LE FUNZIONI OBIETTIVO: come è andata la prima volta
I risultati di un’indagine condotta in Friuli-Venezia Giulia
di Antonio Luongo
Segretario Regionale SNS-CGIL
Friuli-Venezia Giulia
Le Funzioni Obiettivo, o meglio, le funzioni strumentali alla realizzazione del piano dell'offerta formativa sono state considerate da gran parte del personale – è opinione diffusa e confermata da dati di esperienza (le valutazioni espresse nel corso delle assemblee sindacali ad esempio) uno degli "istituti" più utili e condivisi del nuovo contratto di lavoro.
Tutto lasciava pensare che nell’applicazione concreta non ci sarebbero stati grandi problemi. Invece, nei mesi appena trascorsi, man mano che veniva affrontata la discussione nelle scuole nelle sedi sindacali arrivavano diversi segnali che indicavano che vi erano riserve e difficoltà di varia natura e, superiori ad ogni ragionevole aspettativa. A quel punto si ritenne necessario e opportuno, da parte del gruppo dirigente, tentare di capire come fossero andate le cose nelle scuole. Si pensò, perciò, di raccogliere i dati più utili alla conoscenza e comprensione di quanto stava accadendo.
A tal fine si è convenne che un "questionario" fosse lo strumento più adatto allo scopo; quindi, ne fu redatto uno, essenziale, e inviato, tramite posta elettronica, ai circa 250 compagni e compagne della regione che avendo un indirizzo di posta elettronica ricevono, quasi giornalmente, con lo stesso mezzo un notiziario sindacale. La presunzione era che in questo modo, attraverso il passa parola e qualche telefonata sarebbe stato possibile, in breve, avere le notizie che ci interessavano relative alla gran parte delle scuole della regione. Così è stato.
E’ avvenuto poi, quasi per caso, che ci è stata offerta l’opportunità di inviare il "questionario" alla mailing-list di Educazione&Scuola. E’ stata una grossa fortuna: nell’arco di pochi giorni ci sono ritornate un gran numero di risposte che abbiamo utilizzato come campione di controllo rispetto a quelle riferite alla Regione.
I DATI RACCOLTI
Alla data del 31 gennaio sono pervenute, quasi tutte via posta elettronica, 413 risposte relative ad altrettanti istituti (pari al 4% circa delle scuole italiane). Non é molto; ma chi ne ha di più o altrettante?
Le risposte sono giunte da tutte le regioni e da quasi tutte le province.
Più in particolare: 111 sono giunte dalle quattro province della regione Friuli-Venzia Giulia e sono così distinte: 77 su un totale di 87 istituti da Udine, 18 su un totale di 41 scuole da Pordenone, 10 su 23 scuole da Gorizia, 10 su 28 scuole da Trieste. Abbiamo avuto a disposizione, quindi, un numero significativo relativo al 64% delle scuole della regione che abbiamo considerato il campione rappresentativo.
Le rimanenti, pari a 292, sono giunte, da quasi tutte le province d'Italia e da tutte le Regioni. Il numero più significativo (45) dalla Puglia, seguito dal Lazio (36).
Il confronto tra i risultati regionali con il campione di controllo rivela che, tranne alcuni casi discordanti, che saranno segnalati di seguito, i "fenomeni" sono presenti allo stesso modo in entrambi i rilevamenti (tranne lievi differenze percentuali).
IDENTIKIT DI CHI HA RISPOSTO AL QUESTIONARIO
Al fine di stimare l’attendibilità delle risposte/informazioni era richiesto al compilatore di specificare se ricopriva o no l’incarico di F.O.
Il presupposto (fondato o meno che fosse) era il seguente: chi ricopre la F.O. ha senz’altro maggiore dimestichezza con norme e procedure e, forse, l’interesse per l’argomento gli ha fatto acquisire maggiori conoscenze su come sono andate le cose nella sua scuola. Insomma si è ritenuto che la F.O. potesse fornire informazioni più attendibili circa le problematiche che c’interessava misurare.
Dai dati pervenuti ricaviamo che coloro che ci hanno inviato le risposte sono per l’83% docenti che ricoprono l’incarico di F.O. (Nel campione di controllo la percentuale si abbassa al 52%). Ebbene, se il presupposto di partenza è fondato, dobbiamo concludere che l’attendibilità dei dati raccolti è molto alta.
