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PROGRAMMA DI STORIA PER IL BIENNIO POST-QUALIFICA DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI

Premessa

Il biennio terminale dell'istruzione professionale si conclude con il diploma di maturità di indirizzo e un attestato di professionalità che certificano il possesso di un sapere unitario nei fondamenti scientifici e metodologici e adattabile sia ad ogni situazione produttiva, sia ad ogni inserimento di nuovi saperi. Il biennio postqualifica è frequentato da soggetti che sono nella fase finale dell'adolescenza e sono proiettati verso l'ingresso nella piena cittadinanza politica e verso il mondo professionale oppure verso gli studi universitari. Infatti il diploma di maturità rende possibile l'iscrizione ai corsi di laurea.

In tale contesto lo studio della storia deve contribuire alla definizione del profilo professionale, alla crescita del sapere e allo sviluppo della maturità intellettuale.

Gli studenti che affrontano il corso di specializzazione professionale hanno seguito un corso di storia generale nella scuola secondaria obbligatoria, nel triennio di qualifica hanno proseguito un corso indirizzato, nel primo anno, all'approfondimento di grandi tematiche di storia antica, medievale e moderna e concentrato, negli anni seguenti, sull'età contemporanea È presumibile che abbiano acquisito una conoscenza a grandi linee della storia generale, delle sue periodizzazioni, di alcuni dei fatti storiografici più rilevanti per il divenire dell'umanità europea. È presumibile anche che il corso di studi precedente abbia prodotto le competenze e le abilità di base raccomandate come obiettivi nel programma triennale: capacità di applicazione degli organizzatori temporali semplici, consapevolezza della struttura dei fatti storiografici, abilità alla produzione e alla lettura di grafici temporali, di carte, di schemi, capacità di tematizzare le informazioni di un testo ... Conviene dunque differenziare il corso di storia del biennio terminale in ordine al conseguimento di due fini: 1) dare alla storia l'opportunità di contribuire alla riflessione sul campo professionale; 2) approfondire la riflessione metodologica e l'uso della conoscenza storica...

Alle esigenze di caratterizzare l'ultimo ciclo di studi storici si può dare risposta soddisfacente a due condizioni: 1) che la tematizzazione storica sia riferita ai campi professionali e che la storia divenga storia settoriale pertinente a ciascuno degli indirizzi professionali; 2) che l'insegnamento ponga particolare cura allo studio della problematizzazione e della spiegazione dei fatti storiografici.

1. Settori e indirizzi professionali e storia settoriale

La formazione professionale si realizza nei tre grandi settori "agricoltura, artigianato e industria, servizi". I tre grandi settori si suddividono in vari indirizzi (agrario, abbigliamento e moda, edile, chimico, elettrico ed elettronico, economico aziendale, turistico, alberghiero e della ristorazione, grafica pubblicitaria, servizi sociali), a ciascuno dei quali può corrispondere una storia settoriale: dalla storia dell'agricoltura alla storia dell'abbigliamento e della moda, dalla storia dell'industria alla storia del commercio, o dell'alimentazione, o dell'editoria e della grafica ecc.

Le potenzialità formative delle storie settoriali

L'individuazione della storia settoriale come asse di organizzazione dell'insegnamento-apprendimento della storia nel biennio terminale può avere i seguenti vantaggi:

1. rinnova le motivazioni allo studio della storia, in quanto i contenuti non appaiono ripetitivi dei contenuti dei cicli precedenti;

2. permette di riconoscere l'utilità delle conoscenze storiche già cquisite per costituire lo sfondo di contestualizzazione generale per i fatti della storia generale tematizzati;

3. permette di riconoscere l'attinenza della conoscenza storica al campo professionale nel quale può svolgersi il destino biografico dello studente;

4. permette di stabilire relazioni concettuali tra i campi di studio professionalizzanti e la storia in modo che le mappe concettuali apprese in quei campi possano essere utilizzati nella comprensione delle conoscenze storiche;

5. permette di utilizzare la conoscenza storica allo scopo di dare più senso all'attività professionale; 6. permette di dare spessore temporale e concettuale allo sviluppo del campo professionale e di porlo in prospettiva. Per tali ragioni la conoscenza della storia dell'attività pertinente al settore e all'indirizzo può contribuire alla formazione del profilo professionale in quanto fornisce un punto di prospettiva, argomenti, concetti, informazioni, modelli di conoscenza che possono essere utilizzati dal tecnico specializzato nelle sue comunicazioni sociali e professionali.

