il rapporto tra scienza e
tecnologia ed il valore delle più importanti applicazioni
tecnologiche;
- inquadrare storicamente l'evoluzione
delle idee matematiche fondamentali.
CONTENUTI
Terzo anno [4 ore]
1.a Circonferenza, ellisse, parabola, iperbole nel piano
cartesiano.
1.b Cambiamento del sistema di coordinate.
1.c Lunghezza della circonferenza e misure angolari.
1.d Teorema del coseno e teorema dei seni. Risoluzione dei triangoli.
2.a L'insieme dei numeri reali e sua completezza.
2.b Potenze a base reale positiva e ad esponente reale.
2,c Numeri complessi e loro rappresentazione in forma algebrica,
trigonometrica, esponenziale. Radici n-esime dell'unità.
2.d Spazi vettoriali: struttura vettoriale in R2 e in R3. Basi,
trasformazioni lineari. Risoluzione di sistemi lineari. Struttura
algebrica delle matrici di ordine 2.
3.a Disequazioni di II grado. Sistemi di disequazioni.
3.b Logaritmo e sue proprietà. Funzioni esponenziale e
logaritmica.
3.c Funzioni circolari e loro inverse. Formule di addizione e
principali conseguenze.
3.d Zeri di funzioni.
6.a Implementazione di algoritmi numerici diretti ed iterativi,
controllo della precisione.
Quarto anno [3 ore] .
4.a Valutazioni e definizioni di probabilità in vari contesti. .
6.a Convergenza di metodi iterativi. Algoritmi ricorsivi.
Complessità computazionale di algoritmi definiti in modo iterativo e
ricorsivo.
7.a Principio d'induzione. Progressioni aritmetica e geometrica.
Successioni numeriche e limite di una successione.
7.b Limite, continuità, derivata di una funzione in una variabile
reale.
7.c Teoremi di Rolle, Cauchy, Lagrange, De l'Hopital. Formula di
Taylor
7.d Studio e rappresentazione grafica di una funzione.
7.e Il problema della misura: lunghezza, area, volume. Integrale
definito.
7.f Funzione primitiva ed integrale indefinito. Teorema
fondamentale del calcolo integrale. Integrazione per sostituzione e per
parti.
Quinto anno [3 ore]
1.a Incidenza, parallelismo, ortogonalità nello spazio. Angoli di
rette e piani, angoli, diedri, triedri.
1.b Poliedri regolari. Solidi notevoli.
1.c Coordinate cartesiane nello spazio. Equazioni del piano e
della retta.
3.a Funzione di più variabili reali.
7.a Serie numeriche. Sviluppo in sede di una funzione in una
variabile reale: serie di potenze e di Fourier.
7.b Equazioni differenziali del I ordine. Equazioni differenziali
a coefficienti costanti del II ordine.
7.c Risoluzione approssimata di equazioni. Integrazione numerica.
COMMENTO AI SINGOLI TEMI
Tema n. I - Geometria
Gli argomenti di geometria per il triennio sono in stretta connessione
con gli argomenti suggeriti per il biennio e completano la formazione
dell'alunno dandogli una visione, per quanto possibile, completa della
disciplina.
Proseguendo nello studio del metodo cartesiano si definiranno le coniche
come luoghi geometrici e se ne scriveranno le equazioni che con
riferimento a sistemi di assi coordinati opportunamente scelti.
Il cambiamento degli assi coordinati consentirà di ampliare lo studio
delle curve di secondo ordine.
Lo studio della trigonometria, ridotto all'essenziale, è finalizzato
alla risoluzione dei triangoli; esso risponde anche alle necessità
proprie delle altre scienze.
Le dimostrazioni delle principali proprietà dello spazio euclideo
tridimensionale e dei solidi notevoli completano gli argomenti di
geometria elementare; nello sviluppo dei vari argomenti l'intuizione avrà
un
ruolo determinante.
Lo studio dei primi elementi di geometria analitica nello spazio non sarà
fine a se stesso, ma dovrà servire di supporto sia allo studio degli
elementi di analisi che alle applicazioni in campo tecnologico.
Tema n. 2 - Insiemi numerici e strutture
Per definire i numeri reali di potrà fare ricorso alle sezioni di
Dedekind o ad altri metodi; in ogni caso la definizione sarà collegata
con la proprietà di completezza del loro insieme.
L'introduzione dei numeri complessi si avvarrà anche dell'uso delle
coordinate polari e sarà accompagnata da numerose e varie applicazioni;
ad esempio, le radici n-esime dell'unità potranno essere collegate con
il problema di inscrivere un poligono regolare di n lati in una
circonferenza.
Al concetto generale di spazio vettoriale e di trasformazione lineare si
perverrà attraverso l'analisi di casi concreti in vari contesti
scientifici.
Lo studio dei sistemi lineari, che riprende un argomento già iniziato
nel biennio, mira a privilegiare l'esame delle operazioni che
trasformano un sistema lineare in altro ad esso equivalente.
In tal modo si potrà giungere, ad esempio, alla « triangolazione»
della matrice dei coefficienti. Lo studio delle matrici offre un
esempio particolarrnente semplice e significativo di anello non
commutativo.
Tema n. 3 - Funzioni ed equazioni
Gli esercizi di applicazione dei concetti di esponenziale e logaritmo
saranno limitati ai casi più semplici; per il calcolo del logaritmo di
un numero o del numero di dato logaritmo si farà ricorso a strumenti
automatici di calcolo.
Lo studio delle funzioni circolari è limitato al teorema della somma e
sue immediate conseguenze.
Anche per la determinazione dei valori di tali funzioni ci si avvarrà
di strumenti automatici.
Per quanto riguarda le funzioni di due variabili lo studio si limiterà
ai casi più semplici, con il ricorso alla rappresentazione sul piano
cartesiano mediante curve di livello.
Tema n. 4 - Probabilità e statistica
Gli elementi di calcolo delle probabilità
e statistica rispondono all'esigenza di fornire gli strumenti
metodologici per effettuare modellizzazioni e analisi di dati nel
particolare contesto educativo.
Per quanto riguarda l'allusione ai vari contesti in cui si determinano
le probabilità ci si può ricondurre ai diversi metodi di valutazione
che non saranno presentati come antitetici, potendosi usare di volta in
volta quello che appare più aderente al contesto di informazione in cui
si sta operando. Andrà particolarmente tenuta presente la valutazione
come « grado di fiducia» (valutazione soggettiva) in quanto
applicabile
a tutti i contesti.
Tema n. 5 - Gli argomenti di questo tema non interessano l'indirizzo
Tema n. 6 - Informatica
Il sottotema «Implementazione di algoritmi numerici ed iterativi,
controllo della precisione», si articola sui seguenti argomenti:
risoluzione dei sistemi lineari (2 x 2), approssimazioni di soluzioni di
equazioni (bisezioni), costruzione di successioni. Per questi argomenti
si può usare in laboratorio, in modo più avanzato, lo stesso ambiente
di programmazione conosciuto al biennio.
Tema n. 7 - Analisi infinitesimale
Lo studio delle progressioni è propedeutico a quello delle successioni,
perle quali riveste particolare importanza il problema della
convergenza.
Questo porta alla nozione di limite e quindi al concetto più generale
di limite di una funzione di una variabile reale.
L'introduzione di questo concetto e di quello di derivabilità ed
integrabilità sarà accompagnata da un ventaglio quanto più ampio
possibile di loro impieghi in ambiti matematici ed extramatematici ed
arricchita della presentazione ed illustrazione di opportuni
controesempi che serviranno a chiarire i concetti stessi.
L'alunno sarà abituato all'esame di grafici di funzioni algebriche e
trascendenti ed alla deduzione di informazioni dello studio di un
andamento grafico; appare anche importante fare acquisire una mobilità
di
passaggio dal grafico di una funzione a quello della sua derivata e di
una sua primitiva.
Il problema della misura sarà affrontato con un approccio molto
generale, con particolare riferimento al calcolo della lunghezza della
circonferenza e dell'area del cerchio, e va inquadrato preferibilmente
sotto il profilo storico.
Il concetto di integrale scaturirà poi in modo naturale dalla necessità
di dare metodi generali per il calcolo di lunghezze, aree, volumi.
Nell'illustrare i metodi di risoluzione delle equazioni differenziali il
docente farà ricorso a problemi non solo matematici, ma anche attinenti
alla fisica, all'economia ed alla realtà in genere.
Per quanto riguarda là loro risoluzione si avvarrà, per le più
semplici, quali quelle a variabili separabili o a queste facilmente
riconducibili, del metodo tradizionale, per le più complesse dei metodi
propri del
calcolo numerico.
Si utilizzeranno i metodi del calcolo numerico nella determinazione del
valore di una funzione in un dato punto, nella risoluzione di equazioni
e di sistemi e nel calcolo integrale, quando l'impiego dei metodi
tradizionali risulta di difficile applicazione.
Gli argomenti di analisi numerica riportati sono rappresentativi di
problemi risolvibili mediante metodi «costruttivi» che permettono, con
un precisione arbitraria ed in un numero finito di passi eseguibili da
un calcolatore, la determinazione delle loro soluzioni.
Poiché i calcolatori operano nel discreto è necessario tenere conto,
nell'analizzare i diversi metodi proposti, del fenomeno della
propagazione degli errori.