LA TIPOLOGIA DEGLI ISTITUTI
Nella convinzione che l’ordine di scuola potesse condizionare alcuni comportamenti si è provveduto a censirne la tipologia. Dalle risposte ricaviamo che quanto accaduto è avvenuto per il 26% nelle direzioni didattiche, per il 26% in istituti comprensivi, per il 18% in scuole medie, per 30% negli istituti superiori. Tali tipologie di scuole corrispondono, salvo un punto in più o in meno, a quelle presenti in Regione.
LA DIMENSIONE DEGLI ISTITUTI
Il presupposto che ci ha indotto a censire, attraverso uno specifico quesito, il numero delle F.O. assegnato all’istituto era che ci potesse essere una relazione tra la "dimensione" e i fatti che si voleva indagare.
I risultati sono i seguenti: nel 12% delle scuole sono state assegnate fino a tre, nel 42% fino a 4, nel 35% fino a 5, nel rimanente fino a 6 funzioni obiettivo.
Si tenga presente che il dimensionamento della rete scolastica, in Regione, è stato attuato, in tre province su quattro, lo scorso anno.
Come si vedrà la "dimensione" dell’istituto ha avuto una relazione, certa, almeno con l’istituzione della commissione per l’istruttoria della pratica.
I CANDIDATI ED I POSTI DA COPRIRE
Obiettivo
L’obiettivo era quello di capire se ci fosse stata la corsa alla F.O. o se, invece, come in parecchi sostenevano, vari fattori, avrebbero consigliato ai più di stare a guardare.
Risultati
I candidati a svolgere funzioni obiettivo sono stati nel 61%
dei casi (in cifra 68 su 111) in numero pari ai posti da assegnare.
Nel 12% dei casi (13 su 111 in cifra assoluta) sono stati in
numero inferiore ai posti da assegnare. Nel 27% dei casi, invece, (34 su 111 in
cifra assoluta) i candidati sono stati in numero superiore ai posti da
assegnare.
Osservazioni
Il dato del 12% dei casi in cui i candidati sono stati in numero inferiore ai posti da coprire coincide, in valore assoluto ed in percentuale, con quello della mancata assegnazione delle funzioni obiettivo.
L’ASSEGNAZIONE DELLE FUNZIONI OBIETTIVO
Obiettivo
Il quesito mirava ad accertare se tutte le funzioni attribuite alle singole scuole erano state assegnate o no; questo perché alcuni segnali facevano temere un rifiuto di dimensioni piuttosto ampie.
Risultati
I risultati sono i seguenti: non è stato assegnato il 13% del totale delle F.O. (14 su 111 in numero assoluto).
Osservazioni
Il campione di controllo ci conferma il fenomeno e la
dimensione. Proiettato a livello nazionale si deduce che sono rimaste non
assegnate dalle 600 alle 700 F.O.
Il 13% è un dato trascurabile o no? In questa sede e, in
questa fase, forse non è opportuno esprimere giudizi di valore perché
sarebbero in relazione alle aspettative.
E’ vero che il CCNL prevede che le istituzioni scolastiche
possano, nel caso in cui non attivino le funzioni–obiettivo, utilizzare nell’anno
scolastico successivo, con la stessa finalità, le risorse assegnate.
Si ha l’impressione, da altri segnali, che le ragioni della
mancata assegnazione siano state altre: il rifiuto, la ritrosia a candidarsi, la
mancata disponibilità.
LA COMMISSIONE: ISTITUZIONE
Obiettivo
Il quesito si proponeva di accertare se il collegio dei docenti ai fini della delibera motivata si era dato, quale strumento di semplificazione del lavoro, la "commissione" suggerita dal contratto integrativo. La sua costituzione, come è chiaro, non era obbligatoria.
Risultati
La commissione è stata istituita solo nel 67% dei casi, mentre nel 33% non lo è stata. Dov’è che non è stata istituita? Nel 61% dei casi (fatto uguale a 100 il 33% di mancata istituzione) si tratta di istituti superiori, mentre nel 13% si tratta di scuole medie, nel 8% di direzioni didattiche, nel 7% di istituti comprensivi. Quanto alle dimensioni dell’istituto: (il dato si ricava osservando il numero delle F.O. assegnate) nel 41% dei casi si tratta di scuole sottodimensionate.
Osservazioni
"Il collegio dei docenti, ferma restando la propria
autonomia organizzativa, può avvalersi di una commissione nominata al suo
interno". Così recita il contratto. Proprio perché non si trattava di un
adempimento burocratico il "suggerimento" andava accolto.