2. Problematizzazione e spiegazione storica come elementi caratterizzanti

L'insegnamento della storia nel biennio terminale si caratterizza, anche in quanto è teso a organizzare le conoscenze in modo da formare negli studenti le competenze alla problematizzazione e alla spiegazione dei fatti storici, all'analisi delle interpretazioni, al metodo comparativo, al lavoro analitico sui testi storiografici.

Molta importanza assume il confronto delle interpretazioni differenti allo scopo di coglierne la logica di funzionamento, la struttura, il rapporto tra teorie, ricostruzioni, spiegazioni.

In relazione con tali orientamenti un obiettivo linguistico a cui l'insegnamento storico del biennio terminale può dare contributi specifici è quello della padronanza procedurale della produzione dei testi argomentativi.

FINALITÀ

1. Sviluppare la consapevolezza che la crescita delle conoscenze, delle competenze cognitive e delle abilità operative specifiche della storia è in funzione delle procedure e delle operazioni di studio e di apprendimento che lo studente mette in atto.

2. Sviluppare la consapevolezza che ogni conoscenza storica è una costruzione alla cui origine ci sono processi di produzione nei quali lo storico vaglia e seleziona le fonti, interpreta, seleziona e ordina le informazioni secondo riferimenti ideologici e secondo la propria attrezzatura di strumenti intellettuali.

3. Consolidare l'attitudine a problematizzare e spiegare tenendo conto delle dimensioni e delle relazioni temporali e spaziali dei fatti.

4. Affinare la capacità di individuare le differenze e le analogie, nel tempo e nello spazio, tra storie del medesimo settore di attività umane.

5. Sviluppare la consapevolezza dei nessi molteplici tra storia settoriale e storia generale.

6. Analizzare i rapporti tra conoscenza del presente e conoscenza del passato e viceversa, e sviluppare le capacità di applicazione delle conoscenze del passato per la comprensione del presente.

7. Sviluppare la consapevolezza che l'efficacia delle azioni e delle decisioni nel presente è connessa con la capacità di problematizzare il passato e di metterlo in rapporto col presente.

8. Sviluppare la consapevolezza che le decisioni e le scelte relative al campo professionale sono in relazione con la storia del settore.

9. Riconoscere, analizzare e valutare gli usi sociali e politici delle conoscenze storiche e della memoria collettiva.

10. Analizzare la complessità delle ricostruzioni dei fatti storici e delle interpretazioni storiche attraverso l'individuazione: a) delle connessioni tra le serie informative, b) dei rapporti tra fatti e contesti, c) dei rapporti tra particolare e generale e d) tra teorie e organizzazione dei fatti e delle spiegazioni.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO

Tutti gli obiettivi del precedente ciclo di studi storici restano validi e dovranno essere consolidati nel biennio terminale.

Se ne accentuano alcuni in rapporto con i nuovi contenuti e con la fase di sviluppo cognitivo adolescenziale.

Lo studente alla fine del biennio di specializzazione dovrà essere in grado di:

1. usare alcuni strumenti del lavoro storico: cronologie, tavole sinottiche, atlanti;

2. produrre e leggere le trasposizioni grafiche dei testi quali sono i diagrammi temporali, gli schemi ad albero, gli schemi a stella, le mappe di contemporaneità,...;

3. produrre, leggere, comprendere i diagrammi di flusso dotati di struttura temporale oppure quelli non temporalizzati per schematizzare problemi e spiegazioni;

4. adoperare concetti interpretativi e termini storici in rapporto con gli specifici contesti storici;

5. padroneggiare gli strumenti concettuali che servono per organizzare temporalmente le conoscenze storiche più complesse: congiuntura, ciclo, periodizzazione, lunga durata, breve periodo, lungo periodo;

6. padroneggiare gli strumenti concettuali interpretativi che servono per individuare e descrivere persistenze e mutamenti, quali, ad esempio, continuità/discontinuità, innovazione, cesura, rivoluzione, restaurazione, trasformazione, decadenza, crisi, progresso, struttura, evento, conflitto, transizione, stagnazione, recessione, tendenza, dinamica...;