INDICAZIONI DIDATTICHE
Nel ribadire le indicazioni didattiche suggerite nel programma peri
biennio, si insiste sulla opportunità che l'insegnamento sia condotto
per problemi; dall'esame di una data situazione problematica l'alunno
sarà portato, prima a formulare una ipotesi di soluzione, poi a
ricercare il procedimento risolutivo, mediante il ricorso alle
conoscenze già acquisite, ed infine ad inserire il risultato ottenuto
in un organico quadro teorico complessivo; un processo in cui l'appello
all'intuizione sarà via via ridotto per dare più spazio all'astrazione
ed alla sistemazione razionale.
A conclusione degli studi secondari scaturirà così naturalmente
nell'alunno l'esigenza della sistemazione assiomatica dei temi
affrontati, della geometria come di altri contesti, sistemazione che lo
porterà a
recepire un procedimento che è diventato paradigmatico in qualsiasi
ricerca ed in ogni ambito disciplinare.
Si ricorda che il termine problema va inteso nella sua accezione più
ampia, riferito cioè anche a questioni interne alla stessa matematica;
in questa ipotesi potrà risultare didatticamente proficuo storicizzare
la
questione presentandola come una successione di tentativi portati a
livelli di rigore e di astrazione sempre più spinti; sono stati a
riguardo ricordati il,processo che portò alle geometrie non euclidee e
quello che sfociò nel campo integrale. .
In questo ordine di idee il docente, nel trattare i vari argomenti,
sfrutterà anche ogni occasione per illustrare ed approfondire alcune
questioni di epistemologia della matematica.
L'insegnamento per problemi non esclude però che il docente faccia
ricorso ad esercizi di tipo applicativo, sia per consolidare le nozioni
apprese dagli alunni, sia per fare acquisire loro una sicura padronanza
del calcolo.
É comunque opportuno che l'uso dell'elaboratore elettronico sia via via
potenziato utilizzando strumenti e metodi propri dell'informatica nei
contesti matematici che vengono progressivamente sviluppati; mediante la
visualizzazione di processi algoritmici non attuabile con elaborazione
manuale, esso consente anche la verifica sperimentale di nozioni
teoriche già apprese e rafforza a sua volta negli alunni l'attitudine
all'astrazione ed alla formalizzazione per altra via conseguita.
Il docente terrà presenti le connessioni della matematica con le
discipline tecniche dell'indirizzo e darà a ciascun argomento uno
sviluppo adeguato alla sua importanza nel contesto di queste discipline.
L'alunno sarà così dotato di rigorosi metodi di analisi, di capacità
relative alla modellizzazione di situazioni anche complesse, di abilità
connesse con il trattamento di dati, che lo metteranno in grado di
effettuare in ogni occasione scelte consapevoli e razionali.
Nel contesto di una ripartizione annuale i contenuti sono raggruppati
per «temi»: il docente avrà cura di predisporre il suo itinerario
didattico in modo da mettere in luce analogie e connessioni tra
argomenti appartenenti,a temi diversi o i diversi aspetti di uno stesso
argomento.
Perla verifica si confermano i criteri generali suggeriti nel programma
per il biennio: nelle verifiche scritte il docente porrà particolare
attenzione agli aspetti progettuali.
ECONOMIA
INDUSTRIALE CON ELEMENTI DI DIRITTO
FINALITA'
Le finalità dell'insegnamento consistono in:
- integrare ed arricchire le conoscenze giuridico-economiche già
fornite nel biennio per guidare il giovane all'interpretazione del
funzionamento del sistema economico industriale;
- affrontare le dinamiche che caratterizzano la gestione delle imprese
sotto il profilo organizzativo ed economico.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'alunno dovrà essere in grado di:
- cogliere la dimensione economica dei
problemi;
- comprendere le caratteristiche e le
modalità di funzionamento del sistema bancario soprattutto per
quanto concerne il funzionamento e i servizi alle imprese;
- riconoscere i principali elementi che
connotano il funzionamento dei mercati finanziari e degli scambi
internazionali;
- correlare gli aspetti giuridici ed
economici delle operazioni d'impresa specie riguardo all'assetto
societario, ai più comuni contratti e rapporti di lavoro;
- individuare le varie funzioni
aziendali, il loro ruolo e la loro interdipendenza;
- riconoscere i modelli di
organizzazione aziendali descrivendone le caratteristiche e le
problematiche;
- identificare le correlazioni fra
attività gestionale e ambiente in cui opera l'impresa;
- identificare alcune fondamentali
condizioni dell'equilibrio aziendale e le necessarie procedure di
controllo;
- risolvere problemi connessi con la
determinazione e la ripartizione dei costi rispetto a differenti
obiettivi;
- documentare e comunicare efficacemente
gli esiti del proprio lavoro;
- comprendere la globalità delle
problematiche produttive, gestionali e commerciali dell'impresa.
CONTENUTI
Quarto anno [2 ore]
- Elementi di Economia politica
1.1. Credito e sistema bancario.
1.2. Borsa valori.
1.3. Commercio internazionale e bilancia dei pagamenti.
1.4. Cambio.
- Elementi di Diritto
2.1. Diritti reali e delle obbligazioni.
2.2. Contratto.
2.3. Principali contratti commerciali.
2.4. Contratto di lavoro.
2.5. Imprenditore e impresa.
2.6. società di persone e di capitale.
2.7. Titoli di credito.
Quinto anno [2 ore]
- L'azienda
3.1. Attività economica ed economia aziendale.
3.2. Sistema aziendale e suoi sottosistemi.
3.3. Struttura del patrimonio: fonti di finanziamenti e forme di
investimento.
3.4. Struttura del bilancio di esercizio e principali indici di
gestione.
- L'organizzazione
4.1. Modelli e strutture organizzative.
4.2. Organizzazione del lavoro.
4.3. Regolamentazione delle operazioni aziendali.
4.4. Sistema informativo.
4.5. Coordinamento delle attività.
4.6. Compattamento e stile di direzione.
- L'economicità della gestione
5,1. Concetto e tipologie di costo.
5.2. Principio di economicità e calcoli di convenienza economica.
5.3. Combinazioni economiche e assetto tecnico delle aziende di
produzione.
5.4. Controllo della gestione:
5.4.1. finalità e caratteristiche;
5.4.2. pianificazione e programmazione;
5.4.3, determinazione del costo di attività, servizi, prodotti;
5.4.3. budget e analisi degli scostamenti.
COMMENTO AI SINGOLI TEMI
Il percorso didattico è caratterizzato da cinque blocchi di contenuti
funzionali alle competenze che deve possedere il diplomato dei vari
settori tecnologici, oggi sempre più coinvolto nelle scelte di natura
economica e nella soluzione di problemi organizzativi.
Le note che seguono si riferiscono ai diversi blocchi:
- Lo svolgimento di questo punto deve
servire a trasmettere all'allievo le conoscenze necessarie alla
comprensione dei molteplici rapporti che collegano le imprese con il
sistema finanziario.
In particolare la trattazione deve:
- illustrare l'articolazione delle istituzioni creditizie nazionali
e le loro diverse funzioni;
- fornire un quadro complessivo delle diverse operazioni bancarie e
presentare le principali operazioni di finanziamento e di servizio
alle imprese;
- presentare il mercato finanziario ed il funzionamento della borsa
valori vista quale punto di confluenza fra capitali in cerca di
impiego e aziende in cerca di liquidità;
- far cogliere le principali modalità di svolgimento degli scambi
internazionali e gli effetti da essi prodotti sulla bilancia
commerciale e sulla bilancia dei pagamenti di un paese;
- presentare il cambio come prezzo di una moneta espresso in
un'altra moneta ed illustrare i principaIi regimi della sua
gestione, nonché, prendendo spunto dalle vicende correnti, le
relazioni fra eventi politico-economici e oscillazioni del cambio.
- Attraverso questo punto si devono
fornire all'allievo conoscenze sugli elementi essenziali
dell'apparato normativo e civilistico in cui operano le imprese.
In particolare la trattazione deve:
- presentare, limitandosi agli aspetti essenziali, natura e
quadro , . dei diritti reali e obbligazionari;
- illustrare i principali elementi dei contratti in generale e
affrontare in modo più dettagliato lo studio di un limitato numero
di contratti scelti in base alla loro diffusione ed importanza
rispetto alle aziende del settore; .
- analizzare le caratteristiche generali del contratto di lavoro e
dedicare specifica attenzione a quelli delle aziende del settore;
- mettere in rilievo la differenza fra i concetti di azienda da un
lato, di imprenditore ed impresa dall'altro;
- guidare alla individuazione delle diverse forme societarie, delle
caratteristiche che le distinguono e dei motivi che ne suggeriscono
l'adozione;
- presentare in modo essenziale la natura giuridica e le condizioni
di utilizzo dei principali titoli di credito.
- Lo svolgimento di questo punto è
finalizzato ad inquadrare alcune tipiche problematiche aziendali e
far cogliere l'insieme delle dinamiche d'impresa.
In particolare la trattazione deve:
- presentare l'azienda come sistema aperto, articolato in
sotto-sistemi fra loro interagenti e caratterizzati, oltre che da
forte dinamismo, da un elevato numero di variabili reciprocamente
correlate;
- orientare l'analisi dei risultati strutturali e reddituali della
gestione utilizzando i bilanci di aziende del settore.