La considerazione che nel 41% dei casi in cui non è stata
istituita si è di fronte a scuole sottodimensionate dove, forse, il livello di
conoscenza e di collegialità ha fatto ritenere non particolarmente necessaria l’istituzione
è, di per sé, una spiegazione. Per il rimanente dei casi bisogna, però,
pensare ad altro per darsi ragione della sua mancata istituzione.
LA COMMISSIONE: FUNZIONAMENTO
Obiettivo
L’obiettivo era quello di accertare come avessero lavorato le "commissioni" e, più in particolare, e nell’ordine se : a) avevano definito criteri e scelto i nominativi; b) se avevano esaminato le domande dei candidati all’incarico e valutato/comparato le loro competenze.
Risultati
Fatto uguale a 100 il 67% dei casi in cui è stata costituita la commissione si osserva che essa ha operato come segue: 1) per il 42% ha scelto criteri e nomi; 2) per il 41% ha scelto solo i criteri; 3) per il 17 % solo i nomi.
Osservazioni
E’ indubbio che le potenzialità della commissione non sono
state utilizzate: si tratta di capire perché e come lavorano i collegi dei
docenti.
E’ evidente che, soprattutto nel collegi numerosi, si era
in qualche misura obbligati dai numeri a costituirla e affidarle i compiti
previsti: esaminare, comparare le domande dei candidati, individuare e proporre
le aree di intervento.
LA SCELTA DEI NOMINATIVI
Obiettivo
La scelta dei nominativi a cui assegnare le F.O. era, e resta, molto delicata. Si voleva accertare dove e come fosse nata la proposta dei nominativi.
Risultati
Dalle risposte fornite ricaviamo che la scelta dei nominativi è avvenuta cosi: 1) per il 66% su auto-segnalazione; 2) per il 22% su proposta del dirigente scolastico; 3) per il 12% su proposta della commissione.
Osservazioni
Il collegio dei docenti, con motivata deliberazione, designa
i docenti cui assegnare le funzioni-obiettivo tra coloro che ne abbiano fatto
domanda.
Le proposte sono formulate sulla base dello stato di servizio
e valutando, in particolare, gli incarichi ricoperti e i relativi risultati, le
esperienze e i progetti significativi anche di innovazione didattica realizzati
nel corso dell'attività professionale, i titoli e le competenze coerenti con
l'incarico da attribuire.
E’ indubbio che qui qualcosa non è andato come doveva.
Bisogna che in futuro vengano messe da parte ritrosia e riserve e che il
dirigente eviti di fare proposte che assomiglino a investiture.
LA MODALITA' DI SCELTA DELLE FUNZIONI OBIETTIVO
Obiettivo
Si voleva accertare attraverso quali modalità di voto era stata formalizzata la proposta (nomi e competenze) da parte del collegio dei docenti.
Risultati
I risultati sono i seguenti: la proposta (del preside, della commissione, l’auto-segnalazione) è stata approvata (o assunta) cosi: nel 22% con voto segreto, per il 66% con voto palese, senza voto nel 12%. Nel campione di controllo le cose sono andate così: 48% con voto segreto, 32% con voto palese, 20% senza voto.
Osservazioni
Le modalità di voto dovevano essere stabilite dal
collegio.Trattandosi di proposta nominativa non c’erano molte alternative al
voto segreto che, al massimo, poteva essere sulla proposta complessiva o per
singolo nome.
Tuttavia affinché ci sia una assunzione chiara di
responsabilità di scelta il voto (palese o segreto) ci deve essere. Notiamo che
vi è stata anche la variante (assolutamente da non prendere ad esempio) senza
voto esplicito.
L’ESITO DEL VOTO
Obiettivo
Vi era curiosità rispetto ai risultati del voto. E’ evidente che (sia a voto palese che segreto) bisogna avere il consenso. Il timore era che rispetto alle candidature magari dei "soliti presenzialisti" si consumassero piccole vendette nel segreto dell’urna (dove è stata fatta).
Risultati
La votazione sulla proposta dei nominativi da parte del collegio (fatto 100 il totale dei casi in cui si è votato) ha avuto questo andamento: nel 12% dei casi la proposta è stata parzialmente bocciata, mentre nel 88% dei casi è stata approvata.
