Un fazzoletto bianco per la scuola!
STAMPA
da La Repubblica
Giovedì 14 marzo 2002
"Il lutto bianco della scuola"
Fazzoletti bianchi nella scuola, come protesta per il disegno di legge sugli organi collegiali di scuola norme sul governo delle istituzioni scolastiche approvato dalla maggioranza. Lutto bianco e forte protesta nelle scuole perché nel disegno di legge la complessità della questione trova soluzioni nette, funzionali ad un disegno di governo delle Istituzioni scolastiche in cui la collegialità è residuale e mera citazione. In questa scuola è residuale la collegialità, che ha bisogno di un sistema di regole condivise e di facili percorsi di discussione e condivisione; viene invece proposto un patto educativo tra scuola e famiglia, come cita l'articolo 1 del disegno di legge, per cui le famiglie hanno libertà di scelta e la scuola deve consentire opzioni educative e formative individuali di singoli o gruppi di insegnanti, nell'ambito della libertà di insegnamento. Questa scuola rischia di trovare consensi tra le famiglie e gli insegnanti. Chi infatti non ha avuto qualche doglianza con la scuola dei propri figli, specie se non bravissimi, trovando corporativismi e scarsa disponibilità a un vero dialogo con le famiglie? Quanti insegnanti sono stanchi di una collegialità spesso stantia e rituale? Capiranno e si opporranno alle lusinghe della semplificazione? In questo quadro di riferimento perdono seccamente gli insegnanti, i dirigenti scolastici e il personale della scuola. Il Consiglio della Scuola che ha compiti di indirizzo e di programmazione e adotta il piano preparato dal collegio verificandone la rispondenza agli indirizzi del Consiglio, risulta chiaramente sovraordinato al collegio dei docenti; oltretutto, essendo sperequata numericamente la composizione del Consiglio soprattutto nelle scuole medie ed elementari in cui hanno la netta maggioranza i genitori e un esterno (sei membri) rispetto agli interni - docenti, dirigente e direttore amministrativo (cinque membri), si evince la netta visione della scuola come scuola della famiglia. E' svilito il ruolo del Collegio dei docenti a cui si riserva il compito della programmazione e coordinamento delle attività didattiche senza chiarire specifiche responsabilità e prerogative che favoriscono una progressiva qualificazione della funzione docente.
Se si pensa che contemporaneamente una commissione molto ministeriale e ristretta discute del codice deontologico dei docenti, con scarsissimo coinvolgimento degli organi di rappresentanza dei docenti stessi, con il rischio della emanazione di un mansionario, si comprende come sia penalizzata la parte migliore dei docenti. Il dirigente scolastico che presiede il consiglio, il collegio, che è responsabile della gestione e dei risultati dei servizi sembra acquistare potere come un nuovo padrone del vapore. Anche degli ATA e del personale della scuola non si parla. Sono censurati. E' una dimenticanza voluta, legata a un'idea di scuola in cui i servizi di supporto si privatizzano e si esternalizzano? Non merita cenno di discussione, tanto è squalificato, l'articolo 9: riguarda i Nuclei di valutazione sul funzionamento dell'Istituto composti da un genitore garante dell'utenza, da un docente e da un non meglio identificato soggetto esterno.
Beatrice Mezzana
da Liberazione
Mercoledì 13 marzo 2002
"Centomila insegnanti in classe indossando un fazzoletto"
Centomila insegnanti in classe indossando un fazzoletto bianco, per due giorni di seguito. La protesta lanciata su Internet da un gruppo di associazioni dei docenti ha riscosso un successo oltre ogni aspettativa. La curiosa manifestazione era indirizzata contro la riforma degli organi collegiali della scuola.
