a cura del prof. Eugenio Donadoni
Collegio Vescovile
S. Alessandro
Bergamo
· Quante sono le regioni?
Sono 20, 15 a statuto ordinario e 5 a statuto speciale.
· Da quando esistono?
Sulla carta dal 1948, in realtà le regioni a statuto ordinario esistono solo
dal 1970.
· Perché questo ritardo?
Perché il Parlamento ha approvato solo nel 1968 la legge che regola l'elezione
dei Consigli regionali.
· Cos'è lo Statuto?
É la carta costituzionale della Regione. Lo Statuto attualmente in vigore è
stato deliberato dal Consiglio regionale e approvato da una legge del
Parlamento.
· Quali sono gli organi costitutivi della Regione?
Sono tre: il Consiglio regionale, la Giunta regionale, il Presidente della
Giunta regionale.
· Cos'è il Consiglio Regionale?
É il Parlamento della Regione. Fa le leggi regionali e modifica lo Statuto.
Viene rinnovato ogni cinque anni.
· Cos'è la Giunta regionale?
La Giunta è composta dal Presidente e da non più di sedici assessori che
costituiscono il governo della Regione.
· Cosa sono le leggi regionali?
Sono leggi valide solo per la Regione che le ha approvate.
· Cos'è il referendum regionale?
Le leggi regionali possono essere abrogate dal referendum regionale che viene
richiesto, attualmente, con le firme di ventimila elettori.
Prendiamo come esempio l'elezione del Consiglio Regionale della Lombardia; esso è composto da 80 consiglieri. La legge elettorale prevede che l'80% dei consiglieri (nel nostro caso 64) sia eletto con il sistema proporzionale e il restante 20% (nel nostro caso 16) con quello maggioritario. La quota proporzionale viene suddivisa fra le 11 province in ragione della loro popolazione: Bergamo 7, Brescia 8, Como 4, Cremona 2, Lecco 2, Lodi 1, Mantova 3, Milano 27, Pavia 3, Sondrio 1, Varese 6. A Bergamo 15 liste e 102 candidati si contenderanno i 7 consiglieri disponibili.
· Quanti sono i consiglieri da eleggere?
A Bergamo dovremo eleggere per conto nostro i 7 consiglieri che spettano alla
nostra provincia e contribuire all'elezione dei 16 consiglieri assegnati con il
maggioritario su base regionale.
· Come va letta la scheda?
In ogni scheda elettorale (vedi facsimile) ci sono dei rettangoli a sinistra e
dei rettangoli a destra. Nei rettangoli di sinistra sono riportate le liste
provinciali, in quelli di destra quelle regionali.
· Come si vota?
Ogni elettore ha a disposizione un voto per le liste provinciali ed uno per
quelle regionali. In pratica può votare in tre modi diversi. · Com'è il primo
modo di votare?
Si tenga presente il facsimile di sinistra. Mettendo un segno sulla lista
provinciale (quella della Bicicletta) il voto si intende dato anche alla lista
regionale ad essa collegata (quella di Del Piero).
· Il secondo?
Se l'elettore (facsimile di centro) gradisce sì la lista della Bicicletta ma
non quella di Del Piero ad essa collegata, può dare il secondo voto ad un'altra
lista regionale, quella di Vieri.
· Ed il terzo?
Si tenga presente il facsimile di destra. Se l'elettore mette un segno solo
sulla lista regionale, quella di Del Piero, il voto non vale per nessuna delle
liste provinciali ad essa collegate.
· Si possono esprimere delle preferenze?
Una sola e solo per la lista provinciale, in questo caso Inzaghi (vedi
facsimile).
· Come si assegnano i seggi alle liste provinciali?
Con il sistema proporzionale. Si procede all'incirca così: si fa la somma dei
voti ottenuti da tutte le liste, la si divide per 7 e si ottiene il numero di
voti necessario per avere un seggio.
· Cos'è lo sbarramento del 3%?
Per ridurre il numero dei partiti presenti nel Consiglio regionale, non verranno
ammesse all'assegnazione dei seggi quelle liste provinciali che non abbiano
conseguito almeno il 3% dei voti delle liste provinciali di tutta la regione.