Nel campione di controllo le cose, invece, sono andate così: nel 36% dei casi la proposta non è stata approvata. Si tenga conto che nel nostro campione il voto segreto è stato adottato nel 48% dei casi.
Osservazioni
Le bocciature sono avvenute in maggioranza a voto segreto; questo conferma che il gradimento non c’era su alcuni nominativi e che il lavoro delle commissioni deve, in futuro, essere più incisivo e responsabile.
LA LETTERA DI INCARICO
Obiettivo
L’obiettivo era quello di accertare la "dimensione" dell’adempimento - nella convinzione che non fosse solo un atto "burocratico" ma, sostanziale.
Risultati
I dati sono i seguenti: nel 65% è stata fatta la lettera di incarico mentre nel 35% non lo è stata. Nel campione di controllo la percentuale della mancata lettera di incarico cresce al 51%
Osservazioni
La lettera di incarico è la conseguenza di una discussione ordinata; quando non c’è segnala un’anomalia di funzionamento, oltre al venir meno di un obbligo da parte del capo d’istituto a cui corrisponde il diritto del docente ad avere un mandato preciso e, quindi, il diritto di sapere cosa deve fare. Sia la lettera formale che i contenuti sono essenziali per il lavoro del docente e per fissarne limiti e ambiti, soprattutto ai fini della valutazione finale. Sarebbe il caso di provvedere quanto prima.
CHI HA SCELTO LE AREE DI INTERVENTO
Obiettivo
Il sospetto a cui si cercava smentita (o conferma) era che ci fosse stata una ampia capacità di inventare, in assenza del POF, attività molto diverse da quelle indicate dall’allegato 3 del contratto.
Risultati
I risultati sono i seguenti: a scegliere le aree é stato: il collegio dei docenti nel 38%, la commissione nel 36%, il dirigente nel 21%, la funzione obiettivo nel 5% dei casi.
Osservazioni
Questa della scelta delle attività da conferire ad incarico è una competenza propria del collegio; il fatto che sia intervenuto il Dirigente scolastico o la commissione segnala un’altra anomalia di funzionamento.
ATTIVITA’ E COMPETENZE DELLE F.O.
Obiettivo
Si voleva accertare quali aree di intervento fossero state le più scelte e se c’era, come sarebbe stato lecito attendersi, una relazione con la tipologia di istituto.
Risultati
Le aree scelte sono state: nel 28% la gestione del POF, nel 24% l’attività di sostegno ai docenti, nel 18% l’attività di sostegno agli studenti, nel 14% la gestione di progetti con enti esterni, nel 16%, genericamente, altro (veniva indicato soprattutto negli istituti di II° grado).
Osservazioni
Questi aspetti sono rimasti in ombra e la genericità dell’indicazione, purtroppo, non consente di capire. Sarà necessario andare a leggere, quanto prima, le schede inviate in provveditorato con i profili delle F.O. di ogni scuola.
LE INCOMPATIBILITA’
Obiettivo
Il dato di esperienza ci diceva che delle incompatibilità previste dal contratto, in molti casi, non si era tenuto alcun conto. L’intenzione era quella di stimarne l’entità.
Risultati
I risultarti sono i seguenti: nel 45% delle scuole vi è almeno un caso di incompatibilità. L’incompatibilità è di diversi gradi di gravità. Fatto 100 il 45% dei casi, si ha che: nel 27% è con il vicario, nel 41% si tratta di collaboratori del dirigente, nel 16% di autorizzati alla libera professione, di 4% di docenti con esonero e/o semiesonero.
Osservazioni
L’incarico di collaboratore vicario del capo d’istituto
è equiparato ai fini del trattamento economico agli incarichi di F.O. Il CCNL
ha stabilito che le responsabilità e le attività connesse debbano essere
riconosciute con la retribuzione forfetaria di tre milioni.
E’ vietato imputate al vicario anche le competenze di una
funzione-obiettivo. Rispetto a quanto precede non c’è liberta di scelta da
parte del collegio né equivoci di sorta. Insomma non è possibile che un
lavoratore, il docente vicario, faccia il lavoro di due e venga pagato per uno.
Agli insegnanti con rapporto di lavoro a tempo parziale ed a
quelli autorizzati allo svolgimento della libera professione non possono essere
assegnate funzioni-obiettivo. Anche qui il contratto, con molta nettezza. Anche
questo aspetto benché chiaro non è rispettato. E’ evidente la
responsabilità dei capi d’istituto.