L'iniziativa è partita la scorsa settimana attraverso la Rete, lanciata da quattro associazioni (Fuoriregistro, Didaweb, Educazione&Scuola e Proteofaresapere) con l'invito dei professori a rendere evidente la loro contrarietà al disegno di legge proprio in concomitanza con la discussione in Parlamento del provvedimento. L'appello, informano gli organizzatori, "si è esteso oltre ogni previsione: 52.327 coloro che ci hanno risposto con un'e-mail dichiarando la loro adesione individuale, numerosissimi i siti, le riviste, i gruppi, i sindacati e le associazioni di base, tra cui Arci, Legambiente, Cgil Scuola, Gilda di Milano e di Bari, Cidi, Mce, Cosma, And, Unams-Snadir di Milano, centinaia le scuole, che per iniziativa di studenti, docenti, Ata, Rsu e dirigenti, hanno accolto con entusiasmo il nostro appello". E la protesta, pacifica e visibile, non resterà probabilmente isolata: gli organizzatori confermano la disponibilità a protestare per la prossima scadenza parlamentare.
Se i prof. si mobilitano per bocciare la "riforma" degli organi collegiali a "misura d'azienda", gli studenti proseguono le proteste contro i buoni scuola. Ieri un'allegra e pacifica "casserolasa" si è tenuta a Genova nell'aula del consiglio regionale impegnato nella discussione "sugli interventi a sostegno delle famiglie per favorire il percorso educativo degli allievi delle scuole statali e paritarie". Mentre parlava il consigliere di Forza Italia, Mario Maggi, un gruppo di studenti è così entrato nell'aula e il presidente del consiglio Gianni Plinio ne ha approfittato per accusare i ragazzi e sospendere la seduta. "Definire episodi di questo tipo violenti, intimidatori e aggressivi - replicano i consiglieri del Prc Arturo Fortunati e Marco Nesci - è un insulto all'intelligenza: la violenza è di chi, con l'arroganza propria del potere, toglie illegittimamente risorse pubbliche alle esigenze di miglioramento della qualità e dell'efficienza della scuola pubblica". Rifondazione si farà promotrice dell'iniziativa referendaria per abolire "la vergogna di una norma antidemocratica e classisita come quella dei cosiddetti buoni scuola".
da Il Manifesto
Martedì, 12 Marzo 2002
Fazzoletti bianchi contro Moratti
Centomila docenti aderiscono alla protesta promossa da alcune riviste on
line
Non girotondi stavolta, ma centomila fazzoletti bianchi contro il disegno di legge di riforma degli organi collegiali. E' stato un altro successo andato oltre le migliori previsioni, l'iniziativa lanciata la scorsa settimana da quattro riviste scolastiche on-line - Fuoriregistro, Didaweb, Educazione&Scuola e Proteofaresapere - che avevano invitato i docenti a rendere evidente la loro contrarietà al disegno di legge proprio in concomitanza con la discussione in Aula del provvedimento, che doveva iniziare ieri. In realtà l'esame del testo dovrebbe slittare alla prossima settimana, tuttavia l'iniziativa di ieri dimostra come tra i numerosi movimenti in marcia contro il governo Berlusconi ne stia nascendo anche uno del mondo della scuola.
"Il disegno di legge prevede una feudale commistione di poteri - spiega il documento che ha lanciato l'iniziativa di ieri - Il dirigente scolastico sarà contemporaneamente organo di controllo, indirizzo ed esecutivo; i docenti da paritetici diventeranno minoranza nel consiglio scolastico; il personale Ata (tecnici e amministrativi, ndr) non sarà più presente nel consiglio; saranno aboliti i consigli di classe; saranno liquidate le assemblee per genitori e studenti e verrà cancellato il comitato di valutazione come emanazione del collegio docenti". Oltre a questo, proseguono gli organizzatori "sarà istituito un nucleo di valutazione - in cui la presenza dei docenti è minoritaria e schiacciata tra un genitore garante ed un non ben definito esperto - che dovrà, tra l'altro, confermare l'assunzione definitiva del personale della scuola". Un modello che "stravolge i principi basilari della democrazia nella scuola, principi che dovrebbero fondarsi sulla separazione dei poteri, rappresenta l'umiliazione dell'autonomia professionale e prefigura forme di reclutamento che, negando le competenze professionali, mettono in serio dubbio le garanzie costituzionali sulla libertà d'insegnamento". Oltre che quella di apprendimento dello studente. Oggi si replica in tutte le scuole. Con l'adesione all'iniziativa arrivata ieri anche dall'Arci, che estende l'invito al "fazzoletto bianco" anche ai genitori, agli studenti, alle altre associazioni. Mentre in occasione del dibattito parlamentare Cgil, Cisl e Uil annunciano picchetti unitari di protesta.
