A proposito di un appello!
Per una migliore definizione dei
termini della sfida…
Ho letto con
molto interesse l’appello
per la valorizzazione degli Istituti Tecnici e Professionali
firmato da molti amici, e sono convinto che altre firme
verranno!
Sono d’accordo sul fatto che è “fondamentale garantire a tutti
un'esperienza conoscitiva compiuta per costruire e consolidare le basi e
le competenze culturali che, in quanto persistenti, consentano a tutti
l'apprendimento lungo il corso della vita”.
Sono d’accordo
sul merito e sulla necessità di una reale valorizzazione di tutta
l’istruzione, e non solo quella tecnica e professionale, perché non
credo che il sistema dei licei non dovrà interessarci quando sarà
investito dal processo “riformatore”!
Però!!! Non
comprendo le linee dell’impegno e della battaglia politica che vengono
proposte. Non vorrei che ci incamminassimo su di un terreno sbagliato,
di retroguardia, perché i termini della questione sono altri, più
avanzati e più complessi. Cerco di descriverli:
- è la “nuova” Costituzione che
stabilisce che le norme generali sull’istruzione e la determinazione
dei livelli essenziali che tutti i servizi (compresa l’istruzione
“tutta”) devono garantire ai cittadini su tutto il territorio
nazionale sono legislazione esclusiva dello Stato;
- è la “nuova” Costituzione che
stabilisce che l’istruzione “tutta” é materia di legislazione
concorrente (sotto il profilo dei suoi aspetti organizzativi,
gestionali, amministrativi), fatta salva l’autonomia delle singole
istituzioni scolastiche;
- è la “nuova” Costituzione che
stabilisce che la determinazione dei “principi fondamentali” è
riservata alla legislazione dello Stato. E, al proposito, occorre
citare la recente Legge 5 giugno 2003,. n. 131, che all’articolo 1
recita: “Nelle materie appartenenti alla legislazione concorrente, le
Regioni esercitano la potestà legislativa nell'ambito dei principi
fondamentali espressamente determinati dallo Stato o, in difetto,
quali desumibili dalle leggi statali vigenti. In sede di prima
applicazione, per orientare l'iniziativa legislativa dello Stato e
delle Regioni fino all'entrata in vigore delle leggi con le quali il
Parlamento definirà i nuovi principi fondamentali, il Governo è
delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore
della presente legge… uno o più decreti legislativi meramente
ricognitivi dei principi fondamentali che si traggono dalle leggi
vigenti, nelle materie previste dall'articolo 117, terzo comma, della
Costituzione (in cui figura l’istruzione, n.d.a.), attenendosi ai
principi della esclusività, adeguatezza, chiarezza, proporzionalità ed
omogeneità”;
- ed è sempre la “nuova” Costituzione
che stabilisce che l’istruzione e la formazione professionale sia
materia di competenza delle Regioni;
- la “nuova “Costituzione” fissa,
pertanto, linee di principio e non stabilisce – né sarebbe materia
costituzionale – che gli istituti tecnici e gli istituti professionali
in quanto tali “passano” alle Regioni;
- è vero, invece, che l’istruzione e la
formazione – e non solo quella professionale – saranno materia di
legislazione concorrente;
La questione, allora, è impegnarsi, sul
terreno politico e parlamentare, perché:
- 1 a) i principi fondamentali che
presiedono alla legislazione concorrente, b) le norme generali
sull’istruzione; c) gli standard dell’istruzione “tutta”, siano
individuati e descritti conformemente alle esigenze dello sviluppo
culturale, civile e professionale dei cittadini e del Paese, anche
nello scenario dell’Unione europea;
- 2 “tutta” l’istruzione e,
conseguentemente, la formazione professionale vengano fortemente
valorizzate;
- 3 l’istruzione di cui al primo ciclo
ed il sistema dei licei del secondo ciclo, nel momento in cui la
legislazione concorrente verrà tradotta in legislazione ordinaria,
acquistino in qualità ed efficacia.
Pertanto, impegnarsi perché gli istituti
tecnici e professionali “non vengano ricacciati in un canale minore,…
dosato sul profilo dell’avviamento al lavoro” significa solo attestarsi
su posizioni arretrate retroguardia e non percepire il senso dei
cambiamenti costituzionali effettuati e di quelli istituzionali ancora
da compiersi.
E’ sotto questo profilo che ho sempre
sostenuto che non ha molto senso parlare di doppio canale o di due
gambe, quanto invece di pluralità di percorsi formativi integrati! E’ la
metafora del millepiedi! E’ questo il terreno della sfida! E’ quella che
ci viene anche proposta dai protocolli d’intesa Miur, Mlps, Regioni! Ed
è un percorso tutto da realizzare!
Un’altra questione, e non di poco conto, è
la seguente: nella ridefinizione del concetto stesso e dei compiti dello
Stato e nella prospettiva del federalismo (di cui alla legge 3/01),
occorre impegnarsi perché le Regioni siano all’altezza dei compiti nuovi
che la Costituzione loro affida, e su tutte le materie di loro
competenza, quindi non solo sul terreno dell’istruzione e della
formazione professionale.
Roma, 23 novembre 2003
Maurizio
Tiriticco
|