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Competenze: poche idee, ben
confuse di Enrico Maranzana A partire dalla
fine del corrente anno scolastico le scuole secondarie di secondo grado
certificheranno le competenze raggiunte dai loro allievi
Questo scritto scandaglia il significato di “competenza” e ne esplicita
la correlazione con la progettazione scolastica.
I decreti di riordino della scuola secondaria hanno
trovato il loro fondamento nelle raccomandazioni del Parlamento europeo;
tra queste la definizione di competenze spicca per importanza. Esse
"indicano la comprovata capacità
di usare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o
metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo
professionale e/o personale; le competenze sono descritte in termine di
responsabilità e autonomia”.
Si
tratta della traduzione italiana della corrispondente versione inglese:
‘competence’
means the proven ability to use knowledge, skills and personal, social
and/or methodological abilities, in work or study situations and in
professional and/or personal development”.
Tra le due
formulazioni esiste una profonda diversità che deriva da una
trasposizione linguistica viziata dall’uso del linguaggio comune a
discapito di quello scientifico (Bandura,
Vygotsky). La genericità e
l’approssimazione sono state privilegiate rispetto alla razionalità e al
rigore.
Il
riferimento dottrinale avrebbe prodotto il seguente esito:
Competenza
- indica la comprovata abilità di usare conoscenze, operatività e
attitudini personali sociali e/o metodologiche …
il testo inglese, infatti, non utilizza la
categoria “capacità” espressione
di un concetto generale, astratto e articolato, che identifica un
processo, che è un indicatore di percorso, che è la stella polare dei
naviganti. Tale omissione è giustificata dal fatto che l’Europa
mira all’equiparazione dei titoli di studio e alla libera circolazione
dei lavoratori e, pertanto, deve osservare il presente: le abilità, rese
visibili da “essere in grado di” (Skill), sono gli elementi che, in tale
situazione, sono da tenere sotto esame. La decisione ministeriale di fondare la progettazione
dei curricula sulla definizione europea, oltre a tutto nella sua
formulazione italiana, ha generato
un modello di scuola funzionale al contesto del momento , inidonea a
proiettare i giovani nel futuro. L’assenza della categoria capacità sterilizza la
progettazione formativa, educativa, dell’istruzione; le abilità,
proposte in sua sostituzione, sono la fotografia degli STATI dei
PROCESSI d’apprendimento e pertanto insignificanti per l’ideazione di
percorsi. La situazione descritta ricorre: la volontà del
legislatore non ha sempre trovato concretizzazione
nei corrispondenti decreti
attuativi, come è avvenuto per i traguardi formativi/educativi assegnati
alla scuola. La densità semantica del termine “competenza” e il
concetto “capacità”, che sostanziano l’articolo di legge che
orienta il lavoro scolastico, sono evaporati nelle susseguenti decisioni
ministeriali. Ecco come: LEGGE 53/2003 art. 2 –
“E’
promosso l’apprendimento in tutto l’arco della vita e sono assicurate a
tutti pari opportunità di raggiungere elevati livelli culturali e di
sviluppare le capacità e le
competenze,
ATTRAVERSO
conoscenze e abilità,
generali e specifiche, coerenti con le attitudini e le scelte personali,
adeguate all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro,
anche con riguardo alle dimensioni locali, nazionale ed europea”.
[per approfondire:
La riforma delle superiori: un buco nell’acqua] DECRETO LEGISLATIVO 17 ottobre 2005, n.226
–
Vista la
legge 28 marzo 2003, n. 53 .. ed in particolare gli articoli 1,
2, 3 e 7
.. Art. 13 “La
valutazione,
periodica e annuale, degli apprendimenti e del comportamento degli
studenti e la certificazione
delle competenze, abilità e capacità da essi acquisite” DECRETO MINISTERIALE 22
Agosto 2007 , n. 139 -
“Si
riporta il testo dell'art. 12, comma 5, del decreto legislativo 17
ottobre 2005, n. 226, recante: norme generali e livelli essenziali delle
prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di
istruzione e formazione, a norma dell'art. 2 della legge 28 marzo
2003,n. 53”
Art. 2.
“Acquisizione di saperi e
competenze - ..
i
saperi e le competenze, articolati in conoscenze e abilità, con
l'indicazione degli assi culturali di riferimento, sono descritti
nell'allegato documento tecnico, che fa parte integrante del presente
regolamento e si applicano secondo le modalità
ivi previste”. Nell’allegato
le capacità riappaiono: affiancano le abilità [Abilità/capacità].
