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Reg. Tribunale Lecce n. 662 del 01.07.1997
Direttore responsabile: Dario Cillo


 

                                            “A  proposito di un convegno…”

Fare  il  resoconto di un’esperienza è sempre arduo, difficile, parziale, perché non la si può rivivere appieno,Poi quando il protagonista del convegno è don Lorenzo Milani, tutto risulta più impegnativo. Ma proprio la vita e la testimonianza del priore di Barbiana mi inducono ad accettare la sfida. Come ho cercato di fare con una manciata di entusiasmo e di passione nell’introduzione del convegno stesso,  desidero ripercorrere le intense emozioni e riepilogare le linee-guida dei vari interventi  di ciò che è accaduto a Bari il 24 Aprile 2004. Il Celips   nell’organizzare un convegno molto partecipato dal tema  << Formare per una cittadinanza responsabile alla scuola di don Lorenzo Milani >> è riuscito bene a mettere insieme voci,cervelli e cuori , tali da comporre i tasselli di un mosaico significativo. Per promuovere un’occasione preziosa ed utile di formazione, tentando di far rivivere un’irripetibile esperienza storica attraverso interventi  diversificati e  coinvolgenti laboratori. L’atmosfera e la pregnante valenza didattica,educativa ed umana di un’esperienza  come quella vissuta a Barbiana ,  ha rappresentato  una pietra miliare di come fare ed essere scuola. Tre cittadini speciali di Barbiana come Adele Corradi, Nanni Banchi e Manrico Casini-Velcha hanno testimoniato in modo palpitante il loro vivere in un luogo talmente particolare, che ancor oggi gli effetti benefici ed indelebili sono evidenti. Era una scuola unica nel suo genere, si respirava un’aria di ricerca, di verità, di essenzialità, legata ai bisogni, ed alle esigenze concrete, all’attenzione meticolosa dei diritti e dei doveri, sempre presente era la rispondenza ai valori della Costituzione. Tale che ancora attuale è il “faro” di Barbiana,  tanto che la sua luce riesce a diffondersi dappertutto. Contro tutte le facili,allettanti mode, i subdoli conformismi, le nocive omologazioni, le pubblicità ingannevoli, i plagi camuffati, le idee inculcate. Una scuola,invece che aveva a cuore i poveri, i contadini,gli operai, i senza parole, i timidi,  che hanno bisogno di comunicare in modo autentico, raffinato, profondo. Lì nel Mugello, si educava allo spirito critico, non si seguivano i programmi preconfezionati dagli altri, semmai lontani dai vissuti e dai bisogni reali dei ragazzi.Che  non chiedevano  frasi fatte, ma lunghe, circostanziate ed avvincenti lezioni di vita, di matematica, di anatomia, botanica, musica, pittura, lettura costante del mondo attraverso il giornale.Il tutto per  imparare ad essere utili agli altri, rendere gli alunni  sovrani e cittadini responsabili, capaci di fare scelte. Senza inseguire e vivere  assolutamente la competitività e l’individualismo, per nulla funzionali al metodo cooperativo che ha permesso di scrivere collettivamente quel capolavoro di Lettera ad una professoressa”,tradotta in decine di lingue, la più recente in albanese. Don Antonio Ruccia, da parroco, ha parlato in modo appassionato del messaggio milaniano inserendolo nel contesto pugliese e mettendo  in risalto la sua sconvolgente ed attuale  potenza profetica.Per  oltrepassare le barriere e i pregiudizi , utilizzare bene le risorse e costruire una regione, “Arca di Pace”, mettendo in luce l’attualità stringente dell’Obbedienza non  è più un virtù  a vantaggio di un mondo senza guerre e non stancarsi di promuovere una scuola per tutti, capace di integrare i meno fortunati. E cercare di leggere e rileggere quel mirabile trattato ecclesiologico che è “Esperienze Pastorali”, libro che sarebbe molto utile per tutti i pugliesi, perché mette in discussione un modo di fare ed essere pastori  e parroci, senza sonnecchiare! Don Giuseppe Colavero, dal suo particolare osservatorio di responsabile di un’Associazione internazionale in terra   d’Otranto, nel Salento, ha cercato di collegare il pensiero e l’azione di don Lorenzo con la necessità inderogabile di accettazione delle diversità.Per andare oltre quegli odiosi pregiudizi e discriminazioni degli immigrati  di lingue, culture e religioni diverse.<< Ogni popolo ha la sua cultura e nessuno ce  n’ ha  meno di un altro >>  A tale proposito bisogna  fare attenzione alle esperienze di segno diverso a Londra e Gran Bretagna, U.S.A.,Francia,Germania, Canada e all’Italia con la su recente discutibile legge sugli immigrati.Va sottolineata  e ripresa la profezia di don Milani e quella di don Tonino Bello rispetto all’orizzonte luminoso del vangelo per vivere e praticare “ la convivialità delle differenze”.E ripensare in profondità la  universale fraternità evangelica di fr.Chrales de Foucauld  che ha saputo incarnare la spiritualità evangelica rivolta alla Famiglia Umana. L’intervento del coraggioso giornalista Maurizio Di Giacomo è stato incentrato sul ripercorrere l’interessante ed utile pratica didattica di don Milani, a cominciare dagli anni ‘50 nell’uso del quotidiano come straordinario strumento di conoscenza del mondo politico,sociale , religioso e di approccio al linguaggio della storia e della cronaca. Sono state rivelate alcune notizie ed informazioni, derivanti da uno studio approfondito e meticoloso  di 25 anni , dal quale è scaturito un corposo libro “ Don Milani tra solitudine e Vangelo” Al di là delle tante legittime idee ed interpretazioni sui vari scenari che emergono dalla riforma Moratti e dalla vicenda dei social-forum, dei  new –global, del ruolo del giornale e dell’informazione nell’era di internet e della Tv digitale , quello che mancherà a tutti sarà la lettura incisiva ed attenta del quotidiano a scuola , in un prospettiva educativa e formativa del tutto eccezionale  dell’inimitabile Lorenzo Milani. Il convegno è terminato con le conclusioni inevitabilmente “aperte” di suor Domenica Scalera del Celips, che è riuscita a sintetizzare bene le idee-chiave dei vari interventi e delle sollecitazioni dei laboratori, sapientemente animati. E’ stata pienamente vissuta una ghiotta opportunità , quella di ritornare per un giorno a “vivere” nella Scuola di Barbiana  , in quanto allievi di un  Lorenzo Milani, che in una splendida foto di Adele Corradi  era ritratto provato, tenero, riflessivo .Tale che invitava ed incoraggiava  tutti a  costruire  una scuola , una società, una chiesa a misura di chi vive, ama, osa, spera, sogna…e l’umanità va sempre più avanti !

                                                                       Eugenio Scardaccione(Gegè)-Bari

                                                               Preside /  “ Gruppo Educhiamoci alla Pace “


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