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ORE DISPONIBILI PER OGNI CORSO AI FINI DELLA COSTITUZIONE DEI POSTI DI INSEGNAMENTO TECNICO PRATICO ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI TECNOLOGIE ELETTRONICHE, DISEGNO E PROGETTAZIONE
Obiettivo del nuovo
curricolo è quello di definire una figura professionale capace di
inserirsi in realtà produttive molto differenziate e caratterizzate da
rapida evoluzione, sia dal punto di vista tecnologico sia da quello
dell'organizzazione del lavoro. INNOVAZIONI CURRICOLARI Le più evidenti
innovazioni del curricolo, il quale sostituisce i piani di studio
previsti nel D.P.R. 30.9.61, nº 1222 per gli indirizzi
"Elettronica Industriale" e "Telecomunicazioni",
sono:
(a) S. = scritta; O. = orale; G. =
grafica; P. = pratica. * All'area di progetto, che rappresenta un indispensabile momento di sintesi da realizzarsi con una attività progettuale interdisciplinare, deve essere destinato un numero di ore non superiore al 10% del monte ore annuo delle discipline coinvolte in questa attività. N.B. Tra parentesi sono indicate le ore di lezione da effettuarsi con il supporto del laboratorio.
(*) Il docente al quale
è affidata la cattedra completerà l'orario in attività di
organizzazione didattica nell'ambito dell'area di progetto.
ORE DISPONIBILI PER OGNI CORSO AI FINI DELLA COSTITUZIONE DEI POSTI DI INSEGNAMENTO TECNICO PRATICO
Il principio della
unitarietà del sapere e del processo di educazione e formazione
culturale deve trovare una sua esplicita e specifica affermazione anche
nella attuazione di un'area di progetto che conduca al coinvolgimento ed
alla concreta collaborazione fra docenti di alcune o di tutte le
discipline.
Per l'insegnamento della
lingua e della letteratura italiana nel triennio, il docente, nelle tre
ore settimanali di lezione a sua disposizione, dovrà adottare quei
percorsi programmatici e quelle metodologie che meglio giovino a
rafforzare negli allievi la padronanza del mezzo linguistico e la
conoscenza sufficientemente articolata del panorama storico-letterario,
ricorrendo ad essenziali ed insostituibili letture di testi di grandi
autori, tali da suscitare interesse ad ulteriori approfondimenti. FINALITA' OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Gli obiettivi da
perseguire nel triennio si pongono in linea di continuità con quelli
raggiunti nel biennio, rispetto ai quali si caratterizzano per i livelli
di maggiore complessità e di più ampia articolazione riguardo sia allo
sviluppo delle capacità sia all'acquisizione delle conoscenze. CONTENUTI A. Versante
letterario. Tali conoscenze sono
direttamente implicate nelle operazioni di lettura dei testi o
costituiscono elementi essenziali per giungere alle necessarie
ricomposizioni delle esperienze di lettura in quadri storici
complessivi. Terzo Anno: dalle origini
alla fine del Cinquecento; B. Versante linguistico. 1. schematizzazione per
punti e in forma concisa, che mettano in evidenza la struttura di
ragionamenti, discorsi, tesi,desumibili da testi scritti ed orali; - l'analisi di strutture,
soprattutto sintattiche e semantiche, della lingua italiana, rilevate
nei testi e nell'uso (comune e specialistico) e osservate anche
attraverso comparazioni con altre lingue, compresi i INDICAZIONI DIDATTICHE Ogni percorso può porre
al centro un momento particolarmente significativo di un determinato
tema di studio e ricollegare momenti precedenti e successivi, mettendo
in evidenza aspetti di continuità, fratture e riprese e spesso
anticipando anche la conoscenza di epoche più vicine al lettore. - far compiere
un'esperienza concreta del fenomeno letterario, attraverso
la conoscenza diretta di un'ampia varietà di opere
significative, appartenenti a generi e ad epoche diversi, e un'adeguata
riflessione sulle problematiche della letteratura ; Si richiama l'attenzione
sulla centralità delle operazioni di lettura diretta dei testi. Per i
testi su cui si compirà una lettura antologica, la scelta, all'interno
dell'opera intera, dovrà investire unità testuali che consentano di
cogliere aspetti significativi dell'opera e di correlarla al sistema
letterario e al contesto culturale. - l'addestramento a un
corretto lavoro di analisi e interpretazione; Gli strumenti didattici
tradizionali (libri in adozione o consigliati) vanno integrati con
l'adeguata utilizzazione del patrimonio librario e di altro genere
(audio- visivi, software didattico) a disposizione della scuola e,
all'occorrenza, con riproduzione- ne di documenti originali relativi a
specifici momenti dell'attività di studio. Si faciliterà inoltre la
frequentazione di biblioteche, archivi, musei e altri luoghi di ricerca. La verifica e la
valutazione - il commento orale a un
testo dato, secondo istruzioni sul tempo da La valutazione deve tener conto dei seguenti elementi: - la conoscenza dei dati;
FINALITA' L'insegnamento di Storia si propone di: 1. ricostruire la complessità del
fatto storico attraverso l'individuazione di interconnessioni, di
rapporti tra particolare e generale, tra soggetti e contesti; Le finalità del triennio riprendono e sviluppano le finalità del biennio. Esse descrivono due campi di intervento. Il primo riguarda la specificità del lavoro storico e lo statuto epistemologico della storia, e ad esso fanno riferimento le finalità 1 - 4 sulla complessità del fatto storico, sul laboratorio delle fonti e dei concetti, sull'uso della memoria storica. Il secondo riguarda i bisogni formativi degli studenti, che vengono individuati nella esigenza della realizzazione di sé e dell'apertura al mondo e agli altri: la storia aiuta ad apprezzare differenze, a orientarsi nel mondo. In ciò consiste la scoperta del presente come storia (finalità 5, 6 e 7). Le finalità nel loro insieme individuano, inoltre, uno specifico aspetto del triennio, che consiste nell'attitudine a porre domande, a costruire problemi, analizzarli, interpretarli e valutarli. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Lo studente alla fine del triennio dovrà dimostrare di essere in grado di: 1. utilizzare conoscenze e competenze
acquisite nel corso degli studi per orientarsi nella molteplicità delle
informazioni e per leggere gli interventi; Gli obiettivi descrivono campi operativi ristretti, che non esauriscono l'orizzonte individuato dalle finalità. In particolare al primo gruppo di finalità (1 - 4) sulla complessità del fatto storico e sul laboratorio, corrispondono gli obiettivi 2, 3, 4, 6 e 7. Al secondo gruppo di finalità (5, 6 e 7), sui bisogni formativi degli allievi corrispondono gli obiettivi 1, 2, 3, 4, 5. L'obiettivo 8 descrive il livello di conoscenze che l'allievo deve dimostrare di possedere. Questi obiettivi non sono proposti in ordine progressivo di difficoltà, ma vanno perseguiti in modo differenziato, a seconda degli argomenti di studio. Ad esempio: gli obiettivi di laboratorio costituiscono lo scopo principale di un eventuale lavoro sulle fonti; un itinerario prevalentemente basato su materiale manualistico si potrà prestare al raggiungimento di obiettivi legati all'uso di concetti e modelli; nell'analisi di dati di attualità si potrà perseguire il raggiungimento di diversi obiettivi. CONTENUTI Terzo Anno [ 2 ore ] Fino alla metà del '600 1. L'Europa del basso-medioevo: poteri di diritto e poteri di fatto: il rapporto città campagna e l'organizzazione del territorio. 1.1 Le istituzioni che organizzano il
territorio: impero, monarchie, città, feudalità. 2. L'avanzamento e l'arresto delle frontiere interne e esterne della Europa. 2.1 Le spinte demografiche e
produttive; la ricerca di nuove terre. Verso una nuova articolazione
della società: ambiente urbano e rurale. 3. Dall'unitarietà del mondo medioevale alla molteplicità del mondo moderno. 3.1 Il processo di differenziazione
degli ambiti ecclesiastico e laico; il diritto canonico, il diritto
romano, le consuetudini. Il ruolo del laico nel mondo. Nuove forme di
religiosità. Ordini mendicanti. Movimenti ereticali. 4. La formazione dell'Europa degli stati. 4.1 Stati nazionali e stati regionali.
