COMUNICATO CONGIUNTO ITALO-FRANCESE
La Cultura Classica come fondamento per un Rinascimento europeo
Il germe dellEuropa - nell'accezione del termine che va oltre le dimensioni geografiche, politiche ed economiche - è nato in Grecia, dove si sono creati i modi di pensare e i concetti che sono stati gli assi portanti della cultura europea, e, quindi, di tutta la cultura occidentale. Questi germi si sono poi sviluppati mediante limpero romano e arricchiti con la recezione del messaggio del cristianesimo e successivamente diffusi grazie alla grande cultura Medievale e rinascimentale. Dalla prosecuzione e dalla mediazione sintetica di queste componenti scaturite dal solco greco-latino è nato quel tipo di cultura che ha creato l'Europa.
Tale cultura è stata qualificata come cultura "umanistica" e "classica": essa ha creato un linguaggio comune - nel senso di lessico ma anche in quello di modelli comuni di pensiero - sulla cui base tutti gli europei si sono compresi nei secoli e continuano a comprendersi; ci offre la possibilità di dialogare con il nostro passato e trarne insegnamenti ed ispirazioni preziose per il presente e per preparare il futuro; fa parte del nostro paesaggio, attraverso monumenti e citazioni architettoniche presenti in tutti i Paesi europei.
Cultura "classica" in senso forte, non significa quindi solo cultura di un certo periodo aureo dell'antichità. Infatti, "classico", nel senso più ampio e certamente non nostalgico, si è ormai da qualche tempo riconosciuto essere ciò che si impone al di sopra del trascorrere del tempo e delle variazioni ad esso connesse: la coscienza della continuità dei nostri valori, dellindipendenza dello spirito, della nostra identità culturale, che costituiscono fattori di stabilità, ancorché iscritti nel divenire della nostra condizione umana.
I trattati di Maastricht e di Amsterdam, con le loro diverse implicazioni, costituiscono condizioni essenziali per la costruzione europea, ma dobbiamo saper guardare ad essi in maniera complessiva e saperne svolgere anche gli aspetti meno sviluppati, perché i fondamenti di una vera Europa sono di carattere non solo economico, ma anche culturale e spirituale. Inoltre l'Europa per garantirsi un futuro solido ha bisogno di prendere sostanza in maniera equilibrata in tutti i settori.
Nella storia della cultura europea Italia e Francia hanno avuto un ruolo determinante nello sviluppo e nella diffusione di questo tipo di cultura, e quindi possono e debbono impegnarsi nella sua salvaguardia e diffusione, in particolare nella nostra epoca in cui essa si riafferma come necessaria.
Si tratta di salvaguardare le profonde radici della originalità ed identità europea (ed allo stesso tempo delle "diversità" che sono contenute in essa) per trarne uno slancio nuovo e per riuscire a proiettare nel futuro le conquiste della nostra ricchissima tradizione. Paradossalmente la nostra capacità di innovazione originale - da cui dipende il nostro potenziale competitivo nel mercato globale di prodotti materiali ed immateriali - è funzione di come sappiamo avvalerci della nostra tradizione.
"Diversità" ed "identità" sono infatti stimolo alla creazione culturale ed economica e costituiscono un positivo baluardo nei confronti della tendenza ad omogeneizzare forzatamente idee, comportamenti e consumi che la globalizzazione della cultura ha 'innescato nelle nostre società. In questa prospettiva, la riaffermazione delle radici "classiche" della civiltà europea, quell'antica comunità di cultura e di spirito che unisce i nostri paesi, potrà costituire un umano e civile stimolo a mantenere viva, nel contesto di tale identità, la diversità e loriginalità del nostro pensiero, garanzia della dimensione umana della nostra cultura.
Sulla base dì queste premesse, lItalia e la Francia intendono proseguire nellindirizzo di una formazione scolastica che esalti la criticità del sapere e quindi l'autonomia intellettuale dellindividuo propria della cultura classica e si propongono:
Per assicurare i seguiti degli indirizzi della dichiarazione verrà costituito un apposito comitato congiunto fra i due Ministeri dellIstruzione.
Siena, 2 Luglio 1998
Luigi BERLINGUER Ministro della Pubblica Istruzione dellUniversità e della Ricerca Scientifica e Tecnologica |
Claude ALLEGRE Ministro dellEducazione Nazionale, della Ricerca e della Tecnologia |