Risposte in breve


Provo a rispondere, dopo aver meditato a sufficienza, alle domande della scaletta suggerita dal coordinatore:

- Per creatività,a mio giudizio, si potrebbe intendere il riuscire a liberare nell'alunno, attraverso particolari attività, quelle potenzialità di cui
sicuramente sarà in possesso, ma che il più delle volte non può esplicitare dovendo mantenere in classe determinati comportamenti.

- Relativamente alle attività o situazioni utili per stimolare un comportamento creativo, siccome insegno Materie letterarie in una classe del Biennio e altre due del triennio, mi pare che dovrei invitare gli alunni a leggere ad alta voce,usando un particolare tono, brani poetici e teatrali, accompagnando la lettura con gesti sì da ottenere quasi una rappresentazione dell'azione o situazione raccontata.

- Per lo spazio che il docente dovrebbe assegnare alla creatività....ho delle serie perplessità nel dare una indicazione, siccome credo che sarebbe necessaria una "scuola senza limitazioni di orario " e con colleghi pazienti più di GIOBBE!!!e dirigenti FIDUCIOSI per gli obiettivi educativi da perseguire che, come si può immaginare,si scontrano con quelli cognitivi immediati.
Comunque, un percorso didattico approvato dal consiglio di classe potrebbe invogliare a tentare l'esperienza.

- Nel punto precedente ho già fatto cenno alla disponibilità dei docenti di tutta la classe ad accettare una esperienza didattica di tipo creativa: all'interno della autonomia scolastica e con una gestione flessibile dell'orario si potrebbe quantomeno incominciare a provare!!!

Domenico Marotta (ITCG Ferrini)


Si discuteva ieri su di un aspetto che per noi rappresenta un problema, vale a dire come prendere atto in qualche modo dell'eventuale "prodotto" dell'attività creativa degli allievi. Nella nostra esperienza, sovente, anche qualora si fosse riusciti ad ottenere un buon "prodotto", non si sapeva bene in che considerazione tenerlo o come valutarlo; sovente ci si scontra poi con le pressanti esigenze burocratiche che tendono a relegare le attività creative in un limbo in bilico tra il tappabuchi o la necessità di "tirare il fiato" con scarsa o nulla ricaduta costruttiva.

grazie e ciao a tutti.

Gruppo di lavoro del Liceo Scientifico di Arona


1. Quale significato assegnate alla parola "creatività" pensando al mondo dell'educazione?
Se per creatività si intende la ricerca di soluzioni nuove a problemi vecchi, la produzione di idee nuove o l'innovazione di idee  preesistenti, l'insegnante deve, anziché assumere un ruolo centrale, direttivo di trasmissione del sapere, affiancare lo studente nel processo di apprendimento.
Il docente deve, inoltre, essere disposto a mettere sullo stesso piano il pensiero razionale-logico e quello creativo in modo da sviluppare tutte le potenzialità dello studente.

2. Quali attività e situazioni didattiche ritenete siano utili per stimolare un comportamento creativo?
Poiché maggiori sono i cervelli in azione, maggiori sono le idee creative che ne risultano, i lavori di coppia e di gruppo, il brainstorming, il problem posing e solving e l'apprendimento in cooperazione sono, a nostro avviso, le attività da privilegiare in un insegnamento che ponga lo studente al centro del processo educativo.

3. Quale spazio ha la creatività nella nostra attività di insegnamento?
Quando non siamo eccessivamente preoccupati dall'ansia della "quantità del sapere" da trasmettere, ma puntiamo soprattutto alla "qualità" della costruzione del sapere solo allora diamo spazio alla creatività, usando attività che pongono lo studente al centro del suo processo di apprendimento.

4. Come insegnanti siamo sempre disponibili ad accettare la creatività prodotto del pensiero divergente?
No. Nella maggior parte dei casi manca una disponibilità a cambiare il proprio punto di vista, a mettere in discussione il proprio metodo di
insegnamento, a confrontarci con gli altri e a accettare opinioni e prospettive   diverse dalle nostre espresse da colleghi e  studenti.

Chiara Bozzola, Claudia Fortis e Marinella Germagnoli (ITC Pacle - Omegna)


1. La creatività, per me, è una forma mentis, un atteggiamento mentale che coinvolge ogni attività della nostra vita. E' possibile individuarne diversi aspetti eccellenti (cfr. Gardner), ma io credo che ogni persona racchiuda al suo interno almeno una scintilla di creatività (forse non sempre ne è cosciente) e applicando diverse tecniche   può, ovviamente, incrementarla.

2. Le attività didattiche utili per farla sviluppare dovrebbero muoversi in due direzioni: da un lato creare un ambiente sereno, tranquillo, "sicuro" in cui l'allievo non tema di essere giudicato e si senta libero di esprimere cio che vuole (Brainstorming docet); dall'altro impiegare esercizi, tecniche che possano aiutare i ragazzi a sviluppare quegli aspetti del pensiero divergente spesso trascurati dall'educazione "tradizionale".

3. Mi è difficile quantificare lo spazio occupato dalla creatività nel mio insegnamento, cerco, nel mio piccolo, di non preparare un percorso rigido ma cerco di "contrattare" con i ragazzi (universitari) gli argomenti e le esperienze delle lezioni.

4. Anche se mi occupo di creatività da alcuni anni non nascondo che a volte mi trovo "spiazzato" davanti a risposte o proposte che esulano dai miei progetti, ma credo che questo mi aiuti a mantenere la mente elastica e creativa (... e accresca la mia pazienza!)

Giovanni Lucarelli (Università di Urbino)


La creatività ha un ruolo importante nella nostra professione, solo che purtroppo, secondo me, è qualche cosa che abbiamo (o non abbiamo) dentro di noi. Al limite, con la buona volontà e l'impegno, possiamo accrescerla, ma non inventarla.

Si fa in fretta a dire che un insegnante debba essere creativo, ma non sempre, già noi stessi non siamo capaci di accettare una forma di creatività che si distacchi dalla nostra maniera di pensare e di vedere le cose anche di poco e di conseguenza, siamo aridamente ripetitivi di schemi logori.

Desiderio: riuscire ad essere creativo in maniera intelligente con l'ausilio della multimedialità.

Angelo Tantardini (Liceo Spezia di Domodossola)


Risposta 1. Al mondo dell'educazione la creatività non significa libertà o libero arbitrio. Si deve riflettere su la struttura in cui la creatività può
svilupparsi.
La creatività è un metodo con cui gli studenti possono in un modo molto indipendente e autoresponsabile lavorare e studiare. L'autoresponsabilità dipende del grado della loro competenza metodica.
Per esempio: scrivendo una poesia è un aiuto per gli studenti seguire uno schema metrico o ritmico.
Senza questo schema molti studenti avrebbero molte difficoltà di creare un piccola opera d'arte. Forse più tardi non hanno più bisogno di questo sostegno.

risposta 2. Gli studenti devono comprendere ed accettare gli  scopi e i contesti del lavoro. Il professore deve incoraggiare gli studenti a cominciare, di osare qualcosa e anche di sbagliare.

risposta 3. La creatività non fa parte di materie o progetti speciali, ma può trovare spazio in ogni materia ed in ogni corso.

risposta 4. Dipende, sarebbe  troppo facile sostenere  che i professori aperti per la creatività siano sempre disponibili in questo campo. Forse non sono sempre in grado di capire questo pensiero divergente.

Astrid Wesserling, Alfred Haubner, Maria-Sibylla-Merian-Gymnasium, August-Winkhaus-Strasse 4, D 48291 Telgte)


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