La centralizzazione e il controllo del territorio: burocrazia, fisco,
esercito e guerre. 5. Conquista di nuove terre, ridefinizione di identità, mutamento di equilibri in Europa. 5.1 Popolazione e risorse. Relazione
uomo-natura-tecnica. 6. Il tempo delle trasformazioni: religione, cultura, mentalità. 6.1 Le riforme religiose:
protagonisti, sviluppi, guerre, differenziazioni, nuovi assetti. Quarto Anno [ 2 ore ] Dalla metà del '600 alla fine del '800 1. Governati e governanti fra partecipazione e concentrazione del potere. Lotte politico-sociali, dottrine politiche, configurazioni istituzionali. Quadro europeo e modelli regionali. 1.1 Dai ceti di antico regime alle
nuove classi emergenti. La doppia rivoluzione inglese e il
parlamentarismo. I sussulti di metà seicento. Repubblica e autogoverno:
il caso olandese. Poteri centralizzati e resistenze civili: il
"laboratorio" francese. 2. La trasformazione sociale.
Popolazione, economia, società e territorio fra "crisi
generale" e "nuove frontiere. 3. Il problema della rivoluzione come paradigma del cambiamento. Dall'età barocca alla stagione delle riforme. Europa e America a confronto. 3.1 Rivoluzione culturale:
illuminismo, diffusione di nuovi modelli comportamentali. Razionalismo,
individualismo, utilitarismo, cosmopolitismo. 5. Processi di integrazione nazionale e costruzioni sovranazionali. 5.1 Questioni politiche e
istituzionali nella formazione dello Stato unitario in Italia. Quinto Anno [2 ore] Il '900 1. Le forme della società di massa. 1.1 L'andamento demografico. 2. La dissoluzione dell'ordine europeo. 2.1 I segni precursori dell'instabilità:
competizioni interstatali e imperialismi, conflitti regionali, ideologie
nazionaliste. 3. Dalla guerra alla guerra. Strategie e tentativi di controllo della crisi. 3.1 Scenari e attori internazionali
della crisi. La frammentazione del mercato mondiale. INDICAZIONI DIDATTICHE 1. Il pensiero storico, in quanto metodo e forma di spiegazione euristica della realtà umana e sociale, è parte costitutiva e integrante del sapere e della cultura occidentale. La nostra cultura è intimamente storica. In questo senso la storia può essere riconosciuta come una espressione culturale diffusa e come un peculiare modello di investigazione della realtà. La pervasività stessa del pensiero storico consente la sua trasformazione in senso comune storico, su cui possono innestarsi usi sociali, politici ed ideologici, talvolta impropri, rispetto ai quali la scuola ha compiti di chiarificazione e di critica. 2. La storia è la disciplina che studia e indaga le differenze e il mutamento, le strutture, le permanenze e le continuità; rapporta l'evento al contesto generale specifico; inserisce il caso particolare in una trama di relazioni, retaggi, opportunità; considera in un'ottica di complessità soggetti, azioni, comportamenti e valori. La storia dunque si realizza come operazione di selezione, contestualizzazione, interpretazione e come disciplina fondata su un metodo rigoroso di indagine sui fatti, su una tecnica collaudata di ricerca delle relazioni, su una ermeneutica controllabile ed esplicita. Infine procede alla spiegazione di eventi, processi e permanenze mediante proprie tecniche di discorso. 3. Finalità essenziale dell'insegnamento storico è quella di educare gli studenti alla consapevolezza del metodo storico, per ciò che attiene all'accertamento dei fatti, all'investigazione, all'utilizzo, all'interpretazione delle fonti, all'esposizione delle argomentazioni. Ciò avviene non su procedure astratte, ma in stretta relazione e interdipendenza con i contenuti. L'interazione metodo/contenuti costituisce l'asse privilegiato della didattica storica. Nel pieno rispetto di tale interazione, l'insegnante sceglie percorsi didattici, finalizzati all'acquisizione di obiettivi cognitivi e metodologici, programmaticamente individuati ed esplicitati, percorsi che utilizzano - a misura degli studenti - le procedure del metodo storico: formulazione delle domande, definizione del "nodo problematico", sviluppo delle dinamiche interne e delle interrelazioni contestuali, accertamento delle eredità. 4. La storiografia offre la possibilità di puntualizzare mezzi di indagine e modelli di interpretazione, e consente il vaglio critico del patrimonio delle conoscenze acquisite e il loro utilizzo, la possibilità di confronti e di comparazioni. Essa consente altresì di individuare i punti di vista, i riferimenti ideologici, la strumentazione teorica e concettuale. 5. La struttura dei contenuti proposti, composta da grandi contestualizzazioni e dalla loro articolazione, si incontra con le modalità di apprendimento proprie del giovane che ha bisogno di "viaggiare" tra le grandi generalizzazioni e l'esattezza del concreto. Essa segnala un metro per risolvere la prescrittività dei programmi di storia, stretti tra la complessità e l'ampiezza dei fatti da esaminare, la necessità della selezione e il rapporto non episodico con la riflessione storiografica. 6. I contenuti individuati riguardano in particolare l'uomo associato in collettività, teso a realizzare un'esistenza accettabile, a sfruttare al meglio il patrimonio delle conoscenze accumulate, inserito in un contesto dato di relazioni, di vincoli, di rappresentazioni e autorappresentazioni, di possibilità e rapporto tra uomo, natura e cultura e tra collettività e sfruttamento delle risorse ambientali; le forme di governo delle risorse, delle culture, delle società; l'articolazione delle identità e delle soggettività. 7. Nello stesso modo in cui lo storico utilizza fonti documentarie che sono oggetto di indagine da parte di discipline non assimilabili alla storia (geografia, linguistica, filosofia, economia, psicologia, sociologia, etologia, ecc.) - proponendo così una ricerca di tipo pluridisciplinare o interdisciplinare -, anche l'insegnante di storia deve saper utilizzare una strumentazione ermeneutica pluridisciplinare. Ad essa lo predispone la stessa natura della storia che mutua, all'occasione, da altre discipline lessico e quadri di riferimento concettuali. 8. La didattica storica qui prospettata necessita di una strumentazione di supporto articolata e accessibile: carte geografiche, tabelle cronologiche e sinottiche, manuali di storia, testi storiografici, testi documentari, raccolta di fonti, riproduzioni di documenti, materiale computerizzato ecc. Così configurata, questa didattica costituisce un vero e proprio laboratorio di storia (ove possibile da realizzare anche in una sede apposita), del quale fanno parte a pieno titolo visite ad archivi pubblici e privati e a musei. Prove di verifica A seconda della tipologia dell'unità di studio, cambiano le prove di verifica. Ad esempio un lavoro di concettualizzazione spazio-temporale richiede che lo studente dimostri la padronanza di carte geografiche e cronologiche; un lavoro sulle fonti, che lo studente dimostri di saper formulare questionari di interrogazione di un documento, o di saper confrontare più documenti in modo corretto; un lavoro che implichi la lettura dei testi differenziati (manuali, saggi e articoli divulgativi) richiede che lo studente dimostri le proprie competenze d'uso di generi testuali diversi; se l'allievo deve riferire - oralmente o per iscritto - sul proprio lavoro, si richiede la capacità di pianificare una relazione, di argomentare con proprietà, di servirsi del lessico specifico, di operare rimandi alle fonti di informazione. Se l'allievo deve dimostrare di possedere le conoscenze studiate, saranno utili prove strutturate quali domande vero falso e a risposta multipla, testi a completamento, ecc. E' essenziale, infine, che l'insegnante accerti le competenze, le conoscenze e le abilità acquisite dagli allievi, mediante prove di ingresso, predisposte in funzione sia del raccordo col biennio, sia dell'unità di studio prescelta. Note alla programmazione Il programma mette a disposizione del docente un materiale suddiviso e organizzabile in modo da progettare programmazioni che, oltre a garantire l'acquisizione delle conoscenze essenziali, rispondano ai bisogni degli studenti, agli stili di insegnamento, alle disponibilità orarie. Tale flessibilità permette di caratterizzare l'insegnamento rispetto all'indirizzo e di costruire occasioni interdisciplinari. La struttura dei contenuti proposti è composta da grandi contestualizzazioni, corrispondenti alle titolazioni di ciascun contenuto (indicate con i numeri), ciascuna delle quali si articola in un itinerario possibile, (indicato dalla serie di lettere). Queste articolazioni vanno intese come piste di lettura utili per la esplicitazione delle contestualizzazioni. Sono prescrittivi, per ciascun anno, tutte le contestualizzazioni e non meno di tre itinerari. Le contestualizzazioni sono prescrittive perchè nel loro insieme consentono di costruire una mappa cognitiva utile per comprendere il periodo storico previsto nell'anno. E' prescrittivo lo studio di almeno tre itinerari, in modo da garantire una varietà sufficiente di approcci, e da abituare lo studente al lavoro di confronto tra fatti e contestualizzazioni. L'insegnante potrà costruire, inoltre, uno o più itinerari - sostitutivi di quelli proposti - combinando in modo coerente e storicamente significativo singoli punti, tratti dalle diverse articolazioni (contrassegnate dalle lettere), in modo da percorrere trasversalmente i contenuti proposti. Ciascun contenuto è suscettibile ancora di approfondimenti culturali di ricerca anche nella dimensione storica locale. Dal monte ore a disposizione, un terzo potrà essere dedicato allo studio delle contestualizzazioni; la restante parte - dedicata allo studio degli itinerari - potrà essere ripartita secondo le esigenze della programmazione. La metà del XVII secolo e la fine del XIX separano lo studio nelle tre annualità. Tale periodizzazione non segnala una cesura netta. Infatti, il programma è costruito con percorsi tematici che possono sovrapporsi cronologicamente e svilupparsi secondo temporalità proprie. Il programma dell'ultimo anno è presentato in forma più analitica. Tale scelta nasce dall'esigenza di fornire, attraverso conoscenze più ampie e approfondimenti indispensabili, una piena comprensione del proprio tempo.