Frattanto si scaldano i motori per l'avvio dell'esame della riforma Moratti sui cicli. Un testo che ha ricevuto ieri la benedizione del cardinale Ruini - "un risultato importante" - e che dovrebbe essere licenziato nella versione definitiva dal consiglio dei ministri di giovedì. Tuttavia non si conoscono ancora in via definitiva le modifiche che verranno apportate: il via libera affrettato dell'Anci (condizionato a alcuni cambiamenti) ha provocato una spaccatura nell'associazione dei comuni che fa seguito all'analoga divisione delle regioni. Tra le novità dovrebbe esserci anche alcuni ripensamenti sulla valorizzazione degli istituti comprensivi, sul tempo pieno e sul monte orario.
da Il Corriere della Sera
Martedì, 12 Marzo 2002
ORGANI COLLEGIALI
Scuola, fazzoletti bianchi antiriforma
Fazzoletti bianchi contro la riforma degli organi collegiali. Quello che potrebbe diventare il nuovo look della protesta dei docenti ha fatto la sua comparsa nelle scuole italiane. E oggi si replica. L’idea di indossare un fazzoletto per protesta è stata lanciata da 3 siti Internet, raggiungendo 100 mila docenti.
da Liberazione
Martedì, 12 Marzo 2002
Uno straccio di democrazia
Centomila insegnanti in classe con un foulard bianco per contestare la trasformazione degli organi collegiali in consigli d'amministrazione
Ascuola con un foulard bianco in bella vista. Un insegnante su otto - ossia almeno centomila in tutta Italia - da ieri, con questo semplice gesto ha voluto contestare i piani della ministra Moratti per la riforma degli Organi collegiali. La legge - la cui discussione doveva iniziare proprio ieri ma probabilmente è destinata a slittare ancora visto che è in coda all'ordine del giorno - è l'ultimo tassello di una lunga e articolata ristrutturazione decollata con i governi di centro sinistra e culminata con l'arrivo a viale Trastevere della contestatissima manager milanese. In breve, il nuovo assetto gestionale della scuola pubblica vede i docenti in minoranza, i non docenti addirittura esclusi (anche in previsione di una definitiva esternalizzazione e precarizzazione delle loro funzioni); manda in soffitta i consigli di classe e le assemblee di genitori e studenti; sostituisce il comitato di valutazione - emanazione del collegio docenti - con un nucleo di valutazione coi professori minoritari e un presidente genitore che dovrebbe decidere perfino l'assunzione definitiva del personale. E, con tutta la vita scolastica che ruota intorno a un preside manager e controllore di sé stesso.
I "fazzoletti bianchi", «segno di pace e non violenza ma anche di chi crede nella scuola di tutti e per tutti», sono nati da un'idea telematica di alcune riviste web - Fuoriregistro, Proteo fare sapere, Educazione&scuola, Didaweb - che, a quarantotto ore dal lancio, venerdì scorso, aveva già raccolto 24mila adesioni elettroniche. «Il ddl stravolge i principi basilari della democrazia nella scuola - spiegano le riviste promotrici - rappresenta l'umiliazione dell'autonomia professionale negando le competenze». Contro la «feudale commistione di poteri» si è schierato anche il consiglio nazionale dell'Arci preoccupato dalla soppressione di pratiche elementari di democrazia, le assemblee. Scrive
l'Arci: «La nuova legge determina un arretramento della possibilità di partecipazione e un attacco al principio della libertà d'insegnamento».
