IL SIGNIFICATO DI UNA COMUNICAZIONE IN RETE

a cura di Agostino Roncallo

L'idea di organizzare una tavola rotonda "virtuale" sul tema della creatività è nata nell'ambito del progetto ReTE (Recupero e Tecnologie Educative) a Verbania. O meglio, è stata una proposta che le scuole del Verbano-Cusio-Ossola hanno avanzato a conclusione di un corso dedicato alle nuove tecnologie; il desiderio più grande era quello di aprire un dialogo che coinvolgesse il maggior numero di soggetti possibile, sfruttando così le potenzialità della rete telematica. La discussione, svoltasi nella settimana di NetDays dal 19 al 24 Ottobre, è stata intensa, anche se un po' caotica, come tutte le discussioni. Complessivamente sono stati inviati 67 interventi nel forum (una media superiore ai dieci contributi giornalieri) da parte di docenti rappresentanti 21 istituzioni tra scuole e università. Un risultato comunque significativo che testimonia quanto sia sentito, in una scuola così "tecnicistica" come quella italiana, il tema del pensiero creativo. Questo ipertesto raccoglie i materiali del forum, ordinandoli tematicamente.

La comunicazione mediata da computer (CMC) presenta, ovviamente, alcune delle caratteristiche tipiche della comunicazione scritta tradizionale, ma ne assume anche di completamente nuove. L’aspetto che la differenzia maggiormente dalla comunicazione scritta tradizionale è la rapidità con cui i messaggi possono essere scambiati: questo consente quindi la gestione di un progetto, l’incontro di persone. I dialoghi che leggerete sono caratterizzati da un'interazione per via scritta dotata di un registro informale che in genere assume le caratteristiche del "parlato per via scritta" altrimenti detto "parlato-scritto" (non per caso la letteratura specializzata usa il termine "say writing"). Come già detto la relativa velocità di scambio dei messaggi favorisce l’instaurarsi di un clima colloquiale che stimola la partecipazione di tutti e contribuisce al superamento delle distanze geografiche.

Per concludere queste osservazioni sulla comunicazione a distanza distinguerei :

- il valore che queste nuove modalità interattive hanno nella società di questo fine millennio;

- dalle possibilità di un loro utilizzo, non acritico, nel settore della formazione.

Nel primo caso la crisi dell'oggettività della scienza, l'abbandono del paradigma cartesiano, di una comunicazione basata sulla trasmissione puramente verticale dei saperi, inducono a sostenere che la lingua è un sistema "complesso". La complessità è data dalla considerazione che le nostre idee e le nostre azioni non nascono nell’individuo, né sono il risultato di quello che coscienze "esterne" possono averci trasmesso, ma sono il frutto di relazioni interattive alle quali il singolo individuo contribuisce con proprie abilità comunicative non indotte, ma spontanee. Allargare il campo dell'interattività significa passare da una comunicazione "da uno a uno" ad una comunicazione "da molti a molti".

Se tutto ciò dimostra l'importanza crescente che la comunicazione a distanza è destinata ad assumere, non possiamo ignorare le barriere culturali che ne frenano o ne impediscono l'impiego ad es. nel sistema di valori dell'europa occidentale, nel quale il mondo della formazione ha adottato la cosiddetta spiegazione scientifica come criterio di validità (accettabilità) delle conoscenze. Del resto è da tempo tangibile, nella scuola, il disagio nei confronti di una trasmissione puramente top-down delle nozioni.

Accettare l'esistenza di una comunicazione "orizzontale", nel senso che annulla le gerarchie tra i partecipanti ad una discussione, che lascia a questi ultimi il tempo di riflettere sui messaggi (modalità asincrona), avvalorando il principio ermeneutico in base al quale è colui che ascolta, non colui che parla, a determinare il significato di una enunciazione, significa accettare non semplicemente una innovazione, ma forse un'idea che colpisce alla base un sistema di valori consolidato.

Io ho seguito la discussione in qualità di "moderatore". Diciamo che il mio ruolo non è stato molto impegnativo: ho aperto la discussione fornendo una scaletta, ho fatto il punto della situazione a metà di questa intensa settimana, ed infine ho tratto alcune conclusioni. Ma questa è stata in fondo una libera discussione. Ben più impegnativo sarebbe stato il ruolo del moderatore nel caso di una discussione finalizzata ad un dato obiettivo di apprendimento. La sensazione è che la rete telematica introduca nuove ed importanti potenzialità interattive che vanno perseguite ed introdotte con gradualità anche in ambito didattico, accompagnate magari da un parallelo e progressivo aggiornamento del personale della scuola.

Buona lettura!

 

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