7. saper formulare problemi rispetto a fenomeni storici;

8. utilizzare procedimenti di spiegazione di fatti storiografici complessi;

9. usare modelli appropriati per inquadrare, comparare, periodizzare fenomeni storici locali, regionali, continentali, planetari connessi con la storia settoriale;

10. individuare le molteplici modalità con le quali i fatti storici del settore si collegano con i fatti della storia politica, culturale, mentale...;

11. utilizzare conoscenze e competenze acquisite nel corso degli studi per tematizzare e strutturare la molteplicità delle informazioni sul presente dimostrando di conoscere le procedure che riguardano l'interrogazione, l'interpretazione e la valutazione delle fonti;

12. distinguere le diverse funzioni sociali delle rievocazioni del passato in ambito civile, in ambito ideologico, in ambito storiografico, in ambito artistico;

13. costruire testi argomentativi a sostegno della formulazione di problemi e di spiegazioni relativi a fatti storici

14. costruire testi argomentativi a sostegno o contro le analogie storiche usate nei discorsi di interpretazione di fenomeni del presente.

Contenuti

Data la molteplicità delle storie e date le differenze di periodizzazione e di rilevanze tematiche tra le diverse storie settoriali è inevitabile che le indicazioni contenutistiche siano generiche e che sia attribuita all'insegnante la responsabilità della individuazione dei temi rilevanti storiograficamente e didatticamente nella specifica storia settoriale al fine di svolgere ogni anno cinque moduli secondo la seguente scansione temporale:

IV ANNO

Cinque moduli i cui temi devono essere attinenti all'ambito della storia antica, della storia medievale e della storia moderna.

V ANNO

Cinque moduli i cui temi devono essere attinenti ai secoli XVIII-XX.

Tale scansione non segnala, però, una barriera prescritta per la programmazione modulare. Infatti sono organizzabili moduli che possono avere temporalità proprie e coprire in parte o totalmente i due pe- riodi.

Indicazioni didattiche

Tematizzazione, problematizzazione, spiegazione

La focalizzazione e l'articolazione modulare del campo tematico è compito dell'insegnant

Storia delle tecniche, storia economica, storia del lavoro e storia sociale sono le quattro serie che si possono incrociare in una storia settoriale ben strutturata. Se la tematizzazione delle unità di apprendimen- to riesce a salvaguardare tale intreccio lo studio della storia settoriale può esplicare più efficaci funzioni formative del pensiero storico.

Testi, insegnamento e apprendimento vanno impostati in modo che il lavoro converga sulla problema- tizzazione, sulla spiegazione e sull'argomentazione.

Programmazione modulare e moduli di apprendimento

La programmazione deve essere impostata secondo una logica modulare. La trattazione dei fatti sto- rici va strutturata in moduli ciascuno dei quali corrisponde ad un itinerario di apprendimento. La struttura delle unità di apprendimento deve essere modulare.

I testi di riferimento per la composizione dei moduli vanno cercati tra i testi storiografici: testi di storia generale del settore e/o testi monografici sui fatti tematizzati. Tali testi devono essere trasportati in moduli strutturati didatticamente

I moduli di apprendimento sono da intendersi come sequenze di temi e di testi adeguatamente organiz- zati e attrezzati con esercizi allo scopo di far compiere agli studenti il percorso di costruzione di una conoscenza storica compiuta e autosufficiente e, tuttavia, disponibile per entrare nel dispositivo modulare più ampio della programmazione annuale. Il modulo deve avere un nucleo tematico organizzatore rispetto al quale sia possibile articolare temi, sequenze di testi e progressione delle operazioni cognitive degli studenti.

Il materiale per ogni modulo comprenderà:

- la lista degli obiettivi specifici di conoscenze, di competenze cognitive e di abilità;

- una serie di testi opportunamente montati in funzione delle conoscenze da far costruire attraverso i processi di apprendimento;

- testi che rendano significative le conoscenze attraverso la possibilità di attivare il rapporto tra conoscenza del passato e conoscenza del presente;

- consegne per le operazioni che gli studenti devono compiere sui testi;

- consegne per elaborazione di testi parziali o ricapitolativi di varia tipologia;

- indicazioni per una prova di verifica sommativa.