- Questo tema costituisce uno dei
cardini dell'intero insegnamento in quanto deve mettere l'allievo in
condizione di comprendere come si struttura e si articola qualunque
unità produttiva modernamente organizzata.
In particolare la trattazione deve:
- fornire un panorama relativo alla evoluzione delle varie teorie
sull'organizzazione anche alla luce della crescente incidenza che in
questo settore hanno le tecnologie informatiche e la cultura di
rete;
- presentare le strutture organizzative come una realtà
caratterizzata da dimensioni orizzontali e verticali che vengono
rappresentate mediante organigrammi e illustrate mediante la
descrizione dei compiti e delle responsabilità; evidenziare altresì
la dinamica del processo aziendale e le interdipendenze tra le
diverse funzioni;
- far comprendere che l'articolazione di un organismo in unità
dotate di specifiche competenze comporta l'esigenza di formalizzare
procedure per regolarne gli interventi nei vari processi;
- chiarire il processo che conduce, attraverso l'elaborazione, dalla
acquisizione dei dati alla produzione ed alla comunicazione delle
informazioni;
- far cogliere che le difficoltà presenti nella gestione dei
processi aziendali non sempre sono risolvibili con i soli strumenti
normativi ma richiedono l'attivazione di comitati o gruppi di lavoro
in cui i soggetti provenienti dalle varie unità hanno il compito di
mediare diversificate esigenze ed assumere decisioni;
- integrare la cultura organizzativa con la presentazione di una
realtà in cui gli strumenti si incrociano con i comportamenti per
rendere compatibili le aspettative dei dipendenti con gli obiettivi
aziendali (incentivi e stili di direzione).
Questo punto completa la cultura d'impresa del diplomato mediante
l'esame di problemi connessi all'economicità della gestione.
In particolare la trattazione deve:
- evidenziare l'importanza delle rilevazioni e dei calcoli
riguardanti l'analisi dei costi quale strumento indispensabile per
il dominio dei processi di trasformazione sotto il profilo
economico;
- sviluppare il concetto secondo cui il principio di economicità
costituisce per ogni azienda la fondamentale regola di funzionamento
e si traduce nella continua ricerca delle condizioni di equilibrio
economico e finanziario necessarie per garantire all'impresa
autonomia e durabilità;
- affrontare l'analisi delle combinazioni economiche, anche molto
semplici, che derivano dal diverso comportarsi di processi e
strutture al fine di definire un efficiente assetto produttivo;
- presentare il controllo di gestione seguendo il normale iter
aziendale che dalla pianificazione giunge all'analisi dei risultati
e delle varianti.
Si ricorda che i centri di responsabilità e le commesse devono esse
considerati come strutture di riferimento per l'elaborazione dei
budget dei consuntivi periodici, mentre bilanci e rendiconti devono
essere visti come documenti di sintesi dalla cui lettura è
possibile trame informazioni sull'andamento della gestione.
INDICAZIONI DIDATTICHE
L'insegnamento di Economia industriale e Elementi di Diritto può e deve
concorrere a sviluppare la capacità di modellizzazione e rappresentare
la realtà, di progettare e pianificare, di elaborare strategie per
effettuare controlli e scelte.
In specifico si suggerisce di:
- partire dall'osservazione diretta dei
fenomeni (giuridici, economici, aziendali) per coglierne le
caratteristiche e processualità che costituiranno la base di
successive generalizzazioni e sistematici inquadramenti;
- ricorrere a casi tratti da realtà
aziendali appartenenti al settore studiato nell'indirizzo;
- sviluppare operatività facendo
produrre documenti, svolgere procedure di calcolo, formulare piani;
- evitare approcci prevalentemente
basati su esposizioni teoriche e sulla ripetizione di concetti che
verranno invece acquisiti attraverso l'analisi di casi e la
sollecitazione di processi induttivi;
- contribuire alla realizzazione
dell'area di progetto ricercando casi appropriati ed integrandosi
con gli altri insegnamenti specie per quanto attiene metodi,
strumenti e tempi.
La verifica e la valutazione
Sebbene questo insegnamento preveda solo la prova orale, si avrà cura
di articolare le verifiche anche con il ricorso a test strutturati
semistrutturati che, oltre ad essere abbastanza oggettivi, accrescono
gli elementi di valutazione senza sottrarre molto tempo nell'attività
insegnamento/apprendimento.
MECCANICA
APPLICATA E MACCHINE A FLUIDO
FINALITA'
La Meccanica applicata
assume fondamentale importanza nell'indirizzo per la Meccanica, sia
perché tutte le materie tecnico-professionali caratterizzanti
l'indirizzo si avvalgono dei suoi contributi, sia perché essa riveste
un ruolo formativo in virtù del rigore scientifico con cui deve essere
impostato e condotto il suo studio.
L'insegnamento della
Meccanica applicata deve dunque promuovere negli allievi:
-
la formazione di
una consistente base tecnico-scientifica;
-
l'acquisizione
critica dei principi e dei concetti fondamentali costituenti il
supporto scientifico della disciplina;
-
le conoscenze
indispensabili per poter affrontare, con la necessaria
razionalità, lo studio delle materie tecnico professionali
specifiche dell'indirizzo meccanico;
-
l'acquisizione di
capacità progettuali di organi di macchine e di semplici
meccanismi.
L'insegnamento delle
Macchine a fluido, di rilevante importanza nell'indirizzo per la
Meccanica, deve promuovere negli allievi:
-
la formazione di
una solida base imperniata soprattutto sugli argomenti di
carattere propedeutico quali i problemi dell'energia, i
combustibili e la combustione, la termodinamica applicata, gli
elementi di fluidodinamica e di trasmissione del calore;
-
la conoscenza
critica dei principi e degli aspetti applicativi essenziali
della disciplina.
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
Al termine del corso
l'allievo dovrà dimostrare di:
-
possedere una
buona conoscenza delle problematiche inerenti all'equilibrio dei
corpi liberi e vincolati, alle leggi del moto, alla dinamica dei
corpi, alle resistenze passive, alla resistenza dei materiali,
ai meccanismi per la trasmissione del moto, alla regolazione
delle macchine;
-
possedere buone
capacità di schematizzazione dei problemi e di impostazione dei
calcoli di dimensionamento e di verifica di semplici strutture,
di organi di macchine e di meccanismi;
-
essere in grado
di adoperare i manuali tecnici e saper interpretare la
documentazione tecnica del settore.
-
possedere una
buona conoscenza delle principali caratteristiche dei vari tipi
di impianti motori e di macchine a fluido, con particolare
riguardo alle applicazioni industriali, ai criteri di scelta, ai
problemi di installazione e di funzionamento;
-
possedere
sufficienti capacità operative di calcolo su potenze,
rendimenti, bilanci energetici, consumi, ecc..
CONTENUTI
A) MECCANICA
APPLICATA
|
Terzo Anno |
Statica |
- Forze, sistemi di
forze e relative operazioni.
- Momenti delle forze.
- Poligono funicolare.
- Sistemi di forze equivalenti e sistemi di forze equilibrati.
- Vincoli e reazioni vincolari. Equilibrio dei corpi
vincolati.
- Macchine semplici.
- Baricentri, momenti statici e momenti di inerzia di figure
geometriche |
Cinematica |
- Moto
rettilineo, moto angolare e moto circolare del punto
materiale.
- Composizione dei moti. Moto armonico.
- Moto dei corpi rigidi.
- Moti relativi. |
Dinamica |
- Leggi
fondamentali.
- Massa e peso dei corpi.
- Forze di inerzia.
- Momenti di inerzia di massa.
- Lavoro. Energia. Potenza.
- Sistemi di unità di misura.
- Teoremi delle forze vive, della quantità di moto e del
momento della quantità di moto.
- Fenomeno dell'urto. |
Resistenze
passive |
- Resistenza di
attrito radente e resistenza di attrito volvente.
- Resistenza del mezzo.
- Rendimento meccanico.
- Forze di aderenza. |
Quarto Anno |
Resistenza
dei materiali
|
- Sollecitazioni,
tensioni interne e deformazioni nei corpi elastici.
- Legge di Hooke.
- Criteri di resistenza.
- Sollecitazioni semplici: sforzo normale, taglio, flessione,
torsione.
- Sollecitazioni composte: sforzo normale e flessione, carico
di punta, flessione e torsione, flessione e taglio.
- Sollecitazioni dinamiche.
- Studio delle travi inflesse vincolate isostaticamente.
- Cenni sulle travi inflesse vincolate iperstaticamente. |
Meccanica
applicata alle macchine
|
- Coppie
cinematiche. Meccanismi. Curve polari. Linee primitive e
profili coniugati.
- Forze agenti sulle macchine. Lavoro motore, lavoro
resistente utile e passivo. Bilancio energetico e rendimento.
- Tribologia e lubrificazione.
- Meccanismi per la trasmissione della potenza: studio delle
caratteristiche costruttive e di funzionamento e
dimensionamento delle trasmissioni mediante ruote di frizione,
ruote dentate, cinghie, funi metalliche e catene. Cenni sugli
eccentrici. |
Quinto Anno |
Meccanica
applicata alle macchine
|
- Meccanismo di
biella e manovella: studio cinematico e dinamico e
caratteristiche costruttive.
- Bilanciamento delle forze di inerzia degli alberi a gomito.
- Regolazione delle macchine a regime periodico ed a regime
assoluto: volani e regolatori.