FINALITA' Le finalità del triennio integrano e ampliano le finalità del biennio e mirano a potenziare i seguenti aspetti: 1. la competenza comunicativa per
consentire un'adeguata interazione in contesti diversificati ed una
scelta di comportamenti espressivi sostenuta da un più ricco patrimonio
linguistico; OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Alla fine del triennio lo studente dovrà dimostrare di essere in grado di: 1. comprendere, in maniera globale o
analitica, a seconda della situazione, testi orali relativi anche al
settore specifico dell'indirizzo; N.B. Gli obiettivi e i contenuti sono riferiti alle abilità considerate separatamente. Tuttavia, per sviluppare le abilità, si prevedono anche attività di tipo integrato. Per favorire un apprendimento efficace della lingua straniera è indispensabile predisporre l'orario in modo che le ore di lezione previste siano sempre separate. CONTENUTI Terzo Anno [ 3 ore ] Il terzo anno di scuola secondaria superiore è un anno di raccordo. Lo studio della lingua straniera continua sulle linee direttive tracciate per il biennio, tenendo conto della maggiore competenza degli studenti, dei loro interessi culturali, del grado di maturità raggiunto e dell'esigenza di preparazione specifica. Si devono presentare testi sia orali (a viva voce, registrazioni telefoniche, radiofoniche e televisive), sia scritti. Tali testi, proposti per consolidare e ampliare la competenza linguistica e comunicativa, devono offrire un'ampia varietà di linguaggi e di registri che recuperi la valenza culturale e gli aspetti di civiltà sottesi ai linguaggi stessi. Si includeranno brevi testi letterari rappresentativi dei vari generi mirati soprattutto a far cogliere la distinzione tra prodotti di tipo immaginativo e prodotti di tipo funzionale e a consentire una più completa formazione culturale dello studente. Verso la fine dell'anno si introdurranno anche testi di carattere divulgativo su problematiche generali connesse con l'indirizzo specifico. I testi saranno finalizzati alla comprensione, alla discussione e alla riflessione sulla lingua; ove possibile, si eseguirà anche un'analisi comparativa con le altre culture e civiltà. I materiali su cui si basano le attività saranno graduati tenendo presente che la loro difficoltà è costituita soprattutto dall'accumularsi dei seguenti fattori: l'estraneità e la complessità dell' argomento, la densità dell'informazione e la difficoltà linguistica. 1. Comprensione e produzione orale I testi per lo sviluppo dell'ascolto devono essere espressi a velocità normale, offrire una varietà di pronunce ed essere rappresentativi di diverse tipologie (narrativi, descrittivi, regolativi ecc.) e dei seguenti generi testuali: - comunicazioni telefoniche; La produzione orale, mirante a descrivere, narrare, dare istruzioni, esporre ed argomentare, riguarderà i seguenti generi: - brevi monologhi (anche esposizioni
su traccia scritta); 2. Comprensione e produzione scritta I testi per lo sviluppo della comprensione scritta saranno rappresentativi dei seguenti generi testuali: - dépliant e testi pubblicitari; La produzione scritta consisterà in: - lettere di carattere formale e
informale; Per la riflessione sulla lingua si rimanda alla fine dei contenuti del quarto e quinto anno. Quarto e Quinto Anno [3 e 2 ore] I contenuti proposti per il 3º anno verranno ripresi ad ampliati, ponendo attenzione ai seguenti punti: - essi devono costituire il punto di
avvio per le attività di comprensione orale e scritta e di produzione
orale; I contenuti verteranno sui seguenti argomenti di carattere generale e tecnico: - avvenimenti di interesse generale o
particolare della classe; La produzione di testi scritti non costituirà un contenuto di apprendimento specifico, ma sarà funzionale allo sviluppo delle altre abilità e comprenderà appunti, scalette, brevi resoconti. Si prevede la trasposizione in lingua
italiana di testi di argomento tecnologico, con attenzione ai valori
comunicativi e alla precisione terminologica. La riflessione, che riguarda l'intero sistema della lingua e gli usi linguistici nella comunicazione, riprenderà e approfondirà gli aspetti oggetto di studio del biennio, e precisamente: - integrazione di diversi codici nella
comunicazione: il rapporto tra linguaggi verbali, paraverbali (ritmo,
intonazione ecc.) e non verbali (gesti, mimica ecc. per l'orale;
numerici, iconici ecc. per lo scritto) in testi e contesti via via più
complessi; INDICAZIONI DIDATTICHE Si confermano, in quanto valide per tutto il corso di studi, le indicazioni metodologiche proposte nei programmi del biennio. Le abilità di comprensione orale si sviluppano su testi di tipologia e argomento diversi, a forma dialogica o monologica (conversazioni, relazioni, trasmissioni radiofoniche o televisive di vario tipo ecc.). Su di essi gli studenti vengono abituati a compiere le seguenti operazioni: - anticipare i contenuti sulla base di
alcuni dati e formulare ipotesi; Per meglio finalizzare l'ascolto, si possono proporre schede e griglie da completare, presa di appunti e attività su compito definito. La produzione orale si favorisce con attività in coppia o in gruppo (simulazione, role-play ecc.), a partire da testi ascoltati o letti. Lo studente sarà condotto a mettere in atto diverse strategie comunicative a seconda del contesto, delle caratteristiche degli interlocutori, degli scopi ecc.. Tali attività saranno precedute, o inframmezzate, da momenti di riflessione sulla comunicazione per permettere il successivo passaggio a una produzione autonoma. Per giungere a questo tipo di competenza comunicativa, gli studenti dovranno acquisire la capacità di produrre, in particolare, forme espositive e argomentative. Tale competenza verrà agevolata da una vasta gamma di attività quali ad esempio: - sviluppo del discorso su note
precedentemente prese in fase di ascolto; La capacità di sostenere una conversazione telefonica assume particolare rilevanza in ambito aziendale. Tale capacità viene sviluppata mediante simulazioni a viva voce in classe che permettono di apprendere le modalità specifiche in uso in questo particolare tipo di interazione e, successivamente, nel laboratorio linguistico, si possono introdurre registrazioni di telefonate di diverso grado di complessità che presentino vari registri linguistici. Per quanto riguarda le attività di lettura, si proseguirà nell'utilizzo delle varie tecniche di lettura a seconda degli scopi (lettura globale, esplorativa, analitica) applicate a testi i cui contenuti verteranno dapprima su argomenti e problematiche legate all'attualità e, in seguito, su tematiche più specifiche dell'indirizzo. Al fine di mettere lo studente in grado di leggere in modo adeguato testi tratti da giornali, manuali e pubblicazioni specializzate, sarà utile attivare le seguenti competenze specifiche: - individuare gli aspetti iconici e
gli indizi discorsivi e tematici presenti nel testo attivando le