Contrarissimo alla proposta, che circolava nella sostanza, già alla vigilia delle scorse elezioni, il gruppo parlamentare di Rifondazione comunista per il quale la democrazia nella scuola entra nella piattaforma della manifestazione del 23 marzo: «Si configura un'idea aziendalista della scuola - è il commento di Titti De Simone, che segue per il Prc i lavori della commissione scuola di Montecitorio e che, la prossima settimana sarà relatrice di minoranza per una proposta alternativa - il consiglio di scuola è un vero e proprio consiglio di
amministrazione. La maggioranza non ha voluto vagliare le richieste formulate da studenti, insegnanti e personale non docente. Inoltre, la figura del genitore - come garante dell'utenza - porta a pesanti intromissioni nella libertà d'insegnamento».
Una formulazione burocratica, verticistica e autoritaria che lascia esterrefatte tutte le sigle sindacali e, per una volta, vede sullo stesso fronte Cobas e
Cgil. «I lavoratori vengono spazzati via dal nuovo "consiglio di scuola" - dice a Liberazione, Piero Bernocchi dei Cobas della scuola - ma questo catastrofico progetto va assolutamente fermato dalla più forte mobilitazione unitaria di lavoratori, studenti, genitori». Pessimo disegno anche per la Cgil-scuola che pure aveva sostenuto i processi di autonomia immaginandone un esito partecipativo: «Con pochi articoli si trasforma la scuola in un'impresa», ha sintetizzato Enrico Panini, chiamando alla lotta quanti credano nel valore dell'istruzione pubblica.
da Il Mattino
Martedì, 12 Marzo 2002
La protesta dei fazzoletti
«In classe con un fazzoletto bianco contro la riforma degli organi collegiali». È l' appello lanciato agli insegnanti dai responsabili delle quattro riviste telematiche Fuoriregistro, Didaweb, Edscuola e Proteo. Hanno risposto alla protesta, migliaia di docenti che ieri e oggi si sono presentati a scuola con un fazzoletto, un nastro o una fascia bianca, simboli di una protesta visibile contro il nuovo assetto degli organi collegiali. Nell' appello, che gira attraverso la rete, i responsabili delle riviste sottolineano che il disegno di legge prevede «una feudale commistione di poteri» e spiegano il perchè: il dirigente sarà contemporaneamente organo di controllo, indirizzo ed esecutivo, i docenti da paritetici diventeranno minoranza nel consiglio scolastico, saranno liquidate le assemblee per genitori e studenti.
b.r.
da Il Nuovo
Martedì, 12 Marzo 2002
Centomila fazzoletti bianchi in classe
ROMA – Centomila insegnanti in classe indossando un fazzoletto bianco, per due giorni di seguito. La protesta lanciata su Internet da un gruppo di associazioni dei docenti ha riscosso un successo oltre ogni aspettativa.
La curiosa manifestazione era indirizzata contro la riforma degli organi collegiali della scuola. L'iniziativa è partita la scorsa settimana attraverso la Rete, lanciata da quattro associazioni (Fuoriregistro, Didaweb, Educazione&Scuola e Proteofaresapere) con l’invito dei professori a rendere evidente la loro contrarietà al disegno di legge proprio in concomitanza con la discussione in Parlamento del provvedimento, che sarebbe dovuta iniziare ieri.
L'appello, informano gli organizzatori, “si è esteso oltre ogni previsione: 52.327 coloro che ci hanno risposto con un’e-mail dichiarando la loro adesione individuale, numerosissimi i siti, le riviste, i gruppi, i sindacati e le associazioni di base, tra cui Arci, Legambiente, Cgil Scuola, Gilda di Milano e di Bari, Cidi, Mce, Cosma, And, Unams-Snadir di Milano, centinaia le scuole, che per iniziativa di studenti, docenti, Ata, Rsu e dirigenti, hanno accolto con entusiasmo il nostro appello”.
