Domenica 13 giugno si vota per l'elezione del Parlamento europeo
Vademecum per l'Unione Europea
a cura del prof. Eugenio Donadoni
Collegio Vescovile
S. Alessandro
Bergamo
Dalla C.E.E. all'Unione Europea
La Comunità Economica Europea nacque a Roma nel marzo del 1957, quando vennero firmati i trattati istitutivi della C.E.E. fra i sei Paesi fondatori: Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo. A questi, nel 1973, si aggiunsero Gran Bretagna, Irlanda e Danimarca; nel 1981 fu la volta della Grecia; nel 1986 entrarono anche Spagna e Portogallo. A partire dal 1993 la Comunità Economica Europea divenne Unione Europea. Dal 1° gennaio 1995 aderirono con un referendum popolare Svezia, Finlandia e Austria, mentre la Norvegia rifiutò. L'Unione europea conta ora 15 Stati membri con una popolazione complessiva di circa 370 milioni di abitanti, contro i 245 milioni circa degli Stati Uniti d'America.
I poteri dell'Europarlamento
. Si può ritenere che i poteri del Parlamento europeo siano sostanzialmente
analoghi a quelli del Parlamento italiano?
Sarebbe un parallelo del tutto fuorviante. Infatti il Parlamento europeo non può
avanzare proposte di legge e solo in parte può partecipare alla loro approvazione.
· Quindi a chi spetta l'iniziativa legislativa?
Il processo legislativo ha inizio con la presentazione di una proposta di legge
da parte della Commissione europea.
· Da chi viene approvata la proposta di legge?
Il processo di decisione è condiviso dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei
ministri secondo diverse procedure: di consultazione, di cooperazione, di codecisione, di
parere conforme.
· Cos'è la procedura di consultazione?
La procedura di consultazione prevede che il Parlamento formuli un parere prima
dell'approvazione da parte del Consiglio dei ministri di una proposta di legge presentata
dalla Commissione.
· In che cosa consiste la procedura di cooperazione?
La procedura di cooperazione prevede che il Parlamento possa modificare con
propri emendamenti la proposta della Commissione. Tuttavia il Consiglio dei ministri può
opporsi alla volontà del Parlamento a condizione che lo decida all'unanimità.
· Cosa prevede la procedura di codecisone?
In questo caso il Parlamento è messo su un piano di parità con il Consiglio dei
ministri: la proposta della Commissione viene approvata solo se ottiene l'approvazione di
entrambi.
· Cos'è la procedura di parere conforme?
La procedura di parere conforme impone al Consiglio l'obbligo di ricevere dal
Parlamento Europeo un parere che confermi la posizione adottata, ad esempio in merito
all'allargamento dell'Unione a nuovi Stati. Il mancato parere favorevole del Parlamento
impedisce l'azione del Consiglio.
Il Consiglio dei ministri dell'Unione Europea
Il Consiglio dei ministri dell'Unione Europea è, in sostanza, l'organo cui spetta decidere. Tuttavia, dopo l'entrata in vigore del Trattato di Amsterdam (1° maggio 1999), deve condividere questo potere, quasi alla pari, con il Parlamento europeo. Il Consiglio è composto da quindici ministri, uno per ogni Stato membro, competenti a prendere decisioni su un determinato problema: di volta in volta sono i ministri dell'agricoltura, del tesoro... Le decisioni possono essere adottate all'unanimità o a maggioranza qualificata. In questo caso il voto degli Stati membri ha un diverso peso in base alla loro importanza demografica e politica. Ad esempio il voto del ministro tedesco vale 10, mentre quello del rappresentante danese vale solo 3. Ecco quanto vale il voto di ciascuno Stato membro: Germania 10, Francia 10, Italia 10, Regno Unito 10, Spagna 8, Belgio 5, Paesi Bassi 5, Portogallo 5, Grecia 5, Austria 4, Svezia 4, Danimarca 3, Finlandia 3, Irlanda 3, Lussemburgo 2. Il totale dei voti diventa 87 e la maggioranza qualificata richiesta è di 62 voti.
La Commissione europea
La Commissione europea detiene sostanzialmente il potere esecutivo. Essa è formata da 20 membri che restano in carica per cinque anni: due per la Francia, l'Italia, la Germania, la Gran Bretagna, la Spagna e uno per gli altri Stati membri. Il Presidente della Commissione viene designato dai capi di stato e di governo degli Stati membri, previa la consultazione del Parlamento europeo. Gli Stati membri e il Presidente designato procedono poi alla nomina degli altri commissari che, da ultimo, devono ottenere il voto di fiducia del Parlamento europeo.
Sono 87 deputati per 5 circoscrizioni
Dei 626 deputati che compongono il Parlamento europeo 87 sono eletti in Italia che, per l'occasione, è divisa in 5 circoscrizioni, ad ognuna delle quali spetta un certo numero di seggi: Iª Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia 23; IIª Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli, Emilia-Romagna 15; IIIª Toscana, Umbria, Marche, Lazio 16; IVª Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria 21; Vª Sicilia, Sardegna 10. Il numero dei seggi è proporzionale al numero degli abitanti.
Le regole del voto in Italia
· Qual è il sistema elettorale adottato in Italia?