- Cenni sui principali apparecchi di sollevamento e trasporto.
- Dimensionamento e verifica di organi di macchine e di
semplici meccanismi (perni, alberi, supporti, giunti, innesti,
molle, manovellismi, paranchi, verricelli, ganci ecc.). |
B) MACCHINE A
FLUIDO
|
Terzo Anno |
- Fonti di energia:
tradizionali, alternative, integrative; cenni sui fabbisogni
di energia e sui criteri di risparmio energetico.
- Classifica e caratteristiche principali delle macchine a
fluido e degli impianti motori.
- Principi di funzionamento delle macchine volumetriche e
dinamiche.
- Moto dei liquidi a pelo libero ed in pressione: principi e
leggi fondamentali.
- Rendimenti delle macchine idrauliche operatrici e motrici.
- Macchine idrauliche operatrici: pompe volumetriche e
dinamiche; principi di funzionamento; problemi di
installazione e di esercizio; pompaggio e cavitazione.
- Impianti motori idraulici: turbine Pelton, Francis, Kaplan;
impianti di accumulazione o di pompaggio.
- Combustibili e combustione.
- Elementi di trasmissione del calore. |
Quarto e Quinto
Anno |
- Termodinamica
applicata; sistemi chiusi ed aperti; primo principio, energia
interna; gas perfetti; proprietà e trasformazioni; secondo
principio, entropia, degradazione dell'energia, ciclo di
Carnot, entalpia, lavoro trasferito in un sistema aperto;
sistemi a più fasi (vapori).
- Principi di fluidodinamica.
- Rendimenti delle macchine termiche motrici e degli impianti
motori.
- Generatori di vapore.
- Impianti motori a vapore: cicli di Rankine e di Hirn;
rigenerazione, condensatori.
- Impianti a vapore nucleari: caratteristiche generali e
sicurezza.
- Impianti motori con turbine a gas: ciclo, particolari
costruttivi, applicazioni.
- Motori alternativi a combustione interna: motori a 2 tempi e
a 4 tempi; cicli di riferimento e reale dei motori ad
accensione comandata e diesel; rendimenti, potenza, bilancio
termico, raffreddamento, sovralimentazione.
- Impianti combinati gas-vapore
- Impianti di cogenerazione.
- Compressori, ventilatori, soffianti: principi di
funzionamento, curve caratteristiche; problemi di
installazione e di esercizio.
- Impianti operatori a ciclo inverso (frigoriferi e pompe di
calore). |
|
Il quinto anno di
corso sarà destinato prevalentemente alla progettazione di
parti di macchine o di semplici impianti che utilizzano
macchine a fluido di particolare interesse per il tecnico del
settore meccanico. |
INDICAZIONI DIDATTICHE
Nell'ambito
dell'insegnamento è opportuno operare la seguente ripartizione oraria:
|
Meccanica applicata
|
Macchine a fluido
|
III anno
|
3 ore
|
3 ore
|
IV anno
|
2 ore
|
3 ore
|
V anno
|
3 ore
|
2 ore
|
A)
MECCANICA APPLICATA
L'insegnamento della
Meccanica applicata inizia al terzo anno con la statica dei corpi
rigidi, cui fa seguito la cinematica, quindi la dinamica e le resistenze
passive.
Questi argomenti, già trattati nel corso di Fisica del biennio,
andranno studiati sottolineandone l'aspetto tecnico ed applicativo,
dando così particolare rilievo ai problemi dell'equilibrio statico dei
corpi rigidi, alle reazioni vincolari, allo studio dei moti rettilinei,
angolari e circolari, uniformi ed uniformemente vari, ai principi ed ai
teoremi fondamentali della dinamica, alle forze di inerzia,
all'influenza delle resistenze passive nel moto dei corpi e nei riguardi
energetici. Particolare cura sarà poi anche dedicata alla puntuale e
corretta definizione delle unità di misura.
L'allievo, al termine del terzo anno, dovrà aver acquisito un bagaglio
culturale che lo ponga in grado di affrontare, negli anni successivi, lo
studio della meccanica applicata alle costruzioni ed alle macchine con
sufficiente rigore e razionalità.
Al quarto anno la trattazione della materia prosegue con la resistenza
dei materiali; al riguardo saranno richiamati i principali teoremi della
statica, applicati ai corpi ritenuti non più rigidi, ma deformabili, in
modo da pervenire alla definizione dei principali tipi di
sollecitazioni.
Lo studio teorico potrà poi essere completato con verifiche
sperimentali, utilizzando eventualmente le specifiche attrezzature di
cui è normalmente dotato il laboratorio di tecnologia meccanica.
Successivamente si passerà all'esame dei meccanismi di trasmissione
della potenza (senza o con trasformazione del moto), di cui verranno
analizzate le principali caratteristiche funzionali e costruttive, con
riferimento anche alle pratiche applicazioni. Al termine di tale anno
l'allievo dovrà quindi essere in grado di affrontare problemi di
carattere tecnico, impostandone la soluzione, anche ai fini del
dimensionamento degli organi di macchine.
Sia al terzo che al quarto anno la trattazione teorica sarà integrata
da numerosi esercizi, che avranno il fine di graduare le difficoltà
concettuali e di educare l'allievo all'analisi e alla sintesi dei
problemi.
Al quinto anno verrà completato il programma con lo studio del
meccanismo di biella e manovella, del bilanciamento delle forze di
inerzia, della regolazione delle macchine, dei principali apparecchi di
sollevamento e delle vibrazioni. Nel contempo sarà inoltre dato
conveniente spazio alle più significative applicazioni numeriche, che
dovranno essere caratterizzate da adeguati contenuti concettuali ed
essere prevalentemente finalizzate al dimensionamento ed alla verifica
della componentistica meccanica, in modo da favorire, negli allievi, lo
sviluppo di capacità di analisi e di risoluzione di semplici progetti.
B) MACCHINE A FLUIDO
Dopo una premessa in
forma semplificata dei problemi dell'energia ed una preliminare e
sommaria descrizione delle varie categorie di macchine a fluido e di
impianti motori, si è preferito anticipare lo studio delle macchine
idrauliche operatrici e motrici, rinunciando così ad un'impostazione
forse più razionale della materia (che prevede dapprima lo studio degli
argomenti di carattere generale e quindi gli sviluppi in maggiori
dettagli delle macchine e degli impianti), ma favorendo l'approccio alla
disciplina da parte degli allievi, mediante l'anticipazione del più
semplice ed intuitivo studio delle macchine idrauliche.
Il programma del terzo anno viene completato con i combustibili, la
combustione e la trasmissione del calore. Con tale criterio, il più
complesso studio della termodinamica viene iniziato al quarto anno,
precedendo così immediatamente la trattazione delle varie categorie di
macchine termiche ed impianti motori, nella quale converrà dare
adeguato sviluppo alle caratteristiche costruttive e di funzionamento
riducendo all'essenziale gli aspetti strettamente analitici.
Si prosegue poi con l'analisi dei problemi dell'ottimizzazione
dell'impiego di fonti energetiche e in particolare agli impianti
combinati gas vapore, ad altissimo rendimento, che rappresentano la più
recente evoluzione delle grandi centrali termoelettriche, e alla
cogenerazione di energia meccanica e termica.
Vengono inoltre trattati i compressori e gli impianti operatori a ciclo
inverso (frigoriferi e pompe di calore).
Particolarmente significativa per la formazione del tecnico è poi
l'attività di progetto che si potrà sviluppare soprattutto al quinto
anno, sia nell'ambito della disciplina "Meccanica Applicata e
Macchine a Fluido", sia nell'attuazione, in collaborazione con
altre materie, dell'Area di Progetto nella quale potranno essere
affrontate le problematiche di maggior attualità per il tecnico
meccanico, anche con riferimento alle esigenze della realtà locale.
TECNOLOGIA
MECCANICA ED ESERCITAZIONI
FINALITA'
L'insegnamento di questa
materia si propone lo scopo di fornire:
-
le conoscenze dei
materiali impiegati nell'industria meccanica, dei mezzi e dei
processi con i quali essi vengono trasformati per ottenere il
prodotto;
-
una base
conoscitiva, nel terzo e quarto anno, necessaria ad affrontare
le tematiche delle tecnologie più avanzate;
-
la conoscenza
delle moderne tecniche di produzione, allo studio delle quali è
dedicata la parte conclusiva del quinto anno quando l'allievo ha
già maturato una sufficiente conoscenza delle discipline che
concorrono alla sua formazione;
-
le ragioni
logiche, sia di natura tecnica che economica, inerenti a ciascun
processo, per raggiungere la conoscenza della realizzazione
pratica dello stesso;
-
la capacità di
effettuare i controlli dei materiali ed il controllo del
processo produttivo;
-
la conoscenza dei
processi di corrosione e dei procedimenti per la prevenzione e
la protezione dei materiali metallici.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Nel corso di Tecnologia
meccanica ed Esercitazioni l'allievo deve:
-
acquisire le
conoscenze necessarie dei processi industriali per la
fabbricazione dei semilavorati e del prodotto finito;
-
acquisire il
concetto di misura, di errore e di tolleranza dimensionale e di
forma;
-
razionalizzare
l'impiego delle macchine utensili e degli utensili sotto
l'aspetto economico e della produzione;
-
possedere capacità
di scelta dei trattamenti termici dei vari materiali metallici
per ottenere dagli stessi le caratteristiche più idonee
all'impiego;
-
saper affrontare
le problematiche delle macchine utensili CNC, la realizzazione
dei programmi per varie lavorazioni e l'interfacciamento ad un
sistema CAD;
-
saper affrontare
i problemi derivanti dai processi di corrosione con idonee
scelte di materiali e mezzi per la prevenzione e la protezione.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 5 (5)
ore ] |
a) Tecnologia
meccanica e Laboratorio
|
- Unità di
misura; teoria degli errori.