Storia settoriale e storia locale

In ciascun anno uno dei moduli deve tematizzare un fatto relativo alla storia locale (a scala regionale o a scale spaziali inferiori). La conoscenza della storia del territorio ha potenzialità formative che vanno sfruttate anche svolgendo temi di storia settoriale. Infatti essa può:

- cooperare a costruire il senso di identità sociale dei giovani e contribuire alla formazione civica dei futuri cittadini;

- sviluppare atteggiamenti di comprensione delle differenze di storie e di identità come ricchezze e risorse delle società umane;

- stimolare l'uso sociale della conoscenza storica.

La storia settoriale locale può essere realizzata mediante la trasposizione di testi storiografici in testi didattici oppure mediante la trasposizione delle procedure della ricerca storiografica grazie all'uso di insiemi di fonti. Spetta all'insegnante scegliere ogni anno la modalità preferib

Moduli fondati sull'uso delle fonti

In ciascun anno uno dei moduli deve consistere in un insieme di fonti strutturato in modo da permette- re agli studenti di misurarsi con i problemi della costruzione della conoscenza storica mediante l'uso preva- lente di fonti e di fare l'esperienza delle procedure del lavoro storiografico.

Lettura di un testo storiografico

Uno dei moduli dell'ultimo anno può consistere nella strutturazione di una lettura di un breve testo storiografico esperto. La esperienza della lettura guidata dovrebbe stimolare gli studenti a mettere a frutto le competenze sviluppate nel corso degli studi precedenti e a fondare il gusto per letture storiografiche au- tonome.

Moduli e sistema di conoscenze

Tra i cinque moduli di ciascun anno o tra i dieci moduli complessivi può essere stabilito un nesso che conferisca alla trattazione di più moduli il carattere di sistema strutturato di conoscenze storiche.

Tali nessi non vanno cercati nella trama narrativa. L'insegnante non deve porsi l'obiettivo di una ricostruzione cronologica illusoriamente completa della storia del settore. Il legame tra i diversi moduli può essere stabilito in vari modi:

a) sottoforma di ricorrenza della tematizzazione di fondo in modo da costituire filoni tematici (ad es. la storia delle tecniche nella storia agraria...)

b) sottoforma di sviluppo di una concettualizzazione;

c) grazie al rapporto tra conoscenze di contesti e conoscenze di processi;

d) grazie all'impostazione comparativa per storie relative a spazi diversi...

Programmare i moduli in modo che si formino dei sistemi di coscienza appaga sia l'esigenza di rendere possibile il trascinamento delle acquisizioni concettuali conseguite con un modulo nei moduli successivi sia l'esigenza di accumulo delle conoscenze.

La connessione sistematica tra i moduli può dare accesso ad una visione nuova della storia generale già studiata.

La mediazione didattica

La mediazione didattica, la scelta dei materiali che comporranno i moduli e la loro organizzazione dovranno favorire lo sviluppo delle abilità di studio adatte all'apprendimento storico e la presa di conoscen- za metacognitiva degli studenti. A questo scopo può essere di grande efficacia che gli studenti costruiscano la documentazione del processo di apprendimento mediante la redazione di un quaderno in cui vengano registrati gli esiti degli esercizi prescritti nel modulo. Il quaderno può agevolare lo sviluppo della consapevolezza che la conoscenza storica si realizza mediante proprie tecniche di discorso ed è controllabile attraverso l'analisi del testo storico.

I. L'insegnante deve curare la interazione verbale con gli studenti in modo da stimolare la mani- festazione delle preconoscenze, delle preconcezioni, del senso comune storico, delle capacità cognitive degli studenti e in modo da favorire la costituzione della classe come comunità di apprendimento. Per questi scopi è importante acquisire inizialmente la conoscenza degli stili cognitivi degli studenti, dei livelli di gradimento per la storia, degli ostacoli e delle difficoltà affettive e cognitive che gli studenti incontrano nello studio.

II. È importante che la utilità cognitiva dello studio della storia sia dimostrata. Perciò in ogni mo- dulo deve essere reso evidente il rapporto tra bisogni cognitivi rispetto al presente e possibilità di trovare nella conoscenza del passato alcuni elementi di risposta. La evidenza del rapporto tra le due conoscenze può favorire sia l'insorgere delle motivazioni e dell'interesse negli studenti sia la consapevolezza che la ten- sione cognitiva che si stabilisce tra presente e passato è parte integrante del metodo storico.