E la protesta, pacifica e visibile, non resterà probabilmente isolata: “Consapevoli di aver dato voce ad un diffuso disagio presente nella scuola – concludono gli organizzatori - confermiamo la nostra disponibilità a mobilitarci per la prossima scadenza parlamentare”.
da La Repubblica
Martedì, 12 Marzo 2002
In Puglia dilaga la protesta
Docenti e studenti con una fascia al braccio o al collo per manifestare contro lo svuotamento degli organi collegiali
Fazzoletti bianchi contro la Moratti
Anche in Puglia dilaga la protesta lanciata via Internet
Domani incontro in piazza per consegnare al prefetto il dossier contro la riforma
"La regione sta rispondendo in modo interessante, ritrovando un suo protagonismo"
Elena Laterza
Indossare un fazzoletto bianco per dire no alla riforma degli organi collegiali della scuola. Un´iniziativa nata su internet e promossa da quattro riviste telematiche (Fuoriregistro, Didaweb, Educazione&scuola, e Proteofaresapere) a cui la Puglia ha risposto con grande partecipazione. L´occasione si è presentata lo scorso lunedì, con l´avvio in Parlamento della discussione conclusiva sul nuovo assetto degli organi collegiali, che secondo i promotori di questa manifestazione pacifica "stravolge i principi basilari della democrazia nella scuola, che dovrebbero fondarsi sulla separazione dei poteri, rappresenta l´umiliazione dell´autonomia professionale e prefigura forme di reclutamento che, negando le competenze professionali, mettono in serio dubbio le garanzie costituzionali sulla libertà d´insegnamento". Contro tutto questo è partita la mobilitazione non-violenta che ha coinvolto centinaia di docenti e studenti pugliesi: una fascia bianca come simbolo di chi crede nella scuola di tutti e per tutti. "A Bari è emerso un consenso diffuso tra i docenti e gli studenti rispetto a quest´iniziativa – spiega Francesco Sofia, presidente regionale di Proteofaresapere Puglia - Il problema più grave è che, a causa di questo intervento sugli organi collegiali, si sta assottigliando lo spazio della democrazia all´interno della scuola. La Puglia sta rispondendo a queste dinamiche in modo interessante e nuovo, ritrovando un suo protagonismo. E non potrebbe essere altrimenti, se si pensa che solo nella nostra regione ci saranno 744 cattedre in meno a seguito dei provvedimenti di questo governo".
Dello stesso parere è Luigi Martano, dirigente scolastico dell´Istituto comprensivo di Corigliano d´Otranto, in provincia di Lecce: "C´è stata molta partecipazione a quest´iniziativa sia da parte dei docenti che degli studenti, che sino a ieri hanno indossato un fazzoletto bianco. La riforma Moratti crea molta preoccupazione e in particolare sulla questione degli organi collegiali ci sono alcuni aspetti molto difficili da accettare. Ad esempio, per quanto riguarda il comitato di valutazione, non capisco come si possa affidare un ruolo così centrale al primo degli eletti dei genitori, senza ulteriori garanzie in merito". Anche i componenti del 'Forum per la scuola pubblica´, che raccoglie le voci dei cittadini di Bari e provincia contro il progetto di riforma Moratti, hanno indossato un fazzoletto bianco. Si può constatare come sul tema della scuola pubblica i promotori delle varie iniziative di protesta siano sempre più uniti nel portare avanti battaglie comuni. Domani pomeriggio, alle 17.30, c´è un grande appuntamento in piazza per consegnare al prefetto di Bari l´appello in cui sono esposti punto dopo punto i motivi del dissenso contro la riforma della scuola. Venerdì 15 marzo, alle 16, sarà la volta di un´assemblea provinciale della Cgil Scuola, nella scuola media "Michelangelo". Sarà l´occasione per promuovere la raccolta firme finalizzata al ritiro della legge delega sulla riforma e per prepararsi all´appuntamento nazionale del 23 marzo: la provincia di Bari ha già 150 pullman e un treno speciale pronti a partire per Roma. Il mondo della scuola non mancherà: in tanti, tra docenti, studenti e personale organizzativo, sono pronti a scendere in piazza in difesa di una scuola pubblica, laica, libera e pluralista. Il Forum, che invece si riunirà il 18 marzo, alle 16.30, nella succursale dell´Itc "Giulio Cesare", sta sollecitando i collegi dei docenti degli istituti superiori a rifiutare in blocco la formazione per gli esami di stato e sta invitando tutti i docenti a dire di no all´insegnamento oltre l´orario di cattedra, per limitare le gravi conseguenze del decreto che definisce la consistenza del personale scolastico, in applicazione della legge finanziaria.