conoscenze già possedute dagli allievi; La lettura di testi specialistici e di testi letterari può fornire spunti per attività di produzione orale che assumono la forma di resoconti, dibattiti e discussioni su problemi, che è opportuno affrontare, ove possibile, comparandoli con problemi analoghi nel nostro paese. Considerando la rilevanza formativa del riassunto, orale e scritto, è opportuno dedicare spazio a tale attività a diversi livelli, sia come riduzione del testo originale, sia come rielaborazione del testo d'origine con parole diverse, sia come trasposizione sintetica di testi letti o ascoltati in italiano. L'apprendimento delle capacità di sintesi può avere luogo con attività di gruppo in cui la risposta alla consegna sia, soprattutto nei primi tempi, il prodotto di una discussione tra i diversi componenti. Per rafforzare le abilità di produzione scritta si possono eseguire "esercizi di traduzione intralinguistica" nell'ambito della stessa varietà linguistica; si può richiedere, ad esempio la descrizione di una stessa situazione da punti di vista diversi; il passaggio dal discorso diretto al discorso indiretto e viceversa; il cambio di varietà linguistica, con passaggio dal linguaggio informale a quello formale e viceversa; l'allargamento o il restringimento di un testo, trasformando ad esempio una circolare pubblicitaria in un cartellone stradale o viceversa. Si possono inoltre proporre esercizi di trascodificazione da forma grafica (tabulati, diagrammi, istogrammi ecc.) in forma linguistica. Pur non trascurando la scrittura manipolativa, che favorisce l'acquisizione di automatismi linguistici, è opportuno proporre attività sempre più autonome e impegnative per abituare lo studente ad un uso consapevole, personale e creativo della lingua straniera. Possono servire allo scopo la scrittura di paragrafi su modelli dati, composizioni su traccia, composizioni libere ecc.. Nella quarta e nella quinta classe è necessario stabilire ogni raccordo possibile con le altre materie, in modo che i contenuti proposti nella lingua straniera, pur senza perdere la loro specificità, abbiano carattere trasversale nel curricolo. E' necessario tener presente, comunque, che nessun argomento può essere presentato nella lingua straniera se non è stato prima concettualmente assimilato in altri ambiti disciplinari, in quanto ogni "input" linguistico deve trovare strutture cognitive in grado di recepirlo. Poiché nella futura attività di lavoro potrà essere richiesta la traduzione di testi di quarta e quinta classe, verranno avviati esercizi di traduzione. Tali attività, che evitano la traduzione della frase isolata e prevedono invece una chiara contestualizzazione, sono efficaci per consolidare sia la competenza testuale, sia l'educazione linguistica. La traduzione non può essere letterale e deve salvaguardare la precisione dei termini tecnici e l'intenzione comunicativa del testo. In questo senso essa è da intendersi come aggiuntiva alle abilità di base e non come metodo per imparare la lingua. E' opportuno che l'uso del dizionario bilingue, necessario per questa attività, costituisca oggetto di esercitazioni specifiche. Poiché l'autonomia di apprendimento costituisce una finalità primaria nella formazione dello studente, è opportuno che l'insegnante colga qualsiasi occasione per favorirla, offrendogli sempre maggiori spazi di decisione e di scelta. A questo fine è utile disporre di un'ampia varietà di materiali linguistici (possibilmente corredati da strumenti di autoverifica), favorire l'accesso a media audiovisivi e tecnologici che rispondano ai diversi stili cognitivi e strutturare attività comunicative diversificate che coinvolgano lo studente e lo rendano protagonista del suo apprendimento. In tal modo il docente assume il ruolo di guida e facilitatore per lo studente, il quale, conscio dell'obiettivo da raggiungere, può individuare modalità, strumenti e percorsi personali che gli permettano di massimizzare le sue capacità di apprendere. La verifica e la valutazione Prove di comprensione orale e scritta La comprensione, globale o analitica, dei generi testuali proposti, potrà essere verificata, per l'orale e per lo scritto mediante le prove seguenti: - questionari a scelta multipla; Prove di produzione orale La produzione orale, che si realizza nella classe per lo più con attività in coppia o in gruppo, con dibattiti e discussioni, potrà essere verificata avvalendosi di griglie di osservazione sistematica che permettono di valutare le prestazioni dei singoli riducendo al minimo gli elementi di impressionismo e di casualità. Prove di produzione scritta La produzione scritta potrà essere verificata mediante: - brevi descrizioni o narrazioni; Prove di tipo integrato Le attività integrate potranno essere verificate con: - trasposizione di conversazioni
telefoniche in appunti e successivamente in messaggi articolati; Prove di competenza linguistica Il possesso delle singole competenze linguistiche potrà essere verificato mediante: - completamento di frasi o testi sui
vari aspetti linguistici (tempi verbali, connettori testuali ecc.); Frequenza delle prove La valutazione riguarda le varie
abilità, singole o integrate, e la competenza linguistica. Pertanto sarà
opportuno che ogni prova verifichi più di un'abilità e comprenda
tipologie di attività diverse.
ECONOMIA INDUSTRIALE ED ELEMENTI DI DIRITTO
FINALITA' Le finalità dell'insegnamento consistono in: - integrare ed arricchire le conoscenze giuridico-economiche già fornite nel biennio per guidare il giovane all'interpretazione del funzionamento del sistema economico industriale; - affrontare le dinamiche che caratterizzano la gestione delle imprese sotto il profilo organizzativo ed economico. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine del corso l'alunno dovrà essere in grado di: 1. cogliere la dimensione economica
dei problemi; CONTENUTI Quarto Anno [ 2 ore ] 1. Elementi di Economia politica 1.1 Credito e sistema bancario. 1.2 Borsa valori. 1.3 Commercio internazionale e bilancia dei pagamenti. 1.4. Cambio. 2. Elementi di Diritto 2.1 Diritti reali e diritti obbligazionari. 2.2 Contratto. 2.3 Principali contratti commerciali. 2.4 Contratto di lavoro. 2.5 Imprenditore e impresa. 2.6 Società di persone e di capitale. 2.7 Titoli di credito. Quinto Anno [ 2 ore ] 3. L'azienda 3.1 Attività economica ed economia aziendale. 3.2 Sistema aziendale e suoi sottosistemi. 3.3 Struttura del patrimonio: fonti di finanziamento e forme di investimento. 3.4 Struttura del bilancio di esercizio e principali indici di gestione. 4. L'organizzazione 4.1 Modelli e strutture organizzative. 4.2 Organizzazione del lavoro. 4.3 Regolamentazione delle operazioni aziendali. 4.4 Sistema informativo. 4.5 Coordinamento delle attività. 4.6 Comportamento e stile di direzione. 5. L'economicità della gestione 5.1 Concetto e tipologie di costo. 5.2 Principio di economicità e calcoli di convenienza economica. 5.3 Combinazioni economiche e assetto tecnico delle aziende di produzione. 5.4 Controllo della gestione: 5.4.1 finalità e caratteristiche; 5.4.2 pianificazione e programmazione; 5.4.3 determinazione del costo di attività, servizi, prodotti; 5.4.4 budget e analisi degli scostamenti. COMMENTO AI SINGOLI TEMI Il percorso didattico è
caratterizzato da cinque blocchi di contenuti funzionali alle competenze
che deve possedere il diplomato dei vari settori tecnologici, oggi
sempre più coinvolto nelle scelte di natura economica e nella soluzione
di problemi organizzativi. 1. Lo svolgimento di questo punto deve servire a trasmettere all'allievo le conoscenze necessarie alla comprensione dei molteplici rapporti che collegano le imprese con il sistema finanziario. In particolare la trattazione deve: - illustrare l'articolazione delle istituzioni creditizie nazionali e le loro diverse funzioni - fornire un quadro complessivo delle diverse operazioni bancarie e presentare le principali operazioni di finanziamento e di servizio alle imprese - presentare il mercato finanziario ed il funzionamento della borsa valori vista quale punto di confluenza fra capitali in cerca di impiego e aziende in cerca di liquidità - far cogliere le principali modalità di svolgimento degli scambi internazionali e gli effetti da essi prodotti sulla bilancia commerciale e sulla bilancia dei pagamenti di un paese - presentare il cambio come prezzo di una moneta espresso in un'altra moneta ed illustrare i principali regimi della sua gestione, nonché, prendendo spunto dalle vicende correnti, le relazioni fra eventi politico-economici e oscillazioni del cambio. 2. Attraverso questo punto si devono fornire all'allievo conoscenze sugli elementi essenziali dell'apparato normativo e civilistico in cui operano le imprese. In particolare la trattazione deve: - presentare, limitandosi agli aspetti essenziali, natura e quadro dei diritti reali e obbligazionari - illustrare i principali elementi dei contratti in generale e affrontare in modo più dettagliato lo studio di un limitato numero di contratti scelti in base alla loro diffusione ed importanza rispetto alle aziende del settore - analizzare le caratteristiche generali del contratto di lavoro e dedicare specifica attenzione a quelli delle aziende del settore - mettere in rilievo la differenza fra i concetti di azienda da un lato, di imprenditore ed impresa dall'altro - guidare alla individuazione delle diverse forme societarie, delle caratteristiche che le distinguono e dei motivi che ne suggeriscono l'adozione - presentare in modo essenziale la natura giuridica e le condizioni di utilizzo dei principali titoli di credito. 