Elezione del Senato della Repubblica

a cura del prof. Eugenio Donadoni

Collegio Vescovile S. Alessandro
Bergamo

Il Senato è eletto su base regionale

Quanti sono i senatori?

I senatori elettivi sono 315. A questi vanno aggiunti i senatori a vita: sono gli ex Presidenti della Repubblica e alcuni cittadini che, a parere del Presidente della Repubblica, si sono distinti per altissimi meriti.

Cosa significa che il Senato è eletto su base regionale?

Vuol dire che ognuna delle 20 regioni italiane costituisce una circoscrizione alla quale spetta un certo numero di senatori.

Quanti sono i senatori per ciascuna regione?

La Costituzione protegge le regioni meno popolose, quindi, indipendentemente dalla popolazione, nessuna regione può avere meno di 7 senatori (Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Basilicata), tranne il Molise che ne ha 2 e la Valle d'Aosta 1.

Per le altre regioni come si fa?

A questo punto sono già assegnati 31 senatori a 6 regioni, gli altri 284 vanno assegnati, proporzionalmente alla popolazione, alle 14 regioni che restano.

Anche per il Senato c'è il sistema maggioritario?

Anche per il Senato vale la regola che il 75% dei senatori (232) vanno eletti con il sistema maggioritario e il restante 25% (83) con il sistema proporzionale.

A quanti senatori ha diritto la circoscrizione della Lombardia?

La circoscrizione della Lombardia ha diritto a 47 senatori. Quindi, in base alla norma appena citata, 35 sono eletti con il sistema maggioritario e i restanti 12 con il sistema proporzionale.

I collegi elettorali uninominali si usano anche per il Senato?

Anche per il Senato ogni circoscrizione viene divisa in tanti collegi uninominali quanti sono i senatori da eleggere con il sistema maggioritario. Nel caso della Lombardia i collegi sono 35.

Quanti ne spettano alla provincia di Bergamo?

Sono 3: il 31 (Bergamo e i comuni limitrofi); il 32 (Val Brembana e Val Seriana); il 33 (Bassa Bergamasca). In realtà ce n'è un quarto, il 35 (Val San Martino e Valle Imagna), che condividiamo con la provincia di Lecco

 

Elezione della quota maggioritaria

Come ci si candida?

La candidatura può essere individuale o di gruppo. Facciamo il caso della candidata Airoldi Elisabetta che si presenta con il simbolo del Treno. Dal momento che in altri collegi uninominali non ci sono candidati che si presentano con il simbolo del Treno, quella di Airoldi Elisabetta è una candidatura individuale e quindi può concorrere solo per il maggioritario.

Cosa significa?

Se Airoldi Elisabetta non viene eletta nel suo collegio uninominale non può più essere ripescata per il proporzionale.

Come si vota?

Basta mettere una croce sul nome del candidato prescelto oppure sul simbolo che lo contraddistingue.

Chi viene eletto?

Viene eletto il candidato che ha ottenuto più voti degli altri, anche un solo voto più del secondo.

In caso di parità di voti cosa si fa?

In questo caso vince il candidato più anziano per età.

Se il vincitore si dimette chi gli subentra?

Nessuno. Sarà necessario che gli elettori di quel collegio uninominale tornino a votare.

 

Elezione della quota proporzionale

Come ci si candida?

Diversamente da quanto avviene per la Camera, per il Senato non ci sono due liste di candidati distinte per il maggioritario e per il proporzionale. Perciò ogni candidato del maggioritario è candidato anche per il proporzionale. Ad una condizione però.

Quale?

Che il candidato non si sia presentato individualmente, ma in un gruppo. Facciamo il caso della candidata Merelli Silvia che si presenta con il simbolo del Pianoforte. Dal momento che nella sua circoscrizione ci sono altri due candidati che si presentano, ovviamente in due altri collegi uninominali, con il simbolo del Pianoforte (si tratta quindi di un gruppo), Merelli Silvia risulta candidata anche per il proporzionale.

Quale vantaggio ne ricava?

Il vantaggio sta nel fatto che Merelli Silvia anche se viene sconfitta nel suo collegio uninominale tuttavia può ancora concorrere per il proporzionale.

In che modo?

Mettiamo il caso che il gruppo del Pianoforte sia composto da tre candidati che si sono presentati in tre diversi collegi. Tutti e tre sono risultati sconfitti nel maggioritario. Si possono quindi sommare i voti di tutti e tre.

Se invece un candidato del gruppo vince nel proprio collegio?

In tale caso i voti ottenuti dal vincitore devono essere sottratti alla somma dei voti del gruppo.

Poi come si procede?

La somma dei voti del gruppo del Pianoforte (e così viene fatto per tutti i gruppi) viene divisa per tante volte quanti sono i senatori da eleggere. Nel caso della Lombardia la stessa cifra verrà divisa prima per 1, poi per 2, poi per 3... fino a dividerla per 12.

In questo modo cosa si ottiene?

Si ottiene per ogni gruppo una serie di quozienti. Per sapere a quali gruppi vanno i 12 senatori in palio basta vedere a quali gruppi appartengono i 12 quozienti più elevati.

Se al gruppo del Pianoforte va un solo seggio, quale dei tre candidati risulterà eletto?

Il candidato che, nel gruppo del Pianoforte, ha ottenuto la migliore percentuale di voto.

Come si calcola la percentuale?

Si moltiplica per cento il numero di voti ottenuti, ad esempio, da Merelli Silvia nel suo collegio e lo si divide per il numero di voti di tutti i candidati del collegio. Merelli Silvia vince se ha la percentuale più alta nel suo gruppo.

In caso di dimissioni di Merelli Silvia cosa succede?

Le subentra nel suo stesso gruppo il candidato che ha ottenuto la percentuale migliore dopo la sua.