Tuttavia potranno ancora accedere all'assegnazione dei seggi anche tali liste se
risulteranno collegate con una lista regionale che abbia conseguito almeno il 5%
dei voti.
· Per le liste regionali come si procede?
Qui vige il sistema maggioritario. Se la lista regionale vincente (basta un voto
in più) è collegata a liste provinciali che hanno ottenuto meno della metà
sei seggi (meno di 40), in questo caso la lista regionale si prende tutti e 16 i
seggi a disposizione. Se invece la lista regionale è collegata con liste che
hanno ottenuto la metà o più dei seggi (40 o più), in tal caso alla lista
regionale spettano solo 8 seggi, gli altri 8 vanno alle liste provinciali
perdenti.
· Non c'è una terza ipotesi?
Sì. Se anche con il premio di maggioranza i vincitori non conseguiranno il 55%
o il 60% dei seggi, verranno loro regalati altri seggi fino a raggiungere tale
cifra. In questo caso il numero dei Consiglieri potrà salire fino a 90 come
nelle elezioni del 1995.
· In passato come veniva eletto il Presidente della Giunta?
Dal 1970 al 1995, come previsto dalla Costituzione, il Presidente della Giunta
è stato eletto dal Consiglio regionale.
· Quest'anno da chi verrà eletto?
Quest'anno, ma solo per quest'anno, in tutte le regioni il Presidente della
Giunta sarà eletto direttamente dai cittadini. Per rendere possibile questa
novità è stata modificata la Costituzione.
· In che modo verrà eletto?
Con la stessa scheda verrà eletto sia il Consiglio regionale che il Presidente
della Giunta. Per semplificare il discorso possiamo dire che in Lombardia ci
sono cinque candidati alla carica di Presidente della Giunta: Benedetto Della
Vedova, Roberto Formigoni, Nino Martinazzoli, Nerio Nesi, Giorgio Schultze.
Questi cinque nomi compariranno sulla scheda elettorale a destra delle
coalizioni che li appoggiano. Per fare riferimento al nostro facsimile di scheda
elettorale basta sostituire i nomi dei candidati con quelli dei calciatori Del
Piero, Vieri, Totti. L'elettore dovrà mettere un segno sul nome del candidato
prescelto. Chi sarà il vincitore?Risulterà eletto il candidato che avrà
ottenuto anche un solo voto in più degli avversari.
· In futuro il Presidente della Giunta come verrà eletto?
A partire dalla elezioni del 2005 spetterà ad ogni Consiglio regionale decidere
quali modalità adottare per l'elezione del Presidente della Giunta.
· Quale sarà il primo compito del nuovo Consiglio regionale?
Anzitutto dovrà modificare lo Statuto conformemente a quanto previsto dai
recenti cambiamenti apportati alla Costituzione.
· Ma lo Statuto non poteva venire modificato anche in passato?
Sì, a patto che la modifica venisse deliberata dalla maggioranza assoluta del
Consiglio regionale e, soprattutto, che venisse approvata da una legge del
Parlamento, come previsto dalla Costituzione. Questa norma costituzionale è
stata abrogata.
· Quali sono le nuove regole per modificare lo Statuto?
Dovrà essere approvato dal Consiglio regionale a maggioranza assoluta dei suoi
membri in due successive votazioni a distanza di almeno sessanta giorni l'una
dall'altra.
· Non c'è il rischio che la maggioranza approvi uno Statuto a danno delle
opposizioni?
No, perché ci sono due garanzie. Anzitutto il 20% dei consiglieri regionali
oppure un cinquantesimo degli elettori della regione possono chiedere che lo
Statuto approvato dal Consiglio regionale venga sottoposto ad un referendum
popolare. Ovviamente se non ottiene l'approvazione popolare non può entrare in
vigore.
· Qual è l'altra garanzia?
Nel caso che il Consiglio regionali approvi uno Statuto in contrasto con la
Costituzione, il Governo può chiedere alla Corte costituzionale di pronunciarsi
in merito.
· Ma lo Statuto di che cosa si occupa?
Lo Statuto stabilirà qual è la forma di governo che la regione intende
adottare. Potrebbe essere un governo presidenziale come quello statunitense,
oppure di tipo parlamentare come quello italiano. Deciderà anche chi può
proporre le leggi e come si esercita il diritto di referendum.