3. Lo svolgimento di questo punto è finalizzato ad inquadrare alcune tipiche problematiche aziendali e far cogliere l'insieme delle dinamiche d'impresa. In particolare la trattazione deve: - presentare l'azienda come sistema aperto, articolato in sottosistemi fra loro interagenti e caratterizzati, oltre che da forte dinamismo, da un elevato numero di variabili reciprocamente correlate - orientare l'analisi dei risultati strutturali e reddituali della gestione utilizzando i bilanci di aziende del settore. 4. Questo tema costituisce uno dei cardini dell'intero insegnamento in quanto deve mettere l'allievo in condizione di comprendere come si struttura e si articola qualunque unità produttiva modernamente organizzata. In particolare la trattazione deve: - fornire un panorama relativo alla evoluzione delle varie teorie sull'organizzazione anche alla luce della crescente incidenza che in questo settore hanno le tecnologie informatiche e la cultura di rete - presentare le strutture organizzative come una realtà caratterizzata da dimensioni orizzontali e verticali che vengono rappresentate mediante organigrammi e illustrate mediante la descrizione dei compiti e delle responsabilità; evidenziare altresì la dinamica del processo aziendale e le interdipendenze tra le diverse funzioni - far comprendere che l'articolazione di un organismo in unità dotate di specifiche competenze comporta l'esigenza di formalizzare procedure per regolarne gli interventi nei vari processi - chiarire il processo che conduce, attraverso l'elaborazione, dalla acquisizione dei dati alla produzione ed alla comunicazione delle informazioni - far cogliere che le difficoltà presenti nella gestione dei processi aziendali non sempre sono risolvibili con i soli strumenti normativi ma richiedono l'attivazione di comitati o gruppi di lavoro in cui i soggetti provenienti dalle varie unità hanno il compito di mediare diversificate esigenze ed assumere decisioni - integrare la cultura organizzativa con la presentazione di una realtà in cui gli strumenti si incrociano con i comportamenti per rendere compatibili le aspettative dei dipendenti con gli obiettivi aziendali (incentivi e stili di direzione). 5. Questo punto completa la cultura d'impresa del diplomato mediante l'esame di problemi connessi all'economicità della gestione. In particolare la trattazione deve: - evidenziare l'importanza delle rilevazioni e dei calcoli riguardanti l'analisi dei costi quale strumento indispensabile per il dominio dei processi di trasformazione sotto il profilo economico - sviluppare il concetto secondo cui il principio di economicità costituisce per ogni azienda la fondamentale regola di funzionamento e si traduce nella continua ricerca delle condizioni di equilibrio economico e finanziario necessarie per garantire all'impresa autonomia e durabilità - affrontare l'analisi delle combinazioni economiche, anche molto semplici, che derivano dal diverso comportarsi di processi e strutture al fine di definire un efficiente assetto produttivo - presentare il controllo di gestione
seguendo il normale iter aziendale che dalla pianificazione giunge
all'analisi dei risultati e delle varianti INDICAZIONI DIDATTICHE Per quanto attiene le linee generali , le indicazioni sono quelle, comuni a tutte le materie, riportate nella premessa. In particolare, l'insegnamento di Economia industriale e Elementi di Diritto può e deve concorrere a sviluppare le capacità di modellizzazione e rappresentare la realtà, di progettare e pianificare, di elaborare strategie per effettuare controlli e scelte. In specifico si suggerisce di: 1. partire dall'osservazione diretta
dei fenomeni (giuridici, economici, aziendali ) per coglierne le
caratteristiche e processualità che costituiranno la base di successive
generalizzazioni e sistematici inquadramenti; La verifica e la valutazione Sebbene questo insegnamento preveda solo la prova orale, si avrà cura di articolare le verifiche anche con il ricorso a test strutturati o semistrutturati che, oltre ad essere abbastanza oggettivi, accrescono gli elementi di valutazione senza sottrarre molto tempo all'attività di insegnamento/apprendimento.
FINALITA' Nel corso del triennio superiore l'insegnamento della matematica prosegue ed amplia il processo di preparazione scientifica e culturale dei giovani già avviato nel biennio; concorre, insieme alle altre discipline, allo sviluppo dello spirito critico ed alla loro promozione umana e intellettuale. In questa fase della vita scolastica lo studio della matematica cura e sviluppa in particolare: 1. l'acquisizione di conoscenze a
livelli più elevati di astrazione e di formalizzazione; L'insegnamento della matematica, pur collegandosi con gli altri contesti disciplinari per assumere prospettive ed aspetti specifici, conserva la propria autonomia epistemologica-metodologica e persegue quindi le stesse finalità. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Alla fine del triennio l'alunno dovrà possedere, sotto l'aspetto concettuale, i contenuti prescrittivi previsti dal programma ed essere in grado di: 1. sviluppare dimostrazioni
all'interno di sistemi assiomatici proposti o liberamente costruiti; CONTENUTI Terzo Anno [ 4 ore ] 1.a Circonferenza, ellisse, parabola,
iperbole nel piano cartesiano. Quarto Anno [ 3 ore ] 4.a Valutazioni e definizioni di
probabilità in vari contesti. Quinto Anno [ 3 ore ] 1.a Incidenza, parallelismo,
ortogonalità nello spazio. Angoli di rette e piani, angoli diedri,
triedri. COMMENTO AI SINGOLI TEMI Tema nº 1 - Geometria Gli argomenti di geometria per il
triennio sono in stretta connessione con gli argomenti suggeriti per il
biennio e completano la formazione dell'alunno dandogli una visione, per
quanto possibile, completa della disciplina. Tema nº 2 - Insiemi numerici e strutture Per definire i numeri reali si potrà
fare ricorso alle sezioni di Dedekind o ad altri metodi; in ogni caso la
definizione sarà collegata con la proprietà di completezza del loro
insieme. Tema nº 3 - Funzioni ed equazioni Gli esercizi di applicazione dei
concetti di esponenziale e logaritmo saranno limitati ai casi più
semplici; per il calcolo del logaritmo di un numero o del numero di dato
logaritmo si farà ricorso a strumenti automatici di calcolo. Tema nº 4 - Probabilità e statistica Gli elementi di calcolo delle
probabilità e statistica rispondono all'esigenza di fornire gli
strumenti metodologici per effettuare modellizzazioni e analisi di dati
nel particolare contesto educativo. Tema nº 5 - Gli argomenti di questo tema non interessano l'indirizzo. Tema nº 6 - Informatica Il sottotema "Implementazione di algoritmi numerici diretti ed iterativi, controllo della precisione", si articola sui seguenti argomenti: risoluzione di sistemi lineari (2X2) approssimazioni di soluzioni di equazioni (bisezioni), costruzione di successioni. Per questi argomenti si può usare in laboratorio, in modo più avanzato, lo stesso ambiente di programmazione conosciuto al biennio. Tema nº 7 - Analisi infinitesimale Lo studio delle progressioni è
propedeutico a quello delle successioni, per le quali riveste
particolare importanza il problema della convergenza. INDICAZIONI DIDATTICHE Nel ribadire le indicazioni didattiche
suggerite nel programma per il biennio, si insiste sulla opportunità
che l'insegnamento sia condotto per problemi; dall'esame di una data
situazione problematica l'alunno sarà portato, prima a formulare una
ipotesi di soluzione, poi a ricercare il procedimento risolutivo,
mediante il ricorso alle conoscenze già acquisite, ed infine ad
inserire il risultato ottenuto in un organico quadro teorico
complessivo; un processo in cui l'appello all'intuizione sarà via via
ridotto per dare più spazio all'astrazione ed alla sistemazione
razionale.