Le altre incompatibilità sono con chi ha un esonero o
semi-esonero dall’insegnamento: ci sono casi, limitati che anche questo
divieto è stato infranto.
Infine ci sono quelle che potremmo definire incompatibilità
lievi: quella tra chi ricopre l’incarico di F.O. con chi ricopre anche
funzioni delegate dal preside e retribuite con il fondo d’istituto
(collaboratore del dirigente e/o responsabile di plesso e/o sezione staccata o
coordinata).
Per capire le ragioni di queste ultime si consideri che il
CCNL, nell’affermare le incompatibilità, ha voluto separare nettamente il
gruppo dei collaboratori (lo staff del preside) da quello che svolge compiti
elettivi.
L’uno riceve l’incarico (la delega e la fiducia) dal
Dirigente e ad esso ne risponde, l’altro riceve il mandato dal collegio e da
questo verrà valutato (con la proroga dell’incarico se richiesta o con la
mancata conferma).
Benché (solo apparentemente) lievi anche queste
incompatibilità devono essere rispettate.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO E LA FUNZIONE OBIETTIVO
Obiettivo
Il sospetto era che ci fosse un’insofferenza da parte del dirigente scolastico rispetto a "spicchi" di responsabilità da assegnare alle F.O. L’obiettivo era quello di stimare, indirettamente, lo stato di insofferenza e di indagare le relazioni tra le F.O. e il dirigente scolastico.
Risultati
Dalle risposte si ricava che nel 66% dei casi il dirigente coordina l’attività delle F.O., mentre nel 44% non lo fa. Mettendo in relazione questo dato con la tipologia di istituto si ha che: 1) nelle direzioni didattiche il coordinamento è effettuato nel 84% dei casi; negli istituti comprensivi nel 75%, nelle scuole medie nel 56%, negli istituti superiori nel 51%.
Osservazioni
Al di là delle percentuali va sottolineato che sono in gran parte le F.O. a sentirsi "non coordinate" e ad esprimere indirettamente il bisogno di una guida. Bisogna che i Dirigenti scolastici ne tengano conto e realizzino momenti di "effettivo" coordinamento.
PER CONCLUDERE
A tutti quelli che ci hanno risposto, nel mettere a disposizione risultati e valutazioni, va il ringraziamento più sentito da parte del sns-cgil del Friuli-Venezia Giulia e mio personale.
L’impegno dell’organizzazione è, come già assicurato, quello di orientare nell’immediato l’azione sindacale alla risoluzione dei problemi riscontrati. A breve, inoltre, saranno fissate riunioni con le F.O. per mettere a punto la piattaforma per la contrattazione dell’attività di formazione e le modalità di svolgimento di questa.
L’auspicio che formuliamo è il seguente: – sarebbe anche il miglior riconoscimento al lavoro svolto - che l’amministrazione scolastica (e le scuole) si specchino in questi dati e possano trovare ragioni di conferma o di smentita dei loro comportamenti; in quest’ultimo caso che ne traggano le dovute conseguenze.
ANTOLOGIA DELLE OSSERVAZIONI
In fondo al "Questionario" vi era lo spazio, per chi lo avesse voluto, per fare brevi osservazioni. In 101 (di cui 31 della regione) ne hanno approfittato per dire la loro. Ecco di seguito una breve antologia.
E' uno schifo! una spartizione (anche se nel piccolo) di soldi e di potere. Verrebbe da dire: che ben venga la scuola dei padroni, che si metta fine a questo statalismo povero di idee, ricco di mal costume.
Eliminatele! Le FO sono diventate il bersaglio preferito di tutto ciò che non va nella scuola.
Il compenso di 3.000.000 lordo non copre nemmeno la decima parte del lavoro che i titolari delle F.O. devono svolgere, come potrà rilevarsi dai dettagliati verbali che gli stessi produrranno per la rendicontazione del lavoro svolto.
Sarebbe necessario rivedere il riconoscimento giuridico delle F.O. e/o prevedere per i titolari un abbuono di anni ai fini pensionistici e/o un esonero parziale dall'insegnamento.
Bisognerebbe rivedere il meccanismo della nomina: il collegio dei docenti non sempre risulta essere lontano da atteggiamenti personalistici ed opportunistici.
Sarebbe auspicabile un coordinamento a livello provinciale delle F.O. anche per definire le problematiche da affrontare nella formazione che dovrà essere organizzata.
