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Risoluzione
7-00163 La VII Commissione Premesso che: in riferimento al prossimo inizio dell’anno scolastico è opportuno chiarire alcuni problemi connessi all’insegnamento della storia nella scuola di ogni ordine e grado; l’insegnamento della storia pone oggi problemi complessi ed in gran parte nuovi. La storiografia ha subito una vera e propria rivoluzione nel corso dell’ultimo cinquantennio e contemporaneamente si sono enormemente ampliate le possibilità di fornire informazioni storiche e mettere a confronto pubblicamente tesi ed interpretazioni contrastanti; è in atto, inoltre, una riconsiderazione del ruolo della storia nel quadro complessivo della formazione dei giovani. La riforma dei programmi d’insegnamento ha dato ampio spazio alla storia contemporanea e particolare rilievo ha assunto il rapporto fra la ricostruzione storica dell’identità nazionale e la prospettiva dell’unificazione europea; il Consiglio d’Europa ha di recente adottato la prima raccomandazione sull’insegnamento della storia in Europa nel XXI secolo: il documento, nell’ottica della promozione della dimensione europea dell’insegnamento, stigmatizza l’incompatibilità con i principi fondamentali del Consiglio d’Europa delle falsificazioni e delle manipolazioni ideologiche della storia. E’ indubbio che negli ultimi anni nella scuola italiana è prevalsa una visione ideologica che ha sovente alterato fatti storici incontrovertibili per fini di parte, in una pura ottica politica; la necessità di delineare principi i base ai quali elaborare un metodo più appropriato per un corretto e non strumentale insegnamento della storia – quella contemporanea in special modo – è, dunque, avvertita con forza; si pensi, ad esempio ad un momento particolarmente significativo dell'attività della scuola come quello dell'adozione dei libri di testo: il libro di testo è lo strumento didattico ancora oggi più utilizzato mediante il quale gli studenti realizzano il loro percorso di conoscenza e di apprendimento. Esso rappresenta il principale luogo di incontro tra le competenze del docente e le aspettative dello studente, il canale preferenziale su cui si attiva la comunicazione didattica, lo strumento attraverso il quale i ragazzi formano la propria conoscenza critica: possiamo, dunque, lasciare che un manuale di storia venga scelto ignorando quei criteri di trasparenza e di "laicità" che lo rendono un viatico prezioso per lo studente che voglia acquisire una cultura davvero completa; lo studio della storia svolge una funzione centrale nel processo formativo fin dagli anni dell'infanzia: le categorie sono delle chiavi di lettura fondamentali di tutta la realtà e lo studio della storia ha un ruolo fondamentale nella strutturazione della memoria e della coscienza nazionale e di gruppo; la storia – proprio perché non è mera conoscenza di nomi, di date, di avvenimenti – bensì analisi complessa e tentativo di spiegazione, tende ad utilizzare tutte le scienze umane e sociali e a raccordare incessantemente tra loro fatti politici ed economici, culturali e religiosi; essa è strumento di maturazione culturale e civile del giovane e per questo motivo deve essere insegnata tenendo conto di tutti i filoni della storiografia e con grande rigore scientifico; impegna il Governo: ad attivarsi, collaborando con le istituzioni scolastiche e nel rispetto della loro autonomia, per far sì che nelle scuole di ogni ordine e grado l'insegnamento della storia, in particolare di quella contemporanea, si svolga secondo criteri oggettivi rispettosi della verità storica e della personalità dei discenti attraverso l'utilizzo di testi di assoluto rigore scientifico che tengano conto - in modo obiettivo - di tutte le correnti culturali e di pensiero, per un confronto democratico e liberale che assicuri un corretto approfondimento del passato, in special modo di quello più recente. |
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