da L'Arena di Verona
Lunedì 11 Marzo 2002
Scuola, il personale mostra il dissenso
Fazzoletto bianco per protestare contro la Moratti
Un fazzoletto bianco per protestare contro il ministro
Moratti. Lo indosserà oggi e domani tutto il personale della scuola pubblica scaligera. A Verona e provincia oltre 9 mila tra docenti, amministrativi e i dipendenti ausiliari,
Ata. A promuovere questa singolare forma di dissenso sono state quattro organizzazioni scolastiche nazionali, impegnate nell’aggiornamento professionale dei docenti e nelle attività di ausilio didattico. Nel dettaglio si tratta di
«didaweb», il centro di consulenza e sviluppo didattico in Internet,
«Proteofaresapere», la rivista specializzata «Educazione&Scuola» e il forum di discussione sulle problematiche in fatto di istruzione
«FuoriRegistro».
Alla base della protesta la volontà di chiedere uno stop alle attività in Parlamento e una revisione della riforma per «non umiliare ulteriormente i docenti italiani nel rispetto della Costituzione e della autonomia professionale della scuola» così come è stato evidenziato nel volantino distribuito in tutte le sedi scolastiche del territorio.
Una forma di protesta non violenta - una fascia bianca che è anche segno di pace - per tentare di contrastare l’approvazione di una riforma, quella dell’ordinamento scolastico voluta dal ministro Letizia
Moratti, destinata proprio oggi ad approdare alla Camera per la discussione.
Il disegno di legge è motivo di accesissimi contrasti all’interno della stessa categoria scolastica. Tra le novità ad allarmare maggiormente i dipendenti sono i nuovi poteri che il provvedimento destinerà nelle mani del capo di istituto, deputato non solo a organo di controllo ma anche di indirizzo e con pieni poteri esecutivi.
Sotto accusa anche il passaggio a un ruolo sempre più marginale dei docenti che, nei consigli scolastici ad esempio, passeranno in minoranza, mentre tutto il personale Ata non avrà più alcuna voce in capitolo.
Insieme agli Ata, scompariranno anche altri importanti gradini della piramide democratica scolastica: i consigli di classe e le assemblee per genitori e studenti.
Di contro la novità che ancor più preoccupa è l’istituzione di un nucleo di valutazione in cui la presenza dei docenti è minoritaria e schiacciata tra un genitore assurto al ruolo di garante e un non ben definito esperto esterno. Una situazione che rischia di compromettere l’autonomia professionale e le garanzie in fatto di libertà di insegnamento.
Chissà se ad indossare il fazzoletto bianco sarà l’intero comparto della scuola veronese: 535 maestre dell’istruzione materna, 2.649 di scuola elementare, 1.150 professori di scuola media e 1.514 delle superiori. E, tra questi, bisognerà contare se aderiranno anche i 2.144 impiegati
Ata. In ogni caso la protesta è il preludio al dissenso sindacale già in programma per il 23 marzo.
