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LETTERINA A BABBO NATALE
dacci una scuola veramente autonoma in cui si possa pensare, ridere, parlare, amare e imparare in un clima di ascolto e serenità.
Fa’ l’incantesimo al Ministro e a chi gli sta vicino: fa’ che accolgano le nostre richieste! Quali?
Vorremmo avere come insegnanti di scuola dell’infanzia ed elementare: all’ anticipo a due anni e mezzo e a cinque anni e mezzo alla figura del tutor all’ eliminazione dei moduli alla soppressione del tempo pieno così come è ora Vorremmo poter difendere il nostro operato che si è mostrato valido e competitivo in Europa e dintorni! Vorremmo che tutti capissero che non esistono motivazioni profonde e dimostrabili per modificare l’impianto generale dei nostri due ordini di scuola.
Caro Babbo Natale, aiutaci a difendere le/i bambine/i da qualsiasi strumentalizzazione e "uso" scorretto della loro età evolutiva. Tu sai che finora abbiamo lavorato anche in presenza di gravi carenze strutturali e strumentali (e abbiamo sopperito con determinazione, competenza e disponibilità umana) proprio in quegli ambienti inadatti da ogni punto di vista, in cui "domani" dovrebbero entrare bambine/i ancora più piccole/i di quelle/i già sufficientemente piccole/i che ci vivono ora! Ci siamo aggiornate/i a nostre spese quotidianamente negli anni (in una società che pretendeva da noi la qualità senza nulla dare in cambio!) costruendoci una professionalità sconosciuta ai più, per affrontare in proprio difficoltà di ogni tipo: dagli inserimenti di alunne/i provenienti da altre culture (e di madre lingua straniera) senza alcun supporto valido, ai casi di disagio non riconosciuto, dall’aver classi numerosissime, all’adattarci ad aule anguste e senza arredi adeguati, ecc… Abbiamo prestato la nostra opera, in spirito di collaborazione e ora non siamo disposte/i ad accettare differenziazioni di carriere al nostro interno! Per questi nostri due ordini di scuola sarebbe dannoso il creare professionalità "gerarchizzate", vista l’assoluta necessità di collaborare alla pari per addivenire a soluzioni condivise nell’opera educativa di ogni giorno. Anzi sarebbe ora di veder riconosciuta la professionalità delle/degli insegnanti e ciò che fin qui è stato il loro percorso irto di difficoltà spesso inimmaginabili.
Caro Babbo Natale, dacci dirigenti sereni (più liberi da vincoli e burocrazia), personale di segreteria rilassato e disponibile (ora è oberato, schiacciato da incombenze che nulla hanno a che vedere con una gestione a misura di pacifiche e umane relazioni). Dacci laboratori e tecnici che possano facilitare il lavoro a noi, alle bambine e ai bambini. Dacci il modo di poter evitare riunioni interminabili in cui si parla di soldi inesistenti. Dacci un ministro in meno, "quattro"commissioni di esperti in meno, ma tanti insegnanti giovani e preparati in più.
Caro Babbo Natale, distogli da noi le menti e i calcoli di chi, nel mondo e nel locale, dice di proteggere l’infanzia, e sorride, e blandisce, per poi … girarsi dall’altra parte! Caro Babbo Natale,
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