Suggerisco di cambiare cosi: 1) obbligare i collegi dei docenti alla discussione aperta e alla designazione aperta delle FO, senza remore e falsi pudori; 2) impedire o scoraggiare l'accumulo di cariche all'interno della scuola; 3) obbligare la commissione ad esercitare un'azione di filtro sulle domande, sulla base della congruenza del curriculum•
Essendo le F. O. uniche riesce impossibile espletare il mandato sulle sezioni aggregate ubicate in sedi diverse,
Il C.D. ha individuato le competenze delle F.O. in modo troppo generico.
Il D.S. non è in grado di coordinare le attività delle F.O. La libertà lasciata alle F.O. si risolve in attività marginali, scoordinate e spesso inutili.
Nonostante i 16 milioni investiti nella scuola (7 per vicario e collaboratori e 9 per le F.O.) le attività indispensabili di gestione e organizzazione sono ancora affidate al lavoro volontario e gratuito di singoli docenti (p.e. orario delle lezioni, organizzazione degli O.O.C.C., ecc.)
Occorrerà fare molta attenzione all'applicazione del comma 6 art. 37 del C.C.N.I. ed evitare che, per gli anni scolastici successivi, siano confermati gli incarichi "automaticamente" senza una seria verifica del lavoro svolto.
Sarà opportuno ripercorrere ogni anno la procedura prevista dal comma 3 per poter effettuare gli inevitabili aggiustamenti nell'identificazione, nell'ambito del POF, delle F.O. necessarie
Tra le aspettative dei docenti vi è quello di "produrre", non è chiaro poi cosa. Anche l’incarico è stato assegnato per area, avendo riguardo alle indicazioni del CCNL e non al P.O.F. che peraltro è stato stilato quest’anno successivamente.
Noi docenti F.O. stiamo cercando di organizzarci a livello di Struttura Territoriale Integrata, per scambiarci esperienze e coordinare gli interventi.
Un rischio serio è che ci sia scollamento con il Dirigente e che ciascuna F.O. lavori in modo individualistico.
Il collegio spesso si sente oppresso da una miriade di incontri di lavoro richiesti dalle F.O, ciascuna nella propria area. Prima ciò era richiesto solo dal dirigente.
Deve essere visibile una ricaduta del lavoro a livello concreto. Le F.O non hanno presentato seri e fattibili piani di lavoro: ci rivedremo in collegio quando ci sarà da valutare.
Non sono d’accordo con le incompatibilità. Ritengo sia compito del collegio docenti (o in futuro anche del dirigente scolastico) valutare la bontà o meno delle candidature.
Nel compilare la scheda sul punto incompatibilità si ha l’impressione che si ritenga incompatibile la funzione obiettivo con la contemporanea funzione di collaboratore del preside (non vicario). Se è così fatemelo sapere che mi dimetto da collaboratore.
Non c’è stata una corsa alla funzione obiettivo, anzi. Troppe preoccupazioni, molte volte nobilissime.
Non essendo chiaramente normato un orario massimo di lavoro, alla figura obiettivo vengono fatte svolgere moltissime ore ed assegnati i più svariati compiti che le colleghe considerano da far naturalmente svolgere a chi avrà alla fine un riconoscimento economicamente così rilevante (!!!)…
Troppi carichi di lavoro per le F.O. che non godono di alcun tipo di esonero
Non riesco a capire che cosa stiano facendo coloro che sono stati nominati nelle funzioni obiettivo.
Forse perché non me ne sono interessato, certo che loro non si sono fatti portatori di alcuna istanza nei confronti degli insegnanti.Lamentiamo la mancata organizzazione in tempi brevi e in sedi vicine dei corsi di 30 ore destinati alle F.O. Dovremo forse frequentare i suddetti corsi a fine annio scolastico (quando ci sono già altre scadenze e incombenze?) per carenze organizzative dei Provveditorati?
Finora le F.O. non sono mai state riunite per il necessario coordinamento. Per ora ogni F.O. ha lavorato prevalentemente a solo stretto contatto del Capo di Istituto.
Il capo d’istituto non ci ha fatto votare ha "scelto" due suoi amici in collegio.