- Metrologia di base: uso e controllo degli stumenti di misura
di tipo meccanico ed ottico.
- Proprietà fisiche, chimiche, meccaniche e tecnologiche dei
materiali; loro verifiche sperimentali.
- Principali processi produttivi dei materiali: leghe
siderurgiche; leghe non ferrose, materiali sinterizzati;
materiali compositi; materie plastiche; gomme e resine;
conglomerati; isolanti.
- Lavorazioni per deformazione plastica: laminazione;
trafilatura; estrusione; fucinatura ; stampaggio; fabbricazione
dei tubi.
- Lavorazione delle lamiere: tranciatura; piegatura; imbutitura.
- Nozioni fondamentali di fonderia: esame dei principali
processi fusori delle leghe metalliche di più comune impiego.
- Nozioni di saldatura: esame dei vari processi di saldatura più
in uso. Verifica delle saldature: mezzi e metodi di controllo.
- Macchine utensili: Tornio e Trapano; descrizione del
funzionamento e delle parti costitutive; lavorazioni principali. |
b) Reparti di
lavorazione |
- Lavorazione delle
lamiere.
- Prove di saldatura.
- Operazioni elementari di tornitura e foratura finalizzate alla
conoscenza delle tecniche fondamentali di lavorazione e alla
realizzazione di dimensioni e tolleranze corrette. |
Quarto Anno [ 6
(6) ore ] |
a) Tecnologia
meccanica e laboratorio |
- Elementi di
metallurgia: diagrammi di stato; leggi fondamentali; rilievo
sperimentale dei punti critici.
- Diagramma di equilibrio delle leghe ferro-carbonio e leghe non
ferrose.
- Trattamenti termici delle leghe metalliche: scopi, metodi,
attrezzature. Esecuzione di trattamenti termici, verifica dei
risultati ottenuti. Prova di temprabilità.
- Analisi metallografiche e metalloscopiche delle principali
leghe.
- Studio delle caratteristiche di materiali metallici per
impieghi speciali.
- Lavorazioni per asportazione di truciolo: individuazione dei
parametri che influenzano il taglio.
- Gli utensili da taglio: caratteristiche geometriche e
funzionali. Controllo degli elementi geometrici. Tipi di
utensili . Materiali per utensili.
- Truciolabilità dei materiali; finitura delle superfici,
rilievo sperimentale della rugosità.
- Macchine utensili a moto rotatorio e a moto rettilineo:
descrizione del funzionamento e delle parti costitutive. Esame
delle lavorazioni principali.
- Macchine semiautomatiche e per copiare.
- Abrasivi - Mole - Macchine rettificatrici e affilatrici.
- Ricerca delle condizioni di razionale utilizzazione delle
macchine e degli utensili. Verifica sperimentale dei parametri
di taglio, misura della potenza assorbita e degli sforzi di
taglio. |
b) Reparti di
lavorazione |
- Lavorazioni alle
macchine utensili tradizionali finalizzate all'ottimizzazione
dei parametri di taglio per l'utilizzazione economica della
macchina. |
Quinto Anno [ 6
(6) ore ] |
a) Tecnologia
meccanica e Laboratorio |
- Lavorazioni
speciali con ultrasuoni, per elettroerosione, al laser.
- Elementi di corrosione e protezione dei metalli:
- corrosione
in ambienti umidi (acqua, atmosfera, terreno);
- corrosione
in gas secchi (aria, fumi, vapori al alta temperatura);
- cinetica
della corrosione elettrochimica;
- studio dei
più importanti tipi di corrosione;
- protezione
catodica;
- protezione
contro la corrosione mediante rivestimento superficiale;
- protezione
contro la corrosione con la scelta del metallo e con il
progetto;
- Collaudi e
controllo qualità:
- studio
delle caratteristiche meccaniche e tecnologiche dei
materiali
- prove distruttive e non distruttive per il collaudo dei
materiali e dei pezzi lavorati.
- metodi di controllo della qualità;
- Macchine
utensili C.N.C.:
-
architettura delle macchine a controllo numerico.
Individuazione degli assi controllati e sistemi di
riferimento (Norme I.S.O.);
- struttura a blocchi funzionali di un C.N.C.: controllore,
trasduttori, attuatori, canali di comunicazione,
periferiche, collegamento con PC;
- linguaggio di programmazione manuale: istruzione di base,
blocchi di programmi ripetitivi, salti, gestione magazzino
utensili; programmazione manuale con video-grafica
interattiva;
- programmazione assistita del calcolatore: linguaggio APT e
derivati;
- generazione del part-program, del CL-file; post-processor
per la generazione del programma macchina;
- collegamento a sistemi CAD.
|
b) Reparti di
lavorazione |
- Realizzazione
pratica di programmi per lavorazioni con macchine a C.N.C.
- Esempi di interfacciamento ad un sistema CAD. |
INDICAZIONI DIDATTICHE
La prevista copresenza
totale richiede che la metodologia da seguire sia quella
dell'aula-laboratorio; per tal motivo lo svolgimento del corso sarà
attuato attraverso un coordinato alternarsi di elementi di teoria, che
verranno immediatamente verificati in laboratorio, in modo tale da
mantenere strettamente connesse l'acquisizione teorica e la verifica
sperimentale, privilegiando, di volta in volta, a seconda dell'argomento
trattato, il metodo deduttivo od il metodo induttivo.
Le attività pratiche dovranno trovare una loro collocazione nel
contesto dello sviluppo organico dell'apprendimento, ogni volta che sia
necessario effettuare delle applicazioni, dando ad esse il tempo
necessario per un completo svolgimento dell'esercitazione.
L'adozione di una tale metodologia, come già indicato nelle linee
generali ed obiettivi del progetto, è mirata a realizzare la necessaria
ed equilibrata sintesi tra teoria e pratica professionale.
DISEGNO,
PROGETTAZIONE, ORGANIZZAZIONE INDUSTRIALE FINALITA'
L'insegnamento della disciplina si
prefigge di:
- sviluppare le conoscenze acquisite nel
biennio ed orientarle verso le applicazioni meccaniche;
- raggiungere e consolidare le capacità
di interpretare, rappresentare e quindi esprimersi attraverso il
linguaggio grafico;
- acquisire conoscenze e capacità
progettuali nell'ambito della meccanica tenendo conto dei
condizionamenti tecnico-economici;
- acquisire conoscenze ed abilità
nell'ambito del disegno assistito dal calcolatore;
- far acquisire conoscenze, capacità
progettuali e di analisi critica dei processi di fabbricazione e
loro programmazione;
- favorire l'approccio con le tematiche
connesse alle strutture ed al funzionamento delle imprese
industriali;
- sensibilizzare gli allievi sulle
problematiche dei costi di produzione, della gestione delle scorte e
sui problemi di scelta che ne conseguono.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso l'allievo dovrà:
- aver acquisito mentalità progettuale
eseguendo il proporzionamento di complessivi, il disegno esecutivo
dei particolari nel rispetto della normativa e con uso di manuali
tecnici;
- avere conoscenze specifiche dei
sistemi per il disegno assistito dal computer (CAD) ed eseguire
disegni alla stazione grafica computerizzata;
- sviluppare cicli di lavorazione e/o
montaggio eseguendo scelte di convenienza economica nell'uso delle
attrezzature, delle macchine e degli impianti;
- progettare le attrezzature speciali di
lavorazione e/o montaggio previste nei cicli tipici di
fabbricazione; avere una conoscenza generale della struttura
dell'impresa nelle sue principali funzioni e negli schemi
organizzativi più ricorrenti, con particolare riferimento
all'attività industriale;
- avere una conoscenza specifica dei
principali aspetti della organizzazione e della contabilità
industriale, con particolare riguardo a programmazione, avanzamento
e controllo della produzione nonché all'analisi e valutazione dei
costi.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 4 ore ]
Disegno tecnico
Norme unificate di disegno tecnico, con
particolare riferimento alle applicazioni nel settore meccanico. Criteri
di rappresentazione. Esercitazioni grafiche elementari. Rilievo di
organi meccanici dal vero. Schizzi quotati. Traduzione di schizzi
quotati nel disegno in scala. Studio e rappresentazione di particolari
ricavati da disegni d'insieme, comprendenti collegamenti fissi e mobili.
Tolleranze dimensionali. Il disegno tecnico assistito dal computer.
Periferiche d'ingresso e d'uscita. Uso di tavolette grafiche, plotter
ecc. Semplici applicazioni guidate all'uso di un pacchetto applicativo.
Quarto Anno [ 5 (*) ore ]
Disegno di progettazione.
Catene di tolleranze dimensionali.
Tolleranze di forma e di dimensioni. Elementi unificati e normalizzati.
Proporzionamento di complessivi. Disegno esecutivo di particolari
rilevati dal complessivo. Compilazione distinta. Progettazione assistita
dal computer (CAD = Computer Aided Design). Modellatori grafici 2D, 2,5D
, 3D. Modello wire frame. Modellatore superficiale. Modellatore solido.