III È importante che i moduli siano strutturati in modo da costituire una palestra per l'esercizio delle operazioni cognitive degli studenti. Situandosi nella parte terminale degli studi, le operazioni che do- vranno essere maggiormente curate sono quelle della definizione del "nodo problematico", della spiegazio- ne, della formazione di concetti e dell'argomentazione. Contestualmente con tali operazioni dovrà essere sviluppata, da una parte, la comprensione che ogni conoscenza storica è caratterizzata dalla struttura temporale, dall'altra, la capacità degli studenti di dare organizzazione temporale alle informazioni connet- tendole in tessuti discorsivi. A questo scopo è doveroso abituare gli studenti a evidenziare le strutture tem- porali mediante la trasposizione delle informazioni (articolate per serie tematiche) in diagrammi temporali che, da una parte, rivelano la tessitura temporale dei fatti e permettono la comprensione e la critica dell'adeguatezza dei testi, dall'altra, costituiscono il riferimento per la comprensione e la critica dei modelli di spiegazione, dall'altra, infine, sono la base per la produzione di testi dotati di struttura temporale adeguata

IV. Favorevole alla formazione di capacità analitiche e critiche e della coscienza delle peculiarità del metodo storico può risultare il ricorso frequente per quanto sia possibile alle comparazioni: comparazione tra ricostruzioni, comparazione tra gli schemi di spiegazioni mediante l'analisi dei testi ricostruttivi ed esplicativi.

Operatività e strumenti operativi

La didattica così configurata si realizza con l'uso di una strumentazione di supporto articolata e ac- cessibile (carte geografiche, tabelle cronologiche e sinottiche, materiali iconici, lavagna luminosa, materia- le informatico, diagrammi temporali ecc.) in modo da costituire un laboratorio di storia (da realizzare in sede apposita, ove possibile) capace di coinvolgere gli studenti in una intensa operatività. Del laboratorio fanno parte a pieno titolo le visite - didatticamente caratterizzate - a complessi architettonici, a musei, ad archivi. La operatività deve manifestarsi nella produzione di schemi, di diagrammi, di tabelle, di scalette tematiche, di grafici di vario tipo, di produzioni di testi, di mostre, di materiali informatici,...

STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE

È importante che la verifica e la valutazione degli apprendimenti siano considerate come parti inte- granti del processo di insegnamento- apprendimento e non come un adempimento esterno e posteriore ad esso. Ciò implica che l'insegnante abbia una costante attitudine a cogliere gli indizi sullo stile di studio e sull'apprendimento degli allievi e che a tale scopo si foggi gli strumenti di diagnosi più adatti. Ciò richiede che il processo di insegnamento/apprendimento sia sottoposto a costante monitoraggio. Diventa, perciò, es- senziale che l'insegnante faccia ricorso a prove d'ingresso allo scopo di valutare le competenze, le abilità e le conoscenze possedute dagli studenti in modo da poter impostare la programmazione tenendo conto di es- se.

Durante lo svolgimento di ogni modulo l'insegnante curerà di verificare, mediante i risultati degli esercizi svolti dagli studenti, l'acquisizione progressiva di competenze, abilità, conoscenze previste come obiettivi e cercherà di interpretare gli indizi allo scopo di capire gli ostacoli e le difficoltà che si oppongono all'apprendimento in modo da progettare sia le attività di recupero sia le opportune tarature della programmazione.

Al termine di ogni modulo sarà attuata una valutazione sommativa che può assumere forme diverse: ad esempio a) prove strutturate per il controllo delle conoscenze apprese; b) interrogazione impostata per tutti gli studenti secondo un modello omogeneo quanto a numero e tipi di domande; c) composizione di testi di diversa tipologia e con diverse consegne; d) prove che richiedono il transfert di competenze mediante la loro applicazione a testi nuovi per lo studente...

Il tipo di prova usato per la valutazione sommativa dovrà essere già noto agli studenti e sperimentato in precedenti occasioni.

Nella realizzazione del proprio curricolo annuale l'insegnante svolgerà prove di verifica periodiche volte ad attuare una valutazione di processo che avrà lo scopo di raccogliere elementi per valutare lo sviluppo cumulativo e processuale delle competenze e delle abilità.