Roberto Peretti
La Nuova Ferrara
Giovedì, 7 marzo 2002
Ferrara, La Provincia boccia la legge sul nuovo assetto degli
OO.CC.
Scuola, organi collegiali feudali
La Provincia boccia la nuova legge
Appello dei consiglieri di maggioranza e Apf: «Docenti umiliati»
«Una commistione di poteri feudale», con il dirigente scolastico che sarà contemporaneamente organo di controllo, indirizzo ed esecutivo, l'abolizione dei Consiglio di classe e delle assemblee per genitori e studenti, l'istituzione di un nucleo di valutazione per le assunzioni del personale. Questo attende la scuola italiana con la legge sul nuovo assetto degli organi collegiali, in discussione alla Camera dall'11 marzo. E' il parere, quantomeno, dei firmatari dell'appello presentato ieri in Consiglio provinciale da Biagia Cobianchi (Ds) e sottoscritto da tutti i rappresentanti della maggioranza, e, a titolo personale, dai consiglieri Barbieri e Bregoli
(Apf). «Fermatevi, non umiliate i docenti, rispettate la Costituzione e l'autonomia professionale della scuola» conclude l'appello.
da La Repubblica
Mercoledì, 6 Marzo 2002
L´APPELLO
Contro i nuovi organi collegiali "Prof a
scuola col fazzoletto per protestare"
ROMA - «L´11 e 12 marzo, in classe con un fazzoletto bianco per
la scuola e contro la riforma degli organi
collegiali». E´ l´appello che rivolgono ai professori
i responsabili di alcuni siti web dedicati al mondo della scuola (fuoriregistro,
proteofaresapere, edscuola e didaweb),
che stanno facendo girare l´appello attraverso
la rete, chiedendo adesioni, anche individuali.
«L´11 marzo alla Camera - ricordano - inizia la discussione
conclusiva. Il disegno di legge prevede una
feudale commistione di poteri. Il dirigente scolastico
sarà contemporaneamente organo di controllo, indirizzo ed esecutivo;
i docenti da paritetici diventeranno minoranza nel consiglio scolastico
e saranno aboliti i consigli di classe».
da Il Messaggero
Mercoledì, 6 Marzo 2002
Prof con un nastro bianco per dire no alla
riforma
ROMA - E' slittato a mercoledì prossimo il voto in aula alla
Camera sulla riforma degli organi collegiali.
Intanto da quattro riviste telematiche, "Fuoriregistro",
"Didaweb" "Edscuola" e "Proteo", è
partito l'invito alla protesta.
Lunedì notte i direttori delle riviste hanno inviato 200 mila news-letter
in cui era contenuto un appello: «La democrazia nella scuola viene
messa in discussione, l'istruzione è stata ridotta a merce e gli istituti vengono trasformati in aziende. C'è un
attacco gravissimo ai principi della democrazia.
L'11 e il 12 marzo uscite di casa con un nastro bianco
ben visibile, che ai tempi dell'invasione dell'Afghanistan era il segnale della richiesta di pace e libertà. Oggi
diventa tratto distintivo di quanti rivendicano
una effettiva autonomia della scuola e contestano il disegno
di legge».
Il nodo è la rappresentanza dei professori. Il testo approvato dalla commissione aveva spostato l'ago della bilancia a
favore di genitori e alunni: con un rapporto di
5 a 3. Allora i sindacati insorsero. Lo Snals disse:
è inaccettabile, ci appelleremo al Parlamento. E uno stesso partito di governo, An, si dichiarò contrario tanto che il
senatore Giuseppe Valditara promise battaglia.
Il provvedimento che dovrà essere votato in aula
prevede 5 organismi: il consiglio di scuola, un garante dell'utenza
che sarà un genitore, il collegio dei docenti e
due nuclei di valutazione.
APPELLO
ADESIONI
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