FINALITA' L'insegnamento di Meccanica e Macchine si propone di fornire agli allievi conoscenze fondamentali sulla dinamica dei sistemi meccanici, sui problemi termodinamici e sulle caratteristiche funzionali delle principali macchine a fluido, ponendoli in grado di valutare le problematiche relative. L'insegnamento di Meccanica e Macchine deve dunque promuovere negli allievi: 1. la formazione di una adeguata base
tecnico-scientifica, OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine del corso l'allievo dovrà dimostrare di: 1. saper valutare i parametri del
movimento di un corpo rigido prodotto da un sistema di forze agenti; CONTENUTI Terzo Anno [ 3 ore ] Richiami di statica: - sistemi di forze; Richiami di cinematica: - moto rettilineo, moto angolare e
moto circolare del punto materiale; Richiami di dinamica: - leggi fondamentali; Resistenze passive: - attrito radente; Resistenza dei materiali: - sollecitazioni semplici. INDICAZIONI DIDATTICHE I singoli argomenti saranno affrontati
partendo da casi concreti, evidenziando progressivamente i contenuti
concettuali e le analogie formali con fenomeni fisici di diversa natura
e sottolineandone gli aspetti tecnici ed applicativi.
FINALITA' L'insegnamento di Elettrotecnica,
formativo e propedeutico, deve fornire agli allievi essenziali strumenti
di interpretazione e valutazione dei fenomeni elettrici,
elettromagnetici ed elettromeccanici e buona capacità di analisi di
circuiti, apparecchi e macchine. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine del corso l'allievo dovrà avere acquisito la capacità di: 1. analizzare e dimensionale reti
elettriche lineari e non lineari; CONTENUTI Terzo Anno [ 6 (3) ore ] - Tensione, corrente e potenza
elettrica. Quarto Anno [ 3 ore ] Sistemi trifase e campo rotante. INDICAZIONI DIDATTICHE Tutti gli argomenti previsti nel
programma, la cui successione sarà determinata nel piano di lavoro dei
docenti, devono essere proposti anche in termini operativi; appare
quindi necessario che vengano acquisiti specifici strumenti conoscitivi
sui metodi di misura e sulle tecniche di prova, con riferimento ai campi
di applicazione.
FINALITA' L'insegnamento di Elettronica deve fornire una chiara panoramica delle funzioni di elaborazione dei segnali, digitali e analogici, e della loro organizzazione in sistemi via via più complessi, oltre ad una capacità di realizzare tali funzioni con la componentistica più attuale realmente presente sul mercato. Il che include la capacità di seguire continuamente, con un'opera di ricerca autonoma, la varietà e l'evoluzione della realtà tecnologica, riconducendola nelle proprie abilità progettuali. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Durante lo svolgimento del corso lo studente deve acquisire: 1. capacità di dimensionare
sottosistemi elettronici e di produrre la documentazione relativa; CONTENUTI Terzo Anno [ 4 (2) ore ] Introduzione. - Processi logici e circuiti digitali
elementari: diodo e transistore in funzionamento on-off. Piccola scala di integrazione. - Analisi e sintesi di piccoli sistemi
combinatori. Media scala di integrazione. - Analisi e sintesi di piccoli sistemi
di conteggio. Grande scala di integrazione. - Funzioni cablate e funzioni
programmate. Quarto Anno [ 5 (3) ore ] Segnali analogici nel dominio del tempo e della frequenza. - Regime armonico: impedenza, funzione
di trasferimento, risonanza. Teoria dei quadripoli. - Impedenza immagine, iterativa e
caratteristica. Amplificazione. - Principi dell'amplificazione. Quinto Anno [ 4 (2) ore ] Generazione. - Principi e circuiti per la
generazione di segnali sinusoidali in bassa ed alta frequenza. Conversione. - Conversione tensione-corrente e
corrente-tensione. INDICAZIONI DIDATTICHE Il corso, anche se in parte
propedeutico per altre discipline, ha però una sua completezza; é
anche per questo che si consiglia di organizzare lo svolgimento, per
quanto possibile, su di uno schema metodologico del tipo "studio -
progettazione - realizzazione - verifica - documentazione" di
piccoli progetti, finalizzati, però, non tanto all'acquisizione di
abilità progettuali vere e proprie, quanto al corretto apprendimento
della materia.
SISTEMI ELETTRONICI AUTOMATICI
FINALITA' Sistemi elettronici automatici è una disciplina tecnico scientifica principalmente mirata al conseguimento delle seguenti finalità: 1. far acquisire un metodo di indagine
ed un apparato concettuale, tipici della sistemistica, come un mezzo di
interpretazione di diversi processi fisici e tecnologici; OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine dell'anno scolastico l'allievo dovrà essere in grado di: 1. analizzare processi prevalentemente
di tipo fisico e dispositivi tecnici, impiegando concetti e strumenti di
rappresentazione (grafi, schemi a blocchi, linguaggi) di tipo
sistemistico; CONTENUTI Terzo Anno [ 4 (2) ore ]
Quarto Anno [ 4 (2) ore ]
Quinto Anno [ 6 (3) ore ]
INDICAZIONI DIDATTICHE Impostazione curricolare, struttura concettuale ed aspetti tecnologici La disciplina si affida ad un itinerario didattico che prevede, simultaneamente ed in modo integrato: - l'acquisizione di idee generali, teorie formali, metodi di analisi e di progetto derivati dalla teoria dei sistemi in generale e da quelli di controllo in particolare; - l'acquisizione di conoscenze ed abilità di analisi, utilizzazione, progetto, relative a componenti ed apparati di controllo e misura di vario genere; - l'applicazione, ma anche la rivisitazione ed il consolidamento, di leggi e modelli della scienza e specialmente della fisica. I tre aspetti non debbono essere oggetto di blocchi tematici separati, ma si deve tendere ad una integrazione reale e costante. In particolare l'aspetto concettuale-sistemico e quello tecnologico debbono essere strettamente collegati evitando sia lunghe trattazioni teoriche e matematiche prive di riferimenti tecnologici, sia trattazioni di dettaglio degli aspetti tecnico-realizzativi senza riferimento al quadro concettuale sistemico. Il costante parallelismo fra questi due aspetti è messo in evidenza, nella stesura di questo programma, dalla collocazione su due colonne parallele. La scelta degli esempi tecnologici Occorre precisare che la disciplina non può presentare un repertorio organico ed esaustivo di tecnologie e di applicazioni. E' indispensabile scegliere e selezionare le tecniche, i componenti, gli apparati, i mezzi di lavoro specifici che si vogliono esplorare ed utilizzare. A questo proposito si tengano presenti le seguenti avvertenze: - Ciò che è irrinunciabile è che tutti gli aspetti concettuali vengano esplicitati e, anche se a posteriori rispetto alle attività degli studenti, ordinati e sistematizzati. Le tecniche e gli oggetti specifici sono entro certi limiti da considerare solo esempi intercambiabili all'interno del quadro concettuale, per cui occorre privilegiare la scelta di quelli che presentano allo stato attuale dello sviluppo tecnologico un'importanza particolare, avvertendo però esplicitamente gli studenti che si tratta appunto di esempi, probabilmente destinati alla obsolescenza e comunque rimpiazzabili con altri. Anche una semplice esplorazione di documenti tecnici o di repertorio di prodotti può bastare per comprendere qual' è l'importanza e la collocazione degli esempi scelti nel panorama attuale. - Nella maggioranza dei casi si debbono scegliere esempi di apparati non troppo complessi. Solo così, infatti, gli studenti possono intervenire direttamente mediante l'analisi ed il progetto. Occorre non dimenticare che lo scopo principale è l'acquisizione di concetti generali, elementi teorici e metodi di lavoro. Questo non toglie che, attraverso la lettura di materiali di alta divulgazione e visite, non si possa anche acquisire un'idea corretta delle applicazioni più complesse. - Sistemi automatici è una disciplina che postula una certa varietà delle tecnologie