Le competenze chiave proposte sono il risultato
che si può conseguire - all'interno di un unico processo di -
insegnamento/apprendimento - attraverso la reciproca
integrazione e interdipendenza
tra i saperi e le competenze contenuti negli assi culturali”.
DECRETO INTERMINISTERIALE 7
ottobre 2010 , n. 211 -
Indicazioni nazionali riordino licei
VISTO il decreto legislativo 17
ottobre 2005, n.226 e successive modificazioni, recante "Norme
generali e livelli
essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema
educativo di istruzione e formazione, a norma dell'articolo 2 della
legge 28 marzo 2003, n.53";
Obiettivi,
competenze e autonomia didattica
“Competenze
di natura metacognitiva (imparare ad apprendere),relazionale (sapere
lavorare in gruppo) o attitudinale (autonomia e creatività) non sono
certo escluse dal processo, ma ne costituiscono un esito indiretto, il
cui conseguimento dipende dalla
qualità del processo stesso attuato nelle istituzioni scolastiche”.
[Lo scritto
Insegnare matematica dopo il riordino
mostra l’inconsistenza di tale argomentazione]
“Le Indicazioni nazionali sono state calibrate tenendo conto delle
strategie suggerite nelle sedi europee ai fini della costruzione della
“società della conoscenza”, dei quadri di riferimento delle indagini
nazionali e internazionali e dei loro risultati, stabilendo di volta in
volta le possibili connessioni interdisciplinari, elencando i nuclei
fondamentali di ciascuna disciplina e cercando di intervenire sulle
lacune denunciate dalle rilevazioni sugli apprendimenti nonché dalle
rilevazioni sulle conoscenze in ingresso delle matricole compiute dalle
università e sui livelli attesi, in ingresso, dalle istituzioni
dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica”.
Queste sono alcune delle affermazioni che
giustificano l’enunciazione degli obiettivi dell’apprendimento in
termini di acquisizione e comprensione della conoscenza.
[ Riordino
istituti tecnici e istituti professionali - Le tabelle che corredano le
indicazione nazionali riguardanti gli
obiettivi
dell’apprendimento
sono strutturate in due colonne intestate a
conoscenze e
abilità. **********
Ø
Le
capacità sono il fondamento
della progettazione formativa, educative e dell’istruzione.
Ø
Tutti gli
insegnamenti, coordinati, devono mirare allo sviluppo delle
capacità degli studenti.
Ø
Le
abilità focalizzano lo stato
attuale dei processi d’apprendimento.
Ø
L’ideazione
(capacità) e il monitoraggio
(abilità) dei processi di apprendimento sono due attività distinte,
consequenziali. Il modello di certificazione dei saperi e delle
competenze [DM
9-27/1/2010], analizzato in base a tali criteri, ha dato i seguenti
spunti di riflessione:
1.
Le quattro classi
che raggruppano le competenze [asse dei linguaggi, asse matematico, asse
scientifico-tecnologico, asse storico-sociale] identificano, solo in
alcuni casi, gli insegnamenti deputati alla loro valutazione: quale
docente non cura “la corretta
lettura, l’interpretazione e comprensione dei testi; l’individuazione di
strategie per risolvere problemi; l’analisi e l’interpretazione di dati
e lo sviluppo di deduzioni e ragionamenti; il riconoscere nelle varie
forme i concetti di sistema e di complessità … “ ?
2.
Capacità e abilità
sono spesso confuse [la seconda colonna delle tabelle che hanno
originato il modello di certificazione [DM
139 - 22/8/2007], infatti, è intestata a Abilità/capacità];
3.
Le capacità
“Imparare a imparare”, “Progettare” presuppongono il sistematico
confronto obiettivo..risultato, competenza di cui non c’è traccia nella
certificazione;
4.
Le capacità di
“Agire in modo responsabile e autonomo” e “Collaborare e partecipare”
non sono rappresentate da alcun indicatore.
Le osservazioni di cui al punto 3) e 4) sono eloquenti: il servizio
scolastico è stato “visto” come una mescolanza casuale di insegnamenti:
è stato dimenticato che esiste il consiglio di classe il cui compito è
quello di far convergere il lavoro di tutti i docenti verso obiettivi
comuni, obiettivi che realizzano i traguardi (capacità) espressi dal
Collegio dei docenti.
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