Campi di applicazione del CAD: progettazione, disegno di schemi,
collegamento con data base. Uso dei comandi di un pacchetto software su
personal computer. Disegno alla stazione grafica computerizzata.
Tecniche della fabbricazione
Metodi e tempi di lavorazione.
Scelta degli utensili e dei parametri di taglio. Scelta delle macchine
operatrici.
Quinto Anno [ 6 (*) ore ]
Disegno di progettazione
Studio delle attrezzature per lavorazione
e/o montaggio. Posizionamento dei pezzi. Organi di appoggio e di
fissaggio. Elementi di riferimento tra utensile e pezzo. Collegamenti
delle attrezzature alle macchine utensili. Progettazione di semplici
attrezzature con l'ausilio di manuali tecnici. Disegno esecutivo alla
stazione grafica computerizzata.
Programmazione della produzione.
Trasformazione del disegno di
progettazione in disegno di fabbricazione. Criteri di impostazione di un
ciclo di lavorazione e/o montaggio. Sviluppo di cicli di lavorazione.
Stesura del cartellino di lavorazione. Analisi critica dei cicli di
lavorazione e/o montaggio.
Gestione della produzione industriale
- Classificazione dei sistemi produttivi:
Produzione artigianale. Produzione di massa. Produzione snella. -
Aspetti caratterizzanti dei sistemi produttivi. Aspetti commerciali.
Aspetti tecnico-progettuali. Aspetti sociali. Aspetti economici. Aspetti
qualitativi. - Differenze tra produzione per magazzino e produzione su
commessa. - La gestione della produzione. Gestione della logistica.
Gestione delle risorse umane. Gestione di clienti e forniture. - Layout
di impianto. - Programmazione operativa, avanzamento e controllo ( Gant,
Pert ). - Produzione assistita dal calcolatore (CAM). Integrazione
CAD-CAM. - Affidabilità e controllo qualità. - Manutenzione preventiva
e di primo intervento. - Quality Function Deployment. Uso di
attrezzature. Scelte del grado di automazione. - Lotto economico di
produzione e di acquisto. - Total Manufacturing Management (Just in
Time, Total Industrial Engeenering, Total Productive Maintenance,
Statistical Process Control). - Problem solving. I sette strumenti di
Ishikawua. I cinque perchè. I cinque zeri. - Magazzini e trasporti
interni; codice dei materiali a magazzino. - Gestione delle scorte
Norme antinfortunistiche
(*) Vedi la nota C del quadro orario
INDICAZIONI DIDATTICHE
Nel corso del primo anno del triennio è
necessario che il docente valuti con attenzione il tipo ed il numero di
esercitazioni effettivamente eseguibili nel tempo destinato
all'insegnamento e le programmi in modo da assicurare il raggiungimento
di tutti gli obiettivi assegnati e di tutte le abilità che l'allievo
deve acquisire.
In particolare si sottolinea la necessità
che:
- pur senza rinunciare ad una esecuzione
ordinata e ad un attento controllo dei risultati, si dia maggiore
importanza alla correttezza del disegno piuttosto che al graficismo;
- si esiga costantemente dallo studente l'uso ragionato di tabelle
unificate, di manuali e di cataloghi;
- si utilizzino, eventualmente, test di verifica basati sul
riconoscimento di errori e su scelte motivate fra soluzioni alternative.
Nel corso del quarto e quinto anno il
programma sarà articolato in modo da favorire negli allievi lo sviluppo
di una mentalità critica e la capacità di affrontare e risolvere
problematiche tecniche.
L'attività progettuale potrà essere così
articolata:
- analisi accurata dei dati
caratteristici del problema;
- ricerca,tra le ipotesi possibili,della soluzione tecnico-economica più
valida;
- dimensionamento e proporzionamento;
- analisi critica dell'avanprogetto ed eventuali modifiche;
- stesura del progetto definitivo;
- disegno esecutivo dei particolari;
- compilazione distinta.
Per quanto concerne la stesura dei cicli
di lavorazione e/o montaggio, dovranno essere previsti agli allievi i
criteri di scelta attuale delle macchine, degli utensili, dei parametri
di taglio. Le applicazioni si completeranno con la progettazione delle
attrezzature speciali, previste nel ciclo di lavorazione, servendosi di
manuali e documentazione tecnica. Nella stesura degli elaborati sarà
dato adeguato spazio all'uso del computer. Si ritiene necessario che gli
esercizi applicativi vengano formulati, studiati e discussi con i
docenti di Tecnologia meccanica ed Esercitazioni, Sistemi ed Automazione
industriale, Meccanica applicata e Macchine a fluido nonché di Economia
industriale ed organizzati in modo da ottenere un risultato
soddisfacente sia sotto il profilo tecnico, sia sotto il profilo
economico. Per quanto riguarda gli aspetti più propriamente economici
ed organizzativi dell'attività produttiva è fondamentale che si attui
uno stretto collegamento con il docente di Economia industriale e
Elementi di Diritto al fine di realizzare iniziative coordinate. In
particolare l'integrazione fra i due insegnamenti verrà favorita
attraverso la scelta di casi e progetti comuni oltre che da una adeguata
scansione temporale degli argomenti da svolgere.
SISTEMI
ED AUTOMAZIONE INDUSTRIALE
FINALITA'
Questa disciplina
presenta alcuni dei contenuti più innovativi della nuova
specializzazione meccanica.
Gli argomenti specifici di base dell'elettrotecnica e dell'elettronica
sono volti, oltre che ad una comprensione dei principi specifici delle
due discipline e delle loro applicazioni in campo industriale, anche
all'introduzione e allo sviluppo delle tecniche dell'automazione per la
formazione di una figura di base più connaturata alla veloce evoluzione
tecnologica.
Ci si propone di fornire il giusto equilibrio tra competenze del settore
elettrico e competenze del settore meccanico, tale da permettere al
futuro perito di poter interagire più naturalmente in un ambiente
industriale dinamico nel quale diverse competenze specifiche non possono
essere più ripartite tra diverse figure professionali specialistiche.
In particolare ci si propone di:
-
fornire la
capacità di cogliere le interazioni tra le tecnologie del
settore elettrico-elettronico e quelle più specifiche del
settore meccanico;
-
fare acquisire
all'allievo una cultura informatica o il consolidamento e la
sistematizzazione delle conoscenze precedentemente acquisite;
-
fornire la
capacità ad operare con sistemi di produzione o di controllo di
processo automatizzati, dalla macchina singola ai gruppi di
macchine a tecnologia mista (pneumatica, oleodinamica,
elettrico-elettronica);
-
sviluppare una
conoscenza di base sui concetti di CIM, FMS, integrazione
robotica.
OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO
Al termine del corso
l'allievo dovrà dimostrare di:
-
aver maturato la
tendenza al progressivo arricchimento del bagaglio di conoscenze
acquisite;
-
saper
interpretare la documentazione tecnica del settore;
-
essere in grado
di scegliere le attrezzature e la componentistica in relazione
alle esigenze dell'area professionale;
-
saper valutare le
condizioni di impiego dei vari componenti sotto l'aspetto della
funzionalità e della sicurezza;
-
saper utilizzare
consapevolmente metodi di calcolo e strumenti informatici;
-
aver acquisito
conoscenze nei campi della oleodinamica e pneumatica soprattutto
in relazione all'impiego nel campo degli automatismi e dei
servomeccanismi, dei sistemi di controllo programmabili, dei
sistemi misti;
-
aver acquisito
consapevolezza sulla razionalità di utilizzo di sistemi CIM,
FMS, e di automazione di produzione integrata in genere
(indirizzo produzione di beni) e della teoria dei sistemi di
controllo.
CONTENUTI
Terzo Anno [ 6 (3)
ore ]
- Circuiti elettrici e
magnetici: grandezze elettriche, magnetiche e loro misura; componenti;
leggi fondamentali.
- Analisi sperimentale dei circuiti in c.c. al variare del carico.
- Analisi sperimentale dei circuiti in c.a. monofase e trifase al
variare dei parametri del carico; potenza attiva reattiva ed apparente.
- Analisi sperimentale dei circuiti al variare della frequenza. Forme
d'onda. Filtri passivi.
- Strumentazione analogica: cenni alle caratteristiche di funzionamento
degli strumenti; criteri di inserzione e di utilizzo.
- Semiconduttori e loro applicazioni.
- Circuiti raddrizzatori.
- Amplificatori operazionali e loro specifico uso in automazione.
- Sistemi di numerazione: decimale, ottale, esadecimale e binario.
- Principi di algebra booleana: operatori logici e tabelle di verità.
Teoremi fondamentali.
- Concetto di Informazione: organizzazione e codifica. Sistemi di
codifica: ASCII, BCD, EBCD.
- Circuiti digitali: metodi di minimizzazione con la mappa di Karnaugh.
- Circuiti combinatori fondamentali: semisommatore, sommatore, decoder e
multiplexer.
- Sviluppo di schemi logici combinatori elementari in laboratorio.
- Circuiti digitali sequenziali: memoria; flip-flop; SR, D, T e JK;
registri di scorrimento e contatori.
- L'hardware del calcolatore: schema funzionale a blocchi. Periferiche,
dispositivi di ingresso e uscita.