Oggetto: questionario di indagine sulle " FUNZIONI OBIETTIVO"
Cara collega, caro collega
Le Funzioni Obiettivo, o meglio, le funzioni strumentali alla realizzazione del piano dell'offerta formativa (POF) sono state considerate da gran parte del personale (ci si riferisce alle valutazioni espresse nel corso delle assemblee sindacali) uno degli "istituti" più utili del nuovo contratto di lavoro.
Tutto lasciava pensare che nell’applicazione concreta non ci sarebbero stati grandi problemi. Invece, diversi segnali indicano che ci sono riserve e difficoltà di varia natura e, superiori ad ogni ragionevole aspettativa.
Evidentemente ci devono essere ragioni, che ancora non si conoscono, che ne rallentano il percorso verso il consolidamento e che vanno urgentemente e attentamente indagate.
Ci siamo posti, quindi, l’obiettivo di conoscere come sono andate le cose nelle scuole. A tal fine abbiamo pensato di raccogliere, attraverso un semplice questionario i dati più utili allo scopo.
Chiarito che questa organizzazione si pone in un'ottica di sostegno, tutela, valorizzazione delle F.O. precisiamo che l’obiettivo del “questionario di indagine” è quello di raccogliere dati certi su cui fondare considerazioni e valutazioni al fine, poi, di meglio orientare l'attività sindacale.
Il nostro impegno nei confronti di chi ci fornisce le informazioni che ci interessano è quello di non utilizzare i dati per fini diversi da quelli dichiarati e, ovviamente, la garanzia assoluta dell'anonimato sia del compilatore del questionario che della scuola cui si riferiscono le notizie.
Nel ringraziarti per la cortese collaborazione ti saluto cordialmente
Udine 03/01/2000
Il segretario regionale
prof. Antonio Luongo
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QUESTIONARIO DI INDAGINE
" LE FUNZIONI OBIETTIVO "
Il questionario si compila apponendo una X sotto la casella corrispondente alla risposta scelta
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SULLA TIPOLOGIA DELLA SCUOLA/ISTITUTO
Direzione didattica
Scuola media
Istituto comprensivo
Istituto II° grado
SULL’ASSEGNAZIONE
Le F.O. assegnate alla tua scuola (escluso il vicario) sono state:
2
3
4
5
6
Il collegio ha designato i nominativi di tutte le F.O. assegnate alla scuola?
SI
NO
I candidati all’incarico rispetto alla quota data sono stati in numero:
pari
inferiore
superiore
SULLA COMMISSIONE
E stata istituita la commissione “suggerita” dal contratto?
SI
NO
Se è stata istituita ha proposto:
competenze e nominativi
solo le competenze
solo i nominativi
SULL’INDIVIDUAZIONE DEI NOMINATIVI
L’individuazione è avvenuta su proposta:
del Dir. Scolastico
della commissione
su auto-segnalazione
SULLE MODALITA’ DI DESIGNAZIONE
Il collegio ha deliberato i nominativi:
con voto segreto
con voto palese
senza voto esplicito
Il collegio dei docenti:
ha approvato tutte le proposte di nomi
ha bocciato alcune proposte di nomi
SULL’INCARICO FORMALE
Le F.O. hanno ricevuto la lettera di incarico dal Dirigente Scolastico?
SI
NO
SULLE AREE SCELTE
Chi ha deciso le aree di attività della F.O.:
Il Dir. Sc.
la commissione
il collegio
la F.O.
L’attività delle F. O. è relativa alle seguenti aree:
Gestione del POF
Sostegno al lavoro dei docenti
Interventi e servizi per gli studenti
Progetti con enti esterni
Altro
SULLE INCOMPATIBILITA’
Qualcuna delle F.O. si trova, anche, in una delle seguenti condizioni:
Vicepreside
Esonero dall’ins.
Semi-esonero
Es lib. professione
Collab. del Dir. Sc.
Qualcuna delle F.O. ricopre, anche, uno o più dei seguenti incarichi:
Collaboratore del Dir. Scolastico
Resp. di plesso, sede staccata
Altro
SULL’ATTIVITA’ DELLE F.O.
Il Dirigente Scolastico coordina l'attività delle F.O.:
SI
NO
Le F.O. sono lasciate libere nell’esercizio della loro attività:
SI
NO
SUL COMPILATORE DEL QUESTIONARIO
Il compilatore del presente questionario ricopre l’incarico di F.O.:
SI
NO
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NOME DELLA SCUOLA/ISTITUTO:
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Spazio per eventuali e brevi considerazioni e suggerimenti:
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