utilizzate. E' naturale, però, che, quando si passa all'analisi ed al progetto, ricevano maggiore rilevanza le tecnologie caratteristiche dell'indirizzo. A questo proposito, anzi, occorre attingere largamente ad esempi forniti dalle altre discipline del corso. Si possono pensare forme di collaborazione fra insegnanti delle diverse discipline in modo, ad esempio, che già l'impostazione delle misure su apparati elettrici ed elettronici ed i risultati delle misure stesse costituiscano la base per un ulteriore lavoro di analisi in Sistemi. Il ruolo dell'informatica nel programma di Sistemi L'informatica, per la disciplina Sistemi, è essenzialmente uno strumento di lavoro assai utile nel calcolo, nella simulazione e nella rappresentazione grafica. L'informatica è però anche una delle tecnologie di base dell'automazione e quindi, come tale, oggetto di studio. In linea di principio gli aspetti informatici che devono essere studiati in Sistemi sono solo quelli più pertinenti ai problemi dell'automazione: sistemi operativi per la gestione di processi reali, interfaccia verso attuatori e trasduttori, programmazione a livello macchina, linguaggi e programmi speciali. Comunque un minimo di capacità di programmazione con linguaggi ad alto livello va raggiunta, se non già acquisita nel biennio. Tuttavia occorre fare largo uso di strumenti software di calcolo e simulazione, già pronti e di uso facilitato. La didattica L'integrazione tra i diversi aspetti di contenuto della disciplina si ottiene, in definitiva, mediante l'adozione di una didattica adeguata. Le lezioni frontali e le letture sono utili, sia per il trasferimento di alcune conoscenze preliminari indispensabili, sia per formalizzare e generalizzare quanto appreso nelle esperienze pratiche. Si deve, però, ricorrere ampiamente a metodi attivi di apprendimento. Lo studente deve essere messo di fronte a problemi non semplicemente applicativi di procedimenti già studiati, ma aperti, che implichino cioè un'attività di chiarimento, analisi e scelta. Più specificatamente si proporranno, tra le altre, le seguenti attività: - analisi di apparati e componenti
reali, che comportino anche misure e raccolte di dati sperimentali, fino
alla formulazione di modelli che ne spieghino il funzionamento e servano
come base per la scelta ed il progetto;
FINALITA' Lo studio di questa disciplina introduce gli studenti alle tecniche che stanno alla base dei moderni sistemi di telecomunicazione, caratterizzati da una notevole complessità. Occorre anche prestare attenzione ai riflessi profondi che la crescente diffusione di tali sistemi ha sulla cultura e sull'organizzazione di tutta la società. L'insegnamento deve far emergere la tendenza di fondo del settore ad una integrazione, in grandi reti di telecomunicazione, di funzioni e servizi diversi (trasmissione di suoni, immagini, dati e teleinformatica). L'impiego di tecniche PCM e di protocolli standardizzati sta alla base di questa tendenza. La disciplina presenta due aspetti: uno relativo alle tecniche di trasmissione, con o senza modulazione, e l'altro relativo ai sistemi di telecomunicazione, con funzioni complesse che utilizzano le suddette tecniche. Questo secondo aspetto é quello più interessato alla interazione con "Sistemi elettronici automatici" e con "Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione". OBIETTIVI Durante lo svolgimento del corso lo studente deve acquisire: 1. conoscenze relative a specifiche
tecniche di trasmissione, con o senza modulazione; CONTENUTI Quarto Anno [ 3 ore ] Problema generale della trasmissione delle informazioni; schema a blocchi di un sistema di trasmissione. - Caratteristiche fisiologiche e
fisiche dei segnali acustici ed ottici; trasduttori relativi. Quinto Anno [ 6 (2) ore ] Caratteristiche informative dei segnali (elementi di teoria dell'informazione); concetti di banda base, velocità di gruppo e di fase; ritardo di gruppo; distorsione lineare e non lineare; rumore; perdita di informazione a causa di errore. Codifica di sorgente e codici relativi (codici a segnalazione e a correzione di errore). * La trattazione di questi argomenti è finalizzata alla conoscenza delle peculiarità dei segnali nel dominio del tempo e della frequenza e alle loro caratterizzazioni nel trasporto dell'informazione. Sistemi di telecomunicazione: sistemi reali, caratteristica dei canali rumorosi e modellizzazione dei sistemi reali. * La trattazione di questi argomenti è finalizzata allo studio della degradazione di un segnale in funzione del supporto fisico e della riconoscibilità dell'informazione. Tecniche di trasmissione dei segnali: - codifica di canale (adattamento di
segnali al mezzo trasmissivo); * La trattazione di questi argomenti è finalizzata ad evidenziare le differenti tecniche di modulazione in funzione delle applicazioni. - Tecniche di commutazione a divisione di tempo: commutazione di byte e di pacchetto; evoluzione verso le reti numeriche integrate nei servizi. * La trattazione di questi argomenti è finalizzata ad evidenziare le modalità di multiplazione e di commutazione mirate alle utilizzazioni più attuali: trasmissione e ricezione di segnali analogici campionati (PCM) e digitali (trasmissione dati); schematizzazione di centrali a tecnica numerica. - Trasmissione dati (codifica di
canale); apparati per la trasmissione e la ricezione di dati (modem
fonici).Raccomandazioni e protocolli. INDICAZIONI DIDATTICHE Mentre le tecniche specifiche ed i singoli apparati possono essere analizzati e progettati con l'aiuto delle risorse interne alla scuola, per la conoscenza dei moderni sistemi complessi é auspicabile un costante rapporto con le società di produzione e di gestione e con i grandi utenti dei sistemi di telecomunicazione. Nel proporre le tecnologie e le soluzioni tecniche occorrerà fare riferimento alla normativa e ai problemi pratici relativi all'interpretazione e all'utilizzazione delle norme e degli standards nazionali e internazionali. In occasione del rilievo o della misura di parametri o grandezze, dovranno essere apprese dagli allievi le tecniche adottate e motivate le eventuali procedure normalizzate. Le intese tra i docenti dovranno individuare in quale disciplina sia opportuno collocare lo studio dei singoli strumenti, dei quali si illustreranno criteri di scelta e principi di funzionamento. Tenuto conto dell'enorme sviluppo di questa disciplina, il programma del quinto anno è accompagnato da alcune raccomandazioni, utili sia per l'impostazione del corso che per una corretta gestione delle ore a disposizione.
TECNOLOGIE ELETTRONICHE, DISEGNO E PROGETTAZIONE
FINALITA' Tecnologie elettroniche, Disegno e Progettazione (T.D.P.) è una disciplina di sintesi, principalmente mirata al conseguimento delle seguenti finalità: 1. far acquisire, attraverso un'attività progettuale rivolta ad uno specifico ambito tecnologico, capacità generali di sintesi e di organizzazione; 2. far acquisire, con un'impostazione didattica che procede per progetti, capacità di sistematizzazione delle conoscenze tecnologiche caratteristiche dell'indirizzo; 3. fornire capacità specifiche di rivisitazione e riorganizzazione di contenuti appresi in altre discipline, necessari per condurre in modo completo un progetto specifico. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Al termine del corso l'allievo, affrontando problemi di complessità crescente, dovrà acquisire conoscenze e operatività specifiche connesse ai passi tipici della progettazione: 1. posizione del problema e
documentazione sull'oggetto del progetto; CONTENUTI Terzo Anno [ 4 (3) ore ] Tecnologia - Sicurezza e normativa: principi di
prevenzione e protezione. Disegno e documentazione - Lettura del disegno. Collaudo e strumentazione Principi funzionali della strumentazione di base: oscilloscopio, personal computer, multimetro, generatore, analizzatore di spettro ecc..