- Software di base e sistemi operativi: funzione del sistema operativo e
principali comandi del S.O. in uso presso il laboratorio informatico.
- Concetto di algoritmo. Rappresentazione degli algoritmi in diagrammi
di flusso.
-Pseudocodifica. Algoritmi fondamentali.
- Linguaggi di programmazione: ad alto e a basso livello. Compilatori e
interpreti.
- Programmazione in linguaggio strutturato. Struttura dei dati:
variabili semplici e strutturate, tipi standard, tipi definiti
dall'utente, tipi records, tipi puntatore, code, liste ed alberi binari.
- Istruzioni di assegnazione. Istruzioni di ingresso e uscita dei dati.
Istruzioni di controllo: condizionali, di iterazione, scelte multiple.
Trattamento dei files: sequenziali e ad accesso casuale.
- Cenni all'uso di software applicativo: fogli elettronici, data bases,
word processors.
Quarto Anno [ 4
(3) ore ]
- Macchine
elettriche: principi generali di funzionamento; dati di targa,
caratteristiche e parametri di funzionamento, criteri di scelta.
- Trattamento dei segnali: amplificazione; applicazioni degli
amplificatori operazionali negli amplificatori e nei generatori di
funzione; cenni a principio e funzione della reazione.
- Amplificazione di potenza.
- Alimentatori in c.c. e c.a.; stabilizzazione;
- Cenni sui gruppi di stabilizzazione; di continuità; di conversione.
- Dispositivi logici: componentistica logica, esempi applicativi.
- Conversione A/D, D/A: problematiche generali di interfacciamento.
- Strumentazione digitale: analisi delle caratteristiche di
funzionamento e specifiche di utilizzo.
- Principi di teoria dei sistemi.
- Introduzione ai sistemi.
- Processi.
- Modelli: analogie tra sistemi elettrici, meccanici e fluidici.
- Cenni alla teoria degli automi.
- Oleodinamica e pneumatica.
- Simbologia unificata UNI per impianti pneumatici e oleodinamici.
- Produzione e distribuzione dell'aria compressa.
- Componentistica circuitale e di utilizzo.
- Logiche di comando e componentistica logica.
- Progettazione e realizzazione di circuiti con logica pneumatica
booleana in laboratorio.
- Componentistica elettropneumatica.
- Progettazione e realizzazione di semplici circuiti con logica
elettropneumatica.
- Pompe e accumulatori oleodinamici.
- Centraline oleodinamiche.
- Componentistica oleodinamica.
- Trasmissioni oleodinamiche.
- Lettura e interpretazione di schemi oleopneumatici. Progettazione in
laboratorio di circuiti oleodinamici, pneumatici o elettropneumatici.
Quinto Anno [ 4
(3) ore ]
Sistemi di controllo e
regolazione: generalità, componentistica: sensori, trasduttori e
attuatori in genere.
Automazione di sistemi discreti mediante PLC:
- caratterizzazione dei
PLC, schema funzionale a blocchi. Campi di applicazione dei PLC.
- programmazione dei PLC: booleano e ladder. Realizzazione di sistemi
automatici mediante PLC e a tecnologia mista (pneumatica ecc.).
Automazione dei
processi continui e servosistemi:
- sistemi di comando,
regolazione e controllo: sistemi ad anello aperto, ad anello chiuso,
criteri di stabilità; sistemi di regolazione (P, PI, PID);
- oleodinamica proporzionale: componentistica e applicazioni;
- cenni all'utilizzo dei PLC nei controlli analogici.
Robotica:
- l'automazione di un
processo produttivo: dall'acquisizione delle tecniche CAM
all'introduzione della robotizzazione;
- architettura funzionale di un robot;
- classificazione dei robot;
- tipologie costruttive dei robot: parte meccanica: basamento, bracci,
organi di presa, gradi di libertà; parte elettronica: hardware e
interfacciamento; organi di visione;
- elementi fondamentali di programmazione dei robot: basi matematiche:
cenni alla teoria delle matrici di trasformazioni omogenee;
- linguaggi e tipi di programmazione.
Automazione
integrata:
- l'automazione di
fabbrica: il CIM e l'FMS;
- gli standard di scambio informazioni: generalità su protocolli di
scambio informazioni (es. MAP).
INDICAZIONI DIDATTICHE
Per raggiungere questi
risultati l'insegnamento dovrà essere organizzato ed attuato in modo
che i vari argomenti vengano esplorati attraverso una sequenza idonea di
problematiche applicative e di analogie tra le diverse parti della
disciplina nell'intento di far acquisire una consolidata mentalità
sistemica.
Nell'approccio ai vari argomenti si preferirà in linea di massima
limitare all'indispensabile la parte più prettamente teorica ed
analitica dell'elettrotecnica ed elettronica di base, privilegiandone
invece gli aspetti funzionali in rapporto al contesto di utilizzo, con
un efficace uso delle attività di laboratorio.
Per la parte di automazione, invece, si dovranno costantemente tenere
presenti sia gli aspetti teorici che funzionali delle problematiche di
base, soprattutto in rapporto alla rapida ed incessante obsolescenza
delle varie tecnologie.
Il piano di lavoro annuale dovrà essere approntato, sulla base delle
indicazioni fornite e dei necessari collegamenti interdisciplinari
insiti nel progetto, tenendo conto anche, e soprattutto, delle tematiche
emergenti nel tempo e delle indicazioni del mondo dell'industria.
Gli argomenti riportati nei contenuti sono quelli ritenuti più
significativi per la disciplina e sono stati raggruppati per tematiche.
Sarà compito del docente nel piano di programmazione annuale, trattare
gli argomenti nella sequenza cronologica più idonea a realizzare
l'obbiettivo di sistematicità della disciplina.
EDUCAZIONE
FISICA
FINALITA'
L'insegnamento di
Educazione fisica si propone le seguenti finalità:
1. l'acquisizione
del valore della corporeità, attraverso esperienze di attività
motorie e sportive, di espressione e di relazione, in funzione
della formazione di una personalità equilibrata e stabile;
2. il
consolidamento di una cultura motoria e sportiva quale costume
di vita, intesa anche come capacità di realizzare attività
finalizzate e di valutarne i risultati e di individuarne i nessi
pluridisciplinari;
3. il
raggiungimento del completo sviluppo corporeo e motorio della
persona attraverso l'affinamento della capacità di utilizzare
le qualità fisiche e le funzioni neuro-muscolari;
4.
l'approfondimento operativo e teorico di attività motorie e
sportive che, dando spazio anche alle attitudini e propensioni
personali, favorisca l'acquisizione di capacità trasferibili
all'esterno della scuola (lavoro, tempo libero, salute);
5.
l'arricchimento della coscienza sociale attraverso la
consapevolezza di sé e l'acquisizione della capacità critica
nei riguardi del linguaggio del corpo e dello sport.
|
Il programma di
Educazione fisica del triennio della scuola secondaria di secondo grado
è la prosecuzione e l'evoluzione del programma del biennio precedente.
Esso rappresenta la
conclusione di un percorso che mira al completamento della
strutturazione della persona e della definizione della personalità per
un consapevole inserimento nella società.
Le finalità indicate,
coerenti con quelle generali della scuola, definiscono l'ambito
operativo specifico dell'Educazione fisica.
Il ruolo prioritario
viene dato all'acquisizione del valore della corporeità che, punto
nodale dell'intervento educativo, è fattore unificante della persona e
quindi di aiuto al superamento dei disagi tipici dell'età giovanile che
possono produrre comportamenti devianti.
Solo in questo quadro sarà
possibile comprendere in modo corretto la valenza delle altre finalità.
Infatti esse,
nell'ordine, mirano a rendere la persona capace in modo consapevole di
affrontare, analizzare e controllare situazioni problematiche personali
e sociali; di utilizzare pienamente le proprie qualità fisiche e
neuro-muscolari; di raggiungere una plasticità neuronale che consenta
di trasferire in situazioni diverse le capacità acquisite, determinando
le condizioni per una migliore qualità della vita.
L'insegnamento
dell'Educazione fisica, inoltre, deve guidare lo studente a comprendere
il ruolo del corpo in ambito sociale, per riconoscerne la valenza sia a
livello personale sia a livello comunicativo come avviene in campo
sportivo e nel linguaggio del corpo.
OBIETTIVI DI
APPRENDIMENTO
Lo studente, al termine
del triennio, deve dimostrare di:
1. essere
consapevole del percorso effettuato per conseguire il
miglioramento delle capacità di:
|
1.1. compiere attività
di resistenza, forza, velocità e articolarità,
1.2. coordinare
azioni efficaci in situazioni complesse;
|
2. essere in grado di:
2.1.
utilizzare le qualità fisiche e neuro-muscolari in
modo adeguato alle diverse esperienze e ai vari
contenuti tecnici,
2.2.
applicare operativamente le conoscenze delle metodiche
inerenti al mantenimento della salute dinamica,
2.3.
praticare almeno due degli sport programmati nei ruoli
congeniali alle proprie attitudini e propensioni,
2.4.
praticare attività simbolico-espressive e
approfondirne gli aspetti culturali,
2.5.
praticare in modo consapevole attività motorie
tipiche dell'ambiente naturale secondo tecniche
appropriate, là dove è possibile,
2.6.
organizzare e realizzare progetti operativi
finalizzati,
2.7.
mettere in pratica le norme di comportamento ai fini
della prevenzione degli infortuni;
|
|
3. conoscere:
3.1 le caratteristiche
tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati,
3.2 i comportamenti
efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni.