In Italia, come in tutti i Paesi dell'Unione Europea, viene adottato il sistema
proporzionale.
· In sostanza come funziona?
Ad ogni lista di candidati viene assegnato un numero di seggi proporzionale al numero di
voti.
· Chi può votare e chi può essere votato?
Possono votare coloro che hanno 18 anni entro domenica 13 giugno e possono essere votati
coloro che ne hanno 25 entro la stessa data.
· Gli italiani che risiedono all'estero possono votare?
Coloro che risiedono in Paesi extracomunitari possono votare solo tornando in Italia.
Invece coloro che risiedono in uno dei quindici Paesi dell'Unione Europea possono votare
dove si trovano.
· Come si vota?
Al momento del voto si deve anzitutto scegliere una delle liste. Si possono poi esprimere,
fra i candidati della lista scelta, un numero di preferenze non superiore a 3 nella Iª
circoscrizione, non più di 2 nella IIª, IIIª e IVª ed 1 nella Vª circoscrizione.
· Come vengono espresse le preferenze?
Esclusivamente scrivendo il cognome e il nome dei candidati prescelti nelle apposite linee
tratteggiate.
· Come vengono assegnati i seggi alle singole liste?
Anzitutto bisogna sommare i voti che ciascuna lista ha ottenuto in tutte le
circoscrizioni. Si ottiene così la cifra elettorale nazionale.
· Quanti seggi spettano a ciascuna lista a livello nazionale?
Per saperlo bisogna sommare i voti di tutte le liste e dividere per 87, il quoziente così
ottenuto è il numero di voti necessario per un seggio. A questo punto dividendo la cifra
elettorale nazionale da ciascuna lista per il quoziente si saprà quanti seggi spettano a
ciascuna lista.
· Quanti seggi spettano ad ogni lista a livello circoscrizionale?
Si divide la cifra elettorale nazionale di ciascuna lista per il numero di seggi che le
spettano. Il quoziente è il numero di voti che, all'interno di ciascuna lista, è
necessario per avere un seggio. Dividendo il numero di voti ottenuti di ciascuna lista a
livello circoscrizionale per il quoziente si conoscerà il numero di seggi che le spettano
in quella circoscrizione.
· Ma quali candidati di una lista risultano eletti?
Quelli che hanno conseguito il maggior numero di preferenze individuali. A parità di
preferenze prevale la migliore posizione nella lista.
· Nel caso che un parlamentare venga a mancare cosa succede?
Gli subentra il primo dei non eletti della stessa lista e della stessa circoscrizione.
Come si vota negli altri Paesi
· Quando si vota?
Si vota giovedì 10 giugno in Gran Bretagna e Danimarca, venerdì 11 giugno si vota in
Irlanda, negli altri paesi si vota domenica 13 giugno.
· Come si spiega questa diversità del giorno di voto?
Si tratta di rispettare la tradizione di alcuni Stati membri di eleggere il Parlamento
nazionale in un giorno feriale
· Quando viene fatto lo spoglio delle schede?
Ovviamente viene iniziato solo dopo la chiusura dei seggi in tutti gli Stati membri.
· Chi ha il diritto di voto?
In tutti i paesi dell'Unione Europea si acquisisce il diritto di voto per il Parlamento
europeo a 18 anni.
· Chi può candidarsi a deputato?
Per candidarsi al Parlamento europeo l'età varia: in sette paesi (Danimarca, Germania,
Spagna, Paesi Bassi, Portogallo, Finlandia e Svezia) bastano 18 anni, in Austria ne
occorrono 19, mentre in Belgio, Grecia, Gran Bretagna e Lussemburgo ne sono necessari 21.
Seguono infine Francia e Italia rispettivamente con 23 e 25.
· Qual è il sistema elettorale adottato?
In queste elezioni, per la prima volta, verrà adottato in tutti gli Stati membri
(Inghilterra compresa) il sistema proporzionale.
Domande & risposte
· Quanti sono gli eurodeputati e quanto restano in carica?
Sono 626 e durano in carica cinque anni.
· Come sono distribuiti fra gli Stati membri?
Risultano così distribuiti in ragione della loro popolazione: Germania 99, Italia 87,
Francia 87, Inghilterra 87, Spagna 64, Olanda 31, Belgio 25, Grecia 25, Portogallo 25,
Austria 21, Svezia 22, Danimarca 16, Finlandia 16, Irlanda 15, Lussemburgo 6.
· Con l'adesione di nuovi Stati il numero degli eurodeputati aumenterà sempre?
No, dal momento che è stato posto un tetto massimo di 700 membri.
· Da quando esiste il Parlamento europeo?
Si riunisce dal 1958. Tuttavia è solo dal 1979 che viene eletto a suffragio universale
diretto.
· Prima come veniva eletto?
Erano i parlamenti nazionali che eleggevano gli eurodeputati di loro competenza.
· Dove si trova la sede del Parlamento europeo?
A Strasburgo, in Francia. Ma in certi casi riunisce anche a Bruxelles.
· I parlamentari italiani possono candidarsi per l'Europarlamento?
Sì, molti leader politici si candidano per favorire la propria lista. Poi, solitamente,
si dimettono.