Quarto e Quinto Anno [ 5 (4) e 5 (4) ore ] Tecnologia - Sicurezza e normativa: principi di
prevenzione e protezione. Disegno e documentazione - Documentazione tecnica iniziale, in
itinere, d'uso. Collaudo e strumentazione - Il bus IEEE-488.
INDICAZIONI DIDATTICHE Impostazione curricolare La disciplina si affida ad un itinerario didattico che prevede, simultaneamente e in modo integrato: - l'acquisizione di modi di procedere
e di capacità organizzative generali, derivati dalle tecniche per la
gestione progetti; L'aspetto progettuale, l'acquisizione e l'uso di conoscenze pluridisciplinari e le fasi di documentazione e comunicazione non devono essere oggetto di blocchi tematici separati, ma si deve tendere ad una continua integrazione, evitando sia lunghe trattazioni autonome e astratte sulle metodologie di progettazione e sull'organizzazione delle attività, sia trattazioni di dettaglio relative a conoscenze particolari (linguistiche, economiche, scientifiche, tecnologiche) senza riferimento allo specifico contesto progettuale. La natura interdisciplinare di questo insegnamento richiede in particolare: - specifico lavoro di coordinamento
del consiglio di classe; Ruolo del disegno e dell'informatica nell'insegnamento di T.D.P. Disegno e informatica, intesi come strumenti di lavoro utili nel calcolo, nella simulazione e nella documentazione, trovano nel computer e nel software applicativo i supporti di impiego prevalente. Gli aspetti che devono essere proposti nel corso di T.D.P. riguardano soprattutto tutte le fasi di documentazione sia scritta che grafica; in tal senso saranno affrontati e usati in tutto l'arco del triennio e in ciascun progetto. Un discorso a parte vale invece per la programmazione a livello macchina e con linguaggi speciali (ad esempio per microprocessori o PLC) da intendere soprattutto come componente tecnologico "immateriale", la cui conoscenza può essere fornita o ripuntualizzata quando un progetto ne richiede l'uso. Didattica L'acquisizione di capacità organizzative e di documentazione e l'integrazione tra conoscenze pluridisciplinari richiedono una didattica adeguata. Possono essere utili le lezioni frontali e le letture, sia per il trasferimento di alcune conoscenze preliminari indispensabili, sia per formalizzare e generalizzare quanto appreso durante lo svolgimento del progetto. E' bene però ricorrere ampiamente a metodi attivi di apprendimento; piuttosto che di fronte a problemi applicativi, bisogna che lo studente sia messo di fronte a problemi aperti, in modo da stimolare la scelta e la puntualizzazione di obiettivi, di procedimenti e di mezzi. L'attività di progettazione si deve avvalere di numerosi supporti didattici.
FINALITA' L'insegnamento di Educazione fisica si propone le seguenti finalità:
Il programma di Educazione fisica del triennio della scuola secondaria di secondo grado è la prosecuzione e l'evoluzione del programma del biennio precedente. Esso rappresenta la conclusione di un percorso che mira al completamento della strutturazione della persona e della definizione della personalità per un consapevole inserimento nella società. Le finalità indicate, coerenti con quelle generali della scuola, definiscono l'ambito operativo specifico dell'Educazione fisica. Il ruolo prioritario viene dato all'acquisizione del valore della corporeità che, punto nodale dell'intervento educativo, è fattore unificante della persona e quindi di aiuto al superamento dei disagi tipici dell'età giovanile che possono produrre comportamenti devianti. Solo in questo quadro sarà possibile comprendere in modo corretto la valenza delle altre finalità. Infatti esse, nell'ordine, mirano a rendere la persona capace in modo consapevole di affrontare, analizzare e controllare situazioni problematiche personali e sociali; di utilizzare pienamente le proprie qualità fisiche e neuro-muscolari; di raggiungere una plasticità neuronale che consenta di trasferire in situazioni diverse le capacità acquisite, determinando le condizioni per una migliore qualità della vita. L'insegnamento dell'Educazione fisica, inoltre, deve guidare lo studente a comprendere il ruolo del corpo in ambito sociale, per riconoscerne la valenza sia a livello personale sia a livello comunicativo come avviene in campo sportivo e nel linguaggio del corpo. OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO Lo studente, al termine del triennio, deve dimostrare di:
1.1. compiere attività di resistenza, forza, velocità e articolarità,
2. essere in grado di:
3. conoscere: 3.1 le caratteristiche tecnico-tattiche e metodologiche degli sport praticati, 3.2 i comportamenti efficaci ed adeguati da adottare in caso di infortuni. CONTENUTI Terzo, Quarto e Quinto Anno [ 2, 2 e 2 ore ]
2. Esercitazioni relative a:
3. Informazione e conoscenze relative a:
Note - Le attività elencate devono essere organizzate e utilizzate in modo da soddisfare le esigenze derivanti dalle particolari caratteristiche delle finalità ed obiettivi del programma. - L'elenco non prevede la distinzione in attività fondamentali e complementari in quanto la loro scelta può essere condizionata dalla situazione ambientale e dai mezzi disponibili. INDICAZIONI DIDATTICHE La fase conclusiva dell'adolescenza e l'inizio della giovinezza sono caratterizzate da un graduale rallentamento dei processi evolutivi, fino alla loro stabilizzazione. Tale periodo di relativa tranquillità si accompagna normalmente ad un certo equilibrio psicofisico che favorisce nel giovane manifestazioni motorie più controllate ed armoniche e lo aiuta a procedere da modelli relazionali di adesione incondizionata al gruppo verso scelte autonome e più personali. Inoltre, essendo questo stadio dello sviluppo caratterizzato anche dal prevalere di diversità individuali e della differenziazione psicologica e morfo-funzionale tra i due sessi, dovrà porsi particolare attenzione, in fase di programmazione, all'adeguamento degli itinerari didattici alle caratterizzazioni individuali. Gli obiettivi, solo in quanto sostanziati dalla continua richiesta della consapevolezza e finalizzazione dei procedimenti didattici -aspetti che rappresentano l'evoluzione qualitativa dell'insegnamento dell'Educazione fisica per il triennio secondario superiore- consentono il raggiungimento delle finalità indicate. Essi devono essere considerati non come frammentazione delle attività e dei processi loro connessi, ma come traguardi da raggiungere attraverso attività motorie e sportive compiutamente realizzate e con iniziative di tipo interdisciplinare. Le caratteristiche, dunque, delle finalità e degli obiettivi richiedono una metodologia basata sull'organizzazione di attività "in situazione", sulla continua indagine e sull'individuazione e autonoma correzione dell'errore. Tale metodologia consentirà di creare i presupposti della plasticità neuronale e della trasferibilità delle abilità e competenze acquisite ad altre situazioni ed ambiti. Conseguentemente, ciascuna attività deve tener conto, nella sua organizzazione e realizzazione, della necessità di dare spazio ad una serie di varianti operative e al contributo creativo e di elaborazione che ciascuno degli studenti può apportare. Al fine di far conseguire allo studente la capacità di organizzare progetti autonomi, utilizzabili anche dopo la conclusione degli studi secondari, sono opportune forme di coinvolgimento attivo dello stesso nelle varie fasi dell'organizzazione dell'attività dalla progettazione alla realizzazione dei percorsi operativi e metodologici da adottare. L'accertamento della situazione iniziale dello studente consente di programmare in modo efficace l'azione educativa e didattica. Tale programmazione deve tener conto della necessità di riferirsi, per quanto è possibile , ad obiettivi tassonomizzati ed a contenuti da utilizzare in modo processuale, in vista di una corretta valutazione finale dell'intero iter educativo. La valutazione dello studente deve consentire di apprezzare sia la capacità esecutiva delle varie attività sia la conoscenza teorica e scientifica della disciplina e dei processi metodologici utilizzati, mediante verifiche costituite da prove pratiche, questionari scritti e prove orali.
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