CONTENUTI
Terzo, Quarto e Quinto
Anno [ 2, 2 e 2 ore ]
1. Attività in
situazioni significative in relazione all'età degli alunni, ai
loro interessi, agli obiettivi tecnici e ai mezzi disponibili:
|
1.1 a
carico naturale e aggiuntivo;
1.2 di
opposizione e resistenza;
1.3 con
piccoli e ai grandi attrezzi, codificati e non
codificati;
1.4 di
controllo tonico e della respirazione;
1.5 con
varietà di ampiezza e di ritmo, in condizioni
spazio-temporali diversificate;
1.6 di
equilibrio, in condizioni dinamiche complesse e di volo.
|
|
2. Esercitazioni relative
a:
2.1 attività
sportive individuali e/o di squadra (almeno due);
2.2
organizzazione di attività e di arbitraggio degli sport
individuali e di squadra praticati;
2.3 attività
tipiche dell'ambiente naturale (ove è possibile);
2.4 attività
espressive;
2.5 ideazione,
progettazione e realizzazione di attività finalizzate;
2.6 assistenza
diretta e indiretta connessa alle attività.
|
3. Informazione e
conoscenze relative a:
3.1 la teoria del
movimento e delle metodologie dell'allenamento riferite alle
attività;
3.2 le norme di
comportamento per la prevenzione degli infortuni e in caso
d'incidente.
|
Note
- Le attività elencate
devono essere organizzate e utilizzate in modo da soddisfare le esigenze
derivanti dalle particolari caratteristiche delle finalità ed obiettivi
del programma.
- L'elenco non prevede la
distinzione in attività fondamentali e complementari in quanto la loro
scelta può essere condizionata dalla situazione ambientale e dai mezzi
disponibili.
INDICAZIONI DIDATTICHE
La fase conclusiva
dell'adolescenza e l'inizio della giovinezza sono caratterizzate da un
graduale rallentamento dei processi evolutivi, fino alla loro
stabilizzazione.
Tale periodo di relativa
tranquillità si accompagna normalmente ad un certo equilibrio
psicofisico che favorisce nel giovane manifestazioni motorie più
controllate ed armoniche e lo aiuta a procedere da modelli relazionali
di adesione incondizionata al gruppo verso scelte autonome e più
personali.
Inoltre, essendo questo
stadio dello sviluppo caratterizzato anche dal prevalere di diversità
individuali e della differenziazione psicologica e morfo-funzionale tra
i due sessi, dovrà porsi particolare attenzione, in fase di
programmazione, all'adeguamento degli itinerari didattici alle
caratterizzazioni individuali.
Gli obiettivi, solo in
quanto sostanziati dalla continua richiesta della consapevolezza e
finalizzazione dei procedimenti didattici -aspetti che rappresentano
l'evoluzione qualitativa dell'insegnamento dell'Educazione fisica per il
triennio secondario superiore- consentono il raggiungimento delle
finalità indicate. Essi devono essere considerati non come
frammentazione delle attività e dei processi loro connessi, ma come
traguardi da raggiungere attraverso attività motorie e sportive
compiutamente realizzate e con iniziative di tipo interdisciplinare.
Le caratteristiche,
dunque, delle finalità e degli obiettivi richiedono una metodologia
basata sull'organizzazione di attività "in situazione", sulla
continua indagine e sull'individuazione e autonoma correzione
dell'errore. Tale metodologia consentirà di creare i presupposti della
plasticità neuronale e della trasferibilità delle abilità e
competenze acquisite ad altre situazioni ed ambiti.
Conseguentemente,
ciascuna attività deve tener conto, nella sua organizzazione e
realizzazione, della necessità di dare spazio ad una serie di varianti
operative e al contributo creativo e di elaborazione che ciascuno degli
studenti può apportare.
Al fine di far conseguire
allo studente la capacità di organizzare progetti autonomi,
utilizzabili anche dopo la conclusione degli studi secondari, sono
opportune forme di coinvolgimento attivo dello stesso nelle varie fasi
dell'organizzazione dell'attività dalla progettazione alla
realizzazione dei percorsi operativi e metodologici da adottare.
L'accertamento della
situazione iniziale dello studente consente di programmare in modo
efficace l'azione educativa e didattica. Tale programmazione deve tener
conto della necessità di riferirsi, per quanto è possibile , ad
obiettivi tassonomizzati ed a contenuti da utilizzare in modo
processuale, in vista di una corretta valutazione finale dell'intero
iter educativo.
La valutazione dello
studente deve consentire di apprezzare sia la capacità esecutiva delle
varie attività sia la conoscenza teorica e scientifica della disciplina
e dei processi metodologici utilizzati, mediante verifiche costituite da
prove pratiche, questionari scritti e prove orali.
AREA
DI PROGETTO
l principio della
unitarietà del sapere e del processo di educazione e formazione
culturale deve trovare una sua esplicita e specifica affermazione anche
nella attuazione di un'area di progetto che conduca al coinvolgimento ed
alla concreta collaborazione fra docenti di alcune o di tutte le
discipline.
A questo fine, al di là di iniziative più limitate, realizzate
autonomamente da gruppi di docenti, occorre che nel corso del triennio
siano attuati progetti di ricerca multidisciplinare, di ampiezza e
durata variabile.
L'area di progetto è dunque un modello di articolazione culturale
ricavato dal monte ore annuo delle lezioni, che non altera né il quadro
orario né la composizione delle cattedre e delle classi.
All'area di progetto sarà dedicato un numero di ore non superiore al 10
% del monte ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività. Da
questo 10 % sono escluse le ore indicate come attività extrascolastica
(visite guidate, stages, campi scuola ecc...).
L'area di progetto si propone di:
-
favorire
l'apprendimento di strategie cognitive mirate a comprendere come
si formano ed evolvono le conoscenze;
-
far cogliere
all'alunno le relazioni esistenti tra l' "astratto" e
il "concreto";
-
sollecitare
l'alunno ad affrontare nuovi problemi con spirito di autonomia e
creatività;
-
promuovere
nell'alunno atteggiamenti che favoriscano la socializzazione, il
confronto delle idee, la tolleranza verso la critica esterna e
l'insuccesso, la revisione critica del proprio giudizio e la
modifica della propria condotta di fronte a prove ed argomenti
convincenti;
-
favorire il
confronto tra la realtà scolastica e la realtà di lavoro, con
particolare riferimento a quelle presenti sul territorio.
I problemi dell'area di
progetto dovranno tener conto di diversi aspetti: conoscitivo,
applicativo, tecnologico, informatico, economico, organizzativo e di
documentazione. Tali problemi, significativi rispetto all'area di
indirizzo, devono basarsi su un consistente nucleo di attività
operative e realizzative.
L'area di progetto deve essere realizzata durante l'intero corso di
studio. L'attività inizierà, nell'ambito della programmazione
didattica, con una riunione del Consiglio di classe dedicata alla
definizione preliminare di progetti sulla base delle proposte espresse
dai vari docenti e degli interessi manifestati dagli allievi.
Ogni progetto deve essere sottoposto ad analisi di fattibilità per
mettere in luce la natura e l'ampiezza delle competenze e delle risorse
materiali necessarie alla sua realizzazione. E' importante che questa
fase si sviluppi con molto anticipo rispetto all'attuazione del
progetto, in modo da garantire per tempo il reperimento delle risorse.
Nello studio di fattibilità dovranno essere definite:
- le competenze
necessarie per affrontare i molteplici aspetti dei progetti;
- i compiti da affidare agli insegnanti ed eventualmente ad esperti
esterni;
- le modalità ed i tempi di attuazione;
- le modalità di verifica e di comunicazione dei risultati.
La realizzazione
dell'area di progetto si sviluppa normalmente attraverso alcune fasi che
si possono così distinguere:
- l'analisi della
situazione o del problema che il progetto intende affrontare;
- la formulazione dell'ipotesi di lavoro;
- l'attuazione del progetto;
- la verifica e la documentazione dei risultati.
Si possono ipotizzare
progetti ai quali lavorano intere classi, eventualmente con divisione in
sottoprogetti, oppure si possono dividere le classi in più gruppi
ciascuno con un proprio progetto. Non si esclude che un progetto possa
avere durata pluriennale né che le classi di scuole diverse collaborino
alla realizzazione di uno stesso progetto.
In particolare, per ogni progetto, saranno definiti il periodo di
svolgimento, le ore ad esso destinate, la loro distribuzione settimanale
e la loro ripartizione fra le varie discipline.
Il Preside, su designazione del Consiglio o dei Consigli di classe,
nomina, di volta in volta, un coordinatore di area di progetto.
La valutazione degli studenti relativamente all'attività dell'area di
progetto contribuisce alla formulazione dei giudizi periodici e finali
di ciascuna disciplina e complessivi, secondo modalità decise dai
Consigli di classe. Di tali giudizi si dovrà tener conto in sede di
esami di maturità.
Nei curricoli che comprendono discipline caratterizzate specificatamente
da attività progettuali -come in quello dell'indirizzo per la
Meccanica-, il già previsto coinvolgimento delle singole materie deve
trovare una più incisiva collocazione sulla base delle finalità
generali dell'area di progetto qui definita, con particolare riferimento
alla programmazione del Consiglio di classe.
|